LA MORALE GIUDAICA E IL MISTERO DEL SANGUE 1. ma piuttosto ci ijiivmo a provare quello. A strappare del tutto la maschera al giudaismo moderno, che i
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- Valentina Pavone
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1 i LA MORALE GIUDAICA E IL MISTERO DEL SANGUE 1 VII. A strappare del tutto la maschera al giudaismo moderno, gaai I'avere nel precedente articolo messe a nudo le teorie contenute ne' libri talmudici, teorie oltre ogm <lin i empie, so-llerate, atroci: ma perche niuno si awisi die esse sieno pe' ^rind-i de' giorni nostri lettera morta, giovera passar dal campo teorie a quello de' fatti, mostrando alia luce del sole i i. r iudei professino veramente in pratica quanto i loro liltri insegnano. E qui non ispenderemo vanamente tempo e parole per far chiaro e palese ci6 che gia tutti sanno, cioe che i giudei sono sempre in opera di angariare e spogliare i i; ma piuttosto ci ijiivmo a provare quello e che altri penano a credere e perfidiano a che niolti vogliam dire, il mistero di-1 s;mgue. Da quattro capi noi dedurremo le nostre prove, cioe: dallo d<>p(>sixioni giuridii-lk' 1'nttf iniian/i ai trilmnali da giudei convinti e confessi di omicidii e infanticidii, comnn^si a scopo di r'li.i. rione; dalle riv.-la/ioni di Rabbini convertiti alia nosfra I'.-.l.-; da documonti storici e (inalmcntc dalla t-'stimoniaii/a tra<li/iinale. Unanlo al primo capo, fra jrli altri prn.-.-^! (iitti a pi-r aa-miiio ritual- in Italia, l-'rancia. Spairna. Mania, llavicra. rnuh'-ria. Litiiania e Polonia, per nulla ( iiii<l [irpcedcnto pag. 145.
2 V70 I. A MOKAI.I. Ml I.Al diiv.1.-".n.'xj nri-iit;ili, <-i li;ist-i-;i soltanto (!<' ( ii;tli. difi-i.- pin ; t nni snim. qu.-sto nostro periodicu di<-" UM;I ininuta ivla/ionc tr;itt;i non pur il;ille storie contemporanf', m;i dagli slrs>i atti innriiliri de' tribunali '. Del processo di Trento esiste una copia autentica ncirli Archivii segreti del Vaticano, donde il nostro periodico estras>.- la sua relazione; una seconda nella Palatina di Vienna, e forse una terza nella Biblioteca N;i/ionale di Parigi. Per quello poi che riguarda il processo di Damasco, di. data n>sai r'ecente, poichk rimonta appena al 1840, ognuno puo vedorne gli atti nell'anzidetta Biblioteca di Parigi, o leggerli per listeso, come noi facemmo, nel secondo volume deir opera tich'oricntalista Laurent sugli affari della Siria 2. Or bene, se raffrontinsi i due processi, nel primo de'quali sou otto e nel secondo sedici i rei convinti e confessi, oltre a Imon numero di testimoni, tutti giudei, vedrassi con maravili'lia come, malgrado la distanza di quattro secoli che li divide, le confession! e le testimonianze deposte in essi quanto ill rito e all'iiso del sangue cristiano si corrispondano a capello. Rimandando pertanto il lettore, cui prendesse vaghezza di leggerli, alle fonti piu sopra accennate, qui ne riferiremo soltanto le conclusioni, e sono le seguenti: 1 Dai due processi comparati insieme risulta con evidenza die Tassassinio di un cristiano non solamente e riputato lecito, ma e comandato a' giudei dalla legge talmudico-rabbinica, siccome gi;i vcilcmmo nel precedente articolo, in cui riportammo le stesse parole del Talmud e dei dottori ebrei. 2 Lo scopo del detto assassinio non e solamente far onta a Oisto e danno al cristianesimo, sebbene anche a questmiri ; ma e soprattutto adempiere un dover religiose, qual e ((^lebrare degnamente le due feste del Purim e della Pasqua. 1 Veggasi Civ. Call, serie il.* vol. VIII. l\. \. nella Cronaca sotto la rubrica Roma. * Relation historique des affaires de Syrie depuis 1840 jtisqu'en 1842 par ACHILLE LAURENT, membre de la SocjV/4 orienlale. Quest'opera e divenuta oggi rdrissima, perclie fatta scomparire dai giudt-i.
3 I!!. MIST1 RO : ; in :nl- il ;!i llamas..,-i la sij,,. -,',-h.- i ^iud.'i. im-ntr-' sranuava! 1'. Tommavn.,' -;uio ij'stallli, f.i t> i[l r i rl i- c Vi,-Y;i!l< i ill con quell' assasbfflio COS8 iiratissima a I>j< ui.-hloria di :i;i. del 1'uriiii. p,t av\ jx<i.1,-' nimiini <. altri irimlri primvssati, si pun far nso dr s;ni^ii- li iju;il-: ^li:i cristijirm, ni;i JUT! I'l-sfp Piisqiiiili viml essere il BaDj <li nil liinciiillo Crisli;nit) cli- noil ;illi;i olfr'p;i^>;iln i x,-ti. ;m?ii <li rt;i, la cui iininuhi/ionc scnsi ( in>] ;i d.-li' ;ii-iifll(i. 4 Le aiimeue, giudaicamenta aiiiiiiaiii'r;ii.' con ijin-l - j-t'tto <li sangue <Tistiaini, i-.^alansi u.-llc U-sli- <.-1 1'iirim iion i:-iiiil-i. inassiine a' que' cri^liani cli- I'M!( (,- (.si pi-r IIHH < di lirm coiktsc.miti cd aniici ; ma n i ll' l'i->li inaiipiansi p<-r L.-n s.-tt.- LiioiTii <lai soli rimli-i. 'Jiirsto.' il s'irivt< del solo piuln ili t'aiiiililia. cui iiitrodurrc ndla j>asta d-i:li a/.iiui. all" insaputa d-lla nin^liid-" li^liuuli, mi ]<>' di saii^ut' ci'istiano o fresco o mauulato e ridotto iu polvtte. i. 1-^li d.-v.' altr'>i u.-lla ccua pas( iial' vtsan- ipialrh** ia di ipi.d saii^uc m-1 vim. -li. un>srn alia laiui^rlia lincdirih- aridi*' la mensa! (Oh i-ln- cara im-iifdi/im s;inrin> ' uii^liore e il satili<-io d-l I'auciullo ( s jiiu Ho a l)ic, (coiur ah'.'i-iiiava n-l pi-oc.-^,,, i Tn-nto il Hal>- M(>s. r - vccchio di so anni), qiuiiulo si fa n-' jriurni piu -svinii alia 1'asqua. 8 PiTrln'- il saii^uc di tin liaiubiiio cristiaim sia accoi al ritu prulinm alia salut- d.'irauiiua uiiudaifa. <-<>u\ i.'ii dp' il bimbo muoia Ira i tonnenti, cuiin- appimln a<-( ;i all" iuikio-nt.- Siiuoiiciuo a tartti allri urrisi a pnut:i di spilli, ( tau:liu//ati a iih'inlim a iin'inlu-u. o crm-ili^si. '.' II saiiliu"' ccistiano S.T\.' /iandio al rito d*lla circ(nrisii.ii.-. ad allri iisi, mm.' appiv^,, \.-i n>iuo. li-.;i ovduta DecessiUi --d.-llicacia <l.-l iin-doiiiio nr. idt-i a I'ar.' rio-iva!'" unstri i'aiiciulli pt Irani. di Inrtmv il.saii^iif, flu- poi \it-iif coil smuiua dilip-u/a i
4 't~'2 LA MOHAI.i: colto, custodifo d;il liiilibino di-1 luciiro, v<>mliito a caro pr- Ji piccole dosi alle sinagoghn pin vic.ino, per in-//<) di ^in.l.-i ti-irovaghi muriiti di 1111 certificate dello stesso Rabbino; il quale attesta come e qualmente quel sangue sia vero sangue nistiano. 11 L'uso rituale e il mistero del sangue sol si trova scritto nei codici orientali, mentre negli occidentali venne soppresso per tema dei governi cristiani, e sostituito dalla pratica e trail ixione orale. 12 Finalmente il detto rito e generale presso gli ebrei osservanti della lor legge (talmudica), e rimonta ai primi secoli del cristianesimo. Tali sono in sostanza le confessioni concordi dei Rabbini e degli altri giudei esaminati in gran numero ne' due process! di Trento e di Damasco; e chi volesse accertarsene non ha che a leggere per disteso il primo processo nei molti fascicoli pubblicati, come dicemmo, dal nostro periodico e contenuti nei volumi poc' anzi citati in nota 1 ; e il secondo nel- Fanzidetta opera del Laurent e negli stessi giornali di quel tempo, che tutti piii o men ne riferirono gli atti 2. VIII. Una conferma di quanto dicesi nei citati processi, e in altri che per brevita omettemmo, trovasi eziandio nelle rivelazioni fatte dai Rabbini convertiti. Non intendiamo parlare di un Drack e di un Goschler, zelantissimi sacerdoti passati dal giudaismo alia vera fede di G. C., ne di un Fra Sisto da Siena domenicano, anch'egli ex Rabbino, i quali, pur dirlikiniiulo che le tradizioni giudaiche tengono essere cosa meritoria peri Se ne vegga anche un sunto nei Bollandisti. Atti de' Santi vol. IX torn. 3 di marzo sotto il di 24 dell' istesso mese. * Non parliam poi dei recenti processi di Tisza-eszlar e di Xnntcn, perche in essi gl'impntati giudei riuscirono a scappare per la nuiplia rotta. Direin solo, che avendo letto gli atti del processo di Xauien, riportati [>er disteso diillii Vt'rniid fiili-lis, non potemmo rimanerci dall'esclamare poteii/a dell'oro giudaico!
5 i VIII, a 1'uso I II MISTERO lii:i. Seguitaiv i a istiani i-d ucrid.'i i studio ii:il vimiiiv ii particolari, prr non Misritaiv cmitm d b<-llo sovercbiaiik'nt.'!< in- d'gli imtichi loro correligionai i, d-' quail pronirar \i. -vano la conversion*'. Cil-'ivmo piuttosto raulorita di tn> altri Habbini con\'i liti>i :1 cri>tian'siinn, cioc- ill Paolo Nb-dici, di Giovanni da 1-Y-ltre di l.-ofito o NVolito monaco nioldavo; i quali inos.si \ti\\ che <la >.-r;inx;i di conv.ttire gli ebrei, dal d<'sidrio di giovare a* cristiani. trassero fuora alia luce del giorno il iuist-n d-l S;HIL:II'. Paolo Medici, n'lla sua opera intitolata Hiti e cost imii d'^li fltrei * conienno lo frequenti uccisioni del fanciulli crisiiani; Giovanni da I-Vltiv dichiar6 solenncnifiilc innan/i al pot'-sta di Milano Tuso che i gimli-i iacevano del sangue cristiano 8 ; e Teoflto ne spiega il inistero nelle sue Rivolazioni scritte in lingua moldava e rose di pubblica ragioii i ri'-l INO;;, poscm rijiroduttf in greco e pubblicate nel 1834 a Napoli di Romania da Giovanni De Giorgio, e ilnuliii<>nte tradntti- in italiano dal Prof. X. F. S. e pubblicate a Prato ii. -1 INS:: sotto il segiu'iito titolo H sangue cristiano nei rid ebraici della moderna Sinagoga occ. Ai iiostri Icttori non p.-r v.-ntura uscito di nu'nti' il inolto che ne riporto an- ( li- il nostro periodico nel 1882: laonde, per non ripeteiv il detto, qui basn-ra soltauto ricordare che 1' ex-rabbino i. in quel prc/i<sissiniu scritto, oggi divc-nuto assai 1'aro, scbi-tt:iiiifnt' cunfi-smi il rit<> suiiiiiinario.' ch'i-gli si- ])rima d.-lla sua cm\.tsinn.-, a\<-va fatto del sangiii- cri>tiano.!:! BUe <-<-nf'iini inirabilin-nl' concordaiiu con 1- dc; /ioni di allri rabbini c giudei processati in Tn-nto, in lain; An/i! riv.-la/ioni dfll" rx-habbino Moldavo vaiino piu oltre, :appaiiu all'alto il v.-lo cln> cnpriva agli occbi nosti'i pi'l ini<t"ri d' ini.piita. l-:-li. ii-l ^- rapitnlo d.-l citato o]m>. (p. I' 1 ", ci >pi-l:a -i.nif >ia^i poluto c..nx.t\ar< i JUT tanto tci il BegretO d-l s.-niij-u.'. s.-n/a flu 1 nulla di cliiaro nc trapi-l ' A u-. rum - Tip. Bnrri i. ihi e egg., vol. V, i < 18
6 ?7 i I. A MORALE '.II I'AICA ;ii cri^tiani. Cotcsto segreto d-l s;in^ii.'. i-^li di<v, non e conosciuto da tutti gli ebrei, ma dai soli K;ik;mi Mottori) o rabbini, e dagli scribi e farisci, che pero si chiamano conservatory del mistero del sangue e nel, capitolo nono (p. aggiunge che questi. solo a voce lo comunicano ai pjnlri di famiglia i ; quali lo tramandano a quel flgliuolo che conoscono piu capace del segreto, atterrendolo con orrende minacce dallo svelarlo altrui. E qui conta come a lui lo rivelasse il padre suo: Quarido io pervenni, dic'egli, all' eta di 13 anni, mio avermi istruito padre, presomi in disparte, da solo a solo, dopo e sempre piu inculcate 1'odio contro i rristiani, come cosa da Dio comandata, lino ad ammax/urli e raccoglierne il suigue... Figlio mio, mi disse, (dandomi un bacio) ti ho fatto il piu intimo mio -confldente ed un altro me stesso; e messiiini una corona in capo, mi die la spiegazione del mistero, e e giunse, esser quello cosa sagrosanta, rivelata da Dio, e comandata agli ebrei; e che quindi io era stato messo a parte del segreto piu imporlante della religione ebraica. Seguono poscia gli scongiuri e le minacce di maledizione a lui fatte, ove avesse violate il segreto, non che il precetto di non comunicarlo neppure alia madre, ne alia sorella, ne ai fratelli, ne alia futura moglie, ma soltanto a quello de' suoi figliuoli, che gli paresse piu zelante, piu savio e piu capace di custodire il segreto 1. E cosi questo mistero di sangue tramandasi di padre in flglio n'no alia piu tarda posterita. Quanto poi al signiflcato del mistero, IVx-Hnhbino Teoflto ce lo megiio d'ogni altro, dicendo: I Kakam o Rabbini dubitano che forse Gesu, flgliuolo di Maria di Xa/aivt. sin v.-nuikmit.' 1'aspettato Messia. II piivhe, dicon essi, noi ci salvoromo col sangue de' cristiani che ammazziamo ; e cosi BfUggiremo all'eterna dannazione conscpu-fiza degmi d<'ijli 'ivdi di C.;iifasso! Quindi si ha per legge principale che ogni giudt'o d*\v ;niiinazzare in vita sua un cristiano, se vuol conseguire snl ute 2. sj.i Op. cit. p Op. cit. c. 3, p. 20.
7 ilmudica, - I I! M! II <-!i.- n.nr.tma qnanlo di<-.'iniii'> rid pivrrd'-nt.' arli. cllf I' invixjon,. i f'.tmiani,- \'\\*n dd In Mil.-tin ddla I un dovere di coscienza, un rito rdiijiosn Hpiilalo da' ijiudd ii'vssirio all" rti-nia salva/ionddl'anillia lol'o: i> pd cili adrinpiiiu'lllo i pin oss'rvanti <'!'- tra essi ;i >pnnin>nsi ^nivivsimi rischi. Di ( iii anrli.- -i.irlii' l;i ration'-, p'ivhf'-! iird>i<>nj di cri^!i;ini ;IVV.MI^;MIO Bpecialmente Hdlle ffeotedel l'iiriiu> drlla cln' i ii;i. jj-imlci pivtimidoiio s;iiitilic;u-' col sini^iif Mostr<: < jttm-ch.'- ii< i ll;i sr-lt;i dollo vittiinc pr<'t<'ris(-;insi ^i'ri'r;iliin'iili' i liinciiilli jiii-li ;idiilti. (ili -l.r'i, dir.- Tcolito ', son pin content! ( ii;iii(lo ]Mi(iiKi ;niiiii;i/./are bambini; perchft sono iinmc.mili \vriiini. (juindi pcrll-tl;! liirnim li JM-SI'I Cristo; li amnmxxano in-lla I'aspia. jicciocch.'- possano me^io rappresentare 1ft ionc li ('.i-si'i C.risto. ( '.n^i l>;i ji;irl;i un <v\-haliliino, che sap<-a IM-II qin-1 <-li<' (lic'v;i; hi storia. come in s\iruitn v.'dn-ino. n-- aiiti-ntica i d.-tti, narrandoci i siijijili/ii inllitti a^l" innocfiiti, ' in jiartc o in tutto idcntici a qm-lli. <>nd' I'u da' uind-i inarturiata la M'^a Iiinof.-ii/a Santita incarnata. Dal <-li.> si V.M - ch.'.oltiv alia sii n-rslixi>fh> ri'li^ios-i. nn altrn inntivo li s]iin^' allo spar^iiikmito dd sani^nc crisliano, connil d'tto T.-olito <-i att.-sla. 'd < Todio tradixional- rln- jjiiirarmin a Ci-isto ed a's'l r na-i snni. odio stillato lor col lattc, in t-ui \.-iiuoiiu i^tniiti c nvsriuti n.-l jrhotto e nclla Sin;i Al cpialf priipusitn T-M.iito, dopo aver esposta la falsa indie i RaMtini danno di pa;v,vhi <l-lla pa>si santa ', n'h' inti-nio di voler giustiflcare coll'autorita divina la lom >.it;inica nialva^ita, riid'isro le ornmidc lii^t.-ininir <'li- Mid.'i Munitanu contro Crislo, la V-r^in'. i Sanli. niassinn' ndl.- rn>tiv feste i>iu soli-nni. o l. tant.- nial.-dixioni che jliaim adduvxm. S.MIII ci'istiano.-ntra in fast di un >1 ipi.-kti, a\\.--n;icii, ' raci-ia.l'-li i-rf.^i accoglienze, tuttavia n.-ld'- lanciai^li dietro qoesto be) complimento, in 1 M. ih. cap. 8, p. 33. * M. il). c. 2, p Id. it.. ;ip. 1. p. 20, Jl.
8 LA MOHAI.I-: <-in>.\i inmlo pero da non essere udito: S<vml;inn sulhi t>stn di qn< cristiano e nolla sua casa e famiglia tutto le in;il;itti<-. i malanni, lc <lis^ta/.it>, irli acridonti, le persecuzioni e gli orridi sogni che sono stati, sono o siano per essere nella mia < e famiglia. E questo, soggiugne Teoflto, si deve dir per legge, e guai a chi nol dice! l Che se un ebreo si abbatte tra via nel funebre corteggio di un cristiano, dee: dire : Oggi uno, domani veder ne possa due 2. E poi di rito che ogni buon giudeo, osservante della legge, maledica tre volte il giorno tutto il popolo cristiano, pregando Dio a volerlo disperdere 3 e che nelle cerimonie ; pasquali su noi riversi tutto il calice della sua giudaica bile 4. Finalmente il terzo motivo di tanta sete di sangue cristiano e il hisogno che i giudei ne hanno pei loro usi superstiziosi, qiuili le cabale e le fattucchierie a sono primieramente i sortilegii, cui sono addetti; in secondo luogo la cura di certe infermita piu laide, nelle quali i Kakam, o Rabbini, aspergono di sangue cristiano gl'mfermi; e da ultimo 1'uso che se ne fa nella circoncisione, nel matrimonio, nella penitenza e nella morte. 5 Nella circoncisione vien impiegato non liquido ma coagulato e ridotto in polvere per cicatrizzare la ferita del neonato circonciso 6, e nel matrimonio per condire con la cenere di cotone o lino imbevuto di sangue cristiano un uovo sodo, che il Rabbino divide per meta tra gli sposi, recitando una preghiera, il cui senso e che questi due sposi possano conseguire la virtii di ammazzare i cristiani, o almeno di poterli sempre ingannare e 7 impadronirsi delle loro ricchezze e dei loro sudori. Nel tempo poi della penitenza, che ricorre il 9 luglio in m Id. ib. c. 5, p. 25. Id. ib. cap. 5, p Id. ib. cap. 2, p. 37; e I'istesso confermano il Chiarini, Teofito, il Pranaitis, il Medici ecc. 4 Leggansi coteste maledizioni pasquali nell' opera di BUXTORF., Synag. Jud. cap. 18, p. 4i6. Edit. Basileae Id. Op. cit. cap. VII, p. 26 e segg. 8 Id. ib. p Id. ib. p. 27.
9 . dnvi infi-ssioni I. II. MI < iio li I'leni^aleMlliie..'_Mii bimi. inaiii.'iare UH UOVO 8OdO COOditO COD l;i d.'tt;i 061 immre mi e.re<. il Kakanu pivndendo il bianco di uii M<>\ mi IM'I di saiiirne cristiann mi ]n'. di <[M'lla renere^ e pone il tmto sul seno i il mnrto, dicendo le parole di I chi' -I- : : d;i tutte le iniquiti'i *. ' sopra di voi saniriie nioiido, 6 sarete inundati Clu- oitcmla profanazione! Eppure serve anch'essa a mostr.-nv In >Mp-rsti/iosa crol'n/;i de' giudei neiroilic;i.-i;i del san^mf <-ristiano. Posto cio, ed essendo cosi frequente il bisogno ch' essi hanno del nostro sangue, sark da stupire che se lo procaccino per v;irie vie, o cuinprandolo da povera gente, che a caro pre//. ne vendo loro qualche oncia, facendosi s;d;iss;ue, come s;ip- ]ii;uii(> essere di frequente avvemito; ONTeroscannamln di celato qu:il-hi- < ri>ii;uio, massime bambino, da lor comprato o rapito? IX. Ma si avra a prestare intera fede alle rivelazioni dellyx- Rabbino Moldavo? Sarebbe cosa irragionevole il metterle in forso, e piu ancora il negarle, e ci6 per incite ragioni. Pri- ]iii-r;iin. nte, perche chi le scrive e un testirnone che conosce a menadito quanto ci rivela, come colui che fu egli stesso Rabbino, imparo fin dairinfanzia cotesti misteri, e adulto ad altri gl'insegn6. Secondamente, perche egli non depone soltanto contro la propria nazione, ma contro se stesso, avendo, com'egli medesimo confessa, fatto uso frequente <ii san-jiif cristiano. In terzo luuirn, perche non ignorava che con quests sue rivelazioni esponevasi a manifesto ris<-hi della vita: e ti, volta s'indu-se a farle per dehito di fusrien/. e per."irita rivtiani. In (juarto luo^o. pt-n-ln'- le 8U6 ri\-'la/ioni CMni-i.n!;ui( qiiantn alia BOStaOZa, fii"'- quantu al mistero e al- 1'ii^n del -;uiu:me mstiaiin. rim ^ < falte da giudei ii'-' fitati JIT di jiartirnhu-e in (jiielle di! 1 I.I. it. p. 29.
10 I. A MoMAI.I. '.II DAI fito si- nun ima pin rhiara spi.-u-a/ion.- d-l mi-<trn> di-1 c- una piu iniriiit;! noti/.ia d-ir uso a che serve. Oltrerh.'- hasta l'gg.-n> ii suo opiiscolo per accertarsi ch'egli scrive m., da persuasione, da pentimento e da zelo, e non gi& da veruua passione di odio e di vendetta, tanfe la sobrieta e semplicita del suo stile alieno da ogni esap-ra/ione, e fln anco da ogni ornato e figura rettorica, tale insomnia che molto ritrae della brevita, semplicita e chiarezza della storia evangelira. Finalim-nte le sue rivelazioni non v-ennero contraddette, che noi sappiamo, d;i v<-nino; ma si scomparvero dal commercio per lo studio che mettono i giiun'i in fare UIKJ gi-iin ivt;ita e flammata di tutte le opere che tornano a loro danno e disdoro. Alle irrefragabili rivelazioni dell' <'\-K;il>liin<> Moldavo ci piace di aggiungere quelle di una giovane ebrea di 20 anui, rili'i'ite dal Sig. Conte Durfort-Civrac, distinto viaggiatore, il quale percorse la Siria per raccogliere testimonianze intorno alfassassinio del P. Tommaso. Egli Tebbe dalla bocca stessa della giovane ebr-;i. cliiamata Hon-Noiid, e comunicolle per l'tti-ra al Sig. Conte Ratti-Menton console francese in Damasro, <lalli> cui mani passarono a quelle del piu volte citato orientalista Adiille Laurent, che pubblicolle nella detta opera sugli Atl'ari della Siria *. Ben-Noud, nativa di Aleppo, racconta che, quand'era appt-na settenne, recatasi da Lattakhieh ad Antiochia, vennele v-duto nella casa ebrea, in cui alloggiava, Tatroce spettacolo di due fanciulli appesi pei piedi al soffltto di una camera, Tun de' quali poteva avere un cinque e 1'altro un dodici ;mni li <'l;'i. Atterrita da quosta vista, corse piangendo a darn- 1 part*- alia zia; la qualc 1<> disse che era una bagathla. una gastigatoia data a due bimbi impertinenti; e per distrarne 1'aMfnxione, inviolla al bazar. Al suo ritorno i due corpi erano scomjiarsi; ma ella ben vide per t.-rra in qu>itist.>sso liiup) un vaso 'Ii raini, che gli Arabi chiaiuano laghen, piono di sangih-. Circa otfanui cio.'- n<-l dopo, ls:ji, llcn-noutl, (linioramlo a Tripoli pn-sso una sua pai-cntc, vide <la un'altaiia. ov'.-rasi 1 Affaires de Syrie t , edit, de Paris 1846.
11 < ' I, aliirala\i <lalla curiikii-i..nir;u in <-a-a nn \.-<--liim, MH-I-.-I li' 811*18(6880 ;i\rv;iiin >jij-r;it lri I'l'lltti p<t il him-hirniio in tpir>i;i j.u>tui-;i l;ill' riov>.l.-l nuittino tin in- //oili, jm'irhi'- in:iinhi>^' luor <l;ill;i IM.CCJI..hill.- nari tutl;i r;i'-iu;t 'hf contifiit' il corjio iini;iii<i; il ch'. j>er loro ;i\' vu<. si s-iiipi-' ivst'i-v;ii-c, nccin il sinjjiii' ;i<-<piisti tpifl ^r;il <li pmv//;i dif t-si-je la santila doltiiso, a coi yiene destinato, nii;uiil(i i funifiici simi viilrro cln> il pov<>rt vi-c.-liio t-r.\ in sullo sjiir;ir'. HKHiH'iito rln- si st;i s]ii;i!nlo run ;it!'i)/i(.n.-. Ii la gola con un coltfllo, ili cni i Ii;iMiini si STVUIO rlii- ;iir;iliili> >lla rin.nolili.' pr nn rrntiano ili Ah-ppo, in\itato\i ila' ^iu.l.-i mi. ii;ili tral!ira\a. nilriniri^li qu.mi il narjhilk-. rarqiuiviti', < il i-iillv-: m;i rid nn^lio <li quest.- -;il.!. e cort.-h.' qnattro o cinqiu- <li loro Inronuli sopra, tappa-! vittium; e il corpo dell'm-hsu r.-xt,',,-,,si iin<> ;ii tot;ii> dissangoainedto. r.t-n-nond I'i^rpp.- in s^uito die il c;.. ;i\.-r.'!;! sf;ilo cliinso in iin.-i cassa, p'tt;if> in in;ir... IISIITU jilln-si Tnso ch' si f;i <1-1 S;IIIL:I 1-" qikili i ^imlfi cil.;msi nc' s.-lt.- ' IK- il.'m-i-issi- il iiioilo. rh<> <' qiii 8prlluo il (loj, (,.piiinto iihiiam ;icc'iin;it( pin sojn-;i. Inili iiros.-^ni. dic.'ndo: N>ll;i notto pr.'c.'il^nt.- :ill;i p;is<pia ha l"-n IUM-II.' fainijj-lif i:'iulf.-. chc nr>n crocili^liano nn irallo. li l i ali al iniiro, e lo toriih'ntaiio in inill i ṟ i. ciascnno con uno sjiillo JUMnn-tit-n' in IM-HM la pa iu[ii> ili CM-M'I Ci-istu. irilantn iirnroinpono in iscoj.pi ili, _n;i//i sl.:in!i'lhiti... Sc in lin^o un li gal Ii.-ii -Nuu.l, DOtessero rrm-i(ijrgore un cri^tiano, pin ronli.nii.' ai loro desiderii*. I giodei pin appnnto qiii-lli tinii-li >ono <-li.- mn>trario in.i-ioni qi; piu accaniiik-nld < r.'i-iicia... Fin qui! ri\.-la/.i(.ni d'-lla -io\ an.-.'ln-a: qnali a::i:innall.- iii'mi/iunal*' jin snprji alcnn-! tie
12 LA MORALE -HI).\l corrono a ni^ttrn- in piu rhiara luce il iiiist'r<> d.-l s;mgue cristiano e il suo significato. X. Ed ora parli la storia, parli la tradizione, e ci confrrmino anch>bsse quanto finora ci hanno rivelato gli stessi libri ebrairi ', non che le confession! e rivelazioni dei rabbini e di altri giudei. E qui noi ci troviamo d'innanzi non ad uno o ad altro scrittore, si bene a tutto un popolo di storici, di aim;ilisti e di scrittori di tempo, di luogo e di nazione different!; cotalche sarebbe cosa assurda il supporre che tutti si sieno insieme indettati a falsare i fatti a danno de' giudei. Arrogi che inolti di loro sono contemporanei de' fatti che narrano; altri conoscitori profondi della lingua e de' costumi ebrei, ed altri di una autorita storica generalmente riconosciuta. Tali sono tra gli altri i Bollandisti, il Baronio, il Rhorbacker, presso i quali ricorre assai di frequehte menzione di assassinii e infanticidii perpetrati da' giudei a scopo religiose, come nel suo libro intitolato Le culte de Moloch cliez les Her vrdrassi in nota 2. II Daumer, scrittore alemanno, ne tratta anch'egli breux de V antiquitd ; 1'Eisenmerger nel suo Giudaismo svelalo; il Chiarini nella sua Teoria del Giudaismo; Paolo Medici ex- Rnhlino, nel suo trattato dei Riti e costumi degli Ebrei; TAutore dell'importante libretto, La Question Juive, pubblicato nel 1892 da Desclee de Brouwer in Lilla; il Toussenel nel suo Les Jouifs rois de I'fyoque; la Cronica seraflca della vita di S. Francesco per Damian Cornejo (lib. I, cap. I, ediz. di Madrid 1721); il Ghillany nelfopera che ha per titolo Les sacrifices humaines chez les Hebreux de I'antiquilS; 1'Antnrc d.-i Monumenti storici della Germania; Raimondo Mart.tno nel suo Pugio ftdei; Bartolucci n>lla sua Bibliotheca rahbinica; il Chaucer, poeta in.^]<'s> del secolo XV. ri'-l suo libro Les 1 Veg;asi il precedente articolo - Civ. C. Quaderno 1022, p;ig Mnhc cita/ioni di ;iutcri si vedranno qui appresso m-h' Mh-nco cronologico che nu'uiamo sotto gli oivhi dei nostri lettori.
13 : in Monumenta r. ii MI. <-h.- omta qu.-ilo del ; forbery, OVG narra l'assssinim riluale ill hi tanriulli: il CronKta oiullii N.r\i-h: 1'Amelot de ];i \y <-h,. riferiv il prolatin per mi tal delitto a' uniidei <li Met/ n.-l 1(170; il Laurent die ripnrta per dist^i quello de* jriinli-i di Hania >ori del P. Tommaso c del suo servo nelp opera Les affaires de la Syrie con F aggiunta di altri liitti <li simil genere';o finnlnicfit. 1 il Drumont, il quule, mentro citu pun-cchi degl'indic.-iti scrittori n'll;i sua pregcvolissima opera, La France jtii'-e, ricorda molti fatti antichi rileriti dai in?d>siini <'d altri piu rcct-nti avvonuti in Alessandria di Egitto, a Sinirnst:intiii(ipoli. IIP' quartieri di lialata, Galata e Pera, ad Ani- ))iiri:o, a Tis/;i Kslar 2, a' quali si hanno pur da a^iiini/ere altri non pochi avvonuti a Corfu, a Rhodes ecc., di cui la nn-n/ione Laurent 3. Tra i giornalisti poi che scrissero su quosto argomento inn iia dvss-iv l.-tto il coraggioso Osservatore Catt. <li Milano, che a lungo si occupo ne" suoi articoli del mistero dell' uso del ^MiLnn' cristiano. Ma jh-n-lia i nostri lettori aver possaim sott" -M-rhio un elenco cronologico delle atrocita commesso da'giudei, specialiiiente sui bambini cristiani, in odio a Cristo e in osscquio alia tahuudii-a, e per averne a scopo rituale il sangii--. >tiiiiiaino ben fatti riportarlo qui in nota, qual si legge in-ll'ap-. ]>endice di'irnjnisi-olo intitolato // Sangue cristiano, che pii\ snpi-a ni'ti/.ionaimno, con qualche aggiunta e con lievi modili-a/ii.ni. K un dorumento gia fatto di publ>lica niiridiu- nel Prat... dip. < iiaebetti) e t ratio dai H>llaiidi>ti. dal r.aronio e da altre fonti storiche piu innan/i aco-nna sime lal pre/ios<> lilu-etto sulla Question Juire 4. ' LAtRE^T. op cit. torn. 5, p. 342, 343, 344. E<liz di Parigi 1846 ' niu-mmnt. Op,it. torn. J, p. 382 e egg. Ediz. 4* di Parigi. 8 LAURK.M-, luogo cit. 4 Elenro cronolorico deli assassinii e infantiriilii pin ronosriofi Anno ioh. A Blois, < ninin.-sm da' friadfi. hitloriea Germanic 500) : Un laml)ino crociliso poi baldo fa bruciare gli ebrei colpevoli. butteto nol liuine II C>ntc
14 I. A M.il! \I.I. -ill DAP I.Vvidrn/a <li tanli lalti. da n<>i cit;iti in nota.<> raiitorita di t;inti sloriri. da noi im>n/.ionati pin supra, v'liirono corroborat*- dalla rostanlf e universal tradi/ione, la quale sola, in manran/a di a lire prove, basterebbe a deporre contro i giud-i. K in vero, come mai spiegare questa universale e costante peril 14. A Norwich in Inghilterra (Bollandisti, vol. 3 di marzo, 588: e Monuini'iita ibid.) Guglielmo, fanciullo di dodici anni, e attirato in una casa ebrea, e cola crocifisso in mezzo a mi lie oltraggi il di di Pasqua, e perche meglio rappresentasse Gesii C. sulla croce, vennegli ferito il fianco A Glocester (Monumenla ibid.) gli ebrei crocifiggono un bambino A Parigi (Bollundisli ibid: il p. 591): fanciullo Riccardo viene immolato nel Castello di Pontoise il Giovedi Santo : ed e onorato come Santo a Parigi A Parigi (Pagi all' anno 1881, n. 15 e Holland. 2o marzo, p. 589). San Rodberto, fanciullo, vien ucciso dagli ebrei verso le feste di Pasqua I giudei a Pontoise crocifiggono un giovanetto dodicenne, per cui vengono espulsi dalla Francia. A Saragozza (Blanca Hispania illustrata, Tomo 3, p. 657) accade lo stesso a Domenico del Val. i 236 Presso ad Hagenau (Richeri Ada Senonensia Monum. XXV, p. 32k ed altrove) tre fanciulli di sette anni sono immolati dagli ebrei in odio di Gesu Cristo A Londra (Baronio n. 42 sopra quell'anno) un fanciullo cristiano viene martirizzato dagli ebcei ; e si venera nella Chiesa di S. Paolo In Aragona (Giovanni da Lent, De Pseudo Messiis, p. 33) un fanciullo di sette anni viene crocefisso circa il tempo della Pasqua ebrea A Lincoln (Holland, vol. 6 di Inglio, p. 494) Ugo fanciullo nibato dagli ebrei viene nutrito fino al giorno del sacrih'zio. Molti ebrei convengono da varie parti dell' Inghilterra e lo, crocifiggono, rinnovando in lui tutte le scene della Passione di N. S. come ci narrano Mathieu Paris e Capgrave. Weever ci fa sapere ancora che i giudei delle principal! citta d' Inghilterra rapivano fanciulli maschi per circonciderli, poscia in onta a Cristo coronavanli di spine, flagellavanli e crocihggevanli (Laurent Les affaires de Syrie torn. 2. p Ediz. di Parigi 1846.) A Londra (Cluverio Epitome hist. p. 541) un fanciullo cristiano immolato da' giudei A Welssemburg (Annal. Colmar, Monum. XVII, 191) un fanciullo ucciso dagli ebrei A Pfortzeim Bade (Holland vol. 2* di aprile 838): una bambina settenne strozzata : poi dissanguata ed annegata A Magonza (Baronio n. 61: Ada. Colmar. Monument. XVII, 210) un bambino venduto dalla sua Italia agli ebrei e da questi ucciso A Monaco (Radeurs Bavaria sanda Tomo 2, p. 331 : Monum. XVI]. 1 1~<] un fanciullo viene dissanguato. 11 suo sangue serve di rimedio agli ebrei. 11 popolo brucia la casa dove gli ebrei si erano rifugiati.
15 1 \IIMI ; decide! di tulti i i.-! iu]iuli nioii.l.,.rli'- <:iu i i-nn-iiilli rristi;mi j-r inminliirli n-ll;i ';IS.IM;I. Be ii"ii \i IM^C im iniiihiinciito ; rn-ilriv r<>t;int; :>'.-it.'i' CotCStO sarebbe MM I'l'iimn'-un nmnilr iin'spliciil.il.'. \' >' i>mi-tru >i><>, r;illii;im nnlr;ito in It86. A Olxrwesel sul Reno (Bolland 2. vol. di aprile 697 : Monnm. XVII, 77: li-ironio 1S87 n. 18) Wernher quattordicenne martirizzato per tre ginrni con ripetule incisioni A Berna (Bolland. 2., vol. di aprile) Rodolfo gtovanetto ucciso nella Pasqua dagli ebrei. 129J. A Colmar (.4nn. Colm II, :><)} un fanciullo ucciso come sopra A flrema Monnm, XI, <'>'>*) tin fanciullo immolate dagli ebrei, due degli urcisori sono pnniti : ^li altri si salvano a forza d'oro A Berna (Ann. Colm. II,.'>';'' un altro fanciullo svenato da' giudei. 130J. A Remken : lo steaso (Ann. Colm. If, 39) A Weissensee di Turingia (B'tronio 64) Corrado scolaro, figliuolo di un Boldato, dissanguato con incision! alle vene A Monaco (Riulern /?.">/ il Rcato Knrico crudelmente ucciso A Diessenhofen <li WurtemUerg (tloria del B. Alberto di Simont Ilubiki presso i Bolland. <<>!. i' di aprile) un fanciullo di quatlro anni comprato per tre (iorini e dissanguato dagli ebrei. Oui notisi chc nel j)rm-csso fattosi per cotesto aasassinio, 1'etireo acm-ntn confesso che ogni sette anni tutti gli ebrei hanno bisogno di sangtie cristiano. Un altro rivclo che il cristiano assassinato doveva esser minoro di a tredici anni. Un terzo disse che si servivano di quel sangue nella Pasqua ; che ne facevano tetcnre nnn jxirte per ridttrla in pnb-frt ; e che e n trrvivnnn pei loro ril> rrliijioii: (Qurstion Jnire pug. ~>9, 60). 6 cosa ntpvole che le stcsse -iiiif.--..iii c n\.-l i/ioni siano state fatte dagli ebrei a distanza <li molti sin-nli ed in paesi lontanirsimi : a Trento, in Moldavia, in Svizzera nei secoli Xl\ e XVIII ; secondo che gia si vide piii sopra Onivi pure un altro fancinllo ucciso ; Una sommossa [>"!. ire e lo scacciamento de>;li elrei tibid In Turingia (Baronio.'>'/) sono cacciati gli ebrei per delitti contro fanciulli cristiani. 14?9 A Rovensbourg (Baronio 3i : Holland. 3 vol. di aprile 978) Luigi Von Hrtuk, uiovanetto cristiano, viene sacrificato dai piudei menlre li B>I a tavola tra la Pasqua e la Pentecoste : il suo corpo onorato dai cri-ti.nii. viene trovato ed In Castiglia (Simone Ifabiki cit.) un fanciullo e fatto a pezzi ed il suo cu>re cotto per cibo. Per questo ed altri simili delitti gli ebrei vengono!'i cacciati dalla Spagna nel : A Torino (ibid.) un gitideo e colto nell'istante medesimo, in cui sta per iscannare un f.in<-inllo. I'rrsv. Ir^prnck < Bolland. 3* vol. di 1'iylio //;;'/ il Ueato fan.-iullo Andrea nato a Rinn, viene imraolato il 9 luglio dagli ebrei che ne raccolgono il unguu.
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