NORMATIVA DI RIFERIMENTO

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2 PREMESSA La presente relazione, aggiornata a seguito della nota n in data 13/07/2018 descrive le misure di prevenzione incendi, che insieme a misure di protezione attiva e protezione passiva garantiranno livelli di sicurezza equivalente nell attività di una biblioteca evoluta che si creerà a seguito del restauro e risanamento conservativo di una parte del piano terra del palazzo De Notaristefani. L edificio risulta sottoposto a tutela ai sensi del D.Lgs N. 42 del 22 gennaio L immobile è sito nel Comune di Massafra su una delle arterie principali e più antiche del centro storico: Via Vittorio Veneto, tuttora centro di vita sociale ed economica del paese. L area interessata dal progetto è stata occupata per molto tempo dal Comando di Polizia Municipale, ora in fase di trasferimento in altra sede. Il progetto porterà alla realizzazione di una biblioteca su un unico livello (piano terra), a cui si accederà da un cortile interno che porterà direttamente nella sala accettazione, adiacente ad una prima sala lettura e, di qui, ad una zona più privata, destinata ad ufficio. Dalla sala accettazione attraverso delle rampe con pendenza dell 8%si arriverà alla sala lettura più grande ed ai servizi igienici adiacenti. Tutti gli ambienti biblioteca risultano coperti da volte in tufo del tipo a botte e stella. L attività principale per la quale si richiede il parere di conformità è quella di una struttura di interesse storico-artistico, da destinarsi a biblioteca con sala di consultazione aperta al pubblico, con numero di utenti contemporanei definito dai posti disponibili, tale da rientrare tra le attività soggette al controllo di prevenzione incendi ai sensi del D.P.R. 151/2011 al punto 72/C: Edifici sottoposti a tutela ai sensi del D.L.vo 22/01/2004 n.42, aperti al pubblico, destinati a contenere biblioteche, archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre. Solo saltuariamente la sala lettura più grande potrà essere utilizzata per riunioni.

3 La valutazione di progetto sarà in deroga dei Vigili del Fuoco, ai sensi dell art. 7 del D.P.R. n. 151/2011, perché non è possibile ottemperare totalmente all osservanza della vigente normativa. DEROGA all art.8 comma 2 Come indicato in premessa il palazzo De Notaristefani nella sua globalità è sottoposto a salvaguardia dei Beni Ambientali ed alcuni interventi di adeguamento non sono fattibili per vincoli architettonici e per interventi che interagirebbero con il pregio dell edificio per le inevitabili ed irreversibili modifiche sulle volte e sulle murature, per la realizzazione dell impianto idrico antincendio. Si richiede pertanto: Deroga per l inosservanza al punto: 8.2 del DPR 30 giugno 1995 n 418 Al fine dell ottenimento del parere di conformità antincendio in deroga, si procederà di seguito ad un analisi descrittiva generale dell immobile, illustrando i necessari interventi di adeguamento che si intendono realizzare e le misure tecniche alternative atte a compensare il mancato rispetto della norma. Per quanto non esplicitato nella presente relazione si farà riferimento a quanto riportato ed evidenziato negli elaborati progettuali allegati. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Legge 01/06/1939 n Tutela delle cose di interesse artistico o storico ; D.P.R. 30/06/1995 n. 418 Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi ; Legge 01/03/1968 n. 186: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici ; D. Lgs n.81 del 09/04/2008 Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; D.M. 16/02/2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opera da costruzione ;

4 D.M. 09/03/2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ; D.M. 25/10/2007 Modifiche al D.M relative alla classificazione al fuoco dei materiali ; D.M. 22/01/2008 n. 37 Disposizioni in materia di attività d installazione degli impianti all interno degli edifici ; D.P.R. 151 del 01/08/2011 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi ; D.M. 04/05/1998: Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco ; D.M. 10/03/1998: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro ; oltre alle norme UNI applicabili ai vari casi e richiamate nel corso della trattazione e alle norme CEI per gli impianti elettrici. ATTIVITÀ SOGGETTE Con riferimento all allegato I, di cui all art. 2 comma 2 del D.P.R. 151/11 riguardante l elenco delle ATTIVITÀ SOGGETTE ALLE VISITE ED AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI da parte dei Vigili del Fuoco, l attività prevista è la seguente: a) Attività n. 72/C Edifici sottoposti a tutela, ai sensi del D. L.vo. n.42 del 22 gennaio 2004, aperti al pubblico e destinati a contenere biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre. La normativa specifica a cui si è fatto riferimento, in materia di sicurezza antincendio, per l attività di cui sopra è di seguito riportata: D.P.R. 30/06/1995 n. 418 Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi. L attuazione integrale delle norme vigenti sopra indicate viene considerata misura adeguata a garantire sufficienti livelli di sicurezza. ATTIVITÀ n. 72/C Edifici sottoposti a tutela, ai sensi del D. Lgs. n.42 del 22 gennaio 2004, aperti al pubblico e destinati a contenere biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre.

5 Premessa La presente relazione tecnica ha per oggetto i criteri di sicurezza che hanno come obiettivo lo scopo di tutelare, contro i rischi di incendio e di panico, l incolumità delle persone presenti nella struttura e la preservazione dei beni materiali di valore artistico, culturale ed architettonico presenti nell edificio, data la particolarità della struttura, intesi sia come struttura edilizia sia come oggetti conservati o esposti, al fine di conseguire il parere preventivo del competente Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. In fase di elaborazione del progetto, si è proceduto alla verifica della rispondenza dell edificio alla normativa di seguito citata: D.P.R. 30/06/1995 n. 418 Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi. Pertanto nel seguito si farà riferimento agli articoli del Decreto e se ne verificherà la rispondenza. Capo I Disposizioni Generali Art.1 Campo di applicazione L edificio pubblico in oggetto presenta un interesse artistico e storico ed è destinato a contenere oggetti di interesse culturale o manifestazioni culturali per le quali si applicano le disposizioni contenute nel D. Lgs. n.42 del 22/01/2004. La norma è finalizzata alla sicurezza degli edifici pregevoli ed alla idonea conservazione dei materiali in essi contenuti. UBICAZIONE I locali destinati a biblioteca sono localizzati in parte del piano terra di un palazzo storico, ai quali si accederà da un cortile interno che porterà direttamente nella sala accettazione, adiacente ad una prima sala lettura e, di qui, ad una zona più privata, destinata ad ufficio. Dalla sala accettazione attraverso delle rampe con pendenza dell 8%si arriverà alla sala lettura più grande ed ai servizi igienici adiacenti. ACCESSO ALL AREA

6 L atrio interno del palazzo De Notaristefani, di accesso alla biblioteca, ha dimensioni 7 X 13 mt; a detto atrio si accede attraverso un portone con infisso in legno della larghezza di 2,70 mt alla strada (Via Vittorio Veneto) di larghezza di circa 6 mt. Art.2 Attività consentite negli edifici per i quali si applicano le disposizioni del presente regolamento Nell edificio in oggetto non è previsto lo svolgimento di altre attività soggette a controllo comprese nell allegato I al D.P.R. n.151/2011, oltre quella specifica già individuata. L attività di biblioteca è inserita in edificio storico tutelato ai sensi del D.Lgs. n.42 del 22/01/2004 come certificato dalla sovrintendenza per i beni ambientali ed architettonici competente per territorio. Non si rilevano all interno dell edificio aree a rischio specifico, quali centrali termiche, autorimesse, officine o gruppi elettrogeni. Capo II Prescrizioni Tecniche Art.3 Disposizioni di esercizio All interno dell edificio sarà rispettato il divieto di tenere ed usare fornelli e stufe di ogni genere, apparecchi ad incandescenza senza protezione, nonché di depositare sostanze che possono reagire provocando incendi e/o esplosioni. Il carico di incendio risulta determinato secondo le modalità indicate nel D.M. 09/03/2007 ed è allegato alla presente relazione tecnica. Sarà cura del gestore della biblioteca non introdurre nell edificio materiali combustibili in genere, ad esclusione del materiale cartaceo e librario. Negli atri, disimpegni, scale e rampe non saranno posti elementi di arredo combustibili, oltre al carico di incendio dichiarato, costituito dalle strutture e dal materiale esposto. Il valore massimo del carico d incendio dei materiali nella biblioteca, con esclusione delle strutture, non supererà comunque il valore di 50 kg legna std./mq, per ogni singolo.

7 Gli elementi di arredo nei vari ambienti avranno le seguenti caratteristiche certificate secondo la normativa vigente: Materiali di rivestimento pavimenti: classe non superiore a 2 (equivalente alle classi CFL-s1; CFL-s2 secondo D.M. 15/03/2005 e ss. mm. ii.); Materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambi i lati ed altri materiali di rivestimento: classe non superiore a 1 (equivalente alle classi A2-s1,d0 - A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s1,d1 A2-s3,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 B-s1-,d1 B-s2,d1 secondo D.M. 15/03/2005 e ss. mm. ii.); Mobili imbottiti: classe non superiore a 1IM. Art.4 Sale consultazione e lettura I locali sono provvisti di un sistema organizzato di vie di uscita, finalizzato ad evitare pericoli per l incolumità a causa di incendi o qualsiasi altro sinistro, infatti sono state predisposte due uscite dirette verso l esterno, con percorsi di esodo aventi lunghezza massima di circa 24 m inferiore a 30 m, distanza massima consentita. La larghezza dei percorsi è in ogni caso non inferiore a 0,90 m, privo di ostacoli e segnalato da cartelli posti ad intervalli regolari, su cui sono indicate le istruzioni da attuare in caso di pericolo. Il massimo affollamento è valutato sulla base dei posti a sedere ed è pari a 20 persone (inferiore a 60 persone da Decreto); pertanto considerando una larghezza delle uscite dirette all esterno pari 1,20 m ed una di 0,90 m, tre moduli e mezzo di uscita, ed una capacità di deflusso pari a 6 persone/modulo, dalle uscite previste è possibile l esodo in sicurezza di 21 persone. Le uscite d uscita saranno dotate di maniglione a spinta con senso di apertura verso l esterno. Le porte delimitanti la sala lettura e l ufficio e quella del vano tecnico, saranno resistenti al fuoco REI120. Art.5 Depositi (Vano tecnico) Nel progetto della biblioteca non ci sono locali adibiti a deposito.

8 Nei pressi del corridoio che porta alla sala lettura-polifunzionale è posizionato un locale tecnico per l alloggiamento del server. La comunicazioni tra questo locale ed il resto dell'edificio avviene tramite porta REI 120 munite di congegno di autochiusura. Nei locali sarà assicurata la ventilazione con n. 2 ricambi ambiente/ora con mezzi meccanici. Art.6 Impianti elettrici L impianto elettrico sarà alimentato da rete pubblica, 230 V e 50Hz, tramite contatore ENEL ubicato all esterno della struttura. La tipologia degli impianti proposti tiene conto delle necessità tipiche degli ambienti a cui sono destinati e saranno progettati nel rispetto delle Norme vigenti ed in particolare delle Norme CEI applicabili alle diverse destinazioni. L impianto elettrico sarà costituito essenzialmente da: - Quadri elettrici di distribuzione; - Tubazioni, canaline, scatole e cassette di derivazione; - Linee di alimentazione; - Apparecchi di comando e prese. Il quadro generale del tipo a parete IP44, ubicato all interno della sala accettazione sarà alimentato dall apposito contatore ENEL, mediante i conduttori di fase e il conduttore di neutro, del tipo FG07. L impianto di terra previsto nel complesso edilizio sarà costituito da una corda di rame isolata della sezione di 25 mmq che collegherà il dispersore in acciaio zincato del tipo a croce di dimensioni 50x50x5 mm, lunghezza 1,5m all impianto di terra esistente dell edificio. Art.7 Ascensori e montacarichi Non sono previsti ascensori e montacarichi. Art.8 Mezzi antincendio

9 Nei locali in oggetto i mezzi antincendio previsti saranno gli estintori portatili di pronto intervento e di adeguata capacità. Saranno del tipo a polvere (almeno uno in ogni locale) ad esclusione del vano tecnico dove sarà previsto un estintore del tipo CO2 in prossimità del Quadro elettrico, delle apparecchiature elettriche e del vano tecnico, ove sarà presente il server. Saranno previsti estintori carrellati di adeguata capacità estinguente. I suddetti mezzi antincendio garantiranno la protezione antincendio avendo previsto un estintore con capacità estinguente almeno pari a 13A, in ragione di uno ogni 100 mq di superficie, ben superiore ad uno ogni 150 mq, previsto dalla norma. Tali dispositivi saranno localizzati uniformemente nelle aree interessate, opportunamente segnalati ed in posizione di facile accessibilità. In fase di rilascio del C.P.I. sarà prodotta idonea documentazione prevista dalla normativa vigente, rilasciata da installatori qualificati, secondo le modalità previste dal D.M. 04/05/1998 e dal D.M. 22/01/2008 n.37. DEROGA all art.8 comma 2 Come indicato in premessa il palazzo De Notaristefani nella sua globalità è sottoposto a salvaguardia dei Beni Ambientali ed alcuni interventi di adeguamento non sono fattibili per vincoli architettonici e paesaggistici pertinenti, che interagirebbero con il pregio dell edificio per le inevitabili ed irreversibili modifiche sulle volte e sulle murature, per la realizzazione dell impianto idrico antincendio. Nei limitati ambienti oggetto di intervento (parte del piano terra, rispetto ai due piani complessivi del palazzo De Notaristefani) non sarà possibile sistemare una cisterna idrica. Inoltre dato il basso carico d incendio 49,46 Kcal/Kg e il limitato indice di affollamento (20 persone) si attueranno misure adeguate di prevenzione incendi e per la gestione della sicurezza in caso di incendio come:

10 1. Realizzazione di un impianto automatico di rilevazione incendio esteso a tutti gli ambienti, realizzato nel rispetto della norma UNI 9795/2013 che riuscirà a segnalare tempestivamente un qualsiasi principio di incendio; 2. Dotazione in ogni locale della struttura di estintori portatili in polvere e di estintori portatili ad anidride carbonica dove saranno presenti apparecchiature elettriche 3. Dotazione nella struttura di estintori carrellati con 50Kg di capacità estinguente. 4. Formazione continua del personale addetto alla Biblioteca per l attuazione delle misure di prevenzione incendio, lotta antincendio e gestione delle emergenze attraverso corsi di Addetto Antincendio - Rischio elevato di 16ore ai sensi del Decreto del Ministro dell Interno in data 10 marzo 1998, per il conseguimento dell idoneità tecnica ai sensi dell art 3 della Legge 609/1996. IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDI L impianto di rivelazione sarà costituito essenzialmente da: - Centrale di rivelazione fumi di tipo analogico; - Sensori foto-ottici di fumo, di tipo: puntiformi; - segnalatore ottico-acustico; - Apparecchiature di alimentazione. Le caratteristiche salienti dell impianto di rivelazione incendi ed allarme sono le seguenti: - i rivelatori di incendio saranno di tipo interattivo in grado di garantire risposta uniforme a tutti i prodotti di combustione; - ciascun rivelatore sarà perfettamente identificabile dalla centrale; - la centrale di controllo sarà in grado di gestire tutto l impianto di rivelazione incendi e di allarme, in maniera unitaria. Le linee sono configurate con la caratteristica di tipo richiuse (classe A) cioè ad anello in centrale. Ogni linea di rivelazione è costituita da un cavo ad 1 coppia (2

11 conduttori) di sezione non inferiore a 1,5 mmq, dimensionata in relazione alla lunghezza del percorso della linea stessa. La linea di collegamento dei rivelatori sarà realizzata ad anello chiuso e dotata di opportuni dispositivi di isolamento in conformità alla UNI EN 54-2 nel caso in cui serva un numero di rivelatori maggiore di 32. I cavi di collegamento saranno rispondenti alla UNI 9795 ed. Ott par. 7.1 e saranno di tipo twistato schermato conforme alla norma tecnica CEI EN per quanto concerne i loop di segnale, mentre saranno resistenti al fuoco e conformi alla CEI per i collegamenti delle alimentazioni. Ogni rivelatore dovrà disporre di un indirizzo proprio ed unico e la centrale sarà in grado di identificare la zona interessata dall incendio. Il sistema di rivelazione sarà dotato di un apparecchiatura di alimentazione costituita da più sorgenti di alimentazione in conformità alla UNI EN Art.10 Gestione della sicurezza Il soggetto che, a qualsiasi titolo, ha la disponibilità di detto edificio, soggetto a prevenzione incendi, deve nominare il responsabile delle attività svolte al suo interno (direttore) e il responsabile tecnico addetto alla sicurezza. Il responsabile dell'attività è, comunque, tenuto a verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza dei locali. Egli, in particolare, deve verificare che: a) non siano superati i parametri per l'affollamento di cui al precedente articolo 3, comma 3; b) siano agibili e mantenuti sgombri da ostacoli i percorsi di deflusso delle persone; c) siano rispettate le condizioni di esercizio in occasione di manutenzione, risistemazione e il restauro dei locali e dei beni posti al loro interno. Il responsabile tecnico addetto alla sicurezza deve intervenire affinché: a) siano mantenuti efficienti i mezzi antincendio e siano eseguite con tempestività le manutenzioni o sostituzioni necessarie. Siano, altresì, condotte periodicamente

12 verifiche degli stessi mezzi con cadenza non superiore a sei mesi ed annotate nel registro dei controlli, di cui all'art. 11, comma 6; b) siano mantenuti efficienti ed in buono stato gli impianti esistenti nell'edificio. In particolare, per gli impianti elettrici, deve essere previsto che un addetto qualificato provveda, con la periodicità stabilita dalle normative CEI, al loro controllo e manutenzione. Ogni loro modifica o integrazione dovrà essere annotata nel registro dei controlli e inserita nei relativi schemi. In ogni caso i predetti impianti devono essere sottoposti a verifiche periodiche con scadenza non superiore a tre anni; c) siano tenuti in buono stato gli impianti di ventilazione, di condizionamento e di riscaldamento, ove esistenti, prevedendo in particolare una verifica periodica degli stessi con cadenza non superiore ad un anno. Le centrali termiche devono essere condotte da personale qualificato in conformità con quanto previsto dalle vigenti normative; d) sia previsto un servizio organizzato, composto da un numero proporzionato di addetti qualificati, in base alle dimensioni e alle caratteristiche dell'attività, esperti nell'uso dei mezzi antincendio installati; e) siano eseguite, per il personale addetto all'attività, periodiche riunioni di addestramento e di istruzione sull'uso dei mezzi di soccorso e di allarme, nonché esercitazioni di sfollamento dei locali in cui si svolge l'attività. Il responsabile tecnico addetto alla sicurezza deve conservare in un fascicolo gli schemi aggiornati di tutti gli impianti esistenti nell'edificio, nonché delle condotte, delle fogne e delle opere idrauliche collocate entro la distanza di venti metri dal perimetro esterno dell'edificio9- Gestione della sicurezza Art Piani di emergenza e istruzioni di sicurezza Prima dell'inizio dello svolgimento delle attività all'interno dell edificio, devono essere predisposti i piani di intervento da attuare se si verificano situazioni di emergenza. Il personale addetto deve essere a conoscenza dei dettagli dei piani.

13 I piani di intervento, definiti caso per caso in relazione alle caratteristiche dell'attività, devono essere concepiti in modo che in tali situazioni: a) siano avvisati immediatamente i visitatori in pericolo, evitando, per quanto possibile, situazioni di panico; b) sia eseguito tempestivamente lo sfollamento dei locali secondo criteri semplici e prestabiliti e con l'ausilio del personale addetto; c) sia richiesto l'intervento dei soccorsi (vigili del fuoco, forze dell'ordine, etc.); d) sia previsto un incaricato che sia pronto ad accogliere i soccorritori con le informazioni del caso; e) sia attivato il personale addetto, secondo predeterminate sequenze, ai provvedimenti del caso, quali interruzione dell'energia elettrica e verifica dell'intervento degli impianti di emergenza, arresto delle eventuali installazioni di ventilazione e condizionamento, azionamento dei mezzi di spegnimento e quanto altro previsto nel piano di intervento. Le istruzioni relative al comportamento del pubblico e del personale in caso di emergenza vanno esposte ben in vista in appositi cartelli, anche in conformità a quanto disposto nel decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1982, n All'ingresso di ciascun piano deve essere collocata una pianta d'orientamento semplificata, che indichi tutte le possibili vie di esodo. All'ingresso dell'attività va esposta una pianta dell'edificio corredata delle seguenti indicazioni: a) scale e vie di esodo; b) mezzi di estinzione; c) dispositivi di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell'energia elettrica e dell'eventuale impianto di ventilazione e di condizionamento; d) eventuale quadro generale del sistema di rivelazione fumi e di allarme;

14 e) impianti e locali a rischio specifico. Il responsabile dell'attività, nominato ai sensi del precedente art. 10, deve curare la tenuta di un registro, ove sono annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all'efficienza degli impianti elettrici e dei presidi antincendio, nonché all'osservanza della normativa relativa ai carichi di incendio nei vari ambienti dell'edificio e nelle aree a rischio specifico. CALCOLO CARICO D INCENDIO Il riferimento normativo, per il calcolo dei carichi di incendio e conseguentemente delle classi dei compartimenti, è la Circolare n 91 del 14 settembre 1961 del Ministero dell Interno, Direzione Generale dei Servizi Antincendi, intitolata Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile. Tali norme precisano che la durata di resistenza al fuoco in forno è il tempo in minuti, misurato a partire dall accensione del fuoco, dopo il quale l elemento costruttivo in questione perde la sua capacità portante a fronte della prova al fuoco secondo la curva unificata di temperatura e modalità delle prove in forno. La durata di resistenza al fuoco di un locale o di una struttura, qualora siano sottoposti ad incendio, è direttamente connessa alla quantità ed alla tipologia di materiale combustibile in essa contenuto ed il carico d incendio specifico esprime proprio il tempo per cui la struttura, soggetta ad un incendio, è in grado di resistere. Il carico d incendio specifico è determinato grazie alla seguente relazione: laddove:. q è il carico d incendio specifico espresso in kg di legna equivalenti al m ;. gi è il peso in kg di ciascuno degli n combustibili presenti nel compartimento in

15 questione nelle condizioni più gravose;. Hi è il potere calorifico superiore, espresso in Kcal al kg, del materiale combustibile di peso g ;. A è la superficie orizzontale in m del compartimento esaminato; è il potere calorifico convenzionale del legno in kcal al kg. La classe del piano o del locale considerato viene determinata in base alla seguente relazione: In cui: C= K.q. C è il numero identificativo della classe (andrà poi scelto tra valori normalizzati);. K è un coefficiente riduttivo che tiene conto delle condizioni reali d incendio del locale o del piano nel complesso dell edificio, è compreso tra 0,2 ed 1. Calcolo del carico d incendio per la Worldwide Community Library Il progetto della Worldwide Community Library, una biblioteca evoluta, supera il mero concetto di patrimonio costituito da volumi librari voluminosi, costituendosi come patrimonio culturale digitale, utilizzando pochi ambienti: una sala accettazione, due sala lettura- consultazione, uffici e servizi igienici, per una superficie complessiva di 165 mq= A

16 Componenti d arredo con relativo carico d incendio: Ricordando la formula = Kcal A= 165 mq Ed allora Q= Kcal/ 4400Kcal/Kg *165mq= / = 49,46 Kg l.e/mq Q=49,46 l.e/mq

17 Conclusioni Come già precedentemente sostenuto nel progetto di deroga per l inosservanza al punto: 8.2 del DPR 30 giugno 1995 n 418, gli ambienti in cui si realizzerà la Worldwide Community Library avranno una superficie totale pari a 165 mq rispetto alla superficie totale del piano terra del Palazzo De Notaristefani circa 750 mq, rimandando al restauro completo del manufatto la progettazione di una riserva idrica antincendio. Inoltre dato il basso carico d incendio 49,46 Kcal/Kg e il limitato indice di affollamento (20 persone) si attueranno misure adeguate compensative di prevenzione incendi e per la gestione della sicurezza in caso di incendio come: - Realizzazione di un impianto automatico di rilevazione incendio esteso a tutti gli ambienti, realizzato nel rispetto della norma UNI 9795/2013 che riuscirà a segnalare tempestivamente un qualsiasi principio di incendio; - Formazione continua del personale addetto alla Biblioteca per l attuazione delle misure di prevenzione incendio, lotta antincendio e gestione delle emergenze attraverso corsi di Addetto Antincendio - Rischio elevato di 16ore ai sensi del Decreto del Ministro dell Interno in data 10 marzo 1998, per il conseguimento dell idoneità tecnica ai sensi dell art 3 della Legge 609/1996. Tali misure preventive, insieme a misure di protezione attiva (layout vie di esodo, basso carico d incendio, caratteristiche degli arredi e materiali) e protezione passiva (presidi antincendio come estintori carrellati ed estintori portatili in polvere e ad anidride carbonica) garantiranno livelli di sicurezza equivalente. Il professionista antincendio iscritto negli Elenchi del Ministero dell Interno al n TA01437I00296

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