ACCORDO PER LA QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE ALL ADOZIONE INTERNAZIONALE TRA
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1 ACCORDO PER LA QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE ALL ADOZIONE INTERNAZIONALE TRA - PROVINCIA DI MODENA - COMUNI O LORO FORME ASSOCIATIVE, CAPOFILA DEI PIANI DI ZONA:. CARPI. CASTELFRANCO EMILIA. FIORANO MODENESE. MODENA. PAVULLO NEL FRIGNANO. UNIONE COMUNI MODENESI AREA NORD. UNIONE TERRE DI CASTELLI - AZIENDA USL DI MODENA - DISTRETTI N. 2 DI MIRANDOLA E N. 4 DI SASSUOLO PER LE FUNZIONI IN MATERIA DI MINORI DELEGATE DAI COMUNI - ENTI AUTORIZZATI PER L ADOZIONE INTERNAZIONALE Visti i seguenti riferimenti normativi ed amministrativi: Legge 04 Maggio 1983, n Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori (in G.U. 17/05/1983, n. 133), successivamente modificata dalla Legge 28 Marzo 2001, n. 149 e oggi Legge sul Diritto di famiglia ; Legge 27 Maggio 1991, n Ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo fatta a New York il 20 Novembre 1989; Legge 31 Dicembre 1998, n Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori stranieri (in G.U. 12/01/1999, n. 8); D.P.R. 01 Dicembre 1999, n Regolamento recante norme per la costituzione, l organizzazione e il funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali, a norma dell Articolo 7, Commi 1 e 2, della Legge 31 Dicembre 1998, n. 476 (in G.U. 27/12/1999, n. 302); Legge 28 Marzo 2001, n Modifiche alla Legge 04 Maggio 1983, n. 184, recante Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori, nonché al Titolo VIII del Libro Primo del Codice Civile (in G.U. 24/04/2001, n. 96); La Deliberazione di Giunta Regionale n. 1495/ Approvazione linee di indirizzo per le adozioni nazionali ed internazionali in Emilia Romagna ; La Deliberazione di Giunta Regionale n. 1425/2004, Protocollo Regionale di intesa in materia di adozione tra Regione Emilia Romagna, Province, Enti titolari delle funzioni in materia di infanzia e adolescenza, Enti autorizzati ; Il Programma Provinciale 2006 Promozione di politiche di accoglienza e di tutela dell infanzia e dell adolescenza (approvato con Atto di Giunta n. 266 del 04/07/2006), in particolare per quanto riguarda il Progetto Provinciale Adozione nazionale ed internazionale. Premesso che: I principi fondamentali che regolano l adozione sono il diritto di ogni bambino a vivere, crescere ed essere educato nella propria famiglia, nonché il dovere dei servizi di provvedere a tutelare e ad assicurare le cure necessarie per una crescita fisica, psicologia e sociale del bambino; pagina 1 di 9
2 L adozione si configura all interno delle politiche di accoglienza nei confronti dei bambini in stato di abbandono e dichiarati adottabili, nel rispetto del principio di sussidiarietà e in accordo con le autorità centrali straniere; La costruzione del sistema integrato di servizi per l adozione costituisce l elemento fondamentale per accompagnare nel migliore modo possibile le coppie nel loro percorso di avvicinamento all adozione e per sostenerle successivamente all arrivo del minore cercando di favorire la sua integrazione nel nuovo contesto sociale e familiare e l equilibrato sviluppo della sua persona; Tutti i soggetti, in un ottica di solidarietà internazionale, si impegnano a collaborare al fine di diffondere una cultura dell infanzia finalizzata a prevenire l abbandono e a promuovere lo sviluppo dell accoglienza. Dato atto che: Nell ambito del territorio provinciale si ritiene utile chiarire, tramite accordo, gli indirizzi in merito al ruolo e ai compiti che i soggetti pubblici e privati sono tenuti a svolgere nella realizzazione e nella qualificazione dell intero percorso adottivo; Si rende necessario garantire alle coppie un informazione corretta e adeguata affinché possano disporre di tutti gli elementi utili alla scelta dell Ente autorizzato, con particolare riferimento all individuazione delle procedure utilizzate, alle concrete prospettive di adozione nei diversi Paesi e alla situazione socioeconomica dei medesimi, ai servizi che verranno offerti ed ai costi a carico della coppia; Si rende necessario potenziare la collaborazione tra Servizi Sociali e Sanitari territoriali ed Enti autorizzati per l adozione internazionale, con particolare riferimento alle attività, già avviate dall anno 2002, di preparazione delle coppie aspiranti all adozione prima dell indagine psico-sociale e alle attività di sostegno nella fase del post-adozione; Nell ambito dell attività di preparazione delle coppie aspiranti all adozione, si intende garantire la partecipazione degli Enti Autorizzati che presentano i requisiti tecnico-professionali condivisi dal Coordinamento Provinciale e verificati dalla Provincia: dotazione di personale qualificato, esperienza nei percorsi formativi per le coppie adottive; Il documento di proposta elaborato nell anno 2006 nell ambito del Progetto Provinciale Bambino adottato a scuola e condiviso con tutti i soggetti contribuisce a promuovere la costruzione di una rete tra i servizi per le adozioni (locali e degli enti autorizzati) e i servizi educativo-scolastici, finalizzata a migliorare l accompagnamento alla neo-costituzione della famiglia adottiva e l accoglienza del bambino adottato in famiglia, nei servizi educativo-scolastici e nella comunità in generale. Considerato che sul territorio provinciale: Sono attivati i punti informativi di ambito distrettuale per garantire adeguate informazioni e piena accessibilità ai Servizi da parte delle coppie che intendono intraprendere il percorso adottivo (Allegato 1); Sono costituite le équipes psico-sociali dedicate all adozione e di ambito distrettuale, tenuto conto che tale ambito risulta congruente alla programmazione indicata nei piani di zona (Allegato 2); Nelle tre aree territoriali (Nord, Centro e Sud come da Allegato 3) sono programmati e realizzati i corsi di preparazione delle coppie aspiranti all adozione ed è garantita l attività di coordinamento interzonale e di confronto metodologico e di contenuto; E attivo un tavolo di Coordinamento Provinciale Adozione per l individuazione di metodologie comuni e di strumenti condivisi e per il raccordo con i diversi soggetti sull intero percorso adottivo; Si ritiene necessario sviluppare la partecipazione sia in fase progettuale che durante l azione dei corsi di preparazione degli Enti Autorizzati che presentano le caratteristiche tecnico-professionali verificate dalla Provincia di Modena. Verificato che gli Enti autorizzati firmatari: Sono iscritti all Albo Nazionale degli Enti autorizzati e hanno sottoscritto il Protocollo Regionale di Intesa in materia di adozione approvato con Delibera di Giunta Regionale n del 19/07/2005, sia nella Parte A che nella Parte B; Hanno risorse professionali dedicate; pagina 2 di 9
3 Presentano nel proprio staff le professionalità adeguate per sviluppare azioni formative; Hanno comprovata esperienza nella formazione delle coppie adottive; Presentano tra i loro associati coppie adottive in grado di partecipare alla formazione; Accettano di non promuovere durante la formazione il proprio Ente al fine di garantire la libertà di scelta da parte delle coppie partecipanti alla formazione. CON IL PRESENTE ACCORDO LE PARTI SOTTOSCRIVONO LA PROVINCIA DI MODENA SI IMPEGNA A: Garantire la continuità delle attività del Coordinamento Provinciale Adozione, composto da rappresentanti dei diversi soggetti coinvolti, ai fini di condividere obiettivi, metodologie e strumenti, di confrontare le esperienze degli operatori facenti parte delle équipes dedicate, dare impulso alla applicazione delle Linee regionali di indirizzo e di monitorarne gli esiti; Promuovere la partecipazione al Tavolo suddetto degli operatori degli Enti autorizzati sottoscrittori; Promuovere momenti di formazione congiunta rivolta agli operatori delle équipes psico-sociali dedicate all adozione e agli operatori degli Enti autorizzati; Rilevare il fabbisogno formativo e definire, in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti, la programmazione dei corsi di preparazione per le coppie aspiranti all adozione; Effettuare report periodici (annuali) relativamente alle azioni intraprese ed ai risultati raggiunti; Promuovere l organizzazione annuale di un momento provinciale di confronto e di riflessione con gli Enti (pubblici ed autorizzati) dedicati, per fare il punto sul fenomeno delle adozioni e per valutare lo stato dell arte in merito all attuazione delle Linee di indirizzo regionali; Garantire agli Enti autorizzati sottoscrittori del Protocollo Regionale la possibilità di presentare alle coppie aspiranti all adozione e agli operatori interessati la propria attività; Promuovere, in collaborazione con gli operatori delle équipes adozioni, una guida informativa ed eventuali altre forme di comunicazione adeguate alla promozione della materia in oggetto; Raccogliere materiale prodotto a livello nazionale, regionale, locale e a metterlo a disposizione dei soggetti interessati, attraverso anche il sito internet della Provincia ( Promuovere il rafforzamento della rete di servizi per il necessario supporto alla famiglia adottiva e per l accoglienza del bambino adottato, attraverso il coordinamento e la collaborazione di tutti i soggetti interessati, con particolare riferimento ai servizi educativi e ai servizi scolastici; Curare la tenuta di un registro degli EE.AA. (Enti Autorizzati), firmatari dell accordo, che presentano le caratteristiche come in premessa specificate, necessarie per la partecipazione ai corsi di preparazione; Formulare annualmente la graduatoria degli Enti autorizzati, previa verifica dei requisiti, provvedendo alla rotazione degli stessi impegnati nei corsi di preparazione al fine di garantire pari opportunità di partecipazione. GLI ENTI TITOLARI O DELEGATI DELLE FUNZIONI IN MATERIA DI MINORI E L AZIENDA USL DI MODENA SI IMPEGNANO A: Assicurare la stabilità ed operatività delle èquipes dedicate alle adozioni, composte almeno dalle figure professionali dell assistente sociale e dello psicologo, nel rispetto degli standard quali-quantitativi contenuti nelle Linee di indirizzo regionali; Garantire la specializzazione degli operatori, favorendo anche la loro partecipazione ad attività formative e di aggiornamento; Partecipare con propri operatori al Tavolo Tecnico di Coordinamento Provinciale Adozione ai fini della omogeneizzazione delle procedure, della rilevazione delle necessità formative, del monitoraggio dell iter adottivo, della definizione delle metodologie e dello sviluppo della fase di accompagnamento alla coppia nel post adozione; pagina 3 di 9
4 Garantire punti informativi di ambito distrettuale per offrire alle coppie le informazioni essenziali in tema di adozione e per promuovere un adeguata cultura dell adozione; Garantire le condizioni organizzative per evitare o contenere le liste di attesa per l accesso sia ai corsi di preparazione sia all indagine psico-sociale; Consolidare i flussi informativi necessari a monitorare l andamento del fenomeno adozioni; Garantire un accesso rapido e facilitato della coppia adottiva alla équipe psico-sociale dedicata come prima risorsa per la famiglia e attuare un gioco di squadra tra i servizi psico-sociali e sanitari locali, gli Enti Autorizzati e i servizi educativo-scolastici; Comunicare all Ente autorizzato e alla coppia i nominativi degli operatori che saranno impegnati a sostegno del percorso di accompagnamento della coppia dal momento in cui il bambino entrerà in Italia; Definire, congiuntamente all Ente autorizzato scelto dalla coppia, il progetto di accompagnamento alla neo-costituzione del nucleo adottivo, con particolare attenzione al monitoraggio del percorso di integrazione del bambino adottato nei servizi educativi e scolastici e garantire il sostegno specialistico a favore dei bambini e/o delle coppie qualora si individuino bisogni specifici. GLI ENTI CAPOFILA DELLA FORMAZIONE SI IMPEGNANO A: Organizzare e realizzare l attività di preparazione per le coppie aspiranti all adozione che presentano domanda nel corso dell anno, secondo le modalità e i contenuti previsti dalle Linee di indirizzo regionali; Coinvolgere gli Enti autorizzati, sottoscrittori del presente Accordo, nella formazione delle coppie aspiranti all adozione sulla base del registro provinciale e della rotazione annuale stabilita dalla Provincia; Garantire il necessario raccordo tra gli operatori della équipe psico-sociale dedicata e gli operatori dell Ente autorizzato per la definizione degli contenuti formativi e in particolare degli ambiti di pertinenza degli EE.AA. (Enti Autorizzati), prevedendo almeno un incontro di preparazione prima della realizzazione dei moduli formativi e un incontro di valutazione a fine corso; Incaricare gli Enti autorizzati per lo svolgimento dei corsi di preparazione prevedendo un compenso forfettario stabilito annualmente, nell ambito del Coordinamento Provinciale, in relazione al numero degli incontri svolti, comprensivo oltre che della conduzione dei moduli formativi anche delle attività di programmazione e verifica sia a livello locale che provinciale. GLI ENTI AUTORIZZATI SI IMPEGNANO A: Favorire la conoscenza delle attività dell Ente autorizzato e la diffusione delle informazioni utili per i percorsi di adozione internazionale; Assicurare il rispetto dei criteri individuati in premessa per la sottoscrizione del presente Accordo, documentando alla Provincia il possesso dei requisiti; Mettere a disposizione per i corsi di preparazione delle coppie, personale qualificato rispetto agli ambiti tematici di propria competenza, assicurando le necessarie dotazioni organiche e professionali; Apportare nella conduzione dei corsi l esperienza e la competenza specifica degli EE. AA. (Enti Autorizzati) evitando ogni riferimento al proprio Ente per garantire libertà di scelta delle coppie partecipanti; Partecipare alla progettazione esecutiva dei corsi di preparazione, alla conduzione di moduli formativi e alla valutazione congiunta insieme agli operatori dell èquipe dedicata all adozione, tenuto conto delle linee regionali e delle linee guida condivise al Coordinamento Provinciale, previo perfezionamento di appositi incarichi di collaborazione; Assicurare la presenza e la continuità dello stesso operatore ai momenti di programmazione e di realizzazione del corso formativo, nonché la continuità del medesimo operatore al Coordinamento Provinciale; Partecipare a momenti di formazione congiunta con gli operatori delle équipes dedicate all adozione promossi dalla Provincia; pagina 4 di 9
5 Sostenere e curare il percorso di avvicinamento ed incontro tra il bambino e la coppia, attraverso anche la documentazione e la raccolta di informazioni utili alla migliore conoscenza e comprensione del bambino e della sua storia, da trasmettere alla coppia e al Servizio territoriale competente per la necessaria attività di sostegno nei confronti del bambino adottato e della sua famiglia; Comunicare le informazioni riferite all avvenuto abbinamento di un bambino ad una coppia prima che la stessa si rechi all estero, in modo da poter organizzare al meglio l arrivo del bambino e la sua accoglienza; Collaborare con la famiglia e con il Servizio territoriale competente per la definizione di un progetto di accompagnamento congiunto; Comunicare il percorso operativo dell Ente autorizzato nei confronti delle coppie adottive; comunicare le tariffe applicate. Il presente Accordo ha durata triennale a decorrere dalla data di sottoscrizione, e rimane in vigore fino alla stipula dell Accordo successivo. Ha valenza sperimentale nel primo anno di attuazione e prevede verifica annuale congiunta. Gli Enti Autorizzati, che alla data di sottoscrizione non hanno aderito al presente Accordo, possono sottoscrivere successivamente con lettera a firma del legale rappresentante, o suo delegato, da inviare alla Provincia di Modena, Assessorato alla Sanità, Politiche Sociali e delle Famiglie, Associazionismo e Volontariato Via delle Costellazioni n Modena. Modena, lì Letto, approvato e sottoscritto - PROVINCIA DI MODENA - COMUNE DI CARPI - COMUNE DI CASTELFRANCO EMILIA - COMUNE DI FIORANO MODENESE - COMUNE DI MODENA - COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO - UNIONE COMUNI MODENESI AREA NORD - UNIONE TERRE DI CASTELLI - AZIENDA USL DI MODENA - DISTRETTO AZIENDA USL N. 2 DI MIRANDOLA - DISTRETTO AZIENDA USL N. 4 DI SASSUOLO - ENTE AUTORIZZATO - ENTE AUTORIZZATO pagina 5 di 9
6 Allegato 1 Sedi di accesso prima informazione per bacino territoriale di riferimento. Ambito territoriale Distretto n. 1 Carpi Distretto n. 2 Mirandola Distretto n. 3 Modena Distretto n. 4 Sassuolo Distretto n. 5 Pavullo n/f Distretto n. 6 Vignola Distretto n. 7 Castelfranco Emilia Sede di accesso prima informazione (indirizzo e tel.) Sportello Adozione c/o Servizio Sociale Minori e Famiglie Comune di Carpi Via Trento Trieste, Carpi (Mo) Tel Tel /628/644 (Sportello Nemo) Fax Servizio Sociale Settore Minori Distretto Mirandola Via Lino Smerieri, Mirandola (Mo) Tel.0535/ Centro per le Famiglie Via Selmi, Modena Tel Servizio Sociale Minori Via Cavallotti, Sassuolo Tel Fax socialesas@ausl.mo.it Servizio Sociale Comune di Pavullo Via Giardini, Pavullo Tel. 0536/29948 Servizio Sociale Comune di Serramazzoni Piazza Tasso, Serramazzoni (Mo) Tel. 0536/ Sportello Adozione c/o sede Area Minori - ASP G. Gasparini Via Resistenza, Vignola (Mo) Tel Fax Sportello Sociale dei Comuni del Distretto n. 7 Piazza della Vittoria, Castelfranco Emilia (Mo) Tel /59 Figure professionali dedicate 1 operatrice sociale 4 assistenti sociali 1 addetto di segreteria 2 assistenti sociali (part time) pagina 6 di 9
7 Allegato 2 Équipes psico-sociali dedicate all adozione (sedi e figure professionali) Ambito Territoriale Sede équipes psico-sociale dedicata all adozione Figure professionali Distretto n. 1 Carpi Servizio Sociale Minori e Famiglie Comune di Carpi Via Trento Trieste, Carpi (Mo) Tel n. 1 assistenti sociali n. 2 psicologhe per gruppo di sostegno post-adozione Distretto n. 2 Mirandola Distretto n. 3 Modena Distretto n. 4 Sassuolo Distretto n. 5 Pavullo n/f Distretto n. 6 Vignola Distretto n. 7 Castelfranco Emilia Servizio Sociale Minori Distretto di Mirandola Via Lino Smerieri, Mirandola (Mo) Tel Servizio Sociale Minori Centro Storico, Via Selmi, 67 Tel S.Faustino, Via Newton, 150 Tel S.Agnese, Via Viterbo 74 Tel S.Lazzaro, Via Mar Tirreno Tel Servizio Sociale Minori Distretto A.USL Sassuolo Via Cavallotti, Sassuolo (Mo) Tel Servizio Assistenza Minori Via Giardini, Pavullo n/f (Mo) Tel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona G. Gasparini Area Minori Via Resistenza, Vignola (Mo) Tel o Servizio Specifico Minori Piazza della Vittoria, Castelfranco Emilia (Mo) Tel n. n. 16 assistenti sociali n. 2 psicologi n. 2 assistenti sociali n. 2 psicologi per gruppo di sostegno post-adozione n. 2 assistenti sociali n. n. 2 assistenti sociali n. 2 psicologhe pagina 7 di 9
8 Allegato 3 Enti capofila per la preparazione delle coppie aspiranti all adozione Ente capofila gestionale per la preparazione Aree Territoriali delle coppie aspiranti all adozione Comune di Carpi AREA NORD (interdistrettuale) Distretto n. 1 Carpi Distretto n. 2 Mirandola Distretto n. 7 Castelfranco Emilia Comune di Modena AREA CENTRO (distrettuale) Distretto n. 3 Modena Distretto n. 4 di Sassuolo A.USL di Modena AREA SUD (interdistrettuale) Distretto n. 4 Sassuolo Distretto n. 5 Pavullo nel Frignano Distretto n. 6 Vignola pagina 8 di 9
9 Allegato 4 Enti autorizzati per l adozione internazionale (sede e operatore di riferimento) Ente autorizzato per l adozione internazionale Sede Figure professionali di riferimento pagina 9 di 9
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