STRATEGIA DI AUDIT FESR A NORMA DELL ART. 127 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 1303/2013

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2 STRATEGIA DI AUDIT FESR A NORMA DELL ART. 127 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 1303/2013 REGIONE BASILICATA ITALIA PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO CONTROLLO FONDI EUROPEI VIALE REGIONE BASILICATA, POTENZA TEL. +39 (0) (0) FAX +39 (0) mariagrazia.delleani@regione.basilicata.it luciana.picciano@regione.basilicata.it chiara.masi@supporto.regione.basilicata.it lidia.pantone@supporto.regione.basilicata.it I versione - al

3 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata INDICE 1. INTRODUZIONE 1.1 Individuazione dei programmi operativi (titoli e CCI), dei fondi e del periodo coperto dalla strategia di audit 1.2 Individuazione dell'autorità di audit responsabile dell'elaborazione, della sorveglianza e dell'aggiornamento della strategia di audit nonché di ogni altro organismo che abbia contribuito a tale documento 1.3 Riferimento allo status dell'autorità di audit (ente pubblico nazionale, regionale o locale) e organismo in cui è collocato 1.4 Riferimento alla dichiarazione d'intenti, alla carta dell'audit o alla legislazione nazionale (se pertinente) che definisce le funzioni e le responsabilità dell'autorità di audit e degli altri organismi incaricati di svolgere attività di audit sotto la responsabilità di quest'ultima 1.5 Conferma da parte dell'autorità di audit che gli organismi che eseguono audit ai sensi dell'art. 127, par.2, del Reg. (UE) n. 1303/2013 dispongono della necessaria indipendenza funzionale e organizzativa, se applicabile ai sensi dell'art. 123, par.5, del regolamento citato I 2. VALUTAZIONE DEI RISCHI 2.1 Spiegazione del metodo di valutazione del rischio applicato 2.2 Riferimento alle procedure interne di aggiornamento della valutazione dei rischi 3. METODO 3.1 PANORAMICA Riferimento ai manuali o alle procedure di audit recanti la descrizione delle fasi principali dell'attività di audit, comprese la classificazione e il trattamento degli errori rilevati Riferimento agli standard di audit riconosciuti a livello internazionale che l'autorità di audit prenderà in considerazione per il suo lavoro di audit, come stabilito all'articolo 127, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1303/ Indicare le procedure in atto per elaborare la relazione di controllo e il parere di audit da presentare alla Commissione ai sensi dell'art. 127, paragrafo 5, del Reg. (UE) n. 1303/ Per i programmi CTE, riferimento a disposizioni specifiche in materia di audit e spiegazione di come l'autorità di audit intende garantire il processo di coordinamento e sorveglianza con il gruppo di revisori degli altri Stati membri interessati da questo programma e descrizione delle norme procedurali adottate ai sensi dell'art. 25, paragrafo 2, del Reg. (UE) n. 1299/ AUDIT SUL FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI DI GESTIONE E CONTROLLO Indicazione degli organismi da sottoporre ad audit e dei relativi requisiti essenziali nell'ambito degli audit dei sistemi. Se del caso, riferimento all'organismo di audit su cui l'autorità di audit fa affidamento per effettuare tali audit Indicazione di qualsiasi audit di sistema finalizzato ad aree tematiche specifiche: a) Qualità delle verifiche amministrative e sul posto di cui all'art. 125, paragrafo 5, del regolamento (UE) n. 1303/2013, anche in relazione al rispetto delle norme in materia di appalti pubblici, aiuti di Stato, requisiti ambientali e pari opportunità;

4 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata b) Qualità della scelta dei progetti e delle verifiche amministrative e sul posto (di cui all'articolo 125, paragrafo 5, del Reg. (UE) n. 1303/2013) in relazione all'attuazione degli strumenti finanziari; c) Funzionamento e sicurezza dei sistemi informatizzati istituiti ai sensi dell'art. 72, lettera d), dell'art. 125, paragrafo 2, lettera d), e dell'art. 126, lettera d), del Reg. (UE) n. 1303/2013, e loro collegamento con il sistema informatizzato SFC2014 come previsto all'art. 74, paragrafo 4, del Reg. (UE) n. 1303/2013; d) Affidabilità dei dati relativi a indicatori e target intermedi e ai progressi compiuti dal programma operativo nel conseguimento degli obiettivi stabiliti dall'autorità di gestione ai sensi dell'art.125, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1303/2013; e) Rendicontazione degli importi ritirati e recuperati; f) Attuazione di misure antifrode efficaci e proporzionate sostenute da una valutazione del rischio di frode conformemente all'articolo 125, paragrafo 4, lettera c), del regolamento (UE) n. 1303/2013. II 3.3 AUDIT DELLE OPERAZIONI Descrizione del metodo di campionamento da usare in conformità all'articolo 127, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1303/2013 e all'articolo 28 del regolamento (UE) n. 480/2014 e delle altre procedure specifiche in atto per gli audit delle operazioni, in particolare relative alla classificazione e al trattamento degli errori rilevati, compreso il sospetto di frode 3.4 AUDIT DEI CONTI Descrizione dell'approccio di audit per l'audit dei conti 3.5 VERIFICA DELLA DICHIARAZIONE DI AFFIDABILITÀ DI GESTIONE Riferimento alle procedure interne che stabiliscono il lavoro rientrante nella verifica delle affermazioni contenute nella dichiarazione di affidabilità di gestione, ai fini del parere di audit 4. LAVORO DI AUDIT PIANIFICATO 4.1 Descrizione e giustificazione delle priorità e degli obiettivi specifici dell'audit relativi al periodo contabile corrente e ai due successivi e spiegazione del collegamento tra le risultanze della valutazione dei rischi e il lavoro di audit pianificato 4.2 Indicazione del calendario dei compiti di audit in relazione al periodo contabile corrente e ai due successivi per gli audit dei sistemi (compresi audit mirati ad aree tematiche specifiche) 5. RISORSE 5.1 Organigramma dell'autorità di audit e informazioni sui suoi rapporti con gli organismi di audit che effettuano audit come previsto all'articolo 127, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1303/2013, se del caso 5.2 Indicazione delle risorse pianificate da destinare in relazione al periodo contabile corrente e ai due successivi ALLEGATI sul Controllo di Qualità A Check-list Lavoro di terzi B Check-list Controlli di II livello C Check-list Quality review

5 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata 1. INTRODUZIONE La Strategia di Audit del P.O. FESR della Regione Basilicata è stata redatta a norma dell articolo 127, paragrafo 4 del Reg. (UE) n. 1303/2013, sulla base del modello riportato nell Allegato VII del Reg. (UE) n. 207/2015. Per ciò che concerne la documentazione di supporto alla stesura della Strategia, la Struttura si è avvalsa principalmente della Guidance Note on the Audit Strategy della Commissione Europea (EGESIF del 16 novembre 2014 versione draft). In relazione alle singole tematiche approfondite nel documento strategico sono state prese in considerazione le direttive e le linee di orientamento prodotte a livello europeo e nazionale. Ai fini della stesura del documento, l Ufficio ha condotto un esame preliminare della documentazione relativa alla programmazione e, successivamente, ha proceduto all analisi dei documenti redatti a livello regionale per trarre informazioni in merito all impianto organizzativo che l Amministrazione intende implementare per il nuovo periodo di programmazione Al contempo, per la redazione di alcuni paragrafi, sono state considerate quale utile riferimento le risultanze e le considerazioni emerse dalle attività di audit di II livello condotte nel periodo di programmazione Si precisa che alcune tematiche oggetto della presente Strategia (campionamento) sono attualmente in fase di discussione ai vari livelli decisionali. Pertanto, esse saranno sopposte a successivi aggiornamenti. I principali documenti cui l Autorità di Audit ha fatto riferimento sono elencati nella tabella sottostante, con l indicazione della fonte normativa di produzione, del titolo e della data di redazione. NORMATIVA COMUNITARIA REGOLAMENTI RIFERIMENTO TITOLO DATA Reg. (UE, EURATOM) n. 966/2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio Reg. delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione Reg. (UE) delegato n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio Reg. delegato (UE) n. 481/2014 della Commissione Reg. (UE) n. 1300/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio Reg. (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio REGOLAMENTO FINANZIARIO stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2012 APPLICAZIONE recante le modalità di applicazione del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell Unione REGOLAMENTO CTE recante disposizioni specifiche per il sostegno del FESR all'obiettivo di cooperazione territoriale europea INTEGRAZIONE che integra il Reg. (UE) n. 1299/2013 per quanto concerne le norme specifiche in materia di ammissibilità delle spese per i programmi di cooperazione REGOLAMENTO FONDO DI COESIONE relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il Reg. (CE) n. 1080/2006 REGOLAMENTO FESR relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione e che abroga il Reg. (CE) n. 1080/

6 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata Reg. (UE) n. 1302/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio REGOLAMENTO GECT che modifica il regolamento (CE) n. 1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la semplificazione e il miglioramento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI COMUNI (RDC) recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari Reg. (UE) n. 1303/2013 marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di del Parlamento europeo e del Consiglio sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il Reg. (CE) n. 1083/2006 del Consiglio APPLICAZIONE/ESECUZIONE/INTEGRAZIONE Reg. di esecuzione (UE) n. 184/2014 della Commissione Reg. di esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione Reg. di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione Reg. delegato (UE) n. 480/2014 della Commissione Reg. delegato (UE) n. 522/2014 della Commissione Reg. di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione Reg. di esecuzione (UE) n. 964/2014 della Commissione Reg. di esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione Reg. di esecuzione (UE) n. 2015/207 della Commissione che stabilisce, conformemente al Reg. (UE) n. 1303/2013 [ ], i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Reg. (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del FESR all'obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del FESR nel quadro dell'ob. Cooperazione territoriale europea che stabilisce norme di attuazione del Reg. (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio [ ] per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei recante modalità di applicazione del Reg. (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell'ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione e recante modalità di applicazione del Reg. (UE) n. 1299/2013 per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea che integra il Reg. n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio che integra il regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le norme dettagliate riguardo ai principi relativi alla selezione e alla gestione delle azioni innovative nel settore dello sviluppo urbano sostenibile che saranno sostenute dal Fondo europeo di sviluppo regionale recante modalità di applicazione del Reg. (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati recante modalità di applicazione del Reg. (UE) n. 1303/2013 per quanto concerne i termini e le condizioni uniformi per gli strumenti finanziari recante modalità di esecuzione del Reg. (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi recante modalità di esecuzione del Reg. (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda i modelli per la relazione sullo stato dei lavori, la presentazione di informazioni relative a un grande progetto, il piano d'azione comune, le relazioni di attuazione relative all'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione, la dichiarazione di affidabilità di gestione, la strategia di audit, il parere di audit e la relazione di controllo annuale nonché la metodologia di esecuzione dell'analisi costibenefici e, a norma del Reg. (UE) n. 1299/2013, il modello per le relazioni di attuazione relative all'obiettivo di cooperazione territoriale europea

7 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata Reg. (UE, EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio REGOLAMENTO QUADRO FINANZIARIO che stabilisce il quadro finanziario pluriennale Reg. (UE) n. 1407/2013 della Commissione Reg. (UE) n. 651/2014 della Commissione REGOLAMENTI AIUTI relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione europea agli «de minimis» che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato REGOLAMENTO CODICE CONDOTTA PARTENARIATO Reg. delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell ambito dei fondi strutturali e d'investimento europei DECISIONI RIFERIMENTO TITOLO DATA Decisione di esecuzione C(2014) 974 che definisce l elenco delle regioni ammesse a beneficiare del finanziamento del FESR e del FSE per il periodo suddivise nelle tre categorie di regioni Decisione di esecuzione C(2014) 2082 che fissa la ripartizione annuale per Stato membro delle risorse globali per il Fondo europeo di sviluppo regionale, il FSE e il Fondo di coesione a titolo dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione e dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea, la ripartizione annuale per SM delle risorse della dotazione specifica per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e l'elenco delle regioni ammissibili nonché gli importi da trasferire dalle dotazioni del Fondo di coesione e dei fondi strutturali di ciascuno SM al meccanismo per collegare l'europa e agli aiuti agli indigenti per il periodo Decisione C(2014) 6424 final Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale Decisione di esecuzione C(2014) 8021 final che approva determinati elementi dell'accordo di partenariato con l'italia CCI 2014IT16M8PA001 (Ref. Ares(2014) del ) EGESIF final EGESIF (EUROPEAN GUIDELINES EUROPEAN STRUCTURAL INVESTMENT FUNDS) Sistema di Gestione e Controllo RIFERIMENTO TITOLO DATA Common methodology for the assessment of management and control system in the Member States EGESIF EGESIF EGESIF EGESIF Management verifications to be carried out by Member States on operations co-financed by the Structural Funds, the Cohesion Fund and the EMFF for the programming period Designation Procedure (under Articles 123 and 124 of Regulation (EU) No 1303/2013 and Article 21 of the Regulation (EU) No 1299/2013) Guidance for Member States and Programme Authorities Definition and use of repayable assistance in comparison to financial instruments and grants Guidance for Member States and Programme Authorities Financial Instruments CPR Article 41: Requests for payment EGESIF Guida orientativa per gli Stati Membri sull Audit dei Conti EGESIF EGESIF Guida orientativa per gli Stati Membri sugli importi ritirati, importi recuperati, importi da recuperare e importi non recuperabili Guida orientativa per gli Stati Membri sulla preparazione, esame ed accettazione dei conti Procedure Autorità di Audit RIFERIMENTO TITOLO DATA 1 EGESIF Audit Strategy (under Article 127 (4) of Regulation (EU) n. 1303/2013) EGESIF /2015 Guidance for Member States on the Annual Control Report and Audit Opinion

8 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata 3 EGESIF EGESIF Updated guidance on treatment of errors disclosed in the annual control reports Programming period Guidance Management declaration and Annual Summary for Member States Programming period Semplificazione dei costi RIFERIMENTO TITOLO DATA 1 EGESIF Guidance on Simplified Cost Options (SCOs): Flat rate financing, Standard scales of unit costs, Lump sums Appalti pubblici RIFERIMENTO TITOLO DATA 1 EGESIF Public Procurement Guidance for Practitioners on the avoidance of common errors in ESI Funded projects Valutazione del rischio di frode e misure anti-frode RIFERIMENTO TITOLO DATA 1 EGESIF Fraud Risk Assessment and Effective and Proportionate Anti-Fraud Measures Procedure Autorità di Audit RIFERIMENTO TITOLO DATA 1 EGESIF Audit Strategy (under Article 127 (4) of Regulation (EU) n. 1303/2013) EGESIF EGESIF EGESIF Guidance for Member States on the Annual Control Report and Audit Opinion Updated guidance on treatment of errors disclosed in the annual control reports Programming period Guidance Management declaration and Annual Summary for Member States Programming period Guida per i Beneficiari RIFERIMENTO TITOLO DATA How to effectively access and use the ESI Funds and exploit 1 EGESIF complementarities with other instruments of relevant Union policies ALTRI DOCUMENTI UE RIFERIMENTO TITOLO DATA 1 Ref. Ares(2014) Financial instruments in ESIF programmes A short reference guide for Managing Authorities EUROPEAN COMMISION Draft Guidelines for the content of the Operational Programme CE - SWD(2012) 61 final 4 COM(2014) 473 final 5 OLAF DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE Elementi di un quadro strategico comune Sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale: investimenti a favore della crescita e della creazione di posti di lavoro - SWD(2014) 242 final Handbook: The role of Member States' auditors in fraud prevention and detection for EU Structural and Investment Funds. Experience and practice in the Member States Ottobre COM(2014) 907 final Documenti programmatici di bilancio per il 2015: valutazione globale AIUTI/ AIUTI DI STATO RIFERIMENTO TITOLO DATA 1 Comunicazione CE (2013/C 209/01) Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale Comunicazione CE (2014/C 249/01) Orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà C(2014) 6424 final Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale COM(2015) 100 final Risultati della consultazione pubblica sulla strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

9 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata NORMATIVA ITALIANA REGOLAMENTI RIFERIMENTO TITOLO DATA Ministero per la Coesione Territoriale Delibera CIPE n. 18/2014 Dip.to per lo Sviluppo e la Coesione (DPS) Modelli di dichiarazione «de minimis» condivisi dalla Conferenza delle Regioni Programmazione Metodi e Obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari ( Documento Barca ) Accordo di Partenariato Programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei : Approvazione della proposta di accordo di partenariato Accordo di Partenariato Italia (Conforme all art. 14 del Reg. (UE) n.1303/2013) aprile 2014 Linee guida Linee Guida delle Regioni e delle Province Autonome per l attuazione del Reg. (UE) n. 651/2014 della Commissione che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato Modelli e relative indicazioni per le amministrazioni concedenti e istruzioni alla compilazione per le imprese, sulla base delle indicazioni riportate nel Reg. (UE) n. 1407/2013 Sistema di Gestione e controllo Circolare MEF-RGS prot. n Strutture di gestione e audit dei Programmi Nota prot. n del Dip.to per lo Sviluppo e la Coesione (DPS) MEF-RGS Linee guida e modello da utilizzare per la realizzazione dei Piani di Riorganizzazione Amministrativa (PRA) Documento di valutazione dei criteri di designazione dell autorità di gestione e dell autorità di certificazione NORMATIVA REGIONALE P.O. FESR RIFERIMENTO TITOLO DATA P.O. FESR 2014/2020 (versione draft) 2015 D.G.R. n. 879 D.G.R. n. 906 D.G.R. n. 911 D.G.R. n. 943 D.G.R. n Valutazione ex ante programmi operativi fondi strutturali Organizzazione delle attività del gruppo di lavoro P.O. FESR BASILICATA Reg. (UE) n.240/2014 Codice europeo di condotta sul partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e d'investimento europei identificazione del partenariato ex art.5 del regolamento (UE) n.1303/2013. P.O. FESR BASILICATA Approvazione proposta di candidatura ed avvio del negoziato con i servizi della commissione europea P.O.FESR BASILICATA ASSE II Approvazione schema atto integrativo all'accordo di programma per lo sviluppo della banda larga e ultra larga nel territorio della Regione Basilicata tra la Regione Basilicata ed il ministero dello sviluppo economico e schema atto integrativo alla convenzione operativa tra la Regione Basilicata e il Ministero dello sviluppo economico per lo svolgimento delle funzioni di organismo intermedio - modifica alla D.G.R. n. 825/2013. Programmazione Fondi Strutturali Piano di rafforzamento amministrativo (PRA) Individuazione Responsabile della redazione e attuazione

10 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata Partenariato del programma operativo FESR D.G.R. n. 301 P.O. FESR Basilicata Applicazione Regolamento (UE) n. 240/2014 Approvazione regolamento di funzionamento e identificazione del partenariato ex art. 5 del Reg. (UE) n. 1303/ D.G.R. n. 302 Programmazione "Piano Analitico Finanziario" ai sensi dell'art. 7 punto 4 della Legge Regionale 30 aprile 2014 N. 8 - "Legge di Stabilità Regionale 2014 " - Modifica e Integrazione D.G.R. N. 977 del 4 agosto D.G.R. n.621 Programmi Comunitari Fondi SIE - Identità Visiva - Approvazione D.G.R. n.673 D.G.R. n. 852 Attivazione Cabina Unitaria della Programmazione Regionale Programmazione Presa d'atto del parere dell'igure sulla designazione dell Autorità di Audit dei Programmi Operativi FESR (CCI 2014IT16RFOP022) - FSE (CCI 2014IT05SFO16) della Regione Basilicata e formale designazione della Autorità di Audit D.G.R. n. 860 Programmazione Fondi Strutturali Proposta di Piano di Rafforzamento Amministrativo della Regione Basilicata per il biennio Approvazione D.G.R. n. 863 P.O. FESR della Regione Basilicata per il periodo di programmazione Approvazione della proposta di Programma Operativo e trasmissione ai servizi della Commissione Europea

11 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata 1.1 Individuazione dei programmi operativi (titoli e CCI), dei fondi e del periodo coperto dalla strategia di audit La presente Strategia di Audit viene applicata al Programma Operativo co-finanziato dal Fondo europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) CCI 2014IT16RFOP022, approvato dalla Commissione europea con Decisione C(2015) 5901 del A norma dell art. 127, comma 4 del Reg. (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 la strategia di audit definisce la metodologia di audit, il metodo di campionamento per le attività di audit sulle operazioni e la pianificazione delle attività di audit in relazione al periodo contabile corrente e ai due successivi. Il documento verrà formalizzato mediante l approvazione dell organo politico regionale; alla stessa stregua, sarà trasmesso alla Commissione europea su richiesta di quest ultima, come disciplinato dal dettato regolamentare. La Struttura intende monitorare costantemente l applicazione della Strategia per verificare il grado di realizzazione delle attività sulla base dei risultati prefissati ed intende procedere ad una revisione annuale e, ove se ne presentasse la necessità, ad un aggiornamento del documento a partire dal 2016 e fino al 2024 compreso Individuazione dell'autorità di audit responsabile dell'elaborazione, della sorveglianza e dell'aggiornamento della strategia di audit nonché di ogni altro organismo che abbia contribuito a tale documento In attuazione delle disposizioni previste dalla normativa comunitaria inerente al periodo di programmazione , la Regione Basilicata ha identificato nel dirigente pro-tempore dell Ufficio Controllo Fondi Europei l unica Autorità di Audit responsabile della redazione della strategia e delle altre funzioni ai sensi dell art. 127 (4) del Regolamento recante disposizioni comuni. La facoltà dell Amministrazione di designare un solo organo deputato al controllo di II livello per più Programmi Operativi è prevista dall art. 123, comma 4 del Reg. (UE) n. 1303/ La scelta di un modello organizzativo che preveda un unica Autorità di Audit è commisurata alla responsabilità mono-funzionale di tale organo che non viene ad essere influenzata dalla tipologia di Fondo oggetto di controllo; non risultano rilevanti ai fini della designazione di due strutture differenti la dimensione finanziaria e la complessità gestionale dei Programmi Operativi nonché la diversità degli obiettivi di appartenenza. La designazione dell Autorità di Audit in questione è avvenuta nel rispetto degli adempimenti a carico delle Amministrazioni titolari dei programmi previsti nella sezione dedicata ai sistemi di gestione e controllo dell Accordo di partenariato per l utilizzo dei fondi assegnati all Italia. La proposta di designazione dell AdA, unitamente alla descrizione della struttura organizzativa, dei sistemi, delle procedure e strumenti dalla stessa utilizzati, è stata sottoposta al parere dell Organismo di coordinamento nazionale della funzione di audit (Ministero dell Economia e delle finanze DRGS/IGRUE). Verificata la sussistenza dei requisiti minimi richiesti per l esercizio efficace della funzione di Autorità di Audit, secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria e dall apposito Manuale 1 Per ciascun Programma Operativo lo Stato Membro designa un'autorità pubblica o un organismo pubblico nazionale, regionale o locale quale Autorità di Audit, funzionalmente indipendente dall'autorità di Gestione e dall'autorità di Certificazione. La stessa Autorità di Audit può essere designata per più di un Programma Operativo.

12 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata Programmazione Requisiti delle Autorità di Audit, il MEF/RGS/IGRUE mediante nota prot. n del ha attestato con parere senza riserve la conformità e l adeguatezza dell Ufficio Controllo Fondi Europei alla normativa europea e ai compiti da svolgere come Autorità di Audit per la programmazione Riferimento allo status dell'autorità di audit (ente pubblico nazionale, regionale o locale) e organismo in cui è collocato In conformità agli standard riconosciuti a livello internazionale 3, con le deliberazioni n. 694 e n. 695 del successivamente modificate con D.G.R. n del , la Giunta regionale ha individuato quale Autorità di Audit per la programmazione il dirigente pro tempore dell Ufficio Controllo Fondi Europei, ponendolo funzionalmente alle dipendenze del Presidente della Giunta in posizione autonoma ed indipendente rispetto a tutti i Dipartimenti regionali. In particolare: > l Autorità di Audit è alle dipendenze del Presidente della Giunta regionale > l Autorità di Gestione del P.O. FESR è collocata presso il Dip.to Programmazione e Finanze ed ha avocato a sé le funzioni di Autorità di Certificazione 4. Il posizionamento organizzativo dell AdA viene illustrato nell organigramma riportato di seguito: Rif.: Sulla base dell esame di cui sopra si dichiara che l Autorità di Audit designate per I Programmi Operativi FESR (CCI 2014IT16RFOP022) FSE (CCI 2014IT05SFOP016) possiede i requisiti di indipendenza gerarchica, organizzativa, funzionale e finanziaria rispetto alla Autorità di Gestione ed all Autorità di Certificazione dei Programmi Operativi di riferimento. Soddisfa inoltre le condizioni di organizzazione, procedura e sistema informativo previste dall Accordo di Partenariato Rif.: Guidelines for Internal Control Standards, INTOSAI, 1994, pag. 64. L indipendenza di un organo viene definita dall INTOSAI come la facoltà, accordata agli organismi di audit e ai suoi membri, di agire sulla base dei poteri e dei mandati ad essi conferiti senza alcun tipo di interferenza o direzione esterna. Alla stessa stregua il Position Paper ECIIA, Internal Auditing in Europe, February 2005, pag. 26. Definisce l indipendenza come l autonomia dai condizionamenti che minacciano l oggettività sostanziale e formale dell attività di controllo; tali minacce, come indicato dall Institute of Internal Auditors (IIA), possono essere rilevate a livello funzionale, organizzativo, individuale del singolo auditor o nell ambito di uno specifico progetto. 4 Tale posizionamento è riportato nel P.O. FESR, documento approvato con Decisione C(2015) 5901 del e con D.G.R. n. 863/2015.

13 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata 1.4 Riferimento alla dichiarazione d intenti, alla carta dell audit o alla legislazione nazionale che definisce le funzioni e le responsabilità dell autorità di audit e degli altri organismi incaricati di svolgere attività di audit sotto la responsabilità di quest ultima. Per l espletamento dell attività di audit, l Amministrazione regionale ha delineato la composizione della struttura deputata al controllo delle operazioni co-finanziate assicurando, in primo luogo, la presenza del personale interno impiegato nei precedenti periodi di programmazione ; ; in considerazione del comprovato livello dell esperienza maturata nonché dell apprezzabile grado di affidabilità ed efficienza raggiunto da alcune figure. A completamento del processo di valorizzazione delle professionalità interne saranno assegnati all Autorità di Audit 4 esperti reclutati con risorse del P.O.C. (IGRUE). Tuttavia, sulla base delle esigenze operative che emergeranno nel corso della nuova programmazione, l Amministrazione regionale si riserva la possibilità di affiancare alle risorse umane attualmente attestate all Autorità di Audit un eventuale Organismo esterno, dotato di idonea specializzazione, cui affidare compiti connessi alle attività di audit da espletare Nel rispetto degli artt. 72 e 127 paragrafo 2 del Regolamento (UE) n. 1303/2013, l Autorità di Audit è responsabile del lavoro svolto dagli auditor esterni; in particolare, essa intende assicurarsi che i metodi di lavoro, le procedure e gli standard applicati dagli auditor esterni siano appropriati e conformi alla normativa di riferimento, agli standard internazionalmente riconosciuti nonché agli strumenti operativi elaborati dall AdA (Strategia di Audit e a Manuale di Audit) e che il lavoro sia conforme. A garanzia della qualità del lavoro da svolgere, l AdA intende vigilare sul rispetto delle seguenti condizioni: COMPETENZA E CAPACITÀ PROFESSIONALE Verifica preliminare in merito alle competenze e alle capacità dello staff e all esperienza maturata dai componenti della Struttura di Audit STRUTTURA ORGANIZZATIVA Chiara definizione dei compiti, delle funzioni e delle responsabilità affidate a ciascun auditor mediante la verifica il personale esterno sia consapevole del proprio ruolo e della propria posizione nella filiera dell audit INDIPENDENZA Piena indipendenza dalle Autorità di Gestione, di Certificazione, dagli Organismi Intermedi e dai Beneficiari ACCESSO AI DOCUMENTI Accesso completo e illimitato alla documentazione prodotta dal soggetto auditato. La base normativa di riferimento per la delega delle attività di audit e la valutazione del lavoro degli auditor esterni è elencata di seguito: > Nota COCOF 09/0002/01-EN del Guidance note on the concept of reliance on the work of other auditors

14 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata > European Implementing Guidelines (EIG) n. 25 Using the work of other auditors and experts of the INTOSAI auditing standards 5 > Standard internazionale sull Auditing ISA n. 600; > Study 4 Using the Work of Other Auditors A public Sector Perspective IFAC 6. Alla fine delle attività l Autorità di Audit effettuerà un analisi sulla garanzia della qualità del lavoro degli auditor esterni assicurando, attraverso una supervisione del lavoro realizzato dall auditor esterno, che tutti i principi e le procedure siano state rispettate. In particolare, sarà effettuato uno specifico test di qualità 7 a conclusione degli audit sulle operazioni con l ausilio delle check-list Controlli di II livello, Lavoro di terzi e Quality review allegate al presente documento. La check-list Controlli di II livello (vedi All. 1) contempla quesiti volti a giudicare l adeguatezza delle procedure seguite per la verifica sulle operazioni campionate al termine dell audit svolto sui progetti La check-list Lavoro di terzi (vedi All. 2) è composta da quesiti afferenti alla verifica del lavoro realizzato dall auditor esterno al fine di effettuare un analisi dettagliata delle diverse fasi che contraddistinguono le attività svolte. La check-list Quality review (vedi All. 3) consente di analizzare dettagliatamente nell ambito di ciascuna operazione il rispetto degli standard di controllo. La Posizione Organizzativa Monitoraggio controlli II livello coordinerà le attività di audit delle operazioni dell organismo esterno con gli altri auditor coinvolti sin dalla fase di pianificazione, diffondendo le informazioni e predisponendo strumenti volti a garantire lo scambio dei risultati degli audit. 5 Il documento parafrasa l utilizzo del lavoro di auditors terzi e di esperti da parte delle Istituzioni Supreme Europee di Audit con particolare riguardo ai requisiti da rispettare a seconda dell entità del ricorso al lavoro effettuato dagli altri auditors in ogni fase dell audit (pianificazione, svolgimento dell audit e post-verifiche). La rilevanza delle procedure che l auditor principale deve effettuare per avere prova sufficiente ed appropriata che il lavoro dell auditor terzo sia adeguato per gli obiettivi dell auditor principale, nel contesto dell incarico specifico, dipende dalle fasi dell audit in cui l attività dell auditor terzo può essere utilizzato. Nel caso in cui il lavoro di un terzo sia utilizzato come prova dell audit, la relazione dell Autorità di audit dovrà essere molto dettagliata. 6 Lo Studio n. 4 del Comitato sul Settore Pubblico offre una prospettiva dell applicazione al settore pubblico dello standard ISA Rif.: Test di qualità Lavoro di terzi.

15 Strategia di Audit FESR Regione Basilicata 1.5 Conferma da parte dell autorità di audit che gli organismi che eseguono audit ai sensi dell art. 127, paragrafo 2. del Reg. (UE) n. 1303/2013 dispongono della necessaria indipendenza funzionale e organizzativa, se applicabile ai sensi dell art. 123, paragrafo 5, del regolamento citato. Ai sensi dell art. 123, comma 5 per i fondi in relazione all'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione e nel caso del FEAMP, purché sia rispettato il principio della separazione delle funzioni, l'autorità di gestione, l'autorità di certificazione, se del caso, e l'autorità di audit possono fare parte della stessa autorità pubblica o dello stesso organismo pubblico. Ove l'importo complessivo del sostegno dei Fondi al programma operativo supera EUR o il sostegno del FEAMP supera EUR, l'autorità di audit può appartenere alla stessa autorità pubblica o allo stesso organismo pubblico dell'autorità di gestione a condizione che [ ] la Commissione abbia accertato, sulla base dell'esperienza del precedente periodo di programmazione, che l'organizzazione istituzionale e la responsabilità dell'autorità di audit forniscono adeguate garanzie circa la sua indipendenza operativa e affidabilità Per quanto riguarda l'affidabilità dell AdA, la Guida orientativa per la predisposizione della Strategia di Audit stabilisce che, qualora lo stesso sistema sia valido per i programmi e e l Autorità di Audit rimanga nella stessa autorità pubblica o organismo, le condizioni di indipendenza operativa e affidabilità sono soddisfatte se i risultati di audit finora ci hanno permesso di valutare per il periodo i requisiti fondamentali dell AdA in categoria 1 o 2 secondo la metodologia comune per la valutazione dei sistemi di gestione e controllo. Nel caso della Regione Basilicata, l organizzazione istituzionale dell AdA è già stata applicata per il precedente periodo di programmazione ed è stata oggetto di valutazione da parte della Commissione attraverso vari audit dei commissari europei sui requisiti fondamentali i quali hanno formulato un giudizio di categoria 2. Pertanto, la riproposizione all interno dell Autorità di Audit della medesima organizzazione e di figure professionali che hanno svolto attività di audit nei precedenti periodi di programmazione appare un presupposto di affidabilità e funzionalità. La conformità all art. 123, comma 4 del Reg. (UE) n. 1303/2013, ovvero la designazione di un'autorità pubblica o un organismo pubblico nazionale, regionale o locale quale autorità di audit, funzionalmente indipendente dall'autorità di gestione e dall'autorità di certificazione conferisce inoltre all Ufficio Controlli Fondi Europei un autonomia di carattere operativo avendo eliminato ogni dipendenza gerarchica del Dirigente dai diversi Dirigenti Generali responsabili dei Dipartimenti. Tale assetto organizzativo consente all Ufficio di programmare e gestire le attività di propria competenza senza condizionamenti esterni a garanzia di indipendenza funzionale e organizzativa. Il personale attestato all AdA può assolvere alle proprie responsabilità senza interferenze nel determinare la portata dell audit, nell esecuzione dei lavori e nella comunicazione dei risultati 8. Nell espletamento delle proprie funzioni l Autorità di Audit si assicura che il lavoro di audit tenga conto degli standard riconosciuti a livello internazionale in materia a norma dell art. 127 comma 3 del Reg. (UE) n. 1303/2013 (vedi tabella sottostante). 8 Rif.: Standard Internazionali per la pratica professionale degli audit interni (IPPF) 1110 Indipendenza organizzativa A1 L attività di internal audit deve essere libera da interferenze nella definizione dell ambito di copertura, nell esecuzione del lavoro e nella comunicazione dei risultati.

16 Strategia di Audit FESR FESR Regione Basilicata Attività Requisiti Auditor Audit di Sistema Audit delle Operazioni Reporting, Follow-Up e Archiviazione Etica professionale e competenze dello staff di audit Pianificazione delle attività di audit (analisi rischio e affidabilità del sistema, allocazione delle risorse e validazione della metodologia di lavoro) Valutazione della conformità legislativa dei P.O. Valutazione degli elementi relativi al controllo interno Valutazione del sistema contabile Verifica dei sistemi informatizzati Ricorso al lavoro di terzi Lavoro di un altro auditor Ricorso ad esperti (eventuale) Standard Internazionali INTOSAI Code of Ethics e Auditing Standard (Paragrafi: ) IIA Code of Ethics e Attribute Standards INTOSAI Auditing Standard (Paragrafo 3.1) ISC E.I.G. n. 11 PROGRAMMAZIONE DEL CONTROLLO IFAC ISA 200 e ISA 300 IIA Performance Standards: 2010 (Planning) 2200 (Engagement Planning) 2201 (Planning Considerations) 2230 (Engagement Resource Allocation) 2240 (Engagement Work Program) INTOSAI Auditing Standard (Paragrafi: ) ISC E.I.G. n. 41 IL CONTROLLO SULLA GESTIONE IFAC ISA 250 INTOSAI Auditing Standard (Paragrafi: ) ISC E.I.G. n. 21 VALUTAZIONE DEL CONTROLLO INTERNO IFAC ISA 315 INTOSAI Auditing Standard (Paragrafi: ) ISC E.I.G. n. 32 ALTRE INFORMAZIONI [ ] IFAC ISA 580 INTOSAI Auditing Standard (Paragrafi: ) ISC E.I.G. n. 22 CONTROLLO DEI SISTEMI INFORMATICI IIA Performance Standards 2330 (Recording Information) INTOSAI Auditing Standard (Paragrafo ) ISC E.I.G. n. 25 L USO DEI LAVORI DI ALTRI CONTROLLORI ED ESPERTI IFAC ISA 600 INTOSAI Auditing Standard (Paragrafi: ) IFAC ISA 620 INTOSAI Auditing Standard (Paragrafi: ) Individuazione della soglia di rilevanza ISC E.I.G. n. 12 RILEVANZA E RISCHI DI CONTROLLO IFAC ISA 320 Attività di campionamento ISC E.I.G. n. 23 IL CAMPIONAMENTO AI FINI DI CONTROLLO IFAC ISA 530 Audit delle operazioni (fase desk e verifiche in loco) ISC E.I.G. n. 13 ELEMENTI PROBATORI E METODO DI CONTROLLO Attività di reporting e procedure di follow-up Archiviazione documentazione INTOSAI Auditing Standard (Paragrafo 3.5.5) ISC E.I.G. n. 26 DOCUMENTAZIONE IFAC ISA 230 IIA Performance Standards: 2400 (Communicating Results) 2500 (Monitoring Progress) 2600 (Management s Acceptance of Risks) INTOSAI Auditing Standard (Paragrafo 4.0) ISC E.I.G. n. 31 STESURA DELLE RELAZIONI IFAC ISA 700 ISA 701 IIA Performance Standards 2330 (Recording Information)

17 L autonomia di un organismo non va considerata esclusivamente in relazione ad altri soggetti ( essere indipendenti da ), ma quale requisito intrinseco di correttezza personale e professionale di ciascuno dei suoi membri. Pertanto, la tematica dell indipendenza va esaminata anche nell ottica della conformità ai principi deontologici sanciti da vari documenti internazionalmente riconosciuti che, diversamente dalla normativa nazionale 9, precisano le regole di condotta connaturate al profilo di auditor. In particolare, si fa riferimento ai requisiti di Integrità - Indipendenza, Oggettività ed Imparzialità - Rispetto del segreto professionale - Competenza, enunciati nel Code of Ethics dell INTOSAI, che l AdA adotta per valutare le norme di comportamento dei suoi componenti. Tale condizione costituisce l imprescindibile premessa per lo svolgimento di ogni attività in capo alla Struttura di II livello. Al fine di non incorrere in conflitti di interesse e di fornire totale garanzia di indipendenza dagli organi controllati, tutto il personale responsabile dell effettuazione dei controlli ha prodotto al Dirigente una dichiarazione dalla quale risulti che, precedentemente al servizio presso l AdA, non abbia partecipato al sistema di gestione e controllo o non si sia occupato, a qualsiasi titolo, di operazioni finanziate nell ambito della programmazione comunitaria oggetto del proprio incarico di lavoro presso l Autorità di Audit. A tutela dell indipendenza dell Ufficio Controllo Fondi Europei ed a garanzia dell obiettività nel lavoro di controllo in caso di mobilità interna, prima che l unità interessata possa essere assegnata all Ufficio, occorre che il Dirigente esprima il proprio assenso preventivo alla richiesta di assegnazione in ottemperanza a quanto previsto dal codice deontologico INTOSAI, dall ISA 100, dalle norme concernenti l indipendenza dell IAA, dalla Raccomandazione della Commissione Europea del 16 maggio 2002 circa l indipendenza dei revisori dei conti nell UE. Come più ampiamente specificato nei suddetti documenti, l indipendenza del revisore è una qualità sia mentale sia formale in quanto la prima è un riferimento all atteggiamento intellettuale di tale figura, la seconda implica che il revisore non sia associato a situazioni o circostanze che siano di rilevanza tale da indurre un terzo ragionevole e informato a mettere in dubbio la sua capacità a svolgere l incarico in modo obiettivo. La raccomandazione succitata, al punto 3 del Quadro generale, cita testualmente: L indipendenza del revisore può essere compromessa da diversi tipi di minacce tra cui l interesse personale, l auto-riesame, l esercizio del patrocinio legale, la familiarità o fiducia e l intimidazione. In particolare, secondo quanto previsto dal Principio contabile internazionale ISA 100 in presenza di circostanze che minacciano l indipendenza dell attività di Revisione, il Revisore deve valutare la rilevanza delle stesse e documentare la valutazione effettuata, nonché l esistenza di un adeguato sistema di salvaguardia che contenga il livello di rischio entro limiti ragionevolmente accettabili. I sistemi di salvaguardia si suddividono nelle seguenti tipologie: - sistemi di salvaguardia incentrati sui controlli di qualità posti in essere sia dagli ordini professionali sia da autorità di vigilanza; - sistemi di salvaguardia relativi al Soggetto Sottoposto a Revisione; - sistemi di salvaguardia del Revisore e della sua Rete. La responsabilità di salvaguardare l indipendenza del Revisore compete anche al Soggetto Sottoposto a Revisione. Il principale mezzo per stabilire un collegamento tra i sistemi di salvaguardia propri del Revisore e quelli del Soggetto Sottoposto a Revisione è costituito dallo scambio di informazioni tra il Revisore e l Organo di Controllo del Soggetto Sottoposto a Revisione Rif.: D.M. (funzione pubblica) del Codice di comportamento dei dipendenti delle P.A. G.U. n. 84 del

18 Alla luce di tali considerazioni, nel caso della Regione Basilicata, il maggior rischio di indipendenza in capo al personale esterno rispetto agli altri attori coinvolti nella Struttura di audit può essere rappresentato dall auto-riesame, situazione in cui il revisore si trova nella condizione di svolgere attività di controllo che lui ha contribuito a determinare. Per l espletamento degli audit delle operazioni, in continuità rispetto a quanto avvenuto nella programmazione in relazione al P.O. FSE, l AdA valuterà anche per il P.O. FESR l opzione del ricorso ad un Organismo di controllo esterno 10. L Ufficio accerterà, in capo a ciascun esperto della società incaricata, il possesso delle condizioni di seguito elencate e richiamate dallo Studio #4 11 del Comitato del Settore Pubblico dell IFAC (Federazione Internazionale degli esperti contabili), ovvero: o adeguata competenza professionale dell auditor, dell obiettività dei suoi lavori, dell idoneità dei metodi di lavoro applicati; o indipendenza dall organismo controllato; o esatta e tempestiva definizione dell ambito e della natura del lavoro dell esperto nonché delle modalità di comunicazione con la Struttura referente. Conformemente alla Nota COCOF 09/0002/00 EN del , preliminarmente all appalto del lavoro di audit, anche per il settennio , l Ada della Regione Basilicata terrà conto di molteplici vincoli: redazione di un capitolato d appalto chiaro e preciso per quanto riguarda l ambito e gli obiettivi, la definizione dei compiti, le responsabilità e le procedure di audit che verranno richieste all auditor esterno che le dovrà effettuare; acquisizione di una sufficiente garanzia che l auditor esterno abbia la competenza professionale necessaria e la capacità di realizzare i compiti assegnati secondo gli standard di audit internazionalmente accettati, inclusa un adeguata conoscenza delle regole comunitarie applicabili; acquisizione della conferma scritta che gli auditor esterni non abbiano alcun conflitto d interesse rispetto alle operazioni da sottoporre a verifica impossibilità di delegare i seguenti compiti: la pianificazione strategica, la valutazione del rischio, il campione supplementare, la comunicazione ed il coordinamento dell attività di audit. L Autorità di Audit svolgerà inoltre un analisi sulla garanzia della qualità del lavoro dell organismo delegato assicurando in tal modo, attraverso una supervisione del lavoro realizzato dall auditor esterno, che tutti i principi e le procedure menzionati nel capitolato siano rispettati. Trattasi di uno specifico test di qualità svolto a conclusione degli audit sulle operazioni adoperando l apposita checklist già menzionata Lavoro di terzi di cui all allegato 2. Al fine di poter ritenere i risultati di audit di appropriata qualità ed affidabili, in applicazione della predetta nota COCOF, l AdA si impegna costantemente a monitorare che il lavoro effettuato dall organismo terzo sia in linea con gli standards di audit accettati a livello internazionale, con i documenti programmatici interni e con il quadro normativo comunitario nonché possa essere utilizzato per gli obiettivi del rapporto annuale di controllo. L intende confermare la pratica relativa all organizzazione di riunioni a cadenza mensile o quindicinale con lo staff esterno impegnato sui controlli per verificare il lavoro in progress, per essere informato in merito alle eventuali problematiche riscontrate e per garantire un approccio di audit comune nello svolgimento dei compiti. Si procederà ad una review di tutte le operazioni campionate; una particolare attenzione sarà dedicata alle revisione dei progetti per i quali la società esterna individuerà possibili criticità Per completezza informativa, si precisa che nel corso della programmazione l AdA ha fatto ricorso alla Deloitte & Touche SpA, società di revisione iscritta all Albo Speciale Consob. 11 L uso dei lavori di altri controllori - un punto di vista del settore pubblico.

19 Nella consapevolezza che la qualità del lavoro di terzi rappresenta un elemento fondamentale per fornire garanzia di affidabilità e tenendo conto che in ogni caso l AdA ha la responsabilità finale per l attività degli organismi di audit delegati, si vigilerà sul rispetto delle seguenti condizioni: Coordinamento Essendo coinvolto nel processo di audit un altro organismo, per ottenere risultati affidabili e tempestivi, è essenziale garantire un buon coordinamento ed una chiara informativa sui requisiti di audit e di reportistica tra tutti gli attori; gli auditors esterni devono impegnarsi a informare prima possibile l Autorità di Audit su qualunque difficoltà incontrata, e su qualunque limitazione dell ambito di attività o osservazioni rilevanti/problemi sistemici, così che l Autorità di Audit possa decidere in merito alla necessità di svolgere ulteriori verifiche. Come anticipato, tale prassi è favorita dall organizzazione di incontri periodici con lo staff esterno sulle risultanze degli audit condotti sulle operazioni. Struttura organizzativa L AdA verifica che il personale dell organismo terzo sia consapevole del proprio ruolo e della propria posizione nella filiera dell audit; essa stabilisce con chiarezza i compiti, le funzioni e le responsabilità affidate. Indipendenza L Autorità di Audit acquisirà la dichiarazione dell organismo terzo e del personale incaricato dei controlli in merito all indipendenza dall AdG, dalla AdC, dagli Organismi Intermedi e dai Beneficiari. Accesso ai documenti Al fine di realizzare verifiche di qualità ed ottenere un adeguata garanzia che il lavoro degli altri auditor possa essere utilizzato, l AdA avrà sempre un accesso completo e illimitato a tutti i documenti dell organismo coinvolto nel procedimento di audit Competenza e capacità professionale L Autorità di Audit accerterà, preliminarmente alla stipula del contratto di appalto, che la società esterna disponga di sufficiente ed adeguate risorse umane per eseguire i compiti da delegare. L organismo terzo fornirà le dovute garanzie in merito alle qualifiche professionali e all esperienza maturata da ciascun membro dello staff Per la delega delle attività di audit e per la valutazione del lavoro di terzi, l AdA terrà come costante riferimento i seguenti documenti: - Nota COCOF 09/0002/01-EN del Guidance note on the concept of reliance on the work of other auditors - Euopean Implementing Guidelines n. 25 Using the work of other auditors and experts of the INTOSAI auditing standards (Direttiva n delle Linee guida europee sull implementazione degli Standards di Audit INTOSAI ) - Standard internazionale sull Auditing (ISA) n Study 4 Using the Work of Other Auditors A public Sector Perspective IFAC La E.I.G. n. 25 spiega il concetto dell utilizzo del lavoro di auditors terzi e di esperti da parte delle Istituzioni Supreme Europee di Audit. La Direttiva n. 25 si riferisce in modo particolare ai requisiti che devono essere rispettati a seconda dell entità del ricorso al lavoro effettuato dagli altri auditors in ogni fase dell audit, sia in fase di pianificazione, sia durante lo svolgimento dell audit o alla fine delle verifiche. La rilevanza delle procedure che l auditor principale deve effettuare per avere prova sufficiente ed appropriata che il lavoro dell auditor terzo sia adeguato per gli obiettivi dell auditor principale, nel contesto dell incarico specifico, dipende dalle fasi dell audit in cui l attività dell auditor terzo può essere utilizzato. Specie quando il lavoro viene utilizzato come prova dell audit, la relazione dell Autorità di audit dovrà essere molto dettagliata. 13 Lo Studio n. 4 del Comitato sul Settore Pubblico dà una prospettiva del settore pubblico nell applicazione di questo standard specificando che ISA 600 è applicabile anche nell auditing del settore pubblico.

20 2. VALUTAZIONE DEI RISCHI 2.1 Spiegazione del metodo di valutazione del rischio applicato. La definizione di un metodo per la valutazione del rischio consente di definire le priorità del lavoro degli audit di sistema e sulle operazioni oggetto di co-finanziamento. Nel processo di gestione e controllo degli interventi co-finanziati, l identificazione e la valutazione dei fattori di rischio da parte dell Autorità di Audit assume fondamentale importanza in relazione alla necessità della Struttura di garantire l efficace funzionamento del sistema posto in essere dall Amministrazione regionale. Tale garanzia è il risultato della valutazione congiunta degli esiti degli audit dei sistemi e dei dati ottenuti dalle verifiche delle operazioni Per una corretta valutazione dei rischi è necessario differenziare le tipologie esistenti; secondo quanto indicato dai riferimenti normativi, possono verificarsi rischi inerenti all attuazione delle operazioni, che prescindono da qualunque verifica esperibile, e rischi di controllo, derivanti dall inadeguatezza del controllo, associato ad un determinato sistema di gestione, nell identificare eventuali errori. Nel ciclo di controllo, l analisi dei rischi (fase A) consente di esprimere un parere sul grado di affidabilità del sistema (fase B), il cui esito determina il livello di garanzia che, a sua volta, congiuntamente alla soglia di rilevanza delimita la dimensione del campione di progetti da sottoporre a verifica per ciascuna annualità di riferimento (fase C). L estrazione di un gruppo di operazioni rappresentativo 14 e lo svolgimento dei relativi controlli (fase D) costituiscono il feed-back per l accertamento dell esistenza o meno di ulteriori criticità (fase E), attraverso cui è possibile riscontrare il sussistere di errori o anomalie di gestione e/o procedurali. L aggiornamento del risk assessment, condotto essenzialmente nell ambito del system audit mediante l associazione di rischio inerente (IR) e di controllo (CR) ai singoli requisiti del sistema, costituisce l elemento preliminare delle attività predisposte e pianificate annualmente dall Autorità di Audit. La sequenzialità e ciclicità di tali fasi è resa evidente dal diagramma sottostante. fase A fase C fase E RISULTANZE SYSTEM AUDIT sulla base della VALUTAZIONE DEI RISCHI (RA = IRxCR) fase B AFFIDABILITÁ SISTEMA APPLICAZIONE PARAMENTRI TECNICI per il CAMPIONAMENTO: a. livello di garanzia b. soglia di rilevanza fase D AUDIT DELLE OPERAZIONI=DR INDIVIDUAZIONE CRITICITÀ e CMPIONE SUPPLEMENTARE 14 Un campione si definisce rappresentativo se consente di riprodurre le caratteristiche dell universo da cui è stato estratto, con un margine di approssimazione controllabile. Se la rappresentatività viene raggiunta è possibile estendere i risultati ottenuti all intera popolazione di operazioni (tale processo si definisce inferenza).

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