Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri III Edizione

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1 Associazione Nazionale Comuni Italiani Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri III Edizione 2 Giornata - Il ruolo dei Comuni nell accoglienza e nella protezione dei MSNA. Aspetti peculiari della immigrazione dei minori soli in Italia.

2 CHI SONO I MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI? DPCM 535/99 Art. 1, comma 2 «Per "minore straniero non accompagnato presente nel territorio dello d Stato" [ ][ ] si intende il minorenne non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell'unione Europea che, non avendo presentato domanda da di asilo, si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo p di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento nto italiano». 2

3 7.370 i minori stranieri non accompagnati segnalati alla Direzione Generale dell Immigrazione delle Politiche di Integrazione (ex Comitato Minori Stranieri) Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Fonte: Banca al Dati 30/09/2012 Comitato Minori Stranieri 3

4 MINORI SEGNALATI, PRESENTI E IRREPERIBILI Minori segnalati: Minori presenti: Minori irreperibili: Prime tre nazionalità dei minori segnalati Egitto 17,7% Afghanistan 15,9% Bangladesh 13,7% Dati al 30/09/2012 della Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di integrazione (ex Comitato Minori Stranieri) Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 4

5 DISTRIBUZIONE PER GENERE 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 94,1% Maschi al 30/09/2012 5,9% Femmine Dati al 30/09/2012 della Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di integrazione (ex Comitato Minori Stranieri) Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 5

6 DISTRIBUZIONE PER FASCE DI ETA 60% 53,7% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 26,3% 10,0% 9,0% 0,9% 17 anni 16 anni 15 anni 7-14 anni 0-6 anni Dati al 30/09/2012 della Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di integrazione (ex Comitato Minori Stranieri) Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 6

7 REGIONI CON MAGGIOR NUMERO DI MSNA SEGNALATI Lazio 18,4% Sicilia 18,4% Puglia 12,8% Lombardia 11,1% Emilia Romagna 9,3% Dati al 30/09/2012 della Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di integrazione (ex Comitato Minori Stranieri) Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 7

8 MSNA contattati o presi in carico Numero minori in valori assoluti Dato relativo alle segnalazioni dei minori stranieri non accompagnati giunte al Comitato Minori Stranieri al 18 novembre Fonte: Minori Stranieri Non Accompagnati - Rapporto 2011, ANCI - Cittalia; CMS (2011) 8

9 IL PROGRAMMA NAZIONALE DI PROTEZIONE DEI MSNA Il Programma nazionale ( ), 2011), ha sperimentato un sistema nazionale decentrato ed in rete di presa in carico e integrazione dei minori stranieri non accompagnati: Comuni titolari di progetti territoriali 32 Posti complessivi 351 Minori accolti 2761 Giornate di accoglienza oltre Minori affidati 144 9

10 La rete dei Comuni del Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati II Fase 10

11 ARTICOLAZIONE DEGLI INTERVENTI I Comuni del Programma,, selezionati attraverso bando pubblico, progettano le loro attività in base alle linee guida proposte, che prevedono di realizzare l insieme l degli interventi nel corso dei 100 giorni previsti per la pronta accoglienza del minore

12 PERMANENZA MEDIA IN STRUTTURA Dati Novembre 2010 Pnmsna: Monitoraggio Sicilia Distribuzione percentuale dei minori che hanno abbandonato volontariamente 7 mesi-1 anno 5% 1-6 mesi 16% da 1 a 2 anni 3% più di 2 anni 1% le comunità per tempo di permanenza 1-15 giorni 61% giorni 15% 12

13 Linee Guida operative: gli interventi previsti Accoglienza, assistenza socio-psicologica e mediazione culturale. Segnalazione e richiesta di avvio delle Indagini Familiari alla Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ex. Comitato Minori Stranieri, come da Legge 135/2012). Avvio della procedura per l apertura della tutela e il rilascio del permesso di soggiorno. Accesso ai servizi del territorio (insegnamento della lingua italiana, salute, scuola, formazione professionale). Sperimentazione e promozione dell affidamento familiare. Individuazione di un percorso socio-educativo individualizzato. Attivazione di servizi a sostegno dell integrazione. 13

14 COLLOCAMENTO IN LUOGO SICURO Collocamento in luogo sicuro del minore, sia in strutture autorizzate, sia presso famiglie individuate e selezionate secondo criteri prestabiliti in base a norme e regolamenti vigenti, tenendo conto, in modo particolare, dell età e del Paese di provenienza del minore. Codice Civile Art. 403, Intervento della pubblica autorità a favore dei minori «Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità,, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere all'educazione di lui, la pubblica autorità,, a mezzo degli organi di protezione dell'infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione» 14

15 RUOLO DEL COMUNE Legge 328/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato per la realizzazione di interventi e servizi sociali La Legge 328/2000 stabilisce che sono a carico dei comuni, singoli e associati, le spese di attivazione degli interventi e dei servizi sociali a favore della persona e della comunità, fatto salvo quanto previsto ai commi 3 e 5, che riguardano le competenze delle regioni e dello Stato (art. 4, comma 2). L art. 22, comma 3 e 4 prevede che i servizi e le strutture a ciclo residenziale destinate all accoglienza dei minori devono essere organizzati esclusivamente nella forma di strutture comunitarie di tipo familiare. 15

16 L AFFIDAMENTO FAMILIARE Legge 149/2001 Secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale, il minore ha diritto di vivere, crescere ed essere educato nell ambito di una famiglia, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione e nel rispetto della propria identità culturale (art. 1). Anche per il msna, quindi, sono incoraggiate tutte le forme di affidamento previste dalla legge e variamente sperimentate dagli Enti Locali, sia relativamente ai nuclei affidatari (italiani o stranieri) sia alle tipologie di affidamento (residenziale, part-time, etc.). Legge 184/1983, modificata dalla Legge 149/2001 art. 2 comma 1 «Il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, nonostante gli interventi di sostegno e aiuto disposti ai sensi dell articolo 1, è affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l educazione, l l istruzione l e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno». 16

17 Assistenza socio psicologica, sanitaria e orientamento legale Ciascun minore non accompagnato, a seguito della presa in carico da parte dei Servizi Sociali, dovrà ricevere adeguata assistenza socio - psicologica e sanitaria nonché un valido orientamento legale per tutto l arco temporale della pronta accoglienza. Per garantire tutto ciò sarà necessario impiegare personale specializzato che tenga conto dell et età del minore, sia rispettoso della sua identità di genere e agisca attraverso un lavoro d éd équipe utile a stabilire un clima di empatia e di fiducia. 17

18 IL RUOLO DEL MEDIATORE LINGUISTICO-CULTURALE CULTURALE Il mediatore linguistico - culturale svolge un ruolo fondamentale finalizzato a facilitare la comunicazione e la comprensione sia linguistica che culturale tra il minore straniero e il territorio di accoglienza. E una figura trasversale dell é équipe multidisciplinare a sostegno dei minori stranieri non accompagnati, necessaria nel primo periodo di accoglienza e nei passaggi più delicati relativi al percorso di integrazione. 18

19 LA MEDIAZIONE CULTURALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO E la Legge 40/98, seppure in forma incompleta, a riconoscere per la prima volta, ed all interno di una specifica legge sull immigrazione, la funzione della mediazione ed il ruolo del mediatore. Art. 36 (Istruzione degli stranieri. Educazione interculturale), punto 6: sono dettate le disposizioni di attuazione del presente capo, con specifica indicazione:. b) dei criteri per il riconoscimento dei titoli di studio e degli studi effettuati nei Paesi di provenienza ai fini dell'inserimento scolastico, nonché dei criteri e delle modalità di comunicazione con le famiglie degli alunni stranieri, anche con l'ausilio di mediatori culturali qualificati

20 LA MEDIAZIONE CULTURALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO Legge 40/98, art. 40 (Misure di integrazione sociale) 1. Lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni, nell'ambito delle proprie competenze, anche in collaborazione con le associazioni di stranieri e con le organizzazioni stabilmente operanti in loro favore, nonché in collaborazione con le autorità o con enti pubblici e privati dei Paesi di origine, favoriscono: d) la realizzazione di convenzioni con associazioni regolarmente iscritte nel registro di cui al comma 2 per l'impiego all'interno delle proprie strutture di stranieri, titolari di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore a due anni, in qualità di mediatori interculturali al fine di agevolare i rapporti tra le singole amministrazioni e gli stranieri appartenenti ai diversi gruppi etnici, nazionali, linguistici e religiosi 20 20

21 SEGNALAZIONE ALLA PROCURA Il minore straniero non accompagnato dovrà immediatamente essere segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni ai sensi della legge 184/1983, così come modificata ai sensi della legge 149/2001: Art. 9, comma 1 «Chiunque ha facoltà di segnalare all'autorità pubblica situazioni di abbandono di minori di età.. I pubblici ufficiali, gli incaricati di un pubblico servizio, gli esercenti un servizio di pubblica necessità debbono riferire al più presto al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni del luogo in cui il minore si trova sulle condizioni di ogni minore in situazione di abbandono di cui vengano a conoscenza in ragione e del proprio ufficio». 21

22 Avvio della procedura ai fini dell attivazione della tutela Il Comune dovrà segnalare al Giudice Tutelare il minore preso in carico, ai fini dell apertura della tutela ai sensi dell art.343 e seguenti del Codice Civile e dalla ulteriore normativa vigente in materia. Codice Civile Art.343 «Se entrambi i genitori sono morti o per altre cause non possono esercitare la potestà dei genitori, si apre la tutela presso il tribunale del circondario dove è la sede principale degli affari e interessi del minore» Art. 346 «Il giudice tutelare, appena avuta notizia del fatto da cui deriva a l'apertura della tutela, procede alla nomina del tutore e del protutore» 22

23 Legge 149/2001 (modifiche alla Legge 184/1983 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ) Art. 3, commi 1 e 2 «I I legali rappresentanti delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici o privati esercitano i poteri tutelari sul minore m affidato, secondo le norme del capo I del titolo X del libro primo del codice civile, fino a quando non si provveda alla nomina di un tutore in tutti i casi nei quali l esercizio della potestà dei genitori o della tutela sia impedito» «Nei casi previsti dal comma 1, entro trenta giorni dall accoglienza accoglienza del minore, i legali rappresentanti devono proporre istanza per la nomina n del tutore. Gli stessi e coloro che prestano anche gratuitamente la propria attività a favore delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici o privati non possono essere chiamati a tale incarico» 23

24 COMITATO MINORI STRANIERI Il Comitato per i Minori Stranieri (CMS), presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è l organo interministeriale istituito dall art. 33 del d.lgs. n 286/98 al fine di vigilare sulle modalità di soggiorno dei minori stranieri temporaneamente presenti sul territorio dello Stato e coordinare le attività delle amministrazioni interessate. Il CMS è istituito al fine di tutelare i diritti dei minori presenti non accompagnati e dei minori accolti, in conformità alle previsioni della Convenzione sui diritti del fanciullo (art. 2, comma 1del DPCM 535/99 Regolamento concernente i compiti del Comitato per i minori stranieri, a norma dell art. 33, commi 2 e 2 bis, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 ). 24

25 COMPITI DEL CMS rispetto ai msna L art. 2 del DPCM 535/99 elenca le funzioni del CMS per i msna: vigila sulle modalità di soggiorno dei minori; coopera e si raccorda con le amministrazioni interessate; accerta lo status del minore non accompagnato ai sensi dell art. 1, comma 2, sulla base delle informazioni di cui all art.5; svolge compiti di impulso e di ricerca al fine di promuovere l individuazione dei familiari dei minori presenti non accompagnati, anche nei loro Paesi di origine o in Paesi terzi; in base alle informazioni ottenute, può adottare, ai fini di protezione e di garanzia del diritto all unità familiare di cui all art. 1, comma 4, il provvedimento di cui all art. 7, di rimpatrio assistito dei minori presenti non accompagnati; provvede al censimento dei minori presenti non accompagnati 25

26 COMITATO MINORI STRANIERI: SOPPRESSIONE E TRASFERIMENTO FUNZIONI La Legge 7 agosto 2012, n. 135 Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 6 luglio 2012, n. 95, recante diposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, all art. 12 Soppressione di Enti e società, comma 20, ha previsto la soppressione degli organismi collegiali operanti presso le pubbliche amministrazioni, in regime di proroga ( ) ed ha stabilito il trasferimento delle attività svolte dagli organismi stessi ai competenti uffici delle amministrazioni nell ambito delle quali operano. In applicazione della legge,il CMS è stato soppresso (quale organismo collegiale), e le sue funzioni sono state trasferite alla Dir. Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione presso lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. minoristranieri@lavoro.gov.it; tel.: ; fax:

27 I Comuni devono continuare ad adempiere a quanto stabilito dalla norma (DPCM 535/99) in particolare in merito alla segnalazione, alla comunicazione degli aggiornamenti,alla richiesta di indagini familiari e di eventuale rimpatrio assistito, nonché alla richiesta di parere ai fini del rilascio del PdS al raggiungimento della maggiore età. 27

28 L INTERVENTO IN EMERGENZA: l esperienza dell Emergenza Nord Africa Il 12 febbraio 2011, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) è stato dichiarato lo stato di emergenza umanitaria fino al 31/12/2011, nel territorio nazionale in relazione all eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del nord Africa; Il 30 marzo 2011, con Seduta Straordinaria della Conferenza Unificata, il Governo, le Regioni, le Provincie autonome e Enti Locali si stabilisce un Accordo per la definizione dell equa distribuzione dei profughi sul territorio nazionale; Il 6 aprile 2011, in Conferenza Unificata, ad integrazione del precedente Accordo del 30 marzo, si prevede un idoneo finanziamento al Fondo Prot. Civile per sostenere l emergenza ed anche il finanziamento pluriennale creando un Fondo in favore dei Comuni che prendono in carico i msna, cui spetterà di assegnare il minore alle strutture autorizzate. 28

29 L INTERVENTO IN EMERGENZA: l esperienza dell Emergenza Nord Africa Il 13 aprile 2011, con OPCM 3933, si definiscono ulteriori disposizioni : 1. nomina del Capo Dip. Della Protez. Civile come commissario delegato; 4. autorizzazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, fino al 31 dic. 2011, per corrispondere un contributo a quei comuni che hanno sostenuto/autorizzato spese per l accoglienza dei msna, per un massimo di 80 euro pro capite pro die, con uno stanziamento di 9,8 mil di euro. Il 18 maggio 2011, il Commissario Delegato con decreto n. 2436, ha indicato il Dott. Natale Forlani, Direttore Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, quale Soggetto attuatore nazionale per i msna Emergenza Nord Africa. il 10 settembre 2012, con Ordinanza n. 19, il Capo Dip. Prot. Civile dispone l incremento di ulteriori 15 mil di euro, per coprire i costi delle accoglienze del Per le accoglienze del 2012 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha quantificato in oltre 24 mil di euro le richieste presentate dai Comuni. 29

30 In base ai dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al 30/09/2012, i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia a seguito dell Emergenza Nord Africa erano 4.155, di cui quelli ancora minorenni e presenti. 30

31 COMUNI CHE HANNO RENDICONTATO PER L EMERGENZA L NORD AFRICA 31

32 IL FONDO NAZIONALE PER MSNA per il 2012 La Legge 7 agosto 2012, n. 135 (Spending Review), ha previsto all art comma 11: è istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, la cui dotazione e' costituita da 5 milioni di euro per l'anno

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