Repubblica Italiana. In Nome del Popolo Italiano. La Corte dei Conti. Sezione Giurisdizionale d Appello per la Regione Siciliana

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1 Repubblica Italiana In Nome del Popolo Italiano La Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale d Appello per la Regione Siciliana composta dai signori magistrati: Dott. Giovanni Coppola Dott. Tommaso Brancato Dott. Valter Del Rosario Dott. Guido Petrigni Dott. Giuseppe Colavecchio Presidente Consigliere Consigliere Consigliere relatore Consigliere ha pronunciato la seguente SENTENZA N. 35/A/2019 nel giudizio d appello in materia pensionistica iscritto al n. 6200/P del registro di segreteria, promosso dal Fondo Pensioni Sicilia, elettivamente domiciliato presso la sede dell Ufficio Legislativo e legale della Regione Siciliana in Palermo, via Caltanissetta n. 2/e, rappresentato e difeso dagli avvocati Vincenzo Farina e Beniamino Lipani, contro M. M. A. e M. A., nati a omissis, rispettivamente il omissis e il omissis per la riforma della sentenza n. 88/2018 del 5 febbraio Uditi, nella pubblica udienza del 14 marzo 2019, il relatore dott. Guido Petrigni e l avvocato Vincenzo Farina in favore dell appellante Fondo Pensioni Sicilia; non costituiti gli

2 appellati. Esaminati gli atti e documenti di causa. FATTO Con l atto introduttivo del giudizio gli appellati (i quali agivano a mezzo dei propri procuratori generali M. Concetta e M. Alessandro), nella qualità di unici eredi della signora M. G., titolare di pensione diretta dall 1/9/1993 e deceduta il OMISSIS, hanno chiesto la rideterminazione del trattamento pensionistico della dante causa con l applicazione della perequazione annuale, secondo il disposto dell art. 3 della legge regionale n. 6/1997, nella misura del 100% dell aumento istat registrato nel triennio 1/1/ /12/2000. Il Fondo, nel giudizio di primo grado, eccepiva l intervenuta prescrizione di tutte le pretese maturate nel quinquennio antecedente la proposizione del ricorso, nonché la inammissibilità della domanda per violazione dell art. 81 c.p.c. Nel caso in specie la dante causa dei ricorrenti, in pensione dal 1993 e deceduta nel 2013, per circa 20 anni dalla pretesa maturazione del credito è rimasta inerte, non rivendicando alcunchè. Il Giudice di primo grado ha ritenuto fondato il diritto dei ricorrenti alla perequazione del trattamento di quiescenza 2

3 della signora M. G., secondo il disposto dell art. 36 della legge regionale n. 6/1997, esclusivamente, per tutti gli anni dal 1997 in poi, ai sensi di legge, sino all entrata in vigore della legge 388/2000, senza efficacia prescrittiva per i ratei così maturati, conseguentemente accoglieva entro i suddetti limiti il ricorso dei ricorrenti al percepimento degli arretrati di detta rivalutazione del trattamento pensionistico. Il Fondo Pensioni Sicilia, con atto di appello regolarmente notificato, ha impugnato la sentenza n. 88/2018 del 5 febbraio 2018, per infondatezza (per intrasmissibilità) e, comunque, per intervenuta prescrizione di tutte le domande e di tutti i diritti relativi al trattamento pensionistico diretto intestato alla Signora M. G., poiché estintosi con il suo decesso. Gli eredi della pensionata non potevano, infatti, vantare alcuna pretesa rispetto ad un diritto di cui era titolare, finchè in vita, la loro dante causa, esulando dai rapporti inseriti nell asse ereditario la titolarità di ipotetiche azioni giudiziarie che la pensionata avrebbe potuto far valere in vita, ma che non ha esercitato. Le parti appellate risultavano, pertanto, prive di legittimazione ad agire, intesa come trasposizione, in sede processuale, della situazione soggettiva di cui si lamenta la lesione 3

4 La pretesa, pertanto, risulta priva di fondamento e la sentenza impugnata deve essere riformata con riferimento alle statuizioni relative. All odierna udienza, il difensore del Fondo Pensioni Sicilia si è riportato all atto di appello. DIRITTO L appello è fondato. Al riguardo non può che ribadirsi l orientamento già affermato in altre decisioni in merito a questioni di analoga natura (Sezione giurisdizionale d Appello Regione siciliana n. 22/A/2017, 87/A/2017 e 197/A/2017), e affermare che l erede del titolare di pensione diretta non può essere legittimato a formulare ex post domanda di applicazione di benefici economici pretermessi, che il dante causa, mentre era in vita, non aveva rivendicato né in sede amministrativa né giudiziaria. Nel caso in esame, è di tutta evidenza che la pretesa avanzata dagli appellati nella qualità di eredi della signora M. G., non poteva essere accolta dal primo Giudice, posto che qualsiasi rivendicazione di diritti concernenti la riliquidazione ex post della predetta pensione diretta (sorta il 1 settembre 1993) doveva ritenersi estinta con il decesso del titolare del trattamento di quiescenza e, in ogni caso, ormai irrimediabilmente prescritta. 4

5 Il Collegio Giudicante reputa, conclusivamente, che, in accoglimento dell appello proposto dal Fondo Pensioni Sicilia, debbano essere annullate le statuizioni contenute nella sentenza n. 88/2018, con le quali il Giudice di primo grado, disattendendo erroneamente l eccezione sollevata dall Amministrazione, aveva accolto le domande avanzate, in qualità di eredi di M. G., e la conseguenziale rideterminazione dell ammontare della pensione fruita da quest ultima. In base al principio della soccombenza legale, gli appellati M. M. A. e M. A. vanno condannati alla rifusione, in favore della controparte, delle spese di giudizio. PER QUESTI MOTIVI la Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale d Appello per la Regione Siciliana, definitivamente pronunziando, in accoglimento dell appello proposto dal Fondo Pensioni Sicilia, riforma la sentenza n. 88/2018, emessa dalla Sezione di primo grado in data 5 febbraio 2018, annullando le statuizioni con le quali erano state accolte le domande avanzate, in qualità di eredi concernenti la riliquidazione (mediante l applicazione dei benefici specificati in motivazione) della pensione diretta, di cui era stata titolare M. G.. In base al principio della soccombenza legale, gli appellati sono condannati alla rifusione, in favore del Fondo Pensioni 5

6 Sicilia, delle spese di giudizio, liquidate nella misura di 500,00 (Cinquecento/00). Così deciso in Palermo, nella camera di consiglio del 14 marzo L Estensore f.to (Dr. Guido Petrigni) Il Presidente f.to (Dr. Giovanni Coppola) Depositata in Segreteria Palermo, 25 marzo 2019 Per il Direttore della Segreteria f.to (D.ssa Lavinia Vitanza) 6