SOSTANZE PERICOLOSE. A cura del Laboratorio di Chimica del Centro Studi ed Esperienze

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1 SOSTANZE PERICOLOSE A cura del Laboratorio di Chimica del Centro Studi ed Esperienze

2 1 INTRODUZIONE RICHIAMI DI CHIMICA E FISICA Stati di aggregazione della materia e passaggi di stato Temperatura di fusione Temperatura o punto di ebollizione Temperatura critica Tensione o pressione di vapore Punto o temperatura di infiammabilita' Limite inferiore di infiammabilità (per gas e vapori) Limite superiore di infiammabilità (per gas e vapori) Campo di infiammabilità (per gas e vapori) Temperatura di accensione o di autoaccensione Temperatura di combustione Peso specifico relativo all'acqua Densità' di vapore relativa all'aria CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE E DEI PREPARATI PERICOLOSI (ai sensi del D. Leg.vo n.52) 8 4.CLASSIFICAZIONE DEI GAS Secondo la densità relativa all aria Secondo le modalità di conservazione Parametri ELENCO DEI PRINCIPALI PRODOTTI CHIMICI INCOMPATIBILI IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Generalità Identificazione delle sostanze pericolose nei trasporti Pannelli di pericolo Numero di identificazione del pericolo (kemler) Numero di identificazione della materia (ONU) Etichette di segnalazione di pericolo Legenda Simboli di indicazione pericolo Frasi di rischio Consigli di prudenza: IDENTIFICAZIONE DELLA COLORAZIONE DELLE OGIVE

3 8. RICORSO AI SISTEMI INFORMATIVI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SIGEM SHEDE DI SICUREZZA DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI Generalità Illustrazione delle sezioni della scheda di sicurezza

4 1 INTRODUZIONE Negli interventi di soccorso coinvolgenti materiali pericolosi, una delle prime azioni che bisogna intraprendere è l individuazione del tipo di sostanza coinvolta nell incidente e delle sue caratteristiche di pericolosità (tossicità, infiammabilità, reattività, ecc.). A tale riguardo, il testo è stato organizzato in modo che il discente possa, partendo da un inquadramento generale degli argomenti, acquisire gli elementi fondamentali necessari allo svolgimento dei compiti previsti per un vigile del fuoco. Per completezza di informazione e per evitare di appesantire eccessivamente la trattazione della materia, si è ritenuta allegare una breve nota bibliografica che, qualora ritenuto necessario, potrà essere presa a riferimento per ulteriori approfondimenti. 4

5 2. RICHIAMI DI CHIMICA E FISICA 2.1 Stati di aggregazione della materia e passaggi di stato Il passaggio vapore liquido viene indicato col nome di condensazione, mentre per liquefazione si intende il passaggio gas liquido. 2.2 Temperatura di fusione E' la temperatura alla quale avviene il passaggio di un corpo dallo stato solido allo stato liquido a pressione costante (atmosferica). Tale temperatura è importante per i solidi che fondono prima di bruciare. Generalmente le sostanze solide a temperatura ambiente sono meno reattive di quelle liquide e gassose. 2.3 Temperatura o punto di ebollizione E' la temperatura alla quale la tensione di vapore del liquido eguaglia la pressione totale che agisce sulla sua superficie. La temperatura di ebollizione dipende da tale pressione ed aumenta all'aumentare di questa. E' un indice della volatilità della sostanza e tanto più è alto il suo valore, tanto minore è il rischio in quanto è minore la tendenza della sostanza a passare allo stato aeriforme, che ne facilita la dispersione. 2.4 Temperatura critica E' la temperatura, per ogni specie gassosa, oltre la quale è impossibile liquefare la stessa per compressione. 2.5 Tensione o pressione di vapore Un liquido è costituito da particelle in moto che, per una data temperatura, hanno una determinata energia cinetica media. Affinché una particella si allontani dalla massa di liquido cui appartiene, è necessario che essa abbia energia sufficiente per sottrarsi all'azione attrattiva delle altre particelle., AI fine di capire il fenomeno, immaginiamo di riempire parzialmente un recipiente chiuso, all'interno del quale sia stato fatto precedentemente il vuoto, con un liquido e di mantenerlo a temperatura costante. Le particelle quindi evaporano, stabilendo una pressione della fase gassosa sul liquido: tale pressione risulta essere proporzionale al numero di particelle evaporate. A temperatura costante si stabilisce un equilibrio (dinamico) tra le particelle che lasciano il liquido e quelle che contemporaneamente vi ritornano nell unità di tempo. La pressione della fase gassosa corrispondente a tale equilibrio liquido-vapore alla temperatura costante T viene definita tensione o pressione di vapore. La tensione di vapore varia al variare della temperatura. 5

6 2.6 Punto o temperatura di infiammabilita' E la temperatura più bassa alla quale un liquido infiammabile emette vapori in quantità tali che, mescolati all aria (formazione miscela) in proporzione tale da trovarsi all interno del campo di infiammabilità, si accendono in presenza di un innesco. 2.7 Limite inferiore di infiammabilità (per gas e vapori) E la minima concentrazione di gas o vapori in aria, espressa in volumi per centro, al di sopra della quale non si ha la combustione nella miscela in presenza di innesco. 2.8 Limite superiore di infiammabilità (per gas e vapori) E la massima concentrazione, di gas o vapore in aria, espressa in volumi per cento, al di sopra della quale non si ha la combustione nella miscela in presenza di innesco. 2.9 Campo di infiammabilità (per gas e vapori) E il campo di concentrazioni compreso tra i limiti inferiore e superiore di infiammabilità. Sostanze Limiti di infiammabilità % volume inf. sup. acetone 2,6 12,8 ammoniaca 15,0 18,0 benzina ( ottani) 1.0 6,5 gasolio 0,6 6,5 idrogeno 4,17 74,0 metano 5, pentano 1,5 7,8 ossido di etilene 3,0 100,0 In relazione al punto di infiammabilità, secondo il D.M. 31 luglio 1934 (decreto per la sicurezza circa gli oli minerali), i combustibili liquidi si suddividono in: - liquidi molto infiammabili (cat. A) punto infiammabilità inferiore a 20 C es. benzina - liquidi infiammabili (cat. B) punto di infiammabilità compreso tra 21 C e 65 C es. acqua ragia - liquidi infiammabili (cat. C) suddivisi in: oli combustibili, aventi punto di infiammabilità compreso tra 65 C e 125 C es. gasolio per autotrazione oli lubrificanti, aventi punto di infiammabilità superiore a 125 C es. olio lubrificante 2.10 Temperatura di accensione o di autoaccensione E la temperatura minima alla quale una sostanza combustibile sia solida che liquida che gassosa comincia a bruciare spontaneamente alla presenza dell aria senza che si somministri ulteriore calore o vi siano fonti di innesco. 6

7 Sostanza Temperatura di accensione in 'C acetone 465 benzina 440 fosforo red 260 gasolio 220 idrogeno 400 pentano Temperatura di combustione E' la massima temperatura che si può raggiungere durante la combustione di un dato materiale combustibile Peso specifico relativo all'acqua E definito come rapporto tra la densità della sostanza allo stato liquido (o solido) e quella dell'acqua a pressione e temperatura ambiente. Questa grandezza risulta utile, fra l'altro, nel caso di sversamenti di combustibili liquidi che non si miscelano con l acqua in quanto permettono di sapere se galleggiano sull acqua (p.s.<1) o viceversa p.s.>1). Sostanza Peso specifico relativo all'acqua acetone 0,79 benzina 0,70 gasolio 0,82 pentano 0,62 nitrobenzene 4, Densità' di vapore relativa all'aria E' definita come rapporto tra la densità della sostanza allo stato di vapore e quella dell'aria a pressione e temperatura ambiente (PTN). Essa fornisce informazioni sul comportamento dei gas o vapori dopo l'emissione accidentale: se è maggiore di 1, gas o vapori tendono a rimanere stratificati in prossimità del suolo; se è inferiore ad 1, gas e vapori ascendono verso quote più alte. Sostanza Densità di vapore relativa all'aria acetone 2,00 benzina 3,50 gasolio 7,00 idrogeno 0,07 metano 0,60 pentano 2,48 ossido di etilene 1,52 NOTA 1: Tutti i valori indicati in questo capitolo sono stati desunti dal SAX Dangerous Properties of Industrial Materials (sixth edition) 7

8 3. CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE E DEI PREPARATI PERICOLOSI (ai sensi del D. Leg.vo n.52) Si definiscono ai sensi del D. Leg.vo n.52: Sostanze: gli elementi ed i loro composti, allo stato naturale o ottenuti mediante qualsiasi procedimento di produzione, compresi gli additivi necessari per mantenere la stabilità dei prodotti e le impurezze derivanti dal procedimento impiegato, ma esclusi i solventi che possono essere eliminati senza incidere sulla stabilità delle sostanze e senza modificare la loro composizione. Preparati: le miscele o le soluzioni costituite da due o più sostanze. Secondo il decreto sopracitato, sono considerati pericolosi le sostanze e i preparati: Esplosivi: le sostanze ed i preparati solidi, liquidi, pastosi o gelatinosi che, anche senza l'azione dell'ossigeno atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapida formazione di gas e che, in determinate condizioni di prova, detonano, deflagrano rapidamente o esplodono in seguito a riscaldamento in condizione di parziale contenimento; Comburenti: le sostanze e i preparati che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica; Estremamente infiammabili: le sostanze e i preparati liquidi con un punto di infiammabilità estremamente basso e le sostanze ed i preparati gassosi che a temperatura e pressione ambiente sono infiammabili a contatto con l'aria; Facilmente infiammabili: le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza l'apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi; le sostanze e i preparati solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il distacco della sorgente di accensione; le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto d'infiammabilità è molto basso; le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità pericolose; Infiammabili: le sostanze e i preparati liquidi con un basso punto di infiammabilità; Molto tossici: le sostanze e i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono essere letali oppure provocare lesione acute o croniche; Tossici: le sostanze e i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche; 8

9 Nocivi: le sostanze e i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche; Corrosivi: le sostanze ed i preparati che, a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di esse un'azione corrosiva; Irritanti: le sostanze e i preparati non corrosivi, il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria; Sensibilizzanti: le sostanze ed i preparati che, per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo a una reazione di ipersensibilazzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche; Cancerogeni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza; Mutageni; le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza; Tossici per il ciclo riproduttivo: le sostanze ed i preparati che, inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili o femminili; Pericolosi per l'ambiente: le sostanze ed i preparativi che, qualora si diffondano nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati differiti per una o più delle componenti ambientali. 9

10 4.CLASSIFICAZIONE DEI GAS 4.1 Secondo la densità relativa all aria Gas leggero Un gas è denominato leggero se la sua densità relativa non è superiore a 0,8 (es. idrogeno, metano, ecc.). Un gas leggero, se liberato in luogo chiuso, tende a stratificare nella parte alta, in luogo aperto tende invece a disperdersi in alto Gas pesante Un gas è denominato pesante se la sua densità relativa rispetto all aria è maggiore di 0,8 (es. G.P.L., acetilene, ecc.). Un gas pesante, se liberato si disperde nell ambiente e si distribuisce con minore rapidità di un gas leggero. Un gas pesante tende a stratificare ed a permanere nella parte bassa dell ambiente (es. pavimento, terreno, ecc.). Ovviamente gli aeriformi tenderanno a permanere nel luogo ove sono se il valore della loro densità di vapore relativa all'aria è compreso tra i valori 0,80 1,2 in quanto hanno densità prossima a quella dell'aria e non vi è tendenza al movimento rispetto a questa. 4.2 Secondo le modalità di conservazione Gas compresso Di norma, il valore della pressione alla quale i gas vengono conservati è maggiore di quello atmosferico; pertanto si dicono compressi i gas conservati a pressioni rilevanti (non liquefatti, né disciolti), ad es: il metano, l aria compressa, ecc. Il valore della pressione ordinariamente prescelto MPa ( Kg/cm2). La conservazione di un gas a pressioni elevate è un'operazione alla quale è associato un rischio non trascurabile. Le forti sollecitazioni alle quali sono sottoposti i contenitori ed i vari dispositivi di sicurezza, di erogazione, ecc., infatti fanno si che in caso di rottura, a causa del repentino e violento efflusso di gas, i frammenti del contenitore o i vari dispositivi (valvole, cappellotti, ecc.) vengono proiettati con violenza. Se i frammenti proiettati colpiscono altri contenitori di gas possono indurre scoppi di altri contenitori innescando un processo a catena (effetto domino). La pressione massima di carica indica il valore massimo della pressione alla quale può essere riempito il contenitore. I contenitori di gas compressi vengono di norma collaudati ad una pressione, detta di prova, non inferiore a 1,5 volte quella massima di carica, e comunque non inferiore a 10 Kg/cm Gas liquefatto Un gas si dice liquefatto se viene conservato o impiegato allo stato liquido. Non tutti i gas possono essere liquefatti per compressione. L ammoniaca può essere liquefatta a temperatura ordinaria (20 C) comprimendola a circa 9 atmosfere. Per liquefare un gas mediante compressione occorre però che esso non si trovi a temperatura superiore alla temperatura critica, cioè alla temperatura al di sopra della quale non è più possibile la liquefazione del gas qualunque sia la pressione alla quale viene sottoposto. Essa varia da gas a gas e si esprime generalmente in gradi centigradi ( C). 10

11 Così per esempio il fatto che la temperatura critica dell'ammoniaca è 132 C significa che se l'ammoniaca si trova a temperatura superiore a 132 C non è più possibile liquefarla, qualunque sia la pressione esercitata su di essa. Analogamente il fatto che la pressione critica dell'ammoniaca è di 116 kg/cm2 significa che, in corrispondenza della sua temperatura critica (132 C), il valore 116 kg/cm2 rappresenta la misura della pressione necessaria per liquefarla. L attitudine al cambiamento di stato e il comportamento di un gas allo stato liquido sono definiti dai valori della sua temperatura critica, dalla sua pressione critica e dal rapporto di espansione. I gas mantenuti a temperatura inferiore o uguale alla propria temperatura critica possono essere liquefatti con operazioni di sola compressione. I gas mantenuti a temperatura superiore alla propria temperatura critica non possono essere liquefatti, qualunque sia la pressione o l azione che si eserciti su di essi. Qualora la temperatura del gas liquefatto dovesse raggiungere il valore critico si avrebbe un istantaneo passaggio di tutto il gas dallo stato liquido a quello gassoso e lo scoppio del suo contenitore per effetto dell aumento di volume Gas refrigerato I gas refrigerati sono conservati allo stato liquido e alle basse temperature, cioè ad una temperatura inferiore alla propria temperatura di ebollizione (es. i gas criogeni: aria, ossigeno, azoto, argon, ammoniaca, ecc.). Per la conservazione del gas a basse temperature è necessario l uso di contenitori con doppia parete, con intercapedine stagna e sottovuoto, con uno speciale rivestimento isolante idoneo a mantenerne la coibenza termica. I pericoli per la presenza di gas refrigerati dipendenti dalla temperatura di conservazione, generalmente molto bassa (es. l azoto liquido è conservato a 196 C), consistono nel congelamento dei tessuti umani, nell indurimento delle materie plastiche e nella fragilità indotta negli acciai; il pericolo dovuto all elevato grado di espansione (es. i gas liquefatti) è lo scoppio del recipiente che può rapidamente prodursi in conseguenza di un innalzamento della temperatura del gas e quindi dell aumento della sua pressione Gas disciolto Sono gas instabili che pertanto vengono conservati a temperatura ambiente disciolti in altre sostanze. Esempio l acetilene disciolto in acetone e contenuto nelle bombole in materiali alveolari. 4.3 Parametri Rapporto di espansione. Si definisce rapporto di espansione di un gas liquefatto il rapporto tra il volume occupato da una data massa di gas considerato allo stato aeriforme e il volume occupato dalla stessa quantità di gas considerato allo stato liquido. Il valore del rapporto di espansione dei gas varia da 7 a Grado di riempimento di un contenitore. Si dice grado di riempimento di un contenitore, con riferimento ad un dato gas, il rapporto tra il volume occupato dal gas in fase liquida e il volume occupato dalla sua fase gassosa. E stato stabilito per ciascun gas liquefacibile (temperatura critica uguale o maggiore a 10 C) il massimo grado di riempimento del contenitore. Il riempimento parziale con la fase liquida genera all interno del contenitore la contestuale presenza delle due fasi: la liquida, più pesante, si colloca nella parte inferiore del recipiente e la gassosa, più leggera, nella parte superiore. 11

12 Il cuscinetto costituito dalla fase gassosa assorbe le dilatazioni della fase liquida provocate dalle variazioni della temperatura esterna, impedendo così l insorgere di bruschi innalzamenti della pressione interna, che potrebbero produrre lo scoppio del recipiente. Il grado di riempimento dà la misura del volume del contenitore occupato dal liquido e si esprime anche in numero di chili di gas contenuti dal recipiente riferiti alla capacità del recipiente espressa in litri. 12

13 5. ELENCO DEI PRINCIPALI PRODOTTI CHIMICI INCOMPATIBILI 1. Prodotto chimico 2. Prodotti chimici incompatibili Acetilene Acido acetico Acido cromico Acido cianidrico Acido fluoridrico anidro Acido nitrico concentrato Acido percloridrico Acido solforico Ammoniaca (gas) Anilina Argento Biossido di bario Biossido di cloro Carbone attivo Clorati Clorato di potassio Cloro Rame Acqua ossigenata Fluorite Idrocarburi (butano, propano, benzene, essenze leggere, trementina) Idrogeno solforato Iodio Liquidi infiammabili Mercurio Metalli alcalini( alluminio in polvere, magnesio, sodio, potassio ecc Nitrato di ammonio Perclorato di potassio Permanganato di potassio Potassio Sodio Cloro, bromo, rame, fluoro, argento e mercurio Acido cromico, acido nitrico, etilene glicole, acido perclorico, perossidi, permanganati. Acido acetico, naftalina, canfora, glicerina, trementina, alcool e liquidi infiammabili in generale. Acido nitrico ed alcali. Gas ammoniacali ed ammoniaca Acido acetico, anilica, acido cromico, acido cianidrico, idrogeno solforato, liquidi e gas infiammabili. Anidrice acetica, bismuto e sue leghe, alcool, carta legno. Clorato di potassio, perclorato di potassio, permanganato, composti,con metalli leggeri e simili come il sodio, litio ecc. Mercurio, cloro, ipoclorito di calcio, iodio, bromo, acido fluoridrico anidrico. Acido acetico, acqua ossigenata. Acetile, composti ammoniacali, acido ossalico, acido tartarico. Alcool etilico e metilico, acido acetico, acido glaciale, anidride acetica, solfuro di carbonio, glicerina, etileneglicole, acetato di metile. Ammoniaca, idrogeno solfarato, metano Ipoclorito di calcio e tutti gli agenti ossidanti. Sali di ammonio, acidi, polveri metalliche, solfuri, prodotti organici finemente suddivisi o combustibili. Acido solforico ed altri acidi. Ammoniaca, acitelene, butadiene, butano, metano, propano (od altri gas di petrolio), idrogeno, carburo di sodio, trementina, benzene, metalli finemente suddivisi. Acetilene, acqua ossigenata. Rame, cromo, ferro, numerosi metalli e loro sali,alcool, acetone, sostanze organiche, anilina, nitrometano, tutti i liquidi infiammabili e le sostanze combustibili. Deve essere isolato da tutti gli altri prodotti. Fluoro, cromo, acido cromatico. Acido nitrico fumante, gas ossidanti. Acetilene, ammoniaca, idrogeno. Nitrato di ammonio, acido cromico, acido nitrico, alogeni. Acetilene, ammoniaca. Tetracloruro di carbonio od altri idrocarburi clorati ed alogeni. Acidi, polveri metalliche, liquidi infiammabili clorati, solfuri, prodotti combustibili organici finemente suddivisi. Acido solforico ed altri acidi. Glicerina, etilene glicole, acido solforico. Tetracloruro di carbonio, anidride carbonica, acqua. Tetracloruro di carbonio, anidride carbonica, acqua. 13

14 6. IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE PERICOLOSE 6.1 Generalità Gli elementi che si hanno a disposizione per il riconoscimento del tipo di sostanza coinvolta nell'incidente sono, il più delle volte, i seguenti: - informazione da parte delle persone presenti sul luogo (maestranze delle aziende, persone rimaste coinvolte nell'incidente, ecc.); - documenti vari (d'ufficio, bolle di consegna, di trasporto, ecc.); - targhe d'identificazione del pericolo e del materiale; - etichettatura di pericolo; - punzonature sui contenitori ed indicazioni apposte sugli stessi (targhe, ecc.); - colorazioni delle ogive, dei contenitori e delle tubazioni; - forma dei contenitori e degli impianti; - misure con rilevatori di gas (fialette, ecc.); - misure con esplosimetro; - odori caratteristici. Modalità di trasporto In linea generale, le sostanze pericolose possono essere trasportate per: strada ferrovia condotta vie d'acqua interne mare aria Viene anche utilizzato il trasporto intermodale, in cui uno stesso contenitore può essere spostato da un mezzo di trasporto ad un altro (nave, treno, rimorchio stradale). Il trasporto per condotta è l'unico che può essere realizzato con modalità continue; il trasporto via nave consente di trasportare quantitativi maggiori per singolo viaggio; nel trasporto ferroviario un convoglio trasporta generalmente varie sostanze (pericolose e non). Condizioni fisiche nel trasporto I prodotti pericolosi possono essere trasportati in forma solida, liquida o gassosa. In particolare, per i fluidi si possono individuare le seguenti forme di trasporto: liquidi a pressione atmosferica e temperatura ambiente (trasporto atmosferico) gas liquefatto sotto pressione a temperatura ambiente (trasporto in pressione) gas liquefatto a pressione; ambiente e bassa temperatura (trasporto refrigerato) gas in pressione A seconda dello stato fisico in cui avviene il trasporto, varia il comportamento del prodotto quando viene rilasciato nell ambiente: nel caso di gas liquefatti o refrigerati si ha rapidamente lo sviluppo di un grande quantitativo di vapori. Pericolo nel trasporto di sostanze pericolose Il trasporto di sostanze pericolose può comportare dei pericoli per chi effettua il trasporto, per la popolazione e per l'ambiente. I fattori più spesso causa di pericolo sono il cedimento del contenitore, gli impatti a seguito di incidente e le operazioni di carico/scarico. 14

15 La natura del pericolo dipende dal prodotto trasportato e può comprendere le seguenti voci: incendio esplosione nube tossica I danni per le persone esposte sono legati sia al tempo di esposizione che all'intensità delle variabili che causano il danno. Queste sono: radiazione termica, in caso di incendio radiazione termica e sovrappressione, in caso di esplosione la concentrazione, in caso di rilascio tossico Trasporto in condotta Il trasporto per condotta viene utilizzato per trasportare greggio, derivati del petrolio, metano e vari prodotti chimici (ammoniaca, cloro, ecc.). Le condotte sono generalmente interrate (di circa 1 m) e protette contro la corrosione sia esterna che interna. Le principali cause di sversamento di prodotto nell'ambiente in caso di trasporto in condotta possono essere: - corrosione 31% - azioni di terzi (es. urti) 40% - meccaniche (es. difetti costruttivi) 19% - naturali (es. smottamenti) 10% Il caso di incidente nel trasporto in condotta è possibile che siano rilasciati grossi quantitativi di prodotto prima che il flusso sia interrotto. Tuttavia, data la presenza del terreno, che provvede a trattenere e drenare la perdita, la probabilità che le conseguenze dello sversamento originino rischi rilevanti per le persone si riduce. In caso di sversamento è invece piuttosto alta la probabilità, di avere l'inquinamento di una vasta estensione di territorio. Nel trasporto in condotta, oltre alla possibilità che il prodotto venga sversato dalla tubazione, c'è anche la possibilità che la perdita si verifichi da apparecchiature installate lungo la linea, come valvole, compressori, pompe, ecc. Trasporto stradale Per il trasporto stradale, di sostanze pericolose si usano una varietà di mezzi, da quelli a parete singola, con o senza compartimentazione interna, a quelli refrigerati con doppia parete. A volte le sostanze sono trasportate in fusti o altri recipienti. Le cause più probabili di sversamento di prodotto nel trasporto stradale possono essere raggruppate nelle seguenti categorie collisioni con altri veicoli collisioni con ostacoli fissi ribaltamenti rilasci di prodotto non dovuti ad incidenti I principali parametri che influenzano la frequenza incidentale sono: tipo di strada (larghezza carreggiata, ecc.) intensità del traffico fattori locali (pendenza, incroci, gallerie, ecc.) condizioni meteo (pioggia, vento, nebbia, ecc.) efficienza del mezzo esperienza del conducente 15

16 Trasporto ferroviario Le tipologie di contenitori utilizzati per il trasporto ferroviario di materiali pericolosi comprendono tipi non pressurizzati e pressurizzati, entrambi dotati o meno di isolamento. Le cause più probabili di sversamento del prodotto trasportato sono: - errori umani (mancato rispetto di procedure) in grado di causare collisioni, deragliamenti, ecc. - difetti nel funzionamento delle infrastrutture (dispositivi di segnalazioni, binari, ecc.) - difetti nel funzionamento del treno (locomotore, freni, carri ferroviari, ecc.) altre cause (collisioni, a passaggi a livello, smottamenti sulla linea, ecc.) I fattori più importanti riguardo all'incidentalità ferroviaria sono il tipo di linea, la velocità e la lunghezza del treno. Altri fattori significativi sono il tipo di segnali, la manutenzione, il traffico sulla linea, l'importanza della linea. Trasporto navale Le navi per il trasporto di sostanze pericolose si suddividono nelle tipologie per il trasporto «a secco» di contenitori di vario tipo e quelle per il trasporto di grossi quantitativi di prodotti. A questo secondo tipo appartengono le navi per il trasporto di: petrolio prodotti petroliferi gas naturale liquefatto GPL e altri gas liquefatti prodotti chimici. Le caratteristiche costruttive, delle navi dipendono dal prodotto che esse trasportano: ad esempio, per i gas liquefatti, si possono utilizzare contenitori in pressione, semi-refrigerati e semipressurizzati, semi-pressurizzati e refrigerati, solo refrigerati; esistono anche navi particolari per il trasporto di etilene e gas naturale liquefatto. Le principali cause di incidente nel trasporto marittimo sono le collisioni, gli incendi e il naufragio o arenamento della nave. Trasporto intermodale Le cause più frequenti di sversamento di prodotto specifiche del trasporto intermodale sono: caduta del contenitore nelle operazioni di carico o scarico (specialmente in porto) caduta di oggetti (o di un altro contenitore) sul contenitore in oggetto (specialmente in porto) incidenti mentre il contenitore è in deposito (gru, carrelli a forche, impatti, incendi, ecc.) Ad esse si aggiungono tutte quelle relative alle varie modalità di trasporto coinvolte. Il parametro che maggiormente influenza l'incidentalità specifica del trasporto intermodale è quello relativo al numero di trasferimenti che il contenitore viene a subire nel corso del trasporto. Un altro fattore importante è legato all'esperienza dell'operatore alla gru che sposta il contenitore ed alla manutenzione della gru stessa. Normative internazionali Le principali normative internazionali relative al trasporto di sostanze pericolose sono U.N. Transport Code: codice ONU ADR: regolamento internazionale per il trasporto stradale RID: regolamento internazionale per il trasporto ferroviario 16

17 IMDG, BCH e ADNR: regolamenti internazionali per il trasporto via mare e via acque interne ICAO: norme relative al trasporto aereo Queste normative riguardano sostanzialmente: - classificazione delle sostanze; - norme per l'imballaggio e l'etichettatura; - indicazioni riguardo i contenitori; - documentazione di spedizione. 6.2 Identificazione delle sostanze pericolose nei trasporti TRASPORTO SU STRADA Le materie pericolose sono suddivise nelle seguenti classi secondo quanto stabilito dalla normativa internazionale per i trasporti su strada ADR: Classe 1a Classe 1b Classe 1c Classe 2 Classe 3 Classe 4.1 Classe 4.2 Classe 4.3 Classe 5.1 Classe 5.2 Classe 6.1 Classe 6.2 Classe 7 Classe 8 Classe 9 Materie ed oggetti esplosivi Oggetti caricati con materie esplosive Mezzi di accensione, artifizi e merci simili Gas compressi, liquefatti o disciolti sotto pressione Materie liquide infiammabili Materie solide infiammabili Materie soggette ad accensione spontanea Materie che, a contatto con l'acqua, sviluppano gas infiammabili Materie comburenti Perossidi organici Materie tossiche Materie ripugnanti o che possono causare infezioni Materie radioattive Materie corrosive Materie con varie caratteristiche dannose Le classi 1 (esplosivi) e 7 (materie radioattive) sono limitate, ossia tra i prodotti appartenenti a queste classi sono ammessi al trasporto solo quelli esplicitamente indicati nella normativa. Le classi possono essere suddivise in sottoclassi e in ordinali, che raggruppano sostanze simili. Per la classe 2 (gas) sono previste le sottoclassi: A gas compressi (temp. critica minore di 10 C) B gas liquefatti (temp. critica maggiore di 10 C) C gas liquefatti a temperatura molto bassa D gas disciolti sotto pressione E contenitori per aerosol e gas in pressione F gas soggetti a particolari requisiti G recipienti vuoti Sono anche riportate disposizioni per la classificazione di miscele di prodotti e sigle per identificare la fonte di pericolo (infiammabile, tossico, corrosivo, ecc.). 17

18 TRASPORTO SU FERROVIA Le materie pericolose sono suddivise nelle seguenti categorie secondo quanto stabilito dalla normativa internazionale per i trasporti su ferrovia RID: Categoria 1 a Categoria 2 a Categoria 3 a Categoria 4 a Categoria 5 a Categoria 6 a Categoria 7 a Categoria 8 a Categoria 9 a Categoria 10 a Categoria 11 a Categoria 12 a Categoria 13 a Categoria 14 a Categoria 15 a Infettanti Corrosivi Veleni Materie solide di facile accensione Materie comburenti Materie soggette ad accensione spontanea Decomponibile e tensivi Materie liquide infiammabili Perossidi organici Materie accensibili per sfregamento e materie che si accendono a contatto con l'aria Mezzi di accensione - Munizioni per armi portatili e materiali fumogeni - Giocattoli pirici Esplosivi veri e propri e munizioni prive di innesco Artifizi e miscugli pirotecnici per illuminazione, per segnalazioni e per spettacoli Inneschi detonanti e munizioni innescate Materie radioattive TRASPORTO AEREO Il trasporto aereo delle materie pericolose è regolamentato dalle norme internazionali IATA che prevedono sulle confezioni e gli imballi le stesse classi di pericolosità ONU ed etichettature simili a quelle adottate per il trasporto su strada con l'aggiunta delle etichette di pericolo(vedi oltre). TRASPORTO MARITTIMO Le materie ammesse al trasporto marittimo devono essere contrassegnate da etichette di pericolo che sono simili a quelle del trasporto su strada e su aereo, con l'aggiunta di quelle di seguito specificate: - Sostanze e articoli con rischio di esplosione in massa. - Sostanze e articoli con rischio di proiezioni ma non rischio di esplosione in massa. - Sostanze e articoli che hanno un rischio di incendio e/o minor rischio di scoppio o di minori proiezioni o entrambe ma non rischio di esplosione in massa. - Sostanze e articoli che non presentano rischi significativi. - Sostanze molto insensibili che presentano un rischio di esplosione in massa. Il passaggio dall'incendio alla detonazione pi grande quando sono coinvolte grandi quantità. - Articoli estremamente insensibili che non presentano rischio di esplosione in massa. Generalmente il rischio è limitato all'esplosione di un singolo articolo. SEGNALAZIONE DEL PERICOLO Le cisterne ed i contenitori che trasportano materie pericolose su strada o ferrovia devono essere identificate con apposite segnalazioni di pericolo: pannelli di pericolo ed etichette di pericolo. 18

19 6.3 Pannelli di pericolo Quando viene effettuato il trasporto di materie pericolose tutte le unità di trasporto devono essere munite di due pannelli di segnalazione del pericolo di colore arancione (retro-riflettente),di 40 cm per 30 cm, con un bordo nero di 15 mm max, posti uno davanti ed uno dietro a ciascuna unità di trasporto. I pannelli di pericolo sono orizzontalmente in due spazi: - su quello superiore è riportato il "numero di identificazione del pericolo" o numero KEMLER; - su quello inferiore è riportato il numero di identificazione della sostanza o numero ONU che serve ad individuare esattamente la materia. Tali numeri devono essere costituiti da cifre di colore nero; devono essere indelebili e leggibili dopo un incendio della durata di 15 min. Quando la motrice-cisterna o il rimorchio-cisterna di un autotreno trasportano materie d'efferenti entrambi i due elementi del veicolo devono essere muniti dei pannelli relativi alla materia trasportata. Quando un elemento del veicolo-cisterna trasporta più materie in cisterne distinte o in compartimenti distinti, i lati di ciascuna cisterna o compartimento devono portare i pannelli color arancione provvisti di eventuali numeri di identificazione. In questo caso, i pannelli arancione anteriore e posteriore non porteranno alcun numero. Le prescrizioni di cui sopra si applicano anche ai veicoli con cisterne fisse vuote, non lavate, che hanno contenuto in precedenza tali materie. 6.4 Numero di identificazione del pericolo (kemler) La prima cifra del numero di identificazione del pericolo indica il pericolo principale, essenzialmente connesso con lo stato di aggregazione e con il tipo di sostanza, come segue: 2 Gas 3 Liquido infiammabile 4 Solido infiammabile 5 Materia comburente o perossido organico 6 Materia tossica 8 Corrosivo La seconda e la terza cifra indicano i pericoli secondari: 0 Nessun significato 1 Esplosione 2 Emissione di gas 3 Infiammabile 5 Proprietà comburenti 6 Tossicità 8 Corrosività 9 Pericolo di reazione dovuta a decomposizione spontanea o a polimerizzazione Le prime due cifre uguali indicano un accresciuto pericolo principale: es.:66 sta ad indicare una materia estremamente tossica 33 sta ad indicare un liquido estremamente infiammabile (punto di infiammabilità inferiore a 21 C) 19

20 88 una materia estremamente corrosiva 22 un gas refrigerato 42 un solido che a contatto con l'acqua può emettere gas X aggiunta davanti alla prima cifra indica una materia che reagisce violentemente con l acqua. Di seguito si riportano le combinazioni complete dei pericoli primari e secondari per le materie pericolose: 20 Gas inerte 22 Gas refrigerato 223 Gas infiammabile refrigerato 225 Gas comburente refrigerato 23 Gas infiammabile 236 Gas infiammabile e tossico 25 Gas comburente (favorisce l'incendio) 26 Gas tossico 265 Gas tossico e comburente (favorisce l'incendio) 266 Gas molto tossico 268 Gas tossico e corrosivo 286 Gas corrosivo e tossico 30 Gas liquido molto infiammabile (punto di infiammabilità da 21x a 100x C) 33 Gas liquido molto infiammabile (punto di infiammabilità inferiore a 21xC) X333 Liquido spontaneamente infiammabile, reagisce pericolosamente con l'acqua 336 Liquido molto infiammabile e tossico 338 Liquido molto infiammabile e corrosivo X338 Liquido molto infiammabile e corrosivo, reagisce pericolosamente con l'acqua 339 Liquido molto infiammabile; può produrre spontaneamente una reazione violenta 39 Liquido infiammabile; può produrre spontaneamente una reazione violenta 40 Solido infiammabile X423 Solido infiammabile, reagisce pericolosamente con l'acqua e può sviluppare gas infiammabili 44 Solido infiammabile che a temperatura elevata si trova allo stato fuso 446 Solido infiammabile e tossico che a temperatura elevata si trova allo stato fuso 46 Solido infiammabile e tossico 20

21 50 Materia comburente (favorisce l'incendio) 539 Perossido organico infiammabile 558 Materia molto comburente (favorisce l'incendio) e corrosiva 559 Materia molto comburente (favorisce l'incendio) e che può produrre spontaneamente una reazione violenta 589 Materia molto comburente (favorisce l'incendio) e corrosiva, che può produrre spontaneamente una reazione violenta 60 Materia tossica o nociva 63 Materia tossica o nociva ed infiammabile (punto di infiammabilità da 21x a 55x C) 638 Materia tossica o nociva ed infiammabile (punto di infiammabilità non superiore a 55x C) e corrosiva 66 materia molto tossica 663 materia molto tossica ed infiammabile (punto di infiammabilità non superiore a 55x C) 68 materia tossica o nociva e corrosiva 69 materia tossica o nociva, che può produrre spontaneamente una reazione violenta 80 materia corrosiva o presentante una basso grado di corrosività X80 materia corrosiva o presentante una basso grado di corrosività, che reagisce pericolosamente con l'acqua 83 materia corrosiva o presentante una basso grado di corrosività e infiammabile (punto di infiammabilità da 21x a 55x C) 839 materia corrosiva o presentante una basso grado di corrosività e infiammabilità (punto di infiammabilità da 21x a 55x C) che può produrre spontaneamente una reazione violenta 85 materia corrosiva o presentante una basso grado di corrosività e comburente (favorisce l'incendio) 856 materia corrosiva o presentante una basso grado di corrosività e comburente (favorisce l'incendio) e tossica 86 materia corrosiva o presentante una basso grado di corrosività e tossica 88 materia molto corrosiva X88 materia molto corrosiva che reagisce pericolosamente con l'acqua 883 materia molto corrosiva ed infiammabile (punto di infiammabilità da 21 C a 55 C) 885 materia molto corrosiva e comburente (favorisce l'incendio) 886 materia molto corrosiva e tossica X886 materia molto corrosiva e tossica che reagisce pericolosamente con l'acqua 89 materia corrosiva o che presenta un basso grado di corrosività e può produrre spontaneamente una reazione violenta 6.5 Numero di identificazione della materia (ONU) Per l'identificazione della sostanza si fa riferimento ad un numero di quattro cifre ad essa attribuito dalle raccomandazioni ONU predisposte da un apposito comitato di esperti sul trasporto delle merci pericolose. La tabella seguente riporta, per le principale sostanze pericolose, sia il numero ONU che il numero KEMLER. 21

22 22

23 23

24 24

25 25

26 26

27 27

28 6.6 Etichette di segnalazione di pericolo La figura seguente mostra il sistema di etichettatura che, per le norme vigenti, deve essere apposto sulle cisterne o contenitori movimentati su strada, in modo da rendere più facile l'individuazione del pericolo della sostanza, unitamente alla panicatura arancione di cui si è detto sopra. Le etichette di segnalazione di pericolo vengono applicate direttamente sulle cisterne ed hanno la forma di un quadrato di 30 cm di lato. (Fig. 1.a e Fig. 1.b) Fig. 1.a 28

29 Fig 1.b 29

30 Legenda N. Significato Pericolo 1 Soggetto ad esplosione, divisioni 1.1, 1.2 e Soggetto ad esplosione, divisione Soggetto ad esplosione, divisione Soggetto ad esplosione, divisione Soggetto ad esplosione 2 Gas non infiammabile, non tossico 3 Pericolo di incendio (liquido infiammabile) 4.1 Pericolo di incendio (solido infiammabile) 4.2 Materia soggetta ad accensione spontanea 4.3 Pericolo di emissione di gas infiammabili a contatto con l acqua 5.1 Materia comburente 5.2 Perossido organico, rischio di incendio 0.5 Pericolo alimentare 6.1 Materia tossica: tenere separato da derrate alimentari e da altri articoli di consumazione sui veicoli e nei luoghi di carico, scarico o trasbordo 6.2 Infettante: tenere separato sui veicoli e nei luoghi di carico, scarico o trasbordo da derrate alimentari, altri articoli di consumazione e mangimi 7A Materiale radioattivo in colli di Categoria I BIANCA; in caso di colli danneggiati, pericolo per la salute per ingestione o inalazione o contatto con il materiale fuoriuscito 7B Materiale radioattivo in colli di Categoria II GIALLA; tenere lontano da coli recanti l iscrizione FOTO (v. marg ADR). In caso di colli danneggiati, pericolo per la salute per ingestione o inalazione o contatto con il materiale fuoriuscito e rischio di irradiazione esterna a distanza 7C Materiale radioattivo in colli di Categoria III GIALLA; tenere lontano da coli recanti l iscrizione FOTO (v. marg ADR). In caso di colli danneggiati, pericolo per la salute per ingestione o inalazione o contatto con il materiale fuoriuscito e rischio di irradiazione esterna a distanza 7D Materiale radioattivo con il materiale riferiti a 7A, 7B o 7C 8 Materia corrosiva 9 Materie diverse e articoli che, durante il trasporto, presentano pericoli differenti da quelli relativi alle alte classi 10 (riservato) 11 Alto 30

31 6.7 Simboli di indicazione pericolo Gli imballaggi che contengono sostanze o preparati pericolosi devono essere confezionati e chiusi in modo da impedire fuoriuscite del contenuto, ad eccezione di quelle consentite da dispositivi regolamentari di sicurezza. Essi devono essere costituiti da materiali inattaccabili dal contenuto e non suscettibili a formare con questo combinazioni nocive o pericolose e devono possedere solidità e resistenza tali da escludere qualsiasi allentamento e da offrire ogni sicurezza nelle normali operazioni di utilizzazione e manipolazione. Sull'imballaggio, direttamente o a mezzo di etichette, devono apparire i seguenti simboli ed indicazioni dei pericoli insiti nell'utilizzazione nonché il nome della sostanza o del preparato.(fig. 2) Fig. 2 Questi simboli sono sempre accompagnati da frasi di rischio R e consigli di prudenza S; devono essere conformi a quelli stabiliti a norma dell'art. 6 ed essere stampati in nero su fondo giallo-arancione. 31

32 Sull'imballaggio, direttamente o a mezzo di etichette, deve apparire la provenienza della sostanza o del preparato: devono essere indicati il nome e la sede dell'impresa produttrice o distributrice, ovvero dell'importatore. Per le sostanze nocive, irritanti, facilmente infiammabili o comburenti non è necessario rammentare i rischi specifici se il contenuto dell'imballaggio non supera i 125 ml. 6.8 Frasi di rischio R1 Esplosivo allo stato secco R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre Sorgenti d'ignizione R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria R7 Può provocare un incendio R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili R10 Infiammabile R11 Facilmente infiammabile R12 Altamente infiammabile R13 Gas liquefatto altamente infiammabile R14 Reagisce violentemente con l'acqua R15 A contatto con l'acqua libera gas facilmente infiammabili R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti R17 Spontaneamente infiammabile all'aria R18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili R19 Può formare perossidi esplosivi R20 Nocivo per inalazione R21 Nocivo a contatto con la pelle R22 Nocivo per ingestione R23 Tossico per inalazione R24 Tossico a contatto con la pelle R25 Tossico per ingestione R26 Altamente tossico per inalazione R27 Altamente tossico a contatto con la pelle R28 Altamente tossico per ingestione R29 A contatto con l'acqua libera gas tossici R30 Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso R31 A contatto con acidi libera gas tossico R32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico R33 Pericolo di effetti cumulativi R34 Provoca ustioni R35 Provoca gravi ustioni R36 Irritante per gli occhi R37 Irritante per le vie respiratorie R38 Irritante per la pelle R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi R40 Possibilità di effetti irreversibili 32

33 R41 Rischio di gravi lesioni oculari R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato R45 Può provocare il cancro R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie R47 Può provocare malformazioni congenite R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata R49 Può provocare il cancro per inalazione R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici R51 Tossico per gli organismi acquatici R52 Nocivo per gli organismi acquatici R53 Pu provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico R54 Tossico per la flora R55 Tossico per la fauna R56 Tossico per gli organismi del terreno R57 Tossico per le api R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente R59 Pericoloso per lo strato di ozono Combinazioni di frasi di rischio: R14/15 Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas facilmente infiammabili R15/29 A contatto con l'acqua libera gas tossici e facilmente infiammabili R20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle R20/22 Nocivo per inalazione ed ingestione R20/21/22 Nocivo per inalazione, ingestione e contatto con la pelle R21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione R23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle R23/25 Tossico per inalazione e ingestione R23/24/25 Tossico per inalazione, ingestione e contatto con la pelle R24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione R26/27 Altamente tossico per inalazione contatto con la pelle R26/28 Altamente tossico per inalazione e per ingestione R26/27/28 Altamente tossico per inalazione, ingestione e contatto con la pelle R27/28 Altamente tossico a contatto con la pelle e per ingestione R36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie R36/38 Irritante per gli occhi e per la pelle R36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle R39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione R39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle R39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione R39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle R39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per Inalazione e ingestione R39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione 33

34 R39/23/24/2 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione R39/26 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione R39/27 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a Contatto con la pelle R39/28 Altamente Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione R39/26/27 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle R39/26/28 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e ingestione R39/27/28 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione R39/26/27/28 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione R40/20 Nocivo: pericolo di effetti irreversibili per inalazione R40/21 Nocivo: pericolo di effetti irreversibili a contatto con la pelle R40/22 Nocivo: pericolo di effetti irreversibili per ingestione R40/20/21 Nocivo: pericolo di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle R40/20/22 Nocivo: pericolo di effetti irreversibili per inalazione e ingestione R40/21/22 Nocivo: pericolo di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione R40/20/21/2 Nocivo: pericolo di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione R42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione R48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle R48/22 Nocivo; pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per ingestione R48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di prolungata esposizione per inalazione e a contatto con la pelle R48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione R48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione R48/20/21/2 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione R48/23 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione R48/24 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle R48/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per ingestione R48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle R48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione R48/24/25 Tossico: pericolo di danni gravi per la salute in caso di esposizione 34

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