Giurisprudenza di merito GIUDICE DI PAGE DI GEMONA DEL FIRULI Sentenza 12 ottobre 2010, n. 101

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1 Giurisprudenza di merito GIUDICE DI PAGE DI GEMONA DEL FIRULI Sentenza 12 ottobre 2010, n. 101 Accertamento delle violazioni Mediante apparecchiature speciali Telelaser Segnalazione della postazione di controllo Distanze Collocazione cartelli mobili. L obbligo di segnalare il controllo elettronico della velocità, è stato introdotto dall'art. 3, comma l, lettera b), del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, che ha modificato l art. 142 del C.d.S., aggiungendovi il comma 6-bis. Le modalità d impiego sono state invece stabilite con D.M. 15 agosto 2007, emanato di concerto tra il Ministero dei Trasporti ed il Ministero degli Interni, pubblicato sulla G. U. n. 195 del Le suddette disposizioni sono poi integrate dal Regolamento di Esecuzione del Codice della Strada. Pertanto risulta del tutto regolare, su strada con limite massimo di velocità stabilito in km/h 50, il cartello di segnalazione della postazione di controllo posizionato a m. 319 prima della posizione degli agenti accertatori, distanza che rispetta le prescrizioni del Regolamento di Attuazione ed Esecuzione del C.d.S. (art. 81, comma 5). (Massima redazionale) REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL GIUDICE DI PACE IN GEMONA DEL FRIULI nella persona dell avv. Vincenzo Zappalà, ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa promossa con ricorso pervenuto in Cancelleria il 24 luglio 2010 da: omissis Contro: POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI BUJA (UD) OPPONENTE AMMINISTRAZIONE OPPOSTA per controversia in materia di opposizione a verbale di contestazione bollettario n. 11, bolletta n. 05, emesso il 27 maggio 2010 dalla Polizia Municipale del Comune di Buja (UD), avente ad oggetto: violazione dell art. 142, commi 1 e 8, del Codice della Strada, D. Lgs. n 285/1992 e successive modificazioni ed integrazioni (C.d.S.). decisa con dispositivo letto all udienza di discussione del 12 ottobre 2010 sulle seguenti conclusioni delle parti: OPPONENTE: Previa sospensione della sua esecutività, annullarsi il provvedimento opposto. Con rifusione di spese ed onorari. OPPOSTA: respingersi integralmente il ricorso. Via Consolare, Forlì (FC) Tel Fax

2 - 2 - FATTO E DIRITTO In data 27 maggio 2010, il ten. Aldo Costantini e l Ag. Patrizia Garzoni, della Polizia Municipale di Buja (UD), al civico n. 29 di via Tonzolano, nel centro abitato del Comune di Buja, hanno accertato che il sig. omissis, conducente dell autoveicolo Daimler Chrysler tg. DJ591LJ, di proprietà della Comar s.r.l., di Buja (UD), ha violato l art. 142, c. 1 ed 8 del C.D.S. perchè: circolava alla guida del suindicato veicolo, percorrendo la strada sopraindicata con direzione di marcia da Buja a Majano, alla velocità di 78 Km/h, che, concessa la tolleranza del 5% con un minimo di 5 Km/h, pari a 73 Km/h, eccedeva di Km/h 23 il limite di velocità stabilito dall ente proprietario della strada di Km/h 50. Velocità rilevata tramite apparecchiatura TELELASER ULTRALYTE... Si da atto che la violazione è stata commessa alla distanza di mt. 171,7 dal posto di accertamento suindicato, secondo la direzione di marcia Buja-Majano...Posizionato regolare cartello di controllo velocità elettronica in via Tonzolano n. 8. Il trasgressore dichiara: non ho visto il cartello. Dopo aver preso visione, si rifiuta di firmare, ma ne riceve copia. MOTIVI DELL OPPOSIZIONE L opponente osserva che la postazione di rilevamento non era ben visibile, nè adeguatamente segnalata, come prevede il D.L. 3 agosto 2007 n. 117, convertito in L. 160/2007, infatti: - il veicolo di servizio era nascosto dietro alcuni alberi; - il Telelaser era di colore scuro e posizionato all ombra di alcuni alberi scuri; - il cartello mobile di preavviso era posto troppo vicino alla postazione (300 metri, di cui 150 in curva), era posizionato a terra, senza alcun sostegno, su di un cordolo (nel giardino privato di una villetta), a circa 70 m. prima di una curva (come da fotografia allegata); - fra la postazione del Telelaser ed il cartello mobile di segnalazione vi era una distanza inferiore ai 400 m. richiesti dal D.L. 117/2007 citato (come stabilito dalla Corte ci Cassazione, con sentenza n, del 13 marzo 2009), - il tratto di strada fra il cartello mobile e la postazione era quasi tutto in curva e privo di segnaletica orizzontale; - gli accertatori non gli hanno dato atto, come previsto dalla legge, di aver posizionato il cartello mobile di preavviso di accertamento elettronico della velocità, ma hanno soltanto contestata la velocità; - non è stato invitato a rilasciare dichiarazioni, ma ha provveduto autonomamente a dichiarare di non aver visto alcun cartello che segnalasse la postazione di rilevazione. Tutto ciò premesso, eccepisce la illegittimità dell accertamento e conclude come in epigrafe. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Il Giudicante, con decreto del 27 luglio 2010, ha fissato l udienza di comparizione del 12 ottobre 2010, disponendo la sospensione del verbale opposto per i gravi motivi previsti dall ultimo comma dell art. 22 L. 689/1981. In data 27 settembre 2010, il Comando accertatore ha fatto pervenire gli atti, le controdeduzioni e la delega alla trattazione della causa, conferita al ten. Costantini dal Sindaco di Buja. Nelle sue controdeduzioni il Comando accertatore ha osservato che: - gli accertatori erano posizionati con il Telelaser sulla banchina di via Tonzolano, in corrispondenza del civico n. 29 (come da fotografia allegata) e misuravano la velocità dei veicoli provenienti da Buja; - l auto di servizio sostava nel vicino piazzale Ofma; - il cartello mobile indicante il controllo elettronico di velocità era posizionato 319 metri prima della postazione di controllo, come previsto dall art. 79, comma 3, del Reg. C.d.S., richiamato dal D.M. 15 agosto 2007;

3 il formato e la dimensione del segnale corrispondono a quelli previsti dall art. 80 Reg. C.d.S., tab. II,7 rettangolare ridotto, di cm. 60 x 40; - l art. 81, comma 5, del Reg. C.d.S. stabilisce che l altezza minima dei segnali laterali è di m. 0,60 e la massima di m. 2,20, ad eccezione di quelli mobili; - il tratto di strada in questione era privo di segnaletica per recente rifacimento del manto stradale, - al trasgressore sono stati forniti tutti i ragguagli necessari, compresa la consegna dello scontrino di rilevamento; - nel verbale è stato dato atto del posizionamento del cartello mobile. All udienza di comparizione le parti hanno concluso come in atti. Il Giudicante, ritenuta la causa matura per la decisione, ha dato lettura del dispositivo ed ha trattenuto la causa a sentenza. MOTIVI DELLA DECISIONE L opposizione è infondata in fatto ed in diritto e pertanto va respinta, con conseguente revoca del decreto di sospensione del verbale opposto, pronunciato dal Giudicante in data 27 luglio L istruttoria dibattimentale ha confermato la legittimità dell accertamento. Per quanto riguarda l avvistabilità della postazione di controllo, il Giudicante osserva che sono fantasiose e prive di validità probatoria le motivazioni dell opponente. Infatti il Telelaser non può funzionare da solo, ma deve essere manovrato dall accertatore, che deve necessariamente posizionarsi a lato strada, per poter inquadrare i veicoli. Nella fattispecie gli accertatori hanno dichiarato di aver effettuato l accertamento dalla banchina ed erano in uniforme. Per quanto riguarda le eccezioni circa l asserita irregolare distanza del segnale mobile di preavviso di accertamento elettronico della velocità, osserva questo Giudicante che l obbligo di segnalare il controllo elettronico della velocità, è stato introdotto dall'art. 3, comma l, lettera b), del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, che ha modificato l art. 142 del C.d.S., aggiungendovi il comma 6-bis: Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all'impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente codice. Le modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'interno. Le modalità d impiego sono state stabilite con D.M. 15 agosto 2007, emanato di concerto tra il Ministero dei Trasporti ed il Ministero degli Interni, pubblicato sulla G. U. n. 195 del L art. 2 del suddetto D.M. detta le modalità di installazione: I segnali stradali e i dispositivi di segnalazione luminosi devono essere installati con adeguato anticipo rispetto al luogo ove viene effettuato il rilevamento della velocità e in modo da garantirne il tempestivo avvistamento, in relazione alla velocità locale predominante. La distanza tra i segnali o i dispositivi e la postazione di rilevamento della velocità deve essere valutata in relazione allo stato dei luoghi; in particolare e' necessario che non vi siano tra il segnale e il luogo di effettivo rilevamento intersezioni stradali che comporterebbero la ripetizione del messaggio dopo le stesse, e comunque non superiore a quattro km. Ciò premesso, osserva il Giudicante che le suddette disposizioni sono integrate dal Regolamento di Esecuzione del Codice della Strada. In particolare, l obbligo di ripetizione del segnale dopo ogni intersezione è prescritto dal 2 comma dell art. 104 Reg. C.d.S., mentre la distanza dal punto di rilevazione tiene conto delle prescrizioni del 7 comma dell art. 81 Reg. C.d.S.: I segnali di pericolo devono essere installati, di norma, ad una distanza di 150 m. dal punto di inizio del pericolo segnalato. Nelle strade urbane con velocità massima non superiore

4 - 4 - a quella stabilita dall'articolo 142, comma 1, del codice, la distanza può essere ridotta in relazione alla situazione dei luoghi. Nella fattispecie, il segnale di preavviso è stato collocato ad una distanza ben superiore (m. 319), comunque, in relazione allo stato dei luoghi ed alla velocità locale predominante di 50 Km/h (art. 2 citato D.M ), avrebbe potuto essere collocato anche a distanza inferiore ai 150 m. Inoltre, tenuto conto dello stato dei luoghi (centro urbano fiancheggiato da abitati), la velocità deve essere adeguata in relazione all art. 141 cds, anche al di sotto del limite vigente e tale limitazione favorisce l avvistamento del segnale. Osserva inoltre che la presenza di una curva fra il segnale di preavviso e la postazione non ha impedito l avvistamento della pattuglia, poiché la rilevazione è stata fatta alla distanza di m. 171,7, distanza che permetteva agevolmente l avvistamento della pattuglia, posizionata sulla banchina. Per quanto riguarda lo spazio minimo di avvistamento, osserva che la disposizione introdotta dal punto 4.3 della circolare del Ministero dell Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza, n. 300/A/1/26352/101/3/3/9 del 3 agosto 2007 secondo cui le postazioni mobili di controllo dovranno essere segnalate ricorrendo ai dispositivi luminosi presenti sui veicoli di servizio che dovranno essere posizionati ad almeno 400 m. dal punto in cui è collocato l'apparecchio di rilevamento della velocità deve intendersi provvisoria e superata perchè emanata nelle more della completa attuazione delle disposizioni ministeriali in corso di approvazione. Infatti, dopo l entrata in vigore del D.M. 15 agosto 2007, lo stesso organo ha emanato la circolare di pari numero del 20 agosto 2007, con la quale ha recepito le disposizioni del decreto ministeriale in tema di segnalazione delle postazioni di controllo della velocità, che richiamano espressamente le distanze minime indicate, per ciascun tipo di strada dall art. 79, comma 3, D.P.R , n. 495 (Regolamento di esecuzione del Codice della Strada). In base a tale ultima norma le misure minime dello spazio di avvistamento dei segnali di pericolo e di prescrizione sono indicativamente le seguenti: 1) Autostrade e strade extraurbane principali: m ) Strade extraurbane secondarie e urbane di scorrimento, con velocità superiore a 50 km/h: m ) Altre strade: m. 50. Nella fattispecie il segnale era visibile ad almeno 50 m. e l opponente non ha dimostrato il contrario. La giurisprudenza citata dall opponente (in particolare la Cass. Pen., sent. n /2009) si riferisce alla distanza minima di 400 m. stabilita dalla circ. n. 300/A/1/26352/101/3/3/9 del 3 agosto 2007, distanza che invece deve essere adeguata in base al 3 comma dell art. 79 del Reg. C.d.S., come stabilito con circ. 300/A/1/26352/101/3/3/9 del 20 agosto 2007 e confermato con Direttive del Ministero dell Interno del 14 agosto 2009 e del 15 marzo Per quanto riguarda la visibilità e l avvistabilità del suddetto segnale mobile, in relazione alle sue misure, osserva inoltre il Giudicante che le misure dei segnali verticali sono previste dai commi 1, 2 e 3 dell art. 80 del Reg. C.d.S., in particolare sono riportate nelle tabelle II.6 e II.7, in base alle quali il segnale ridotto può avere le misure di cm. 40 x cm 40 ovvero di cm. 60 x cm. 90. Il posizionamento del segnale rispetta le prescrizioni del Regolamento di Attuazione ed Esecuzione del C.d.S. (art. 81, comma 5). Non è provato che il segnale fosse posto in area privata e comunque ciò non inficia l accertamento, poichè non spetta al trasgressore il compito di denunciare l eventuale violazione della proprietà privata. Infine, osserva che gli accertatori hanno dichiarato a verbale: posizionato regolare cartello di indicazione controllo di velocità a monte. Tale indicazione è coperta dalla particolare validità

5 - 5 - probatoria attribuitale dall art c.c. e cioè vale fino a querela di falso (Cass., S.U. n /2009, da ultimo Cassazione civile, sez. II, sentenza n ). La sanzione amministrativa pecuniaria è ritenuta congrua nella misura del minimo edittale, in assenza di recidiva ex art. 8-bis L. 689/1981. Trattandosi di contestazione immediata, non compete la somma di. 12,80, erroneamente indicata nel verbale di contestazione a titolo di spese di notifica e di procedimento. P. Q. M. Il Giudice di Pace di Gemona del Friuli, definitivamente decidendo, così provvede: Respinge l opposizione di omissis e, per l effetto, revoca il decreto di sospensione del 27 luglio 2010 e convalida il verbale di contestazione bollettario n. 11, bolletta n. 05, emesso il 27 maggio 2010 dalla Polizia Municipale del Comune di Buja (UD). Visto l art. 11 L. 689/1981, determina la sanzione amministrativa pecuniaria nella misura di. 155,00. Spese compensate. Sentenza provvisoriamente esecutiva ex art. 282 c.p.c. Così deciso in Gemona del Friuli il 12 ottobre Si comunichi a mezzo fax (art. 136 c.p.c.). IL GIUDICE DI PACE COORDINATORE avv. Vincenzo Zappalà