Verso una Strategia RITMI di Educazione Finanziaria

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1 Verso una Strategia RITMI di Educazione La proposta di una Strategia RITMI di Educazione in Italia nasce dalla volontà e l interesse del Consiglio Direttivo della Rete e dal lavoro partecipato e condiviso di nove istituzioni aderenti che hanno costituito il. La Strategia si pone come strumento di integrazione dell educazione finanziaria nelle politiche e nelle priorità della Rete, riconoscendo l importanza dell educazione finanziaria per promuovere sistemi finanziari inclusivi e migliorare la qualità di vita e consapevolezza finanziaria degli italiani e italiane. Da questa considerazione deriva la definizione dell educazione finanziaria proposta: "L'educazione finanziaria è un processo di informazione, formazione e accompagnamento, curato da operatori indipendenti e focalizzato su temi di alfabetizzazione finanziaria, bilancio famigliare, BDS, asset building e fonti di finanziamento che permetta alle persone o gruppi di persone organizzate di appropriarsi delle conoscenze e degli strumenti necessari per attuare scelte finanziarie consapevoli e adottare comportamenti coerenti tra bisogni e risorse personali e collettivi." Per il disegno della Strategia RITMI di Educazione in Italia si propone l avvio di una Financial Education Task Force (FETF) all interno della Rete che identifichi i bisogni in materia di educazione finanziaria dei soci RITMI, stabilisca la strategia operativa e crei il RITMI financial education Tool Kit. FETF lavorerà in stretta collaborazione con il Consiglio Direttivo della Rete per fornire ai soci le linee guida in materia di educazione finanziaria e il supporto operativo di cui potrebbero aver bisogno. Sarà compito del Consiglio Direttivo intraprendere azioni di advocacy e lobby nel campo dell educazione finanziaria. 1

2 1. Introduzione Il RITMI è stato creato su mandato del Consiglio Direttivo della Rete che, in data 11 febbraio 2014, ha manifestato la sua volontà di creare una cultura di educazione finanziaria come strumento per combattere l esclusione finanziaria a livello di sistema e a livello operativo, definendo azioni, contenuti e materiali. Il Consiglio Direttivo della Rete manifesta il suo interesse per la creazione di un gruppo di lavoro con l obiettivo di arrivare in tempi ragionevoli a definire una politica di RITMI [in materia di educazione finanziaria] e successivamente definire le modalità operativa per accompagnare i soci alla scelta degli strumenti (vedi Allegato 1). Il Consiglio Direttivo propone come coordinatrice a Patricia Rodriguez Pulido di ACAF Italia che, nella riunione del Consiglio Direttivo di 23 gennaio 2013, ha manifestato l interesse della sua organizzazione ad avviare un con altri soci interessati all interno della Rete (vedi Allegato 2). Il 26 febbraio 2014 è stato inviato, via mail, un invito ufficiale a tutti i soci RITMI informandoli della proposta e offrendo loro l opportunità di partecipare. Il RITMI parte ufficialmente il 12 marzo 2014 con rappresentanti delle seguenti istituzioni: ACAF Italia, Banca Etica Laboratorio Educazione, Fondazione Giordano Dell Amore, Fondazione Un Raggio di Luce, Fondazione Welfare Ambrosiano, MAG Verona, MicroProgress, Microfinanza srl e PerMicro PerMicro Lab. Percorso del Le 9 istituzioni socie RITMI hanno avviato un percorso di partecipazione e condivisione attraverso 3 incontri presso la sede RITMI- FGDA: Prima riunione: Milano, 12 marzo 2014 Seconda riunione: Milano, 9 aprile 2014 Terza riunione: Milano, 7 maggio 2014 Nel primo incontro, il gruppo di lavoro composto dai rappresentati delle 9 istituzioni ha stabilito gli obiettivi del gruppo e le modalità di gestione e comunicazione interna, condividendo le esperienze di educazione finanziaria all interno delle diverse organizzazioni in materia di: servizi, modalità e concetto di educazione finanziaria utilizzato dalle varie istituzioni; gruppi target attuali; materiali e risorse di educazione finanziaria disponibili in ciascuna istituzione (vedi allegato 3). Dopo questo primo incontro, è stato creato uno spazio web privato del gruppo di lavoro e una biblioteca virtuale con documenti, manuali e materiali di educazione finanziaria. 2

3 Il secondo incontro ha prodotto una definizione condivisa del concetto di educazione finanziaria in Italia, intensa come un processo verso un cambiamento culturale e di coscienza originato dalla cultura e l informazione finanziaria, dagli strumenti a disposizione e dalla gestione consapevole delle proprie risorse economiche (vedi punto 2 del presente documento). Il terzo incontro ha prodotto una riflessione all interno del gruppo di lavoro sullo stato attuale dell educazione finanziaria in Italia, le necessità, le lacune e gli stakeholders nazionali. Si è discussa l importanza di stabilire un percorso che parta dalla definizione di educazione finanziaria e del posizionamento della Rete e ci permetta nell arco di un anno e attraverso un financial education task force, di offrire ai soci: linee guide per lo sviluppo di materiali formativi; opportunità di fundraising per progetti europei; un framework condiviso all interno della rete dove proporre azioni di lobby e advocacy quando necessarie. Risultati Offerta L offerta di educazione finanziaria all interno delle 9 organizzazioni che formano il va dall alfa- betizzazione finanziaria, il bilancio fami- liare o i BDS (Business Development Services), all asset bulding e l informa- zione su diverse fonti e modalità di finanziamento. alfabetizzazio ne 8inanziaria 1 asset building BDS 23% bilancio famigliare 2 fonti 8inanziamento 29% Gruppi target I gruppi target ai cui si rivolgono le 9 organizzazioni presenti sono: donne, anziani, giovani, migranti, rifugiati, beneficiari di sussidi, disoccupati, operatori sociali, working poor, persone con famigliari a carico, persone con disabilità, avvio d impresa. I gruppi maggiormente coperti sono: giovani, avvio d impresa e persone con famigliari a carico. I gruppi meno coperti sono: anziani, rifugiati, disoccupati e persone con disabilità. persone con disabilità 4% disoccupati anziani 4% avvio di impresa 13% working poor rifugiati operatori sociali 8% bene8iciari di sussidio 8% donne 10% migranti 10% giovani 13% persone con famigliari a carico 12% 3

4 Materiali Per quanto riguarda i materiali e le risorse di educazione finanziaria disponibili, quasi tutte le istituzioni hanno materiali generici e solo un istituzione ha materiali specifici per un target specifico: i rifugiati. Non è ancora chiaro se queste risorse possano essere condivise al di fuori del gruppo di lavoro. Problemi, mancanze e necessità L educazione finanziaria in Italia è un tema di interesse cittadino e istituzionale che è riuscito ad arrivare all agenda politica e finanziaria. Nonostante gli sforzi delle diverse organizzazioni e istituzioni coinvolte, l Italia si caratterizza per una debole cultura finanziaria, soprattutto dei gruppi più vulnerabili e/o in rischio di esclusione sociale, e una difficoltà di accesso all informazione e agli strumenti finanziari più adatti ai bisogni dei cittadini e cittadine. Queste fessure nella cultura finanziaria e gli strumenti finanziarie a disposizione, insieme alle necessità emergenti e urgenti degli ultimi tempi e alle sempre crescenti difficoltà finanziarie degli italiani e italiane, portano alla popolazione a rischio di diventare vittima dell usura e ad essere sempre più esclusa del sistema finanziario. In Italia non c è ancora un Osservatorio Nazionale, ne tantomeno una mappatura completa e integrata di strumenti e risorse finanziarie e anti- usura. Il mondo dell educazione finanziaria in Italia è frammentato e non c è un riferimento a livello nazionale dove cittadini e operatori di microfinanza possano trovare soluzioni, risorse e linee guida. 2. Definizione di Educazione e posizione della Rete Dai tre incontri del e il percorso condiviso e partecipato con i rappresentanti delle 9 istituzioni RITMI, deriva la definizione dell educazione finanziaria proposta: "L'educazione finanziaria è un processo di informazione, formazione e accompagnamento, curato da operatori indipendenti e focalizzato su temi di alfabetizzazione finanziaria, bilancio famigliare, BDS, asset building e fonti di finanziamento che permetta alle persone o gruppi di persone organizzate di appropriarsi delle conoscenze e degli strumenti necessari per attuare scelte finanziarie consapevoli e adottare comportamenti coerenti tra bisogni e risorse personali e collettivi." Da questa definizione deriva la posizione della Rete Italiana di Microfinanza in materia di educazione finanziaria: L educazione finanziaria è un processo a tre fasi: informazione, formazione e accompagnamento, che devono essere sviluppate in modo armonioso e come parte di un insieme. L informazione finanziaria di per sé non costituisce un percorso di educazione finanziaria. 4

5 Le operazioni promozionali volte alla vendita di un prodotto non possono definirsi educazione finanziaria che deve invece essere curata da personale specializzato e indipendente dal sistema bancario. L educazione finanziaria opera su un insieme di competenze e conoscenze di base e trasversali, e dovrà coprire e agire in modo strutturato su tematiche di alfabetizzazione finanziaria, bilancio famigliare, BDS, asset building e fonti di finanziamento. L obiettivo ultimo dell educazione finanziaria dovrà essere quello di fornire strumenti e conoscenze e creare spazi per lo sviluppo di competenze e di capacità critiche che possano tradursi in migliori comportamenti finanziari, coerenti tra bisogni e risorse personali e collettivi. 3. Proposta: verso una Strategia RITMI di Educazione in Italia Il ha preso come documento riferimento per la strategia di educazione finanziaria: High- Level Principles on National Strategies for Financial Education dell OCSE e ha analizzato con dettaglio i documenti: Recommendation on Principles and Good Practices for Financial Education and Awareness dell OCSE e Educazione finanziaria: l utilità di una strategia unitaria della Banca d Italia. Partendo da questi documenti guida, dalla definizione data di educazione finanziaria e dalla esperienza condivisa degli ultimi tre mesi, il propone: Stabilire, insieme al Consiglio Direttivo della Rete, le linee strategiche di RITMI in materia di educazione finanziaria ( ); Redigere il piano operativo RITMI 2015 in materia di educazione finanziaria; Identificare i bisogni in materia di educazione finanziaria dei soci RITMI con un questionario interno; Creare il RITMI Financial Education Tool Kit che fornisca delle linee guida ai soci per lo sviluppo e la messa in atto di percorsi di educazione finanziaria all interno delle loro organizzazioni. Questi obiettivi potranno essere raggiunti attraverso l avvio e formalizzazione di un Financial Education Task Force (FETF) all interno della Rete, a cui tutti i soci RITMI sono invitati a partecipare. 5

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