Responsabile di progetto Pierluigi Picilli. Testi a cura di Antonietta Iannibelli Supervisione Roberto Gambassi Elaborazioni G.I.S.

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2 Coordinamento scientifico - Emilio Becheri Mercury S.r.l. Ambiti tematici - Gianpiero de la Feld ENCO S.r.l. Linea grafica - Ugo Picarelli Leader S.a.s. Responsabile di progetto Pierluigi Picilli Testi a cura di Antonietta Iannibelli Supervisione Roberto Gambassi Elaborazioni G.I.S. Antonello Azzato Responsabile PI G.A.C. Certosa di Padula Vincenzo Russo Responsabile Misura 2.3 Nadia Murolo Direzione attività e R.U.P. Michele Rienzo Coordinamento Tiziana Medici

3 Vallo di Diano: evoluzione demografica 3 Prefazione Introduzione allo studio demografico Nota metodologica 9 I La popolazione nei comuni del Vallo di Diano: dall'unità d'italia all'ultimo censimento 1.1 Brevi cenni di carattere storico e geografico 13 II Andamento di medio e lungo periodo 2.1 La popolazione residente nei singoli comuni del Vallo di Diano dal 1981 al La popolazione residente nel Vallo di Diano e la sua incidenza sulla popolazione provinciale e regionale La Struttura demografica del Vallo di Diano all ultimo censimento generale della popolazione (anno 2001) Alcuni Indici di sintesi della struttura per età Tasso medio di crescita annuo della popolazione del Vallo di Diano Densità demografica Famiglie residenti dal 1981 al III La struttura demografica del Vallo di Diano dal 2002 al 2005 secondo le anagrafi comunali Premessa La popolazione per classi di età La popolazione straniera Il Saldo Naturale dal 2002 al Gli indici più significativi 60 IV I comuni del Vallo di Diano tra storia ed evoluzione demografica Premessa Comune di Atena Lucana Comune di Buonabitacolo Comune di Casalbuono Comune di Monte San Giacomo Comune di Montesano Sulla Marcellana Comune di Padula 72

4 4 Indice 4.7 Comune di Pertosa Comune di Polla Comune di Sala Consilina Comune di San Pietro al Tanagro Comune di San Rufo Comune di Sant Arsenio Comune di Sanza Comune di Sassano Comune di Teggiano 92 Considerzazioni conclusive Bibliografia Siti web consultati

5 Vallo di Diano: evoluzione demografica 5 PREFAZIONE Questo lavoro è il frutto di una attenta e approfondita analisi demografica del Vallo di Diano. Si tratta di un primo valido strumento di riflessione a disposizione di quanti sono chiamati ad occuparsi del futuro del comprensorio e dei suoi abitanti. In primis chi, come ad esempio la stessa Comunità Montana, svolge un ruolo importante nella programmazione territoriale. Il presente studio, cerca di misurare le determinanti demografiche ponendo al centro dell attenzione il cambiamento dell entità della popolazione e della sua composizione per effetto delle variabili di crescita osservate negli anni passati, delle migrazioni, della maggiore speranza di vita. Questi fenomeni possono e devono essere governati all interno di un processo che ha una importante implicazione di fondo: la demografia non deve essere assunta come un fenomeno naturale di cui si possa soltanto prendere atto, ma è indispensabile individuare come le variazioni della popolazione possano essere influenzate dal contesto socio economico e dalle sue modalità di organizzazione e funzionamento in un processo di interazione continuo. Diventa determinante l esigenza di pensare alla demografia come strumento per programmare il Territorio Vallo di Diano e accompagnarlo nel percorso dinamico in atto. Capire questo nesso causale, ricostruire l efficacia delle precedenti scelte urbanistiche di sviluppo, significa comprendere le potenzialità del territorio e ottenere il massimo rendimento dagli interventi in atto: in questo senso l evoluzione demografica rappresenta, con un occhio al passato, il marker più rilevante della competitività globale espressa dal territorio. Partire da qui per prevedere i bisogni del territorio che sarà domani, per monitorare il divenire e, quindi, determinare l azione di governo. Per dare risposte immediate, dai servizi, alla casa, ai trasporti, allo sviluppo locale in generale.

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7 Vallo di Diano: evoluzione demografica 7 INTRODUZIONE ALLO STUDIO DEMOGRAFICO Il graduale decentramento in atto, con il passaggio delle funzioni statali in seno a Regioni ed Enti Locali ha determinato la necessità di un informazione demografica sempre più articolata e consapevole. Accanto alla crescente domanda quantitativa di informazioni ad un livello sempre più decentrato, si osserva una sempre maggiore dinamicità dei processi di trasformazione nelle diverse realtà urbane: i comportamenti demografici, al pari dei processi produttivi, degli stili di vita e delle relazioni sociali, sono contrassegnati da una crescente velocità dei mutamenti e dalla differenziazione di fasi e di ritmi nei diversi contesti 1. Per queste ragioni, ormai da qualche tempo, la situazione demografica nelle realtà territoriali italiane viene studiata con grande interesse. In particolare, dagli attuali studi di demografia urbana si rileva una nuova fase di inurbamento verso le grandi città, mentre nei centri minori, in particolare quelli della collina e della montagna, si riscontrano vari aspetti, del tutto o in parte correlati fra loro: lo spopolamento citato, la riduzione del tasso di natalità, l invecchiamento demografico, l intensificazione delle correnti migratorie ed il conseguente aumento delle collettività straniere nelle varie realtà territoriali. I mutamenti dei livelli di natalità e di mortalità e l aumento delle migrazioni cambiano la prospettiva d analisi del sistema sociale: l intero sistema abitativo, scolastico, assistenziale, sanitario, dei trasporti e dell ambiente deve adeguarsi alle nuove richieste, provvedendo alla crescita di strumenti molteplici capaci di soddisfare i mutamenti della popolazione dal punto di vista quantitativo e qualitativo, a livello aggregato e individuale. Con l affermarsi di un regime di decremento naturale della popolazione, legato a livelli di fecondità ben al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni, è cresciuta con il tempo l importanza della componente migratoria come fattore dello sviluppo demografico: la rilevanza dei flussi migratori cresce al diminuire della scala territoriale di riferimento, tanto che il destino di molte popolazioni locali dipende in misura maggiore dall evoluzione della componente migratoria rispetto alla componente naturale. In base al segno, il saldo migratorio può svolgere la funzione di contrastare il regresso demografico ormai iscritto nelle dinamiche naturali 1 Cfr. Regina F., Salvini S. e Vignoli D., La popolazione a Firenze. Il profilo demografico della città, Collana La statistica per la città, Ufficio Comunale di Statistica, Firenze, Per ulteriori approfondimenti si veda Arvati P., Baldi P. e Tronu P, La domanda di studi demografici a piccola scala, atti del convegno La demografia locale in Italia. Metodi ed esperienze negli studi territoriali sulla popolazione pag , Istituto di Ricerche sulla Popolazione (IRP), Roma, 1998.

8 8 Introduzione allo studio demografico di molte popolazioni, oppure quella di accentuare, velocizzandone i ritmi, i fenomeni di spopolamento ed invecchiamento 2. Gli elementi di novità emersi da quest analisi a livello locale (Comuni che perdono costantemente fasce di popolazione, altri che, magari limitrofi ai primi, accolgono popolazione residente), necessitano di ulteriori approfondimenti. L evoluzione della dinamica demografica è, per il territorio su cui incide, una delle determinanti di tutti i processi di sviluppo socioeconomico e culturale. In questo senso tale studio è preliminare alla riflessione sugli scenari futuri di popolazione e costituisce uno strumento indispensabile per la comprensione (e la valutazione) del cammino intrapreso dalla popolazione locale. La ricerca sulla popolazione del comprensorio del Vallo di Diano, i cui risultati costituiscono il nucleo di questo lavoro, si inquadra in questo ambito di studi. L andamento temporale della dimensione della popolazione (il suo saldo demografico), frutto delle componenti naturali e migratorie ed i suoi cambiamenti di struttura (essenzialmente per età), rappresentano la griglia di riferimento dell analisi proposta. Lo studio è stato condotto attraverso l utilizzo dei dati ISTAT per gli ultimi tre censimenti e dei dati messi gentilmente a disposizione dalle anagrafi dei 15 Comuni di riferimento per gli anni ; comprende l analisi territoriale della popolazione ricadente nella Comunità Montana Vallo di Diano dall unità d Italia (il 1861 è stato l anno del 1 Censimento) al 2001 e l osservazione di cosa sta accadendo nell ultimo periodo non coperto dal censimento dal 2002 al L analisi territoriale culmina con il 2005, in cui si analizza in dettaglio la struttura per età degli individui, al fine di ricavarne tre indici fondamentali: quello di Vecchiaia, di Dipendenza e di Ricambio. Il decremento delle fasce più giovani di popolazione, dà luogo ad un confronto tra giovani e generazioni sempre più anziane nel tempo. I risultati ottenuti in questa prima fase della ricerca forniscono importanti elementi di riflessione al fine di preparare il territorio verso un attenta e mirata programmazione locale. In questa fase è stato ricavato il tasso medio di crescita che ha permesso di esprimere delle prime valutazioni sul grado di dinamicità demografica del Vallo di Diano e costituisce la base per realizzare scenari di evoluzione. Ci preme sottolineare che, alla base degli scenari demografici, vi è l idea che gli andamenti simulati non rappresentano un futuro inevitabile, tanto 2 Bonaguidi A., Heins F. e Terra Abrami V., Problemi e metodi nelle previsioni demografiche: la componente migratoria, atti del convegno La demografia locale in Italia. Metodi ed esperienze negli studi territoriali sulla popolazione pag , Istituto di Ricerche sulla Popolazione (IRP), Roma, 1998

9 Vallo di Diano: evoluzione demografica 9 meno un obiettivo da raggiungere, ma solo la direzione verso la quale attualmente sembra plausibile che la popolazione si muova. In particolare, la quantificazione delle trasformazioni della struttura per età del prossimo futuro è in parte certa, dal momento che gran parte della popolazione dei prossimi anni è già nata; l incertezza nel breve e medio periodo deriva soprattutto dalla componente migratoria, il cui andamento dipende da un elevata serie di fattori, che possono combinarsi tra loro in vario modo. Ci si potrebbe interrogare sull utilità a fini operativi delle previsioni demografiche. La critica maggiore che solitamente viene sollevata, attiene al giudizio puramente soggettivo del produttore di previsioni, nel momento della formulazione delle ipotesi sui parametri demografici. Tuttavia, stabilita l impossibilità di garantire l oggettività della verosimiglianza di uno scenario rispetto ad un altro, la previsione migliore sarà quella supportata dalla più accurata analisi della popolazione nel passato e dalle migliori valutazioni sulla plausibilità delle relative ipotesi di previsione 3. Ovviamente, studi di questo tipo risentono necessariamente di un problema legato alla significatività dei dati per le piccole aree: man mano che l ambito territoriale d analisi si restringe, da un lato ci si attende una crescente omogeneità interna nei comportamenti e, quindi, nelle variabili demografiche (come negli altri ambiti sociali ed economici), ma dall altro una diminuzione nella correttezza e significatività dei risultati 4. Per questa ragione, le cautele legate alla predisposizione di una base informativa di buona qualità e l attenzione alle scelte tecniche e metodologiche, così come la predisposizione di ipotesi di proiezione ragionate, costituiscono il fondamento stesso dell analisi. Nota metodologica Per questo lavoro ci si è avvalsi sia di dati di fonte ISTAT sia delle informazioni concesse dalle anagrafi dei 15 comuni appartenenti al Vallo di Diano. L analisi di lungo periodo è stata effettuata dal 1861 al 2001 su fonte ISTAT. Per questo intervallo temporale è stata studiata l evoluzione e la struttura demografica del territorio al fine di fornire informazioni sull intera serie storica dall unità d Italia all ultimo censimento. 3 Cfr.Terra Abrami V. Le Previsioni Demografiche, Il Mulino, Bologna, Cfr. Bonifazi C., Gesano G. e Misiti M., Il territorio come chiave di lettura della realtà demografica, atti del convegno La demografia locale in Italia. Metodi ed esperienze negli studi territoriali sulla popolazione pag. 5-24, Istituto di Ricerche sulla Popolazione (IRP), Roma, 1998

10 10 Introduzione allo studio demografico Al fine di valutare il trend attuale, e fare delle ipotesi sulla consistenza futura, sono stati messi a confronto i dati Istat relativi agli ultimi tre censimenti 1981, 1991 e 2001 e calcolati i tassi medi di crescita annui (t.m.c.a.), verificatisi negli ultimi dieci anni ( 01/ 91) e negli ultimi venti anni ( 01/ 81) nonché gli indici di struttura della popolazione. Per il periodo più recente, , i dati utilizzati fanno riferimento alle informazioni relative alla popolazione residente e ai dati di flusso, nascite, decessi e movimenti migratori. È importante ricordare che, in generale, il database anagrafico ad una certa data dovrebbe contenere tutte le informazioni sulle persone residenti fino ad un determinato istante ma che, in qualche caso, sono possibili ritardi nelle trascrizioni che possono compromettere la completezza e l accuratezza delle registrazioni. Per questo motivo è possibile la presenza di persone che, pur abitando in uno dei comuni del Vallo di Diano, non chiedono la residenza, per motivi personali; allo stesso modo possono essere registrate nel database anagrafico persone effettivamente non più domicilianti, ma che hanno mantenuto la residenza 5. L analisi riferita agli ultimi quattro anni costituisce un utile strumento per la valutazione nel breve periodo di alcune dinamiche sociali quali ad es. quelle migratorie che fino al 2001 erano per lo più di popolazione in uscita e che soprattutto dopo la legge Bossi-Fini (prima sanatoria sulla regolarizzazione del 2002) fanno registrare anche nel Vallo di Diano un considerevole aumento di residenti stranieri e quelle naturali che mettono a confronto i nati vivi con i morti in uno stesso periodo. Infine è stato realizzato un approfondimento che contiene un analisi censuaria storica per singolo comune dal 1861 al Un ultima considerazione prima di addentrarsi nello studio: è importante ricordare come nel decennio , la popolazione del Vallo di Diano sia aumentata in quasi tutti i comuni del comprensorio. Da una prima analisi storica, confermata da colloqui informali con alcuni amministratori locali, è emerso che due sono i principali fattori alla base dell incremento demografico 6 : 1. la prima crisi economica del Sud America. Molti emigrati (il Vallo di Diano ha subito a partire dagli anni 60 una notevole fuoruscita di manodopera per le americhe) sono ritornati stabilmente nei paesi di origine avviando una serie di iniziative imprenditoriali 5 Si veda a tal proposito lo studio: Informazione & comune nuova serie n. 9 Dicembre 2005 Comune di Prato: Ufficio di Statistica Dipartimento di Statistica Giuseppe Parenti - Università di Firenze. A cura di Irene Ferro, Marco Romanelli, Silvana Salvini, Daniele Vignoli. 6 Sono state effettuate interviste telefoniche a circa il 70% degli amministratori locali.

11 Vallo di Diano: evoluzione demografica 11 che hanno favorito la creazione di posti di lavoro attenuando lo spopolamento demografico; 2. la ricostruzione post-terremoto. Ha innescato uno sviluppo economico di cui ha beneficiato soprattutto l indotto delle costruzioni con effetti trainanti sull intera economia locale e un aumento generalizzato di popolazione residente.

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13 Vallo di Diano: evoluzione demografica 13 I LA POPOLAZIONE NEI COMUNI DEL VALLO DI DIANO: DALL UNITÀ D ITALIA ALL ULTIMO CENSIMENTO 1.1 Brevi cenni di carattere storico e geografico Antica valle dell Appenino lucano, il territorio del Vallo di Diano, inserito tra il Cilento e la Basilicata, si estende per circa 40 Km lungo la direttrice Sud-Est che dal capoluogo salernitano, all altezza di Polla, si diparte verso la Basilicata e la Calabria. La parte valliva, attraversata da sud a nord dal fiume Tanagro in posizione mediana, è inserita fra i monti della Maddalena che ne delimitano ad est il confine con la provincia di Potenza, e, ad ovest, con il gruppo montuoso del Cilento. Il Vallo di Diano, che si estende su una superficie complessiva di circa 718 Kmq, rappresenta il 14% circa dell intera superficie territoriale provinciale e comprende 15 Comuni: Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Monte San Giacomo, Montesano Sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant Arsenio, Sanza, Sassano, Teggiano. I nuclei insediativi si sono stabilizzati soprattutto lungo la fascia altimetrica compresa tra i 600 ed i 700 m. ma non mancano comuni situati ad altitudini superiori come Montesano sulla Marcellana (m. 926) 7. Territorio originariamente di tradizioni contadine, il Vallo di Diano ha visto nel tempo la nascita di imprese sia legate all agricoltura che al settore manifatturiero, in particolare legno, tessile, pelli e cuoio. Ad affiancare questi settori tradizionali, negli ultimi anni sorgono iniziative e idee imprenditoriali per la valorizzazione del turismo favorite anche dai programmi locali e dai piani regionali di riqualificazione. Tra le attrattive più note, si segnalano: la Certosa di San Lorenzo (Padula), dichiarata dall'unesco Patrimonio dell'umanità, fondata agli inizi del Trecento dai Sanseverino che fu fino all Ottocento uno dei principali centri di cultura e di potere dell Italia Meridionale; le Grotte di Pertosa, complesso speleologico con un elevato interesse scientifico; l area archeologica greco - romana situata tra Sassano e Monte San Giacomo ed, infine, il centro storico di Teggiano. Per la sua posizione geografica, questa terra è stata già in epoche antichissime un 7 Fonte: Comunità Montana Vallo di Diano Uffici del Sistema Informativo Territoriale Analisi territoriale integrata di supporto al Documento di Orientamento strategico, 2001.

14 14 La popolazione nei comuni del vallo di diano: dall unità d Italia all ultimo censimento naturale crocevia delle culture sviluppatesi sui versanti adriatico, jonico e tirrenico, in particolare l antica cultura villanoviana, la civiltà lucana e, in epoca successiva, la cultura greca.

15 Tab. 1 Evoluzione demografica del Vallo di Diano, anni (valori assoluti) Vallo di Diano: evoluzione demografica 15 Comuni/anno Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano S/Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant'Arsenio Sanza Sassano Teggiano Vallo di Diano

16 16 La popolazione nei comuni del vallo di diano: dall unità d Italia all ultimo censimento Graf. 1 Evoluzione demografica dal 1861 al 2001 e incidenza % del Vallo di Diano sulla Provincia di Salerno ,0% ,0% 11,0% ,0% ,0% 8,0% ,0% ,0% 5,0% ,0% ,0% Vallo di Diano Inc% vallo di Diano su Provincia di Salerno Il grafico 1 confronta la popolazione residente nel Vallo di Diano nel 1861 con la stessa nel Nel corso del periodo analizzato, la consistenza della popolazione ha avuto un andamento ciclico in quasi tutti i comuni tranne, come si vedrà in seguito, nel comune di Sala Consilina che ha subito un incremento demografico pari al 60% della popolazione iniziale. L analisi dell incidenza della popolazione del Vallo di Diano con quella della provincia di Salerno evidenzia che negli anni essa è diminuita a causa dell incremento demografico che la provincia ha avuto.

17 Vallo di Diano: evoluzione demografica 17 Graf. 2 Evoluzione demografica del Vallo di Diano dal 1861 al 2001 (valori assoluti) Vallo di Diano Poli. (Vallo di Diano) Graf Differenza % della popolazione residente nei comuni del Vallo di Diano tra il 1861 e il Sala Consilina Montesano S/Marcellana Teggiano Sassano Sanza Polla Buonabitacolo Padula Atena Lucana Pertosa Monte San Giacomo Sant'Arsenio San Rufo San Pietro al Tanagro Casalbuono -60,0-20,8-23,3-27,3-29,8-34,1-35,3-39,6-40,2-4,2-4,4 10,1 17,0 24,2 60,1

18 18 La popolazione nei comuni del vallo di diano: dall unità d Italia all ultimo censimento Le dinamiche avvenute nei 15 comuni mostrano come tutti quelli analizzati hanno perso popolazione con delle eccezioni significative: oltre alla già citata Sala Consilina, Montesano sulla Marcellana (24%), Teggiano (17%), e Sassano (10%). Il comune di Casalbuono (graf. 3), ha subito diminuzioni piuttosto consistenti (-60%) mentre perdite minime si sono registrate a Sanza (-4,2%) e Polla (-4,4%).

19 Vallo di Diano: evoluzione demografica 19 II ANDAMENTO DI MEDIO E LUNGO PERIODO 2.1 La popolazione residente nei singoli comuni del Vallo di Diano dal 1981 al 2001 La popolazione residente nel Vallo di Diano nel 2001 risultava composta da abitanti, mentre al 1981 era di con un decremento del 2,2%. Tale riduzione segue un trend iniziato negli anni passati. Nel comprensorio si è verificato un andamento opposto a quello della Provincia di Salerno e della Regione Campania, dove, dall 81 al 01, si è avuto un incremento rispettivamente del 5,9 % e del 3,5% e i cui valori positivi si sono registrati, per entrambe, sia dopo il censimento del 1991, sia dopo quello del Nel Vallo di Diano, invece, come mostra la tabella 2, il decennio 01 ha segnato, un calo di quasi il 5% della popolazione residente, mentre il decennio precedente, la cui crescita demografica si è avuta in quasi tutti i comuni, ha contribuito, in parte, a mitigare il trend negativo. Tab. 2 Popolazione residente nel Vallo di Diano anni 1981, 1991, 2001 (valori assoluti e variazioni % ) Valori Assoluti Var. %.Comuni/Anno / 81 01/'91 Atena Lucana ,9-4,2 Buonabitacolo ,3-8,6 Casalbuono ,4-16,1 Monte San Giacomo ,3-18,0 Montesano S/Marcellana ,6-6,5 Padula ,2-3,9 Pertosa ,0-19,0 Polla ,4-5,1 Sala Consilina ,6-0,4 San Pietro al Tanagro ,8-2,7 San Rufo ,2-3,4 Sant'Arsenio ,7-11,2 Sanza ,2-2,1 Sassano ,3-2,8 Teggiano ,2-4,0 Vallo di Diano ,9-4,9 Provincia Salerno ,2 0,7 Regione Campania ,1 0,4 Il calo generalizzato dell ultimo decennio è dovuto, come si avrà modo di approfondire in seguito, soprattutto ad un calo delle nascite anche se non manca, in alcuni comuni, una ripresa dell emigrazione.

20 20 Andamento di medio e lungo periodo Graf 4 Variazione percentuale della popolazione residente nei comuni del Vallo di Diano negli anni Legenda Pertosa (-19,0) - (-15,0) Polla (-14,9) - (-10,0) Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana (-9,9) - (-5,0) (-4,9) - (0,0) 0,1-5,0 San Rufo Sala Consilina 5,1-10,0 Teggiano 10,1-15,0 15,1-20,0 Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Sanza Buonabitacolo Casalbuono I grafici 4 e 5 georiferiscono le variazioni percentuali della popolazione secondo la crescita/decrescita nei comuni del Vallo. La diversa colorazione è da intendersi: ad una colorazione più chiara sono stati associati valori positivi (o, nel caso di valori tutti negativi, più chiara è la colorazione, meno negativa è l informazione che ne scaturisce) ad una colorazione più scura sono da associare valori negativi. È evidente che nel decennio i comuni di Sant Arsenio, Monte San Giacomo, Sanza e Casalbuono, hanno registrato i maggiori decrementi di popolazione. Nel periodo successivo, i valori peggiori si sono avuti nei comuni di Pertosa, Monte San Giacomo e Casalbuono; si noti, come appunto, i comuni di Monte San Giacomo e Casalbuono abbiano subito i maggiori decrementi demografici del Vallo di Diano. Per gli stessi periodi, i valori provinciali e regionali sono sempre positivi.

21 Vallo di Diano: evoluzione demografica 21 Graf. 5 Variazione % e della popolazione residente nei comuni del Vallo di Diano anni Legenda Pertosa (-19,0) - (-15,0) Polla (-14,9) - (-10,0) Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana (-9,9) - (-5,0) (-4,9) - (0,0) 0,1-5,0 San Rufo Sala Consilina 5,1-10,0 Teggiano 10,1-15,0 15,1-20,0 Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Sanza Buonabitacolo Casalbuono

22 22 Andamento di medio e lungo periodo Graf Popolazione residente nel Vallo di Diano negli anni 1981, 1991 e 2001 (valori assoluti) Graf. 7 assoluti) Popolazione residente nella Provincia di Salerno negli anni 1981, 1991 e 2001 (valori

23 Vallo di Diano: evoluzione demografica 23 Graf. 8 Popolazione residente in Campania negli anni 1981, 1991 e 2001 (valori assoluti) Graf. 9 Incidenza % della popolazione del Vallo di Diano rispetto alla Provincia di Salerno e alla Regione Campania anni 1981, 1991 e ,0 6,0 6,2 6,1 5,8 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 1,2 1,2 1,1 0, Inc.% Vallo Diano su Provincia Inc.% Vallo Diano su Reg Lineare (Inc.% Vallo Diano su Provincia)

24 24 Andamento di medio e lungo periodo I grafici 6, 7 e 8 presentano, in valori assoluti, l andamento della popolazione residente nel Vallo di Diano e il suo relativo confronto con l andamento in Provincia di Salerno e nella Regione Campania. Il grafico successivo mostra l evoluzione dell incidenza della popolazione del Vallo di Diano rispetto a quella della Provincia e della Regione. Il Comune del comprensorio con il maggior numero di abitanti è Sala Consilina, dove è concentrato circa il 21% dell intera popolazione del Vallo. Immediatamente dopo risultano, tra i più popolosi, i comuni di Teggiano e Montesano sulla Marcellana, rispettivamente con il 13% e l 11% della popolazione valdianese. Tab. 3 Evoluzione della popolazione residente nei comuni del Vallo di Diano, anni 1981, 1991 e 2001 Numero indice 1981=100 Comune/Anno Atena Lucana 100,0 115,9 110,9 Buonabitacolo 100,0 111,3 101,7 Casalbuono 100,0 95,6 80,2 Monte San Giacomo 100,0 95,7 78,5 Montesano S/Marcellana 100,0 104,6 97,9 Padula 100,0 97,8 94,0 Pertosa 100,0 99,0 80,2 Polla 100,0 105,4 100,0 Sala Consilina 100,0 104,6 104,1 San Pietro 100,0 105,8 103,0 San Rufo 100,0 103,2 99,6 Sant'Arsenio 100,0 95,3 84,6 Sanza 100,0 95,8 93,8 Sassano 100,0 97,7 95,0 Teggiano 100,0 107,2 103,0 Vallo di Diano 100,0 102,9 97,8 Provincia Salerno 100,0 105,2 105,9 Regione Campania 100,0 103,1 103,5 L andamento demografico nei singoli comuni è ancora più chiaro dall analisi dei numeri indice in cui è stato fissato come base l anno 1981= È opportuno una precisazione: nel 2001 (tab. 3), i comuni di Atena Lucana, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, Teggiano, e Buonabitacolo conoscono aumenti demografici che, in alcuni casi, come ad esempio nel comune di Atena Lucana (110,9), sono superiori sia a quello provinciale (105,9) che regionale (103,5). 8 Posto il 1981=100 i valori superiori a 100 indicano incrementi della popolazione, quelli inferiori indicano decrementi nella stessa.

25 Vallo di Diano: evoluzione demografica 25 Graf. 10 Andamento demografico dei comuni del Vallo di Diano (numero indice 1981=100), anno 1991 Legenda Pertosa 78,5-84,0 Polla 84,1-91,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 91,1-98,0 98,1-105,0 San Rufo Sala Consilina 105,1-112,0 112,1-119,0 Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Sanza Buonabitacolo Casalbuono

26 26 Andamento di medio e lungo periodo Graf. 11 Andamento demografico dei comuni del Vallo di Diano (numero indice 1981=100) anni 2001/1981 Legenda Pertosa 78,5-84,0 Polla 84,1-91,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 91,1-98,0 98,1-105,0 San Rufo Sala Consilina 105,1-112,0 112,1-119,0 Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Sanza Buonabitacolo Casalbuono 2.2 La popolazione residente nel Vallo di Diano e la sua incidenza sulla popolazione provinciale e regionale Al fine di fare delle considerazioni ponderate, è opportuno analizzare il peso che assume la popolazione totale del comprensorio Vallo di Diano rispetto alla Provincia di Salerno e alla Regione Campania e quanto incida la popolazione di ciascun comune sulla popolazione totale del Vallo di Diano.

27 Vallo di Diano: evoluzione demografica 27 Tab. 4 Distribuzione della popolazione residente nei comuni del Vallo di Diano; valori % e incidenza % del totale sulla Provincia di Salerno e sulla Regione Campania anni 1981, 1991 e 2001 Comune/Anno Atena Lucana 3,2 3,6 3,6 Buonabitacolo 4,0 4,3 4,2 Casalbuono 2,6 2,4 2,1 Monte San Giacomo 3,4 3,1 2,7 Montesano S/Marcellana 11,7 11,7 11,7 Padula 9,1 8,6 8,7 Pertosa 1,4 1,4 1,2 Polla 8,4 8,7 8,6 Sala Consilina 19,3 19,6 20,5 San Pietro al Tanagro 2,5 2,6 2,6 San Rufo 2,9 2,9 3,0 Sant'Arsenio 5,1 4,8 4,4 Sanza 5,1 4,7 4,9 Sassano 8,6 8,2 8,4 Teggiano 12,6 13,2 13,3 Vallo di Diano 100,0 100,0 100,0 Inc. % Vallo Diano su Provincia 6,2 6,1 5,8 Inc. % Vallo Diano su Regione 1,2 1,2 1,1 La popolazione del Vallo di Diano rappresenta il 6% circa della popolazione dell intera provincia di Salerno e appena l 1% di quella della Regione Campania. I Comuni che fanno parte del territorio sono prevalentemente piccoli comuni (come è illustrato nella tab. 5). Di essi solo sei superano i abitanti (Montesano sulla Marcellana, Padula, Polla, Sala Consilina, Sassano e Teggiano) incidendo sul totale della popolazione del Vallo di Diano con valori che oscillano tra 8% circa di Sassano e il 20% circa di Sala Consilina. La presenza di piccoli comuni è una tipica caratteristica della Regione Campania che presenta una particolare conformazione dell armatura urbana in cui: - il 78,6% dei centri ha meno di abitanti e di questi il 21,9 % ha una dimensione compresa tra i e i abitanti. - l 85,4% dei centri minori (meno di ab.) è concentrata nella provincia di Salerno 9. Tab. 5 Residenti per classi di abitanti nei comuni del Vallo di Diano, anno 2001 Fino a abitanti da a abitanti Oltre abitanti Casalbuono Atena Lucana Montesano sulla Marcellana Monte San Giacomo Buonabitacolo Padula Pertosa Sant'Arsenio Polla San Pietro al Tanagro Sanza Sala Consilina San Rufo Sassano Teggiano 9 Si veda Proposta di Piano Territoriale Regionale Regione Campania

28 28 Andamento di medio e lungo periodo Di seguito viene georiferita l incidenza della popolazione del Vallo di Diano rispetto alla Provincia e alla Regione con riferimento all ultimo censimento. Graf. 12 Incidenza % della popolazione nei comuni del Vallo di Diano, anno 2001 Legenda Pertosa 1,2-4,0 Polla 4,0-8,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 8,0-12,0 12,0-16,0 16,0-24,0 San Rufo Sala Consilina Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Sanza Buonabitacolo Casalbuono Il grafico 12 mostra l incidenza percentuale del comune considerato sul Vallo di Diano in cui a colorazione più scura corrisponde maggiore peso percentuale. È evidente che Sala Consilina ha il maggior peso percentuale sulla popolazione del comprensorio mentre Pertosa il minore. La popolazione del Vallo di Diano incide del 5,8% su quella della Provincia e del 1,1% su quella della Regione. 2.3 La Struttura demografica del Vallo di Diano all ultimo censimento generale della popolazione (anno 2001) Importante risulta l analisi della composizione per età della popolazione poiché fornisce informazioni molto significative. Approfondire il tipo di popolazione presente e le sue caratteristiche per età, sesso e residenza è rilevante al fine di orientare le scelte di politica economico-sociale relative al territorio Vallo di Diano. Osservare la presenza di anziani o di giovani, è necessario per comprendere le dinamiche generazionali, il ciclo di vita della famiglia ed i numerosi fenomeni sociali, economici e

29 Vallo di Diano: evoluzione demografica 29 culturali connessi. Capire il cammino intrapreso da una popolazione è fondamentale per rispondere alle sue esigenze, per programmare i servizi di cui il territorio avrà bisogno ed essere pronto a rispondere alle sue richieste. D altro canto è difficile modificare l evoluzione demografica in atto, almeno nel breve termine. Di seguito viene proposto lo studio di tre indici della struttura demografica del Vallo di Diano: di Vecchiaia, di Ricambio e di Dipendenza, efficaci per valutare l incidenza delle fasce di popolazione giovane su quella uscita o prossima all uscita dal mondo produttivo; fondamentali per chi è deputato alle scelte strategiche di medio lungo periodo. 2.4 Alcuni Indici di sintesi della struttura per età Un indicatore di sintesi della struttura per età della popolazione è l indice di vecchiaia (IV), che viene calcolato come rapporto tra gli ultrasessantacinquenni (P65) e la popolazione giovanile compresa tra 0 e 14 anni (P0-14). IV = P P *100 Nel 2001 tale indice è pari a 129,0%: sono presenti 129 persone con età superiore ai 64 anni ogni 100 residenti di età inferiore ai 15 anni. Altri due indici descrittivi delle caratteristiche strutturali di una popolazione sono l indice di ricambio (IR) e l indice di dipendenza (ID) P60 64 P P65 IR = *100 ID = * 100 P P Nel 2001 il valore di IR è pari a 85,0% mentre ID vale 56,5 %. L Indice di Ricambio ha indubbiamente un importanza notevole anche sul piano politico ed economico, dato che confronta gli anziani prossimi alla pensione ai giovani in gran parte ancora non inseriti nel mondo del lavoro. Nel Vallo di Diano nel 2001 ci sono 85 anziani prossimi alla pensione ogni 100 giovani che hanno un età compresa tra i 15 e i 19 anni. L indice di dipendenza, anch esso importante nelle scelta di politiche sociali, mostra invece quante persone pesano sulla società ogni 100 persone in età lavorativa; nel 2001 tale indice vale 56,5. Più in dettaglio,

30 30 Andamento di medio e lungo periodo vengono rapportati i giovani ancora non occupati (P0-14) e gli anziani (P65+) non più in età produttiva con i giovani in gran parte ancora non inseriti nel mondo del lavoro (P15-19). Nel Vallo di Diano ci sono quasi 57 persone improduttive ogni 100 in età di inizio produttività. Confrontando questi indicatori con i dati a livello provinciale, regionale e Sud Italia, si può notare come la struttura per età della popolazione del Vallo di Diano è profondamente diversa da quella delle altre ripartizioni territoriali e, in particolare, la popolazione locale è notevolmente più vecchia rispetto a tutte le ripartizioni territoriali analizzate, ancora di più se riferita a quella regionale. Nella tabella 6 si riportano i valori relativi all anno Tab. 6 Indici di struttura (valori %), anno 2001 I. di Vecchiaia I. di Ricambio I. di Dipendenza Vallo di Diano 129,0 83,5 56,5 Provincia 96,7 77,6 50,6 Regione 76,9 69,3 48,8 Sud 96,7 77,7 50,7 Il Vallo di Diano ha preso parte al generale processo di invecchiamento che ha caratterizzato la popolazione italiana negli ultimi 15 anni pur trovandosi in una regione giovane. La Campania, infatti, ha un saldo naturale positivo, un tasso generico di fecondità e di natalità superiore alla media nazionale e il più basso indice di invecchiamento tra le regioni italiane 10. Non è azzardato affermare che una popolazione sempre più vecchia convive in una regione la cui popolazione è la più giovane d Italia. E evidente che questo significa che il territorio Vallo di Diano ha esigenze proprie dettate dalla sua struttura demografica molto più vicina a quella dell intero paese che non della regione di appartenenza. Questo impone delle riflessioni importanti nelle politiche di programmazione di un territorio le cui scelte strategiche di sviluppo locale devono necessariamente scaturire dal basso, secondo la logica del bottom-up, poiché dovranno tener conto di queste caratteristiche proprie del luogo. 10 Rapporto sulla Natalità in Campania (A cura di) Roberta Arsieri, Aniello Pugliese, Maurizio Saporito e Maria Triassi. Regione Campania, Assessorato alla Sanità Settore Assistenza Sanitaria Osservatorio Epidemiologico, Università di Napoli Federico II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Scienze Mediche e Preventive Sezione di Igiene, 2005.

31 Vallo di Diano: evoluzione demografica 31 Tab. 7 Indici di struttura nei diversi comuni appartenenti al Vallo di Diano, anno 2001 Comuni I. di Vecchiaia I. di Ricambio I. di Dipendenza Atena Lucana 126,5 89,9 61,2 Buonabitacolo 99,6 68,4 55,4 Casalbuono 140,6 88,6 64,3 Monte San Giacomo 188,9 100,0 67,7 Montesano sulla Marcellana 125,2 82,2 55,6 Padula 109,2 90,1 56,7 Pertosa 134,1 111,9 68,3 Polla 149,6 95,7 57,1 Sala Consilina 101,6 73,9 48,9 San Pietro al Tanagro 120,8 48,1 53,8 San Rufo 133,3 80,0 63,7 Sant'Arsenio 186,4 79,5 61,8 Sanza 102,7 78,8 52,9 Sassano 152,6 102,0 60,6 Teggiano 158,7 90,6 60,1 Vallo di Diano 129,0 83,5 56,5 L analisi dei principali indici ci offre il quadro di un territorio con una popolazione sempre più anziana e con un basso ricambio generazionale. Per quanto detto alcune delle domande a cui dovranno rispondere coloro che sono delegati a pianificare saranno imperniate su come garantire i servizi essenziali ad una popolazione con un età media elevata e come mantenere le forze giovani in un territorio che offre per loro pochi vantaggi. I grafici di seguito, mostrano tali indici e la loro lettura fornisce indicazioni per riflessioni importanti per ogni singolo comune.

32 32 Andamento di medio e lungo periodo Graf. 13 Indice di Vecchiaia nei comuni del Vallo di Diano e confronto con Provincia, Regione e Italia anno 2001 Pertosa Legenda Polla 85,0-100,0 100,1-125,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 125,1-150,0 150,1-175,0 San Rufo Sala Consilina 175,1-200,0 Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana 129,0 Vallo di Diano 96,7 Prov. di Salerno 76,9 Regione Campania 131,4 Italia Sanza Buonabitacolo Casalbuono Nel grafico 13 si impongono i comuni di Monte San Giacomo il cui indice di invecchiamento è pari al 189% (ci sono 189 ultra 65enni ogni 100 residenti di età inferiore ai 15 anni) e Sant Arsenio dove l indice è di 186,4%. L Indice di Vecchiaia più basso si registra a Buonabitacolo dove il rapporto è uno a uno. Nonostante il valore positivo, il comune di Buonabitacolo ha una popolazione più vecchia sia della Provincia (96,7%) sia della Regione (76,9%). Se si considera che a livello nazionale, vi sono oltre 131 ultra 65enni ogni 100 residenti, si nota come molti comuni del Vallo di Diano abbiano una popolazione ancora più avanti negli anni di quella della nazione.

33 Vallo di Diano: evoluzione demografica 33 Graf. 14 Indice di Dipendenza nei comuni del Vallo di Diano e confronto con Provincia, Regione e Italia anno 2001 Legenda Pertosa 48,1-56,0 Polla 56,1-64,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 64,1-72,0 72,1-80,0 San Rufo Sala Consilina 80,1-88,0 88,1-96,0 Teggiano 96,1-104,0 104,1-112,0 Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana 56,5 Vallo di Diano 50,6 Prov. di Salerno 48,8 Regione Campania 49,1 Italia Sanza Buonabitacolo Casalbuono Anche l analisi dell indice di dipendenza, che mostra quante persone pesano sulla società ogni 100 persone in età lavorativa, ci fornisce un quadro tutt altro che rassicurante sulla struttura demografica del Vallo di Diano: solo nel comune di Sala Consilina si registra un valore che permette un rapporto equilibrato tra i fattori determinanti tale indice: ci sono 49 persone improduttive ogni 100 in età di inizio produttività (15-19 anni) ed è perfettamente in linea con il dato nazionale. In tutti gli altri comuni, come è illustrato nel grafico 14, tale indice assume dei valori che, in alcuni di essi impone considerazioni approfondite (Pertosa, Monte San Giacomo) in cui sulla composizione dell indice pesano gli anziani piuttosto che i giovani.

34 34 Andamento di medio e lungo periodo Graf. 15 Indice di Ricambio nei comuni del Vallo di Diano e confronto con Provincia, Regione e Italia, anno 2001 Legenda Pertosa 48,1-56,0 Polla 56,1-64,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 64,1-72,0 72,1-80,0 80,1-88,0 San Rufo Sala Consilina 88,1-96,0 Teggiano 96,1-104,0 104,1-112,0 Padula 112,0-116,9 Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana 83,5 Vallo di Diano 77,6 Prov. di Salerno 69,3 Regione Campania 116,9 Italia Sanza Buonabitacolo Casalbuono Il comune di San Pietro al Tanagro registra il miglior Indice di Ricambio di tutto il Vallo di Diano. Infatti, in questo comune ci sono 48 anziani prossimi alla pensione ogni 100 giovani che hanno un età compresa tra i 15 e i 19 anni. Un buon ricambio si segnala anche nei comuni di Sala Consilina e Buonabitacolo. In generale, però, il Vallo Diano presenta un Indice di Ricambio pari a 83,5% (ci sono oltre 83 anziani prossimi alla pensione ogni 100 giovani tra i 15 e i 19 anni), come dimostra il grafico 15, mentre la Regione continua ad esprimere un ottimo indice a prova di un territorio con un numero elevato di giovani che stanno per entrare nel mondo del lavoro rispetto a quanti sono prossimi ad uscirne (69,3%). Nella provincia di Salerno, invece, ci sono oltre 77 persone prossime alla pensione ogni 100 giovani. In questo caso pesano tanti comuni interni i cui valori sono molto simili a quelli del Vallo di Diano. Il Vallo di Diano, quindi, pur essendo situato in una regione demograficamente dinamica, sta progressivamente subendo uno scarso ricambio generazionale, avvicinandosi man mano ai valori nazionali in

35 Vallo di Diano: evoluzione demografica 35 cui tale rapporto è 116,9%. In particolare si può osservare come nei comuni di Sassano e Pertosa vi sono oltre 100 anziani prossimi alla pensione ogni 100 giovani che hanno un età compresa tra i 15 e i 19 anni che stanno per entrare nel mondo del lavoro e che dovrebbero, pertanto, sostenere i primi. 2.5 Tasso medio di crescita annuo della popolazione del Vallo di Diano Notevole importanza ai fini dell analisi dell eventuale scenario futuro, assume lo studio del tasso di crescita medio annuo (tmca) 11 rilevato nei vari comuni del comprensorio. Tale analisi è stata condotta su due periodi: il decennio e il ventennio La tabella 8 mostra come nel decennio tutti i comuni hanno un tasso di crescita medio annuo negativo ad eccezione di Sala Consilina che, anche in presenza di una decrescita generale, mantiene stabilità mentre nella Provincia e nella Regione esso appare stabile. Nel ventennio , a fronte di un generale tasso medio negativo, spicca il comune di Atena Lucana che ha avuto una crescita superiore sia alla provincia che alla regione. In entrambi i periodi considerati si devono registrare diminuzioni di residenti nei comuni di Casalbuono, Monte San Giacomo Pertosa e Sant Arsenio. Tab. 8 Tasso di crescita medio annuo della popolazione residente nei comuni del Vallo di Diano, confronto anni 2001/1991 e 2001/1981 Comuni T.m.c.a. 01/91 01/81 Atena Lucana -0,4 0,5 Buonabitacolo -0,9 0,1 Casalbuono -1,7-1,1 Monte San Giacomo -2,0-1,2 Montesano sulla Marcellana -0,7-0,1 Padula -0,4-0,3 Pertosa -2,1-1,1 Polla -0,5 0,0 Sala Consilina 0,0 0,2 San Pietro al Tanagro -0,3 0,1 San Rufo -0,3 0,0 Sant'Arsenio -1,2-0,8 Sanza -0,2-0,3 Sassano -0,3-0,3 Teggiano -0,4 0,1 Vallo di Diano -0,5-0,1 Provincia di Salerno 0,1 0,3 Regione Campania 0,0 0,2 11 Il t.m.c.a. indica il tasso di crescita calcolato negli ultimi 10 o 20 anni.

36 36 Andamento di medio e lungo periodo Graf. 16 Tasso medio annuo di crescita nei comuni del Vallo di Diano, anni 2001/1991 Legenda Pertosa (-2,1) - (-1,6) Polla (-1,5) - (-1,0) Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana (-0,9) - (-0,5) (-0,4) - (0,0) San Rufo Sala Consilina Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Sanza Buonabitacolo Casalbuono Il grafico 16, mostra visivamente il tasso di crescita medio annuo registrato nei 15 comuni del comprensorio dal 1991 al La generale decrescita demografica verificatasi nel Vallo di Diano è stata più marcata nei comuni di Casalbuono, Monte San Giacomo e Pertosa. Tutti e tre questi comuni hanno delle risorse naturali importanti che si prestano ad interventi di valorizzazione e recupero atte a creare le premesse per attrarre popolazione giovane, tendenzialmente più propensa ad impegnarsi in tali attività. Per evitare lo spopolamento bisognerà da un lato trattenere la popolazione residente e, dall altro, attrarre popolazione circostante. L una e l altra passano attraverso politiche di recupero del patrimonio locale e di campagne di sensibilizzazione affinché esso diventi fruibile. Durante questa ricerca e dai colloqui informali con vari amministratori è emerso che alcuni di essi hanno intrapreso una politica di recupero e promozione volta anche ad evitare lo spopolamento. Tuttavia manca una visione collettiva della gestione e valorizzazione del territorio, la quale è realizzata in maniera non sinergica e legata ad episodi isolati in cui il Vallo di Diano non viene considerato un entità unica ma spezzettato in 15 micro entità.

37 Vallo di Diano: evoluzione demografica Densità demografica Il Vallo di Diano ha una densità demografica 12 media che dal 1981 al 2001 è passata da 88,2 ab/kmq a 86,7 ab/km con una tendenza ad una ulteriore diminuzione. Il comune di Sala Consilina, con i suoi 215,0 abitanti per Kmq, è il comune del Vallo di Diano a più alta densità di popolazione, rappresentando di fatto il centro più urbanizzato dell intera vallata. Soprattutto per Sala Consilina il concetto di urbanizzazione ha avuto un importante significato in quanto in questo comune, più che in altri, si è verificata una crescita in tutti i settori socio-economici. Sala Consilina ha così beneficiato delle prime sedi per l istruzione superiore, dei primi uffici amministrativi di tipo comprensoriale, della nascita dei primi opifici del territorio. Questi fattori, sospinti da una spiccata vocazione per il commercio nonché da un intensa attività edilizia, hanno contribuito a determinare un consolidamento della popolazione che ancora sussiste e ne hanno accompagnato l evoluzione da originario paese agricolo a centro comprensoriale di servizi e di attività economico-commerciali. Tab. 9 Densità demografica e Superficie territoriale nei comuni del Vallo di Diano, Provincia di Salerno e Regione Campania anni 1981, 1991, 2001 Comune/Anno Sup. in Kmq Atena Lucana 25,7 78,2 90,5 86,7 Buonabitacolo 15,3 165,2 183,9 167,7 Casalbuono 34,3 47,2 45,2 37,8 Monte San Giacomo 51,4 41,6 39,9 32,6 Montesano S/M 109,2 67,5 70,7 66,7 Padula 66,4 86,5 84,6 81,2 Pertosa 6,2 145,9 144,5 117,1 Polla 47,0 113,6 119,7 113,6 Sala Consilina 59,2 206,3 215,7 215,0 San Pietro al Tanagro 15,2 104,3 110,4 107,4 San Rufo 31,5 58,9 60,8 58,6 Sant'Arsenio 20,1 161,2 153,6 135,1 Sanza 126,8 25,3 24,2 23,7 Sassano 47,2 115,6 112,9 109,8 Teggiano 61,5 129,9 139,3 131,1 Vallo di Diano 717,7 88,2 90,7 86,0 Provincia Salerno 4.918,2 206,1 216,9 218,3 Regione Campania ,2 401,8 414,1 415,8 12 Rapporto tra popolazione residente e superficie in kmq.

38 38 Andamento di medio e lungo periodo Graf. 17 Densità demografica nei comuni del Vallo di Diano, anno 2001 Legenda Pertosa 0-45,0 Polla 45,1-90,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 90,1-135,0 135,1-180,0 180,1-225,0 San Rufo Sala Consilina 225,1-420,0 Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana 86,2 Vallo di Diano 218 Prov. di Salerno 420 Regione Campania 189 Italia Sanza Buonabitacolo Casalbuono I comuni a più bassa densità di popolazione sono Sanza (23,7 ab/kmq) Monte San Giacomo (32,6 ab/kmq) e Casalbuono (37,8 ab/kmq); ma l esiguità di questi valori è spiegata anche dal fatto che essi sono composti da piccoli nuclei a fronte di superfici estese. La densità di popolazione del Vallo di Diano è di molto inferiore rispetto alla densità media della provincia di Salerno a dimostrazione di un assenza quasi totale di fenomeni di conurbazione tipici del Capoluogo di Provincia e della Regione Campania. La scarsa presenza di fenomeni di urbanizzazione importanti potrebbe rappresentare un indubbio elemento di vantaggio per il Vallo di Diano poiché fornisce elementi per un processo di valorizzazione e sviluppo locale del territorio improntati sulla natura, sull interazione uomoterritorio che in altri posti diventa più difficile da porre in essere. Il Vallo di Diano potrebbe rappresentare in futuro una porta aperta per una fuga dalle città in quanto è un territorio vocato all adozione e implementazione di buone pratiche di sostenibilità ambientale. Se nel Vallo di Diano la densità abitativa è diminuita, nella Provincia di Salerno e nella Regione Campania essa è aumentata come dimostra il grafico 18 che segue.

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1. La popolazione residente 1. La popolazione residente La popolazione residente in Italia al 31/12/2009 è pari a 60.340.328 unità, con un incremento di 295.260 unità (+0,5%) rispetto al 31 dicembre dell anno precedente dovuto prevalentemente

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