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1 Prof. ing. Renato Iovino Laboratorio di: Architettura Tecnica Lezione Le norme per l edilizia scolastica. La prevenzione incendi

2 CONTENUTI DEL LABORATORIO In questa lezione verranno illustrate le norme che disciplinano la progettazione antincendio dell edilizia scolastica. La Cartella Documenti del corso di Architettura Tecnica contiene il file pdf della Norma che è possibile scaricare.

3 LE VALENZE DELLA SICUREZZA L edificio scolastico, in quanto spazio architettonico costruito dall uomo per la formazione del giovane uomo, deve costituire una testimonianza formale della cultura e della storia della società per la quale è stato prodotto e deve soddisfare prestazioni di funzionalità, di comfort abitativo e di sicurezza. Le valenze della sicurezza devono essere espresse sia a livello della resistenza meccanica, con strutture ben progettate per resistere ai carichi permanenti, variabili ed eccezionali, sia a livello della resistenza al fuoco e dell agevole praticabilità delle vie di fuga attraverso le quali è possibile mettere in salvo la propria vita in situazioni di emergenza. da R. Iovino, F. Fascia, G.P. Lignola, Edilizia scolastica, Dario Flaccovio Editore

4 LA PREVENZIONE INCENDI La progettazione di un opera di architettura, per garantire una efficiente prevenzione incendi, richiede il conseguimento di specifici obiettivi: 1. consentire l evacuazione dell edificio senza causare alcun danno né alle persone né agli edifici circostanti; 2. permettere alle squadre dei Vigili del fuoco di intervenire ed operare in condizioni di sicurezza; 3. impedire, o anche limitare, la propagazione dell incendio e lo sviluppo di fumi e fiamme per un tempo prefissato; 4. ottenere che le strutture conservino la capacità portante per un tempo prefissato.

5 REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER L EDILIZIA SCOLASTICA Il DM 26/08/1992 Regola tecnica di prevenzione incendi per l edilizia scolastica, articolata in 14 capitoli, ha per oggetto i criteri di sicurezza antincendi da applicare negli edifici e nei locali adibiti a scuole, di qualsiasi tipo, ordine e grado (esclusi gli asili nido). La norma si applica agli edifici ed ai locali di nuova costruzione o agli edifici esistenti in caso di ristrutturazioni che comportino modifiche sostanziali.

6 CLASSIFICAZIONE DELLE SCUOLE La norma classifica le scuole in cinque tipi: tipo 0: scuole con presenze contemporanee fino a 100 persone; tipo 1: scuole con presenze contemporanee da 101 a 300 persone; tipo 2: scuole con presenze contemporanee da 301 a 500 persone; tipo 3: scuole con presenze contemporanee da 501 a 800 persone; tipo 4: scuole con presenze contemporanee da 801 a persone; tipo 5: scuole con presenze contemporanee oltre le persone.

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8 ACCESSI ALL 'AREA Per consentire l intervento dei mezzi dei Vigili del fuoco, gli accessi all area dell edificio scolastico devono avere i seguenti requisiti minimi: 1. larghezza: 3,50 m; 2. altezza libera: 4,00 m; 3. raggio di volta: 13,0 m; 4. pendenza: non superiore al 10%; 5. resistenza al carico: almeno 20 tonnellate (8 sull asse anteriore e 12 sul posteriore).

9 SCALE Sono prescritte: scale protette: -- per edifici di altezza antincendio superiore ai 12 m scale a prova di fumo: -- per edifici con altezza antincendio superiore ai 24 m. N.B. Per la Scuola oggetto del Laboratorio, considerato che verrà sviluppata su due piani (piano rialzato e piano primo) è consentito realizzare una normale scala che rispetti, però, quanto disposto da D.M

10 ALTEZZA ANTINCENDIO Altezza ai fini antincendi degli edifici civili: altezza massima misurata dal livello inferiore dell apertura più alta dell ultimo piano abitabile e/o agibile, escluse quelle dei vani tecnici, al livello del piano esterno più basso; Altezza dei piani: altezza massima tra pavimento e intradosso del soffitto;

11 SCALA DI SICUREZZA ESTERNA È una scala totalmente esterna, rispetto al fabbricato servito, munita di regolamentare parapetto e di altre caratteristiche stabilite dalla norma. Le caratteristiche costruttive della scala di sicurezza esterna sono state ulteriormente specificate con la Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio delle strutture sanitarie (D.M. 18/09/2002) N.B. Per la Scuola oggetto del Laboratorio, oltre alla scala interna, si realizzerà anche una scala di sicurezza esterna.

12 SCALA DI SICUREZZA ESTERNA Ai sensi del D.M. 18/09/2002, la scala di sicurezza esterna, munita di parapetto regolamentare, deve essere realizzata secondo i seguenti criteri: - i materiali devono essere non reagenti al fuoco; - la parete esterna dell edificio su cui è collocata la scala deve possedere, per una larghezza pari alla proiezione della scala, incrementata di 2,5 m per ogni lato, resistenza al fuoco almeno REI 60. In alternativa, la scala esterna deve distaccarsi di 2,5 m dalle pareti dell edificio e collegarsi alle porte di piano tramite passerelle protette, a tutta altezza, con setti laterali con almeno REI 60. N.B. Per la Scuola oggetto del Laboratorio, oltre alla scala interna, si realizzerà anche una scala di sicurezza esterna.

13 SCALA DI SICUREZZA ESTERNA Esempio di scala di sicurezza esterna.

14 Scala a prova di fumo

15 SCALA A PROVA DI FUMO La scala a prova di fumo è un compartimento antincendio avente accesso per ogni piano: - mediante porte di resistenza al fuoco RE predeterminata e dotate di congegno di autochiusura; - da spazio scoperto o da disimpegno aperto per almeno un lato su spazio scoperto dotato di parapetto a giorno. La scala a prova di fumo interna è un compartimento antincendio avente accesso, per ogni piano, da filtro a prova di fumo;

16 SCALA A PROVA DI FUMO ESTERNA Legenda: 1. Porta RE con congegno autochiusura; 2. Compartimento antincendio; 3. Disimpegno aperto

17 SCALA A PROVA DI FUMO ESTERNA a) Vano scala; b) filtro a prova di fumo, del tipo a ballatoio 1. Porta con resistenza al fuoco predefinita 2. Parete della scala con resistenza al fuoco predefinita La norma prescrive che il filtro deve essere dotato soltanto di due vani-porte: il primo di accesso al filtro, il secondo di accesso alla scala. Nel caso di incendio i fumi possono penetrare nel filtro ma saranno richiamati all esterno senza penetrare nella scala.

18 SCALA A PROVA DI FUMO INTERNA Legenda: 1. Porta RE con congegno autochiusura; 2. Compartimento antincendio; 3. Filtro a prova di fumo; 4. Canna shunt

19 LA SCALA A PROVA DI FUMO CON CANNA a) Vano scala; b) filtro a prova di fumo con canna shunt 1. Porta con resistenza al fuoco predefinita 2. Parete scala con resistenza al fuoco predefinita a b 3. Filtro 4. Canna shunt Nel caso di incendio, con la fuga degli utenti i fumi invadono il filtro ma sono richiamati dalla canna shunt senza penetrare nella scala.

20 LA Canna Shunt 1. Porta con resistenza al fuoco predefinita 2. Parete con resistenza al fuoco predefinita 3. Canna shunt A Nel caso di incendio, i fumi penetrano attraverso la bocchetta A nel filtro; il setto impedisce ai fumi di penetrare ai piani superiori indirizzandoli verso l alto e quindi all esterno.

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22 RESISTENZA AL FUOCO Per resistenza al fuoco REI s intende l attitudine di un elemento da costruzione a conservare, per un tempo determinato (espresso in minuti): la stabilità R, la tenuta E, l isolamento termico I, dove: - stabilità R: attitudine a conservare la resistenza meccanica sotto l azione del fuoco; - tenuta E: attitudine a non lasciar passare né produrre fiamme, gas caldi o vapori sul lato non esposto al fuoco; -isolamento termico I: attitudine a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore (la temperatura sulla faccia opposta a quella esposto all incendio non deve superare i 150 C. REI60 = l elemento deve resistere al fuoco 60 minuti

23 RESISTENZA AL FUOCO la norma fissa per le scuole i seguenti valori minimi: della resistenza al fuoco: edifici con altezza antincendi fino a 24 m: -- strutture solo portanti R 60; -- strutture anche separanti REI 60. edifici di altezza antincendio superiore a 24 m: -- strutture solo portanti R 90; -- strutture anche separanti REI 90.

24 REAZIONE AL FUOCO Per reazione al fuoco dei materiali da costruzione s intende il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. In relazione a ciò i materiali sono assegnati (Circolare n. 12 del 17/5/1980 del Ministero dell Interno) alle classi 0, l, 2, 3, 4, 5 con l aumentare della loro partecipazione alla combustione. I materiali di classe 0 sono non combustibili.

25 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI Nella tabella sono indicate le classi di reazione al fuoco ammesse, per i materiali da utilizzare nelle scuole Atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, passaggi in genere Altri ambienti Materiali suscettibili di prendere fuoco sulle due facce (tendaggi, ecc.) Classe 0 Classe 1 (max 50% della superficie totale) Pavimenti: classe 2 Altri materiali: classe 1 Altri materiali: classe 2 se presenti impianti spegnimento automatico Rivestimenti lignei: vernici classe 1 Classe non maggiore di 1

26 COMPARTIMENTO ANTINCENDIO Compartimento antincendio: parte della costruzione delimitata da elementi costruttivi idonei a garantire, sotto l azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la capacità di compartimentazione. Capacità di compartimentazione: attitudine di un elemento costruttivo a conservare, sotto l azione del fuoco, oltre alla propria stabilità (R), un sufficiente isolamento termico (I) ed una sufficiente tenuta ai fumi e ai gas (E) caldi della combustione.

27 SEZIONAMENTI La norma stabilisce che gli edifici scolastici devono essere suddivisi in compartimenti, anche costituiti da più piani, la cui superficie, in relazione all altezza antincendio, dovrà avere la dimensione riportata in tabella Altezza antincendi Massima superficie compartimento (m²) fino a 12 m da 12 m a 24 m da oltre 24 m a 32 m da oltre 32 m a 54 m 2.000

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29 MISURE PER L EVACUAZIONE Il massimo affollamento ipotizzabile per proporzionare le vie di uscita è fissato in: aule: 26 persone/aula; aree destinate a servizi: persone effettivamente presenti + 20%; refettori e palestre: densità di affollamento pari a 0,4 persone/m 2 La capacità di deflusso C d deve essere non superiore a 60 per ogni piano. La capacità di deflusso indica il numero di persone che possono abbandonare l edificio in condizione di sicurezza attraverso una via di uscita con larghezza pari a 60 cm.

30 SISTEMA DI VIE DI USCITA Indicato con A il massimo affollamento che compete ad un tratto generico della via di fuga, la sua larghezza n espressa in moduli si calcola con la relazione: n = A/Cd e, quindi, la larghezza della via di fuga, espressa in centimetri, è L = 60 n che dovrà, comunque, essere non inferiore a 120 cm. Il sistema di vie di uscita è un percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un locale o un edificio di raggiungere un luogo sicuro.

31 LUOGO SICURO Il luogo sicuro è uno spazio scoperto ovvero un compartimento antincendio separato da altri compartimenti mediante spazio scoperto o filtri a prova di fumo avente caratteristiche idonee a ricevere e contenere un predeterminato numero di persone (luogo sicuro statico), ovvero a consentirne il movimento ordinato (luogo sicuro dinamico).

32 USCITE VERSO LUOGO SICURO Ogni scuola deve essere provvista di almeno 2 uscite verso il luogo sicuro. Gli spazi frequentati dagli alunni, o dal personale docente e non docente, devono essere dotati, oltre che della scala per il normale afflusso, almeno di una scala di sicurezza esterna o di una scala a prova di fumo. Le porte dei locali frequentati dagli studenti devono avere, singolarmente, larghezza non inferiore a 1,20 m e devono essere realizzate in modo da non ridurre la larghezza utile dei corridoi, cioè non devono ridurre la sezione della via di fuga ingombrando il passaggio in caso di incendio.

33 LUNGHEZZA VIE DI USCITA La lunghezza delle vie di uscita deve essere non superiore a 60 metri e deve essere misurata dal luogo sicuro alla porta, più vicina allo stesso, di ogni locale frequentato dagli studenti o dal personale docente e non docente.

34 SPAZI A RISCHIO SPECIFICO Gli spazi a rischio specifico sono: spazi per esercitazioni; spazi per depositi; servizi tecnologici; spazi per l informazione e le attività parascolastiche (gli auditori, le aule magne e le sale per rappresentazioni) autorimesse; spazi per servizi logistici (mense, dormitori).

35 SERVIZI TECNOLOGICI Le condotte degli impianti di condizionamento e di ventilazione non devono attraversare i luoghi sicuri che non siano a cielo libero, le vie di uscita ed i locali che presentino pericolo di incendio, di esplosione e di scoppio. L attraversamento può essere ammesso se le condotte sono racchiuse in strutture resistenti al fuoco di classe almeno pari a quella del vano attraversato. Quando la condotta attraversa strutture che delimitano i compartimenti, deve essere installata almeno una serranda resistente al fuoco REI 60.

36 SERVIZI LOGISTICI E IMPIANTI ELETTRICI Per i locali per la distribuzione e consumazione dei pasti, nel caso in cui sia annessa la cucina e/o il lavaggio delle stoviglie con apparecchiature a combustibile liquido o gassoso, si applicano le specifiche normative di sicurezza vigenti. Le scuole devono essere dotate di un impianto elettrico di sicurezza, alimentato da sorgente distinta da quella ordinaria e con autonomia ai 30, a servizio di: illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo; impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme. Il sistema di allarme può essere costituito, per le scuole di tipo 0-1-2, dallo stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola ma con suono differente.

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