a tu x tu Don Enrico Morganti a pagina 6 a cura di Marc De-Ambrogi In questa edizione nostro ospite è

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1 la parola a... Carissimi exallievi ed exallieve: in occasione dell assemblea generale della Federazione Nazionale Svizzera degli exallievi di Don Bosco tenutasi a Morges nel mese di maggio, il Delegato nazionale Don Enrico Morganti ha rivolto ai convenuti questo discorso che vuole essere come un programma di vita per ogni exallievo oggi e sempre. Ecco il messaggio: L exallievo impegnato deve sentire il dovere di ingaggiare una santa e pacifica crociata: 1. alla concezione naturalistica e laicista della vita, egli opporrà una profonda concezione religiosa e soprannaturale. 2. all individualismo e all egoismo, egli opporrà il calore e la generosità della carità. 3. alla sordità e alla incomunicabilità, egli opporrà la sua disponibilità al dialogo e all incontro con tutti. 4. alla confusione e al disordine, egli opporrà il suo senso realistico dell ordine e della responsabilità individuale e personale. 5. all angoscia del vivere e alla capziosità di certi sistemi di vita, egli opporrà l ottimismo e la leti zia che fioriscono nell accettazione serena e gioiosa delle vicende della vita. 6. ai possibili contrasti fra poteri politici, economici, sociali e religiosi, egli opporrà un ragionevole accordo tra coscienza cristiana e doveri civili. 7. alla esasperata conflittualità tra le classi sociali, egli opporrà una personale partecipazione ai problemi emergenti e la volontà di contribuire a risolverli. 8. alla prepotenza dei più forti, egli opporrà la sua solidarietà per i deboli, gli esclusi, gli sfruttati ed i delusi. Dal suo posto di lavoro, l exallievo darà il suo insostituibile contributo all edificazione di un mondo nuovo che dia un volto cristiano a questa umanità inquieta, contraffatta, ma da tutti desiderosa di pace! Un caro saluto a tutti da parte del delegato nazionale Don Enrico Morganti e dal delegato locale Don Franco Colcera a tu x tu a cura di Marc De-Ambrogi In questa edizione nostro ospite è Don Enrico Morganti Festa di Don Bosco venerdì, 31 gennaio 2003 ore Ritrovo sul piazzale dell Istituto ore Santa Messa seguirà un rinfresco a pagina 6 Vi ricordiamo inoltre di rinnovare la vostra fedele adesione alla nostra Unione versando il contributo sociale che anche quest anno è di CHF 15. per quel-!lo ordinario e CHF 25. e più per quello sostenitore.

2 Assemblea della Federazione Nazionale a Morges: Dall 11 al 12 maggio 2002 si é tenuta l assemblea della Federazione nazionale Svizzera degli ex allievi presso il centro della Longeraie a Morges. Erano presenti rappresentanti delle unioni degli ex allievi di Maroggia, di Lugano e di Morges. Per l unione di Lugano ha partecipato il nostro delegato Don Franco e Marcello Gorietti. E stata una importante occasione di incontro fra i vari membri delle diverse unioni. Situazione finanziaria della nostra Unione dal 1 maggio 2000 fino al 31 ottobre 2002 saldo al anno tesseramenti spese di stampa spese di spedizione spese ccp spese trasferta adozioni federazione nazionale saldo al Il Don Bosco pensiero Vi esorto a spendere un pò di tempo a leggere qualche buon libro che tratti di cose spirituali. Ricchezze, onori, piaceri, che mi servono alla mia morte? La religione vera non consiste in sole parole: bisogna venire alle opere. Cercate di meritarvi le lodi di Dio, non quelle degli uomini. 2

3 Cari amici, questa rubrica vuole essere il collegamento, il ponte tra gli exallievi/e e gli allievi/e che attualmente frequentano l Istituto Elvetico. (A cura di Don Franco Colcera) Festa dei giovani exallievi Era atteso da tempo questo evento che ha animato l Istituto Elvetico sabato 19 ottobre Si tratta della prima festa dei giovani exallievi delle prime quattro maturità, 2002, 2001, 2000, 1999 e dei diplomati della scuola di commercio. Sono tornati sereni e numerosi, una settantina, accolti da un bel gruppo di insegnanti e di allievi ed allieve delle seconde classi del liceo che hanno curato una splendida coreografia di accoglienza, sotto la vigile regia di Don Claudio Ghisolfi, catechista della scuola superiore e del consigliere prof. Luigi Conconi. Il benvenuto ha avuto luogo nella zona del campo verde e salone con l offerta dell aperitivo della casa. In seguito, ancora una volta tutti nella mitica sala Rancilio per il saluto del direttore Don Francesco Vigano, del delegato degli exallievi Don Franco Colcera, che ha presentato un riassunto filmato degli avvenimenti degli ultimi anni. Bello rivedersi e sorridere vedendosi ringiovaniti di qualche anno. Il completamento è avvenuto con l intervento del mitico prof. Conconi, il saluto di Don Claudio e l invito alla posa per la fotografia ricordo. Gioviale e animata la simpatica grigliata consumata nel salone attiguo alla via Lavizzari. Le vecchie glorie della prima maturità, Marco Bianchini, Rodin, Telleschi, Boldini..ecc.. hanno tenuto vivo l entusiasmo del ritrovo con una rassegna di interviste, canti, ricordi felici fino alle Il ricordo finale, commosso, al defunto direttore Don Emilio Bruni che ha aperto le porte alla prima maturità. Esperienza bellissima da ripetere l anno prossimo nello stesso periodo autunnale, prima di intraprendere gli studi universitari. I neodiplomati del commercio dell Istituto Elvetico, giugno 2002 I maturi del liceo pluricomprensivo dell Istituto Elvetico, luglio

4 e L angolo dei ricordi a cura di Marc De-Ambrogi In questa rubrica, vi proponiamo in ogni edizione delle fotografie tratte dal nostro archivio che documentano i nostri convegni e le attività dell Elvetico degli anni passati. Ogni volta, ricorderemo pure un personaggio caro alla nostra attività. Questa volta parleremo di Don Donato Brunoldi, que ci ha purtroppo lasciati lo scorso 10 ottobre. Celebrazioni del centenario della morte di Don Bosco al Palazzo dei Congressi di Lugano nel 1988 Presiede il Rettor maggiore dei salesiani Don Egidio Viganò. Al suo fianco Don Virilli, Don Filippini, Don Ciapparella e Don Borganti

5 e il personaggio: Don Donato Brunoldi Don Donato Brunoldi, sacerdote salesiano dell Istituto Elvetico di Lugano Alle ore di giovedì 10 ottobre 2002 ci ha lasciato Don Donato Brunoldi per tornare alla casa del Padre. Lugano e la congregazione salesiana hanno perso un sacerdote molto amato e stimato. Si è spento serenamente all ospedale italiano dove era cappellano a tempo pieno da qualche anno su incarico del vescovo monsignor Giuseppe Torti. La Chiesa del Cristo Risorto non è riuscita a contenere i numerosissimi amici di Don Donato per l estremo saluto: sacerdoti della diocesi di Lugano, sacerdoti salesiani di varia provenienza, sacerdoti del seminario Redemptoris Mater di Melano, dove Don Donato era padre spirituale e sacerdoti religiosi del Ticino. Inoltre molti appartenenti alle comunità neocatecumenali, gli exallievi, gli allievi dell Istituto Elvetico che hanno animato la celebrazione con i canti. Poschiavo Lugano non avevano potuto accedere agli studi. Giunto a Lugano nel 1989 Don Brunoldi riceve l incarico di seguire la chiesa dell Immacolata in via Peri. Il Vescovo lo nomina poi padre spirituale del seminario di Melano e nel 1997 cappellano dell ospedale italiano quando la chiesa dell Immacolata viene affidata al canonico Don Mazzetti. All ospedale italiano, dove si recava alcune volte al giorno e anche di notte se le urgenze lo richiedevano, Don Donato ha impegnato le sue migliori doti di sacerdote distinguendosi per la sua simpatia e la capacità di avvicinare le persone, gli ammalati ed il personale dell ospedale. Il direttore, Don Vigano, ha trovato questo fogliettino nel libro di preghiera di Don Donato. Vi presentiamo ora il contenuto, scritto di suo pugno, come spunto di riflessione e memoria spirituale: Don Brunoldi é nato a Poschiavo, nel canton Grigioni, il 14 aprile Entra in congregazione salesiana dopo l anno di noviziato vissuto in Italia. Rientrato in Svizzera ottiene il diploma di maestro e proprio nell insegnamento mette le sue energie migliori. Insegna a Novara, a Maroggia per vari anni ed in seguito a Zurigo nella comunità missionaria salesiana per i lavoratori all estero. Nei suoi anni di servizio tra gli immigrati, Don Donato visita i cantieri dei lavoratori, gli ospedali, le prigioni. Ma soprattutto si occupa di insegnamento organizzando dei corsi serali che hanno permesso a molti lavoratori di ottenere diversi tipi di diploma prima di rientrare in patria. Spesso, infatti, gli operai erano di umili origini e 5 1. La felicità non è nel possedere tanti alberi. Basta un ramo per il proprio nido. 2. Parlare con il cuore a tutti i cuori è la prima legge che spesso noi dimentichiamo. 3. Le ore donate agli altri sono quelle che rendono di più. 4. Solo verso sera riconosciamo che la parte migliore di noi stessi la dobbiamo proprio alle nostre madri. 5. Non devo soltanto guardare gli altri come sono, ma come dovrebbero essere alla luce di Dio. 6. Grazie di tutto! Pregate per me!

6 Intervista a Don Enrico Morganti Don Morganti, durante la sua vita al servizio dei giovani, lei ha svolto diverse importanti funzioni. Una di queste, per la quale è tuttora molto attivo, consiste nell occuparsi della Procura Missionaria salesiana di Lugano. Ci dia qualche nota storica di questo importante settore di attività salesiana. L opera Don Bosco di Lugano, fondata il 24 giugno 1965 con rogito dell Avv. Arnoldo Ferrari e quindi con decisione del Dipartimento Federale dell Interno a firma del Cons. Fed. Tschudi, è ora nel suo 37 anno di fondazione. Sono dunque 37 anni di attività a favore delle Missioni e di progetti, alcuni di notevole am-piezza (vedi: Burundi, Filippine, Congo, Kenia), altri di più modeste proporzioni. La Fondazione ha un comitato composto da membri salesiani e laici, esperti nel giudicare, proporre e gestire il patrimonio della Fondazione, le donazioni e le elargizioni. I laici sostengono l opera per la loro grande ammirazione e stima verso Don Bosco e la Congregazione. Il comitato si raduna al completo una volta all anno, esamina, discute, sente il parere del revisore dei conti e approva i bilanci e il conto perdite e profitti. Gli ultimi resoconti riportati in assemblea risalgono al giugno 1998 e furono consegnati a tutti nell ultima sessione il Fu anche mandata la documentazione al Dipartimento Federale degli interni che ha dato risposta favorevole. L opera Don Bosco di Lugano ha pure una particolare attenzione verso le case salesiane di formazione: aspiratati, noviziati, studentati di filosofia e di teologia (che sono il futuro della congregazione). Don Bosco a Lugano si prende cura di molte adozioni in loco: in India, in Etiopia, in Cambogia. a cura di Marc De-Ambrogi Per la propaganda l opera Don Bosco manda brevi circolari periodiche con i bollettini ben preparati ed editi dall associazione I Fratelli dimenticati, fondata dal salesiano Padre Antonio Maria Alessi ed ora presieduta dal sacerdote Don Luciano Alloisio. Il lavoro di animazione, di uffici di corrispondenza, di raccolta fondi, di bancherelle ambulanti è svolto dalla Procura con il valido aiuto dei soci del laboratorio Mamma Margherita e degli exallievi impegnati. La divina Provvidenza ci viene pure in aiuto con eredità e donazioni per destinazioni precise e quasi sempre da donatori che desiderano mantenere l anonimato. Il nostro campo di raccolta si limita al Ticino con una popolazione di abitanti. Questo già modesto campo è interessato da oltre 80 O.N.G.(organizzazioni-nongovernative) sorte in questi ultimi venti anni; a cui si aggiunge un notevole numero di organizzazioni nazionali, che chiedono aiuti e contributi. Per cui le nostre entrate, pur mantenendosi su livelli considerevoli, hanno tuttavia risentito una certa diminuzione. Devo aggiungere che, dopo accertate esperienze, la nostra opera non è più disponibile ad accogliere le molte richieste da parte di singoli progetti che non abbiano l approvazione degli Ispettori, a meno che siano noti alla nostra organizzazione. Che importanza ha nel nostro mondo attuale l aspetto missionario? R. L aspetto missionario può e deve smuovere il torpore in cui stiamo vivendo noi, cittadini di questo bellissimo Ticino. Facciamo riferimento al Vangelo per avere una luce che indica la strada da percorrere. La vita di un uomo non dipende da quanto possiede! Ed è stolto chi si affida a questo criterio. (Vangelo). Difatto stiamo osservando la nevrosi sempre più generalizzata a cui la società ci sta portando. L esistenza dei 6

7 popoli poveri ci accusa di peccato. La strada che stiamo percorrendo, quella del consumismo e del materialismo pratico è sbagliata, sta portando alla rovina tutti noi. Dobbiamo rendercene conto e cambiare rotta. L opera Don Bosco e tutte le procure presenti in tutti gli stati d Europa e da alcuni anni pure in molti stati di paesi in difficoltà, si pone il problema in termini rovesciati: non partecipa della società dei pochi avvantaggiati, ma partecipa attivamente delle società dei molti esclusi. Per noi la scelta dei poveri non è facoltativa, ma va fatta a tutti i livelli. Partire dagli ultimi non è soltanto per i credenti nel Vangelo, ma è l imperativo oggi urgente per tutti a favorire una politica e una economia che si preoccupi di salvaguardare la vita di ogni uomo o donna e non di un gruppo di favoriti. Aiutare i progetti dei missionari salesiani significa continuare a realizzare i sogni di Don Bosco qui ed ora, nel nostro ambiente, nella nostra vita, ma in modo concreto e reale. Veniamo al pratico: per sostenere lo sviluppo umano di un ragazzo, che vive in un altra cultura, condizionato da situazioni strutturali di estrema povertà, non basta nutrirlo e vestirlo. È necessario migliorare le condizioni di vita di tutta la famiglia e i servizi sociali del paese: scuola, sanità, lavoro, casa. Cooperare con le missioni di Don Bosco significa collaborare con le comunità salesiane vitalmente e fermamente inserite sul posto, con il carisma peculiare di interessarsi di tutti i giovani, soprattutto i più poveri fra i poveri. Quando si tratta di cose relative alla causa del bene, Don Bosco e noi con lui vogliamo essere all avanguardia del progresso. Cosa vorrebbe dire ai nostri lettori? A tutti i lettori di Internos desidero lasciare alcuni pensieri: leggendoli possono infervorarsi e trovare la giusta causa del loro cristianesimo vissuto. I poveri ci evangelizzano! Sono il luogo da cui Dio ci sbatte in faccia la diagnosi più realistica del nostro modo di vivere, e da cui più forte si alza il grido sulle necessità di un radicale cambiamento di rotta. L incontro con i poveri ha sempre messo in crisi i veri discepoli del Signore. I poveri, se capiti e ascoltati, ci impediscono di fermarci sulle nostre certezze e di essere soddisfatti di noi stessi, quasi fossimo noi il Regno di Dio. Le grandi conversioni della Chiesa sono spesso avvenute grazie alla spinta dei poveri. Pure Don Bosco nel secolo dello sviluppo industriale visse questa esperienza soprattutto a riguardo della gioventù povera, abbandonata e sfruttata. E per salvare la gioventù e sanare le situazioni impegnò tutte le sue energie e le sue intuizioni dando vita alla Società di san Francesco di Sales, l opera Don Bosco, oggi presente e attiva in quasi tutte le nazioni. Vorrei aggiungere, anche, alcuni pensieri ricevuti in eredità da Don Antonio Maria Alessi, padre fondatore dell associazione I fratelli dimenticati. 1. Desidero rinnovarvi il mio grazie sentito e riconoscente per tutto il bene che fate. Senza il vostro aiuto non avremmo potuto salvare tante vite di fratelli, i più poveri fra i poveri. 2. Vorrei che ognuno di voi fosse persuaso che la vostra attività è una vera chiamata del Signore, una vera vocazione all apostolato a cui la Chiesa invita tutti: religiosi e laici. 3. Ogni vostra attività è un servizio di amore a Dio, vivo nei suoi figli prediletti: Qualunque cosa farete al più povero dei miei fratelli, lo ritengo fatto a me. E Dio non si lascia mai vincere in generosità, in questa e nell altra vita. 4. Sono certo che ogni offerta giunta per i nostri poveri deve considerarsi sacra, più ancora delle elemosine nelle Chiese; perché queste servono per il culto di Dio, mentre quelle vanno direttamente a Dio, vivo e presente nei poveri bisognosi del nostro aiuto. 7

8 degli exallievi/e Cari amici, questo spazio è dedicato particolarmente a voi. Vuole essere una occasione di dialogo tra exallievi/e. In questa rubrica aspettiamo infatti che ci scriviate per esprimerci le vostre critiche, i vostri desideri. Sarebbe molto interessante pure ricevere da voi delle testimonianze di vostri ricordi di allievi all Istituto Elvetico, magari raccontando qualche a cura di Marc De-Ambrogi divertente aneddoto concernente vostri docenti o compagni di classe. Sceglieremo gli interventi più interessanti da pubblicare su internos. Aspettiamo tutte le vostre suggestioni... A presto!!!!!! La Presidenza degli exa lievi/e vi porge i migliori auguri di BUONE FESTE!! impressum Unione degli exallievi /e Istituto Elvetico Via Canonica 15, CH-6900 Lugano, C.C.P Redattore responsabile: Avv. Marc De-Ambrogi Redattori: Don Enrico Morganti, Don Franco Colcera, Fabrizio Bordin Servizi amministrativi: Giorgio De Lorenzi, Marcello Gorietti, Harald Agosti Progetto grafico & stampa: Rotografica sa, 6807 Taverne Tiratura: copie 8