ENERGIA. Il questionario è articolato nelle seguenti sette sezioni: Strumenti di pianificazione

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1 RILEVAZIONE DATI AMBIENTALI NELLE CITTÀ ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO ENERGIA ANNO 2015 Il questionario è articolato nelle seguenti sette sezioni: Strumenti di pianificazione; Certificazione energetica degli edifici (nuova sezione); Riqualificazione energetica degli edifici (nuova sezione); Solare termico (riscaldamento di acqua o di acqua e ambiente); Teleriscaldamento; Altre fonti di energia rinnovabili; Impianti per la ricarica dei veicoli elettrici Qualora non si disponga di valori esatti, è possibile compilare il questionario utilizzando valori stimati. L inserimento di valori stimati deve essere segnalato inserendo un commento nella casella nota (cui si accede cliccando con il mouse sull icona a destra della casella predisposta per contenere le risposte ai quesiti) che descriva la metodologia seguita per il calcolo delle stime. Strumenti di pianificazione Al quesito 1 si richiede se è stato approvato o adottato un Piano Energetico Comunale (PEC). La stesura di tale piano è prevista dalla Legge 10/91, art. 5, comma 5. In particolare, i piani regolatori generali (PRG di cui alla Legge 17 agosto 1942, n. 1150, e successive modificazioni e integrazioni) dei comuni con popolazione superiore a abitanti, devono prevedere uno specifico piano a livello comunale relativo all uso delle fonti rinnovabili di energia. Al quesito 2 se si è risposto un SI al quesito 1, si abilita la casella in cui inserire i riferimenti della delibera di approvazione o adozione del Piano Energetico Comunale (PEC): anno e numero. Al quesito 3 (nuovo quesito) si richiede se al 31 dicembre 2015, il Comune ha aderito, su base volontaria, alle seguenti tre iniziative (occorre rispondere per tutte e tre le iniziative): 3.1 Patto dei Sindaci. Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è un iniziativa promossa dalla Commissione europea per coinvolgere attivamente le città europee nella strategia europea verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Gli aderenti al patto perseguono l obiettivo di andare oltre gli obiettivi fissati per l Ue al 2020, riducendo le emissioni di CO 2 nelle rispettive città di oltre il 20% attraverso l attuazione di un Piano di Azione per l Energia Sostenibile (PAES). 3.2 Mayors adapt (Sindaci per l adattamento). La direzione generale Climate Action della Commissione europea ha lanciato l iniziativa Mayors Adapt nel marzo 2014, con l obiettivo di coinvolgere le città nella strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. 3.3 Patto dei Sindaci per il clima e l energia. Il 15 ottobre 2015 la Commissione europea ha presentato il nuovo Patto dei Sindaci per l energia e il clima, in cui confluiscono le precedenti iniziative Patto dei Sindaci e Mayors Adapt e in cui si integrano gli obiettivi Ue 2030 e quelli di adattamento ai cambiamenti climatici. Con l adesione (su base volontaria) al nuovo Patto i firmatari si impegnano, tra l altro, a ridurre del 40% le emissioni di gas serra entro il 2030 e a presentare, entro due anni dalla sottoscrizione, il Piano di Azione per l Energia Sostenibile e il Clima (PAESC). Dal primo novembre 2015 non sarà più possibile sottoscrivere separatamente le due precedenti iniziative (Patto dei Sindaci e Mayors Adapt). Per ognuna di queste iniziative, in caso di risposta affermativa alla adesione, occorre riportare anche la data

2 e il numero della delibera del Consiglio comunale con cui l adesione è stata formalizzata. Al quesito 4 si richiede (al 31 dicembre 2015) quale è lo stato del Piano d azione per l energia sostenibile (PAES) che l amministrazione comunale si è impegnata a redigere. Il PAES è uno strumento di pianificazione volontario volto a raggiungere o superare l obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO 2 entro il Tale Piano deve essere presentato entro un anno dall adesione al Patto dei Sindaci. Al quesito 5, se si è risposto Approvato con delibera del Consiglio comunale (o di organo decisionale equivalente) al precedente quesito 4, si richiede di indicare l anno e il numero della delibera con cui è stato approvato il Piano d azione per l energia sostenibile (PAES). Al quesito 6, se la risposta al precedente quesito 5 suggerisce la presenza di un PAES (escludendo quindi solo la modalità Assente ), è richiesto rispetto a quale anno di riferimento è stato calcolato l inventario base delle emissioni (baseline) utilizzato per valutare le riduzioni dei consumi energetici e delle emissioni di CO 2 programmate per il Al quesito 7, sempre se la risposta al precedente quesito 5 suggerisce la presenza di un PAES, vengono richiesti i parametri dell anno base e gli obiettivi al 2020 previsti nel PAES e cioè: per l anno base a) le emissioni di CO 2 (in tonnellate) e b) il consumo energetico totale (in MWh); per gli obiettivi al 2020, c) la riduzione totale di CO 2 (in tonnellate), d) la riduzione totale di CO 2 (%), ed e) il risparmio energetico totale (in MWh). Relativamente al tipo di emissioni di CO 2 da considerare, fare riferimento al paragrafo 3.2. I gas serra da includere negli inventari: emissioni di CO 2 o emissioni equivalenti di CO 2 (pag. 91) delle Linee guida - Come sviluppare un piano di azione per l energia sostenibile-paes reperibile al seguente link; Al quesito 8 (nuovo quesito), se la risposta al quesito 5 indica che sono trascorsi due anni dalla presentazione del PAES, si abilitano i campi di risposta (obbligatori) relativi al Rapporto di attuazione o Rapporto di monitoraggio del PAES. I firmatari del Patto dei Sindaci si impegnano infatti a redigere e comunicare tale Rapporto ogni 2 anni dalla presentazione del PAES. Il Rapporto redatto ogni 4 anni dalla presentazione del PAES deve contenere anche il Monitoraggio dell Inventario delle Emissioni (MEI). Per tale ragione bisognerà specificare se il Rapporto contiene o non contiene il MEI. Nel caso di una risposta affermativa è richiesto anche l anno in cui è stato approvato il Rapporto più recente. Al quesito 9 (nuovo quesito), se la risposta al precedente quesito 8 indica la presenza di un Rapporto di attuazione o Rapporto di monitoraggio contenente il Monitoraggio dell Inventario delle Emissioni (MEI), bisogna fornire i parametri dell anno di monitoraggio e gli obiettivi raggiunti nel medesimo anno e cioè: a) le emissioni di CO 2 dell anno di monitoraggio (in tonnellate), b) il consumo energetico totale dell anno di monitoraggio (in MWh), c) la riduzione di CO 2 (in tonnellate) e d) la riduzione percentuale di CO 2 (%) raggiunte alll anno di monitoraggio, ed e) il risparmio energetico (in MWh) realizzato all anno di monitoraggio in confronto con l anno base. Certificazione energetica degli edifici (nuova sezione) Al quesito 10, si richiede quanti sono al 31/12/2015 gli edifici di proprietà e in uso (locazione o gratuito) dell amministrazione comunale. In particolare, oltre al numero totale di edifici 1 (punto 10a), si richiede di specificare tra questi quanti sono gli impianti sportivi (punto 10a.1), e le scuole 2 (punto 10a.2). Considerare come unico un edificio e le sue pertinenze, anche se queste ultime fossero separate dal corpo principale. Al quesito 11, si richiede, se al 31/12/2015, gli edifici di proprietà e in uso conteggiati al quesito 10 sono in possesso di Certificati energetici validi (la certificazione ha validità 10 anni dalla data di rilascio se vengono espletati tutti gli adempimenti previsti per la manutenzione degli impianti e/o a meno che non si effettuino ristrutturazioni sostanziali dell immobile). La certificazione energetica degli edifici è una procedura di valutazione dei consumi energetici degli edifici, volta a promuovere il miglioramento del loro rendimento energetico Essa fa parte delle misure finalizzate alla tutela dell'ambiente. Attualmente la Legge 3 n. 90/2013 disciplina la prestazione energetica nell'edilizia a livello nazionale e vincola gli enti della PA alla produzione del certificato energetico degli edifici di cui sono proprietari o utilizzatori, avvalendosi dell ausilio di società di certificazione. Al quesito 12, in caso di risposta affermativa al precedente quesito 11, si abilita la tabella in cui riportare il 1 Si intende per edificio una costruzione di regola di concezione ed esecuzione unitaria; dotata di una propria indipendente struttura; contenente spazi utilizzabili stabilmente da persone per usi destinati all abitazione c/o alla produzione di beni e/o di servizi, con le eventuali relative pertinenze; delimitata da pareti continue, esterne o divisorie, e da coperture; dotata di almeno un accesso dall esterno. 2 Tra le scuole includere gli asili. 3 Conversione del dl n. 63/2013.

3 numero di edifici che hanno conseguito l Attestato di prestazione energetica (APE) nel periodo tra il 1 ottobre 2015 e il 31 dicembre Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 162/2015 dei decreti attuativi 4 della Legge n. 90/2013, il 1 ottobre 2015 è entrato in vigore il nuovo APE che prescrive una metodologia di calcolo omogenea per tutto il territorio nazionale alla quale le Regioni dovranno adeguarsi entro due anni. Le classi energetiche sono dieci, dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore), e la validità dell APE è di 10 anni. La Legge n. 90/2013 all art 6 prevede l obbligo dell APE per gli edifici delle amministrazioni pubbliche. Per ognuna delle dieci classi, va indicato il numero complessivo di edifici, e il di cui relativo al numero di impianti sportivi e di scuole, con APE ricadente nella classe. Le strutture da considerare sono quelle di proprietà e in uso (locazione o gratuito) dell amministrazione comunale come è richiesto anche ai precedenti quesiti. Al quesito 13, in caso di risposta affermativa al precedente quesito 11, si abilita la tabella in cui inserire il numero di edifici che ha conseguito un Attestato di certificazione energetica (ACE 5 ) prima del 1 ottobre I decreti ministeriali D.M. 26 giugno 2009 e D.M 22 novembre 2012 (in vigore fino al 1 ottobre 2015), individuano otto classi per la prestazione energetica globale. Per ognuna delle otto classi 6, il quesito 13 richiede il numero complessivo di edifici, nonché il di cui relativo al numero di impianti sportivi e di scuole, con ACE ricadente nella classe. Si prega di riportare in nota ogni precisazione che risulti necessaria a causa della frammentazione legislativa delle norme regionali preesistenti. Le strutture da considerare sono quelle di proprietà e in uso (locazione o gratuito) dell amministrazione comunale come è richiesto anche ai precedenti quesiti. Riqualificazione energetica degli edifici (nuova sezione) Al quesito 14, si richiede se tra l 1/1/2012 e il 31/12/2015, il comune ha intrapreso iniziative volte alla riqualificazione energetica degli edifici di proprietà o in uso (locazione o gratuito). Al quesito 15, in caso di risposta affermativa al quesito 14, si abilitano le caselle per inserire il numero complessivo di edifici oggetto di riqualificazione (punto 15a) e il (di cui) numero di edifici che è stato oggetto di riqualificazione sfruttando i seguenti canali di incentivazione (sono possibili più risposte): 15a.1 incentivati con Conto termico (D.M. 28/12/2012). Possono accedere a questo sostegno gli interventi di piccole dimensioni finalizzati all'incremento dell'efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Tali contributi possono riguardare anche la diagnosi e la certificazione energetica se abbinate agli interventi poi incentivati.. 15a.2 incentivati attraverso i Titoli di efficienza energetica (TEE) o Certificati bianchi (CB). Sono stati introdotti dai D.M. 20/07/2004, modificati dal D.M. 28/12/2012, e sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia ottenuti tramite interventi e progetti di incremento dell efficienza energetica. Le unità di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR) possono accedere al sistema dei Certificati bianchi secondo le condizioni e le procedure stabilite dal D.M. 5/09/2011. Possono presentare progetti per il rilascio dei certificati bianchi le imprese distributrici di energia elettrica e gas con più di clienti finali ( soggetti obbligati ), le società controllate da tali imprese, i distributori non obbligati, le società operanti nel settore dei servizi energetici, le imprese e gli enti che si dotino di un energy manager o di un sistema di gestione dell energia in conformità alla ISO a.3 incentivi da meccanismi di supporto regionali, tali meccanismi vanno descritti in nota. Sono ad esempio quelli previsti dai Programmi operativi regionali (POR 7 ) finanziati o cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). 15a.4 incentivati da altri meccanismi, anche questi da specificare chiaramente in nota. Possono, ad esempio, rientrare in questa voce altre forme di agevolazione economica previste dalla Provincia o dalla Comunità europea qualora si sostituisca un tradizionale generatore di calore con un altro alimentato da fonti 4 Decreti: D. M. 26 giugno 2015 Linee guida nazionali per la certificazione energetica, D. M. 26 giugno 2015 Relazioni tecniche di progetto, D. M. 26 giugno 2015 Requisiti minimi. a L acronimo ACE (Attestato di certificazione energetica) è qui utilizzato solo per distinguere le certificazioni energetiche degli edifici rilasciate prima e dopo il 1 ottobre Il effetti l APE (Attestato di prestazione energetica) è stato introdotto prima dal decreto legge n.63/2013. Durante la fase di transizione tuttavia, fintanto cioè che non sono stati emanati i D.M. 26/06/2015, le modalità di calcolo sono rimaste invariate. 6 Il sistema applicato fino al 30 settembre 2015, basato su classi fisse di prestazione energetica (8 classi: A+ / A / B / C / D / E / F / G) determinate sulla base di un range costante di valori dell indice EP (prestazione energetica) espresso in kwh/mq, viene sostituito da un nuovo sistema basato su classi scorrevoli (10 classi: A4 / A3 / A2 / A1 / B / C / D / E / F / G), determinate in base ad un range di variazione proporzionale del valore dell indice EP di un edificio di riferimento virtuale, ovvero un edificio identico in termini di geometria, orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d uso e situazione al contorno e avente caratteristiche termiche e parametri energetici predeterminati. In pratica, nel nuovo sistema, il valore dell indice di prestazione energetica globale non rinnovabile calcolato sull edificio di riferimento determina il limite tra la classe A1 e B, mentre gli intervalli di prestazione che identificano le altre classi sono ricavati attraverso coefficienti moltiplicativi di riduzione/maggiorazione del suddetto valore EP. 7 Informazioni generali inerenti al tema sono disponibili (ad esempio) al seguente link: Una tabella contenente i collegamenti ai siti internet dei POR più recenti è invece consultabile a questo indirizzo: mi_operativi14-20_1r.pdf

4 rinnovabili. 15a.5 effettuati avvalendosi di ESCo (Energy Service Company- Società di Servizi Energetici). Le ESCo sono società operanti nel settore dei servizi energetici specializzate nell efficientamento energetico. Eseguono, in genere, il loro intervento occupandosi dell opera dal progetto alla sua realizzazione e manutenzione in esercizio procurando anche, se necessario, il finanziamento. Per tale ragione si indicano spesso come finanziamento in conto terzi. Tali società possono beneficiare dei Titoli di efficienza energetica (TEE) o Certificati bianchi (CB). Poiché le voci dal punto 15a.1 al punto 15a.5 indicano aggregati che possono in tutto o in parte sovrapporsi (un edificio va infatti conteggiato ogni volta che ricade nella fattispecie di cui ) la somma delle risposte 15a.1+15a.2+15a.3+15a.4+15a.5 può essere superiore al numero riportato al punto 15a. Al quesito 16, in caso di risposta affermativa al quesito 14, si richiede il numero di edifici, tra quelli indicati al punto 15a, per il quale è stata eseguita una diagnosi energetica ante operam. Tale diagnosi, fornendo informazioni sullo stato di salute energetico dell edifico, offre la possibilità di effettuare una valutazione oggettiva dei possibili interventi necessari alla riduzione dei consumi. Inoltre, in alcuni casi, è il presupposto per l accesso a incentivi o benefici fiscali per interventi di riqualificazione energetica. Al quesito 17, in caso di risposta affermativa al quesito 16, si richiede il numero di edifici per i quali sono stati eseguiti certe tipologie di efficientamento. Un edificio sarà conteggiato più di una volta se la riqualificazione ha comportato vari interventi di diverse tipologie. Pertanto la somma delle risposte della colonna N di edifici può essere superiore al numero riportato al punto 15a. Se la tipologia di efficientamento non compare tra quelle disponibili in elenco, utilizzare la modalità Altro spiegando in nota di cosa si tratta. Le tipologie di efficientamento considerate sono: Tipologia di efficientamento Coibentazione parziale o totale delle superfici opache verticali Coibentazione parziale o totale delle superfici opache orizzontali Installazione di cappotto esterno o interno Sostituzione di infissi Installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento Sostituzione di scalda acqua elettrici Installazione di impianti alimentati ad energie rinnovabili (pompe di calore, impianti a biomasse, pannelli solari, solar cooling ecc.) Rifacimento o modifiche del sistema di distribuzione del calore (termosifoni, tubi, ecc) o sostituzione di altri componenti dell impianto di riscaldamento Sostituzione della caldaia con una caldaia più efficiente (ad alto rendimento,a condensazione, ecc.) Applicazione di termostati, valvole termostatiche o contabilizzatori del calore Sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti Building automation Recupero acque meteoriche per uso esterno Altro (specificare in nota) Descrizione Intervento volto alla riduzione dello scambio di calore tra esterno ed interno di un ambiente, eseguito applicando sulle pareti materiale isolante (sono escluse le superfici vetrate) Opera volta alla riduzione dello scambio di calore tra esterno ed interno intervenendo su soffitti e/o pavimenti (sono escluse le superfici vetrate) Opera volta alla riduzione dello scambio di calore tra esterno ed interno intervenendo sia sulle superfici verticali che orizzontali. Il cappotto può essere sia interno che esterno. Sostituzione di telai e superfici vetrate delle finestre per migliorare l isolamento dell ambiente interno. Utilizzo di sistemi fissi e o mobili (tende, persiane, ) che offrono protezione dall irraggiamento solare. Sostituzione con scalda acqua a pompa di calore, a gas, integrato con pannelli solari termici o con altri sistemi NON esclusivamente elettrici. Includere la geotermia. Per le biomasse e le pompe di calore vedere anche il quesito 22. Ristrutturazione dell impianto di riscaldamento. Le caldaie a condensazione, recuperando parte del calore portata via dai gas di scarico, hanno rendimenti maggiori. Dispositivi che regolano i flussi di calore. Ad esempio la sostituzione di sistemi di illuminazione come lampade a bassa efficienza con sistemi a led. Installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici. Più impianti indipendenti possono essere integrati per garantire risparmio energetico e ottimizzare il funzionamento complessivo. Ad esempio le luci restano accese solo se qualcuno è nella stanza,... L acqua proveniente dalle coperture (impermeabili e adatte alla captazione) è convogliata in apposite condutture e filtrata per i successivi stoccaggi o utilizzi. Tutto ciò non riportato in elenco, Le tipologie indicate sono quelle più frequentemente incentivate.

5 Al quesito 18si richiedono informazioni sulle strategie messe in atto dall amministrazione comunale per promuovere la riqualificazione energetica degli edifici. Occorrerà dunque indicare se l amministrazione a) ha predisposto campagne di sensibilizzazione e/o programmi di informazione rivolti alla cittadinanza (ad esempio presso le scuole o utilizzando il proprio sito internet o in altra forma) e b) se ha istituito qualche forma di incentivo, ad esempio stipulando convenzioni con delle Esco, oppure fornendo un servizio di assistenza/ manutenzione gratuito o agevolando il ritiro dei rifiuti speciali delle ristrutturazioni edilizie, Qualora il comune risponda SI, è necessario inserire in nota descrizione il più possibile accurata della misura adottata. Solare termico (riscaldamento di acqua o di acqua e ambiente) Al quesito 19 si richiede se sugli edifici comunali sono installati dei pannelli solari termici. I pannelli solari termici sono impianti atti al riscaldamento dell acqua o al riscaldamento di acqua e ambiente. Sono edifici comunali tutti quelli di proprietà del comune o quelli per i quali il comune eserciti altro diritto reale di godimento (scuole, impianti sportivi, uffici, musei, mense, case di riposo, ). Al quesito 20 (nuovo quesito), se si è risposto SI al quesito 19, occorre indicare il numero complessivo di edifici su cui sono installati pannelli solari termici. Vanno considerati tutti gli edifici su cui sono presenti pannelli solari termici, non solo quelli su cui sono stati installati nel corso dell anno di riferimento. Al quesito 21, se si è risposto SI al quesito 19, nella casella 23a inserire l estensione (in m 2 ) della superficie lorda di tutti i pannelli solari termici presenti sugli edifici comunali e nella casella 23a.1 riportare il dato riferito, tra questi, ai soli pannelli termici funzionanti. (di cui, sempre espresso in m 2 ). In entrambi i casi va considerato il numero complessivo di impianti presenti nell anno di riferimento, non solo quelli realizzati nel corso dell anno. Teleriscaldamento Al quesito 22 si richiede se, sul territorio comunale, viene utilizzato il teleriscaldamento. Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che consiste nella distribuzione, di acqua calda, acqua surriscaldata o vapore, proveniente da una grossa centrale di produzione, e distribuito, spesso gratuitamente o a basso costo, alle abitazioni/edifici e che ritorna alla stessa centrale. In caso di risposta negativa al quesito 22, passare al quesito 31 della successiva sezione Altre fonti di energia rinnovabili. Se si è risposto SI al quesito 22, indicare al quesito 23, il numero di edifici a uso residenziale e non residenziale che utilizzano il teleriscaldamento sul territorio comunale. Sono da considerarsi edifici ad uso residenziale quelli nei quali sono presenti in prevalenza abitazioni. Qualora non si disponga del dato separato per gli edifici a uso residenziale e per gli edifici a uso non residenziale, va utilizzata (solo) la casella predisposta per il numero totale di tutti gli edifici serviti da teleriscaldamento siano essi residenziali o non residenziali. Se si è risposto SI al quesito 22, indicare al quesito 24 il volume complessivo (in metri cubi) degli edifici a uso residenziale e degli edifici a uso non residenziale che utilizzano il teleriscaldamento sul territorio comunale. Sono da considerarsi edifici ad uso residenziale quelli nei quali sono presenti in prevalenza abitazioni. Qualora non si disponga del dato separato per gli edifici a uso residenziale e per gli edifici a uso non residenziale, va utilizzata (solo) la casella predisposta per il volume totale di tutti gli edifici serviti da teleriscaldamento, siano essi residenziali o non residenziali. Se si è risposto SI al quesito 22, indicare al quesito 25, il numero di utenze allacciate al teleriscaldamento sul territorio comunale, distinguendo quelle ad uso residenziale e ad uso non residenziale. Le utenze residenziali sono quelle relative alle abitazioni. Indicare in nota se le utenze residenziali sono di tipo collettivo e cioè condominiale oppure se si riferiscono a singole unità abitative. Qualora non si disponga del dato disaggregato (utenze residenziali e non residenziali), inserire il valore solo nella casella predisposta per il numero totale di utenze. Se si è risposto SI al quesito 22, e se, nell anno di riferimento dei dati, sono presenti nel territorio comunale edifici a uso residenziale serviti da teleriscaldamento, indicare al quesito 26 il numero di abitanti residenti serviti. Per la stima degli abitanti serviti utilizzare il seguente schema di calcolo: numero di unità abitative per numero medio dei componenti del nucleo famigliare nel comune. Il numero di unità abitative si può ottenere dal rapporto tra la volumetria complessiva a uso residenziale e il volume dell unità abitativa equivalente. Nel caso non sia possibile seguire questa metodologia indicare in nota la metodologia di calcolo utilizzata.

6 Se si è risposto SI al quesito 22, indicare al quesito 27 la quantità di calore prodotta (espressa in chilowattora termici kwh t ), nell anno di riferimento, dall insieme di tutte le centrali (se sono più di una) che alimentano il teleriscaldamento, specificando nella la casella 27a.1, il di cui destinato alle sole utenze collocate all interno del territorio comunale e alla casella 27a.2, il di cui destinato alle utenze industriali/produttive. Se si è risposto SI al quesito 22, al quesito 28, si richiede di elencare i combustibili utilizzati dalle centrali per il teleriscaldamento che alimentano le utenze presenti sul territorio comunale. Sono possibili più risposte. Se si è risposto SI al quesito 22, al quesito 29 (nuovo quesito), si richiede se nell anno di riferimento dei dati, almeno una delle reti del teleriscaldamento operanti sul territorio comunale è di proprietà dell amministrazione comunale. Se si è risposto SI al quesito 22, al quesito 30 (nuovo quesito), si richiede se nell anno di riferimento dei dati, l amministrazione comunale gestisce almeno una delle reti del teleriscaldamento operanti sul territorio comunale. Altre fonti di energia rinnovabili Al quesito 31, sono richieste le tecnologie e le fonti di energia rinnovabile che il Comune utilizza attraverso impianti di cui è proprietario (specificando in nota se direttamente o tramite Società controllata o tramite partecipazione a cooperativa o con altra forma) o attraverso impianti che, pur non essendo di proprietà del Comune, sono installati su strutture comunali o di proprietà del Comune. In particolare si richiede se il Comune utilizza: a. Pannelli solari termici ad aria, cioè impianti che sfruttano la radiazione solare per produrre aria calda impiegabile per esigenze di riscaldamento ambientale o esigenze produttive, generalmente con funzione integrativa alle produzioni di energia termica derivata dall utilizzo di impianti alimentati a combustibile fossile. Questi impianti sono diversi da quelli considerati nella precedente sezione del questionario. Non necessitano di tubi per la circolazione di acqua (o di un altro fluido termovettore) e forniscono il cosiddetto riscaldamento solare aerotermico. b. Solar cooling, tecnologia che utilizza l energia solare per attivare un ciclo termodinamico finalizzato alla produzione di acqua refrigerata o al trattamento dell aria destinata al condizionamento degli ambienti o ai processi di refrigerazione. c. Pompe di calore ad alta efficienza, dispositivi che utilizzano quali fonti termiche l energia geotermica (il calore del sottosuolo o dell acqua di falda) o il calore dell aria esterna o dell aria viziata (aria esausta) che sta per essere espulsa dalla casa, etc. Queste apparecchiature prelevano calore da un ambiente e, innalzandone o abbassandone la temperatura, lo rendono disponibile ad altro ambiente. Possono essere utilizzate sia per il riscaldamento invernale che per il raffreddamento estivo. Secondo la normativa europea in tema di energia, se il calore (energia termica) catturato da una pompa di calore eccede in maniera significativa la quantità di energia necessaria al suo funzionamento, è considerata rinnovabile. Se utilizzate per il riscaldamento, le apparecchiature elettriche da prendere in considerazione per il quesito sono quelle per le quali il rapporto tra calore ceduto all ambiente ed energia assorbita dalla macchina è maggiore di 3,8 ovvero con un COP (Coefficient Of Performance) superiore a 3,8. Se utilizzate per il raffreddamento, le apparecchiature elettriche da prendere in considerazione per il quesito sono quelle per le quali il rapporto tra calore sottratto all ambiente ed energia assorbita dalla macchina è maggiore di 3,2 ovvero con un EER (Energy Efficency Ratio) superiore a 3,2. Per apparecchiature a gas i coefficienti sono rispettivamente COP superiore a 1,4 ed EER superiore a 0,6. Per maggiori dettagli si veda il D.M. 6 agosto d. Biomasse solide, e. Bioliquidi, f. Biogas, vale a dire installazioni che utilizzano/producono come fonti energetiche le biomasse, Secondo la normativa vigente le biomasse sono, la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura comprendente sostanze vegetali e animali e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, compresa la pesca e l acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde urbano nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. Si distinguono poi in d. biomasse solide: legna da ardere, pellet o cippato etc. e. bioliquidi: combustibili liquidi per scopi energetici (elettricità, riscaldamento raffreddamento), prodotti a partire dalla biomassa f. biogas: gas prodotti dai reflui zootecnici, dai fanghi di depurazione delle acque reflue (gas di depurazione), dalla frazione organica dei rifiuti urbani FORSU (gas di discarica), etc. Relativamente alle voci da d. a f. riportare in nota la descrizione dell impianto a biocombustibile specificando rispettivamente se gli impianti producono biomasse solide, bioliquidi e biogas o se utilizzano queste fonti energetiche. g. Idroelettrica, cioè fonte di energia che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale, posseduta da una certa massa d'acqua ad una certa quota altimetrica, in energia cinetica e quindi in energia elettrica. h. Eolica, cioè energia ottenuta dal vento tramite conversione dell'energia cinetica, ottenuta dalle correnti

7 d'aria, in altre forme di energia (meccanica o elettrica). i. Geotermia, include tutto ciò che non è esplicitamente presente nell elenco precedente. Nel caso si richiede di specificare in nota quali tecnologie e fonti di energia rinnovabile utilizzi il Comune. j. Altro, include tutto ciò che non è esplicitamente presente nell elenco precedente. Nel caso si richiede di specificare in nota quali tecnologie e fonti di energia rinnovabile utilizzi il Comune. Impianti per la ricarica dei veicoli elettrici A quesito 32 si richiede se sul territorio comunale sono presenti infrastrutture di ricarica (colonnine o punti di ricarica) per veicoli elettrici con libero accesso al pubblico (a pagamento, a titolo gratuito e del servizio di car sharing). In caso di risposta affermativa, al quesito 33 si richiede il numero di punti di ricarica attivi, cioè effettivamente operanti al 31 dicembre dell anno di riferimento dei dati nonché, al punto a.1, il di cui a ricarica veloce (potenza superiore a 220V), al punto a.2, il di cui alimentati, anche solo parzialmente, da fonti rinnovabili, al punto a.3, il di cui utilizzati dalle società che erogano servizio di car sharing (considerando i punti di ricarica di tutti gli operatori per l anno di riferimento) e al punto a.4 il di cui relativo alla presenza di altre tipologie di colonnine di ricarica. ll totale dei punti di ricarica (al punto 32.a) non deve necessariamente corrispondere alla somma dei di cui..." (dal punto 32a.1 al punto 32a.4) sia perché aggregati considerati possono in tutto o in parte sovrapporsi sia perché le voci considerate non esauriscono le tipologie di colonnine di ricarica.

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