CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO MODULO 6: ALCOL
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1 LICEO SCIENTIFICO BERTRAND RUSSELL CLES CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO DECRETO LEGISLATIVO n 81 / 2008 MODULO 6: ALCOL
2 Che cos è l alcol? L'alcol alimentare (alcol etilico o etanolo), presente in diversa concentrazione nelle bevande alcoliche, è una sostanza che deriva dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nella frutta (il vino), oppure degli amidi di cui sono ricchi cereali (la birra) e tuberi. L alcol possiede un proprio valore energetico (7 kcal per grammo) ed in questo senso deve essere considerato un nutriente anche se le sue calorie vengono in gran parte disperse dall organismo sotto forma di calore.
3 TITOLO ALCOLOMETRICO / GRADAZIONE ALCOLICA Per titolo alcolometrico o gradazione alcolica si intende la misura del contenuto di etanolo in una bevanda alcolica. Secondo la legge italiana articolo 12 del Decreto Legislativo 27 gennaio 1992 n. 109, per titolo alcolometrico (volumico effettivo) si intende: «il numero di parti in volume di alcol puro alla temperatura di 20 C contenuta in 100 parti in volume del prodotto considerato alla stessa temperatura» Il titolo alcolometrico è espresso dal simbolo "% vol", preceduto dal numero corrispondente che può comprendere un solo decimale. L'espressione ha sostituito quella comunemente in uso di gradazione alcolica. Il termine gradazione alcolica derivava da uno dei primi metodi di misura che utilizzava i "gradi Gay-Lussac"
4 L ALCOL E UNO DEI PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER LA SALUTE: BERE DOVREBBE ESSERE UNA LIBERA SCELTA INDIVIDUALE MA E NECESSARIO ESSERE CONSAPEVOLI CHE E COMUNQUE UN RISCHIO PER LA PROPRIA SALUTE E SPESSO ANCHE PER QUELLA DEGLI ALTRI. SPESSO L ABITUDINE AL BERE DIVENTA UNA DIPENDENZA
5 NON È NECESSARIO ESSERE ALCOLISTI, CIOÈ AVERE UN ESISTENZA COMPROMESSA DA UNA IMPELLENTE NECESSITÀ DI ASSUMERE ALCOL ACCOMPAGNATA DA AUMENTATA TOLLERANZA AGLI ALCOLICI O SEGNI DI ASTINENZA, PER ESSERE UN POTENZIALE PERICOLO PER SE E PER GLI ALTRI; È SUFFICIENTE UN ABUSO OCCASIONALE!
6 I 5 principali fattori di rischio di malattia e morte prematura in Europa Fonte: WHO, The World Health Report Reducing risks, promoting healthy life. Geneva, World Health Organization. 1. TABACCO 2. IPERTENSIONE 3. ALCOL 4. IPERCOLESTEROLEMIA 5. SOVRAPPESO
7 È NECESSARIA PARTICOLARE CAUTELA IN CASO DI: MALATTIE CARDIACHE IPERTENSIONE ARTERIOSA DIABETE E ALTRE MALATTIE METABOLICHE DISTURBI PSICOLOGICI E PSICHIATRICI IN TRATTAMENTO CON SEDATIVI, TRANQUILLANTI
8 L alcol è più importante del diabete o dell asma come causa di malattia o morte prematura SECONDO LA SOCIETÀ ITALIANA DI ALCOLOGIA, NEL 2006, GLI ALCOLDIPENDENTI SONO CIRCA , MENTRE I BEVITORI PROBLEMATICI SONO CIRCA NEL 2005 SONO STATI PRESI IN CARICO PRESSO I SERVIZI ALCOLOGICI TERRITORIALI SOGGETTI ALCOLDIPENDENTI, VALORE IN AUMENTO RISPETTO L'ANNO PRECEDENTE (+4,3%). ACCEDONO AI SERVIZI SOPRATTUTTO GLI UOMINI, IL RAPPORTO MASCHI / FEMMINE E 3,5
9 MOLTI SONO I FATTORI CHE INCIDONO SUL TASSO ALCOLEMICO DELLE PERSONE COME PER ESEMPIO: 1. sesso 2. età 3. corporatura 4. abitudine a bere alcolici 5. modalità di assunzione 6. gradazione alcolica delle bevande assunte
10 CONSUMO A RISCHIO: un livello di consumo o una modalità del bere che possono determinare un rischio nel caso di persistenza di tali abitudini. CONSUMO DANNOSO: una modalità di consumo alcolico che causa danno alla salute, a livello fisico o mentale. A differenza del consumo a rischio, la diagnosi di consumo dannoso può essere posta solo in presenza di un danno alla salute del soggetto. ALCOLDIPENDENZA: insieme di fenomeni fisiologici, comportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste per l individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini che in precedenza avevano ruoli più importanti. La caratteristica predominante è il continuo desiderio di bere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza si associa spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristiche della sindrome.
11 Un tasso alcolemico pari a 0,5 g/l corrisponde a circa 2 unità (U.A.) Ogni unità Corrisponde A 12 g di alcol. Un bicchiere di vino equivale a una unità alcolica. Tasso Alcolemico Unità Alcoliche Grammi 0,
12 IL TASSO ALCOLEMICO RAPPRESENTA LA QUANTITÀ DI ALCOL PRESENTE NEL SANGUE E SI MISURA IN GRAMMI PER LITRO. 1 G/L = UN GRAMMO DI ALCOL IN OGNI LITRO DI SANGUE
13 2 bicchieri di vino da 12 % (0.50) 2 bicchieri di Spumante/Champagne da 12.5% (0.50) 2 lattine di birra da 33cc (0.50) 1 boccale di birra alla spina da 50cc (0.50) 0,5 g/l di alcol è pari a circa 2 unità alcoliche
14 TASSO ALCOLEMICO E SINTOMI CORRELATI Alcolemia (g/l)* Effetti (indicativi)** 0,2 Socievolezza, espansività, rossore in volto 0,5 Diminuzione dei freni inibitori 0,8-1,2 Azione depressiva sui centri motori, perdita dell'autocontrollo e disturbi dell'equilibrio 1,2-2,0 Vera e propria ubriachezza, andatura barcollante 2,0-4,0 > 4,0 Perdita del tono muscolare, indifferenza all'ambiente circostante, assenza di reazione agli stimoli, immobilità, mutacismo Incoscienza e coma, depressione respiratoria e cardiovascolare, morte (*) L'alcolemia indica i livelli di alcol nel sangue e dipende in prima istanza dalla qualità e dalla quantità degli alcolici assunti (**) Indicativi, poiché, a parità di alcolemia, gli effetti dell'alcol dipendono dalla tolleranza individuale alla sostanza; negli alcolisti, ad esempio, la gravità dell'intossicazione è minore, mentre gli adolescenti e le donne possono andare in coma etilico già superando i 2,5 grammi per litro; nei bambini alcolemie superiori ai 2 grammi / litro possono risultare fatali.
15 fonte ISTAT: abuso di alcol in Italia 2007
16 ANCHE SE IN ITALIA PERMANGONO MODELLI DI CONSUMO STRETTAMENTE LEGATI A TRADIZIONI CULTURALI E AD OCCASIONI ALIMENTARI SI STANNO DIFFONDENDO, SOPRATTUTTO TRA I GIOVANI, MODELLI DI CONSUMO TIPICI DEI PAESI DEL NORD EUROPA: BINGE DRINKING, (ASSUNZIONE DI BEVANDE ALCOLICHE FUORI PASTO). PUB CRAWLING
17 UNA RECENTE ANALISI CONDOTTA PER L'ITALIA CON METODOLOGIE ADOTTATE DALL'O.M.S. STIMA IL NUMERO DI MORTI PER CAUSE ALCOLCORRELATE PARI A FRA I SOGGETTI DI ETÀ SUPERIORE AI 20 ANNI TRA GLI INDICATORI DI DANNO INDIRETTO PROVOCATO DALL'ALCOL, VA SEGNALATA LA MORTALITÀ PER INCIDENTE STRADALE. NEL 2005 L'EBBREZZA ALCOLICA È STATA MOTIVO DEL 70% DEGLI INCIDENTI CAUSATI DALLO STATO PSICOFISICO ALTERATO DEL CONDUCENTE ALLA GUIDA, CON CASI RILEVATI.
18 TRENTO. Dal prossimo mese in stabilimenti e cantieri inizieranno quindi controlli mirati e a campione non preventivati, su segnalazione dei medici provinciali. «Si tratta di un progetto di ricerca volto alla prevenzione del rischio, senza scopi repressivi, che soprattutto potrà servire a far emergere il fenomeno della correlazione fra incidenti sul lavoro e alcol, un ottima occasione per conoscere dati certi», ha detto il direttore provinciale dell Inail di Trento, Fabio Lo Faro. Secondo l Istituto superiore di sanità, una percentuale compresa fra il 5% e il 20% di tutti gli incidenti sui luoghi di lavoro è legata all alcol. Una percentuale, quella minima del 5%, che coincide con l attuale tasso di positività all alcol nei controlli sulle strade trentine, ha sottolineato il comandante della Polizia stradale di Trento, Luigi Di Maio, che fornirà report statistici all Inail. Nel 2011, in Trentino, gli infortuni sul lavoro denunciati all Inail sono stati E per gli incidenti stradale, nel 2011 sono stati 239 quelli «alcol correlati». La convenzione prevede inoltre una serie di iniziative a scopo informativo fra i lavoratori e di formazione con gli operatori dell Azienda sanitaria. da: Trentino 26 settembre 2012
19 Il limite generale di tasso alcolemico consentito dalla normativa vigente per mettersi alla Guida è di 0.5 gr/l. Fanno eccezione a questa norma alcune categorie per le quali il tasso è posto a 0.0 gr/l: soggetti minori di 21 anni, patentati da meno di 3 anni, autisti e conducenti di veicoli per motivi professionali.
20 Legge n Art. 1 Definizione di bevanda alcolica: Ogni prodotto contenente alcol alimentare con gradazione superiore a 1.2 gradi di alcol. Definizione di bevanda superalcolica: Ogni prodotto contenete alcol alimentare con gradazione superiore al 21 % di alcol in volume.
21 Riferimenti normativi: Legge 125 del legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati. Provvedimento della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome. D. Lgs. 9 aprile 2008 n 81: Allegato IV punti e Art. 111 comma 8 Art. 41 comma 4
22 Divieto di somministrazione D. Lgs. 81 / 2008 art. 111 Obblighi del datore di lavoro nell uso di attrezzature per lavori in quota* Comma 8: il datore di lavoro dispone affinché sia vietato assumere e somministrare bevande alcoliche e superalcoliche ai lavoratori addetti ai lavori in quota. * Definito dall art. 107 rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore ai 2 m rispetto ad un piano stradale
23 Provvedimento 16 marzo 2006 Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano Intesa in materia di individuazione delle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l incolumità o la salute dei terzi, ai fini del divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, ai sensi dell art. 15 della Legge 125 / 2001 (GU n 75 del )
24 Attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza l incolumità e la salute dei terzi. 1. Attività per le quali è richiesto un certificato di abilitazione per l espletamento dei seguenti lavori pericolosi: a) Impiego gas tossici. b) Conduzione di generatori di vapore. c) Attività di fochino. d) Fabbricazione e uso di fuochi di artificio. e) Vendita di fitosanitari. f) Direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari. g) Manutenzione degli ascensori.
25 2. Dirigenti e preposti al controllo dei processi e alla sorveglianza dei sistemi di sicurezza negli impianti a rischio di incidenti rilevanti. 3. Sovrintendenza ai lavori entro tubazioni, canalizzazioni, recipienti e simili nei quali possono esservi gas e vapori tossici od asfissianti. 4. Mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private in qualità di: medico specialista in anestesia e rianimazione; medico specialista chirurgo ed infermiere di bordo, medico comunque preposto ad attività diagnostiche e terapeutiche; infermiere; operatore socio sanitario; ostetrica caposala e ferrista.
26 5. Vigilatrice d infanzia o infermiere pediatrico e puericultrice, addetto ai nidi materni e ai reparti per neonati e immaturi; mansioni sociali e socio sanitarie svolte in strutture pubbliche e private. 6. Attività di insegnamento nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado. 7. Mansioni comportanti l obbligo della dotazione del porto d armi, ivi comprese le attività di guardia particolare e giurata.
27 8. Mansioni inerenti le attività di trasporto a. Addetti alla guida di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida B, C, D, E. b. Personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell esercizio ferroviario. c. Personale ferroviario navigante sulle navi del gestore dell infrastruttura ferroviaria con esclusione del personale di camera e mensa. d. Personale navigante delle acque interne. e. Personale addetto alla circolazione e alla sicurezza della ferrovie in concessione e in gestione governative, metropolitane, tranvie e impianti assimilati, filovie, autolinee e impianti funicolari, aerei e terrestri. f. Conducenti, conduttori, manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di apparecchi di sollevamento, esclusi i manovratori di carri ponte con pulsantiera a terra e di monorotaie
28 g. Personale marittimo delle sezioni di coperta e macchina, nonché il personale marittimo e tecnico delle piattaforme in mare, dei pontoni galleggianti, adibito ad attività off shore e delle navi posa tubi. h. Responsabile di fari. i. Piloti aeromobile. l. Controllori di volo ed esperti di assistenza al volo. m. Personale certificato dal Registro aeronautico italiano. n. Collaudatori di mezzi di navigazione marittima, terrestre ed aerea. o. Addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti. p. Addetti alla guida di macchine di movimentazione terra merci.
29 9. Addetto e responsabile della produzione, confezionamento, detenzione, trasporto e vendita esplosivi. 10. Lavoratori addetti ai comparti dell edilizia e delle costruzioni e tutte le mansioni che prevedono attività in quota. 11. Capiforno e conduttori addetti ai forni di fusione. 12. Tecnici di manutenzione degli impianti nucleari. 13. Operatori e addetti a sostanze potenzialmente esplosive e infiammabili, settore idrocarburi. 14. Tutte le mansioni che si svolgono in cave e miniere.
30 Secondo dati INAIL il numero degli infortuni in Italia, tra industria e agricoltura, oscilla mediamente intorno a un milione di eventi / anno. Si può ipotizzare un numero di eventi alcol correlati pari a / anno
31 Effetti dell alcol sul lavoro L eccessivo consumo di bevande alcoliche in ambito lavorativo comporta: Ridotta produttività, errori nelle procedure, danno ai macchinari. Perdita di capacità lavorativa, assenteismo. Aumento degli infortuni lavorativi.
32 DIVIETO DI SOMMINISTRAZIONE E ASSUNZIONE Il datore di lavoro Deve vietare la somministrazione di bevande alcoliche in ogni luogo e in ogni tempo di lavoro. Deve formalizzare il divieto mediante comunicazione scritta al lavoratore. Deve instaurare un sistema di verifiche periodiche per valutare il rispetto del divieto. Adozione di eventuali azioni sanzionatorie contrattuali in caso di mancato rispetto del divieto.
33 Limite alcolemico Si ritiene che il limite di 0,0 g/l debba essere assunto ai fini del controllo delle condotte vietate dall art. 15 della legge 125 / 2001.
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