Rischio ELETTRICO nei CANTIERI EDILI

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1 1 ambiente s.c. Via Frassina n.21 Carrara (MS) tel Sedi: Carrara - Firenze - Roma - Milano Agenzia formativa accreditata presso la Regione Toscana n. MS0037 Rischio ELETTRICO nei CANTIERI EDILI (riferimento principale TUSL D.Lgs. 81/08) Materiale utilizzato: Dispense CPT LUCCA PI Luongo, Quaderno Tecnico ASL Milano, Guida Operativa Sicurezza Cantieri ITACA

2 Fenomeno infortunistico 2 Infortunio mortali relativi al 2005 che in totale sono stati 191. Di seguito è riportata la ripartizione percentuale per causa

3 Fenomeno infortunistico 3

4 Fenomeno infortunistico 4

5 Fenomeno infortunistico 5

6 La corrente elettrica La CORRENTE ELETTRICA è generata dal movimento degli elettroni all interno di un circuito chiuso nel quale vi sia una differenza di potenziale o TENSIONE tra due punti 6 ANALOGIA IDRAULICA LA TENSIONE può essere paragonata alla differenza di livello tra due serbatoi di acqua collegati da un tubo (IL CAVO ELETTRICO). Se il livello A nel primo serbatoio è identico al livello B del secondo, non si ottiene alcun movimento, mentre una differente altezza (in figura) provoca il passaggio dell acqua dal serbatoio col livello più alto a quello col livello più basso (LA CORRENTE ELETTRICA). Se aumentiamo la differenza di altezza, l'acqua scorre con più velocità. Allo stesso modo se aumentiamo la tensione aumenta l'intensità di corrente. La differenza di altezza si misura in metri, mentre la differenza di potenziale (TENSIONE) si misura in VOLT [V]. La CORRENTE si misura in AMPERE [I]

7 La corrente elettrica Il Circuito Elettrico Il circuito elettrico è un percorso chiuso nel quale si muovono gli elettroni. In un circuito possiamo avere un utilizzatore che ha la funzione di assorbire e quindi utilizzare l'elettricità. Sono utilizzatori ad es. le lampade, gli elettrodomestici, ecc. Possiamo fare un'analogia tra il circuito elettrico e quello idraulico. La corrente elettrica, dovuta allo spostamento di elettroni nei conduttori, si muove in modo analogo all'acqua nella tubazione del circuito idrico. I fili conduttori corrispondono ai tubi nei quali scorre il liquido, l interruttore elettrico funziona in modo analogo ad un rubinetto, al generatore corrisponde la pompa, alla lampada il serbatoio. 7

8 La corrente elettrica Grandezze elettriche principali 8 TENSIONE si misura in Volt: V= R X I [VOLT] V In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in: - sistemi di Categoria 0 (zero), quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (BASSA TENSIONE DI SICUREZZA) - sistemi di Categoria I (prima), quelli a tensione nominale minore da oltre 50 V fino a 1000 V se in corrente alternata o da oltre a 120 V fino a 1500 V compreso se in corrente continua (BASSA TENSIONE) - sistemi di categoria II (seconda), quelli a tensione nominale oltre 1000 V se in corrente alternata od oltre1500 V se in corrente continua fino a compreso (MEDIA TENSIONE) - sistemi di categoria III (terza), quelli a tensione nominale maggiore di V (ALTA TENSIONE).

9 La corrente elettrica Grandezze elettriche principali 9 TENSIONE si misura in Volt: V= R X I [VOLT] V In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in: - sistemi di Categoria 0 (zero), quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (BASSA TENSIONE DI SICUREZZA) - sistemi di Categoria I (prima), quelli a tensione nominale minore da oltre 50 V fino a 1000 V se in corrente alternata o da oltre a 120 V fino a 1500 V compreso se in corrente continua (BASSA TENSIONE) - sistemi di categoria II (seconda), quelli a tensione nominale oltre 1000 V se in corrente alternata od oltre1500 V se in corrente continua fino a compreso (MEDIA TENSIONE) -sistemi di categoria III (terza), quelli a tensione nominale maggiore di V (ALTA TENSIONE). RESISTENZA ELETTRICA : R= V / I [Ohm] La resistività elettrica è l'attitudine di un materiale a opporre resistenza al passaggio delle cariche elettriche. CORRENTE ELETTRICA: I= Q/ deltat oppure V / R [Ampere] A Movimento ordinato di cariche elettriche (elettroni liberi) attraverso materiali conduttori in un tempo deltat.

10 Pericoli connessi all elettricità 10 Pericoli presenti nell ambiente fisico = situazioni idonee a produrre infortuni, per difetti di isolamento di un apparecchiatura, cavo in tensione senza rivestimento isolante etc Pericoli legati al comportamento dell uomo = azioni pericolose suscettibili di produrre infortuni: mancanza di esperienza, scarsa preparazione, etc. I PERICOLI SI POSSONO RICONDURRE A: CONTATTO DIRETTO CONTATTO INDIRETTO INCENDIO ESPLOSIONE

11 Pericoli connessi all elettricità: CONTATTO DIRETTO Si verifica toccando un elemento elettrico normalmente in tensione (es. alveolo di una presa, conduttore scoperto) 11 Il corpo umano è sottoposto al passaggio di una corrente elettrica, provocando una "scossa elettrica", la quale produce una sensazione dolorosa ed è sempre pericolosa e talvolta mortale. Il fenomeno del contatto diretto si verifica anche quando il corpo umano è in collegamento più o meno diretto con il terreno, per esempio indossando scarpe non isolanti, toccando un solo contatto della presa o un solo filo scoperto o qualsiasi elemento in tensione; in tale caso la corrente elettrica passa dall elemento in tensione attraverso il corpo umano a terra.

12 Pericoli connessi all elettricità: CONTATTO DIRETTO 12 ATTENZIONE ALL'INTERRUTTORE UNIPOLARE Normalmente una buona parte degli interruttori usati è di tipo unipolare. Essi interrompono solo uno dei due conduttori (fase e neutro) per cui non sono idonei a garantire l'assenza di tensione sulle apparecchiature alimentate, anche se queste non sono in funzione. Lampada spenta e portalampada in tensione Esempio: portalampada - se l'interrutore è aperto (lampada spenta) ma l'interruzione riguarda il neutro e non la fase, la corrente non circola, ma la tensione giunge ugualmente sul portalampada con pericolo Lampada spenta e portalampada non in tensione di contatto diretto. Solitamente non conosciamo il punto di azione dell'interruttore e la lampada spenta non ci garantisce l'assenza di tensione. INTERRUTTORE BIPOLARE Per scollegare completamente l'utilizzatore elettrico dall'impianto, l'interruzione deve avvenire, invece, sia sulla fase che sul neutro ovvero sui due poli. In questo caso bisogna usare l'interruttore bipolare.

13 Pericoli connessi all elettricità: CONTATTO INDIRETTO 13 I contatti indiretti sono quelli che avvengono con parti normalmente non in tensione (ad esempio l involucro di una apparecchiatura, di uno strumento che normalmente è isolato e non in contatto con elementi in tensione) per un guasto interno o per la perdita di isolamento Il corpo umano è sottoposto al passaggio di una corrente verso terra, sempre che il corpo non sia adeguatamente isolato dal suolo. L involucro metallico interessato, in seguito al guasto, assume un valore di tensione rispetto a terra che può raggiungere il limite di 220Volt.

14 Pericoli connessi all elettricità: INCENDIO 14 L impianto elettrico può costituire fonte d innesco di un incendio in caso di: SOVRACCARICHI (impianto elettrico funzionante): si verificano quando vengono collegati troppi utilizzatori ad una linea progettata per erogare una quantità di corrente inferiore a quella richiesta. L elevata intensità di corrente provoca il surriscaldamento della linea o dei suoi componenti (interruttiri, prese,ecc.) che possono prendere fuoco o innescare un incendio a materiali posti nelle vicinanze. CORTOCIRCUITI (anomalia dell impianto elettrico): si verificano quando i conduttori entrano in contatto diretto tra loro (senza passare per gli utilizzatori) provocando una forte intensità di corrente che in alcuni casi può portare anche all esplosione dei componenti dell impianto elettrico.

15 Sistemi di protezione CONTATTI DIRETTI MISURE DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI 15 PROTEZIONI PASSIVE MISURE DI PROTEZIONE TOTALE MISURE DI PROTEZIONE PARZIALE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE INVOLUCRI E BARRIERE OSTACOLI DISTANZIAMENTI PROTEZIONI ATTIVE ADDIZIONALI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI

16 Sistemi di protezione CONTATTI DIRETTI IMPEDIRE QUALSIASI CONTATTO CON PARTI ATTIVE In generale per prevenire i contatti diretti le misure da adottare possono essere l impiego di carcasse o barriere, ostacoli, pedane, utensili etc. correttamente messi a terra. Le parti in tensione devono essere ricoperte in tutta la loro estensione con un materiale isolante o poste dietro involucri in grado di assicurare un grado di protezione sia da contatti da corpi estranei che da sostanze liquide come riportato nelle norme tecniche CEI (IP XX) 16 L impiego di un interruttore differenziale ad alta sensibilità può costituire una protezione supplementare (e non alternativa) in grado di intervenire all atto del guasto (es. per esempio quando un conduttore in tensione viene a contatto con la carcassa metallica di uno strumento collegato correttamente a terra).

17 Sistemi di protezione CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI - Collegamento all impianto di MESSA A TERRA delle masse e masse estranee Interruzione automatica del circuito (es. tramite interruttore differenziale) In un impianto ove non sia stato realizzato il collegamento "a terra" quando l'involucro viene in contatto con una parte interna in tensione, il circuito non si chiude e quindi non può scattare l'interruttore differenziale. Quando però una persona tocca accidentalmente l'involucro esterno dell'apparecchiatura difettosa, il circuito si chiude attraverso il suo corpo. A questo punto interviene l'interruttore differenziale che quindi impedisce l'incidente grave (se è un salvavita da 0.03 e se funziona) ma si ha comunque un passaggio di corrente attraverso il corpo umano. Questa situazione è potenzialmente pericolosa, in quanto l'intervento della protezione avviene durante l'incidente.

18 Sistemi di protezione CONTATTI INDIRETTI INTERRUTTORE DIFFERENZIALE L interruttore differenziale, (pulsante contrassegnato dalla lettera T) conosciuto anche come "salvavita", confronta continuamente la corrente elettrica entrante con quella uscente e scatta quando avverte una differenza. I cavi che conducono la corrente elettrica sono generalmente due: la fase e il neutro. La corrente entra dalla fase, percorre i circuiti ed esce dal neutro: in condizioni normali i valori della corrente entrante e uscente coincidono; se ciò non accade significa che una parte di essa sta percorrendo strade diverse, ad esempio il corpo umano in caso di contatto diretto (scossa elettrica) con un apparecchiatura collegata all impianto di terra. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Gli interruttori differenziali normalmente utilizzati intervengono quando la differenza tra la corrente entrante e quella uscente è superiore alla soglia di sensibilità di intervento uguale o minore a 30mA, e sono costruiti in modo da aprire quasi istantaneamente il circuito, quando fluisce verso terra una corrente di valore pericoloso per le persone. 18 Il pulsante contrassegnato con la lettera T serve per eseguire il test: premendolo si deve ottenere lo scatto del salvavita. La funzione più importante del pulsante è quella di mantenere in efficienza l'interruttore: infatti deve essere premuto una volta al mese per impedire il bloccaggio nel tempo delle parti mobili.

19 Sistemi di protezione DIFFERENZIALE Costruttivamente è costituito da un trasformatore toroidale nel quale, in condizioni di normale funzionamento, il flusso risultante dovuto alle correnti che percorrono il circuito, indotte dai campi magnetici opposti generati dalle spire 1 e 2, è uguale a zero. Quando la differenza fra le due correnti in ingresso ed in uscita dal circuito (definita corrente differenziale) non è più uguale a zero, il flusso magnetico risultante, dovuto alle correnti che percorrono le spire 1 e 2 del circuito, non è più uguale a zero e, di conseguenza, induce una corrente I nella spira 3 che aziona lo sganciatore S. 19

20 Sistemi di prevenzione e protezione DIFFERENZIALE 20

21 Sistemi di prevenzione e protezione CONTATTI INDIRETTI IMPIANTO DI TERRA Nel sistema di protezione contro i contatti indiretti la funzione dell impianto di terra è quella di convogliare verso terra la corrente di guasto, provocando l intervento delle protezioni ed evitando così il permanere di tensioni pericolose sulle masse. Il principio base di un impianto di terra è quello della equipotenzialità. L impianto di terra ha la funzione di rendere quanto più possibile equipotenziale l ambiente, riducendo al massimo le differenze di potenziale fra masse, masse estranee e terreno. Gli impianti di terra sono soggetti a prescrizioni di legge e alla normativa tecnica. 21

22 Sistemi di prevenzione e protezione CONTATTI INDIRETTI METODI DI PROTEZIONE SENZA INTERRUZIONE ALIMENTAZIONE 22 Doppio isolamento Bassissima tensione di sicurezza o protezione (SELV - PELV) Separazione dei circuiti Locali isolanti Collegamento equipotenziale locale

23 Sistemi di prevenzione e protezione 23 INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI: aprono il circuito qualora si riscontri un aumento di temperatura dovuto a sovraccarico o cortocircuito. La corrente elettrica, percorrendo i circuiti, produce fenomeni magnetici e fenomeni termici (riscaldamento per effetto joule). L'interruttore magnetotermico, come si evince dal nome, racchiude due sganciatori: uno magnetico e uno termico. L interruttore magnetico, con intervento istantaneo, scatta a causa di un rapido e consistente aumento della corrente, ben oltre il limite consentito. Questa situazione è tipica del cortocircuito. L'interruttore termico interviene per sovraccarico ovvero quando assorbiamo più corrente del consentito: il sensore all'interno dell'interruttore si riscalda e provoca lo scatto. E' lo stesso tipo di interruttore che l'enel usa per impedire un assorbimento superiore a quello previsto nel contratto. CARATTERISTICHE PRINCIPALI L'interruttore è caratterizzato dalla tensione nominale, cioè dalla tensione del suo normale utilizzo (assegnata dal costruttore). Per i circuiti domestici è di 230 volt. La sua corrente nominale (In) è invece quella che può circolare senza problemi a una certa temperatura ambiente (indicata sulla targa se diversa da 30 C). Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: tipo B [3In-5In], C [5In-10In], D [10In-20In].

24 Sistemi di prevenzione e protezione: COMPORTAMENTI 24 Per evitare incidenti connessi all utilizzo degli impianti elettrici, è necessario rispettare alcune regole comportamentali. Se si riscontrano spine e cavi danneggiati, scollegare immediatamente le apparecchiature ed avvertire gli addetti alla manutenzione. Evitare di effettuare riparazioni con il nastro isolante laddove l involucro isolante sia danneggiato. Per interrompere l alimentazione di un apparecchiatura si deve agire direttamente sulla spina e non sul cavo.

25 Sistemi di prevenzione e protezione: COMPORTAMENTI 25 Evitare l utilizzo di prese multiple volanti Verificare sempre la rispondenza tra il valore nominale di corrente della presa e l assorbimento dell apparecchio utilizzatore. I cavi elettrici volanti possono costituire intralcio alla circolazione e deteriorasi molto velocemente, nonché dar luogo a situazioni di pericolo Prima di effettuare qualsiasi collegamento elettrico, verificare la rispondenza tra la spina e la presa (es. le spine di tipo tedesco presentano una diversa disposizione del collegamento di terra)

26 Sistemi di prevenzione e protezione: IMPIANTO DI TERRA 26 SITUAZIONE PERICOLOSA: toccare un oggetto conduttore (massa) che normalmente si trova a potenziale zero, ma che per un'anomalia nel funzionamento si trova a potenziale diverso da zero (contatto indiretto), ad esempio se cede l'isolante del circuito elettrico di una lavatrice, l'intera parte metallica dell'elettrodomestico si potrebbe portare a 230 volt Possibile soluzione: collegare l'oggetto con un corpo che è costantemente vincolato a potenziale zero. Se il collegamento è a resistenza nulla (R=0), anche l'oggetto si porta a potenziale zero, eliminando il pericolo. Il corpo che ci garantisce un potenziale costantemente vincolato a zero è il nostro pianeta Terra Eliminazione del pericolo: Il collegamento a terra provoca, in caso di guasto, una circolazione di corrente dall'oggetto verso terra. Questa corrente viene avvertita dall interruttore differenziale (salvavita), che scatta eliminando la tensione da tutto l'impianto elettrico collegato.

27 Effetti delle corrente sul corpo umano Le conseguenze del contatto con elementi in tensione possono essere più o meno gravi secondo l intensità della corrente che passa attraverso il corpo umano e la durata della "scossa elettrica". Infatti il corpo umano è un conduttore che offre resistenza al passaggio della corrente: minore è la sua resistenza, maggiore è l intensità della corrente che circola nell organismo. 27 La resistenza del corpo umano dipende da numerosi fattori: la natura del contatto, lo stato della pelle, gli indumenti che possono interporsi, le condizioni dell ambiente, la resistenza interna dell organismo (che è variabile da persona a persona); ad esempio quando nel sangue sono presenti anche piccole quantità di alcool, la resistenza del corpo umano è notevolmente ridotta. In figura sono rappresentate, in base al valore della corrente (espresso in ma - milliampere) e alla durata del fenomeno (in secondi), quattro zone di pericolosità, per una frequenza compresa tra i 15 e i 100 Hz: - zona 1 - al di sotto di 0,5 ma la corrente elettrica non viene percepita (si tenga presente che una piccola lampada da 15 watt assorbe circa 70 ma); - zona 2 - la corrente elettrica viene percepita senza effetti dannosi; - zona 3 - si possono avere tetanizzazione e disturbi reversibili al cuore, aumento della pressione sanguigna, difficoltà di respirazione; - zona 4 - si può arrivare alla fibrillazione ventricolare e alle ustioni.

28 Effetti delle corrente sul corpo umano 28 La corrente, passando attraverso il corpo umano, può provocare gravi alterazioni, le quali causano dei danni temporanei o permanenti. La corrente elettrica agisce direttamente sui vasi sanguigni e sulle cellule nervose provocando, ad esempio lo stato di shock; agisce sul sistema cardiaco provocando lesioni al miocardio, aritmie, alterazioni permanenti di conduzione; provoca danni all attività cerebrale, al sistema nervoso centrale, e può danneggiare l apparato visivo e uditivo. Gli effetti più frequenti sono: USTIONE ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE TETANIZZAZIONE FIBRILLAZIONE

29 Effetti delle corrente sul corpo umano USTIONI Le ustioni possono essere provocate sia dal passaggio della corrente attraverso il corpo umano, sia dall arco elettrico, sia da temperature eccessive prodotte da apparecchi elettrici; il fenomeno è accentuato nei punti di entrata e di uscita. Le ustioni di origine elettrica si distinguono da quelle provocate da un incendio in quanto sono puntuali e profonde. 29 Le ustioni provocate dal passaggio della corrente, sono lesioni caratteristiche degli infortunati sottoposti ad elevate intensità di corrente che non interessano parti del corpo immediatamente vitali. Tali lesioni si manifestano nei punti di entrata ed uscita della corrente dove la densità di corrente è maggiore.

30 Effetti delle corrente sul corpo umano TETANIZZAZIONE Quando si applica uno stimolo elettrico ad una fibra nervosa, l azione di stimolazione che esso produce si propaga dalla fibra nervosa fino al muscolo che si contrae per poi tornare nuovamente a liberarsi. Se gli stimoli si susseguono senza dar tempo al muscolo di rilassarsi, gli effetti si sommano ed il muscolo si contrae completamente e rimane in tale posizione sino al cessare degli stimoli. Questo processo viene chiamato tetanizzazione e si verifica quando il corpo umano è attraversato da corrente, sia alternata che continua, oltre determinati valori di intensità e durata. 30

31 Effetti delle corrente sul corpo umano ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE Al passaggio della corrente elettrica i muscoli responsabili della respirazione si contraggono e non consentono più l espansione della cassa toracica. L arresto della respirazione sopraggiunge quando l organismo viene sottoposto ad una corrente di rilascio superiore a 10 ma e se la sottoposizione perdura, l individuo può perdere conoscenza e morire soffocato se non si interviene prontamente sulla causa primaria e con la respirazione assistita. 31 FIBRILLAZIONE Nel cuore circolano correnti simili a quelle presenti in un comune circuito elettrico. Se il corpo umano viene sottoposto al passaggio di corrente elettrica il naturale equilibrio corporeo può essere alterato. Se agli impulsi elettrici prodotti dai centri nervosi si sommano altri impulsi elettrici estranei, gli ordini trasmessi dai centri nervosi ai muscoli saranno alterati e questi ultimi non svolgeranno più adeguatamente i loro compiti. In particolare, le fibrille del ventricolo quando ricevono segnali elettrici esterni eccessivi e non regolari iniziano a contrarsi in modo caotico, l una indipendentemente dall altra producendo il fenomeno della fibrillazione che non permette al cuore di funzionare adeguatamente sino a portare all arresto cardiaco. La soglia di fibrillazione ventricolare, dipende sia da parametri fisiologici (anatomia del corpo, funzione cardiaca ) sia da parametri elettrici. (valore e tipo di corrente).

32 Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche 32 Titolo III Capo III- Impianti e apparecchiature Elettriche VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO

33 Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro 1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica connessi all impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; b) contatti elettrici indiretti; c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d) innesco di esplosioni; e) fulminazione diretta ed indiretta; f) sovratensioni; (arresto da tre a sei mesi o ammenda da a euro il datore di lavoro) g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze; b) i rischi presenti nell ambiente di lavoro; c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili. (arresto da tre a sei mesi o ammenda da a euro il datore di lavoro e il dirigente)

34 Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro 3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l adozione delle misure di cui al comma 1. (Il datore di e il dirigente sono puniti con la pena dell arresto da tre a sei mesi o con l ammenda da a euro) 34

35 Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche Articolo 81 - Requisiti di sicurezza 1. Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d arte Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, i materiali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si considerano costruiti a regola d arte se sono realizzati secondo le pertinenti norme tecniche. Si considerano norme di buona tecnica le specifiche tecniche emanate dai seguenti organismi nazionali e internazionali: UNI (Ente Nazionale di Unificazione); CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano); CEI 64/8 - CEI 17/13 CEI 81/1 CEN (Comitato Europeo di normalizzazione); CENELEC (Comitato Europeo per la Elettrotecnica); IEC (Commissione Internazionale ); ISO (Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione)..

36 Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche Articolo 82 - Lavori sotto tensione E vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica o quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni: a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti nelle norme tecniche. b) per sistemi di categoria 0 ed I [nota: fino a 1000V c.a. o 1500V c.c.] purché l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro come idonei per tale attività [nota: PEI] secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica [Nota: CEI 11-27: PES Persona esperta, PAV Persona avvertita, PEC Persona comune] c) per sistemi di II e III categoria purchè: 1) i lavori su parti in tensione siano effettuati da aziende autorizzate, con specifico provvedimento del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ad operare sotto tensione; 2) l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori abilitati dal datore di lavoro ai sensi della pertinente normativa tecnica riconosciuti idonei per tale attività.

37 Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive 1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi. 2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche. Articolo 84 - Protezioni dai fulmini 1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme tecniche. Articolo 85 - Protezione di edifici, impianti strutture ed attrezzature 1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dai pericoli determinati dall innesco elettrico di atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza o sviluppo di gas, vapori, nebbie infiammabili o polveri combustibili, o in caso di fabbricazione, manipolazione o deposito di materiali esplosivi. (arresto da tre a sei mesi o ammenda da a euro il datore di lavoro e il dirigente) 2. Le protezioni di cui al comma 1 si realizzano utilizzando le specifiche disposizioni di cui al presente decreto legislativo e le pertinenti norme tecniche di cui all ALLEGATO IX. 37

38 Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche Articolo 86 Verifiche 1. Ferme restando le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462 in materia di verifiche periodiche, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza. (sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro il datore di lavoro ed il dirigente) Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, adottato sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono stabilite le modalità ed i criteri per l effettuazione delle verifiche e dei controlli di cui al comma L esito dei controlli di cui al comma 1 deve essere verbalizzato e tenuto a disposizione dell autorità di vigilanza. (sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro il datore di lavoro ed il dirigente)

39 Titolo V Cantieri Temporanei o Mobili Articolo Lavori in prossimità di parti elettriche attive 1. Ferme restando le disposizioni di cui all articolo 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni: a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori; b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l avvicinamento alle parti attive; c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all allegato IX o a quelli risultanti dall applicazione delle pertinenti norme tecniche. (arresto da tre a sei mesi o con l ammenda da a euro il datore di lavoro e dirigente)

40 ALLEGATO V Macchine non marcate CE PARTE II - PRESCRIZIONI SUPPLEMENTARI APPLICABILI AD ATTREZZATURE DI LAVORO SPECIFICHE Impianti macchine ed apparecchi elettrici Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare l indicazione della tensione, dell intensità e del tipo di corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l uso Le macchine ed apparecchi elettrici mobili o portatili devono essere alimentati solo da circuiti a bassa tensione. Può derogarsi per gli apparecchi di sollevamento, per i mezzi di trazione, per le cabine mobili di trasformazione e per quelle macchine ed apparecchi che, in relazione al loro specifico impiego, debbono necessariamente essere alimentati ad alta tensione. (Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con la pena dell arresto da tre a sei mesi o con l ammenda da a euro) Gli utensili elettrici portatili e gli apparecchi elettrici mobili devono avere un isolamento supplementare di sicurezza fra le parti interne in tensione e l involucro metallico esterno.

41 Allegato VI Uso Attrezzature ALLEGATO VI DISPOSIZIONI CONCERNENTI L USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO 41 6 Rischi per Energia elettrica 6.1 Le attrezzature di lavoro debbono essere installate in modo da proteggere i lavoratori dai rischi di natura elettrica ed in particolare dai contatti elettrici diretti ed indiretti con parti attive sotto tensione. 6.2 Nei luoghi a maggior rischio elettrico, come individuati dalle norme tecniche, le attrezzature di lavoro devono essere alimentate a tensione di sicurezza secondo le indicazioni delle norme tecniche

42 Allegato IX ALLEGATO IX Valori delle tensioni nominali di esercizio delle macchine ed impianti elettrici 42 In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in: - sistemi di Categoria 0 (zero), chiamati anche a bassissima tensione, quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se in corrente continua (non ondulata); - sistemi di Categoria I (prima), chiamati anche a bassa tensione, quelli a tensione nominale da oltre 50 fino a 1000 V se in corrente alternata o da oltre 120 V fino a 1500 V compreso se in corrente continua; - sistemi di Categoria II (seconda),chiamati anche a media tensione quelli a tensione nominale oltre 1000 V se in corrente alternata od oltre 1500 V se in corrente continua, fino a V compreso; - sistemi di Categoria III (terza),chiamati anche ad alta tensione, quelli a tensione nominale maggiore di V. Qualora la tensione nominale verso terra sia superiore alla tensione nominale tra le fasi, agli effetti della classificazione del sistema si considera la tensione nominale verso terra. Per sistema elettrico si intende la parte di un impianto elettrico costituito da un complesso di componenti elettrici aventi una determinata tensione nominale.

43 Allegato IX ALLEGATO IX Distanze di sicurezza 43 Tab. 1 Allegato IX Distanze di sicurezza da parti attive di linee elettriche e di impianti elettrici non protette o non sufficientemente protette da osservarsi, nell esecuzione di lavori non elettrici, al netto degli ingombri derivanti dal tipo di lavoro, delle attrezzature utilizzate e dei materiali movimentati, nonché degli sbandamenti laterali dei conduttori dovuti all azione del vento e degli abbassamenti di quota dovuti alle condizioni termiche. Un (kv) D (m) < Un 30 3,5 30 < Un > Dove Un = tensione nominale

44 Normativa Impianti Elettrici D.Lgs. 22 Gennaio 2008 n 37 DICHIARAZIONE CONFORMITA Sostituisce la L. 46/90 (abrogata dalla L. n. 17 del 26 febbraio 2007 ad eccezione degli artt. 8, 14 e 16 relativi alle sanzioni) e si applica ai vari impianti tecnologici, compresi gli impianti elettrici a partire dal punto di consegna dell energia fornita dall ente distributore per gli immobili adibiti ad uso civile, ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi e quindi, praticamente, per tutti gli impianti di proprietà dell utente. 44 E esclusivo compito dell installatore rilasciare la dichiarazione di conformità, come richiesto dall art.7 del DM 37/08. L impresa installatrice deve dichiarare che l impianto è conforme alla regola dell arte e che ha utilizzato componenti a dell arte ed adatti all ambiente.

45 Normativa Impianti Elettrici D.P.R. 22 Ottobre 2001 n 462 IMPIANTO MESSA A TERRA Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazione e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi. Capo II La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente. LA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA EQUIVALE A TUTTI GLI EFFETTI AD OMOLOGAZIONE DELL IMPIANTO. In base al DPR 462/01, il datore di lavoro dell impresa EDILE deve inviare la dichiarazione di conformità all ISPESL e all ASL/ARPA entra trenta giorni dalla messa in esercizio dell impianto. Alla dichiarazione di conformità devono essere allegati obbligatoriamente seguenti documenti: - RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO - TIPOLOGIA DEI MATERIALI UTILIZZATI - SCHEMA DELL IMPIANTO REALIZZATO - COPIA DEL CERTIFICATO DI RICONOSCIMENTO DEI REQUISITI TECNICO PROFESSIONALI. 45

46 Normativa Impianti Elettrici D.P.R. 22 Ottobre 2001 n 462 DENUNCIA IMPIANTO MESSA A TERRA In base al DPR 462/01, il datore di lavoro dell impresa EDILE deve inviare la dichiarazione di conformità all ISPESL e all ASL/ARPA entra trenta giorni dalla messa in esercizio dell impianto. Alla dichiarazione di conformità devono essere allegati obbligatoriamente seguenti documenti: - RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO - TIPOLOGIA DEI MATERIALI UTILIZZATI - SCHEMA DELL IMPIANTO REALIZZATO - COPIA DEL CERTIFICATO DI RICONOSCIMENTO DEI REQUISITI TECNICO PROFESSIONALI. 46

47 Segnaletica di sicurezza 47

48 Componenti degli impianti elettrici di cantiere COMPONENTI PRINCIPALI DEGLI IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE 48 UN IMPIANTO ELETTRICO NASCE DA UN PUNTO DI FORNITURA ENEL ( Contatore di energia) O DA UN GRUPPO ELETTROGENO, ED E COMPOSTO DA: QUADRI ELETTRICI PRINCIPALI E SECONDARI CAVI ELETTRICI PRESE A SPINA E AVVOLGICAVO UTILIZZATORI IMPIANTO DI TERRA IMPIANTO DI PROTEZIONE FULMINI (Quando previsto).

49 Quadri elettrici di cantiere QUADI DI CANTIERE ASC Devono essere: - del tipo ASC CEI17-13/4 e certificati dal costruttore, dichiarazione CE. - ASC= Apparecchiatura sottoposta a prove di tipo per cantiere - Avere un grado minimo di protezione IP Grado di protezione La protezione degli involucri delle apparecchiature elettriche è determinata dall indice di protezione IP (International protection). Esso si esprime attraverso la sigla IP seguita da due numeri di cui il primo indica il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e il secondo il grado grado di protezione contro i liquidi..

50 Quadri elettrici di cantiere Grado di protezione (in rosso la minima) 50

51 Quadri elettrici di cantiere Esempi: 51

52 Quadri elettrici di cantiere Esempi quadri non adeguati: 52

53 Quadri elettrici di cantiere Esempi quadri non adeguati: 53

54 Cavi elettrici da cantiere Scelta dei cavi elettrici nei cantieri CAVI A POSA FISSA: Si intendono per posa fissa i cavi destinati a non essere spostati durante la vita del cantiere, ad esempio nel tratto che va dal contatore di energia elettrica al quadro generale. CAVI A POSA MOBILE: I cavi a posa mobile sono invece soggetti a spostamenti ad esempio il cavo che alimenta il quadro prese a spina o un apparecchio trasportabile. 54

55 Cavi elettrici da cantiere Scelta dei cavi elettrici nei cantieri PVC? E opportuno ribadire che i cavi isolati in PVC, o con guaina in PVC, non sono adatti per la posa mobile nei cantieri, perché il PVC a bassa temperatura diventa rigido e se piegato o raddrizzato si fessura. Ciò non si applica ai cavi che non sono mossi durante l uso, cioè installati in modo fisso. Questi devono essere però posati a temperatura superiore a 5 C se isolati e/o rivestiti in PVC. 55

56 Cavi elettrici da cantiere Tipologia ci cavo ammesso nei cantieri Si differenziano in base al tipo di posa 56

57 Cavi elettrici da cantiere Posa dei cavi 57

58 Cavi elettrici da cantiere Posa dei cavi 58

59 Cavi elettrici da cantiere Protezione dalle linee elettriche 59

60 Cavi elettrici da cantiere Protezione dalle linee elettriche 60

61 Cavi elettrici da cantiere Posa dei cavi errata 61

62 Prese a spina e avvolgicavo Prese a spina Le prese a spina costituiscono, dal punto di vista della sicurezza elettrica uno dei punti critici dell impianto elettrico di cantiere. Le cosiddette prese a spina volanti devono essere ad uso industriale, conformi alla norma CEI 23-12/1. 62

63 Prese a spina e avvolgicavo Avvolgicavo 63

64 Prese a spina e avvolgicavo Non a norma 64

65 Prese a spina e avvolgicavo Prese a spina. Le prese a spina fisse, che possono essere soggette a getti d acqua, devono avere un grado di protezione IP67. 65

66 Prese a spina e avvolgicavo Prese a spina. Le prese a spina per uso domestico e similare non sono adatte per essere utilizzate nei cantieri, perché non hanno il necessario grado di protezione e non sono resistenti agli urti. 66

67 Prese a spina e avvolgicavo Prese a spina: ADATTATORI. Gli adattatori che permettono di inserire una spina ad uso domestico in una presa ad uso industriale devono essere utilizzasti solo per uso temporaneo, a meno che non siano ubicati in posizione protetta contro l acqua e le polveri, dove sono ammesse le prese a spina ad uso domestico e similare. 67

68 Impianto di terra IMPIANTO DI TERRA. L impianto di terra costituisce un mezzo che permette alla corrente di guasto di disperdersi o di richiudersi, tramite una resistenza di basso valore, attraverso il terreno. Dispersore Conduttore in contatto elettrico con il terreno, o conduttore annegato nel calcestruzzo a contatto con il terreno con un ampia superficie (per esempio una fondazione) 68 Conduttore di terra Conduttore che collega una parte dell impianto che deve essere messo a terra ad un dispersore o che collega tra loro più dispersori, ubicato al di fuori del terreno od interrato nel terreno e ad esso isolato.

69 Impianto di terra Tipologie di messa a terra. Messa a terra di protezione: Messa a terra di una parte conduttrice, non destinata ad essere attiva, con lo scopo di proteggere le persone dallo shock elettrico. 69 Messa a terra di funzionamento: Messa a terra di un punto del circuito attivo richiesta per il corretto funzionamento degli impianti e dei suoi componenti elettrici. Messa a terra per la protezione contro le fulminazioni (scariche atmosferiche) Messa a terra per la dissipazione di una corrente di fulmine (scarica atmosferica) verso terra.

70 Impianto di terra Esempi di impianti di messa a terra 70

71 Impianto di terra Messa a terra dei ponteggi I ponteggi vanno messi a terra solo se il ponteggio è massa estranea ossia ha una resistenza verso terra < di 200 Ohm. 71

72 Luoghi conduttori ristretti Luoghi conduttori ristretti Per luogo conduttore si intende un luogo delimitato essenzialmente da superfici metalliche o conduttrici ( scavo nel terreno); è ristretto quando le dimensioni sono tali da limitare il movimento dell operatore e da provocare un probabile contatto con ampie parti del corpo diverse da mani e piedi. Sono luoghi conduttori ristretti, ad esempio, piccole cisterne metalliche, cunicoli umidi, l interno di tubazioni metalliche, scavi ristretti nel terreno ecc. 72 Il concetto di luogo conduttore ristretto è applicabile non solo ai luoghi ma anche a situazioni in cui l operatore è a stretto contatto, su larga parte del corpo, con superfici conduttrici, a causa del tipo di operazione compiuta. GLI APPARECCHI UTILIZZATI NEI LUOGHI RISTRETTI DEVONO ESSERE: ALIMENTATI A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA OPPURE PROTETTI PER SEPARAZIONE ELETTRICA: UN SOLO APPARECCHIO PER OGNI TRASFORMATORE DI ISOLAMENTO

73 Luoghi conduttori ristretti Luoghi conduttori ristretti 73

74 Luoghi conduttori ristretti Luoghi conduttori ristretti Per luogo conduttore si intende un luogo delimitato essenzialmente da superfici metalliche o conduttrici ( scavo nel terreno); è ristretto quando le dimensioni sono tali da limitare il movimento dell operatore e da provocare un probabile contatto con ampie parti del corpo diverse da mani e piedi. Sono luoghi conduttori ristretti, ad esempio, piccole cisterne metalliche, cunicoli umidi, l interno di tubazioni metalliche, scavi ristretti nel terreno ecc. 74 Il concetto di luogo conduttore ristretto è applicabile non solo ai luoghi ma anche a situazioni in cui l operatore è a stretto contatto, su larga parte del corpo, con superfici conduttrici, a causa del tipo di operazione compiuta. GLI APPARECCHI UTILIZZATI NEI LUOGHI RISTRETTI DEVONO ESSERE: ALIMENTATI A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA OPPURE PROTETTI PER SEPARAZIONE ELETTRICA: UN SOLO APPARECCHIO PER OGNI TRASFORMATORE DI ISOLAMENTO

75 Rischio sovratensioni dovute a fulmini Rischio elettrico dovuto a sovratensioni da fulmini atmosferici Un fulmine è una scarica elettrica, in aria, tra una nuvola temporalesca ed il suolo. Durante questa scarica, una parte della scarica elettrica accumulata nella nuvola viene drenata a terra, e dà origine ad una corrente elettrica variabile nel tempo. L effetto termico e luminoso associato al passaggio della corrente di fulmine illumina il canale discendente e le sue ramificazioni dando luogo al lampo. Il tuono è causato dal repentino riscaldamento e successivo raffreddamento (compressione/dilatazione) dell aria. Indice fulminazione 75 Parametri della corrente che può provocare un fulmine

76 Rischio sovratensioni dovute a fulmini Protezione contro i fulmini (schemi indicativi) PONTEGGIO GRU A TORRE 76

77 Rischio sovratensioni dovute a fulmini Protezione contro i fulmini (esempi di collegamento) PONTEGGIO GRU A TORRE 77

78 Gruppi elettrogeni trasportabili Piccoli gruppi elettrogeni In occasione di lavori edili o di ingegneria civile in zone non elettrificate o nelle quali non è possibile per altri motivi usufruire di un alimentazione proveniente dalla rete fissa della società fornitrice di energia elettrica, si sopperisce utilizzando gruppi elettrogeni. Se gli apparecchi elettrici utilizzatori non necessitano di potenze elevate e il cantiere viene rimosso in breve tempo, vengono normalmente utilizzati piccoli gruppi generatori trasportabili equipaggiati con motori a benzina o diesel. Questi, impropriamente chiamati anche mobili o portatili, sono di piccola potenza (fino a qualche kilovoltampere) e si possono facilmente spostare a mano da un posto all altro del cantiere. 78

79 Gruppi elettrogeni trasportabili Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: protezione contatti indiretti La protezione contro i contatti indiretti mediante separazione elettrica (CEI 64-8, artt e 413.6) è applicabile ai gruppi elettrogeni trasportabili: tutte le parti attive (parti in tensione nel servizio ordinario) del generatore e dei circuiti sono isolate da terra; un guasto all isolamento che mette in contatto una fase con la carcassa (massa) in un apparecchio non determina un passaggio di corrente nella persona in contatto con la carcassa stessa,in quanto il circuito guasto non si chiude verso terra. La corrente che attraversa la persona dipende dal prodotto C x U (capacità del circuito x tensione). La norma CEI 64-8 (art ) ritiene trascurabile tale corrente se il prodotto dell estensione del sistema elettrico, in metri, per la tensione del generatore, in volt, non supera V x m. In pratica, per tensione U = 230 V i circuiti possono arrivare fino ad una lunghezza complessiva (somma di tutti i cavi) di circa 430 m; in ogni caso non possono superare 500 m. 79

80 Gruppi elettrogeni trasportabili Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: Requisiti di Sicurezza a) La protezione per separazione elettrica si adatta a impianti poco estesi: il gruppo elettrogeno deve essere posizionato il più vicino possibile alla zona di utilizzo dell energia elettrica ed i cavi di collegamento devono avere un estensione più breve possibile, senza superare il limite complessivo (somma di tutti i cavi) di 430 m a 230 V, questo per ridurre sia la capacità dei cavi che la probabilità di danno meccanico agli stessi. 80 b) L isolamento e la protezione meccanica dei circuiti (cavi) deve essere particolarmente curata e controllata: assume particolare importanza l utilizzo di cavi tipo H07BQ-F, H07RN- F o FG7O-K per le prolunghe ed una loro adeguata verifica periodica, per evitare che si stabilisca un primo guasto a terra che sarebbe difficilmente rilevato. Può essere utile l utilizzo di avvolgicavi industriali (conformi alla norma EN 61316) che consentono di effettuare le eventuali giunzioni spina-presa in posizione sollevata dal suolo ed un uso più ordinato del cavo.

81 Gruppi elettrogeni trasportabili Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: Requisiti di Sicurezza c) Gli apparecchi, il polo di terra delle prese a spina e la massa del gruppo elettrogeno devono essere interconnessi tramite un conduttore equipotenziale (isolato): i componenti devono essere collegati tra loro ma non a terra; l impianto di terra non deve quindi essere realizzato. Il polo di terra delle prese a spina uscenti dal gruppo elettrogeno deve essere collegato alla carcassa (massa) del gruppo stesso e non a terra. 81 d) Possono essere utilizzati sia apparecchi utilizzatori (elettroutensili, apparecchi di illuminazione, ecc.) di classe I (predisposti per il collegamento al conduttore di protezione) che di classe II (in doppio isolamento).

82 Gruppi elettrogeni trasportabili Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: Requisiti di Sicurezza e) Il circuito deve essere protetto con un interruttore automatico magnetotermico che garantisca l intervento istantaneo in caso si verificassero due guasti su due apparecchiature: se si stabilisce un primo guasto all isolamento che mette in contatto una fase con la carcassa (massa) in un apparecchio e questo non viene rilevato ed eliminato, un secondo guasto all isolamento di un conduttore di polarità diversa in un altro apparecchio conduce ad un cortocircuito. Le correnti di corto-circuito erogabili da un gruppo elettrogeno sono intrinsecamente limitate a qualche multiplo della corrente nominale. È pertanto necessario verificare che le eventuali protezioni a bordo del gruppo elettrogeno non siano state modificate e che l interruttore automatico posto a protezione del circuito abbia una corrente di intervento istantaneo idonea. A questo proposito potrebbe essere indispensabile utilizzare interruttori con corrente nominale uguale a quella del gruppo elettrogeno aventi curva caratteristica di intervento di tipo B. 82

83 Gruppi elettrogeni trasportabili Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: Requisiti di Sicurezza In alternativa ed a favore della sicurezza, è auspicabile proteggere con un proprio dispositivo differenziale ogni utilizzatore (esclusi quelli in doppio isolamento). 83

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