Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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1 Civile Sent. Sez. 5 Num Anno 2015 Presidente: CHINDEMI DOMENICO Relatore: MELONI MARINA Data pubblicazione: 03/06/2015 SENTENZA sul ricorso proposto da: MUZIO GIOVANNI BATTISTA, elettivamente domiciliato in ROMA VIA LUIGI LUCIANI l, presso lo studio dell'avvocato DANIELE MANCA BITTI, rappresentato e difeso dall'avvocato FEDERICO ISETTA (avviso postale ex art. 135) giusta delega a margine; contro - ricorrente - COMUNE DI VILLANOVA MONTELEONE in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA VIALE DELLE MILIZIE 106, presso lo studio dell'avvocato FRANCESCO FALVO D'URSO, rappresentato e difeso

2 dall'avvocato ANTONIO MANCA giusta delega in calce; - controricorrente - avverso la sentenza n. 14/2012 della COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. di SASSARI, depositata il 21/02/2012; udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 19/03/2015 dal Consigliere Dott. MARINA MELONI; udito per il ricorrente l'avvocato MANCA BITTI delega Avvocato ISETTA che ha chiesto l'accoglimento; udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FEDERICO SORRENTINO che ha concluso per il rigetto del ricorso.

3 2 I. -. Svolgimento del processo Il Comune di Villanova Monteleone notificò in data 29/12/2009 a Muzio Giovanni Battista un avviso di accertamento nel quale aveva rettificato i valori indicati dal contribuente in relazione ad un'area edificabile, sita nel Comune, e liquidato l'imposta Ici relativa all'anno 2004, oltre interessi e sanzioni. Muzio Giovanni Battista impugnò l'avviso di accertamento davanti alla Commissione Tributaria Provinciale di Sassari la quale respinse il ricorso. Su appello del contribuente la sentenza venne confermata dalla Commissione Tributaria Regionale della Sardegna in quanto, secondo i giudici di appello, il valore attribuito al terreno dal Comune era conforme al valore venale in comune commercio. Avverso la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Sardegna ha proposto ricorso per cassazione Muzio Giovanni Battista con tre motivi ed il Comune di Villanova Monteleone ha resistito con controricorso. -., 1 u,-,

4 MOTIVI DELLA DECISIONE Con il primo motivo di ricorso Muzio Giovanni Battista lamenta violazione e falsa applicazione degli artt.161 legge 27/12/2006 nr. 296 ed art.7 legge 27/7/2000 nr. 212 in riferimento all'art. 360 coma l nr.3 cpc, omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio, nullità della sentenza in riferimento all'art.360 nr. 4 e 5 cpc in quanto il giudice di appello d. ha ritenuto legittimo il provvedimento del Comune di Villanova Monteleone di rettifica ai fini ICI per l'anno 2004 sebbene non fosse assolto l'obbligo di motivazione dell'atto amministrativo e quindi radicalmente nullo l'atto impositivo. Con il secondo motivo di ricorso Muzio Giovanni Battista lamenta violazione e falsa applicazione dell'art. 59 coma l lett.g) D.L.gs 446/1997, in riferimento all'art. 360 comma 1 n.3 cpc, in quanto il giudice di appello ha dichiarato corretto l'accertamento basato sulle delibere del Comune adottate ai sensi dell'art. 59 comma 1 lett.g) D.L.gs 446/97 mentre, al contrario, in 2

5 presenza di un valore dichiarato inferiore / il Comune avrebbe dovuto procedere alla verifica del valore venale dell'area tenendo conto dei parametri di cui all'art. 5 coma 5 D.L.gs.504/1992. Con il terzo motivo di ricorso il ricorrente lamenta violazione e falsa applicazione dell'art. 5 comma 5 D.Lgs. 30 dicembre 1992 nr.504, nonché omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio, in riferimento all'art. 360 comma l n.3 e 5 cpc, perché il giudice di appello ha ritenuto, senza stimare il valore degli immobili, applicabile un valore presuntivo sulla base delle delibere del Consiglio Comunale mentre l'imposta ICI deve essere invece parametrata al valore venale degli immobili in comune commercio sulla base dei parametri di cui all'art. 5 comma 5 D.Lgs. 30 dicembre 1992 nr.504. Il ricorso é infondato e deve essere respinto. Infatti i tre motivi,da trattarsi congiuntamente in quanto tutti relativi all'asserito difetto di motivazione dell'avviso di accertamento, censurano la sentenza impugnata che ha ritenuto 3

6 i legittimo l'avviso di accertamento perché motivato in riferimento alle delibere comunali sulla base di un valore presuntivo e non realmente accertato. [ Al contrario il giudice di appello ha ritenuto con motivazione adeguata e sufficiente che gli avvisi di accertamento fossero congruamente motivati in ordine al valore venale del terreno ai fini ICI, costituente la base imponibile per l'imposta, e ciò in quanto il Comune ricorrente ha approvato, con delibera del Consiglio Comunale, la tabella con il valore dei terreni edificabili per gli anni dal 1999 e successivi alla luce dei parametri previsti dall'art.5 comma 5 D.L.gs 504/1992 tenendo altresì conto dell'ubicazione dell'immobile,estremi catastali, valore della rendita, aliquota ordinaria.in particolare la CTR della Sardegna ha verificato che risulta osservato nell'avviso d'accertamento l'obbligo di motivazione in quanto nello stesso sono precisati tutti i fattori essenziali che permettono al contribuente di esercitare il proprio diritto di difesa, tra i quali "il valore attribuito di euro 8,00 al mq per zona 4

7 non urbanizzata in località Poglina in base all'indice di edificabilità che, stante la zona di sviluppo turistico nella quale ricadono i terreni in questione, appare alla Commissione del tutto congruo mentre inadeguato appare il valore attribuito nella perizia prodotta in atti dal contribuente, pari ad euro 0,38 al mq". Per quanto riguarda il contenuto della delibera, in virtù del costante orientamento di questa Corte in tema d'imposta comunale sugli immobili (ICI), sono esclusi dall'obbligo di allegazione gli atti a contenuto normativo, anche secondario, quali le delibere o i regolamenti comunali giuridicamente noti per effetto ed in conseguenza dell'avvenuto espletamento delle formalità di legge relative alla loro pubblicazione. Il giudice di appello ha poi ritenuto corretta la qualificazione del terreno come area edificabile sulla base dello strumento urbanistico generale conformemente alla pronuncia di questa Corte (sentenza n del 05/03/2014) secondo la quale: "In tema di ICI, a seguito dell'entrata in vigore dell'art. 11 quaterdecies, comma 16, del dl. 30 settembre 5

8 2005, n. 203, convertito con modificazioni dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, e dell'art. 36, coma 2, del d.l. 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, che hanno fornito l'interpretazione autentica dell'art. 2, coma 1, lettera b), del d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 504, l'edificabilità di un'area, ai fini dell'applicabilità del criterio di determinazione della base imponibile fondato sul valore venale, deve essere desunta dalla qualificazione ad essa attribuita nel piano regolatore generale adottato dal Comune, indipendentemente dall'approvazione dello stesso da parte della Regione e dall'adozione di strumenti urbanistici attuativi. L'inapplicabilità del criterio fondato sul valore catastale dell'immobile impone, peraltro, di tener conto, nella determinazione della base imponibile, della maggiore o minore attualità delle sue potenzialità edificatorie e, pertanto, la presenza di vincoli o destinazioni urbanistiche che condizionino, in concreto, l'edificabilità del suolo, pur non sottraendo l'area su cui insistono al regime fiscale proprio dei suoli edificabili, incide sulla 6

9 valutazione del relativo valore venale e, conseguentemente, sulla base imponibile. Per quanto sopra deve essere respinto il ricorso e confermata la sentenza impugnata con condanna del ricorrente alle spese del giudizio di legittimità secondo il principio della soccombenza. P.Q.M. Respinge il ricorso proposto, conferma la sentenza impugnata, condanna il ricorrente Muzio Giovanni Battista al pagamento delle spese del giudizio di legittimità a favore del Comune di Villanova Monteleone che si liquidano in C 4.500,00 complessivamente oltre spese accessorie e forfettarie. Così deciso in Roma nella camera di consiglio della V sezione civile il 19/3/2015