Il senso del relativo. Il linguaggio del relativo in arte, letteratura e poesia nei primi del Novecento

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Cecilia Capelli
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1 Il senso del relativo Il linguaggio del relativo in arte, letteratura e poesia nei primi del Novecento

2 Una profonda rivoluzione nel mondo della fisica crollo concezione classica di SPAZIO e TEMPO: da oggettiva a soggettiva non esistono più verità assolute, ma frammenti di verità relativi rispetto al sistema di riferimento Einstein, ancora oggi, è associato allo sviluppo delle correnti artistiche avanguardiste e al relativismo filosofico e morale

3 ARTE: IL CUBISMO Picasso rappresenta l oggetto da una molteplicità di punti di vista: rappresentazione totale dell oggetto che ingloba tutte le possibili sfaccettature visione più realistica della realtà anche se apparentemente più comprensibile nuovo protagonista nella rappresentazione pittorica è il tempo legame tra Rivoluzione cubista di Picasso e Teoria della relatività di Einstein

5 ARTE: IL SURREALISMO Dalì attraverso questo movimento culturale esprime il ruolo dell inconscio nell attività creativa sconvolgimenti della teoria della relatività di Einstein portano ad una nuova concezione spazio-tempo raggiungimento di uno stato conoscitivo oltre la realtà dubbio delle facoltà razionali ciascuno avverte lo scorrere del tempo secondo metri personali

7 ARTE: ASTRATTISMO Kandinsky vede nell arte la sola alternativa per vivere fuori del tempo e dallo spazio: non ha più fiducia nella scienza dopo la scoperta della radioattività arte astratta: no punti di fuga, no punti stabili di appoggio, non rappresenta la realtà, no esperienza visiva ma esperienza spirituale

9 LETTERATURA E POESIA Novecento: secolo dell incertezza, crollo della metafisica, relatività di ogni cosa a causa delle novità scientifiche di Einstein crollo del positivismo teorie irrazionalistiche che procurano forte crisi nella figura dell intellettuale non più verità assolute: natura dubbiosa e protagonista l individuo

10 NARRATIVA: PIRANDELLO Personalità= illusione, una delle forme in cui l identità si cristallizza frammentazione della realtà= frammentazione dell io relativismo di Pirandello= proiezione soggettiva di ogni immagine della realtà e di conseguenza incomunicabilità tra gli uomini

11 POESIA: PASCOLI Trovare nelle cose il loro sorriso e la loro lacrima e ciò si fa da due occhi infantili che guardano semplicemente, e serenamente tra l oscuro tumulto della nostra anima E dentro di noi un fanciullino che piange e ride senza perchè, di cose che sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione (Il Fanciullino)

12 E cielo e terra si mostrò qual era: la terra ansante, livida, in sussulto; il cielo ingombro, tragico, disfatto: bianca bianca nel tacito tumulto una casa apparì sparì d un tratto; come un occhio, che, largo, esterrefatto, s aprì si chiuse, nella notte nera. (Il Lampo)

13 Per un attimo fui nel mio villaggio, nella mia casa. Nulla era mutato. Stanco tornavo come da un viaggio; stanco, al mio padre, ai morti, ero tornato. Sentivo una gran gioia e una gran pena, una dolcezza ed un angoscia muta. Mamma?. È là che ti scalda un po di cena. Povera mamma! e lei, non l ho veduta. (Sogno)

14 POESIA: MONTALE ll viaggio finisce qui: nelle cure meschine che dividono l'anima che non sa più dare un grido. Ora I minuti sono eguali e fissi come I giri di ruota della pompa. Un giro: un salir d'acqua che rimbomba. Un altro, altr'acqua, a tratti un cigolio.

15 il viaggio finisce a questa spiaggia che tentano gli assidui e lenti flussi. Nulla disvela se non pigri fumi la marina che tramano di conche I soffi leni: ed è raro che appaia nella bonaccia muta tra l'isole dell'aria migrabonde la Corsica dorsuta o la Capraia.

16 Tu chiedi se così tutto vanisce in questa poca nebbia di memorie; se nell'ora che torpe o nel sospiro del frangente si compie ogni destino. Vorrei dirti che no, che ti s'appressa l'ora che passerai di là dal tempo; forse solo chi vuole s'infinita, e questo tu potrai, chissà, non io.

17 Penso che per i più non sia salvezza, ma taluno sovverta ogni disegno, passi il varco, qual volle si ritrovi. Vorrei prima di cedere segnarti codesta via di fuga labile come nei sommossi campi del mare spuma o ruga. Ti dono anche l'avara mia speranza.

18 A' nuovi giorni, stanco, non so crescerla: l'offro in pegno al tuo fato, che ti scampi. Il cammino finisce a queste prode che rode la marea col moto alterno. Il tuo cuore vicino che non m'ode salpa già forse per l'eterno. (Casa sul mare)

19 Non c è un unico tempo: ci sono (Tempo e tempi) molti nastri che, paralleli, slittano spesso in senso contrario e raramente s intersecano. È quando si palesa la sola verità che disvelata viene subito espunta da chi sorveglia i congegni e gli scambi. E si ripiomba poi nell unico tempo. Ma in quell attimo solo i pochi viventi si sono riconosciuti per dirsi addio, non arrivederci.

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