Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Comando Provinciale Vigili del fuoco SIENA

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1 Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Comando Provinciale Vigili del fuoco SIENA "Noctu et Die Vigilantes" 78 Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi DM Ordine degli Ingegneri di Siena, 14 novembre 2014

2 DM Il decreto disciplina la progettazione, la costruzione, l esercizio e la manutenzione degli impianti di protezione attiva o Sistemi di protezione attiva contro l incendio. La sua importanza non riguarda solo l aspetto tecnico della realizzazione degli impianti antincendio, ma anche la documentazione da predisporre e presentare (o tenere a disposizione) per i controlli. Sotto questo aspetto è essenziale per il rispetto del DPR 151/11 e del DM 7 agosto 2012

3 ART. 1 - Finalita La progettazione, la costruzione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti di protezione attiva contro l'incendio, così come definiti nella regola tecnica di cui al successivo articolo 5 e di seguito denominati " attività soggette ai controlli di prevenzione incendi (DPR 151/11) qualora previsti da specifiche regole tecniche in materia richiesti dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco

4 Impianti di protezione attiva o sistemi di protezione attiva contro l'incendio gli impianti di rivelazione incendio e segnalazione allarme incendio; gli impianti di estinzione o controllo dell'incendio, di tipo automatico o manuale; gli impianti di controllo del fumo e del calore

5 ART. 2 Campo di applicazione IMPIANTI di nuova costruzione ed a quelli esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto (4 aprile 2013), nel caso essi siano oggetto di interventi comportanti la loro trasformazione della tipologia dell'impianto originale o ampliamento della sua oltre il 50% dell'originale, ove non diversamente definito da specifica regolamentazione o norma

6 i. per la rete idranti si rinvia a quanto riportato dalla norma UNI 10779; ii. per gli impianti di rivelazione ed allarme incendio s'intende il numero di rivelatori automatici o di punti di segnalazione manuale; iii. per gli impianti di estinzione o controllo si intende il numero di erogatori;

7 iv. per gli impianti di estinzione di tipo speciale (ad esempio estinguenti gassosi, schiuma, polvere, ecc.) si intende la quantità di agente estinguente; v. per gli impianti di controllo del fumo e del calore si intende la superficie utile totale di evacuazione per i sistemi di evacuazione naturale e la portata volumetrica aspirata per i sistemi di evacuazione forzata;

8 ART. 2 Campo di applicazione depositi di G.P.L. in serbatoi fissi di capacità complessiva superiore a 5 m 3 e/o in recipienti mobili di capacità complessiva superiore a 5000 kg DM depositi di soluzioni idroalcoliche DM impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione DM depositi di gas di petrolio liquefatto con capacità complessiva non superiore a 13 m 3 DM NON SI APPLICA attività a rischio di incidente rilevante D.Lgs 334/99 edifici di interesse storicoartistico destinati a biblioteche ed archivi DPR 418/95 edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre DM 569/92 impianti di distribuzione stradale di G.P.L. per autotrazione DPR 340/03

9 ART. 4 Obie?vi e responsabilità gli impianti sono progettati, realizzati e mantenuti a secondo quanto prescritto dalle specifiche regolamentazioni, dalle norme di buona tecnica e dalle istruzioni fornite dal fabbricante Stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento storico dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi o servizi, basato su comprovati risultati scientifici, tecnologici o sperimentali. Fermo restando il rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili, la presunzione di regola dell'arte è riconosciuta alle norme emanate da Enti di normazione nazionali, europei o internazionali.

10 ART. 4 Obie?vi e responsabilità I parametri e le caratteristiche utilizzati per la progettazione degli impianti sono individuati dai soggetti responsabili della valutazione del rischio di incendio e della progettazione Gli enti e i privati, responsabili delle attività in cui sono installati gli impianti, hanno l'obbligo di mantenere le condizioni che sono state valutate per l'individuazione dei parametri e delle caratteristiche.

11 2. DISPOSIZIONI GENERALI Ferme restando le disposizioni contenute nel decreto interministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 e successive modificazioni (impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d uso, collocati all interno degli stessi o delle relative pertinenze), la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti regolamentati dal presente decreto devono essere eseguiti in conformità alla regola dell'arte ed a quanto disposto ai successivi paragrafi 2.1, 2.2 e 2.3

12 2.1 PROGETTAZIONE secondo la regola dell'arte (utilizzando norme tecniche UNI, CEI ecc.) TECNICO ABILITATO PROGETTO (*) professionista iscritto in albo professionale, che opera nell'ambito delle proprie competenze secondo la regola dell'arte utilizzando norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio, (es. utilizzando le NFPA - National Fire Protection Association) PROFESSIONISTA ANTINCENDIO professionista iscritto in albo professionale, che opera nell'ambito delle proprie competenze e che sia scritto negli appositi elenchi del Ministero dell'interno di cui all'articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139 (*) È sempre obbligatoria la redazione del progetto per gli impianti oggetto del presente decreto.

13 Insieme dei documenti indicati dalla norma assunta a riferimento per la progettazione di un nuovo impianto o di modifica di un impianto esistente. Il progetto deve includere, in assenza di specifiche indicazioni della norma, almeno gli schemi e i disegni planimetrici dell'impianto, nonché una relazione tecnica comprendente i calcoli di progetto, ove applicabili, e la descrizione dell'impianto, con particolare riguardo alla tipologia ed alle caratteristiche dei materiali e dei componenti da utilizzare ed alle prestazioni da conseguire.

14 2.1 PROGETTAZIONE Il progetto dell'impianto, così come effettivamente realizzato, deve essere consegnato al responsabile dell'attività e da questo reso disponibile ai fini di eventuali controlli da parte delle autorità competenti.

15 2.2 INSTALLAZIONE Gli impianti oggetto del presente decreto devono essere installati a regola d'arte, seguendo il progetto, le vigenti normative e le regolamentazioni tecniche applicabili. Al termine dei lavori l'impresa installatrice dovrà fornire al responsabile dell'attività, oltre a quanto già previsto dalla normativa vigente, la documentazione finale richiamata dalla norma impiegata per la progettazione e installazione dell'impianto, nonché il manuale d'uso e manutenzione dello stesso. Tale documentazione è tenuta, dal responsabile dell'attività, a disposizione per eventuali controlli da parte delle autorità competenti.

16 2.3 ESERCIZIO E MANUTENZIONE L'esercizio e la manutenzione degli impianti oggetto del presente decreto devono essere effettuati secondo la regola dell'arte ed essere condotti in accordo alla regolamentazione vigente ed a quanto indicato nelle norme tecniche pertinenti e nel Documentazione, redatta in lingua italiana, che comprende le istruzioni necessarie per la corretta gestione dell'impianto e per il mantenimento in efficienza dei suoi componenti Le istruzioni sono predisposte dall'impresa installatrice dell'impianto, anche sulla base dei dati forniti dai fabbricanti dei componenti installati

17 2.3 ESERCIZIO E MANUTENZIONE Il manuale d'uso e manutenzione dell'impianto è fornito al responsabile dell'attività, dall'impresa installatrice o, per impianti privi dello stesso manuale, eseguiti prima dell'entrata in vigore del presente decreto, da un professionista antincendio. Le operazioni da effettuare sugli impianti e la loro cadenza temporale sono quelle indicate dalle norme tecniche pertinenti, nonché dal manuale d'uso e manutenzione dell'impianto. La manutenzione sugli impianti e sui componenti che li costituiscono è eseguita da personale esperto in materia, sulla base della regola dell'arte, che garantisce la corretta esecuzione delle operazioni svolte.

18 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI 3.1 Documentazion e da presentare ai fini della valutazione dei progetti secondo la regola dell'arte (utilizzando norme tecniche UNI, CEI ecc.) secondo la regola dell'arte utilizzando norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio (es. utilizzando le NFPA - National Fire Protection Association) SPECIFICA DELL'IMPIANTO che si intende realizzare SPECIFICA DELL'IMPIANTO che si intende realizzare a firma del professionista antincendio

19 SPECIFICA DELL IMPIANTO sintesi dei dati tecnici norma di progettazione portate specifiche pressioni operative caratteristica e durata dell'alimentazione dell'agente estinguente estensione dettagliata dell'impianto componenti tubazioni erogatori sensori riserve di agente estinguente aperture di evacuazione aperture di afflusso classificazione del livello di pericolosità schema a blocchi dell'impianto attestazione dell'idoneità dell'impianto in relazione al pericolo di incendio presente nell'attività

20 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI 3.2 Impianti realizzati secondo le norme pubblicate dall'ente di normalizzazione Europea DM 37/08? SI Dichiarazione di conformità resa ai sensi dell'articolo 7 del citato decreto. NO NO prima del ? SI Dichiarazione di corretta installazione e corretto funzionamento dell'impianto, a firma dell'impresa installatrice certificazione di rispondenza e di c o r r e t t o f u n z i o n a m e n t o dell'impianto, a firma di un professionista antincendio Il progetto e gli allegati dovranno essere consegnati al responsabile dell'attività e da questi tenuti a disposizione delle autorità competenti per eventuali controlli

21 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI Impianti realizzati secondo norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionali riconosciuti nel settore antincendio ovvero criteri di ingegneria antincendio (DM ) NO DM 37/08? NO prima del ? SI Dichiarazione di conformità resa ai sensi dell'articolo 7 del citato decreto. SI Dichiarazione di corretta installazione e corretto funzionamento dell'impianto, a firma dell'impresa installatrice certificazione di rispondenza e di c o r r e t t o f u n z i o n a m e n t o dell'impianto, a firma di un professionista antincendio certificazione di rispondenza e di c o r r e t t o f u n z i o n a m e n t o dell'impianto, a firma di un professionista antincendio Il progetto e gli allegati dovranno essere consegnati al responsabile dell'attività e da questi tenuti a disposizione delle autorità competenti per eventuali controlli

22 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI MOD. PIN CERT.IMP. PAG. 1 MOD. PIN DICH. IMP. PAG. 1 Rif. Pratica VV.F. n. Rif. Pratica VV.F. n. CERTIFICAZIONE DI RISPONDENZA E DI CORRETTO FUNZIONAMENTO DELL IMPIANTO 1 DICHIARAZIONE DI CORRETTA INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL IMPIANTO 1 (non ricadente nel campo di applicazione del dm 22 gennaio 2008, n. 37) Il sottoscritto professionista antincendio Titolo professionale Cognome Nome iscritto all Albo professionale dell Ordine/Collegio di con il numero provincia n. iscrizione iscritto negli elenchi del M.I. di cui all art. 16 comma 4 del DLgs 139/06 n. iscrizione con ufficio in indirizzo n. civico Il sottoscritto installatore Cognome Nome domiciliato in indirizzo n. civico c.a.p. comune nella sua qualità di provincia telefono titolare, legale rappresentante. dell impresa operante nel settore ragione sociale elettrico, protezione antincendio, etc. con sede in Indirizzo n. civico c.a.p. c.a.p. comune provincia telefono comune provincia telefono fax indirizzo di posta elettronica indirizzo di posta elettronica certificata ai fini di quanto previsto dal D.P.R. 1/8/2011 n. 151 e dal DM , nell ambito delle competenze tecniche della propria qualifica professionale, dopo avere eseguito i necessari sopralluoghi e verifiche atti ad accertare le caratteristiche tecniche di realizzazione e funzionamento dell impianto sotto riportato, inteso come: nuovo impianto ampliamento altro (specificare): installato presso identificazione dell edificio, complesso, etc. fax indirizzo di posta elettronica indirizzo di posta elettronica certificata P. IVA iscritta nel registro delle imprese di cui al D.P.R. 7/12/1995, n. 581 Partita Iva della C.C.I.A.A. di n provincia ovvero specificare uno degli altri casi previsti dall art. 3 del D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 esecutrice dell impianto sotto riportato, inteso come: nuovo impianto ampliamento altro (specificare): Sigla del professionista sito in di proprietà di con sede in piano, locale, e quanto altro necessario per una corretta individuazione indirizzo n. civico c.a.p. comune provincia telefono ragione sociale ditta, impresa, ente, società, associazione, etc. indirizzo n. civico c.a.p. comune provincia telefono RELATIVAMENTE ALL IMPIANTO, RILEVANTE AI FINI DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO, APPARTENENTE ALLA SOTTO INDICATA TIPOLOGIA: (barrare con una sola tipologia) (1) : impianto di produzione, trasporto, distribuzione ed utilizzazione DELL ENERGIA ELETTRICA; impianto protezione contro le SCARICHE ATMOSFERICHE; impianto di deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione/aerazione dei locali, di GAS, ANCHE IN FORMA LIQUIDA, COMBUSTIBILI O INFIAMMABILI O COMBURENTI; impianto di deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione/aerazione dei locali, di SOLIDI E LIQUIDI COMBUSTIBILI O INFIAMMABILI O COMBURENTI; impianto di RISCALDAMENTO, CLIMATIZZAZIONE, CONDIZIONAMENTO E REFRIGERAZIONE, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, E DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE DEI LOCALI; impianto di ESTINZIONE O CONTROLLO INCENDI/ESPLOSIONI, DI TIPO AUTOMATICO O MANUALE; impianto di CONTROLLO DEL FUMO E DEL CALORE; impianto di RIVELAZIONE di fumo,calore, gas e incendio; impianto di SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO. Sigla dell installatore commissionato da: installato presso: sito in di proprietà di con sede in identificazione dell edificio, complesso, etc. piano, locale, e quanto altro necessario per una corretta individuazione Indirizzo n. civico c.a.p. Comune provincia telefono Indirizzo n. civico c.a.p. Comune provincia Telefono posta elettronica certificata RELATIVAMENTE ALL IMPIANTO, RILEVANTE AI FINI DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO, APPARTENENTE ALLA SOTTO INDICATA TIPOLOGIA: (barrare con una sola tipologia) (1) impianto di produzione, trasporto, distribuzione ed utilizzazione DELL ENERGIA ELETTRICA; impianto protezione contro le SCARICHE ATMOSFERICHE; impianto di deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione/aerazione dei locali, di GAS, ANCHE IN FORMA LIQUIDA, COMBUSTIBILI O INFIAMMABILI O COMBURENTI; impianto di deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione/ aerazione dei locali, di SOLIDI E LIQUIDI COMBUSTIBILI O INFIAMMABILI O COMBURENTI; impianto di RISCALDAMENTO, CLIMATIZZAZIONE, CONDIZIONAMENTO E REFRIGERAZIONE, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, e DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE DEI LOCALI; impianto di ESTINZIONE O CONTROLLO INCENDI/ESPLOSIONI, DI TIPO AUTOMATICO O MANUALE; impianto di CONTROLLO DEL FUMO E DEL CALORE; impianto di RIVELAZIONE di fumo,calore, gas e incendio; impianto di SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO; 1 Il presente modello può certificare un unico impianto.(nel caso di più impianti predisporre più modelli) 1 Il presente modello può certificare un unico impianto (nel caso di più impianti predisporre più modelli).

23 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI Per gli impianti installati in attività per le quali sono stati utilizzati i criteri di valutazione del livello di rischio e di progettazione delle conseguenti misure compensative, previsti dal decreto del Ministro dell'interno del 9 maggio 2007, la documentazione di cui sopra dovrà essere integrata con la certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell'impianto, a firma di professionista antincendio.

24 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Per la progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti può essere utilizzata la norma UNI parametri ai fini dell'utilizzo della norma UNI: livelli di pericolosità tipologia di protezione caratteristiche dell'alimentazione idrica (singola, singola superiore o doppia secondo la norma UNI EN 12845). La necessità di realizzare una rete di idranti può inoltre essere stabilita nell'ambito della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente.

25 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.1 ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Ai fini della determinazione della continuità dell'alimentazione elettrica, la disponibilità del servizio potrà essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, analogamente a quanto specificato dalla norma UNI per l'alimentazione idrica. Le attestazioni relative alla continuità dell'alimentazione idrica e/o elettrica sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio. Un indisponibilità per manutenzione dell ordine di 60 ore/anno, relativamente all area interessata dall impianto, attestabile mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, è considerata accettabile almeno per le aree di livello 1 e 2

26 Tabella 1 Attività Disposizione vigente Scuole DM Edifici civile abitazione Autorimesse Strutture sanitarie DM n. 246 DM Strutture sanitarie No Singola Oltre 1 interrato (con capacità >30 veicoli) 3 Si Singola superiore RETI DI IDRANTI Terrazzo [3] 1 No Singola Da 25 a 100 posti letto 2 Si Livello di pericolosità [2] Singola DM Oltre 100 e fino a 300 posti letto 2 Protezione esterna SI/NO secondo la norma Si [2] Singola superiore Oltre 300 posti letto UNI [1] [4] Si Singola superiore Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) 1 No Singola Caratteristiche minime dell'alimenta- Classificazione secondo disposizione vigente zione idrica richiesta, secondo la norma UNI Tipo 1/2/3 Tipo 3 (da 301 a 500 presenze) 1 2 No Singola Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a Si Si Singola superiore Tipo 4/5 presenze) (oltre 1000 presenze) 2 (solo per tipo 5) Singola superiore - Teatri e cinemateatri, teatri tenda e strutture similari, installati (solo per tipo 5) Tipo: b, c in modo permanente, con ca- 1 No Singola Tipo: d, e 2 1 Si No Singola Singola superiore - Cinematografi, auditori e sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con ca- 2 No Singola pienza > 300 pers. e 600 pers. Fuori terra e 1 interrato 2 - Teatri e cinemateatri, teatri tenda 1 SI SI Singola (con capacità >50 veicoli) e strutture similari, installati in (per locali con superficie (per Teatri e cinema-teatri, teatri Singola modo permanente, con capienza tenda e strutture similari, installati in modo permanente, con > 150 persone. 3 2 capienza > 1000 persone) Singola superiore - Cinematografi, auditori Si Singola superiore e sale (per locali con superficie SI (per teatri superiori a convegno, locali di trattenimento, (per cinematografi, auditori e 2000 posti e per i restanti locali di superfi- discoteche e simili con capienza > 2 3 sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con cie > mq.) No Singola Oltre 1 interrato (con 600 persone. (per locali con superficie capacità >30 capienza > 2000 persone) veicoli) Circhi, parchi di divertimento e 3 No No spettacoli viaggianti Si (per i parchi Si divertimento) Singola superiore Teatri tenda e strutture similari No Terrazzo (prevedere solo No l'installazione di Singola installati in modo permanente un idrante con attacchi DN 70) Da 25 a 100 posti Al letto chiuso > 100 e < 1000 spettatori 2 1 Si [2] No Singola DM Impianti Oltre DM e fino a Al 300 chiuso posti > 4000 letto spettatori 2 2 Si [2] Si Singola Singola superiore superiore sportivi Oltre 300 posti letto 3 2 Si No Singola Singola superiore All'aperto > spettatori 2 Si Singola superiore Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) 1 No Singola Uffici DM Uffici DM Locali di pubblico spettacolo DM Attività ricettive 2 No Singola 1 No Singola 2 No Singola Tipo DM (da 301 a 500 Capacità presenze) > 500 posti letto o altezza 2 No Singola Tipo 4 e 5 (oltre 500 oltre e 32 fino m 2 Si Doppia a Si Singola superiore presenze) (oltre 1000 presenze) (solo per tipo 5) - Teatri e cinemateatri, teatri tenda e strutture similari, installati in modo permanente, con cain conformità alla norma UNI10779, si potrà omettere la realizzazione della stessa protezione, prevedendo la predisposizione di cui al successivo paragrafo 4.2, comma 2, lettera a. 1 No Singola - Cinematografi, auditori e sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con capienza > 300 pers. e 600 Pag. 8 pers. NOTE: [1] La protezione esterna può essere realizzata, ove necessario, secondo le indicazioni del successivo paragrafo 4.2., punto 2. [2] Necessaria in presenza di difficoltà di accesso ai mezzi dei Vigili del Fuoco. [3] [4] Laddove sia richiesta la protezione esterna e sussistano, in relazione all'ubicazione dell'attività, eccezionali impedimenti alla sua realizzazione

27 Strutture DM Oltre 100 e fino a 300 posti letto 2 2 sanitarie Si [2] Singola superiore Tabella 1 No Singola Oltre 1 interrato (con capacità >30 Oltre 300 posti letto 3 Si Singola superiore veicoli) 3 Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) RETI DI IDRANTI 1 [3] Si Singola superiore No Singola Terrazzo 1 No Singola Caratteristiche minime dell'alimenta- Uffici DM Tipo 3 (da 301 a 500 presenze) 2 No Singola Disposizione Classificazione secondo disposizione vigente Livello di pericolosità Protezione esterna SI/NO Da 25 a 100 posti letto 2 Si Attività vigente Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a 1000 secondo la norma 3 Si [2] Singola Strutture zione idrica richiesta, secondo la DM Oltre 100 e fino a 300 posti letto 2 sanitarie presenze) (oltre 1000 presenze) UNI [1] (solo per [4] Si tipo [2] Singola superiore 5) Oltre 300 posti letto 3 Si Singola - Teatri e cinemateatri, teatri tenda e 1/2/3 strutture similari, Tipo 2 (da installati 101 a 300 presenze) norma superiore UNI Tipo 1 1 No No Singola Singola Scuole DM Uffici in DM modo permanente, Tipo 3 (da con 301 ca- a 500 presenze) 2 No Singola Si Tipo 4/5 Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a Si (solo per No Singola Singola superiore superiore presenze) (oltre 1000 presenze) (solo per tipo 5) - Cinematografi, auditori e sale Edifici civile DM Tipo: convegno, b, c - Teatri e cinemateatri, teatri tenda e strutture similari, installati locali di trattenimento, discoteche d, e e simili in modo con permanente, ca- con ca- 2 Si Singola superiore 1 No Singola abitazione n. 246 Tipo: pienza > 300 pers. e 600 pers. 2 1 No Singola Locali di - Cinematografi, auditori e sale No - Teatri e cinemateatri, teatri tenda 1 SI Singola convegno, locali di trattenimento, discoteche installati e in simili con (per ca-locali con superficie (per Teatri e cinema-teatri, teatri Singola pubblico e strutture similari, spettacolo Fuori terra e 1 interrato 2 DM modo permanente, pienza con > 300 capienza pers. e 600 pers. tenda e strutture similari, installati in modo permanente, SI con Singola Locali di (con > 150 capacità persone. >50 - Teatri veicoli) e cinemateatri, teatri tenda 2 1 SI capienza > 1000 persone) Singola superiore Autorimesse (per cinematografi, lati modo permanente, Si auditori con e 2000 Singola posti superiore pubblico e strutture similari, installati - Cinematografi, auditori e sale (per in (per locali con superficie (per Teatri e cinema-teatri, teatri Singola locali con superficie DM spettacolo SI DM modo permanente, con (per teatri superiori a convegno, locali di trattenimento, capienza 3 tenda e strutture similari, instal- > 150 persone. 2 capienza > 1000 persone) Singola superiore e i restanti locali di superfi- discoteche e simili con capienza > 3 sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con - Cinematografi, auditori e sale (per locali con superficie SI 600 persone. (per locali con 2 (per teatri superiori a superficie convegno, locali di trattenimento, (per cinematografi, cie > mq.) Oltre 1 interrato (con capacità >30 capienza > 2000 No auditori e 2000 persone) Singola posti e per i restanti locali di superfi- discoteche e simili con capienza > 3 sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con Circhi, veicoli) parchi di divertimento 600 persone. (per locali con superficie e No cie > mq.) No 3 capienza > 2000 persone) spettacoli viaggianti Si (per i parchi Si divertimento) Singola Singola superiore Circhi, parchi di divertimento e No No Teatri Terrazzo tenda e strutture spettacoli similari viaggianti Si (per i parchi No divertimento) Singola (prevedere solo No l'installazione di Singola Da installati 25 a 100 in modo Teatri posti letto permanente tenda e strutture similari No un idrante (prevedere con solo Si attacchi l'installazione [2] DN 70) di Singola installati in modo permanente Strutture un idrante con attacchi DN 70) DM Al Oltre chiuso 100 > e 100 fino e a Al < 300 chiuso 1000 posti > spettatori 100 letto e < 1000 spettatori No Singola sanitarie Si Impianti DM No [2] No Singola superiore Singola Impianti Al Oltre DM chiuso No Singola > posti 4000 letto Al spettatori chiuso > 4000 spettatori 23 2 Si Si Singola Singola superiore superiore sportivi sportivi Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) 21 2 No No Singola All'aperto > spettatori 2 Si Singola superiore All'aperto > spettatori Si Singola superiore Uffici DM Tipo 3 (da 301 a 500 presenze) 2 1 No No Singola Attività 1 No Singola Attività Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a No DM Si No Singola DM ricettive Capacità > 500 posti letto o altezza Singola superiore ricettive Capacità presenze) > (oltre 500 posti 1000 oltre 32 letto presenze) m 2 o altezza (solo per Si tipo 5) Doppia - oltre Teatri 32 e m cinemateatri, teatri tenda e strutture similari, installati 2 Si Doppia NOTE: [1] La protezione esterna può essere realizzata, ove necessario, secondo le indicazioni del successivo paragrafo 4.2., punto 2. NOTE: [2] Necessaria in modo in presenza permanente, di difficoltà di con accesso caai mezzi dei Vigili del Fuoco. [1] La protezione esterna [3] può essere realizzata, ove necessario, secondo le indicazioni 1 del successivo paragrafo 4.2., No punto 2. Singola [2] Necessaria in presenza [4] di Laddove - difficoltà sia richiesta Cinematografi, di accesso la protezione auditori ai mezzi esterna e dei sale Vigili e sussistano, del Fuoco. in relazione all'ubicazione dell'attività, eccezionali impedimenti alla sua realizzazione in conformità alla norma UNI10779, si potrà omettere la realizzazione della stessa protezione, prevedendo la predisposizione di cui al successivo convegno, paragrafo 4.2, locali comma di 2, lettera trattenimen- a. [3] [4] Laddove sia richiesta la protezione to, discoteche esterna e simili sussistano, con capienza > 300 si potrà pers. omettere e 600 la pers. realizzazione della stessa protezione, prevedendo la predisposizione di cui al succes- in relazione all'ubicazione dell'attività, eccezionali impedimenti alla sua realizzazione in conformità alla norma UNI10779, sivo paragrafo 4.2, comma 2, lettera a. Si [2]

28 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI L alimentazione idrica singola può essere costituita da (UNI 12845): a) un acquedotto; b) un acquedotto con una o più pompe di surpressione; c) un serbatoio a pressione (solo per LH e OH1); d) un serbatoio a gravità; e) un serbatoio di accumulo con una o più pompe; f) una sorgente inesauribile con una o più pompe. Le alimentazioni idriche singole superiori sono delle alimentazioni idriche singole che forniscono un elevato grado di affidabilità. Le alimentazioni idriche doppie consistono in due alimentazioni singole in cui ogni alimentazione è indipendente dall altra.

29 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI La definizione dei livelli di pericolosità e le tipologie di protezione, nonchè le caratteristiche dell'alimentazione idrica, ai fini dell'applicazione della norma UNI 10779, ove applicabile, sono stabilite dal progettista sulla base della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente o dal Comando provinciale VVF

30 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI 2 a) PROTEZIONE ESTERNA attività con livello di pericolosità 3, per le quali non sia prevista alcuna protezione esterna almeno un idrante esterno soprasuolo o sottosuolo collegato alla rete pubblica o privata, in posizione accessibile e sicura, atto al rifornimento dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco UNI EN UNI EN I/min per almeno 90 minuti

31 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI 2 b) PROTEZIONE ESTERNA previa autorizzazione del Comando Provinciale VVF può essere sostituita dalla rete pubblica, a condizione che: 1) idrante pubblico 100m 2) garanzia della portata di progetto (con attestazione dell ente erogatore o professionista antincendio)

32 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI 2 b) PROTEZIONE ESTERNA previa autorizzazione del Comando Provinciale VVF può essere sostituita dalla rete pubblica, a condizione che: Per le strutture ricettive ubicate ad altezza superiore a 12 m, deve essere assicurata la possibilità di accostamento all'edificio delle autoscale dei Vigili del fuoco almeno ad una facciaaccessibilità automezzi dei Vigili del Fuoco Ing. Mauro Malizia Prevenzione Incendi Alberghi v4.3 - testo coordinato - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno 3) d) devono essere separate dalle attività indicate alle lettere a) e c) del presente punto, mediante strutture di caratteristiche almeno REI 90. Per le attività pertinenti di cui al punto 83 del decreto ministeriale 16 febbraio 1982, si applicano le specifiche prescrizioni riportate nel successivo punto Accesso all'area Per consentire l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco, gli accessi alle aree dove sorgono gli edifici oggetto della presente norma devono avere i seguenti requisiti minimi: - larghezza: 3,50 m; - altezza libera: 4 m; - raggio di svolta: 13 m; - pendenza: non superiore al 10 %; - resistenza al carico: almeno 20 tonnellate (8 sull'asse anteriore, 12 sull'asse posteriore, passo 4 m). 5.4 Accostamento mezzi di soccorso

33 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Ai fini della determinazione della continuità dell'alimentazione idrica, la disponibilità del servizio può essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, come specificato dalla norma UNI Analogo criterio può essere utilizzato per la determinazione della continuità dell'alimentazione elettrica. Le predette attestazioni sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio.

34 5. DISPOSIZIONI PER GLI IMPIANTI SPRINKLER Per la progettazione, installazione e manutenzione dei sistemi automatici a pioggia, tipo sprinkler, può essere utilizzata la norma UNI EN A tale norma si potrà fare riferimento, per quanto applicabile, per la definizione dei requisiti minimi da soddisfare nella progettazione, installazione e manutenzione di impianti sprinkler installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Il ricorso a norme diverse dalla norma UNI EN è ammesso limitatamente a quelle pubblicate da organismi di standardizzazione, internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio. In tal caso, l'adozione dovrà essere integrale, inclusa la tipologia ed il dimensionamento dell'alimentazione idrica e delle eventuali misure accessorie, fatti salvi gli obblighi connessi all'impiego di prodotti soggetti a normativa comunitaria di armonizzazione

35 5. DISPOSIZIONI PER GLI IMPIANTI SPRINKLER 5.1 ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Le regole tecniche di prevenzioni incendi definiscono, relativamente ai sistemi automatici a pioggia, tipo sprinkler, la necessità di prevedere la realizzazione di detta protezione antincendio nonché la caratteristica dell'alimentazione idrica richiesta. La necessità di realizzare un sistema automatico a pioggia può inoltre essere stabilita nell'ambito della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. Per le attività indicate in tabella 2, già regolamentate prima della entrata in vigore del presente decreto, si applicano, ad integrazione delle prescrizioni contenute nei predetti provvedimenti, le indicazioni della stessa tabella.

36 Tabella 2 Attività Disposizione vigente Autorimesse DM IMPIANTI SPRINKLER [4] sprinkler Ambienti e casi indicati nel D.M Attività ricettive DM Se superiori ai 1000 posti letto Strutture sanitarie Uffici (strutture di nuova costruzione) Locali di pubblico spettacolo Impianti sportivi DM DM DM DM Scuole DM [1] Ambienti e casi indicati nel DM (esempio: - Ambienti con carico incendio > 30 Kg/mq; - locali tra - -10m e comunque oltre il 1 piano interrato) Ambienti e casi indicati nel DM [2] Ambienti indicati nel DM (Esempio: - Locali deposito e laboratorio con carico incendio > 30 kg/mq; - locali esposizione e vendita con sup. > 10 mq; - - Locali deposito con carico incendio supe- Locali interrati senza presenza continuativa di personale e con carico di incendio Classificazione degli prescritto l'impianto sprinkler Secondo norma UNI EN Secondo norma UNI EN Secondo norma UNI EN Secondo norma UNI EN Secondo norma UNI EN Secondo norma UNI EN Secondo norma UNI EN Caratteristiche minime dell'alimentazione idrica richiesta, secondo la norma UNI EN [3] Singola. Singola superiore Doppia Singola (fino a 100 posti letto) Superiore (oltre 100 posti letto) Singola Superiore. Singola Singola superiore (per teatri oltre 2000 posti o area complessiva superiore a mq). Singola Note: [1] Il DM consente, in alternativa all'impianto sprinkler, [2] Sono consentite altre tipologie di impianti automatici con agente estinguente compatibile con il luogo di installazione [3] È ammessa l'alimentazione di tipo combinato come da UNI EN [4] Singola superiore (per impianti al chiuso con oltre 4000 spettatori e all'aperto oltre spettatori). Singola Singola superiore (oltre 800 presenze). 5.2 IMPIANTI SPRINKLER NELLE ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI

37 5. DISPOSIZIONI PER GLI IMPIANTI SPRINKLER 5.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI La necessità di prevedere una protezione con impianti automatici a pioggia, tipo sprinkler, e la tipologia di alimentazione idrica prevista sono stabilite dal progettista sulla base della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. Quanto sopra potrà anche essere valutato dal Comando provinciale nell'ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151.

38 6. DISPOSIZIONI PER GLI ALTRI IMPIANTI Per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione di tali impianti si applicano le relative norme pubblicate dall'ente di normalizzazione Europea o le norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio, fatti salvi gli obblighi connessi all'impiego di prodotti soggetti a normativa comunitaria di armonizzazione. Per gli impianti descritti nel presente paragrafo, possono essere applicate le norme di seguito elencate: - UNI 9795 per gli impianti di rivelazione e segnalazione allarme incendio; - UNI EN e UNI per gli impianti che utilizzano agenti estinguenti gassosi; - UNI 9494 per gli impianti di controllo del fumo e del calore; - UNI EN per gli impianti a schiuma; - UNI EN per gli impianti a polvere, la norma; - UNI CEN/TS per gli impianti ad acqua nebulizzata; - UNI CEN/TS per gli impianti spray ad acqua; - UNI ISO per gli impianti ad aerosol condensato.

39 6. DISPOSIZIONI PER GLI ALTRI IMPIANTI NOTA: Gli impianti automatici ad acqua frazionata tipo "Water mist" (impianti di estinzione incendio che si basano sull'utilizzo di acqua nebulizzata ad alta pressione, diffusa nell'ambiente sotto forma di nebbia [mist] con gocce finissime [Φ micron], che si trasformano rapidamente in vapore acqueo) realizzati secondo i criteri della norma NFPA 750, possono essere accettati qualora siano reperibili prove effettuate da un laboratorio europeo notificato, secondo un protocollo internazionale che preveda test di spegnimento su scala reale riferiti agli ambienti nei quali si intende installare l'impianto e alla tipologia e quantità di materiali combustibili in essi contenuti. La progettazione dell'impianto dovrà essere realizzata sulla base dei parametri di funzionamento determinati secondo le suddette prove e la rispondenza dell'impianto al progetto dovrà essere attestata secondo le consuete procedure ad oggi secondo il DM 7/8/2012 (Nota prot. n. P404/4101 sott. 72/C1(17) del 31/3/2004). NOTA: L'installazione sulla copertura di elementi fissi in materiale plastico non può essere equiparata all'installazione degli EFC, in quanto non risponde alle correlate caratteristiche prestazionali previste dalla norma UNI 9494 (Nota prot. n. P379/4147 sott. 4 del 9 marzo 1999 relativamente agli elementi in vetroresina o policarbonato utilizzati quali evacuatori di fumo e calore).

40 6. DISPOSIZIONI PER GLI ALTRI IMPIANTI 6.1 ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Le regole tecniche di prevenzione incendi definiscono, relativamente agli impianti descritti al paragrafo 6, la necessità di prevederne l'installazione, nonché la loro caratterizzazione.(*) La necessità di prevedere la realizzazione di uno di detti impianti può inoltre essere stabilita nell'ambito della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. (*) Ad esempio, per i locali di pubblico spettacolo, gli impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi previsti dal titolo XVI del DM 19/8/1996, devono essere realizzati a regola d arte secondo le norme UNI 9795.

41 6. DISPOSIZIONI PER GLI ALTRI IMPIANTI 6.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI La necessità di prevedere la realizzazione di uno degli impianti di protezione attiva descritti al paragrafo 6 è stabilita dal progettista, sulla base della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. Tale necessità potrà anche essere valutata dal Comando provinciale nell'ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151.

42 Nota DCPREV prot. n del 4 luglio 2012 Sistemi di protezione attiva antincendio a Sprinkler realizzati secondo norme di riferimento diverse dalla EN Una volta effettuata la scelta della norma di progettazione idonea per la protezione del rischio in esame, il professionista è necessariamente tenuto a seguirla integralmente, inclusa la tipologia ed il dimensionamento dell'alimentazione idrica e delle eventuali misure accessorie. Tutte le norme tecniche di progettazione ed installazione di tali sistemi contengono sempre i riferimenti di tutte le norme di prodotto dei componenti con cui i sistemi devono essere realizzati. Tale requisito è fondamentale affinchè siano garantite le prestazioni attese del sistema. Trattandosi di installazioni fisse, tali sistemi ricadono nel campo di applicazione della direttiva 89/196/CEE "prodotti da costruzione". Tale direttiva prevede obbligatoriamente la marcatura CE dei prodotti immessi sul mercato dell'unione Europea e del SEE per i quali siano disponibili norme armonizzate di prodotto e sia terminato il periodo di coesistenza con le disposizioni nazionali previgenti.

43 FINE PRIMO ROUND!

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