Sistema di Contabilità ambientale del Comune di Reggio Emilia
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- Enrichetta Lombardo
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1 Sistema di Contabilità ambientale del Comune di Reggio Emilia METODOLOGIA Aggiornamento giugno Rev02
2 Sistema di Contabilità Ambientale del Comune di Reggio Emilia Indirizzi politici Dirigente responsabile Mirko Tutino Laura Montanari Assessore a Infrastrutture del territorio e Beni comuni (Ambiente, Mobilità, Infrastrutture e Lavori pubblici, Politiche energetiche) Dirigente Servizio Ambiente Responsabilità tecnica Susanna Ferrari Funzionario Servizio Ambiente 4
3 1.1 Presentazione del documento 1. Introduzione Il presente documento fornisce il quadro di riferimento, generale e metodologico, all interno del quale è nato ed stato costruito il sistema di contabilità ambientale del Comune di Reggio Emilia. In particolare: - illustra brevemente il contesto nel quale è nata l esperienza di Contabilità Ambientale dell Ente; - sintetizza i principali contenuti della metodologia di riferimento utilizzata (metodo CLEAR ), nonché le novità introdotte a Reggio Emilia rispetto ad esso; - presenta la struttura dei documenti di reporting redatti annualmente (Bilanci Ambientali) e riporta gli schemi di lettura degli stessi, utili per un analisi delle informazioni e dei numerosi dati in essi contenuti. Tale documento costituisce a partire dal 2016 un allegato ai Bilanci Ambientali redatti annualmente dall Ente, che ad esso fanno, quindi, riferimento nella parte introduttiva. Esso viene aggiornato periodicamente e può essere visionato e scaricato nel sito web del Comune di Reggio Emilia dedicato alla contabilità ambientale, insieme a tutti i Bilanci Ambientali approvati, all indirizzo: Cosa sono il bilancio ambientale e la contabilità ambientale Nell accezione ristretta del termine il Bilancio Ambientale è un documento con cui gli organi di governo di un organizzazione rendono conto ai vari interlocutori relativamente al proprio impegno per l ambiente e alle ricadute sull ambiente delle proprie attività. Attraverso tale documento l organizzazione non solo descrive, e rende pubbliche, le proprie politiche per l ambiente, le azioni messe in campo e gli aspetti finanziari connessi, ma anche analizza e documenta, attraverso dati e statistiche, gli impatti diretti e indiretti sull ambiente di tutte le sue politiche. Gli obiettivi che si prefigge l organizzazione con tale documento sono in genere duplici; comunicare e rendicontare all esterno (e in tale senso con esso si vuole elevare il livello di trasparenza) ed inserire la variabile ambiente in modo trasversale e strategico all interno del proprio processo di pianificazione (e in tale senso con esso si vuole introdurre la logica della sostenibilità dello sviluppo ). Il Bilancio Ambientale è però un documento di reporting di un strumento complesso detto Contabilità Ambientale; questa può essere definita come un sistema che permette di rilevare, organizzare gestire e comunicare informazioni e dati ambientali, questi ultimi espressi in unità fisiche e monetarie. 5
4 La contabilità ambientale nasce sulla scia delle esperienze di bilanci sociali e, quindi, dalla necessità crescente, per le organizzazioni sia pubbliche che private, di mettere a punto sistemi di rendicontazione non solo economico-finanziari, ma anche di tipo sociale ed ambientale in grado di quantificare l impatto complessivo delle proprie attività sulla società civile e sull ambiente-territorio. Da tempo, infatti, è ampiamente riconosciuta l insufficienza degli strumenti contabili tradizionali nel gestire situazioni problematiche dal punto di vista ambientale e sociale a causa dell incapacità di questi di leggere il livello e le variazioni di benessere complessivo di un determinato territorio o sistema locale. Tali considerazioni, unite alla crescente necessità di gestire problemi ambientali complessi e conflittuali, di ricomporre l interesse collettivo verso obiettivi di migliore qualità dell ambiente, della vita e di sostenibilità dello sviluppo, hanno indotto le organizzazioni a dotarsi di strumenti in grado di contabilizzare in modo adeguato i costi e i benefici ambientali delle proprie azioni, elevare il livello di trasparenza verso l esterno e predisporre politiche-azioni efficaci ed efficienti. Da ciò la necessità di affiancare al classico bilancio d esercizio un bilancio dedicato all ambiente. Tale esigenza è stata ovviamente sentita in modo prioritario dalle organizzazioni pubbliche per le quali più forte è la necessità di spiegare e condividere con i propri cittadini, attraverso processi di governance, l utilizzo delle risorse pubbliche anche e soprattutto in un ottica di sviluppo sostenibile. E inoltre importante sottolineare come la Contabilità Ambientale sia ancora uno strumento di carattere volontario. Infatti nonostante essa rientri in un insieme di principi condivisi da tempo a livello internazionale e che numerosi documenti strategici caldeggino la sua adozione, l introduzione nelle organizzazioni, anche quelle pubbliche locali, è ancora una scelta volontaria non supportata né sostenuta a livello centrale. Infatti, i numerosi progetti di legge, presentati negli ultimi 10 anni da diverse parti politiche, non hanno mai visto concluso l iter di approvazione. Ciò nonostante sono numerose le esperienze in materia; numerose le linee guida, numerosi gli enti locali che hanno sperimentato lo strumento della Contabilità Ambientale nel decennio passato. Alcuni Enti locali italiani hanno inoltre deciso di fare proprio questo strumento, introducendo lo stesso nel proprio processo decisionale e redigendo sistematicamente Bilanci Ambientali, testimoniando quindi con questo il valore aggiunto che tale strumento fornisce sia in termini di trasparenza sia un termini gestionali. 1.3 L esperienza di Contabilità ambientale del Comune di Reggio Emilia Da tempo ormai gli Enti locali sono chiamati ad affrontare problemi ambientali complessi, spesso altamente conflittuali, senza disporre di adeguati strumenti conoscitivi e gestionali, indispensabili per predisporre politiche azioni efficaci. Per orientare la propria azione verso la sostenibilità, gli amministratori pubblici hanno quindi bisogno di dotarsi di strumenti idonei a monitorare la qualità dell ambiente urbano ed contabilizzare in modo adeguato i costi e i benefici ambientali di tutte le proprie azioni. Il Comune di Reggio Emilia ha scelto, da oltre 10 anni, la Contabilità Ambientale come strumento utile a tale fine. Attraverso di essa, l Amministrazione vuole dare conto sistematicamente ai propri cittadini degli esiti delle sue politiche sull ambiente e dell attuazione degli impegni ambientali presi, fornendo al tempo stesso ai propri decisori informazioni, costanti e validate, indispensabili per orientare gli indirizzi politici e per attuare le opportune scelte gestionali. 6
5 La Contabilità Ambientale del Comune di Reggio Emilia nasce nell ambito del progetto europeo Life-Ambiente CLEAR 1 che fin dal 2002 ha definito una metodologia semplice ma efficace per la redazione di bilanci di enti pubblici locali inerenti le tematiche ambientali e territoriali, quali bilanci satelliti ai bilanci economico finanziari. Dopo le prime sperimentazioni, l Amministrazione ha scelto di proseguire questa esperienza mettendo a sistema lo strumento, al fine di redigere ed approvare in Consiglio Comunale due Bilanci Ambientali all anno, uno a preventivo ed uno a consuntivo. In analogia con i documenti di bilancio economico finanziari, tali Bilanci Ambientali vengono denominati: Bilancio Ambientale di Previsione e Conto Consuntivo Ambientale. A partire dal 2011 i Bilanci Ambientali del Comune di Reggio Emilia sono anche documenti integrati con i Piani strategici redatti dall Ente sul tema dell energia sostenibile per contrastare i cambiamenti climatici. Infatti, nel 2011 l Ente ha redatto il proprio Piano d Azione per l Energia Sostenibile PAES (previsto dal Patto dei Sindaci 2 ) contenente impegni e azioni specifiche a sostegno delle politiche per il clima, e nel 2013, l Ente ha redatto un Piano Clima 3. Avendo quindi adottato più strumenti di carattere strategico dedicati all ambiente ed alla sostenibilità, il Comune di Reggio Emilia ha scelto di integrare i propri Bilanci Ambientali con quanto previsto dal PAES - Piano Clima. Nel 2015 inoltre si è avviato un percorso volto alla definizione di una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, aderendo all iniziativa europea Mayors Adapt 4. Si procederà quindi, una volta redatta la strategia locale di adattamento, anche all integrazione progressiva degli aspetti legati all adattamento. 1.4 La metodologia CLEAR Il sistema di Contabilità Ambientale del Comune di Reggio Emilia è basato sulla metodologia costruita nell ambito del Progetto Europeo LIFE CLEAR (City and Local Environmental Accounting and Reporting), progetto che ha proposto uno schema metodologico condiviso per sistemi di contabilità ambientale per Comuni e Province, quali bilanci satellite dei bilanci economico-finanziari. La Contabilità Ambientale secondo il metodo CLEAR intende sviluppare il passaggio da una cultura del contare (tipica dei rapporti sullo stato dell ambiente) ad una cultura del contabilizzare e rendicontare nel senso del termine anglosassone accountability, correlando quindi i dati ai processi e dando quindi conto alla propria comunità dell efficienza ed efficacia della propria azione politico-ammnistrativa nell ambito della sostenibilità ambientale
6 Il progetto CLEAR, nato sulla scia del primo disegno di legge italiano e cofinanziato dalla Commissione Europea nell ambito del programma Life-Ambiente, ha portato, tra il 2001 e il 2003, i diciotto enti locali italiani partner a costruire un proprio sistema di contabilità ambientale e a redigere un bilancio inerente le tematiche ambientali di competenza diretta ed indiretta dell Ente. Il progetto, rispetto ad altre esperienze, ha avuto il merito di definire una metodologia concreta ed immediatamente applicabile per creare sistemi di contabilità ambientale negli enti locali in grado di portare gli stessi alla redazione di un Bilancio Ambientale da affiancare ai tradizionali strumenti di programmazione economico finanziaria e di bilancio per valutare e rendicontare gli effetti ambientali delle politiche territoriali dell Ente. Secondo il metodo CLEAR anche il Bilancio Ambientale, come i bilanci economico-finanziari, deve essere redatto due volte l anno (a preventivo e a consuntivo) e come questi deve essere approvato da parte dell organo istituzionale più alto: il Consiglio Comunale. La contabilità ambientale CLEAR può essere quindi definita come uno strumento attraverso il quale l Ente rendiconta sistematicamente sulle ricadute ambientali delle proprie attività e sull adempimento degli impegni presi; in tale senso essa vuole essere uno strumento di grande trasparenza e democrazia. Nello stesso tempo la contabilità ambientale CLEAR ha l obiettivo di essere anche uno strumento volto alla buona gestione interna dell Ente, fornendo ai tecnici ed agli amministratori adeguate basi conoscitive di sintesi per una gestione e pianificazione coordinata delle tematiche ambientali, per individuare le priorità e per meglio allocare le risorse. Ma, a differenza di altri sistemi, la contabilità ambientale CLEAR non vuole essere solo uno strumento tecnico, ma uno strumento tecnico-politico; il suo obiettivo ultimo è di fare uscire i temi dell ambiente dalla nicchia nella quale troppo spesso si sono o sono stati relegati, per portare sistematicamente gli stessi al confronto pubblico e alla discussione politica sulla base di dati e valutazioni quantificate, affidabili e di sintesi. 8
7 Per fare ciò il metodo CLEAR si basa su un sistema strutturato di costruzione dei bilanci ambientali in modo da garantirne i contenuti ed il raggiungimento degli obiettivi, e prevede che i Bilanci Ambientali siano satelliti dei documenti economico-finanziari, condividendone l iter di approvazione. La costruzione di un sistema di contabilità secondo il modello Clear si articola in varie fasi. In primo luogo occorre identificare i temi su cui si vuole e si deve rendere conto, occorre cioè individuare una struttura fissa alla quale verranno associati logicamente e coerentemente gli impegni e i parametri di controllo (indicatori fisici e spese). La struttura proposta (STRUTTURA DI RENDICONTAZIONE) è costituita da aree di competenza; esse derivano dalle principali macrocompetenze ambientali dell Ente e rappresentano i grandi temi su cui rendere conto, all interno dei quali si individuano ulteriormente argomenti specifici (ambiti di rendicontazione). Per ciascuna area di competenza e per tutti gli ambiti di rendicontazione vengono poi esplicitati gli impegni dell ente (IMPEGNI-POLITICHE), sia le politiche sia le azioni messe in campo per dare attuazione alle politiche, e correlati i dati degli indicatori fisici scelti che misurano le ricadute ambientali delle attività-politiche (CONTI FISICI), nonché le spese ambientali sostenute per attuare le politiche (CONTI MONETARI). 9
8 Il sistema contabile proposto, il cosiddetto piano dei conti, può quindi essere rappresentato come una matrice in cui alla struttura di rendicontazione sono associati e correlati logicamente gli impegni e gli obiettivi ( politiche ), un sistema di indicatori fisici ( conti fisici ) e le spese ambientali ( conti monetari ). In tale modo si costruisce un sistema parametrico di controllo in cui la valutazione delle ricadute ambientali delle attività dell Ente, dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi inizialmente fissati e dell efficacia delle politiche azioni, avviene prevalentemente attraverso la lettura dei dati degli indicatori fisici, mentre la valutazione dell efficienza delle azioni deriva principalmente dalla lettura incrociata dei conti fisici e dei dati monetari di spesa. Il metodo CLEAR prevede una particolare attenzione alla costruzione del report (REPORTING) in cui viene raccolto e sistematizzato il lavoro svolto nelle varie fasi del processo, alla trasparenza dei dati in esso contenuti, al percorso di approvazione del documento (bilancio ambientale) nonché alla discussione e confronto dei contenuti con gli stakeholder interni ed esterni (COINVOLGIMENTO STAKEHOLDER). Il metodo, inoltre, richiede la sistematicità della redazione dei bilanci ed integrazione del Bilanci ambientali a consuntivo e preventivo in uno schema ciclico. Il Bilancio Ambientale di Previsione contiene a preventivo l esplicitazione degli impegni politici, sia strategici che annuali, nonché le risorse finanziarie previste per attuare gli stessi; esso costituisce il punto di partenza per la redazione del Bilancio Consuntivo Ambientale dell anno successivo che, invece, verifica a posteriori l attuazione di quanto dichiarato a preventivo, gli effetti delle politiche e delle azioni (valutati da indicatori fisici), nonché la spesa ambientale effettivamente sostenuta. Esso, fornendo indicazioni utili a valutare il lavoro svolto, costituisce a sua volta il punto di partenza per la redazione dei Bilanci di Previsione per l anno successivo. 10
9 2. I Bilanci Ambientali del Comune di Reggio Emilia 2.1 La struttura di rendicontazione (su cosa rendo conto) Come richiesto dalla metodologia CLEAR, i Bilanci Ambientali del Comune di Reggio Emilia sono strutturati in otto principali sezioni, corrispondenti alle principali macrocompetenze ambientali, che rappresentano i grandi temi che la Contabilità Ambientale tratta e su cui si vuole rendere conto. All interno delle otto aree di competenza si individuano poi ulteriori argomenti specifici, definiti ambiti di rendicontazione. AREE COMPETENZA AMBITI I RENDICONTAZIONE AREE COMPETENZA AMBITI RENDICONTAZIONE 1 VERDE URBANO E SISTEMI NATURALI 2 MOBILITÀ 1.a Verde pubblico e verde privato 1.b Sistemi naturali 2.a Interventi infrastrutturali per la mobilità sostenibile 2.b Gestione sostenibile della mobilità e trasporto pubblico urbano 2.c Mitigazione degli impatti da traffico 2.d Mobilità ciclabile 6 ENERGIA ED EMISSIONI CLIMALTERANTI 7 INFORMAZIONE, EDUCAZIONE E PARTECIPAZIONE 6.a Pianificazione risorse energetiche ed emissioni climalteranti 6.b Consumi energetici dell Ente e opere pubbliche a basso impatto ambientale 7.a Educazione alla sostenibilità ambientale rivolta alle scuole 7.b Informazione - sensibilizzazione alla città sui temi sostenibilità ambientale 7.c Ascolto e dialogo con la comunità locale (sulle tematiche della sostenibilità ambientale) 3 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SOSTENIBILITÀ 4 ACQUE 5 RIFIUTI 3.a Criteri di sostenibilità negli strumenti di pianificazione territoriale 3.b Uso sostenibile del territorio 3.c Riqualificazione recupero - valorizzazione del patrimonio storico 8 4.a Gestione delle acque per uso potabile 4.b Gestione delle acque reflue e qualità dei corpi idrici superficiali e sotterrane 5.a Produzione dei rifiuti 5.b Raccolta dei rifiuti 5.c Smaltimento e recupero di materia/energia dai rifiuti AMBIENTE E SALUTE, GESTIONE AMBIENTALE E ACQUISTI VERDI, FAUNA URBANA 8.a Ambiente e salute Inquinamento acustico e elettromagnetico Inquinamento atmosferico e qualità dell aria Inquinamento da amianto 8.b Gestione ambientale e acquisti verdi dell Ente 8.c Fauna urbana 11
10 La struttura di rendicontazione inizialmente adottata dall Ente è stata parzialmente rivista nel 2011 al fine di rendere più chiara e significativa le rendicontazione di alcuni ambiti e più aderente alle nuove emergenze e indirizzi a livello internazionale ed europeo 1. Dal 2015 inoltre è stato modificato il nome della competenza 3 ( Sviluppo urbano sostenibile ) in Pianificazione territoriale e sostenibilità ed è stato inserito nell ambito di rendicontazione 8.a Ambiente e salute anche una nuova sezione dedicata all Inquinamento da amianto. Nel 2016 è stata inoltre semplificata la terminologia inerente la competenza 2, da Mobilità sostenibile a Mobilità. Nella pagina precedente è riportato lo schema complessivo delle aree di competenza e degli ambiti di rendicontazione (struttura di rendicontazione) attualmente utilizzato dall Ente, su cui sono organizzati i Bilanci Ambientali del Comune di Reggio Emilia. 2.2 Il sistema di rendicontazione (in che modo rendo conto) Nella metodologia CLEAR, adottata dall ente, l insieme delle aree di competenza e degli ambiti di rendicontazione costituisce la base per la costruzione del sistema contabile. Esso può essere considerato come una matrice in cui alla struttura di rendicontazione sono associati e correlati logicamente gli impegni dell Ente ( politiche ), un sistema di indicatori fisici ( conti fisici ) e le spese ambientali ( conti monetari ). In tale modo si costruisce un sistema parametrico di controllo in cui la valutazione delle ricadute ambientali delle attività dell Ente, dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi inizialmente fissati e dell efficacia delle politiche azioni, avviene (nei Bilanci Ambientali a consuntivo) attraverso la lettura dei dati degli indicatori fisici, mentre la valutazione dell efficienza delle azioni deriva principalmente dalla lettura incrociata dei conti fisici e dei dati monetari di spesa. 1 Le modifiche più significative hanno riguardato la competenza 8, nella quale sono rendicontati specificatamente gli aspetti relativi agli inquinamenti elettromagnetici, acustici ed atmosferico (ambiente e salute) nonché gli strumenti di gestione ambientale e gli acquisti verdi, e la competenza 6, in cui sono state aggiunte alle politiche in tema di risorse energetiche anche quelle relative alle emissioni climalteranti. Sono stati inoltre accorpati alcuni ambiti di rendicontazione in un unica voce, in quanto sulla base dell esperienza operativa maturata, per alcune tematiche risultava poco significativo tenere un ambito specifico (es. verde privato accorpato a verde pubblico; opere pubbliche a basso impatto ambientale accorpato a consumi energetici dell Ente ). 12
11 In che modo rendo conto? Per ogni tema trattato dalla contabilità ( struttura di rendicontazione) 1 2 Occorre sottolineare che i dati monetari sono stati presenti nei Bilanci Ambientali dell Ente fino al Conto Consuntivo Essi derivavano da una riclassificazione di tutti gli atti di impegno dell Ente, atti tecnico-amministrativi che potevano permettere una individuazione precisa e coerente delle spese ambientali. Nei Bilanci successivi tali dati di spesa non sono stati più riportati in quanto l individuazione degli interventi ambientali, la loro monetizzazione e riclassificazione, costituiva una ingente mole di lavoro che non risultava più affrontabile rispetto alla disponibilità di personale qualificato. Inoltre gli stessi conti monetari annuali risultavano di complessa lettura e di difficile interpretazione rispetto ai dati fisici e alle politiche in quanto gli atti di impegno e le spese relative potevano essere pluriennali o avere residui contabili. 13
12 2.3 I Bilanci Ambientali I Bilanci Ambientali redatti ed approvati annualmente dal Comune di Reggio Emilia sono due in analogia con i documenti economico-finanziari dell Ente. - Il BILANCIO AMBIENTALE DI PREVISIONE contiene a preventivo l esplicitazione degli impegni dell Ente, politici gestionali (azioni-progetti); esso costituisce il punto di partenza per la redazione del Conto Consuntivo Ambientale dell anno successivo. - Il CONTO CONSUNTIVO AMBIENTALE verifica a posteriori l attuazione di quanto dichiarato a preventivo, gli effetti delle politiche e delle azioni (valutati da indicatori fisici), nonché, se possibile, la spesa ambientale sostenuta. Esso, fornendo indicazioni utili a valutare il lavoro svolto, l efficacia e l efficienza delle politiche azioni, costituisce, a sua volta, il punto di partenza per la redazione del Bilancio di Previsione per l anno successivo. 2.4 Le novità rispetto al metodo CLEAR Il Bilanci Ambientali del Comune di Reggio Emilia contengono rispetto alla metodologia CLEAR classica (precedentemente illustrata sinteticamente), due importanti elementi di novità: la semplificazione della struttura e dei contenuti dei Bilanci di Previsione e il collegamento con il Piano d Azione per l Energia Sostenibile (PAES). LA SEMPLIFICAZIONE DEI BILANCI DI PREVISIONE Dal 2011 i Bilanci Ambientali a Preventivo sono documenti molto snelli. Nel 2010, infatti, a seguito dell esperienza maturata, si è valutato di dare al Bilancio Ambientale a Preventivo un taglio maggiormente programmatico strategico, preferendo, a documenti di maggior dettaglio redatti negli anni precedenti (contenenti collegamenti al PEG a preventivo e le spese specifiche), un documento snello in grado però di mostrare a 360 i principali impegni ambientali dell Ente, lasciando al consuntivo ambientale una rendicontazione di maggiore dettaglio. Tale modalità risponde anche all esigenza di approvare il Bilancio Ambientale a Preventivo in tempi vicini a quelli del Bilancio Economico finanziario. L INTEGRAZIONE CON I PIANI PER L ENERGIA SOSTENIBILE E IL CLIMA A seguito dell adesione al Patto dei Sindaci, il Comune di Reggio Emilia ha approvato in Consiglio Comunale nel 2011 il Piano d Azione per l Energia Sostenibile (PAES) previsto dagli impegni sottoscritti. Il documento, validato poi dalla Commissione Europea nel 2012, è articolato in 6 linee di azione (per ciascuna delle quali sono individuati obiettivi strategici) e 46 interventi, a breve e a lungo termine, per raggiungere gli obiettivi previsti. 14
13 Successivamente, nella primavera 2013, in occasione della redazione del Piano Clima Locale (redatto su un progetto della Regione Emilia Romagna), l Ente ha voluto puntualizzare meglio gli impegni assunti con il PAES 2011 inserendoli in un quadro di analisi e politiche regionali e provinciali e, inoltre, ha colto l occasione per aggiornare e rivedere (a due anni della redazione) l elenco degli interventi contenuti nel PAES del 2011 sulla base dei risultati di un primo monitoraggio qualitativo degli stessi, riorganizzandoli e razionalizzandoli in 22 interventi. A fine 2015, è stato inoltre completato il monitoraggio al 2015 delle 46 azioni del PAES 2011, secondo la metodologia proposta dalla Commissione Europea. In tale occasione, come richiesto dalla UE, è stato anche rivisto l elenco delle singole azioni previste inizialmente nel 2011, aggiungendo nuove azioni e ridefinendointegrando alcune azioni iniziali. Quindi, nella revisione del PAES al 2015 le azioni sono 41. Avendo adottato più strumenti di carattere strategico dedicati all ambiente e alla sostenibilità, il Comune di Reggio Emilia ha voluto procedere all integrazione tra gli stessi, redigendo Bilanci Ambientali Integrati con quanto previsto da tali piani strategici per il clima e l energia sostenibile. Infatti, dal Conto Consuntivo Ambientale 2011 e dal Bilancio di Previsione 2012, i Bilanci Ambientali dell Ente, pur mantenendo la struttura del Bilancio Ambientale basata sulle matrici ambientali classiche (ambiti di rendicontazione), contengono anche gli impegni strategici indicati nel PAES 2011 (vedi tabella 1 in fondo al documento) e una rendicontazione semplificata delle azioni previste dai piani, secondo gli ultimi aggiornamenti degli stessi. Quindi fino ai bilanci ambientali del 2015 si fa riferimento alle 46 azioni del PAES 2011 e del Piano clima. Dal 2016 invece si fa riferimento alle 41 azioni indicate nella revisione 2015 dal PAES. 15
14 2.5 La struttura e gli schemi di lettura dei Bilanci Ambientali a Preventivo Il Bilanci Ambientali di Previsione sono strutturati, per ciascuna delle otto aree di competenza ambientale in cui è diviso, secondo il seguente schema. 1- Gli IMPEGNI STRATEGICI dell Ente, quali impegni politici di riferimento di medio-lungo temine, tratti dalle Linee programmatiche di mandato e da contributi specifici degli Amministratori. Tra questi sono indicate anche le LINEE DI INTERVENTO INSERITE NEL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE (PAES)(vedi tabella 1 in fondo al documento) del Comune di Reggio Emilia, previsto dal Patto dei Sindaci e approvato nel 2011 da parte del Consiglio Comunale, in quanto anch essi impegni strategici di riferimento assunti dall Ente. 2- Gli OBIETTIVI SPECIFICI PRIORITARI ANNUALI, cioè impegni politici di maggiore dettaglio di breve-medio termine, considerati prioritari e/o che si riteneva necessario esplicitare, tratte dal Documento Unico di Programmazione (DUP) e da interviste interne. 16
15 3- Le PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI ANNUALI che l Ente ha programmato di mettere in campo nell anno di riferimento, al fine di dare attuazione agli impegni politici assunti, individuati nei principali documenti di programmazione dell Ente e attraverso colloqui ed interviste a dirigenti e assessori. In tale sezione sono evidenziate con specifica simbologia: Le AZIONI-PROGETTI PRIORITARI PER L ANNO DI RIFERIMENTO Azione Le AZIONI CONGRUENTI CON GLI INTERVENTI PREVISTI DAI PIANI PER IL CLIMA E L ENERGIA SOSTENIBILE o comunque RILEVANTI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI CLIMALTERANTI. Altre AZIONI-PROGETTI A SOSTEGNO INDIRETTO DELLE POLITICHE PER IL CLIMA 4- Gli indicatori principali (INDICATORI CHIAVE) selezionati per ciascuna area di competenza. Per ciascuno di questi sono riportati gli ultimi dati registrati ed i TARGET. 17
16 2.6 La struttura e gli schemi di lettura dei Bilanci Ambientali a Consuntivo l Conti Consuntivi Ambientali del Comune di Reggio Emilia sono strutturati in due sezioni principali: i dati a consuntivo dell anno di riferimento e dal 2011 il monitoraggio annuale dello stato di attuazione delle azioni previste nei Piani per il clima e l energia sostenibile. I DATI A CONSUNTIVO La sezione relativa ai dati a consuntivo, cuore del documento, è suddivisa in otto parti, una per ciascuna delle otto aree di competenza ambientale, organizzate al loro interno secondo i seguenti schemi. AREE DI COMPETENZA Per ogni AREA DI COMPETENZA sono riportati inizialmente gli impegni dichiarati nel Bilancio Ambientale a preventivo dell anno di riferimento. In particolare sono ricordati nella pagina iniziale: 1- Gli IMPEGNI STRATEGICI dell Ente, quali impegni politici di riferimento di medio-lungo temine, tratti dalle Linee programmatiche di mandato e da contributi specifici degli Amministratori. Tra questi sono indicate anche le LINEE DI INTERVENTO INSERITE NEL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE (PAES) del Comune di Reggio Emilia, previsto dal Patto dei Sindaci e approvato nel 2011 da parte del Consiglio Comunale, in quanto anch essi impegni strategici di riferimento assunti dall Ente. 2- Gli OBIETTIVI SPECIFICI PRIORITARI ANNUALI, cioè impegni politici di maggiore dettaglio di breve-medio termine, considerati prioritari e/o che si riteneva necessario esplicitare, tratte dal Documento Unico di Programmazione (DUP) e da interviste interne. 18
17 AMBITI DI RENDICONTAZIONE Le otto aree di competenza hanno poi al proprio interno sezioni dedicate a ciascun AMBITO DI RENDICONTAZIONE, in cui si rendiconta sugli argomenti specifici trattati dalla competenza. Per ogni ambito di rendicontazione il documento contiene: 1- le principali AZIONI-PROGETTI effettivamente realizzati nell anno. Tra queste sono evidenziate con una simbologia specifica: - le azioni-progetti individuate come prioritarie a preventivo (Bilancio Ambientale a Preventivo) - Azione le azioni che danno attuazione agli interventi contenuti nei Piani per il clima e l energia sostenibile o comunque rilevanti per la riduzione delle emissioni climalteranti - le azioni a sostegno indiretto delle politiche per il clima. 2- i dati degli INDICATORI FISICI a consuntivo dell anno con le serie storiche degli anni precedenti (per lo più relativamente ai cinque anni precedenti). Tra questi vengono evidenziati in rosso alcuni indicatori chiave, considerati più rilevanti per l area di competenza ( per i quali si riportano grafici specifici). Inoltre vengono riportate, ove possibile: - la valutazione sintetica del dato annuale (stato) - la valutazione sintetica del trend pluriennale, generalmente degli ultimi cinque anni riportati nelle tabelle. Di seguito si riporta la LEGENDA DEI PRINCIPALI SIMBOLI GRAFICI UTILIZZATI sia per le azioni sia per gli indicatori. 19
18 AZIONI PRIORITARIE Azioni indicate come prioritarie nel Bilancio Ambientale a Preventivo (relativamente all anno di riferimento) INDICATORI CHIAVE Indicatori consideranti più rilevanti relativamente a ciascun area di competenza AZIONI PER L ENERGIA SOSTENIBILE E IL CLIMA Azioni che danno attuazione delle azioni contenute Piani per il clima e l energia sostenibile o comunque rilevanti per la riduzione delle emissioni climalteranti Azioni a sostegno indiretto delle politiche per il clima INDICATORI VALUTAZIONE STATO.. POSITIVA NEGATIVA CONDIZIONI INTERMEDIE/INCERTE VALUTAZIONE NON POSSIBILE - INDICATORI - VALUTAZIONE TREND PLURIENNALE POSITIVA NEGATIVA STABILE (O CONDIZIONI INTERMEDIE) VARIABILE VALUTAZIONE NON POSSIBILE - MOTIVO DELLA MANCANZA DI DATI Indicatori con intervalli di rilevazione non annuali ma pluriennali, (sia per l impossibilità di disporre degli elementi informativi, sia per la complessità tecnica o procedurale di rilevazione e/o per la significatività pluriennale del 8 dato) Indicatori di cui mancano i dati relativi ad alcuni anni in quanto la fonte originaria dei dati non ha fornito i dati stessi. - Indicatori inseriti nel sistema contabile solo successivamente, per i quali la rilevazione dei dati non è possibile a ritroso 20
19 IL MONITORAGGIO DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PER IL CLIMA E L ENERGIA SOSTENIBILE Nella parte finale dei Bilanci Ambientali a consuntivo, è riportata, a partire dal Conto Consuntivo Ambientale 2011, una sezione dedicata al monitoraggio semplificato delle azioni previste nei Piani per il clima e l energia sostenibile del Comune di Reggio Emilia (vedi paragrafo 2.4). Fino ai documenti del 2015, per ciascuno degli interventi sono state riportate le schede, contenenti: l AMBITO DI RENDICONTAZIONE DELLA CONTABILITÀ AMBIENTALE a cui l intervento è inerente; la DESCRIZIONE DI QUANTO PREVENTIVATO di realizzare, le azioni di dettaglio, i soggetti responsabili e attrattori, obiettivi quantificati che ci è prefissi (target), i tempi di realizzazione ipotizzati (breve o lungo termine ), nonché gli indicatori di attuazione delle azioni; il MONITORAGGIO DELL ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI comprensivo di: - una parte descrittiva relativa allo stato di attuazione delle azioni preventivate; - una tabella con i dati degli indicatori di attuazione delle azioni (se disponibili), evidenziando con specifico simbolo quegli indicatori riportati anche nelle aree di competenza della contabilità ambientale; - una valutazione sintetica puramente qualitativa dello stato di attuazione delle azioni su 5 livelli; - la stima dei risultati raggiunti su 5 livelli. Dal 2016, per semplificare la sezione e approfittando del monitoraggio ufficiale del PAES 2011 effettuato a fine 2015, si è scelto di riportare una tabella sintetica contenente: - REVISIONE PAES 2015: 41 azioni indicate e per ciascuna di queste: l AMBITO DI RENDICONTAZIONE DELLA CONTABILITÀ AMBIENTALE a cui l azione è inerente; il TITOLO DELL AZIONE così come riportato nel documento di monitoraggio fornito alla Commissione Europea; il PERIODO DI ATTUAZIONE DELL AZIONE previsto; la breve DESCRIZIONE DELL AZIONE; - MONITORAGGIO PAES ANNUALE: per ognuna della 41 azioni indicate: la VALUTAZIONE SINTETICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE nell anno di riferimento, rispetto a quanto preventivato (completata, in corso, non ancora partita) la DESCRIZIONE DELL ATTUAZIONE nell anno di riferimento, con informazioni qualitative e se possibile quantitative. 21
20 22
21 Tab. 1 - Impegni strategici (linee di intervento ) del PAES 2011 del Comune di Reggio Emilia Promuovere su tutto il territorio lo sviluppo di energie rinnovabili Creare sinergie con tutti gli attori locali del territorio per potenziare la produzione e l utilizzo dell energia fotovoltaica e della micro-cogenerazione Puntare sull efficienza energetica di nuovi e vecchi edifici sul territorio, contenendo l urbanizzazione nelle aree esistenti Realizzare nuove aree destinate al verde pubblico e a boschi, coinvolgendo in questo progetto anche le associazioni presenti sul territorio Migliorare la manutenzione e l efficienza energetica delle reti idriche e elettriche Adottare nuove misure per il trattamento dei rifiuti urbani, puntando su un potenziamento della raccolta differenziata sul territorio Chiusura inceneritore di Cavazzoli 1. Nuove energie a zero CO 2 2. Una città più verde e più efficiente 3. Reti e servizi intelligenti Potenziare il trasporto pubblico e il ricorso alla bicicletta come mezzo di trasporto, in un ottica di diminuzione del traffico cittadino Creare degli strumenti di interscambio tra i vari mezzi di trasporto più efficienti Promuovere presso le aziende e gli esercizi privati locali e adottare nelle pratiche comunali un sistema commerciale e operativo più sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico Promuovere studi e ricerche per approfondire gli effetti del cambiamento climatico sulla nostra città Rendere l adattamento al cambiamento climatico una delle strategie chiave da tenere in considerazione negli strumenti decisionali del Comune 4. Una città che si muove meglio 5. Un economia a basse emissioni 6. Adattarsi al clima che cambia 23
22 Stampato dalla tipografia comunale su carta ecologica
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