Normativa, aspetti metodologici e prospettive operative

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1 Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni sanitaries MEETING D AutunnoD Portonovo ottobre 2009 Normativa, aspetti metodologici e prospettive operative Valerio Dimonte

2 Finalità sessione Individuare, presentare e condividere scelte, dubbi e criticità da portare nella sessione di domani Definire indicazioni della Conferenza da inviare alle università Garantire sul territorio nazionale la massima uniformità formativa DIVERSI MA NON TROPPO! NO RAGIONIERI MA RAGIONEVOLI!

3 Scadenze ATTIVAZIONE CORSI Settembre - ottobre 2009: Ordinamenti e Regolamenti in Facoltà 31 gennaio 2009: invio al MiUR tramite procedura informatica degli ordinamenti didattici ATTIVAZIONE CORSI Settembre - ottobre 2010: Ordinamenti e Regolamenti in Facoltà 31 gennaio 2011: invio al MiUR tramite procedura informatica degli ordinamenti didattici

4 Finalità 1 a partire dalla Dichiarazione della Sorbona (1998) e Processo di Bologna (1999) Armonizzazione della formazione superiore sottoscritta da 45 paesi (tra cui l Italia) della European Higher Education Area (EHEA)

5 Finalità 2 a partire dalla Dichiarazione della Sorbona (1998) e Processo di Bologna (1999) Forte raccordo col mondo del lavoro e delle professioni Autonomia progettazione dei curricula Flessibilità dei percorsi formativi Superamento della logica curriculare per discipline e Settori Scientifico Disciplinare Differenziazione offerta formativa (tre cicli di studio) Sperimentazioni innovative Sviluppo della qualità dei sistemi formativi (processo e risorse)

6 Finalità 3 a partire da criticità definire l atteso (obiettivi formativi specifici) per ognuno dei tre cicli di studio Ridurre la eccessiva frammentazione e dispersione degli insegnamenti Dare tempo agli studenti per rielaborare l esperienza Facilitare riconoscimento percorsi degli studenti che si trasferiscono

7 Documenti di riferimento 1 D.M. 22 ottobre 2004 n. 270 (Modifiche regolamento D.M. 509/99) D.M. 26 luglio 2007 n.386. Linee guida per la progettazione dei nuovi ordinamenti dei corsi di laurea e di laurea magistrale C.N.V.S.U. I requisiti necessari per l attivazione dei nuovi corsi di studio universitari: percorso verso l obiettivo dell accreditamento. Settembre 2007 D.M. 31 ottobre 2007 n.544. Definizione requisiti corsi di laurea e laurea magistrale

8 Documenti di riferimento 2 C.U.N. Criteri per una valutazione omogenea degli ordinamenti didattici dei corsi di studio formulati ai sensi del D.M. 270/04). 14 novembre 2007 D.I. 19 febbraio Determinazione delle classi dei corsi di laurea per le professioni sanitarie (Gazzetta Ufficiale n. 119, 25 maggio 2009 ) D. M. 8 gennaio Determinazione delle classi delle lauree magistrali delle professioni sanitarie (Gazzetta Ufficiale n.122, 28 maggio 2009 Circolare MIUR 160/4 settembre 09 relativa ad ulteriori interventi per la razionalizzazione e qualificazione dell offerta formativa Linee guida elaborate all interno di ciascun Ateneo

9 Quesiti dubbi (e qualche certezza) DECORRENZA APPLICAZIONE VALORE CFU DI TIROCINIO (Classe 1) - Indicazione formale di 30 ore/cfu - Impossibilità rispettare direttive europee in un corso triennale di 180 CFU

10 DENOMINAZIONE CORSI DI LAUREA All articolo 1, comma 9 del DI 19/02/09 è previsto che Le universita' attribuiscono al corso di laurea una denominazione corrispondente a quella della figura professionale di cui ai relativi decreti del Ministro della sanita (DG MiUR) Per quanto riguarda le denominazioni delle lauree in questione trattandosi di titoli aventi valore abilitante, si ritiene di poter confermare che, come indicato con nota prot.2348 del per i corsi previsti dal DI , le denominazioni devono essere uniformi sul territorio nazionale e corrispondenti a quella della rispettiva figura professionale dell' area sanitaria NULLA CAMBIA

11 AFFIDAMENTO 50 % DOCENZA A UNIVERSITARI Il Dlvo 502/92 stabilisce che di norma l insegnamento è affidato a personale del ruolo sanitario All articolo 2, comma 2 del DI 18/02/09 è previsto l affidamento di almeno il 50% degli insegnamenti ai docenti universitari (professori e ricercatori) - 50% degli Insegnamenti (con un responsabile responsabile) - 50% di tutti i docenti - 50% del totale CFU di teoria - 50% del totale CFU di teoria esclusi CFU MED 45/50-50% del totale minimo di CFU previsti per la teoria (66) - Conteggio docenti max due volte: meglio max X CFU

12 AFFIDAMENTO INSEGNAMENTI A PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO Il Dlvo 502/92 stabilisce che di norma l insegnamento è affidato a personale del ruolo sanitario Ridefinizione docenza extra universitaria con effettive caratteristiche professionali e scientifiche predefinite Uniformare procedura di affidamento Affidamento triennale con valutazione annuale Affidamento se in possesso di laurea magistrale ed esperienza specifica e pertinente

13 QUANTITA MODULI E CFU PER INSEGNAMENTO Circolare MiUR 4/9/09: non meno di 6 CFU per Insegnamento o Modulo coordinato (126 CFU/19 insegnamenti= 6.3) Proposte: - in considerazione della presenza dei 60 CFU di tirocinio vincolato e dei tre esami di tirocinio: minimo 4 CFU per Insegnamento (66 CFU/16 insegnamenti= 4,1 - Contenere il numero di moduli per Insegnamento: di norma massimo tre - Congruo numero di CFU per modulo: di norma minimo due

14 ORE D AULA PER CFU Almeno il 50% di studio individuale Equilibrio tra aula / esercitazioni / studio individuale (va progettato e governato) Minimo di ore per rendere un corso universitario Situazione attuale: 6 12 (15 classe 1) Proposta: (12-15 classe 1)

15 DURATA MASSIMA PERCORSO IN ANNI DI STUDIO All articolo 6, comma 3 del Decreto 19 febbraio 09 è previsto che Il titolo di studio è conseguibile indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all università. Percorsi troppo diluiti e frazionati rischio per studenti e pazienti. Proposta: Definire nei Regolamenti obsolescenza crediti

16 Specificazione degli obiettivi didattici in termini di risultati di apprendimento attesi (Comunicato di Bergen - DI 19/02/09) Art.4.6 DI 19/2/09: le universita' specificano gli obiettivi formativi con riferimento alle professioni regolamentate dal Ministero della sanita, nonche' in termini di risultati di apprendimento attesi, con riferimento al sistema di descrittori adottato in sede europea (Descrittori di Dublino)

17 A Framework for Qualifications of the European Higher Education Area (Il Quadro dei Titoli dello Spazio Europeo dell Istruzione Superiore) Descrittori dei risultati attesi di apprendimento (learning outcomes), incluse le competenze I descrittori devono essere semplici e facili da comprendere: occorre quindi evitare linguaggi troppo tecnici Supportare con maggiori dettagli i risultati di ciascun ciclo di studi enunciazioni generali dei tipici risultati conseguiti dagli studenti che hanno ottenuto un titolo Non prescrittivi ma dinamici

18 Descrittori di Dublino. Conoscenza e capacità di comprensione (Knowledge and understanding) 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying( knowledge and understanding) 3. Autonomia di giudizio (making judgements) 4. Abilità comunicative (communication( skills) 5. Capacità di apprendimento (learning( skills)

19 1. Conoscenza e capacità di comprensione (Knowledge and understanding) 1. in un campo di studi di livello post secondario a un livello che, caratterizzato dall uso di libri di testo avanzati, include anche la conoscenza di alcuni temi d avanguardia nel proprio campo di studi 2. che estendono e/o rafforzano quelle tipicamente associate al primo ciclo e consentono di elaborare e/o applicare idee originali, spesso in un contesto di ricerca; 3. sistematica comprensione di un settore di studio e padronanza del metodo di ricerca ad esso associato;

20 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) 1. in maniera da dimostrare un approccio professionale al lavoro, possedendo competenze adeguate sia per ideare e sostenere argomentazioni che per risolvere problemi nel proprio campo di studi; 2. e abilità nel risolvere problemi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi al proprio settore di studio 3. capacità di concepire, progettare, realizzare e adattare un processo di ricerca con la probità richiesta allo studioso;

21 3. Autonomia di giudizio (making judgements) 1. capacità di raccogliere e interpretare i dati (normalmente nel proprio campo di studio) ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici o etici ad essi connessi; 2. capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi sulla base di informazioni limitate o incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all applicazione delle loro conoscenze e giudizi; 3. una ricerca originale che amplia la frontiera della conoscenza, fornendo un contributo che, almeno in parte, merita la pubblicazione a livello nazionale o internazionale; siano capaci di analisi critica, valutazione e sintesi di idee nuove e complesse;

22 4. Abilità comunicative (communication skills) 1. sappiano comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti 2. comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le proprie conclusioni, nonché le conoscenze e la ratio ad esse sottese, a interlocutori specialisti e non specialisti 3. sappiano comunicare con i loro pari, con la più ampia comunità degli studiosi e con la società in generale nelle materie di loro competenza;

23 5. Capacità di apprendimento (learning skills) 1. capacità di apprendimento che sono necessarie per intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia 2. che consentano di continuare a studiare per lo più in modo auto-diretto o autonomo 3. siano capaci di promuovere, in contesti accademici e professionali, un avanzamento tecnologico, sociale o culturale nella società basato sulla conoscenza.

24 Criteri differenziazione Livello di complessità - Oggetto di apprendimento e professionale - Contesto organizzativo - Contesto multiprofessionale - Conoscenze note e accessibili, incerte e difficili da recuperare, da ricercare

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