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1 L Operatore Socio Sanitario in VENETO /fpcgilvenezia2 CGIL Funzione Pubblica Metropolitana di Venezia

2 L'Operatore Socio Sanitario in Veneto piccola guida pag. INDICE 2 Perché nasce l'operatore Socio Sanitario 4 Il percorso nel Veneto 5 Glossario, ambiti di intervento, livello di competenza dell'operatore Socio Sanitario 6 Il profilo dell'operatore Socio Sanitario 13 L'Operatore Socio Sanitario con formazione in assistenza sanitaria 14 Conclusioni 15 Le retribuzioni del'operatore Socio Sanitario. nei contratti di lavoro pubblici e privati

3 Perché nasce l Operatore Socio Sanitario La nascita del nuovo profilo professionale dell Operatore Socio Sanitario è stata un esigenza dei nostri tempi; è stata l espressione di tutta una serie di cambiamenti che hanno caratterizzato la società in cui oggi viviamo. Le modificazioni di questi ultimi anni, sono stati così profondi, così veloci e radicali da trasformare il nostro modo d essere cittadini e lavoratori. L organizzazione del nostro Sistema Sanitario Nazionale e Regionale e le norme che riguardano l Assistenza Sociale hanno inciso profondamente sui bisogni sociali e sanitari della popolazione, contribuendo alla necessità di modificare le modalità di approccio e di organizzazione dei servizi. Alcuni eventi rilevanti che hanno preparato la nascita del nuovo profilo professionale: la riforma Ter del Servizio Sanitario Nazionale (Decreto Bindi L.229/99) ha introdotto, a livello nazionale, un nuovo modello integrato di assistenza, per rispondere ai nuovi bisogni di salute la riforma dell assistenza, Legge 328/2000, (Legge Turco), è la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e dell unitarietà dei servizi alla persona che ha disciplinato organicamente la formazione delle figure professionali sociali la legge 104/92, cioè la legge di tutela delle persone disabili, ha prodotto la nascita di nuovi servizi, supporto nelle scuole, nel lavoro, nella comunità per le persone disabili che necessitano di supporto da parte di personale con competenze professionali ben specifiche i mutamenti demografici in atto e il progresso scientifico hanno dato origine ad un progressivo e costante processo di invecchiamento della popolazione con la necessità di nuove esigenze nei sistemi di protezione sanitaria ed assistenza alla persona la crescente prevalenza di patologie croniche ad esito invalidante assieme al progresso delle tecnologie mediche, diagnostiche e terapeutiche e al miglioramento della qualità della vita, hanno determinato un numero sempre maggiore di persone che necessitano di supporto per la vita quotidiana la nuova struttura anagrafica della popolazione e l aumento della vita media e il conseguente aumento della popolazione anziana con bisogni diversi, richiede sempre più personale dedicato per rispondere ai bisogni primari di questi cittadini La nuova struttura della famiglia sempre più nucleare e composta anche da un solo componente che deve appoggiarsi a strutture di assistenza, in caso di necessità La nuova tipologia dei ricoveri ospedalieri con la diminuzione della degenza media e aumento dei carichi di lavoro nelle strutture sanitarie e una maggiore complessità di gestione di pazienti a domiciliare/o in strutture extraospedaliere I profili delle professioni sanitarie, (tra cui quello dell INFERMIERE DM 739/94) che hanno dato un valore diverso alle professioni e all organizzazione del lavoro, attraverso i nuovi percorsi formativi che hanno qualificato la preparazione a livello universitario. All interno delle organizzazioni di assistenza, tutto questo, si è tradotto in un impegno professionale diverso, cioè rivolto alla valorizzazione delle funzioni, delle responsabilità e dell autonomia professionale di questi operatori. Questo ha prodotto una ricerca sull analisi precisa delle funzioni improprie svolte dal personale coinvolto nell assistenza sanitaria ma anche sociosanitaria e sociale, funzioni che devono essere delegate agli operatori di supporto. 2

4 da tutti questi eventi derivano: Un cambiamento dei bisogni di salute della popolazione Un cambiamento delle necessità assistenziali Un cambiamento dei livelli di competenza necessari Dall analisi di questo quadro, si comprende quali sono i bisogni della popolazione oggi e quanto sono diversi tra di loro. Chi organizza i servizi, deve distinguere i livelli di competenza delle figure professionali che dovranno dare risposte alla popolazione. Se all inizio degli anni settanta e nei primi anni ottanta gli operatori di supporto dovevano assicurare l igiene ambientale e l ausilio nelle faccende domestiche, oggi queste figure hanno dovuto aumentare necessariamente il loro campo di intervento al punto da identificarsi in nuovi profili professionali con nuovi ambiti di competenza. Nelle strutture ospedaliere, in particolare ma anche nei servizi territoriali, si ha avuta l esigenza di trasferire alcune attività di base, prima svolte dall infermiere, ad altri operatori, facendo loro conoscere anche strumenti informativi preziosi per facilitare l integrazione professionale. Questi operatori devono integrarsi, in modo consapevole e mirato, nei progetti assistenziali, devono saper interagire con i numerosi interlocutori con cui vengono in contatto e devono gestire relazioni con gli utenti e i loro famigliari. È quindi un errore affermare che le figure di integrazione all assistenza sono la soluzione di oggi per risolvere il problema della carenza degli infermieri. L operatore socio-sanitario è un operatore unico in tutto il territorio nazionale, e le attività che esplica sono svolte a integrazione e non in sostituzione di tutto il personale coinvolto nell assistenza, di qualunque natura esso sia (infermieri, educatori, terapisti della riabilitazione). È così che, con il provvedimento del 22 febbraio 2001, la Conferenza Stato-Regioni ha istituito la figura professionale dell Operatore Socio Sanitario definendone le caratteristiche professionali e l ordinamento didattico. gli ambiti di intervento di questi operatori sono: assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero intervento di tipo igienico-sanitario e di carattere sociale supporto gestionale, organizzativo e formativo In questa sede non vengono analizzati gli ambiti di intervento, che sono oggetto dei piani formativi di studio, ma si vuole riflettere sulle caratteristiche di questo operatore. È importante approfondire questo aspetto perché contiene il senso del cambiamento in atto. Prima caratteristica: la definizione del profilo elenca le aree di intervento e non entra nel dettaglio delle funzioni di questo operatore. Oggi l esercizio professionale non è più regolamentato da un mansionario, ma lascia ad ogni contesto operativo il compito della definizione di interventi specifici a seconda dei protocolli operativi elaborati dall équipe assistenziale Altra caratteristica: l Operatore Socio-Sanitario interagisce con tutti gli operatori coinvolti nei processi assistenziali (infermieri, ostetriche, operatori della riabilitazione ecc). Quindi si evolve il concetto dell utilizzo di questo operatore e non si parla più solo di figura di supporto per l infermiere ma di operatore a integrazione dell attività di assistenza. L Operatore Socio Sanitario opera in contesti sociali sociosanitari e sanitari. 3

5 Infine l Operatore Socio sanitario svolge la sua attività in regime di integrazione con gli altri operatori; in questo ambito opera in autonomia nello svolgere determinate attività perché i suoi interventi sono stabiliti, concordati, e condivisi, all interno dell équipe assistenziale, dopo la valutazione dello stato di salute del paziente (elaborazione da parte dell equipe di protocolli operativi e piani di assistenza) Il concetto di base è: per facilitare la comprensione e l applicazione del profilo professionale che parla di aree di intervento e non di mansioni, ogni realtà operativa deve esplicitare quali attività vanno intese come aree di intervento e quindi assegnate all operatore socio-sanitario. CONCLUDENDO: La nascita della figura professionale dell Operatore Socio Sanitario non è casuale È la logica conseguenza del profondo modificarsi della società dei nostri tempi È una risposta adeguata ai nuovi bisogni di salute della popolazione e all valorizzazione degli operatori Il percorso nel Veneto Dopo la pubblicazione del nuovo profilo dell Operatore Socio Sanitario con l Accordo Stato Regioni del sono stati compiuti vari atti per l avvio di questo processo di cambiamento: Accordo CGIL CISL UIL con la Regione Veneto del Legge Regionale n.20 del La figura professionale dell operatore sociosanitario. Avvio dei corsi di formazione per l anno 2001/2002 (DGR 3911/2001) questa legge è stata poi modificata dalla LR.17 del La figura professionale dell Operatore Socio Sanitario. Modulo facoltativo complementare in assistenza sanitaria. L ACCORDO + LEGGE REGIONALE: Ha recepito l accordo nazionale e istituito la figura dell O.S.S. Ha previsto l avvio dei nuovi corsi di formazione per operatore socio-sanitario da inserire nelle strutture sociali e sanitarie attraverso la programmazione di piani formativi annuali Ha riqualificato il personale già dipendente per creare una unica figura nei servizi sociali e sanitari (accordo recepito con DGR. 3576/2001 poi modificato con accordo e DGR 1778/2002) LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI HANNO DOVUTO: provvedere alla necessità di riqualificare tutto il personale dipendente per la creazione di una unica figura professionale (corso 50 ore integrative DGR 470/2003) riconoscere al personale dipendente già in possesso di titolo quali erano i titoli equipollenti al titolo di Operatore Socio Sanitario (DGR 2230/2001) prevedere la formazione propedeutica all accesso al corso facoltativo alla formazione complementare in assistenza sanitaria, per dare applicazione alla LR.17/2002 (corso 20 ore DGR.3973/2002) e quindi accordo CGIL CISL UIL e Regione Veneto del 12 aprile 2002 (DGR 1778/2002) 4

6 Glossario, Ambiti di intervento, Livello di competenza dell Operatore Socio Sanitario Ruolo Insieme di funzioni che un individuo esercita nell organizzazione in cui è inserito. Funzioni Insieme di attività che concorrono a uno scopo che una persona compie per svolgere il suo ruolo. Attività Insieme di atti e di compiti svolti da una persona. Competenza Capacità riconosciuta di fare questo o quell atto (la competenza è una potenzialità la cui realizzazione costituisce la performance); essa è influenzata dal livello di conoscenze, di abilità pratiche e relazionali che un qualsiasi operatore acquisisce con la formazione di base, consolida e aggiorna con l esperienza. Performance Come uno esegue un atto, cioè quello che si può osservare di una persona che fa un qualche cosa. Atto La singola azione della persona. Azione Quello che qualcuno fa. Organizzazione Insieme di persone che, integrate tra loro, concorrono alla realizzazione di un fine comune. Nel caso di un sistema sanitario, il fine che le persone perseguono è quello della tutela della salute dei cittadini. Sistema Insieme di elementi tra loro legati da un rapporto di interdipendenza dinamica ed organizzati per il raggiungimento di uno scopo. Integrazione Disponibilità a coordinare le proprie azioni mantenendo a un livello tollerabile i conflitti. Profilo Professionale illustra le funzioni e le competenze di un operatore sanitario. Processo serie di operazioni che si svolgono in maniera coordinata ed integrata per conseguire un determinato fine. Fonti: Vocabolario della sanità pubblica di J. Hogart Vocabolario della Lingua Italiana Garzanti 5

7 IL PROFILO PROFESSIONALE dell Operatore Socio Sanitario Provvedimento del 22 febbraio 2001 ACCORDO STATO - REGIONI Pubblicato nella G.U. n. 91 del 19 aprile 2001 Accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'operatore sociosanitario e per la definizione dell'ordinamento didattico dei corsi di formazione. La Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano - Visto l'art. 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che prevede che Governo, regioni e province autonome di Trento e di Bolzano, in attuazione del principio di leale collaborazione e nel perseguimento di obiettivi di funzionalità, economicità ed efficacia dell'azione amministrativa, possano concludere in questa Conferenza accordi al fine di coordinare l'esercizio delle rispettive competenze e svolgere attività di interesse comune; - Visto l'art. 3-octies, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modifiche ed integrazioni, che dispone che, con decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro della solidarietà sociale, sono individuati, sulla base di parametri e criteri generali definiti dalla Conferenza unificata, di cui all'art. 8 del richiamato decreto legislativo n. 281 del 1997, i profili professionali dell'area sociosanitaria; - Visto il comma 5 del richiamato art. 3-octies che prevede che le figure professionali operanti nell'area sociosanitaria a elevata integrazione sanitaria, da formare in corsi a cura delle regioni, siano individuate con regolamento del Ministro della sanità di concerto con il Ministro per la solidarietà sociale, sentita questa Conferenza e siano definiti i relativi ordinamenti didattici; - Visto il decreto del 18 febbraio 2000 del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro per la solidarietà sociale con il quale, in conformità ai criteri stabiliti dalla Conferenza unificata (rep. atti n....), è stata individuata la figura, il profilo professionale e l'ordinamento didattico dei corsi di formazione dell'operatore sociosanitario; - Considerato che la Corte dei conti, con ordinanza n. 3/2000, nella adunanza del 21 settembre 2000, ha deliberato di sospendere ogni pronuncia e di rimettere gli atti alla Corte costituzionale, ritenuta la non manifesta infondatezza e la rilevanza, ai fini del decidere, di questioni di legittimità costituzionale in relazione all'art. 3-octies, comma 5, del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modificazioni; - Vista la proposta di accordo trasmessa con nota del 15 febbraio 2001 dal Ministero della sanità che, in pari data, è stata inviata alle regioni e province autonome, con il quale si propone in attesa della decisione della Corte costituzionale, che la figura dell'operatore sociosanitario e il relativo ordinamento siano individuati tramite un accordo tra i Ministri della sanità e della solidarietà sociale e le regioni e province autonome; - Vista la nota del 15 febbraio con la quale la regione Veneto, a nome del coordinamento tecnico interregionale dell'area sanità e servizi sociali, ha avanzato alcune richieste di emendamento alla proposta di accordo, precisando che in caso di accoglimento delle stesse, da parte delle 6

8 regioni, si intendeva reso il parere a livello tecnico; - Vista la nota del 16 febbraio 2001 con la quale il Ministero della sanità, a cui sono state inoltrate le suddette richieste emendamentive avanzate dalle regioni, ha comunicato di non avere rilievi da formulare in merito; - Acquisito l'assenso del Governo, delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano; - Sancisce il seguente accordo, nei termini sotto indicati tra il Ministro per la sanità, il Ministro per la solidarietà sociale, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano; - Ritenuto non più differibile la istituzione di una specifica figura di operatore sociosanitario che svolga attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell'ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario, ed a favorire il benessere e l'autonomia dell'utente; - Considerata la conseguente necessità di attivare immediatamente i relativi corsi di formazione; - Ritenuto che, in attesa della decisione della Corte costituzionale, la disciplina sulla figura di detto operatore e sul relativo ordinamento possa essere adottata tramite un accordo fra i Ministri della sanità e della solidarietà sociale e le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ai sensi dell'art. 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; - Ritenuto, in attesa della decisione della Corte costituzionale sulle questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Corte dei conti con ordinanza n. 3/2000 in merito al decreto del Ministro della sanità di concerto con il Ministro della solidarietà sociale 18 febbraio 2000, concernente la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'operatore sociosanitario e la definizione dell'ordinamento didattico, necessario ed urgente attivare i corsi di formazione di operatore sociosanitario, restando impregiudicate le ulteriori autonome determinazioni delle amministrazioni interessate a seguito ed in conformità della sentenza della Corte costituzionale; Convengono quanto segue: in attesa della decisione della Corte costituzionale sulla legittimità costituzionale dell'art. 3-octies del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modificazioni, e con salvezza delle ulteriori autonome determinazioni dello Stato e delle regioni a seguito ed in conformità alla sentenza della Corte costituzionale, la figura, il profilo professionale ed il relativo ordinamento didattico dell'operatore sociosanitario sono, provvisoriamente, disciplinati in conformità ai contenuti degli articoli da 1 a 13 del decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro della solidarietà sociale, 18 febbraio 2000, e relativi allegati, con la precisazione che il contenuto dell'art. 12 va modificato al comma 3 e comma 4, nel testo che qui di seguito si riproduce: Art. 1. Figura e profilo 1. È individuata la figura dell'operatore sociosanitario. 2. L'operatore sociosanitario è l'operatore che, a seguito dell'attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a: a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell'ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; b) favorire il benessere e l'autonomia dell'utente. Art. 2. La formazione 1. La formazione dell'operatore sociosanitario è di competenza delle regioni e province autonome, che provvedono alla organizzazione dei corsi e delle relative attività didattiche, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto. 2. Le regioni e le province autonome, sulla base del proprio fabbisogno annualmente determinato, accreditano le aziende UU.SS.LL. e ospedaliere e le istituzioni pubbliche e private, che rispondono ai requisiti minimi specificati dal Ministero della sanità e dal dipartimento degli affari sociali con apposite linee guida, alla effettuazione dei corsi di formazione. 7

9 Art. 3. Contesti operativi 1. L'operatore sociosanitario svolge la sua attività sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socio-assistenziale e sociosanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell'utente. Art. 4. Contesto relazionale 1. L'operatore sociosanitario svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale. Art. 5. Attività 1. Le attività dell'operatore sociosanitario sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita: a) assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero; b) intervento igienico-sanitario e di carattere sociale; c) supporto gestionale, organizzativo e formativo. 2. Le attività di cui al comma 1 sono riassunte nell'allegata tabella A che forma parte integrante del presente decreto. Art. 6. Competenze 1. Le competenze dell'operatore di assistenza sono contenute nell'allegata tabella B che forma parte integrante del presente decreto. Art. 7. Requisiti di accesso 1. Per l'accesso ai corsi di formazione dell'operatore sociosanitario è richiesto il diploma di scuola dell'obbligo ed il compimento del diciassettesimo anno di età alla data di iscrizione al corso. Art. 8. Organizzazione didattica 1. La didattica è strutturata per moduli e per aree disciplinari. Ogni corso comprende i seguenti moduli didattici: a) un modulo di base; b) un modulo professionalizzante. 2. I corsi di formazione per operatore sociosanitario avranno durata annuale, per un numero di ore non inferiore a 1000, articolate secondo i seguenti moduli didattici: modulo di base: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 200. Motivazione-orientamento e conoscenze di base: modulo professionalizzante: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 250; esercitazioni/stages, numero minimo di ore 100; tirocinio, numero minimo di ore Le regioni e province autonome, attesa l'ampia possibilità di utilizzo dell'operatore sociosanitario, possono prevedere, per un più congruo inserimento nei servizi, moduli didattici riferiti a tematiche specifiche sia mirate all'utenza (ospedalizzata, anziana, portatrice di handicap, psichiatrica, con dipendenze patologiche ecc..) sia alla struttura di riferimento (residenza assistita, domicilio, casa di riposo, comunità, ecc.). 4. Oltre al corso di qualificazione di base sono previsti moduli di formazione integrativa, per un massimo di 200 ore di cui 100 di tirocinio; i moduli sono mirati a specifiche utenze e specifici contesti operativi, quali utenti anziani, portatori di handicap, utenti psichiatrici, malati terminali, contesto residenziale, ospedaliero, casa alloggio, RSA, centro diurno, domicilio, ecc. 8

10 Modulo tematico: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 50.Tematiche professionali: tipo di formazione esercitazioni/stage, numero minimo di ore 50. Specifiche: tipo di formazione tirocinio, numero minimo di ore 100. Art. 9. Moduli didattici integrativi post-base 1. Sono previste misure compensative in tutti i casi in cui la formazione pregressa risulti insufficiente, per la parte sanitaria o per quella sociale. Art. 10. Materie di insegnamento 1. Le materie di insegnamento, relative ai moduli didattici di cui all'art. 8, sono articolate nelle seguenti aree disciplinari: a. area socio culturale, istituzionale e legislativa; b. area psicologica e sociale; c. area igienico sanitaria; d. area tecnico operativa. 2. Le materie di insegnamento sono riassunte nell'allegata tabella C, che forma parte integrante del presente decreto. Art. 11. Tirocinio 1. Tutti i corsi comprendono un tirocinio guidato, presso le strutture ed i servizi nel cui ambito la figura professionale dell'operatore sociosanitario è prevista. Art. 12. Esame finale e rilascio dell'attestato 1. La frequenza ai corsi è obbligatoria e non possono essere ammessi alle prove di valutazione finale coloro che abbiano superato il tetto massimo di assenze indicato dalla regione o provincia autonoma nel provvedimento istitutivo dei corsi, e comunque non superiore al 10% delle ore complessive. 2. Al termine del corso gli allievi sono sottoposti ad una prova teorica e ad una prova pratica da parte di una apposita commissione d'esame, la cui composizione è individuata dal citato provvedimento regionale e della quale fa parte un esperto designato dall'assessorato regionale alla sanità ed uno dall'assessorato regionale alle politiche sociali. 3. In caso di assenze superiori al 10% delle ore complessive, il corso si considera interrotto e la sua eventuale ripresa nel corso successivo avverrà secondo modalità stabilite dalla struttura didattica. 4. All'allievo che supera le prove, è rilasciato dalle regioni e province autonome un attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale, nelle strutture, attività e servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali. Art. 13. Titoli pregressi 1. Spetta alle regioni e province autonome, nel contesto del proprio sistema della formazione, quantificare il credito formativo da attribuirsi a titoli e servizi pregressi, in relazione all'acquisizione dell'attestato di qualifica relativo alla figura professionale di operatore socio- sanitario, prevedendo misure compensative in tutti i casi in cui la formazione pregressa risulti insufficiente, per la parte sanitaria o per quella sociale, rispetto a quella prevista dal presente decreto. 9

11 ALLEGATO A Elenco delle Principali attività previste per L'Operatore Socio Sanitario 1. Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero: - assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e di igiene personale; - realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico; - collabora ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità psicofisiche residue, alla rieducazione, riattivazione, recupero funzionale; - realizza attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi; - coadiuva il personale sanitario e sociale nell'assistenza al malato anche terminale e morente; - aiuta la gestione dell'utente nel suo ambito di vita; - cura la pulizia e l'igiene ambientale. 2. Intervento igienico sanitario e di carattere sociale: - osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell'utente; - collabora alla attuazione degli interventi assistenziali; - valuta, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da proporre; - collabora alla attuazione di sistemi di verifica degli interventi; - riconosce ed utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione e relazione appropriati in relazione alle condizioni operative; - mette in atto relazioni-comunicazioni di aiuto con l'utente e la famiglia, per l'integrazione sociale ed il mantenimento e recupero della identità personale. 3. Supporto gestionale, organizzativo e formativo: - utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante il servizio; - collabora alla verifica della qualità del servizio; - concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo, alla realizzazione dei tirocini ed alla loro valutazione; - collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento; - collabora, anche nei servizi assistenziali non di ricovero, alla realizzazione di attività semplici. *** ALLEGATO B Competenze dell'operatore Socio Sanitario competenze tecniche In base alle proprie competenze ed in collaborazione con altre figure professionali, sa attuare i piani di lavoro. È in grado di utilizzare metodologie di lavoro comuni (schede, protocolli ecc.). È in grado di collaborare con l'utente e la sua famiglia: - nel governo della casa e dell'ambiente di vita, nell'igiene e cambio biancheria; - nella preparazione e/o aiuto all'assunzione dei pasti; - quando necessario, e a domicilio, per l'effettuazione degli acquisti; 10

12 - nella sanificazione ambientale. È in grado di curare la pulizia e la manutenzione di arredi e attrezzature, nonché la conservazione degli stessi e il riordino del materiale dopo l'assunzione dei pasti. Sa curare il lavaggio, l'asciugatura e la preparazione del materiale da sterilizzare. Sa garantire la raccolta e lo stoccaggio corretto dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico sanitario, e dei campioni per gli esami diagnostici, secondo protocolli stabiliti. Sa svolgere attività finalizzate all'igiene personale, al cambio della biancheria, all'espletamento delle funzioni fisiologiche, all'aiuto nella deambulazione, all'uso corretto di presidi, ausili e attrezzature, all'apprendimento e mantenimento di posture corrette. In sostituzione e appoggio dei famigliari e su indicazione del personale preposto è in grado di: aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso; - aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie; - osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l'utente può presentare (pallore, sudorazione ecc.); - attuare interventi di primo soccorso; - effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse; - controllare e assistere la somministrazione delle diete; - aiutare nelle attività di animazione e che favoriscono la socializzazione, il recupero ed il mantenimento di capacità cognitive e manuali; - collaborare ad educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi; - provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella o carrozzella; - collaborare alla composizione della salma e provvedere al suo trasferimento; - utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell'utente, riducendo al massimo il rischio; - svolgere attività di informazione sui servizi del territorio e curare il disbrigo di pratiche burocratiche; - accompagnare l'utente per l'accesso ai servizi. competenze relative alle conoscenze richieste Conosce le principali tipologie di utenti e le problematiche connesse. Conosce le diverse fasi di elaborazione dei progetti di intervento personalizzati. Riconosce per i vari ambiti, le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi all'utente sofferente, disorientato, agitato, demente o handicappato mentale ecc. È in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell'utente per le quali è necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche. Conosce le modalità di rilevazione, segnalazione e comunicazione dei problemi generali e specifici relativi all'utente. Conosce le condizioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione. Conosce i principali interventi semplici di educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai loro famigliari. 11

13 Conosce l'organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti informali. competenze relazionali Sa lavorare in équipe. Si avvicina e si rapporta con l'utente e con la famiglia, comunicando in modo partecipativo in tutte le attività quotidiane di assistenza; sa rispondere esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo. È in grado di interagire, in collaborazione con il personale sanitario, con il malato morente. Sa coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali dei territori. Sa sollecitare ed organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione ad iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale. È in grado di partecipare all'accoglimento dell'utente per assicurare una puntuale informazione sul servizio e sulle risorse. È in grado di gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. Affiancandosi ai tirocinanti, sa trasmettere i propri contenuti operativi. *** ALLEGATO C Obiettivi di Modulo e Materie di Insegnamento Primo modulo (200 ore di teoria): - acquisire elementi di base utili per individuare i bisogni delle persone e le più comuni problematiche relazionali; - distinguere i sistemi organizzativi socio-assistenziali e la rete dei servizi; - conoscere i fondamenti dell'etica, i concetti generali che stanno alla base della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, nonché i principi che regolano il rapporto di dipendenza del lavoratore (doveri, responsabilità, diritti...); - conoscere i concetti di base dell'igiene e i criteri attraverso i quali mantenere la salubrità dell'ambiente. Secondo modulo (250 ore di teoria, 100 esercitazioni, 450 tirocinio): - riconoscere e classificare i bisogni ed interpretare le problematiche assistenziali derivanti in relazione alle principali caratteristiche del bambino, della persona anziana, della persona con problemi psichiatrici, con handicap, ecc. o in situazioni di pericolo; - identificare tutti gli elementi necessari alla pianificazione dell'assistenza, collaborando con le figure professionali preposte; - riconoscere le principali alterazioni delle funzioni vitali al fine di attivare altre competenze e/o utilizzare tecniche comuni di primo intervento; - applicare le conoscenze acquisite per: mantenimento di un ambiente terapeutico adeguato - cura della persona - mantenimento delle capacità residue - recupero funzionale; - conoscere ed applicare le diverse metodologie operative presenti nelle sedi di tirocinio; - conoscere i principali aspetti psico-sociali dell'individuo e del gruppo al fine di sviluppare abilità comunicative adeguate alle diverse situazioni relazionali degli utenti e degli operatori nonché conoscere le caratteristiche, le finalità e le prestazioni di assistenza sociale allo scopo di concorrere, per quanto di competenza, al mantenimento dell'autonomia e dell'integrazione sociale dell'utente. 12

14 L Operatore Socio Sanitario con FORMAZIONE COMPLEMENTARE in ASSISTENZA SANITARIA L Operatore Socio Sanitario può partecipare, facoltativamente, al corso di formazione chiamato Modulo facoltativo complementare in assistenza sanitaria È la Legge Regionale n. 20 del 16 agosto 2001 poi modificata dalla LR n.17 del che ha istituito il nuovo percorso formativo La figura professionale dell Operatore Socio Sanitario. Modulo facoltativo complementare in assistenza sanitaria. L accordo Stato/Regioni del 16 gennaio 2003 ha disciplinato la formazione complementare dell operatore socio sanitario, di fatto creando una nuova figura professionale dell Operatore Socio Sanitario Specializzato. A questo accordo non vi è stata data applicazione per le difficoltà tra gli Assessori Regionali alla sanità e al sociale a dare origine ad una nuova figura professionale. Il dibattito è sospeso la Legge regionale prevede: formazione complementare di assistenza con modulo di 150 ore teoriche e 200 tirocinio (DGR 3119/2002 Approvazione programma di studio) nuove competenze specifiche e attività nel settore curativo sempre coadiuvato dall infermiere e conformemente alle direttive del personale infermieristico Queste le nostre osservazioni: A questo modulo formativo facoltativo, nel Veneto, hanno aderito oltre operatori che si sono specializzati tra il 2002 e il Pertanto ad oggi l o.s.s. con formazione complementare ha previsto in Veneto l iter formativo, ma non quello giuridico/contrattuale e pertanto non è previsto il suo inserimento in nessun contratto di lavoro e perciò non può svolgere le funzioni. questi operatori, che lavorano nelle nostre strutture sanitarie e socio-sanitarie hanno delle aspettative, si sono impegnati, speso soldi e tempo per specializzarsi questi operatori corrono il rischio di essere utilizzati in modo improprio per sopperire alla carenza di personale infermieristico questi operatori non sono giuridicamente tutelati perché questa loro figura non è inserita in nessun contratto di lavoro (rischio di abuso di professione!) questi operatori, nei processi assistenziali, devono essere inseriti ad integrazione nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie con le altre figure professionali dell assistenza e non in sostituzione 13

15 Conclusioni Le problematiche emerse da questa breve analisi ci fanno capire che il cambiamento in atto nei processi assistenziali sia in ambito sanitario che sociale, sono molteplici ed è necessario essere preparati a governarli. L integrazione del personale di supporto all assistenza deve essere un percorso pianificato e progettato attraverso l analisi dei processi assistenziali, nelle Unità operative di ricovero ma anche nel territorio, perché l equipe di assistenza indichi gli ambiti degli interventi delle varie professionalità. Il percorso dovrà prevedere altresì piani formativi che prevedano vari interventi, sul piano delle competenze e sul piano dell integrazione fra le varie figure presenti nelle unità operative. L azione sindacale è fondamentale in quanto si interviene nell ambito dell organizzazione del lavoro dove, oltre ai temi classici della contrattazione (produttività, dotazioni organiche ecc..), si dovrà intervenire sui percorsi di carriera per la valorizzazione di questi operatori. Quindi il sindacato dovrà prioritariamente garantire che la collocazione giuridica di tutti gli operatori socio-sanitari sia nella corretta posizione all interno dei Contratti. La CGIL ti invita a riflettere sull importanza e sul valore dell Operatore Socio- Sanitario e sulla necessità di governare questi processi di cambiamento, per evitare abusi e scorretto utilizzo di questo personale. Per questo la CGIL è al fianco dei lavoratori per la tutela dei loro diritti. NON SUBIRE IN SILENZIO: informati rispetto alla tua vita lavorativa, su quali sono i tuoi doveri e i tuoi diritti. Rivolgiti al delegato CGIL del tuo posto di lavoro o alla sede CGIL più vicina. a cura di Funzione Pubblica del Veneto CGIL FUNZIONE PUBBLICA Venezia Mestre, in Via Ca Marcello 10 Giorni e orari di apertura dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore e dalle ore alle ore Telefono: Fax: fp.venezia@veneto.cgil.it /fpcgilvenezia2 14

16 LE RETRIBUZIONI DELL OPERATORE SOCIO SANITARIO NEI CONTRATTI DI LAVORO PUBBLICI E PRIVATI CONTRATTO LIV. RETRIBUZIONE LORDA MENSILE RETRIBUZIONE LORDA ANNUA CALCOLATA SU 12 MESI a cui va aggiunta la 13^ ed eventuale 14^ MENSILITA' AUTONOMIE LOCALI B , ,71 13 B , ,61 13 B , ,92 13 B , ,61 13 B , ,79 13 B , ,58 13 B , ,40 13 SANITA' PUBBLICA Bs 1.532, ,84 13 Bs , ,58 13 Bs , ,30 13 Bs , ,78 13 Bs , ,69 13 Bs , ,92 13 SANITA' PRIVATA B , ,80 13 B , ,21 13 B , ,89 13 AGIDAE C , ,32 13 ANASTE , ,36 14 ANPAS C , ,00 13 COOPERATIVE SOCIALI C , ,52 13 C , ,00 13 UNEBA , , S 1.327, ,32 14 Le retribuzioni non comprendono le indennità previste dai rispettivi CCNL. Per maggiori informazioni, consulta il CCNL di riferimento.

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