6. Il Comitato di Gestione resta in carica sino al suo rinnovo da parte degli Organi Amministrativi dell Ecomuseo.

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1 REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ETICHETTA 1. L Ecomuseo Val Taleggio, al fine di concorrere all'identificazione e alla valorizzazione delle produzioni locali, istituisce una etichetta comune finalizzata alla valorizzazione dei prodotti agricoli e di altri eventuali comparti del settore alimentare. 2. L etichetta è costituita dalla dicitura PRODOTTO IN VAL TALEGGIO, realizzata con apposito logo (da definire) che racchiude al suo interno, il logo dell EcoMuseo e l anno di sua validità. La dicitura PRODOTTO IN VAL TALEGGIO potrà essere utilizzata in diversi colori per caratterizzare e distinguere le diverse tipologie di prodotti. 3. L Etichetta potrà essere riprodotta sui più disparati supporti al fine di consentirne l'utilizzo per i diversi prodotti e per le diverse categorie mercantili. Alla riproduzione dell etichetta provvede direttamente il singolo richiedente previa consegna della matrice dell Ecomuseo. L etichetta potrà essere utilizzata sui prodotti, sugli involucri e sulle confezioni così come sulle buste, sulla carta da lettera e sul materiale pubblicitario, purché venga riferito in modo non equivoco alle produzioni per le quali ne è stato autorizzato l'impiego. L Etichetta ha valore annuale; al termine dell anno solare dovrà essere aggiornata. 4. L Ecomuseo Val Taleggio provvede: a) alla vigilanza e alla tutela dell Etichetta in ordine a eventuali usi non autorizzati o impropri; b) alla costituzione di un Comitato di Gestione a cui compete la gestione operativa dell Etichetta; c) a promuovere le azioni divulgative e promozionali dell Etichetta, attraverso attività dirette e indirette effettuate anche d'intesa con altre strutture pubbliche o private, in ciò destinando sia risorse proprie che quelle rese disponibili dalle diverse disposizioni normative. f) al rilascio annuale dell Etichetta. 5. Il Comitato di Gestione è composto da: a) referente del Comitato Direttivo dell Ecomuseo, b) rappresentanti delle Associazioni di categoria più rappresentative sul territorio dei settori agricolo e commerciale. 6. Il Comitato di Gestione resta in carica sino al suo rinnovo da parte degli Organi Amministrativi dell Ecomuseo. 7. Il Comitato di Gestione dovrà: a) raccogliere, istruire ed aggiornare annualmente un apposito registro dei prodotti etichettati a seguito delle autocertificazioni per l utilizzo dell etichetta avanzate dai richiedenti;

2 c) formulare i programmi per la divulgazione e la promozione del marchio e sottoporre all Ecomuseo l'adozione delle iniziative di valorizzazione ritenute opportune; d) effettuare le azioni di controllo e di vigilanza ritenute opportune per difendere l'immagine e la credibilità del marchio; 8. Le domande di utilizzo dell etichetta vengono avanzate dai richiedenti al Comitato di Gestione. In esse dovranno essere specificati attraverso un autocertificazione: le generalità del produttore e la sede dell'azienda in cui si trasforma il prodotto (obbligo di sede in Val Taleggio); l'origine e la provenienza delle materie prime impiegale (obbligatorio almeno 1 componente prevalente di origine della Val Taleggio); le caratteristiche merceologiche e/o organolettiche del prodotto e quanto altro possa contribuire all' identificazione del prodotto; il nome del prodotto viene posto in vendita con l etichetta. L'autocertificazione dovrà indicare il pieno rispetto delle normative, di natura igienicosanitaria e commerciuale, dei diritti dei lavoratori, e quant'altro, che regolano la produzione e la commercializzazione del prodotto che si intende marchiare. E possibile ottenere un plus sull etichetta autocertificando la sezione apposita relativa al prodotto. 9. L'autorizzazione all'uso dell etichetta è rilasciata dal Comitato di Gestione ad avvenuto inserimento dell autocertificazione nel registro dei prodotti aventi l etichetta. 10. Tutti i prodotti oggetto di concessione all'uso dell etichetta (o la quota di prodotto) dovranno essere muniti della stessa. 11. La concessione d'uso dell etichetta può essere revocata dal Comitato di Gestione, qualora il Concessionario non rispetti le condizioni dettate dall'atto di concessione, o impediti i controlli che il Comitato di Gestione riterrà opportuno effettuare. 12. Concessionario può rinunciare all'uso dell etichetta. In tal caso dovrà: comunicare tale volontà recedendo al rinnovo automatico annuale. 2011

3 Autocertificazione per l ottenimento dell uso dell etichetta Prodotto in Val Taleggio Il sottoscritto Titolare della ditta Con sede fiscale in Con sede produttiva in Dichiara che la sede dell'azienda in cui si trasforma il prodotto a cui si porrà l etichetta ha sede in Val Taleggio ; l'origine e la provenienza delle materie prime impiegale provenienti dalla Val Taleggio sono: le caratteristiche merceologiche e/o organolettiche del prodotto e quanto altro possa contribuire all' identificazione del prodotto sono; il nome del prodotto viene posto in vendita con l etichetta è: Sezione speciale per tipo di alimento per l ottenimento del + sull etichetta L a presente autocertificazione garantisce che (barrare la sezione di interesse): 1. La carne suina è ottenuta da animali nati e allevati all interno della stessa azienda, preferibilmente da razze autoctone. È possibile l acquisto di magroni (max 50 kg) nati all interno del territorio di riferimento dell etichetta (max territorio provinciale). 2. I suini sono macellati dopo aver raggiunto almeno 12 mesi di vita. 3. L allevamento risponde ai requisiti riconosciuti di benessere animale. Preferibilmente allo stato semibrado. In caso di stabulazione fissa, ogni animale ha a disposizione almeno 3mq. 4. Alimentazione: ogm free; essenzialmente di propria produzione. Nel caso siano necessarie integrazioni alla propria produzione, si garantisce che siano alimenti di provenienza locale e - preferibilmente- con certificazione biologica. Sono assenti gli insilati, le vitamine e gli integratori di sintesi, gli antibiotici e i tamponanti. 1. La carne bovina è ottenuta da animali nati e allevati all interno della stessa azienda, preferibilmente da razze autoctone. Nel caso di animali acquistati, questi devono provenire dal territorio di riferimento (max territorio provinciale) e la permanenza in azienda è di minimo 8 mesi. 2. L allevamento risponde ai requisiti riconosciuti di benessere animale, preferibilmente allo stato brado o semibrado (ricovero con esterno e pascolo) oppure, in caso di stabulazione libera, è assicurato uno spazio sufficiente per animale in ogni posta. 3. Alimentazione: ogm free; essenzialmente di propria produzione. Nel caso di integrazioni alla propria produzione, si garantisce che siano locali e -preferibilmente- con certificazione biologica. Sono assenti gli insilati, le vitamine e gli integratori di sintesi, gli antibiotici e i tamponanti.

4 1.La carne del pollame è ottenuta da animali nati e allevati all interno della stessa azienda, preferibilmente da razze autoctone. È possibile l acquisto di pulcini all interno del territorio di riferimento (max territorio rprovinciale). 2. L allevamento risponde ai requisiti riconosciuti di benessere animale. Preferibilmente all aperto, o nel caso di allevamento al chiuso, l animale dovrà comunque essere a terra e con uno spazio garantito di almeno 1mq a capo. 3. La macellazione non avviene al di sotto dei 4 mesi di vita. 4. Alimentazione: ogm free; essenzialmente di propria produzione. Nel caso di integrazioni alla propria produzione, si garantisce che siano locali e -preferibilmente- con certificazione biologica. Sono assenti gli insilati, le vitamine e gli integratori di sintesi, gli antibiotici e i tamponanti. 1. Il latte fresco proviene solo da animali allevati nella propria azienda. 2. L allevamento risponde ai requisiti riconosciuti di benessere animale (semibrado, stalla con accesso al pascolo). 3. Alimentazione: ogm free; essenzialmente di propria produzione. Nel caso siano necessarie integrazioni, si garantiscee che siano foraggi di provenienza locale e mangimi e cereali preferibilmente locali e/o con certificazione biologica. Sono assenti gli insilati, le vitamine e gli integratori di sintesi. 4. Il prodotto sarà comunque accompagnato da una buona qualità organolettica e da caratteristiche di tipicità dei prodotti. 1. Caratteristiche generali per i prodotti caseari I prodotti caseari sono ottenuti esclusivamente dalla trasformazione del latte di animali allevati in azienda; L allevamento risponde ai requisiti riconosciuti di benessere animale (semibrado, stalla con accesso al pascolo); Alimentazione: ogm free; essenzialmente di propria produzione. Nel caso siano necessarie integrazioni, si garantisce che siano foraggi di provenienza locale e mangimi e cereali preferibilmente locali e/o con certificazione biologica. Sono assenti gli insilati, le vitamine e gli integratori di sintesi. 2. Le trasformazioni avvengono direttamente nei locali aziendali. 3. È possibile sia la lavorazione a latte crudo sia con latte pastorizzato. Il metodo di lavorazione sarà specificato nelle informazioni al consumatore. 4. Sono assenti tutti i tipi di conservante, additivo, colorante. 5. E assente la presenza in crosta di antimuffa, antiacari o paraffina. 6. Il prodotto sarà comunque accompagnato da una buona qualità organolettica e da caratteristiche di tipicità dei prodotti. 1. ortaggi e frutta sono esclusivamente di produzione aziendale. 2. La frutta e gli ortaggi sono stagionali e territoriali, tradizionalmente coltivati nell area di riferimento. 3. Il materiale di riproduzione (semi e piante) sono ogm free; preferibilmente da agricoltura biologica o comunque varietà locali. 4. È assente l utilizzo di diserbanti, ormoni, anticipatori di maturazione, mezzi chimici per modificare la forma delle piante, portainnesti nanizzanti, colture senza suolo. 5. La coltivazione in serra è presente solo per protezione (senza riscaldamento), con rotazione delle colture, e dichiarandolo in etichetta e/o sugli scaffali di vendita. 6. Per la conservazione post raccolta, assente qualsiasi uso di conservanti chimici, antimuffa, antigerminanti. Nel caso della frutta, la conservazione può essere effettuata con l utilizzo del freddo. 7. I produttori si impegnano a rispettare pienamente i tempi di carenza, nel caso di utilizzo di antiparassitari.

5 Il miele è solo di propria produzione. 2. Gli apiari sono collocati ad almeno 1 km da luoghi degradati (autostrade, impianti industriali, discariche, ecc ), con inquinamento ambientale o tali da compromettere le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del miele. 3. Gli unici metodi di allontanamento delle api dall alveare sono del tipo apiscampo, soffiatore, essenze di vegetali; è escluso l uso di sostanze repellenti. 4. Nella gestione sanitaria degli apiari, sono esclusi formulati chimici di sintesi. 5. La nutrizione artificiale (ammessa solo in condizioni ambientali particolarmente critiche) è comunque sospesa almeno 15 giorni prima della posa dei melari. 6. E assente la pastorizzazione; inoltre, durante la fase di confezionamento, il prodotto non può essere riscaldato oltre i È assente ogni alterazione del miele di propria produzione, in particolare: nutrire con qualsiasi tipo di sostanza le api durante il raccolto, aggiungere miele di estranea provenienza al proprio prodotto. 8. Per la vendita al dettaglio, il prodotto: viene posto in recipienti di vetro; non presenta residui o sporcizia dovuti a una mancata o errata filtrazione; non presenta un umidità superiore al 18 %; non presenta degradazioni, cattive conservazioni, separazioni in fasi. 9. Nel miele non è presente nessun tipo di residuo chimico dovuto ai trattamenti fatti alle api o altro (antibiotici, insetticidi, ecc..). Il pane e gli altri prodotti da forno, provengono dalla lavorazione di farine di grano (e/o altri cereali) di produzione e macinatura locale (provinciale), preferibilmente da agricoltura biologica o integrata e da varietà tradizionalmente coltivate nell area. 2. Considerate le particolari criticità del settore cerealicolo, per l anno 2012 è ammessa una deroga per l utilizzo di farine non da produzione locale, a condizione che: - Il panificatore si impegna a costruire un rapporto di filiera con gli agricoltori della provincia di Bergamo; - Le farine utilizzate provengano comunque da agricoltura biologica o integrata; - L origine delle farine utilizzate sia espressamente dichiarata in etichetta e sugli scaffali di vendita. 3. Per la panificazione, è usato lievito madre. L eventuale integrazione con lievito di birra, dovrà essere ben specificato in etichetta. 4. È assente l utilizzo di miglioratori e coadiuvanti per panificazione, additivi, stabilizzanti, conservanti, esaltatori dei sapori, farine maltate ed estratti di malto, coadiuvanti enzimatici, lecitine ed emulsionanti, coloranti, lucidanti, cere, aromi artificiali; così pure è assente la rilavorazione di paste crude surgelate o di qualunque semilavorato industriale come mix per panificazione. 5. Il pane prodotto con farina integrale proviene dal chicco integro del cereale di provenienza e non da farina bianca con l aggiunta di crusca. 6. I prodotti da forno (dolci, biscotti, ecc ) fatto salvo quanto specificato sopra, sono venduti nelle forme, ricette e preparazioni tradizionali dell area locale, specificando gli ingredienti e gli eventuali additivi (e comunque sono escluse uova liofilizzate e congelate, mix di semilavorati industriali, margarine, grassi idrogenati, strutti raffinati o emulsionanti) 2011

6 La presente autocertificazione da garanzia all Ecomuseo Val Taleggio che la ditta da me rappresentata garantisce il pieno rispetto delle normative, di natura igienicosanitaria e commerciale, dei diritti dei lavoratori, e quant'altro, che regolano la produzione e la commercializzazione del prodotto di cui si chiede possibilità di etichettatura. Luogo, data In fede Firma e timbro della ditta

7 20 aprile comune di Vedeseta Alla descrizione del sistema di autocertificazione proposto e caratterizzato da alcuni elementi quali: facilità di ottenimento dell etichetta (e non marchio) base, nessun costo per gli operatori, sistema di valorizzazione dei prodotti con specifiche qualità, garanzia del marchio da parte di soggetto terzo con apposito registro, annualità del marchio con possibilità di modificazione del paniere dei prodotti, i presenti (tre aziende agricole casearie, un frutticoltore e un produttore di pane e prodotti da forno, oltre all ecomuseo) hanno concordato che per l attuale fase il marchio semplice è sufficiente. Questo perché lo stesso deve essere funzionale alla promozione del territorio (inteso come filiera di produttori) e non a stimolare processi produttivi tesi a migliorare il prodotto. In tal senso i presenti concordano sulla proposta di inserire nello schema di autocertificazione l esatta provenienza (azienda) dei prodotti locali usati per la composizione dei prodotti che si intende dotare di etichetta. Ciò per evidenziare la filiera locale e invitare i consumatori a fruire di questa anche per acquisti familiari. La promozione della filiera si è concordato che può trovare un sistema di valorizzazione attraverso la comunicazione che il sistema espositivo in definizione potrebbe garantire. In tale senso la richiesta è di una vetrina non finalizzata al mantenimento di prodotti (forse qualche secco) ma invece contenitore della comunicazione dei prodotti alimentari della valle; questi potranno essere tenuti dai commercianti in altro luogo dentro il negozio. Importante è che ogni commerciante abbia sempre disponibili i prodotti di tutte le aziende con etichetta. Tale vetrina, da realizzarsi in legno, potrà essere accompagnata da un manifesto esterno al negozio che comunichi la disponibilità di tali prodotti e il luogo di loro produzione, così da incentivare anche l acquisto diretto presso il produttore. Si conviene che la richiesta di avere l ecomuseo come ombrello sotto cui sviluppare l azione si può efficacemente concretizzare con l iniziativa del 21 agosto val taleggio in festa finalizzata a far conoscere le realtà produttive e le competenze della valle, all interno della quale si potrà presentare anche l iniziativa dell etichettatura. La serata si conclude con l impegno a riconvocare il tavolo entro l estate per raccogliere le autocertificazioni tipo dei vari produttori al fine di verificare la quantità di prodotti di filiera che ognuno usa e determinare quindi la soglia minima da richiedere per l ottenimento dell etichetta.

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