International Adoption. Codice Deontologico
|
|
- Viola Amato
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 International Adoption Codice Deontologico 1
2 International Adoption in conformità con la normativa in vigore in Italia e nei Paesi in cui opera, e in particolare con: Convenzione de L Aja del 1993 in materia di adozione internazionale, Legge 476/98 di ratifica della Convenzione, Legge 149/2001 di riforma dell adozione e dell affidamento di minori, Delibera Commissione Adozioni Internazionali n. 3/2005/SG: Linee guida per l ente autorizzato allo svolgimento di procedure di adozione di minori stranieri, nonché di tutte le normative nazionali ed internazionali in materia di protezione dell infanzia in difficoltà familiare, con particolare riferimento a: Guida alle buone pratiche (vol 1 e 2) pubblicate da HccH Note sugli aspetti finanziari dell adozione internazionale 2014 HccH si impegna a rispettare e promuovere il presente codice deontologico. 2
3 Principi generali Art.1 Ambito di applicazione del codice deontologico Le norme del presente codice deontologico si applicano a tutte le attività realizzate da International Adoption, nei rapporti con le coppie di aspiranti genitori adottivi e con i soggetti istituzionali e del privato sociale, in Italia e all estero. Art.2 Superiore interesse del minore e principio di sussidiarietà dell adozione internazionale International Adoption è tenuta ad agire nel superiore interesse del minore, in ottemperanza del fondamentale principio di sussidiarietà dell adozione internazionale, impegnandosi a valutare prioritariamente e eventualmente porre in essere altri interventi di protezione del bambino straniero in stato di abbandono nel suo Paese d origine, anche attraverso l implementazione di progetti di cooperazione internazionale. Art.3 Principio di non discriminazione International Adoption è tenuta a non avere né attuare alcuna forma di discriminazione di sesso, di etnia, di età, di lingua e di religione nei confronti dei minori che aspirano all adozione internazionale, adoperandosi al fine di garantire il fondamentale diritto di ciascun minore alla famiglia. 3
4 Il percorso adottivo Art.4 Rispetto delle regole nell iter adottivo International Adoption si impegna ad operare in collaborazione con le autorità locali, valorizzando le risorse e le professionalità interne ai paesi d origine dei minori. Si impegna a rispettare i tempi e i modi previsti dalle autorità straniere per accedere alle liste dei bambini in condizione di abbandono e in attesa di adozione. Si impegna a non esercitare alcuna pressione, inclusa quella di natura economica (come ad esempio le donazioni agli istituti), al fine di ottenere un maggior numero di proposte di abbinamento. Art.5 Accompagnamento della coppia adottiva International Adoption si impegna ad assicurare percorsi di formazione e preparazione, anche individualizzati, alla coppia adottiva per garantire le migliori condizioni possibili per l accoglienza del minore nella nuova famiglia, per la sua integrazione e benessere. Si impegna a fornire i servizi di accompagnamento, formazione, supporto psicosociale attraverso professionisti qualificati e formati. Si impegna a offrire servizi concretamente orientati all accoglienza delle coppie, all ascolto e al rispetto delle differenze di genere, etniche e religiose. Art.6 Servizi di post- adozione International Adoption si impegna ad assicurare alle coppie adottive percorsi e servizi postadottivi almeno per il periodo istituzionalmente previsto dal Paese di origine dei minori accolti. Art.7 Personale, professionisti e sedi International Adoption si impegna ad utilizzare personale qualificato in tutte le fasi di gestione 4
5 della procedura adottiva, ad applicare i CCNL per i dipendenti e ad offrire programmi di formazione e aggiornamento a tutti i propri collaboratori e dipendenti. I collaboratori di International Adoption hanno obbligo di prestare i propri servizi professionali in modo esclusivo e a non collaborare con altre organizzazioni che svolgano attività analoghe se non esplicitamente autorizzati da International Adoption. International Adoption si impegna ad utilizzare sedi operative conformi a quanto previsto dalla Delibera Commissione Adozioni Internazionali n. 3/2005/SG e comunque conformi alle disposizioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro ed ai princìpi di accoglienza e accessibilità delle coppie adottive e delle famiglie. Art.8 Dovere di trasparenza International Adoption agisce con trasparenza nell attività di gestione delle pratiche adottive. In fase di informazione e formazione delle coppie aspiranti, rende fruibile ogni elemento relativo a tempi, costi, procedura, concrete possibilità di realizzazione del progetto adottivo, tenendo conto anche della disponibilità/risorse della coppia. International Adoption si impegna a informare e comunicare alle coppie sull operatività estero e sulle attività nel Paese; sull ammontare e sulle modalità di pagamento e trasferimento di denaro all estero, sulla provenienza dei bambini, sull effettivo stato di abbandono e su eventuali elementi di rischio. Art.9 Il rappresentante all estero Il personale all estero rappresenta International Adoption e ha rapporti esclusivi. Rende conto del suo operato all EA e svolge la sua attività nel rispetto del codice deontologico e delle metodologie operative dell EA. Non viene direttamente coivolto nel sistema di segnalazione e assegnazione dei minori per le adozioni. Non ha mandato di cercare o aumentare il numero di segnalazioni di minori x adozione, ma si interfaccia con le autorità locali per veicolare all EA le proposte/segnalazioni. 5
6 Durante la procedura adottiva il referente non può intrattenere relazioni autonome al di fuori dal controllo dell EA con la coppia adottiva. I rappresentanti/referenti degli Enti Autorizzati sono retribuiti mensilmente in rapporto alla complessiva attività svolta e non possono ricevere compensi in relazione al singolo caso di adozione. hanno un rapporto esclusivo con International Adoption e non possono collaborare con altri Enti o organizzazioni analoghe, anche nel proprio Paese. International Adoption ha responsabilità delle modalità operative messe in atto dai propri referenti. 6
PROTOCOLLO D'INTESA PER LA COLLABORAZIONE IN MATERIA DI ADOZIONE INTERNAZIONALE
PROTOCOLLO D'INTESA PER LA COLLABORAZIONE IN MATERIA DI ADOZIONE INTERNAZIONALE Il giorno del mese di dell anno alle ore... presso la Regione Toscana, Via.., sono presenti: per la Regione Toscana:.. per
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. vista la legge 4 maggio n. 184 Disciplina dell adozione e dell affidamento di minori
LA GIUNTA REGIONALE vista la legge 4 maggio 1983. n. 184 Disciplina dell adozione e dell affidamento di minori vista la legge 27 maggio 1991, n. 176 Ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti
DettagliA.G.A.P. - TRENTINO. L inserimento scolastico (affidamento familiare e adozione) Trento, 25 novembre 2016
A.G.A.P. - TRENTINO L inserimento scolastico (affidamento familiare e adozione) Trento, 25 novembre 2016 Riferimenti normativi MIUR Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Linee di indirizzo
Dettaglifonte:
Statuto per l organizzazione ed il funzionamento del Centro Regionale per le adozioni internazionali Regione Campania a norma dell art. 31 comma 3 della legge regionale 30 gennaio 2008, n. 1. Articolo
DettagliL ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI
L ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI a cura di Annalisa Fidaleo, assistente sociale In base alla legge LEGGE REGIONALE
Dettagli11. SCHEDA DI INSERIMENTO LOGOPEDISTA
11. SCHEDA DI INSERIMENTO LOGOPEDISTA SEDE: LEGNAGO BOVOLONE ZEVIO NOGARA UNITÀ OPERATIVA/SERVIZIO: DIRETTORE: COORDINATORE: COGNOME NOME QUALIFICA: LOGOPEDISTA DATA INIZIO INSERIMENTO T. INDETERMINATO
DettagliIl sistema di ALLERTA di alimenti e mangimi IL NODO REGIONALE
Il sistema di ALLERTA di alimenti e mangimi IL NODO REGIONALE Ferrara, 20 settembre 2011 D.ssa Barbara Ruzzon Servizio Veterinario e Igiene degli alimenti Regione Emilia-Romagna LA RETE NAZIONALE E IL
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL FONDO EST
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL FONDO EST Art. 1 - Funzionamento Il presente regolamento disciplina il funzionamento generale del Fondo EST e integra il regolamento Amministrativo e quello delle Prestazioni,
DettagliGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI E IL CONCETTO DI SALUTE
GLI ORGANISMI INTERNAZIONALI E IL CONCETTO DI SALUTE Il concetto di salute OMS 1946: "la salute non è semplicemente l'assenza di malattia, ma uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale 5
DettagliDichiarazione Internazionale dei Principi Etici della Raccolta Fondi. Intervento di Beatrice Lentati Presidente ASSIF
Dichiarazione Internazionale dei Principi Etici della Raccolta Fondi Intervento di Beatrice Lentati Presidente ASSIF Dopo 4 anni di lavori e di intenso dialogo internazionale il 16 Ottobre 2006 è stata
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI Pagina 1 di 5 PREMESSA Il presente documento, deliberato dal Collegio docenti, intende definire tutte le azioni con cui avviare e facilitare l inserimento scolastico
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI INSERIMENTO SCOLASTICO DEL BAMBINO ADOTTATO
PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI INSERIMENTO SCOLASTICO DEL BAMBINO ADOTTATO La Regione Umbria, l Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria, il Comune di Perugia, il Comune di Terni, il Comune di Città
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E L AUTORITA PER LA VIGLANZA SUI CONTRATTI PUBBLCI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE. Roma, 1 ottobre 2009 IL MINISTRO
DettagliProtocollo Accoglienza alunni stranieri. delle scuole materne, elementari, medie inferiori e medie superiori del Circondario Empolese Valdelsa
Protocollo Accoglienza alunni stranieri delle scuole materne, elementari, medie inferiori e medie superiori del Circondario Empolese Valdelsa INDICE 1. Introduzione pag. 3 2. La Commissione Accoglienza
DettagliADOZIONE INTERNAZIONALE Legge 184/1983 diritto del minore ad una famiglia Convenzione dell Aja 29 maggio 1993
ADOZIONE INTERNAZIONALE Legge 184/1983 diritto del minore ad una famiglia Convenzione dell Aja 29 maggio 1993 PROCEDURA PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI L adozione internazionale è l adozione di un bambino
Dettagliin qualità di Presidente e legale rappresentante pro tempore dell organizzazione denominata (per esteso)
Allegato B Modello per la presentazione della domanda di autorizzazione allo svolgimento delle attività previste dalla legge 4 maggio 1983, n. 184, e successive modificazioni, e di iscrizione nell Albo
DettagliProtocollo Accoglienza alunni stranieri. degli Istituti Superiori dell Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa
Protocollo Accoglienza alunni stranieri degli Istituti Superiori dell Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa INDICE 1. Introduzione pag. 3 2. La Commissione Accoglienza pag. 5 3. L iscrizione
DettagliPratiche innovative per il sostegno e la promozione della genitorialità: il Programma PIPPI in Toscana
Pratiche innovative per il sostegno e la promozione della genitorialità: il Programma PIPPI in Toscana 30 Maggio 2016 Firenze - Palagio di Parte Guelfa Il partenariato tra la scuola, le famiglie e i servizi
DettagliREGIONE PUGLIA. Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO
REGIONE PUGLIA Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO IMPLEMENTAZIONE DEL MARCHIO REGIONALE E ASSISTENZA TECNICA ALLO SPORTELLO UNICO
DettagliIl Progetto A.I.P.S.
Il Progetto A.I.P.S. Premessa Le Aziende Installatrici di impianti e sistemi di sicurezza (Vedi DM 37-08 lett. A, B, G art. 1.2),che aderiscono ad A.I.P.S. desiderano DISTINGUERSI nel mercato per PROFESSIONALITÀ
DettagliNORMATIVA EUROPEA DISABILITA
In Cammino con lo PSIR Welfare di seconda generazione Focus sulla filiera Disabili NORMATIVA EUROPEA DISABILITA 7 MAGGIO 2015 Paola Cermelli Presidente dell Ordine Assistenti Sociali Regione Liguria NORMATIVA
Dettagli29/04/1998; il 01/08/1998 è entrata in vigore. Servizio delle Adozioni presso il Ministero della Solidarietà Sociale e del Lavoro
PAESE LITUANIA Normativa e accordi di ratifica Autorità competenti Procedura definizione stato di abbandono e adottabilità Il Paese ha ratificato la Convenzione de l'aja n.33 del 29/05/93 il 29/04/1998;
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI LEGGE 40/1998; D.P.R. 394/1999
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI LEGGE 40/1998; D.P.R. 394/1999 Gli obiettivi Il Protocollo d accoglienza è un documento che viene deliberato dal Collegio Docenti. Contiene le indicazioni riguardanti
DettagliPresidenza del Consiglio dei Ministri Commissione per le Adozioni Internazionali Autorità Centrale per la Convenzione de L Aja del 29.5.
Del n. 13/2008/SG La Commissione per le adozioni internazionali VISTA VISTA VISTI VISTO VISTO la Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a L
DettagliREGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE
Comune Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Maglie Bagnolo del Cannole Castrignano Corigliano Cursi Giurdignano Melpignano Muro
DettagliVISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, concernente Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ;
VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, concernente Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ; VISTO il R.D. 23 maggio 1924, n. 827, concernente il regolamento
DettagliLa vulnerabilità unica
La vulnerabilità unica Iter del pre e post adozione internazionale Di Alessandra Fermani afermani@unimc.it Commissione Adozioni Internazionali Usa: 9320 adozioni 3 b. ogni 100mila abitanti Italia: 4022
DettagliLe tappe di un cammino che portano all adozione attraverso IA. 1. Il mandato. 2. L attesa e l abbinamento. 3. La partenza. 4.
Le tappe di un cammino che portano all adozione attraverso IA 1. Il mandato 2. L attesa e l abbinamento 3. La partenza 4. Post adozione 5. Documenti Cosa accade Le persone coinvolte Contenuti La coppia
Dettagli150 APPENDICE 3. GLI ENTI AUTORIZZATI. TAVOLA Coppie adottive e minori adottati secondo l ente autorizzato - Anno 2011
150 APPENDICE 3. GLI ENTI AUTORIZZATI LEGENDA ANAGRAFE ENTI A = Accreditato O = Operativo R = Accreditamento in fase di rinnovo TAVOLA 3.1 - Coppie adottive e minori adottati secondo l ente autorizzato
DettagliSPECIALE SINDACALE-PREVIDENZA
SPECIALE SINDACALE-PREVIDENZA Corresponsione dell assegno per il nucleo familiare Nuovi livelli reddituali per il periodo 1 luglio 2006 30 giugno 2007 Anno XXXI Supp. al n. 9 Verona, 10 luglio 2006 Supp.
Dettagli(centocinquemilacinquanta/78) per le spese di adeguamento organizzativo e di realizzazione di corsi di informazione e formazione previsti dalle
LA GIUNTA REGIONALE - vista la legge 4 maggio 1983, n. 184 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori - Titolo I art. 2; - vista la legge 27 maggio 1991, n.176 Ratifica ed esecuzione della
Dettaglitra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014
ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere
DettagliStandard di Percorso Formativo Assistente di direzione affari generali
Standard di Percorso Formativo Assistente di direzione affari generali CANALE DI OFFERTA FORMATIVA: Disoccupati, inoccupati, occupati. DURATA MINIMA DEL PERCORSO AL NETTO DI STAGE/WORK EXPERIENCE: 238
Dettagli2
1 2 3 4 5 6 7 8 Rapporti con la Pubblica Amministrazione I rapporti con la Pubblica Amministrazione sono tenuti dagli esponenti aziendali a ciò preposti o autorizzati ovvero dalle persone da essi delegate,
DettagliCure appropriate e di alta qualità. Informazioni personalizzate e consenso informato
Dignità Autodeterminazione Cure appropriate e di alta qualità Informazioni personalizzate e consenso informato Libertà di espressione, pensiero: credo, cultura e religione Cure palliative, sostegno, rispetto
DettagliPOLITICA AZIENDALE DESTRI S.R.L.
Pag. 1 di 5 DESTRI S.R.L. Destri S.r.l., consapevole dell importanza della Qualità del servizio reso ai propri clienti, del miglioramento della Sicurezza dei propri lavoratori e della protezione dell ambiente,
DettagliMANIFESTO EUROPEO SUI GIOVANI E LO SPORT
CONSIGLIO D EUROPA 8^ Conferenza dei Ministri europei responsabili dello Sport Lisbona, 17 18 maggio 1995 MANIFESTO EUROPEO SUI GIOVANI E LO SPORT Articolo 1 Obiettivo Articolo 2 Definizioni Articolo 3
DettagliProtocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI
DettagliASSOCIAZIONE SOCIETA DI VALUTAZIONI IMMOBILIARI PER LE BANCHE
ASSOCIAZIONE SOCIETA DI VALUTAZIONI IMMOBILIARI PER LE BANCHE A SS S O Standards, procedure e competenze per la valutazione immobiliare Valeria Picconi Agenda ASSOVIB : l Associazione e gli obiettivi Perché
DettagliADOZIONE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE. Normativa e principi ispiratori Percorso adottivo Dati fenomeno Il sistema dei servizi in provincia di trento
ADOZIONE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE Normativa e principi ispiratori Percorso adottivo Dati fenomeno Il sistema dei servizi in provincia di trento PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Servizio politiche sociali
DettagliSCUOLA E FAMIGLIA: LINEE GUIDA PER UN NUOVO PATTO EDUCATIVO ALLEGATI
ALLEGATI Modelli di patto educativo di corresponsabilità Esempi di patto educativo di corresponsabilità 1 MODELLO 1 SCUOLA E FAMIGLIA: LINEE GUIDA PER UN NUOVO PATTO EDUCATIVO PATTO DI CORRESPONSABILITA
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI
DettagliCompiti, requisiti e poteri
Compiti, requisiti e poteri Composizione Costituzione L O.d.V. nei gruppi di imprese Compiti, requisiti e poteri Organismo interno all azienda dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo, con
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DELL ISTITUTO COMPRENSIVO 12 BOLOGNA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DELL ISTITUTO COMPRENSIVO 12 BOLOGNA Premessa Questo protocollo nasce dall esigenza di facilitare l accoglienza degli alunni figli di immigrati, di sostenere gli alunni nella
DettagliDirezione Didattica 2 circolo di Santarcangelo di Romagna. L INTEGRAZIONE SCOLASTICA: i Gruppi di lavoro la documentazione. A cura di Barbara Tosi
Direzione Didattica 2 circolo di Santarcangelo di Romagna L INTEGRAZIONE SCOLASTICA: i Gruppi di lavoro la documentazione A cura di Barbara Tosi 1 I GRUPPI DI LAVORO GLH DI ISTITUTO GLH OPERATIVO COMMISSIONE
DettagliDocumento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti. (D.U.V.R.I. Specifico)
Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti (D.U.V.R.I. Specifico) I N D I C E 1. PREMESSE 2. DEFINIZIONI 3. OGGETTO DELL'APPALTO 4. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA OGGETTO DELL APPALTO 5. ANAGRAFICA
DettagliPROCEDURA LAVORO INFANTILE, LAVORO FORZATO E OBBLIGATO SA 8000 PROCEDURA LAVORO INFANTILE, LAVORO FORZATO E OBBLIGATO SA8000
Pag. 1 di 6 SA8000 0 11-10-13 Lavoro infantile, lavoro forzato e obbligato Rev. Data Descrizione Redazione Verifica Approvazione Indice Pag. 2 di 6 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 3 2 RIFERIMENTI NORMATIVI...
DettagliSEGRETARIO GENERALE AREA STRATEGICA: AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE, CITTADINI, TRASPARENZA E DIALOGO
AREA STRATEGICA: AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE, CITTADINI, TRASPARENZA E DIALOGO Responsabile di riferimento Dr. Luigi Di Natale Area strategica di riferimento (da AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE, CITTADINI, TRASPARENZA
DettagliGiunta Regionale del Lazio
Giunta Regionale del Lazio DELIBERAZIONE N. 3894 DEL 29 LUGLIO 1998 Presa d atto dell accordo tra le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Molise, Umbria, Sardegna per il coordinamento delle attività
DettagliRegione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza
Referente per quanto comunicato Tel. 0982/491235-44 Fax 0982/427968 e-mail: consultorioamantea@libero.it PROGRAMMA DI ATTIVITA PER L ANNO 2016 Il Progetto Obiettivo Materno Infantile (POMI), adottato con
DettagliRACCOMANDAZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO 1
Raccomandazione 197 RACCOMANDAZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio
DettagliUNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA
UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA Dipartimento Emergenza 1/9 Attività L unità operativa Medicina Urgenza fornisce assistenza a persone ricoverate con problemi di salute acuti e urgenti, in continuità
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliINDICE SOMMARIO CAPITOLO 1 LE PROBLEMATICHE DELL ADOZIONE... 1 CAPITOLO 2 LA LEGGE DEL 1998 ED I MOTIVI DELLA RIFORMA
INDICE SOMMARIO CAPITOLO 1 LE PROBLEMATICHE DELL ADOZIONE... 1 CAPITOLO 2 LA LEGGE DEL 1998 ED I MOTIVI DELLA RIFORMA 2.1. L esigenza di recepire la Convenzione de L Aja... 21 2.2. L esigenza di eliminare
DettagliCARTA della promozione della salute nella scuola in Ticino. Principio generale
CARTA della promozione della salute nella scuola in Ticino Principio generale Persone informate, consapevoli e in grado di attivare risorse personali, comunitarie e sociali sono nella miglior condizione
DettagliREGOLAMENTO DISTRETTUALE SULL AFFIDAMENTO FAMILIARE
COMUNE DI PONTI SUL MINCIO PROVINCIA DI MANTOVA Allegato alla Delibera di Consiglio Comunale n. 27 del 07.07.2010 IL SEGRETARIO COMUNALE REGOLAMENTO DISTRETTUALE SULL AFFIDAMENTO FAMILIARE L affido familiare
DettagliProvincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L.
ì Provincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L. Protocollo di intesa per l implementazione della Rete territoriale per il lavoro R.T.L. Premesso
DettagliFrontino DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 162 DEL
CITTÀ DI IMOLA Frontino DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 162 DEL 30-04-2014 OGGETTO: AFFIDAMENTO AL DOTT. MARCO CASTELLANI DELLO STUDIO ASSOCIATO CASTELLANI-GATTI DI INCARICO PROFESSIONALE DI DOCENZA PER
DettagliSERVIZIO CIVILE SERVIZIO CIVILE REGIONALE DIRITTI E DOVERI DEL VOLONTARIO. (Istituito con Legge regionale nr. 35/2006)
SERVIZIO CIVILE REGIONALE (Istituito con Legge regionale nr. 35/2006) DIRITTI E DOVERI DEL VOLONTARIO ALCUNE FINALITA E OBIETTIVI DEL SCR Contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale
DettagliL ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELA
L ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELA Dott. Annalisa DE VIVO Diretta 1 dicembre 2008 L AMBITO APPLICATIVO L adeguata verifica è dovuta (art. 16 d.lgs. 231/2007): a) per le prestazioni professionali aventi
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO NORD I BRESCIA Codice fiscale :
SEZIONE 1 DESCRITTIVA ISTITUTO COMPRENSIVO NORD I BRESCIA Codice fiscale : 98156990172 SINTESI PIANO OFFERTA FORMATIVA A.S. 2012/2013 SINTESI PROGETTO / ATTIVITA 1.1 DENOMINAZIONE PROGETTO Indicare Codice
DettagliSocietà Italiana Sistemi 118 Congresso Nazionale Perugia maggio Sandro Muschietti Ticino Soccorso
Le competenze dell operatore tecnico del soccorso nel Canton Ticino (Svizzera) Società Italiana Sistemi 118 Congresso Nazionale Perugia 21-23 maggio 2009 Sandro Muschietti Ticino Soccorso Sommario Basi
DettagliIstituto Comprensivo Statale. Rita Levi Montalcini. Fontanafredda
Istituto Comprensivo Statale Rita Levi Montalcini Fontanafredda PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DI AMBITO PER ALUNNI STRANIERI PREMESSA : Il Protocollo di Accoglienza degli alunni stranieri definisce le procedure
DettagliA relazione dell'assessore Ferrari: Premesso che:
REGIONE PIEMONTE BU6S1 11/02/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 25 gennaio 2016, n. 16-2831 L.R. n. 30/2001. Definizione dei costi a carico delle coppie che conferiscono incarico all'agenzia Regionale
DettagliIMPRESA, AMBIENTE e LAVORO sono i tre livelli cui destiniamo il nostro impegno: i tre pilastri che contraddistinguono
ORIENTAMENTO offre una gamma completa di prestazioni, sia nella fase di progettazione che in quella di gestione aziendale, per rispondere alle molteplici esigenze di un mondo del lavoro sempre più alle
DettagliASSEVERATORE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
ASSEVERATORE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA Scheda requisiti per la valutazione Ai fini dell inserimento nel registro ex legge 04/2013 INDICE 1. PROFILO E COMPETENZE 1.1 Profilo 1.2 Competenze
DettagliCodice deontologico. per l attività di Adozione Internazionale
Codice deontologico per l attività di Adozione Internazionale Gli Enti Autorizzati firmatari del presente documento nel rispetto della Convenzione de L Aja del 1993 in materia di adozione internazionale,
DettagliProtocollo d Intesa. Per lo sviluppo della conciliazione nel settore delle telecomunicazioni
Protocollo d Intesa tra CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA e COMITATO REGIONALE PER LE COMUNICAZIONI - MARCHE Per lo sviluppo della conciliazione nel settore delle telecomunicazioni Con il presente Protocollo
DettagliAMMINISTRAZIONE COMUNALE CITTÀ DI REGGIO CALABRIA MASTERPLAN DEI TRIBUTI E DELLE ENTRATE
AMMINISTRAZIONE COMUNALE CITTÀ DI REGGIO CALABRIA MASTERPLAN DEI TRIBUTI E DELLE ENTRATE 2 Una città non si misura dalla sua lunghezza e larghezza, ma dall ampiezza della sua visione e dall altezza dei
DettagliPresentazione del Comitato Unico di Garanzia (CUG): organizzazione, compiti e finalità
Presentazione del Comitato Unico di Garanzia (CUG): organizzazione, compiti e finalità Il benessere e la sicurezza delle operatrici e degli operatori e il diritto alla salute dei cittadini Roma, 14 Dicembre
DettagliINDICE PREMESSA E OBIETTIVI...3 DESTINATARI E AMBITO DI APPLICAZIONE...5 PRINCIPI GENERALI...7 TUTELA DEI DIRITTI E DELLA DIGNITÀ DEI LAVORATORI...
codice ETICO INDICE PREMESSA E OBIETTIVI............................3 DESTINATARI E AMBITO DI APPLICAZIONE.................5 PRINCIPI GENERALI.............................7 TUTELA DEI DIRITTI E DELLA DIGNITÀ
DettagliNORMATIVA INTERNA SU REGALI ED INVITI (Allegato al Codice di Condotta Diadema S.p.A.)
NORMATIVA INTERNA SU REGALI ED INVITI (Allegato al Codice di Condotta Diadema S.p.A.) 1 Gentile dipendete / collaboratore / fornitore: La nostra normativa interna su Regali ed Inviti, a completamento del
DettagliMinori a scuola:dall accoglienza alla relazione
Minori a scuola:dall accoglienza alla relazione Bergamo 23 maggio 2012 Antonella Giannellini referente integrazione alunni con cittadinanza non italiana Ufficio scolastico territoriale Bergamo Alunni con
DettagliRETE INTERCULTURALE DELLE SCUOLE DELLA VALCHIAVENNA
RETE INTERCULTURALE DELLE SCUOLE DELLA VALCHIAVENNA Circolo Didattico di Chiavenna Istituto Comprensivo Bertacchi - Chiavenna Istituto Comprensivo Garibaldi - Chiavenna Istituto Comprensivo di Novate Mezzola
Dettagli...la strada per l adozione
...la strada per l adozione parole chiave... disponibilità all accoglienza diritto a un bambino o diritti dei bambini? bisogni della coppia - bisogni dei bambini un figlio a tutti i costi? le risorse della
DettagliTecnico commerciale delle vendite. Standard della Figura nazionale
Tecnico commerciale delle vendite Standard della Figura nazionale Denominazione della figura TECNICO COMMERCIALE DELLE VENDITE Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche
DettagliAccredia. Per chi sceglie la qualità.
Accredia. Per chi sceglie la qualità. Indice 1. Chi è Accredia 2. Cos è l accreditamento 3. A chi si rivolge Accredia 4. L attività di Accredia 5. I risultati dell accreditamento 6. I numeri dell accreditamento
DettagliPROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 1 INDICE PREMESSA... 3 1. LE PRINCIPALI NOVITA... 4 2. PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA... 6 3. INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA...
DettagliIstituto Superiore di Sanità
Istituto Superiore di Sanità Disposizione Operativa Generale N 3 ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DEI RISCHI DA LAVORO VERSIONE DATA DI EMISSIONE PREPARATA DA APPROVATA DA 00 25
DettagliPromuovere la trasparenza Trasferimenti di valore agli operatori sanitari
Promuovere la trasparenza Trasferimenti di valore agli operatori sanitari Divulgazione dei trasferimenti di valore ai professionisti del settore sanitario L industria farmaceutica e gli operatori sanitari
DettagliCARTA DEI VALORI AZIENDALI
CARTA DEI VALORI AZIENDALI Premessa La carta dei valori è il fondamento della nostra cultura aziendale. Essa definisce gli impegni che assumiamo nei confronti dei nostri mandanti, delle aziende partner,
DettagliIl ruolo delle ASL in relazione alla sicurezza e igiene del lavoro. Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL 10 di Firenze
Il ruolo delle ASL in relazione alla sicurezza e igiene del lavoro Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL 10 di Firenze Enti preposti al controllo: ASL Azienda USL (Unità funzionali
DettagliCONVENZIONE ATTUATIVA DEL PROTOCOLLO D INTESA CITT.IMM TRA IL COMUNE DI CASTELNUOVO DEL GARDA E TRA
CONVENZIONE ATTUATIVA DEL PROTOCOLLO D INTESA CITT.IMM TRA IL COMUNE DI CASTELNUOVO DEL GARDA E L ASSOCIAZIONE DI CARITA SAN ZENO ONLUS Addì del mese di dell anno TRA Il Comune di Castelnuovo del Garda,
DettagliNUOVI ISTITUTI PROFESSIONALI
NUOVI ISTITUTI PROFESSIONALI Indirizzo Servizi per l enogastronomia e l ospitalità alberghiera Profilo Il Diplomato di istruzione professionale nell indirizzo Servizi per l enogastronomia e l ospitalità
DettagliPROGETTO FORMATIVO. Riferimenti Legge Regionale n. 3/2009, art. 41 e D.G.R. n. 1324/2013
PROGETTO FORMATIVO Riferimenti Legge Regionale n. 3/2009, art. 41 e D.G.R. n. 1324/2013 Da utilizzare esclusivamente per stage svolti da laureati (non iscritti ad altri corsi di studio) in aziende con
DettagliI dati di seguito riportati si riferiscono al periodo dal 1 luglio 2015 al 29 febbraio 2016
Vengono segnalati: - dall Autorità Giudiziaria : Tribunale per i Minorenni e/o Tribunale Ordinario - da altri soggetti : Scuola, Forze dell Ordine, Servizi Specialistici Strumenti operativi: - Colloqui
DettagliRegolamento del gruppo di lavoro per l inclusione (GLI)
ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE Regolamento del gruppo di lavoro per l inclusione (GLI) Ai sensi della C. M. n. 8 del 06 marzo 2013 Approvato dal Consiglio di Istituto in data 16 giugno 2015 GRUPPO DI
DettagliFunzioni strumentali al piano dell offerta formativa
Funzioni strumentali al piano dell offerta formativa 1) GESTIONE POF SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI PROGRAMMAZIONE ATTIVAZIONE PERCORSI, ATTIVITA, PROGETTI VALORIZZAZIONE PROFESSIONALITA, FORMAZIONE, AGGIORNAMENTO
Dettagli00198 Roma - Via Aniene,14 T F LA POLITICA MEFOP PER LA QUALITÀ
00198 Roma - Via Aniene,14 T. 06.48.07.35.01 - F. 06.48.07.35.48 mefop@mefop.it mefopspa@pec.it www.mefop.it LA POLITICA MEFOP PER LA QUALITÀ Sommario LA POLITICA MEFOP PER LA QUALITÀ... 3 Centralità del
DettagliEnte acque della Sardegna
Linee guida per la concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi e altre utilità economiche per la promozione, lo sviluppo e la partecipazione a programmi di cooperazione internazionale nell ambito delle
DettagliOperatore del benessere - Acconciatura
Dal sito della Provincia di Varese - Istruzione e Formazione Professionale Allegato B al DDG n. 1544 del 22 febbraio 2010 Approvazione degli standard formativi minimi di apprendimento relativi ai percorsi
DettagliA.T.E.R. AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DELLA PROVINCIA DI LATINA
A.T.E.R. AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DELLA PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE E DI RICORSO A CONSULENZE PROFESSIONALI ESTERNE Art. 1 Disposizioni
DettagliPIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA - ANNI EX L. 190/2012.
Allegato n. C) alla delibera del 02.02.2016 ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI VICENZA PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE E
DettagliIl sostegno all adozione sul territorio: enti autorizzati e associazioni familiari. Convegno «L adozione sui banchi di scuola» Monza 5 ottobre 2016
Il sostegno all adozione sul territorio: enti autorizzati e associazioni familiari Convegno «L adozione sui banchi di scuola» Monza 5 ottobre 2016 Le realtà coinvolte Enti autorizzati Informano, formano,
DettagliGli esperti Ismu. Mariagrazia Santagati. Progetto Interculture - Fondazione Cariplo
Gli esperti Ismu Mariagrazia Santagati Progetto Interculture - Fondazione Cariplo Ruolo e funzioni - Garanti del contenuto che qualifica il Progetto Interculture - sulla base dell assunzione e della condivisione
DettagliAlunni Diversamente Abili (DVA)
Alunni Diversamente Abili (DVA) Protocollo per l inclusione degli studenti diversamente abili Finalità: garantire il diritto all istruzione e i necessari supporti agli alunni; inserire gli alunni diversamente
DettagliObiettivo percorso curriculare
Obiettivo percorso curriculare Consegnare alla società un cittadino più consapevole al mondo dell impresa un lavoratore più orientato a comportamenti sicuri. Perchè la scuola? Whole of school approach
DettagliACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, in prosieguo denominata Autorità, con sede legale in Roma (00187), Via M.
ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, in prosieguo denominata Autorità, con sede legale in Roma (00187), Via M. Minghetti, 10, Codice fiscale n. 97584460584, in persona del
DettagliINTEGRAZIONE REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI DI RAPPRESENTANZA E DIFESA IN GIUDIZIO DELL AZIENDA OSPEDALIERA DI DESENZANO
INTEGRAZIONE REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI DI RAPPRESENTANZA E DIFESA IN GIUDIZIO DELL AZIENDA OSPEDALIERA DI DESENZANO Art. 1 Disciplina della materia e ammissibilità incarichi Il presente
DettagliRegolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3
Regolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3 Assessorato alle Politiche Sociali Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 2 del 22.03.2012 Art. 1 OGGETTO DEL
Dettagli