Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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1 Civile Sent. Sez. 5 Num Anno 2015 Presidente: PICCININNI CARLO Relatore: VALITUTTI ANTONIO Data pubblicazione: 04/03/2015 SENTENZA sul ricorso proposto da: AGENZIA DELLE ENTRATE in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliats, in ROMA VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'avvocatura GENERALE DELLO STATO, che lo,rappresenta e difende; contro ITALTIR DI GENNARO MARIA & SOCI SNC; - ricorrente - - intimato - avverso la sentenza n. 33/2009 della COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. di SIRACUSA, depositata il 19/01/2009;

2 udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 12/01/2015 dal Consigliere Dott. ANTONIO VALITUTTI; udito per il ricorrente l'avvocato ZERMAN che ha chiesto raccoglimento; udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MAURIZIO VELARDI che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

3 v t -* RITENUTO IN FATTO. 1. In data , veniva notificato alla società ITALTIR di Gennaro Maria e soci s.n.c. un avviso di rettifica, con il quale l'ufficio recuperava a tassazione l'iva indebitamente detratta dalla contribuente per l'anno di imposta Ad esso faceva seguito la notifica della relativa cartella di pagamento. 2. I due atti venivano impugnati con separati ricorsi dalla ITALTIR s.n.c. dinanzi alla CTP di Siracusa, che - dopo averli riuniti - li accoglieva. 3. L'appello proposto dall'ufficio veniva dichiarato inammissibile dalla CTR della Sicilia con sentenza n. 33/07/2009, depositata il , con la quale il giudice di seconde cure riteneva tardivo il gravame, poiché proposto oltre il termine di un anno previsto dall'ad. 327 c.p.c. 4. Per la cassazione della sentenza n. 33/07/2009 ha proposto, quindi, ricorso l'agenzia delle Entrate affidato ad un unico motivo. L'intimata non ha svolto attività difensiva. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Con l'unico motivo di ricorso, l'agenzia delle Entrate denuncia la violazione e falsa applicazione degli artt. 327 c.p.c. e 1 della I. n. 742 del 1969, in relazione all'ad. 360, co. 1, n. 3 c.p.c Osserva, invero, la ricorrente che la CTR avrebbe erroneamente ritenuto infondato l'appello proposto dall'ufficio, perché proposto oltre il termine di un anno dal deposito della sentenza di prime cure, senza considerare il periodo di sospensione feriale dei termini previsto dall'art. 1 della I. n. 742 del 1969, applicando il quale il gravame proposto avrebbe dovuto essere considerato tempestivo Il motivo è fondato Dall'esame della stessa sentenza impugnata si desume, invero, che la decisione di primo grado è stata depositata dalla Commissione Tributaria Provinciale di Siracusa in data , ed è incontroverso tra le parti che la stessa non sia stata notificata. Ne deriva che deve applicarsi nel caso di specie, ai fini della verifica della

4 i J.3 2 -, tempestività dell'impugnazione, il termine di un anno previsto dall'art. 327 c.p.c. (nel testo previgente, temporalmente applicabile alla fattispecie), richiamato - in relazione al processo tributario - dall'art. 38, co. 3, dei d.lgs. n. 546/92 (Cass. 4333/2002; 6375/2006). Al suddetto termine, che va calcolato "ex nominatione dierum", prescindendo, cioè, dal numero dei giorni dai quali è composto ogni singolo mese o anno, devono, tuttavia, aggiungersi quarantasei giorni, ai sensi del combinato disposto degli artt. 155, co. 1 c.p.c. e 1, co. 1, dei I. n. 742 del 1969, non dovendosi tenere conto dei giorni tra il primo agosto ed il quindici settembre di ogni anno, per effetto della sospensione dei termini processuali durante il periodo feriale (cfr., tra le tante, Cass.S.U /2009; 6748/2005; 11491/2012; 22699/2013) Orbene, nel caso di specie, dalla stessa impugnata sentenza risulta che la notifica dell'appello è avvenuta il , per cui - applicando la sospensione feriale dei termini - il gravame deve ritenersi tempestivo, tenuto conto che la decisione di primo grado è stata depositata il La censura suesposta va, di conseguenza, accolta. 2. L'accogiimento del ricorso comporta la cassazione dell'impugnata sentenza, con rinvio ad altra sezione della CTR della Sicilia, che dovrà procedere a nuovo esame della controversia, attenendosi al seguente principio di diritto: "ai fini dei riscontro della tempestività dell'appello, al termine di un anno previsto dall'art. 327 c.p.c. (nel testo previgente, temporalmente applicabile alla fattispecie), richiamato, in relazione al processo tributario, dall'art. 38, co. 3 del d.lgs. n. 546/92, e che va calcolato prescindendo dal numero dei giorni dai quali è composto ogni singolo mese o anno, devono aggiungersi quarantasei giorni, ai sensi del combinato disposto degli artt. 155, co. 1. c.p.c. e 1, co. 1 della I. n. 742 del 1969, non dovendosi tenere conto dei giorni tra il primo agosto ed il quindici settembre di ogni anno, per effetto della sospensione dei termini processuali durante il periodo feriale". r \ 2

5 I Il giudice di rinvio dovrà, quindi, pronunciarsi su tutte le altre questioni ritenute assorbite dalla pronuncia sulla questione pregiudiziale suindicata. 4. Il medesimo giudice del rinvio provvederà, infine, anche alla liquidazione delle spese del presente giudizio di legittimità. P.Q.M. La Corte Suprema di Cassazione; accoglie il ricorso; cassa l'impugnata sentenza con rinvio ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale della Sicilia, che provvederà anche alla liquidazione delle spese del presente giudizio. Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della Sezione Tributaria, il