Sondrio 07/11/2014. Ispettore Antincendi Esperto Stefano Felicioni 7/11/2014 1

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1 Impianti elettrici e sicurezza antincendio secondo modulo corso per professionisti antincendio utile al mantenimento dell' iscrizione negli elenchi del ministero dell'interno (d.m. 5 agosto 2011) Sondrio 07/11/2014 Ispettore Antincendi Esperto Stefano Felicioni 7/11/2014 1

2 XÜÜtàt véüü zx ÑÜ ÅÉ ÅÉwâÄÉ Attività del 151 tipologia Regola tecnica di riferimento PRINCIPALE Norma CEI di riferimento MAGGIORI 65 Locali di spettacolo e di trattenimento in genere dm 19/08/1996 CEI 64-8 Guida CEI Guida CEI Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico. dm 09/04/1994 coordinato con dm 06/10/2003 CEI 64-8 Guida CEI Guida CEI Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone. dm 26/8/1992 Asili dm 16/7/2014 CEI 64-8 Guida CEI Guida CEI Strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo.. dm 18/09/2002 CEI 64-8 Guida CEI Guida CEI Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all'ingrosso o al dettaglio, fiere e quartieri fieristici, con superficie lorda.. dm 27/07/2010 CEI 64-8 Guida CEI Guida CEI Edifici sottoposti a tutela ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, aperti al pubblico, destinati a contenere dm /5/92 dpr /06/95 CEI 64-8 Guida CEI Guida CEI Prodotti in polvere per uso civile/edile (cemento, malte, intonaci, colle ecc) non ricadono nella valutazione di atmosfera potenzialmente esplosiva. Consultare sempre schede di sicurezza. 7/11/ Prodotti nocivi o irritanti

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4 Ä waåa EE zxççt É ECCK? ÇA FJ ÇxÄÄËtÅu àé wx ÑÜÉvxw ÅxÇà w ÑÜxäxÇé ÉÇx ÇvxÇw 7/11/2014 4

5 Il d.m. 37/2008 ha abrogato la legge 46/90? Il D.L. 28 dicembre 2006, n. 300 convertito, con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2007, n. 17 ABROGATO PARZIALMENTE Legge 5 marzo 1990, n. 46, ad eccezione degli articoli 8 (Finanziamento dell'attività normativa tecnica), 14 (Verifiche) 16 (Sanzioni); ABROGATO D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447 (attuazione l 46/90 in sicurezza impianti); ABROGATO PARZIALMENTE D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (T.U. per l edilizia) articoli da 107 a 121 7/11/2014 5

6 legge 1 marzo 1968, n. 186 in vigore dal 7/4/1968 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici DECRETO IMPIANTI d.m. 22 gennaio 2008, n. 37 in vigore dal 27/03/2008 modificato dal d.m. 19 maggio 2010 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici DECRETO DOCUMENTAZIONE d.m. 7 agosto 2012 in vigore dal 22/11/2012 Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del dpr n. 151/2011 DECRETO PROTEZIONE ATTIVA d.m. 20 dicembre 2012 in vigore dal 4/4/2013 Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi 7/11/2014 6

7 Appunto giuridico sulla definizione di regola dell arte In Italia il requisito della rispondenza alla regola dell'arte è di frequente uso nel diritto privato, ma mancando una diretta definizione normativa, la valenza giuridica della "regola" si desume da alcune norme generiche sul contratto (specialmente il contratto d'appalto) e sulle obbligazioni; Per l'art codice civile italiano il prestatore d'opera è tenuto a procedere all'esecuzione dell'opera «secondo le condizioni stabilite dal contratto e a regola d'arte». Definizioni tecniche della regola dell arte sono emanate per proprio conto da associazioni o raggruppamenti professionali, pertanto il rispetto di queste regole è su base almeno indirettamente volontaria Ad una simile funzione assolvono i cosiddetti "enti di normazione", i quali stabiliscono specifiche tecniche di dettaglio sebbene nell'ottica di 7/11/ promuovere la definizione di standard tecnici.

8 La regola dell arte secondo la legge 1 marzo 1968, n. 186 Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d'arte I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del comitato elettrotecnico italiano si considerano costruiti a regola d'arte. 7/11/2014 8

9 La regola dell arte secondo il d.m. 37/2008 Il concetto di regola dell arte è poi stato successivamente ampliato dal d.m. 37/2008 sulla scorta dell irreversibile processo di integrazione dell U.E. I PROGETTI degli impianti sono elaborati secondo la regola dell arte se conformi alla vigente normativa ed alle indicazioni riportate: 1. nelle guide e norme dell UNI, 2. nelle guide e norme CEI 3. nelle guide e norme di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell Unione europea 4. nelle guide e norme di paesi non membri dell Unione Europea che sono parti contraenti dell accordo sullo spazio economico europeo (S.E.E.) 7/11/2014 9

10 La regola dell arte secondo il d.m. 37/2008 Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell arte e sono responsabili della corretta esecuzione degli stessi. Si considerano ESEGUITI secondo la regola dell arte, gli impianti realizzati in conformita' alla vigente normativa ed alle indicazioni riportate: 1. nelle norme dell UNI, 2. alle norme CEI 3. alle norme di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell Unione europea 4. alle norme di paesi non membri dell Unione Europea che sono parti contraenti dell accordo sullo spazio economico europeo (S.E.E.) 7/11/

11 La regola dell arte secondo il d.m. 20/12/2012 Regola dell'arte*: stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento storico dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi o servizi, basato su comprovati risultati scientifici, tecnologici o sperimentali. Fermo restando il rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili, la presunzione di regola dell arte è riconosciuta alle norme emanate da Enti di normazione nazionali, europei o internazionali; * Definizione ripresa dalla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17000:2005 (Valutazione della conformità - Vocabolario e principi generali) 7/11/

12 La regola dell arte secondo il d.m. 20/12/2012 Per gli impianti di protezione antincendio indicati nella lettera g) art. 1 comma 2 del d.m. 37/2008 in attività soggette Il concetto di regola dell arte viene modificato dal d.m. 20/12/2012 ed esteso anche a normative emanate da parte di enti internazionali di normalizzazione riconosciuti come I.S.O., N.F.P.A., A.S.I, I.E.C.,.ecc Quindi solo gli impianti di protezione antincendio indicati nel d.m. 37/2008 sono realizzati alla regola dell arte se conformi: 1. alle norme dell UNI, 2. alle norme CEI 3. alle norme di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell Unione europea 4. alle norme di Enti di normalizzazione di paesi non membri dell Unione Europea che sono parti contraenti dell accordo sullo spazio economico europeo (S.E.E.) 7/11/ Alle norme di Enti di normalizzazione Internazionali 12

13 Mappa del SEE Spazio Economico Europeo obiettivo garantire nei paesi membri quattro libertà: la libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali. Blu - 28 membri dell'unione europea di diritto nel SEE. Verde - Islanda, Liechtenstein e Norvegia sono membri dell AELS ovvero Associazione europea di libero scambio. la Svizzera non prendere parte al SEE, ma il paese è comunque legato all'ue 7/11/2014 tramite un accordo bilaterale Svizzera-UE. 13

14 Si ricorda che il Ministero dell Interno non può rilasciare deroghe di cui all art. 7 del D.P.R. 151/2011 per le normative: 1. dell UNI, 2. del CEI 3. di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell Unione europea 4. di Enti di normalizzazione di paesi non membri dell Unione Europea che sono parti contraenti dell accordo sullo spazio economico europeo (S.E.E.) 5. di altri Enti di normalizzazione Internazionali 7/11/

15 Alcuni Enti di normalizzazione organizzazioni di standardizzazione diverse dall elettrotecnica organizzazioni di standardizzazione elettrotecnica Livello ISO Organizzazione internazionale per la normazione (norme ISO) IEC Commissione Elettrotecnica Internazionale (norme IEC) Mondo CEN Comitato europeo di normazione (norme EN) CENELEC Comitato europeo di normazione elettrotecnica (norme EN) Unione europea UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione (norme UNI) CEI Comitato Elettrotecnico Italiano (norme CEI) Italia 7/11/

16 La marcatura CE è stata introdotta con la Decisione 93/465/CEE del Consiglio, del 22 luglio 1993 al fine di accelerare la costituzione del Mercato unico Europeo previsto dal Trattato CE ed abrogata dall attuale regolamento CE n. 765/2008 del 9 luglio 2008 La marcatura CE Indica che il prodotto è conforme a tutte le disposizioni comunitarie che prevedono il suo utilizzo: dalla progettazione, alla fabbricazione, all immissione sul mercato, alla messa in servizio del prodotto fino allo smaltimento. La marcatura CE disciplina l'intero ciclo di vita del prodotto dal momento dell'immissione sul mercato. 7/11/

17 Esempi di alcune norme UE, i cui prodotti necessitano del marchio CE Regolamento 2011/305/UE prodotti da costruzione Direttiva 2014/35/UE bassa tensione ( V in c.a.) Direttiva 2014/28/UE esplosivi civili Direttiva 2014/29/UE recipienti semplici a pressione Direttiva 2014/30/UE compatibilità elettromagnetica Direttiva 2014/33/UE ascensori Direttiva 2014/34/UE atmosfera potenzialmente esplosiva 7/11/

18 Ente di normazione Italiano Il Comitato Elettrotecnico Italiano (in sigla CEI) è un'associazione fondata nel 1909, riconosciuta sia dallo Stato Italiano, sia dall'unione Europea mission è quella di elaborare documenti normativi di buona tecnica, partecipare alla stesura e recepire documenti normativi armonizzati europei, partecipare alla stesura di normative internazionali, diffondere la cultura tecnico-scientifica e della standardizzazione. 7/11/

19 Lettura del d.m. 37/2008 e del d.m. 19/5/2010 contestualizzati agli aspetti di prevenzione incendi disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici 7/11/

20 Il decreto si applica agli impianti posti al servizio degli edifici*, indipendentemente** dalla destinazione d'uso, collocati all'interno degli stessi o delle relative pertinenze***. * DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n. 192 per "edificio" si intende un sistema costituito: dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito dalle strutture interne che ripartiscono detto volume da tutti gli impianti e dispositivi tecnologici che si trovano stabilmente al suo interno; la superficie esterna che delimita un edificio può confinare con tutti o alcuni di questi elementi: l'ambiente esterno, il terreno, altri edifici; ** Ai sensi dell art. 812 c.c. gli edifici sono beni immobili anche se uniti al suolo a scopo transitorio. Ne consegue che il D.M. 37/08 si applica solo agli impianti posti al servizio di un unità immobiliare o di fabbricato nella sua globalità, prescindendo dalla sua destinazione d uso, incluse le costruzioni precarie e provvisorie, purché ancorate stabilmente al suolo. La Legge n. 46/90, fatta eccezione per gli impianti elettrici, si applicava solamente 7/11/ agli impianti di tipo civile.

21 *** Pertinenza - Ai sensi dell art. 817 c.c., sono pertinenze le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un'altra cosa. Da un punto di vista oggettivo, per pertinenze si intendono le opere complementari e funzionalmente subordinate, in modo attuale e permanente, all edificio. Costituiscono, ad esempio, pertinenza di un edificio i garage, i parcheggi, le piscine,centrali termiche etc. Impianti posti al servizio di attività svolte all interno di edifici Le disposizioni dettate dal D.M. 37/08 sono estese non solo agli impianti a servizio degli edifici, ma anche agli impianti posti al servizio delle attività di processo, commerciali e terziarie svolte negli edifici stessi. A titolo di esempio il d.m. 37/2008 si applica anche alle imprese che installano per esempio impianti di refrigerazione, centrali frigorifere e celle frigorifere. 7/11/

22 Se l impianto e' connesso a reti di distribuzione, le prerogative del d.m. 37/08, si applicano a partire dal punto di consegna della fornitura. 7/11/

23 Gli impianti sono classificati secondo il d.m. 37/2008 LETTERA A: Impianti elettrici e similari LETTERA B: Impianti radiotelevisivi ed elettronici LETTERA C: Impianti di riscaldamento, di climatizzazione e similari LETTERA D: Impianti idrici e sanitari e similari LETTERA E: Impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas e similari LETTERA F: Impianti di sollevamento e similari LETTERA G: Impianti di protezione attiva 7/11/2014 (d.m. 20/12/2012) 23

24 LETTERA A 1. impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica, ossia i circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle prese a spina (compresi quelli posti all'esterno degli edifici se gli stessi sono collegati, anche solo funzionalmente, agli edifici medesimi) con esclusione degli equipaggiamenti elettrici delle macchine, degli utensili e degli apparecchi elettrici in genere; 2. impianti di autoproduzione di energia elettrica* fino a 20 kw nominali; 3. impianti per l automazione di porte, cancelli e barriere automatiche (predisposizione delle opere elettro meccaniche necessarie al funzionamento degli automatismi nonché alla loro posa in opera) 4. impianti di protezione contro le scariche atmosferiche; 5. sistemi di protezione contro le sovratensioni; 6. componenti impiantistiche (radio televisive o elettroniche) se alimentate con tensione superiore a 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua. 7/11/

25 Note - LETTERA A * impianti di autoproduzione di energia elettrica con potenza fino a 20 kw (ad esempio gruppi elettrogeni, impianti fotovoltaici, impianti eolici, biogas, etc.). Perché questi impianti rientrino nel campo di applicazione del D.M. 37/08 devono essere soddisfatte, contemporaneamente, le seguenti condizioni: l impianto deve avere una potenza nominale inferiore o uguale a 20 kw; almeno una parte dell energia prodotta deve essere utilizzata ad uso e consumo dell autoproduttore l impianto deve essere posto a servizio dell edificio (vale a dire sull edificio medesimo o su una superficie di pertinenza). Il D.M. 37/08 non trova applicazione se tutta l energia prodotta viene immessa nella rete di distribuzione. 7/11/

26 LETTERA B 1. impianti radiotelevisivi, le antenne (incluse quelle paraboliche) e gli impianti elettronici, intesi quali componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione ed alla ricezione dei segnali e dei dati ad installazione fissa; 2. impianti di sicurezza (antifurto o antintrusione) ad installazione fissa; 3. connessioni fisiche interne agli edifici dei sistemi di comunicazione elettronica e telematica, come le reti LAN ed internet Sono esclusi dall ambito di applicazione del D.M. 37/08 gli impianti telefonici interni (trasmissione fonia/dati) collegati a rete pubblica, poiché l installazione di tali impianti è regolata dalla legge n. 109/1991 e relativo D.M. 23/05/1992, n /11/

27 LETTERA C 1. impianti di riscaldamento (indipendentemente dalla loro potenzialità) intesi come il complesso di prodotti destinati alla regolazione della temperatura degli ambienti con o senza produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari e composti abitualmente da: un generatore di calore, inclusi stufe, termo camini e caminetti; un condotto per lo smaltimento dei fumi, ove generati; un sistema di aerazione e ventilazione; uno o più sistemi per la distribuzione del calore. 2. impianti di climatizzazione e condizionamento. Per la distinzione di tali impianti è necessario ricorrere alle definizioni UNI secondo cui: per condizionamento si intende il trattamento dell aria volto a conseguire negli ambienti abitati la qualità, il movimento e la purezza dell aria e le caratteristiche termo igrometriche richieste per il benessere delle persone; per climatizzazione si intende la realizzazione e mantenimento simultaneo negli ambienti abitati delle condizioni termiche, igrometriche, di qualità, purezza e 7/11/2014 movimento dell aria comprese entro i limiti richiesti per il benessere delle persone. 27

28 LETTERA C 3. impianti di refrigerazione Vi rientra la cosiddetta impiantistica a freddo, volta ad abbassare la temperatura di un ambiente confinato, con parametri diversi da quelli tipici della climatizzazione o del condizionamento dei luoghi di vita e di lavoro rispetto a quella esterna. A titolo esemplificativo, rientrano in questo ambito l installazione di banchi e celle frigorifere (ad uso commerciale, industriale o sanitario), gli impianti di refrigerazione per supermercati, le centrali frigorifere e la refrigerazione di serbatoi ad uso alimentare 7/11/

29 LETTERA D Impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura e specie intesi come impianti costituiti da tubazioni e dispositivi per l allacciamento all acquedotto ed il collegamento alla rete fognaria o agli altri sistemi di smaltimento, nonché per la distribuzione di acqua potabile e di acqua calda all interno dell edificio. La norma include oltre agli impianti idrici adibiti al consumo umano anche quelli di distribuzione nell ambito di processi produttivi. 7/11/

30 LETTERA E Tali impianti riguardano la distribuzione e all utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, incluso quello medicale per uso ospedaliero e simili. In tale ambito sono compresi: l'insieme delle tubazioni, dei serbatoi e dei loro accessori dal punto di consegna del gas, anche in forma liquida, fino agli apparecchi utilizzatori; l'installazione ed i collegamenti degli apparecchi utilizzatori (ad esempio il generatore di calore caldaia); le predisposizioni edili e meccaniche per l'aerazione e la ventilazione dei locali in cui deve essere installato l'impianto; le predisposizioni edili e meccaniche per lo scarico all'esterno dei prodotti della combustione. 7/11/

31 LETTERA F Impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili Tale attività è, altresì, soggetta alle prescrizioni del D.P.R. 30 aprile 1999, n. 162 e D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 214 D.M. 15 Settembre 2005 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. 7/11/

32 LETTERA G Impianti antincendio che comprendono: - gli impianti di alimentazione di idranti; - gli impianti di estinzione di tipo automatico e manuale; - gli impianti di rilevazione di gas, di fumo e di incendio. D.M. 20/12/2012 (Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi) Per impianti di protezione attiva o sistemi di protezione attiva contro l'incendio, si intendono: gli impianti di rivelazione incendio; gli impianti di segnalazione allarme incendio; gli impianti di estinzione o controllo dell incendio, di tipo automatico o manuale; gli impianti di controllo del fumo e del calore; 7/11/

33 impianti rilevanti ai fini antincendio secondo il D.M. 7/8/2012 produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e di utilizzazione dell energia elettrica protezione contro le scariche atmosferiche deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione dei locali, di gas, anche in forma liquida, combustibili o infiammabili o comburenti deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione dei locali, di solidi e liquidi combustibili o infiammabili o comburenti riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, e di ventilazione ed aerazione dei locali; estinzione o controllo incendi/esplosioni, di tipo automatico e manuale; controllo del fumo e del calore; 7/11/2014 rivelazione di fumo, calore, gas e incendio e segnalazione allarme 33

34 Lettura sinergica D.M. 7/8/ D.M. 37/2008 7/11/

35 impianti rilevanti ai fini antincendio confrontando il D.M. 7/8/2012 al D.M. 37/2008 LETTERA A Impianti elettrici e similari impianti rilevanti ai fini antincendio LETTERA B Impianti radiotelevisivi ed elettronici Valutare caso per caso LETTERA C Impianti di riscaldamento, di climatizzazione e similari impianti rilevanti ai fini antincendio LETTERA D Impianti idrici e sanitari e similari NO LETTERA E Impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas e similari impianti rilevanti ai fini antincendio LETTERA F Impianti di sollevamento e similari Valutare caso per caso LETTERA G Impianti di protezione attiva impianti rilevanti ai fini antincendio 7/11/2014 (d.m. 20/12/2012) 35

36 Documentazione necessaria per gli impianti rilevanti ai fini antincendio in attività soggette (luoghi maggior rischio in caso di incendio) INIZIO LAVORI TERMINE LAVORI I progetti contengono almeno Documenti finali 1. Schemi dell impianto e disegni planimetrici; 5. verifiche impianto previste dalla normativa vigente (es. norme CEI); 2. Relazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia di installazione, trasformazione o ampliamento dell impianto; Verifiche di funzionalita' dell impianto dalla normativa vigente (es. norme CEI); Certificato iscrizione Camera di Commercio relazione contenente la tipologia dei 3. Relazione tecnica sulla tipologia e sulle caratteristiche dei materiali e dei componenti da utilizzare; 9. materiali impiegati; dichiarazione di conformità 4. Relazione sulle misure di prevenzione e sicurezza da adottare; 7/11/

37 Documentazione necessaria per gli impianti rilevanti ai fini antincendio nell ambito dell attività procedimentale del D.P.R. n. 151 del 1/8/2011 Art. 4 S.C.I.A. (segnalazione certificata inizio attività) 1. Schemi dell impianto e disegni planimetrici; 2. Relazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia di installazione, trasformazione o ampliamento dell impianto; 3. Relazione tecnica sulla tipologia e sulle caratteristiche dei materiali e dei componenti da utilizzare; 4. Relazione sulle misure di prevenzione e sicurezza da adottare; 5. verifiche impianto previste dalla normativa vigente (es. norme CEI); 6. Verifiche di funzionalita' dell impianto dalla normativa vigente (es. norme CEI); 7. Certificato iscrizione Camera di Commercio 8. relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati; 9. dichiarazione Attività produttiva*? di conformita COMMITTENTE O RESPONSABILE ATTIVITA SOGGETTA e custoditi nel fascicolo tecnico di cui al punto 1.2 allegato II al d.m. 7/8/2012 Il titolare è tenuto a rendere immediatamente disponibile il fascicolo tecnico per eventuali controlli del Comando S.U.A.P. del Comune competente per eventuali autorizzazioni (certificato di agibilità ecc) SI NO S.U.A.P. Comando provinciale dei vigili del fuoco territorialmente competente * D.P.R. 7/9/2010, n. 160 art 1 le attività di produzione di beni e servizi, incluse le attività agricole, commerciali e artigianali, le attività turistiche e alberghiere, i servizi resi dalle banche e dagli intermediari finanziari e i servizi di telecomunicazioni, di cui alla 7/11/ lettera b), comma 3, dell articolo 38 del decreto-legge

38 9. dichiarazione di conformita (appunti) Modifica abroga integra Al massimo chiarisce aspetti Primo livello Costituzione e Leggi costituzionali Secondo livello Leggi. Decreti legge, decreti legislativi, D.P.R. Direttive e regolamenti UE Terzo livello Leggi regionali Gerarchia fonti normative (interpretazione personale) Quarto livello: Decreti ministeriali e interministeriali, decreti del presidente consiglio ministri Delibere comitati interministeriali Quinto livello: Circolari, lettere circolari, decreti direttoriali Ordinanze,interpretazioni, chiarimenti ecc 7/11/

39 I modelli CERT-REI, DICH-IMP, CERT-IMP ecc allegati a un decreto direttoriale li modifichiamo, personalizziamo, impaginiamo o coloriamo a nostro piacimento? NO Il modello DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE allegato al decreto ministeriale del 19 maggio 2010 lo modifichiamo, personalizziamo, impaginiamo o coloriamo a nostro piacimento? SI! Il contenuto del modello può essere modificato o integrato con decreto ministeriale per esigenze di aggiornamento di natura tecnica (art. 7 comma 5 del decreto ministero dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n. 7/11/ )

40 Il modello giuridicamente accettabile DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE allegato al decreto ministeriale del 19 maggio 2010 Di modelli esattamente uguali a quello pubblicato in G.U. e scrivibili (in formato doc.) la rete ne è piena! 7/11/

41 AAÄt wévâåxçàté ÉÇx àxvç vt wxäx véçàxçxüx zä xäxåxçà ÇxvxáátÜ ÑxÜ ÑxÜÅxààxÜx tä ÜxáÑÉÇátu Äx iiaya wxääë áàüâààéü t àxvç vt ÄËxáÑÜxáá ÉÇx w âç z âw é É áâäät véåñäxàxéét wxäät ätäâàté ÉÇx xyyxààâtàta Testo estrapolato dalla lett. circ del M.I. P515 del 24/4/2008 (modulistica di prevenzione incendi) Solo parzialmente abrogata dal d.m. 7/8/2012 7/11/

42 Settore INFORMAZIONI GENERALI Tutti i dati richiesti dal modello dovranno essere riportati (vale per tutti i settori) 7/11/

43 Settore TIPOLOGIA IMPIANTI Descrivere brevemente i lavori eseguiti e categorizzare gli stessi in conformità al seguente elenco: Nuovo Trasformazione (vedi nota slide successiva) Ampliamento (vedi nota slide successiva) Manutenzione straordinaria* (vedi nota slide successiva) Per Manutenzione straordinaria si intendono tutti gli interventi manutenzione ordinaria diversi dalla Per manutenzione ordinaria si intendono gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d uso, nonchè a far fronte ad eventi accidentali che comportano la necessità di primi interventi, che comunque non modificano la struttura dell impianto su cui si interviene o la sua destinazione d uso secondo le prescrizioni previste dalla normativa tecnica 7/11/ vigente e dal libretto di uso e manutenzione del costruttore

44 Settore TIPOLOGIA IMPIANTI - NOTE impianti rilevanti ai fini antincendio confrontando il D.M. 7/8/2012 e il D.M. 37/2008 LETTERA A Impianti elettrici e similari LETTERA B* Impianti radiotelevisivi ed elettronici LETTERA C Impianti di riscaldamento, di climatizzazione e similari LETTERA D Impianti idrici e sanitari e similari LETTERA E Impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas e similari LETTERA F* Impianti di sollevamento e similari Se in un attività soggetta esistente (intesa come impianto o lavorazione che abbia ultimato iter procedimentale di prevenzione incendi di cui al D.P.R. 151/2011) eseguo sugli impianti rilevanti ai fini antincendio lavori di: LETTERA G Impianti di protezione attiva (d.m. 20/12/2012) * Da valutare caso per caso 7/11/

45 Settore TIPOLOGIA IMPIANTI - NOTE Trasformazione Ampliamento Manutenzione straordinaria Se tali interventi/modifiche comportano un: Incremento della potenza o dell energia potenziale Modifica sostanziale della tipologia o del layout di un impianto Se l impianto rilevante ai fini antincendio ricade nella definizione di impianto di processo impianto ausiliario impianto tecnologico ai sensi allegato IV al d.m. 7 agosto 2012 (in vigore dal 27/11/2012) potrebbero crearsi le condizioni affinchè la modifica/variazione apportata all impianto possa essere considerata come modifica rilevante ai fini della sicurezza antincendio. Pertanto tale conseguenza comporterebbe una variazione delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio accertate dell attività esistente soggetta. Contestuale attivazione procedure articolo 3 e 4 ( in base alla categoria dell attività) del 7/11/ decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n & allora

46 impianti di processo impianto ausiliario impianto tecnologico ESEMPI CEI in ambito edile, residenziale e terziario per impianti ausiliari si intendono gli insiemi, a partire dai rispettivi punti di alimentazione, delle condutture e delle apparecchiature per impianti di segnalazione o comunicazione (chiamate interne, interfonici), di protezione, od allarme, anti intrusione od antincendio, di protezione contro i fulmini, di diffusione sonora, di antenna centralizzata, ecc. CEI impianti di processo nell industria : impianti che provvedono alla trasformazione chimico-fisica della materia prima; impianti di produzione, trasmissione e distribuzione dell energia elettrica; impianti di estrazione e trattamento del petrolio e derivati e del gas; impianti di chimica di base e di chimica fine; impianti di produzione farmaceutica, alimentare, di carta e cellulosa, di vetri e cemento; impianti di trattamento di metalli e minerali ECC. Impianti tecnologici Complesso di congegni, apparecchiature e sistemi atti a svolgere un preciso compito e adassicurare un determinato servizio Ad esempio impianto fotovoltaico, eolico pompa di calore impianto per la produzione del calore ecc. OVVIAMENTE SE RILEVANTI AI FINI ANTINCENDIO 7/11/

47 Settore COMMITTENTE Fabbricati civili sono quelli destinati ad abitazioni, magazzini, autorimesse, banche, chiese, ospedali, stazioni ecc industriale civile commercio altri usi Fabbricati industriali sono quelli costruiti per svolgere un particolare compito e sono vincolati a quel particolare uso Fabbricati commercio sono quelli costruiti per svolgere un particolare compito destinato ad esposizione e vendita merci prodotti macchinari ecc Edificio abibito ad altri usi diversi dai precedenti Per approfondimenti riferire al DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 marzo 1998, n. 138 Regolamento recante norme per la revisione generale delle zone censuarie, delle tariffe d'estimo delle unita' immobiliari urbane 7/11/2014 e dei relativi criteri 47

48 Settore RIASSUNTO DOCUMENTAZIONE 1)2) Indicare: nome, cognome, qualifica e, estremi di iscrizione nel relativo Albo professionale, del tecnico che ha redatto il progetto (obbligatorio perchè attività a maggior rischio in caso di incendio) 3) Citare la o le norme tecniche e di legge, distinguendo tra quelle riferite alla progettazione, all esecuzione e alle verifiche: - se attività soggetta in possesso di regola tecnica citare la stessa regola tecnica seguita da maggiori norme o guide CEI, UNI ecc. - se attività NON soggetta in possesso di regola tecnica citare la stessa regola tecnica seguita da maggiori norme o guide CEI, UNI ecc. Esempio di citazioni norme per attività Attività 67 allegato I al D.P.R. 151/2011 Scuole di ogni ordine, grado e tipo, con oltre 100 persone dotata di rete idrica antincendi, impianto rilevazione e segnalazione incendio, illuminazione sicurezza valutazione rischio fulmini:... dm 26/8/1992 e smi, CEI 64-8, CEI 64-50, CEI 64-52, UNI 10779/2007, UNI 9795/2013, CEI EN 62305, UNI 1838, CEI EN 7/11/ (altre norme minori terra, cavi, condutture, quadri elettrici ecc direttamente nel progetto) 48

49 Settore RIASSUNTO DOCUMENTAZIONE 1)4) Qualora l impianto eseguito su progetto sia variato in opera, il progetto presentato alla fine dei lavori deve comprendere le varianti realizzate in corso d opera. 2)Fa parte del progetto la citazione della pratica prevenzione incendi. 5) La relazione deve contenere, per i prodotti soggetti a norme, la dichiarazione di rispondenza alla stesse completata, ove esistente, con riferimenti a marchi, certificati di prova, ecc. rilasciati da istituti autorizzati. La relazione deve dichiarare l idoneità rispetto all ambiente di installazione. 6) Per schema dell impianto realizzato si intende la descrizione dell opera come eseguita (si fa semplice rinvio al progetto quando questo è stato redatto da un professionista abilitato e non sono state apportate varianti in corso d opera). Nel caso di trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria, l intervento deve essere inquadrato, se possibile, nello schema dell impianto preesistente. 7/11/2014 Lo schema citerà la pratica prevenzione incendi 49

50 1) 7) 2) Per Settore RIASSUNTO DOCUMENTAZIONE I riferimenti sono costituiti dal nome dell impresa esecutrice e dalla data della dichiarazione. gli impianti o parti di impianti costruiti prima dell entrata in vigore del presente decreto, il riferimento a dichiarazioni di conformità può essere sostituito dal rinvio a dichiarazioni di rispondenza (art. 7, comma 6). 8) Se nell impianto risultano incorporati dei prodotti o sistemi legittimamente utilizzati per il medesimo impiego in un altro Stato membro dell Unione europea o che sia parte contraente dell Accordo sullo Spazio economico europeo, per i quali non esistono norme tecniche di prodotto o di installazione, la dichiarazione di conformità deve essere sempre corredata con il progetto redatto e sottoscritto da un ingegnere iscritto all albo professionale secondo la specifica competenza tecnica richiesta, che attesta di avere: eseguito l analisi dei rischi connessi con l impiego del prodotto o sistema sostitutivo, di avere prescritto e fatto adottare tutti gli accorgimenti necessari per raggiungere livelli di sicurezza equivalenti a quelli garantiti dagli impianti eseguiti secondo la regola dell arte e di avere sorvegliato la corretta esecuzione delle fasi di installazione dell impianto nel rispetto di tutti gli eventuali 7/11/2014 disciplinari tecnici predisposti dal fabbricante del sistema o del prodotto. 50

51 Settore RIASSUNTO DOCUMENTAZIONE 1)9) Esempio di allegati facoltativi: 2)eventuali certificati dei risultati delle verifiche eseguite sull impianto prima della messa in esercizio o trattamenti per pulizia, disinfezione, ecc. 1)Al termine dei lavori l impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti nel rispetto delle norme di cui all art. 7. 2)Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all art. 1 ad imprese abilitate 7/11/

52 Settore FIRMA 1)Datata e firmata 7/11/

53 impianti rilevanti ai fini antincendio secondo il D.M. 7/8/2012 produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e di utilizzazione dell energia elettrica protezione contro le scariche atmosferiche deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione dei locali, di gas, anche in forma liquida, combustibili o infiammabili o comburenti deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione dei locali, di solidi e liquidi combustibili o infiammabili o comburenti Se in un attività soggetta per gli impianti rilevanti ai fini antincendio ricadenti nel d.m. 37/2008 la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non sia più reperibile che fare? Impianto realizzato prima del 27/03/2008? riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, e di ventilazione ed aerazione dei locali; SI NO estinzione o controllo incendi/esplosioni, di tipo automatico e manuale; controllo del fumo e del calore; rivelazione di fumo, calore, gas e incendio e segnalazione allarme Dichiarazione di rispondenza (carta libera) Da professionista iscritto all albo professionale per le specifiche competenze tecniche richieste, che ha esercitato la professione, per almeno cinque anni, nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione Nuova Dichiarazione di conformità 7/11/

54 impianti rilevanti ai fini antincendio secondo il D.M. 7/8/2012 produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e di utilizzazione dell energia elettrica protezione contro le scariche atmosferiche Se in un attività soggetta per gli impianti rilevanti ai fini antincendio NON ricadenti nel d.m. 37/2008 Quale documentazione? deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione dei locali, di gas, anche in forma liquida, combustibili o infiammabili o comburenti deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione dei locali, di solidi e liquidi combustibili o infiammabili o comburenti riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, e di ventilazione ed aerazione dei locali; Dichiarazione di corretta installazione e funzionamento dell' impianto Mod. PIN Dich.lmp. estinzione o controllo incendi/esplosioni, di tipo automatico e manuale; controllo del fumo e del calore; Certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell'impianto Mod. PIN Cert.Imp. rivelazione di fumo, calore, gas e incendio e segnalazione allarme 7/11/

55 Dichiarazione di corretta installazione e funzionamento dell' impianto Mod. PIN Dich.lmp. Il modello è redatto da parte dell'installatore dell'impianto e si riferisce ai casi residuali di impianti non disciplinati dal D.M. 37/2008 (p.e. impianti per l'evacuazione del fumo e del calore, ecc.) per i quali sia stato redatto il progetto dell'impianto. E' prevista la sezione relativa alla documentazione che completa la dichiarazione stessa e precisato che l'installatore ha consegnato la predetta documentazione al responsabile dell'attività, ai fini dell'acquisizione nell'apposito fascicolo tecnico, da rendere disponibile in occasione dei controlli. SI progetto Dich. Imp. Installatore 7/11/ impianto

56 Certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell'impianto Mod. PIN Cert.Imp. La certificazione è a firma di un professionista antincendio operante nell' ambito delle competenze tecniche della propria qualifica, professionale e si riferisce ai casi residuali di impianti non disciplinati dal D.M. 37/2008 per i quali non sia stato redatto il progetto dell'impianto. NO progetto Cert Imp. 7/11/2014 Professionista 56 antincendio

57 Caso particolare riferito a impianti di protezione antincendio in attività soggetta, indicati nella lettera g) art. 1 comma 2 del d.m. 37/2008 sulla scorta del d.m. 20/12/2012 DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE AI FINI DELLA VALUTAZIONE DEI PROGETTI Ai fini della valutazione del progetto dell attività, di cui all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n.151. gli impianti di protezione attiva contro l incendio previsti nella documentazione tecnica di cui all'allegato I del decreto del Ministero dell'interno 7 agosto 2012, dovranno essere documentati come segue: a) Impianti da realizzare secondo le norme pubblicate dall'ente di Normalizzazione Europea: la documentazione da presentare è costituita dalla specifica dell impianto che si intende realizzare b) Impianti da realizzare secondo le norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio: la documentazione da presentare è quella di cui alla precedente lettera a), a firma di professionista antincendio 7/11/

58 Caso particolare riferito a impianti di protezione antincendio in attività soggetta, indicati nella lettera g) art. 1 comma 2 del d.m. 37/2008 sulla scorta del d.m. 20/12/2012 SPECIFICA DELL'IMPIANTO sintesi dei dati tecnici che descrivono le prestazioni dell'impianto, le sue caratteristiche dimensionali (portate specifiche, pressioni operative, caratteristica e durata dell'alimentazione dell'agente estinguente, l'estensione dettagliata dell'impianto, ecc.) e le caratteristiche dei componenti da impiegare nella sua realizzazione (ad esempio tubazioni, erogatori, sensori, riserve di agente estinguente, aperture di evacuazione, aperture di afflusso, ecc.). La specifica comprende il richiamo della norma di progettazione che si intende applicare, la classificazione del livello di pericolosità, ove previsto, lo schema a blocchi dell impianto che si intende realizzare, nonché l attestazione dell'idoneità dell'impianto in relazione al pericolo di incendio presente nell'attività; 7/11/

59 Caso particolare riferito a impianti di protezione antincendio in attività soggetta, indicati nella lettera g) art. 1 comma 2 del d.m. 37/2008 sulla scorta del d.m. 20/12/2012 progetto specifica dell impianto (in fase di valutazione del progetto art. 3 D.P.R. 151/2011) Quando deve essere redatto? Sempre e per qualsiasi attività ricadente o meno nell allegato I al D.P.R. 151/2011 Se l attività in cui si voglia realizzare l impianto ricade nell elenco dell allegato I al D.P.R. 151/2011 in qualunque categoria. Quale è il contenuto minimo? insieme dei documenti indicati dalla norma assunta a riferimento per la progettazione di un nuovo impianto o di modifica di un impianto esistente. Il progetto deve includere, in assenza di specifiche indicazioni della norma, almeno 1.gli schemi e i disegni planimetrici dell'impianto; 2.la relazione tecnica comprendente i calcoli di progetto, ove applicabili; 3.la descrizione dell'impianto, con particolare riguardo alla tipologia ed alle caratteristiche dei materiali e dei componenti da utilizzare ed alle prestazioni da conseguire. La specifica comprende ovviamente il richiamo della norma di progettazione che si intende applicare comprensiva dei seguenti parametri: 1.la classificazione del livello di pericolosità; 2.schema a blocchi; 3.attestazione dell'idoneità dell'impianto in relazione al pericolo di incendio presente nell'attività; 4.prestazioni dell'impianto; 5.caratteristiche dimensionali (portate specifiche, pressioni operative, caratteristica e durata dell'alimentazione dell'agente estinguente, l'estensione dettagliata dell'impianto, ecc.); 6.caratteristiche dei componenti da impiegare nella sua realizzazione (ad esempio tubazioni, erogatori, sensori, riserve di agente estinguente, aperture di evacuazione, aperture di afflusso, ecc.). responsabile dell'attività e da questo reso disponibile ai fini di eventuali controlli da parte delle autorità competenti. Il progetto deve allo S.U.A.P. se attività produttiva secondo l art. 1 del D.P.R. 160/2010; 7/11/2014 essere inserito nel famoso fascicolo tecnico indicato nell allegato II al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco territorialmente 59 del D.M. 7 agosto 2012 competente, se attività NON produttiva. A chi è destinato?

60 Caso particolare riferito a impianti di protezione antincendio in attività soggetta, indicati nella lettera g) art. 1 comma 2 del d.m. 37/2008 sulla scorta del d.m. 20/12/2012 DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE AI FINI DEI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI Ai fini degli adempimenti di cui all'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151, gli impianti dovranno essere documentati come segue: a) Impianti realizzati secondo le norme pubblicate dall'ente di normalizzazione Europea??? b) Impianti realizzati secondo norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio??? 7/11/

61 Caso particolare riferito a impianti di protezione antincendio in attività soggetta, indicati nella lettera g) art. 1 comma 2 del d.m. 37/2008 sulla scorta del d.m. 20/12/2012 Impianti realizzati secondo le norme pubblicate da Enti di normalizzazione Italia/Europa Impianti realizzati secondo norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio Caso 1 Caso 2 Caso 3 Caso 4 Caso 5 Impianti ricadenti nel campo di applicazione del decreto interministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 Impianti non ricadenti nel campo di applicazione del decreto interministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 impianti privi della dichiarazione di conformità, ed eseguiti prima dell'entrata in vigore del D.M. 20/12/2012 (prima del 4/4/2013) impianti installati in attività per le quali sono stati utilizzati i criteri previsti dal D.M. 9/5/2007 la documentazione da presentare è costituita dalla: dichiarazione di conformità [1]. documentazione da presentare è costituita dalla: dichiarazione di corretta installazione e funzionamento dell'impianto, ( mod. pin Dich. Imp.) di cui al D.M. 7/8/2012 a firma dell' impresa installatrice documentazione da presentare è costituita dalla: certificazione di rispondenza e corretto funzionamento dell'impianto, ( mod. pin Cert. Imp.) di cui al D.M. 7/8/2012, a firma di professionista antincendio. la documentazione da presentare dipende se tale impianto a sua volta ricade nel: Caso 1. Occorrerà la dichiarazione di conformità e il mod. pin 2.5-Cert. Imp. Caso 2. Occorrerà il mod. pin 2.4-Dich. Imp. e il mod. pin Cert. Imp. Caso 3. Occorrerà solo il mod. pin Cert. Imp. la documentazione da presentare comprende la: 1.dichiarazione di conformità; 2.mod. pin Cert. Imp. a firma di professionista antincendio 7/11/ [1] A firma dell impresa installatrice o dai responsabili degli uffici tecnici delle imprese non installatrici secondo l articolo 7 del D.M. 37/2008. Il modello dichiarazione di conformità dell impianto alla regola dell arte giuridicamente corretto è quello riportato nell allegato I al D.M. 19 maggio 2010

62 Caso particolare riferito a impianti di protezione antincendio in attività soggetta, indicati nella lettera g) art. 1 comma 2 del d.m. 37/2008 sulla scorta del d.m. 20/12/2012 Tabella competenze Progetto impianto Specifica impianto Norma UNI Documento tecnico, a carattere normativo Specifica tecnica nazionale UNI/TS Documento tecnico, a carattere temporaneo e rinnovabile Rapporto tecnico nazionale UNI/TR Documento tecnico, a carattere informativo Norma UNI EN Norma EN recepita dall'uni UNI CEN/ TS Specifica tecnica europea recepita dall UNI Norme UNI EN ISO norma internazionale ISO adottata dal CEN e recepita dall UNI Norma UNI ISO professionista antincendio e/o Norma ISO adottata dall'uni tecnico abilitato Impianto progettato e realizzato secondo norme della famiglia CEN pren /FprEN documento con validazione collegiale di status di progetto e temporaneo. CEN/ TR Rapporto tecnico europeo Impianto progettato e realizzato secondo norme della famiglia UNI Impianto progettato e realizzato secondo norme di altri organismi EUROPEI professionista antincendio e/o DIN (tedesche), AFNOR (francesi), BSI (britanniche), SNV (svizzere), ecc. tecnico abilitato Impianto progettato e realizzato secondo norme di organismi INTERNAZIONALI Norme ISO Organizzazione Internazionale di Normazione professionista antincendio Documenti tecnici NFPA professionista antincendio Associazione nazionale di prevenzione incendi U.S.A. 7/11/ Norme di altri stati sovrani non europei (ad esempio Istituto Americano di Normalizzazione o ANSI ecc. ) professionista antincendio e/o tecnico abilitato professionista antincendio professionista antincendio professionista antincendio e/o tecnico abilitato professionista antincendio professionista antincendio e/o tecnico abilitato professionista antincendio professionista antincendio professionista antincendio professionista antincendio e/o tecnico abilitato professionista antincendio professionista antincendio professionista antincendio e/o tecnico abilitato professionista antincendio professionista antincendio e/o tecnico abilitato professionista antincendio e/o tecnico abilitato professionista antincendio professionista antincendio professionista antincendio e/o tecnico abilitato professionista antincendio professionista antincendio professionista antincendio

63 \ÅÑ tçà yéàéäéäàt v x ÑÜxäxÇé ÉÇx ÇvxÇw 7/11/

64 ixüáé Ät y Çx wxä k\k áxvéäé Ät véá wwxààt ÂVÉÜát tääëéüé wxä ^ÄÉÇw ~xê? {t Çw vtàé âç ÑxÜ ÉwÉ w yxuuü Äx Å züté ÉÇx w ÄtäÉÜtàÉÜ äxüáé ätáàx tüxx véåñüxáx àüt Ä VtÇtwt x ÄËTÄtá~t wtääx ÖâtÄ? Ç v Üvt FC tçç? yâüéçé xáàütàà wtäät àxüüt v Üvt GCCACCC ~z w ÉÜÉN âç yxçéåxçé w tüü vv{ ÅxÇàÉ véääxàà äé v{x {t áñüéçtàé vxçà Çt t w Å zä t t w vxüvtàéü ÅÑÜÉää átà tw tääxçàâütüá ÇxÄÄx àxüüx ÜxÅÉàx xw ÇÉáÑ àtä wxä ÇÉÜw TÅxÜ vta Anche in Italia, duecento anni dopo, c è stato un fenomeno analogo, non riferito al ritrovamento della piccola pagliuzza d oro, ma bensì alla corsa forsennata per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, favorita dalle ingenti somme di denaro pubblico stanziate dal Governo (legge salva-alcoa) al fine di incentivarne la proliferazione. Solo per avere un breve paragone nel 2010 il nostro sussidio Statale era pari a 313 per MWh quasi il doppio della media EU (160 per MWh). Un impennata della domanda così repentina, legata a un quadro normativo ancora imperfetto ed il miraggio del business immediato ha richiamato ha sè una selva di tecnici, in alcuni casi improvvisati, contribuendo alla realizzazione da Nord a Sud di impianti fotovoltaici, per 7/11/2014 cosi dire, non proprio realizzati a regola dell arte. 64

65 7/11/

66 7/11/

67 Alcune definizioni tecniche tratte dalle norme CEI Dispositivo fotovoltaico È un componente che manifesta l'effetto fotovoltaico. Esempi di dispositivi FV sono: celle, moduli, pannelli, stringhe generatore FV. 7/11/

68 Cella fotovoltaica Dispositivo fondamentale in grado di generare elettricità quando viene esposto alla radiazione solare. Modulo fotovoltaico Il più piccolo insieme di celle fotovoltaiche interconnesse e protette dall'ambiente circostante (CEI EN ). Pannello fotovoltaico Gruppo di moduli preassemblati, fissati meccanicamente insieme e collegati elettricamente. In pratica è un insieme di moduli fotovoltaici e di altri necessari accessori collegati tra di loro meccanicamente ed elettricamente Stringa fotovoltaica Insieme di pannelli fotovoltaici collegati elettricamente Generatore FV (o Campo FV) Insieme di tutti i moduli FV o stringhe in un dato sistema FV. 7/11/

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