Direzione generale della Presidenza. Settore Sistema Regionale di Protezione Civile Settore Sistema delle Competenze e Formazione

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1 Direzione generale della Presidenza Settore Sistema Regionale di Protezione Civile Settore Sistema delle Competenze e Formazione Corso regionale per volontari di protezione civile addetti alla conduzione di macchine operatrici a supporto della Colonna Mobile Regione Toscana 19 Ottobre 2013

2 Protezione Civile Italiana = SISTEMA

3 SISTEMA = unità fisica e funzionale, costituita da più parti (tessuti, organi od elementi ecc.) interagenti (od in relazione funzionale) tra loro (e con altri sistemi), formando un tutt'uno in cui, ogni parte, dà un contributo per una finalità comune

4 Se il sistema organizzativo della Protezione Civile italiana è considerato un valore aggiunto perché consente la partecipazione attiva di molte componenti istituzionali e della cittadinanza attiva, dal punto di vista della sicurezza (safety) il sistema rappresenta da subito una criticità.

5 Poniamo il caso che il nostro sistema regionale di Protezione Civile venisse considerato alla stregua di un grande cantiere, quali azioni si dovrebbero intraprendere per organizzarlo?

6 PROGETTAZIONE PIANIFICAZIONE ORGANIZZAZIONE FORMAZIONE / INFORMAZIONE GESTIONE

7 L attività di Protezione Civile però necessita di intervento IMMEDIATO anche in assenza di preliminare pianificazione di organizzazione di uomini, mezzi e logistica, improntata a carattere di immediata operatività... con imprevedibilità e indeterminatezza del contesto degli scenari emergenziali nei quali siamo chiamati ad operare tempestivamente

8 Appare quindi necessario derogare per gli aspetti formali alle procedure ed agli adempimenti riguardanti le scelte da operare in materia di prevenzione e protezione pur osservando ed adottando sostanziali e concreti criteri operativi in grado di garantire la tutela delle persone coinvolte.

9 Per chi opera in Protezione Civile è fondamentale che riceva formazione, informazione e addestramento

10 Il 30 aprile 2008 sul supplemento ordinario n.108 alla Gazzetta Ufficiale n.101 è stato pubblicato il Decreto Legislativo n.81 meglio conosciuto come Testo Unico della Sicurezza.

11 Il Decreto, costituito da 306 articoli e 51 allegati, è entrato in vigore (parzialmente) il 15 maggio 2008.

12 Con l entrata in vigore del Decreto Legislativo 81/2008 sono stati abrogati e sostituiti molti decreti, altri sarebbero restati in vigore fino all adozione di appositi provvedimenti regolamentari (comunque per un massimo di 12 mesi, quindi fino al 15 maggio 2009), altri invece non espressamente o implicitamente abrogati sarebbero rimasti in vigore a tempo indeterminato.

13 In sintesi il Decreto Legislativo 81/08, diviso in 13 titoli, definiva i livelli minimi di sicurezza da rispettare in tutte le attività lavorative al di fuori delle mura domestiche.

14 Questa riorganizzazione ha inevitabilmente portato anche all inserimento di alcuni aggiornamenti, uno tra questi, per la prima volta, il coinvolgimento del volontariato.

15 La figura del volontario, così come definita dalla Legge 266 del 1991, compariva nell art.2 del D.Lgs.81/08 dove veniva equiparato alla figura del lavoratore inteso come: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

16 Anche nell articolo 4 ricompariva la parola volontari dove, nel comma 1 lettera g veniva indicata la non computabilità degli stessi ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il Decreto faceva discendere particolari obblighi.

17 Ne deriva che in mancanza dell emanazione di appositi decreti attuativi, con specifico riferimento a diversi settori tra cui quello delle organizzazioni di volontariato, il 15 Maggio 2009 il D.Lgs.81/08 sarebbe diventato completamente applicativo.

18 In considerazione dei molteplici settori di attività che riguardano il volontariato, è apparso chiaro che la problematica si poneva in termini molto diversi, in linea di principio comunque ogni attività sarebbe stata oggetto almeno di alcuni obblighi di Legge (ambito della protezione civile, antincendio boschivo, soccorso e trasporto sanitario, assistenza domiciliare ecc..).

19 Decreto 13 aprile 2011 Disposizioni in attuazione dell articolo 3, comma 3 bis del D.Lgs. 81/08 Ai fini dell applicazione del presente Decreto il volontario della Protezione Civile è equiparato al lavoratore esclusivamente per le attività specificate all articolo 4 comma 1 e 2

20 Articolo 4 comma 1 Le organizzazioni curano che il volontario nell ambito degli scenari di rischio e sulla base dei compiti da lui svolti, riceva formazione, informazione e addestramento, nonché sia sottoposto al controllo sanitario Articolo 4 comma 2 Le organizzazioni curano che il volontario nell ambito degli scenari di rischio e sulla base dei compiti da lui svolti, sia dotato di attrezzature e dispositivi di protezione individuale (DPI) idonei per lo specifico impiego e che sia adeguatamente formato e addestrato al loro uso conformemente alle indicazioni

21 Decreto Capo D.P.C. 12/01/2012 Adozione dell intesa tra D.P.C. e Regioni per la condivisione di indirizzi comuni Articolo 1: contenente l allegato per l individuazione degli scenari di rischio di protezione civile e dei compiti in essi svolti dai volontari Articolo 2: contenente l allegato con la condivisione degli indirizzi comuni per lo svolgimento delle attività di formazione, informazione ed addestramento dei volontari Articolo 3: contenente l allegato con la condivisione degli indirizzi comuni per l individuazione degli accertamenti medici basilari finalizzati all attività di controllo sanitario dei volontari

22 Decreto Capo D.P.C. 12/01/2012 Adozione dell intesa tra D.P.C. e Regioni per la condivisione di indirizzi comuni Articolo 4: contenente l allegato per la definizione delle attività di sorveglianza sanitaria di cui all articolo 41 del Decreto 81/08 (esposizione agli agenti di rischio) Articolo 5: modalità applicative del decreto

23 Per l attuazione del paragrafo 2 allegato 2 al Decreto Capo D.P.C. 12/01/2012 sono stati emanati i Criteri di massima per la definizione degli standard minimi per lo svolgimento delle attività formative in materia di sicurezza In premessa si legge: le attività formative, informative e di addestramento costituiscono il principale presidio a tutela della sicurezza

24 TUTTA LA NOSTRA SICUREZZA DIPENDE DALLA MACCHINA

25 1. La macchina da sola, per quanto sicura, non basta a garantire la nostra e altrui incolumità 2. Deve essere scelta ed impiegata in funzione dell uso per la quale è stata progettata (no adattamenti!!) 3. Nessuno DEVE sentirsi «esperto» nel condurre una macchina per movimento terra

26 OGGI PARLEREMO Macchine Movimento Terra, scavo e carico Compiti e responsabilità dell operatore Ambiti d impiego Regole generali di utilizzo

27 DEFINIZIONE DI MACCHINA MOVIMENTO TERRA (MMT) Si intendono le macchine semoventi, impiegate prevalentemente in opere edili o di genio civile, adibite all esecuzione di attività di scavo, carico e trasporto di terra o di materiali assimilabili, quali roccia, sabbia, ghiaia, ecc.

28 QUALI SONO LE MACCHINE MOVIMENTO TERRA?

29 CHE MACCHINE IN CMRT? MINIPALA Macchina versatile, che può essere equipaggiata con diversi accessori, ad ingombro ridotto con ottime caratteristiche di mobilità e velocità nei movimenti, ma proprio per questo richiede grande attenzione e prudenza nella guida. Si trova in versione cingolata e gommata.

30 CHE MACCHINE IN CMRT? TERNA Macchina da considerare universale per la capacità di svolgere più funzioni e quindi una notevole quantità di lavori differenti. Ha la possibilità di operare come escavatore, utilizzando gli stabilizzatori e la benna a cucchiaio installati posteriormente oppure utilizzando la benna frontale per carico e movimento terra.

31 CHE MACCHINE IN CMRT? MERLO Macchina per sollevamento di elevate prestazioni e semplice nell utilizzo con possibilità di uso anche per movimento terra

32 CHE MACCHINE IN CMRT? ATTENZIONE I cingoli, generalmente gommati, determinano una buona aderenza al suolo Mentre le gomme garantiscono grande agilità. ATTENZIONE L utilizzo delle macchine movimento terra come apparecchi di sollevamento è vietato dalle norme di legge se questa funzione non è espressamente prevista dalla certificazione tecnica rilasciata dal costruttore allegata al manuale d uso.

33 COMPITI E RESPONSABILITÀ DELL OPERATORE Dal 12 marzo 2013 è in vigore l accordo tra governo e regioni che istituisce una specifica abilitazione (patentino) per gli utilizzatori dei mezzi meccanici siano essi lavoratori autonomi o dipendenti. Per i lavoratori è previsto di frequentare un corso di formazione tecnico pratico con prova di verifica finale il cui esito positivo consentirà il rilascio di una abilitazione. Il corso di oggi non sostituisce tale abilitazione, ma soddisfa i criteri per la formazione degli operatori in attività di Protezione Civile.

34 COMPITI E RESPONSABILITÀ DELL OPERATORE La conduzione di una MMT richiede una particolare abilità e una preparazione tecnica oltre ad un elevato senso di responsabilità, l operatore quindi deve possedere specifici requisiti psicofisici per essere idoneo a questo lavoro. La conduzione e l utilizzo di queste macchine deve essere pertanto riservato solo a personale competente ed appositamente incaricato.

35 COMPITI E RESPONSABILITÀ DELL OPERATORE Articolo 20 D.Lgs. 81/08 Ogni operatore deve prendersi cura della propria sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro (operazioni), su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazioni ed alle istruzioni e ai mezzi a lui forniti

36 COMPITI E RESPONSABILITÀ DELL OPERATORE CONTRIBUIRE all adempimento delle norme previste a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro OSSERVARE le disposizioni impartite dai responsabili ai fini della protezione collettiva ed individuale, non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di propria competenza UTILIZZARE correttamente le attrezzature di lavoro ed i dispositivi di sicurezza

37 NON RIMUOVERE O MODIFICARE i dispositivi di sicurezza, di segnalazione e di controllo PARTECIPARE ai programmi di formazione e di addestramento SOTTOPORSI ai controlli sanitari previsti

38 DPI specifici da utilizzare con le MMT Prima di iniziare ad utilizzare le MMT, è fondamentale indossare i dispositivi di protezione individuale prescritti (DPI).

39 AMBITI D IMPIEGO In attività di Protezione Civile le MMT sono indispensabili per il paleggiamento e movimentazione di macerie, fango e altri materiali derivanti da danneggiamento.

40 AMBITI D IMPIEGO

41 REGOLE GENERALI DI UTILIZZO Prima di utilizzare il mezzo o compiere qualsiasi intervento di manutenzione o riparazione è fondamentale conoscere la macchina e leggere attentamente il manuale di uso e manutenzione che obbligatoriamente deve essere in dotazione. Leggere sempre anche le etichette segnaletiche che si trovano attaccate sul mezzo.

42 REGOLE GENERALI DI UTILIZZO Le targhette segnaletiche devono essere mantenute integre e leggibili, in caso di sostituzione di un componente sul quale era applicata una targhetta, si dovrà provvedere alla sua ricollocazione. Cosa significano?

43 TARGHETTE O PITTOGRAMMI

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48 RICORDATE!!

49 In caso di urti importanti o del ribaltamento della macchina è obbligatorio far verificare l idoneità della cabina di protezione Mantenere la cabina di guida sempre sgombra da attrezzi od oggetti che muovendosi potrebbero impedire l azionamento dei comandi. Mantenere scarpe, pedaliera e comandi sempre pulite da olio fango e terra.

50 Le MMT possono essere dotate di attrezzature opzionali; prima del loro utilizzo consultare attentamente il manuale di uso e manutenzione per verificare la compatibilità e le relative istruzioni.

51 Prima di eseguire interventi su punti che richiedono apertura di cofani o sportelli, posizionare sempre i puntelli di fermo Per gli organi in movimento non fare mai affidamento sulla tenuta del circuito idraulico

52 Prima di iniziare qualsiasi intervento effettuare un sopralluogo per individuare eventuali situazioni di pericolo, in particolare verificare: presenza di pozzetti scoperti presenza di scarpate e cigli cedevoli presenza linee elettriche e tubazioni a terra o aeree presenza di cordolature nascoste da acqua o fango corretta ventilazione di locali confinati, poco spaziosi o chiusi

53 Nell esecuzione di lavori lungo strade aperte al traffico posizionare preventivamente idonea segnaletica stradale (vedi Decreto Interministeriale 4/3/2013)

54 In caso di nebbia, pioggia intensa o comunque con visibilità ridotta della zona di lavoro si devono sospendere immediatamente i lavori posizionando la macchina in condizioni di sicurezza

55 COSA FARE PER TRASPORTARE IL MEZZO

56 La macchina deve essere caricata sul mezzo di trasporto con benna vuota, abbassata e senza accessori salendo in retromarcia Nel caso di sollevamento con autogru agganciarsi agli appositi punti ed utilizzare idonee brache di carico

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59 E VIETATO ESEGUIRE LAVORI CON LA BENNA RIVOLTA VERSO VALLE!!

60 CON BENNA SCARICA MOVIMENTARE LA MMT CON LA BENNA RIVOLTA VERSO VALLE Evitare sempre che la macchina si trovi con l asse a 90 rispetto alla direzione di massima pendenza

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64 Nelle operazioni eseguite in presenza di acqua verificarne preventivamente la profondità di immersione e la planarità del fondo sottostante

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66 PRIMA DELLA PROVA PRATICA

67 Leggere attentamente il manuale di uso e manutenzione Utilizzare i DPI Verificare il corretto funzionamento delle luci, degli avvisatori acustici e luminosi Allacciare sempre la cintura di sicurezza Non modificare o utilizzare il MMT senza la cabina di protezione Non usare le pale per il sollevamento di persone

68 Non superare mai la capacità operativa nominale Tenere il personale non autorizzato lontano dalla zona di lavoro della macchina Non lasciare mai la macchina con il motore acceso o i bracci di sollevamento alzati Per parcheggiare azionare il freno di stazionamento e disporre l attrezzo appoggiato sul terreno Portare sempre l attrezzo accessorio più in basso possibile Non viaggiare o sterzare con i bracci di sollevamento alzati Caricare, scaricare e sterzare su terreno pianeggiante

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70 PER ULTIMO IMPARARE I SEGNI GESTUALI PER COMUNICARE

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73 Direzione generale della Presidenza Settore Sistema Regionale di Protezione Civile Settore Sistema delle Competenze e Formazione Corso regionale per volontari di protezione civile addetti alla conduzione di macchine operatrici a supporto della Colonna Mobile Regione Toscana 19 Ottobre 2013 ARRIVEDERCI!!

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