Gli obiettivi catadiottrici

Transcript

1 Obiettivi Gli obiettivi catadiottrici specchio delle mie brame Riscopriamo l obiettivo catadiottrico, un teleobiettivo di focale 500mm leggero e compatto. Fotografia naturalistica, sportiva, ma anche ritratti e ripresa macro. Pregi e difetti del sistema. Le lunghe focali sono sempre state nei desideri di ogni fotografo: tanto più lunghe quanto più desiderate. Il loro aspetto, non passano certo inosservate, e la possibilità di riprendere da lontano, le hanno fatte diventare le ottiche preferite dai fotografi. Purtroppo costruire una lunga focale che dia risultati di buon livello è difficile e costoso. Così come ridurne peso e dimensioni a misura di fotografo. I cataloghi dei fabbricanti sono affollati di teleobiettivi, e basta un occhiata per rendersi conto di quanto affermiamo. Il prezzo, in modo particolare, impedisce al fotoamatore di dedicarsi alle riprese con focali superiori al 300mm. Purtroppo è sopra i trecento millimetri che inizia la vera fotografia col teleobiettivo: sport, e caccia fotografica sono i settori che non possono fare a meno delle lunghe e lunghissime focali. Un'occhiata ai prezzi getta sempre una doccia fredda sui desideri più ardenti. Il Nikkor IF EDP da 400mm f/2.8 costa intorno ai settemila euro, quattordici milioni delle vecchie lire; il Canon EF L IS, sempre da 400mm f/2.8 costa ancora di più, circa diecimila euro. E se vogliamo spingerci ancora più su, verso focali da 500mm, i prezzi aumentano. Possiamo risparmiare rivolgendo la nostra attenzione verso focali di tale lunghezza, ma di minore luminosità. Il risparmio è notevole. Un 400mm f/5,6 si paga intorno ai duemila euro. Uno sfizio costoso, se non si usa l'obiettivo per lavoro. E rimane comunque l'ingombro e il peso. Rinunciare alla fotografia con le lunghe focali? Niente affatto. Non esiste una sola tecnologia, quella comunemente più usata, per costruire gli obiettivi. Le difficoltà dei fotografi che desiderano una lunga focale per dedicarsi alla caccia fotografica, le hanno, fin dal principio, incontrate gli astronomi, che desiderano telescopi sempre più potenti, per dedicarsi alla caccia di stelle e comete. In questo caso le difficoltà sono mol-

2 Ogni punto luce fuori fuoco viene reso dal catadiottrico come un cerchietto luminoso. l'effetto, se ben dosato, può fornire interessanti immagini creative. Anche la sfocatura fa parte del linguaggio fotografico. La immagine è tratta da un reportage sui luoghi manzoniani eseguito per un mensile di viaggi e natura. La sfocatura poco usuale del catadiottrico ha contribuito a determinare l'atmosfera irreale. tiplicate in modo esponenziale, dal momento che i "teleobiettivi" usati dagli astronomi hanno focali non di centimetri, ma di metri. La soluzione venne trovata già nell'ottocento: l'obiettivo cosiddetto a specchi che, al posto di lenti usa specchi. La costruzione di un obiettivo a specchi, definito nei cataloghi di fotografia come "catadiottrico" o anche "reflex", è molto più semplice, quindi meno costosa. Inoltre l'uso di specchi al posto di gruppi di lenti, e il particolare percorso ottico che ne deriva, consente di ridurne drasticamente le dimensioni, rispetto a un teleobiettivo tradizionale. Obiettivo a specchi, detto catadiottrico Gli obiettivi che usano elementi a rifrazione, come le lenti, ed elementi a riflessione, come gli specchi, non sono invenzione recente. Anzi, le soluzioni escogitate nel corso dei secoli furono molte. Nel 1874 il francese Mangin inventò il catadiottrico che prese il suo nome. Impiega un rivestimento argentato, riflettente, steso sulla superficie convessa di un menisco, lavorato in modo da essere acromatico. A questo specchio se ne aggiunge un secondo, secondario. Altro disegno ottico venne escogitato nel 1940 da Bouwers e Maksutov. Impiega un menisco correttore posto concentricamente allo specchio, che funge anche da appoggio per uno specchio secondario. Tra i vantaggi di queste costruzioni ottiche vanno elencate la loro ridotta dimensione, il peso contenuto e la possibilità di ottenere un notevole intervallo di messa a fuoco, solamente con piccoli spostamenti dello specchio primario o di quello secondario. Tra gli svantaggi del catadiottrico va considerato il basso contrasto della immagine prodotta, e il flare, che obbliga ad adottare annerimenti interni e schermature molto efficienti per ridurlo. Inoltre, non permette l'uso di un diaframma tradizionale a iride. L'unico modo pratico per ridurre la quantità di luce che entra nell'obiettivo consiste nell'uso di filtri grigi. Il catadiottrico nella pratica Anche l'uso degli obiettivi è soggetto a mode ricorrenti. Negli anni settanta, del secolo appena trascorso, Haas, fotografo di Life pubblicò diversi servizi, realizzati con un obiettivo catadiottrico. In campo foto-

3 La cosiddetta "camera di Schmidt" prevede un vetro asferico di correzione in corrispondenza del diaframma. Schema di catadiottrico secondo Mangin. Schema di un catadiottrico costruito secondo il progetto Bouwers-Maksutov con menisco correttore. Sistema catadiottrico di Chassegrain. grafico era ancora un obiettivo poco conosciuto e trovò subito imitatori. Gli unici catadiottrici dal prezzo abbordabile erano, all'epoca, gli MTO della ottica sovietica. Obiettivi senza pretese, costruiti senza badare troppo alle rifiniture, con standard qualitativi molto ampi, ma sempre obiettivi e per di più a basso costo. Negli ultimi tempi il catadiottrico è stato un po' abbandonato, specialmente dai professionisti. I progressi nella costruzione degli obiettivi tradizionali hanno permesso di avere lunghe e lunghissime focali, anche molto luminose e con una buona correzione delle aberrazioni. Tuttavia, come abbiamo visto, si tratta di obiettivi che il fotoamatore e anche il professionista non specializzato in sport o natura, utilizza saltuariamente. Quindi difficilmente acquista. Un 500mm catadiottrico, invece, è alla portata di tutti e i risultati sono sempre buoni. Il diaframma fisso e l'apertura di f/8 non rappresentano, oggi, un limite al suo utilizzo. Le pellicole di 400 e 800 ISO di sensibilità hanno colori fedeli, grana ridotta e anche un'ampia latitudine di posa, che permette di usare un diaframma f/8 anche in condizioni di luce scarsa. La profondità di campo, che non si può aumentare diaframmando... perché il diaframma non c'è, è più che sufficiente. Anzi, la sua ridotta estensione, riesce a far risaltare meglio il soggetto tra quanto gli sta attorno. Caratteristica anche la sfocatura prodotta dal catadiottrico. A causa dello specchio secondario, piazzato al centro della lente frontale, ogni punto luminoso è in realtà un cerchietto di luce, che circonda un dischetto nero. Ciò è particolarmente evidente quando si riprendono riflessi di luce sull'acqua. Un effetto piacevole, a patto di non abusarne. La possibilità di avere una ampia escursione di messa a fuoco, con un piccolo movi- Tutti i catadiottrici del mercato Marca Focale mm Apertura max Angolo di campo Gruppi e lenti Messa a fuoco minima metri Filtri Dimensioni Peso grammi Zeiss Mirotar ,50 inclusi 225x Minolta AF ,00 inclusi 118x Nikkor Reflex , x Nikkor Reflex , x Pentax SMC Reflex K ,00 inclusi 119x Sigma ,00 30,5 122x Tamron MF CAT , x Vivitar ,70 30,5 86x Yashica ML reflex ,50 inclusi 87x Yashica Reflex ,00 inclusi 220x Zenit MT , x Zenit MT , x Dodici sono i catadiottrici offerti oggi dal mercato. La focale più comune è quella da 500mm, ma non manca chi, come Nikon, Pentax e Zenit, offre anche focali da 1000mm. Tra tutte si distingue Sigma, che ha scelto una focale da 600mm.

4 E' contro le regole, ma anche con un catadiottrico da 500mm è possibile ottenere gradevoli ritratti. Nelle foto di fiori il catadiottrico si presta bene a fornire immagini un po' fuori dal comune di un soggetto alla portata di tutti: i giardini fioriti. Le foto sono tratte da un servizio realizzato per il mensile "Il mio giardino"

5 Lo sapevate che... Già nel 1700 l'astronomo Chassegrain costruiva telescopi che, al posto delle lenti, usavano specchi. Sono gli antenati dei moderni telescopi a rifrattori e anche dei moderni obiettivi catadiottrici per fotografia. La ridotta profondità di campo del catadiottrico da 500mm ha fatto in modo che i soggetti risaltassero in modo particolare sullo fondo. La lunghezza focale ha consentito al fotografo di rimanere distante dal soggetto, senza disturbarlo. Iguana di terra, isole Galàpagos. Il barilotto dei catadiottrici è molto corto, rispetto a quello di una focale tradizionale di pari lunghezza, perché l'immagine, all'interno dell'obiettivo, compie un doppio percorso: dallo specchio principale a quello secondario e viceversa, prima di giungere alla pellicola. Ciò consente, in pratica, di dimezzare la sua lunghezza. Il primo catadiottrico per fotografia venne usato nel 1840 da Walcott, per ottenere ritratti dagherrotipici. Un catadiottrico che adottasse lo schema usato da Schmidt nel 1931 potrebbe avere sia diaframma sia la incredibile luminosità di f/1. Infatti adottava uno specchio riflettore sferico con diaframma in corrispondenza del centro di curvatura e una lastra di correzione asferica per il controllo di coma e aberrazione di sfericità. Tuttavia il costo di un sistema di questo tipo lo farebbe troppo costoso per gli usi fotografici. mento delle lenti ha indotto alcuni costruttori a dotare il proprio catadiottrico di messa a fuoco a distanza ravvicinata. Ciò aumenta enormemente le possibilità dell'obiettivo. E di conseguenza le situazioni in cui viene utile. La distanza di messa a fuoco minima, parametro dal quale dipende la ripresa a distanza ravvicinata, è molto importante in un teleobiettivo, sia di costruzione tradizionale che catadiottrico. Non dobbiamo pensare al teleobiettivo solamente come a uno strumento che permette di riprendere soggetti molto lontani. Dobbiamo considerarlo un mezzo per fotografare rimanendo distanti dal soggetto: sia questo lontano dal punto in cui ci troviamo, oppure vicino. Non è un sofisma. Se riprendiamo un leone nella savana dobbiamo rimanere distanti, per non disturbarlo e correre inutili rischi. Se riprendiamo una lucertola dobbiamo avere un obiettivo che permetta la messa a fuoco ravvicinata, per riempire il fotogramma con il soggetto, ma che, nello stesso tempo, ci consenta di adottare un punto di presa relativamente distante, per non farla scappare. Ciò si ottiene solamente con una lunga focale e il 500mm catadiottrico sembra fatto apposta. La distanza minima di messa a fuoco è un parametro molto importante, di cui bisogna tenere conto quando si acquista un obiettivo a specchi. Nell'uso pratico il catadiottrico richiede le stesse attenzioni di un teleobiettivo tradizionale di pari lunghezza focale. Non bisogna lasciarsi ingannare dalla sua leggerezza, che consente d'impugnarlo facilmente a mano libera. Un robusto treppiede è sempre indispensabile, per evitare il mosso accidentale. Anche il paraluce in dotazione è utile e bisogna sempre montarlo. E' un obiettivo con poco contrasto, che non è il caso di diminuire ancora con luci parassite laterali. Testo e foto Edo Prando