Comune di Frassinoro PROGETTO GIUBILEO DELLA LUCE Illuminazione artistica della Torre Campanaria Relazione tecnica, impianto di illuminazione.

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1 PROGETTO GIUBILEO DELLA LUCE Illuminazione artistica della Torre Campanaria Relazione tecnica, impianto di illuminazione. Studi Preliminari e Coordinamento Anci a cura di: Arch. Luca Cerra, Ing. Marco Frascarolo, Ing. Marco Leopizzi, Arch. Sara Forlani, Arch. Gilda Magni

2 Sommario 1 PREMESSA ARCHITETTURA DEL DOCUMENTO ARCHITETTURA DEL DOCUMENTO PUNTI DI FORZA DELL OFFERTA TECNICA ANALISI DELLO STATO DI FATTO DESCRIZIONE DEL MANUFATTO E ANALISI STORICA ANALISI STORICA DESCRIZIONE DELL IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ESISTENTE INTENTI PROGETTUALI ELEMENTI FONDATIVI DELLE SCELTE PROGETTUALI NORMATIVA DI RIFERIMENTO DISCIPLINARE DESCRITTIVO DELLE PRESTAZIONI MINIME RICHIESTE PER I CORPI ILLUMINANTI RELAZIONE TECNICA pag. 2 di 14

3 1 Premessa Architettura del documento 1.1 Architettura del documento Il presente documento si divide in due macro capitoli descrittivi: l analisi dello stato di fatto e l illustrazione dello stato di progetto. L analisi dello stato di fatto costituisce la base da cui si parte per stabilire le priorità di intervento e sviluppare le proposte progettuali. L analisi scaturisce dal censimento puntuale dell impianto di illuminazione esterno esistente, individuando lo stato degli impianti di pubblica illuminazione a livello di forniture elettriche, quadri di protezione e comando, sistemi di distribuzione elettrica, sostegni, apparecchi di illuminazione e lampade. Il capitolo si conclude con un approfondimento sull analisi energetica, che costituisce la base di partenza per la valutazione dell efficientamento energetico conseguibile a valle degli interventi, che sarà sviluppato successivamente. Ad esso seguono l illustrazione della Normativa di riferimento e delle misure adottate per rispettarla e il disciplinare descrittivo delle prestazioni minime richieste per i corpi illuminanti. 1.2 Punti di forza dell offerta tecnica Le strategie di intervento sono calibrate sui seguenti obiettivi: Sostenibilità ambientale, economica e sociale dell intervento - Contenimento dell Inquinamento luminoso - Adeguamento allo stato dell arte della tecnologia - Abbattimento dei consumi energetici - Abbattimento dell impatto ambientale RELAZIONE TECNICA pag. 3 di 14

4 Valorizzazione del territorio e delle architetture, nell ottica di incentivare un turismo lento: - Valorizzazione delle caratteristiche spaziali ed architettoniche del luogo - Valorizzazione degli spazi attraverso un'opportuna calibrazione di luce ed ombra - Tutela degli oggetti presenti attraverso l'impiego di LED, sorgenti prive di emissioni UV ed a bassa emissione di calore - Realizzazione di condizioni di comfort visivo per i visitatori Ottimizzazione dei processi di gestione e manutenzione Per quanto riguarda la metodologia progettuale scelta si basa su una conoscenza approfondita del territorio e della sua storia, nonché dell impianto elettrico esistente. Una volta individuate le priorità di intervento è stato effettuato uno studio approfondito delle possibili soluzioni e dei vincoli normativi, ed elaborata una proposta progettuale coerente con gli obbiettivi sopraindicati. Inoltre è stata posta estrema attenzione alla qualità dei prodotti impiegati in base ai seguenti criteri: Tecnologia di sorgenti LED e di componentistica di alta gamma di ultima generazione Scelte orientate su marchi e modelli che garantiscano stabilità delle prestazioni nel tempo e consentano livelli di assistenza post vendita elevati. Utilizzo di un sistema di gestione che consenta di ottimizzare i processi di regolazione e controllo, diagnostica e interventi di manutenzione, a vantaggio del contenimento del consumo energetico, dell impatto ambientale e della qualità del servizio. RELAZIONE TECNICA pag. 4 di 14

5 La scelta della tecnologia LED costituisce la base di partenza a livello progettuale non solo per il risparmio energetico, e di conseguenza economico, conseguibile; ma anche per la qualità della luce ottenuta, fondamentale in un progetto di illuminazione monumentale. L impiego della tecnologia LED garantisce un'alta resa cromatica, un'alta efficienza energetica (30-40% in più rispetto un'applicazione tradizionale con lampade fluorescenti, che diventa 400% nel confronto con lampade alogene), una lunga durata ( ore, al variare delle condizioni di esercizio) e dimensioni contenute dei corpi illuminanti. 2 Analisi dello stato di fatto 2.1 Descrizione del manufatto La Torre Campanaria si trova nel borgo di Fontanaluccia situato nella valle del Dolo a circa 12 km dal in prossimità del passo dell Alpe di San Pellegrino. Il si trova in provincia di Modena a 1131 m sulla superficie del mare, quota più alta della regione Emilia Romagna ed è inserito nel Parco Regionale dell alto Appennino Modenese e detiene una vasta Area Parco protetta. Al suggestivo paesaggio, caratterizzato da calanchi, si aggiungono l'invaso artificiale e la diga, creati per rifornire di acqua la centrale di Farneta ed i boschi di castagno. Il piccolo borgo comprende, oltre la torre campanaria ed il complesso della Parrocchia di S. Lucia V. e M. in Fontanaluccia, l edificio della Casa della Carità e alcune case tra le più antiche della zona. La torre sorge in posizione sopraelevata rispetto alla strada principale che giunge al paese, ed offre un affaccio panoramico sulla vallata sottostante, la diga di Fontanaluccia, il monte Gamello ed il monte Cusna. Alla Torre Campanaria si arriva a piedi, tramite una scalinata in pietra, facente parte del cammino di Matilde da Canossa che collega il piazzale al più basso livello stradale oppure con la macchina dalla strada provinciale 35. RELAZIONE TECNICA pag. 5 di 14

6 L architettura della torre è molto semplice, a pianta quadrata con finestre circolari (in parte tamponate) nei piani intermedi e ad arco nella cella campanaria. La base dell edificio è costituita da un robusto muro a scarpa; la parte sovrastante, di spessore più ridotto, presenta i quattro spigoli con quattro conci angolari regolari, ad incorniciare il paramento in pietra più irregolare. Uno spesso cornicione delimita l altezza della cella, sormontata da una cuspide a quattro pinnacoli. I fronti della cella sono scanditi da semplici paraste angolari e quattro ampie finestre ad arco con cornice liscia. Nonostante la considerevole altezza (quasi 31 metri) la torre appare comunque di proporzioni robuste. La struttura perimetrale è completamente in pietra, con muratura a sacco, mentre i solai intermedi sono in legno; la scala interna è in pietra, con mensole a sbalzo inserite nella muratura. La torre è posta altimetricamente allo stesso livello della chiesa, ed è accessibile dalla porta posta sul lato Ovest. L area circostante la torre è attualmente adibita in parte a parcheggio in parte ad area verde. Il cammino di Matilde di Canossa, inserito nei Cammini d Europa arrivando dall antica via denominata Viazzone, affianca la torre campanaria e prosegue per la località San Pellegrino come si evince dalla cartina che illustra il Sentiero Matilde. Nell area in questione è ubicato il monumento di commemorazione ai caduti delle due grandi guerre, in sasso lavorato; ed è anche il punto di inizio del Sentiero del Rosario studiato e realizzato dalle Case della Carità che collega il borgo di Fontanaluccia con Pietravolta, sul percorso sono collocate opere d arte di diversi artisti tra i quali Dario Tazzioli, che rappresentano i misteri del Rosario Analisi storica Nel 1674 il Comune decise di costruire una nuova Chiesa nella località detta Campanile Vecchio visto che l unica chiesa, situata nel borgo detto Chiesa Vecchia, si trovava in stato di rovina. I lavori terminarono nel 1678 con la costruzione di una chiesa con la facciata rivolta verso Muschioso e la canonica sul lato est, unita alla chiesa attraverso il campanile. RELAZIONE TECNICA pag. 6 di 14

7 A Fontanaluccia con l intervento del Podestà di Montefiorino, nel venne eretta la confraternita del SS. Sacramento, della quale fu eletto priore Luigi Bimbi. La chiesa situata nel borgo Campanile Vecchio iniziò ad avere problemi per l instabilità del terreno e nel 1800 si decise di costruire un nuovo campanile, le cui fondamenta furono scavate molto in profondità senza trovare però terreno stabile. I Lavori per il campanile terminarono nel 1807 ed l anno seguente furono fuse e collocate le campane. Nonostante la nuova costruzione del campanile, la chiesa continuò ad avere enormi dissesti. Nel 1832 una violenta lavina travolse la struttura della chiesa, vennero portati in salvo gli oggetti sacri e le campane e il campanile cominciò a pendere da una parte. Il principe di Modena Francesco IV, mandò un sussidio per la ricostruzione della chiesa e un ingegnere per il progetto e la scelta del posto dove sarebbe dovuta sorgere. L anno successivo fu posta la prima pietra della nuova Chiesa che sorgerà nella posizione odierna nel borgo denominato Chiesa. Le decorazioni e i pavimenti furono completati negli anni successivi e dieci anni più tardi, fu costruita la canonica. In seguito ad un prestito fatto dal comune di Frassinoro e con la vendita del terzo legna dei boschi Macaria e Ciavatta, nel 1878 i Padri riuscirono ad ottenere la somma necessaria per iniziare la ricostruzione del campanile e fu commissionato un disegno e una perizia presuntiva della spesa occorrente al capo mastro muratore Tazzioli Alessandro. Nel 1878 venne posta la prima pietra benedetta, furono necessari alcuni anni per preparare la pietra lavorata per lo sperone di base del campanile e portarla fino a Fontanaluccia; durante i lavori fu modificato il progetto. Dopo varie sospensioni dei lavori a causa della mancanza di fondi, e del tempo impiegato nella preparazione delle pietre lavorate per la muratura e della caduta della commissione esecutrice dei lavori del campanile, finalmente nel 1894 si diede inizio alla costruzione del ponteggio per il completamento. All inizio della costruzione ci furono discussioni con la commissione che non voleva rispettare il progetto e alzare il fusto di ulteriori 1,20 m. (necessari per mantenere le proporzioni del campanile), ma alla fine si procedette con la costruzione. Venne aggiunta la guglia al campanile, su idea del capo mastro scalpellino, in accordo con i fabbriceri Bimbi e Fontanini. Il Fontanini, amministratore del campanile, voleva ricollocarvi le vecchie campane, ma l opposizione fu così forte che dovette rinunciarvi. Si formò una commissione che conferì RELAZIONE TECNICA pag. 7 di 14

8 l incarico per 4 nuove campane (che tutt oggi, tranne una, risiedono su codesta torre) al fonditore Battista Bimbi e Figli. La sera del 15 Agosto con una festa si inaugurarono le nuove campane, ottenute dalla fusione delle vecchie. 2.3 Descrizione dell impianto di illuminazione esistente L illuminazione delle pertinenze esterne è composta da n. 5 punti luce su palo del tipo neri in ghisa con lanterne e n. 3 fari con lampade ai vapori di sodio posizionati a terra. Attualmente la scala non risulta illuminata se non dalla luce indiretta proveniente dal percorso illuminato con lanterne sospese su palo pastorale con lampada ai vapori di sodio 150 W. La linea elettrica è completamente interrata ed ha un estensione complessiva di circa 60 metri, la cabina elettrica è del tipo cabina sospesa a palo a distanza di 15 metri dalla torre campanaria, il quadro elettrico con contattore è a 30 metri dalla torre. La gestione degli impianti di illuminazione pubblica è a capo del comune di Frassinoro. L impianto elettrico interno alla torre campanaria è costituito da un semplice sistema di sicurezza in caso di utilizzo notturno. 3 Intenti progettuali 3.1 Elementi fondativi delle scelte progettuali La Torre Campanaria si trova in una posizione rialzata rispetto alla strada adiacente e strategica rispetto al territorio circostante. L intento progettuale è da una parte quello di rendere visibile l emergenza architettonica anche di notte, dall altra di valorizzare l architettura della torre e la presenza delle campane. RELAZIONE TECNICA pag. 8 di 14

9 Si sceglie un illuminazione con luce radente, per sottolineare la morfologia della torre ( il basamento rastremato e la parte superiore di spessore più ridotto) e sottolineare le decorazioni del paramento murario. Una differenza di temperatura di colore fra l interno della torre ed il paramento murario esterno accentua la profondità e connota l interno come luogo ideale, sacro ed accogliente, per i fedeli. Per l esterno è stata scelta una temperatura colore di 3000 K, che esalta le qualità cromatiche del paramento murario, mentre l interno della torre e della cella campanaria, sono illuminati con una luce calda (2000 K). La Torre Campanaria sarà illuminata con luce radente con apparecchi lineari ad ottica asimmetrica incassati alla base della torre, alla fine della base rastremata ed alla base del coronamento saranno posizionati apparecchi lineari con ottica spot per completare l illuminazione radente. Per l illuminazione della guglia del campanile si propongono 8 proiettori ad ottica ellittica posti sulla copertura in modo da rendere il coronamento della torre visibile dalla distanza anche di notte. Le campane saranno illuminate dal basso in modo da nascondere gli apparecchi ed evitare l abbagliamento. I proiettori scelti hanno ottica media e un filtro dicroico per ottenere una temperatura colore più calda (2000 K) rispetto a quelli usati per il paramento murario esterno. L illuminazione della torre campanaria si completerà con un illuminazione di accento dell orologio in facciata, realizzata con un apparecchio con ottica spot dimmerabile, posizionato sullo spigolo della Chiesa. L illuminazione della chiesa sarà realizzata a proiezione dai pali esistenti. 3.2 Normativa di riferimento Il progetto viene realizzato nel rispetto della normativa di riferimento: Legge Regionale n. 19 del 29 settembre 2003 Norme in materia di riduzione dell Inquinamento Luminoso e di risparmio energetico (BUR n.147 di settembre 2003); D.G.R. n del 18 novembre RELAZIONE TECNICA pag. 9 di 14

10 2013 Nuova direttiva per l applicazione dell art.2 della LR. 19/2003 recante le norme in materia di riduzione dell Inquinamento Luminoso e di risparmio energetico (BURT n.335 parte II- del 29/11/2013) In particolare: La Legge Regionale n. 19 del 29 settembre 2003, stabilisce : Art. 5 Requisiti tecnici e modalità d'impiego degli impianti di illuminazione 1. Tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna pubblica e privata devono essere corredati di certificazione di conformità alla presente legge e devono essere: a) costituiti da apparecchi illuminanti aventi un'intensità massima di 0 candele (cd) per 1000 lumen a 90 gradi ed oltre; b) equipaggiati di lampade al sodio ad alta e bassa pressione, ovvero di lampade con almeno analoga efficienza in relazione allo stato della tecnologia e dell'applicazione; c) realizzati in modo che le superfici illuminate non superino il livello minimo di luminanza media mantenuta previsto dalle norme di sicurezza, qualora esistenti, o, in assenza di queste, valori di luminanza media mantenuta omogenei e, in ogni caso, contenuti entro il valore medio di una candela al metro quadrato; d) realizzati ottimizzando l'efficienza degli stessi, e quindi impiegando, a parità di luminanza, apparecchi che conseguono impegni ridotti di potenza elettrica e condizioni ottimali di interasse dei punti luce; e) provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro l'orario stabilito con atti delle Amministrazioni comunali, l'emissione di luci degli impianti in misura non inferiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di operatività: la riduzione non va applicata qualora le condizioni d'uso della superficie illuminata siano tali da comprometterne la sicurezza. 2. I requisiti di cui al comma 1 non si applicano per le sorgenti interne ed internalizzate, per quelle in impianti con emissione complessiva al di sopra del piano dell'orizzonte non superiore ai 2250 lumen, costituiti da sorgenti di luce con flusso totale emesso in ogni direzione non superiore a 1500 lumen cadauna, per quelle di uso temporaneo che RELAZIONE TECNICA pag. 10 di 14

11 vengono spente entro le ore venti nel periodo di ora solare ed entro le ventidue nel periodo di ora legale, per gli impianti di modesta entità e per gli impianti per i quali è concessa deroga, così come definito dalle direttive di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a). ( ) 4. È fatto divieto di utilizzare in modo permanente fasci di luce roteanti o fissi a scopo pubblicitario. 5. L'illuminazione degli edifici deve avvenire di norma dall'alto verso il basso. Solo in caso di illuminazione di edifici classificati di interesse storico-architettonico e monumentale e di quelli di pregio storico, culturale e testimoniale i fasci di luce possono essere orientati dal basso verso l'alto. In tal caso devono essere utilizzate basse potenze e, se necessari, dispositivi di contenimento del flusso luminoso disperso come schermi o alette paraluce. D.G.R. n del 18 novembre 2013: Art.5 Requisiti degli impianti di illuminazione 1. I nuovi impianti di illuminazione esterna pubblica devono rispondere ai seguenti requisiti: a) essere dotati di sorgenti luminose al sodio alta pressione. L utilizzo di altri tipi di sorgenti o moduli LED è permesso solo se la Temperatura di Colore Correlata (CCT) certificata e CCT 4000K. L utilizzo di sorgenti o moduli LED con CCT >4000K e consentito, sulla base di contenuti di cui all ALLEGATO C Rischi connessi all utilizzo di luce artificiale e Fattore di effetto circadiano acv, solo se il Fattore di effetto circadiano acv 0,60. Lo spettro in forma numerica su cui determinare il fattore acv ed il valore di CCT devono essere certificati da laboratori accreditati o che operano sotto regime di sorveglianza da parte di un ente terzo indipendente. Il fattore acv deve essere calcolato e dichiarato dal progettista in una relazione corredata della pertinente documentazione tecnica. b) essere dotati di apparecchi di illuminazione che RELAZIONE TECNICA pag. 11 di 14

12 - possano dimostrare di avere nella loro posizione di installazione, per almeno g ³ 90, un intensita luminosa massima compresa tra 0,00 e 0,49 cd/klm; - possano dimostrare di avere un Indice IPEA (Indice Parametrizzato di Efficienza dell Apparecchio) come definito nell ALLEGATO D IPEA e prestazione energetica degli apparecchi corrispondente alla classe C o superiore. La prestazione energetica dell apparecchio deve essere calcolata e dichiarata dal progettista in una relazione corredata della pertinente documentazione tecnica; - appartengano al gruppo RG0 (esente da rischi) o RG1 (rischio basso) in base alla Norma CEI EN 62471:2010 Sicurezza fotobiologica delle lampade e dei sistemi di lampada e s.m.i., e che secondo il Rapporto tecnico IEC/TR : 2009, tabella 1, non richiedano etichettatura. Il rapporto di prova deve essere emesso da laboratorio accreditato o che opera sotto regime di sorveglianza da parte di Ente terzo indipendente. c) essere impianti che: - possano dimostrare di avere un indice IPEI (Indice Parametrizzato di Efficienza dell Impianto) come definito nell ALLEGATO E IPEI e prestazione energetica dell impianto corrispondente alla classe B o superiore. La prestazione energetica dell impianto deve essere calcolata e dichiarata dal progettista in una relazione corredata della pertinente documentazione tecnica; - siano dotati di dispositivi in grado di ridurre di almeno il 30% la potenza impiegata dall impianto, agendo puntualmente su ogni apparecchio illuminante o in generale sull'intero impianto. Tali dispositivi regolatori, in ambito stradale, devono avere classe di regolazione A2 o A1 ai sensi della UNI 11431:2011 e s.m.i. L orario, le strade e le modalita che sono oggetto della riduzione di potenza devono essere stabiliti con atto dell'amministrazione comunale competente, sulla base di opportune valutazioni (analisi di rischio, calcoli illuminotecnici dedicati e quant altro possa essere ritenuto utile a tale fine). -siano dotati di orologi astronomici che prevedano un orario di accensione e spegnimento che segua quanto indicato dalla Delibera 25 settembre 2008 ARG/elt 135/08 dell AEEG e s.m.i con un ritardo massimo all atto dell accensione pari a 20 minuti ed un anticipo massimo all atto dello spegnimento pari a 20 minuti. In alternativa puo essere seguito RELAZIONE TECNICA pag. 12 di 14

13 l andamento delle effemeridi solari garantendo comunque lo stesso monte ore annuo di accensione ottenuto applicando il metodo. - prevedano il soddisfacimento dei parametri illuminotecnici, per ogni ambito considerato, definiti all interno dell ALLEGATO F Prestazioni illuminotecniche degli impianti funzionali di illuminazione esterna. Al fine di garantire un adeguato consumo delle risorse energetiche i valori di luminanza media mantenuta (cfr. illuminamento medio mantenuto) non potranno raggiungere tolleranze superiori del 20% rispetto ai livelli minimi previsti nel citato Allegato. Nei casi in cui non sia possibile pervenire ad una classificazione illuminotecnica dell ambito considerato, gli impianti dovranno mantenere un valore di luminanza media mantenuta inferiore o uguale a 1 cd/m2 per ambiti stradali, ed un valore di illuminamento medio minimo mantenuto inferiore o uguale a 15 lux per tutti gli altri ambiti. - garantiscano un rapporto fra interdistanza e altezzadelle sorgenti luminose/moduli LED non inferiore al valore di 3,7. Sono consentite soluzioni alternative solo in presenza di ostacoli quali alberi o in quanto funzionali a garantire prestazioni migliori dell impianto. - siano corredati in caso di illuminazione stradale da una Relazione di analisi dei consumi e dei risparmi energetici e dall indicazione del TCO (Total Cost of Ownership trad. Costo Totale di Possesso) dell impianto, che prenda in considerazione un arco temporale non inferiore a 20 anni. 3.3 Disciplinare descrittivo delle prestazioni minime richieste per i corpi illuminanti Per la scelta dei corpi illuminanti si è posta particolare attenzione alle caratteristiche che contribuiscono al risparmio energetico, riducono l impatto ambientale e contribuiscono ad ottimizzare la manutenzione e gestione degli impianti. In particolare gli apparecchi scelti rispondono ai seguenti requisiti: RELAZIONE TECNICA pag. 13 di 14

14 Efficienza luminosa maggiore o uguale a 60 lm/w ad eccezione che per gli apparecchi RGBW. Resa cromatica maggiore o uguale a 70. mantenimento del flusso maggiore del 70% per ore. Indice di Protezione (IP) del vano ottico maggiore o uguale al grado IP66. Indice di Protezione (IP) del vano cablaggi maggiore o uguale al grado IP65. Grado di protezione meccanica (IK) maggiore o uguale al grado ik 07. Classe di isolamento II. Alimentatore elettronico. Si rimanda per maggiori specifiche alle schede tecniche allegate. RELAZIONE TECNICA pag. 14 di 14

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