ENERGIA. Il questionario è articolato nelle seguenti sezioni: Certificazione energetica degli edifici

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1 RILEVAZIONE DATI AMBIENTALI NELLE CITTÀ ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO ENERGIA ANNO 2016 Il questionario è articolato nelle seguenti sezioni: Certificazione energetica degli edifici; Riqualificazione energetica degli edifici; Solare termico (riscaldamento di acqua o di acqua e ambiente); Teleriscaldamento; Altre fonti di energia rinnovabili; Impianti per la ricarica dei veicoli elettrici Fonti (per questa sezione si rimanda alle Istruzioni generali) Qualora non si disponga di valori esatti, è possibile compilare il questionario utilizzando valori stimati. L inserimento di valori stimati deve essere segnalato inserendo un commento nella casella nota (cui si accede cliccando con il mouse sull icona a destra della casella predisposta per contenere le risposte ai quesiti) che descriva la metodologia seguita per il calcolo delle stime. Certificazione energetica degli edifici Al quesito 1, si chiede quanti sono, al 31 dicembre dell anno di riferimento, gli edifici di proprietà e in uso (locazione o gratuito) dell amministrazione comunale escludendo dal conteggio l edilizia residenziale pubblica (ERP). In particolare, oltre al numero totale di edifici 1 (punto 1a), occorre specificare il numero di edifici scolastici di proprietà e/o a gestione comunale 2 (punto 1a.1). Va considerato come unico un edificio con le sue pertinenze 3, anche se queste ultime fossero separate dal corpo principale. Vanno inoltre tassativamente considerati tutti gli edifici in cui l amministrazione comunale detiene (per proprietà o in uso) una superficie utile totale superiore a 250 m 2 aperta al pubblico 4. Non vanno invece conteggiati gli edifici che l amministrazione ha in uso (locazione o gratuito) solo per parti di dimensione limitata rispetto all intero edificio a meno che queste parti non siano come specificato poc anzi - aperte al pubblico e superiori a 250 m 2 di superficie. Al quesito 2, si richiede se gli edifici di proprietà e in uso conteggiati al quesito 1a sono in possesso di Certificati energetici validi (la certificazione ha validità 10 anni dalla data di rilascio se vengono espletati tutti gli adempimenti previsti per la manutenzione degli impianti a meno che non si effettuino ristrutturazioni sostanziali dell immobile). In particolare, se al 31 dicembre 2015 anche un solo edificio, (tra quelli inclusi nel totale 2015 del punto 1a) possiede un certificato energetico valido va selezionato SI al punto 2a. Allo stesso 1 Si intende per edificio una costruzione di regola di concezione ed esecuzione unitaria; dotata di una propria indipendente struttura; contenente spazi utilizzabili stabilmente da persone per usi destinati all abitazione o alla produzione di beni e/o di servizi, con le eventuali relative pertinenze; delimitata da pareti continue, esterne o divisorie, e da coperture; dotata di almeno un accesso dall esterno. 2 Sono gli edifici scolastici per i quali il Comune è responsabile della gestione. 3 Sono pertinenze (art. 817 del Codice civile) i manufatti destinati in modo durevole al servizio di un corpo principale, ad es.: garage e posti auto coperti e/o scoperti, tettoie, piccoli magazzini, guardiole, 4 Ai sensi della L. 90/2013, art. 6 nel caso di edifici utilizzati da pubbliche amministrazioni e aperti al pubblico con superficie superiore a 500 m 2, ove l edificio non ne sia già dotato, è fatto obbligo al proprietario o al soggetto responsabile della gestione di produrre l attestato di prestazione energetica. A partire dal 9 luglio 2015 la soglia di 500 m 2 di cui sopra è abbassata a 250 m 2.

2 modo va selezionato SI al punto 2b se, al 31 dicembre 2016, anche un solo edificio (tra quelli inclusi nel totale 2016 del punto 1a) possiede un certificato energetico valido. La certificazione energetica degli edifici è una procedura di valutazione dei consumi energetici degli edifici, volta a promuovere il miglioramento del loro rendimento energetico. Essa fa parte delle misure finalizzate alla tutela dell'ambiente. Attualmente la Legge 5 n. 90/2013 disciplina la prestazione energetica nell'edilizia a livello nazionale e vincola gli enti della PA alla produzione del certificato energetico degli edifici di cui sono proprietari o utilizzatori, avvalendosi dell ausilio di società di certificazione. Il quesito 3 è dedicato ad uno specifico tipo di certificazione energetica: l Attestato di prestazione energetica (APE). Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 162/2015 dei decreti attuativi 6 della Legge n. 90/2013, il 1 ottobre 2015 è entrato in vigore il nuovo APE che prescrive una metodologia di calcolo omogenea per tutto il territorio nazionale alla quale le Regioni devono adeguarsi entro due anni. Le classi energetiche sono dieci, dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore), e la validità dell APE è di 10 anni. La Legge n. 90/2013 all art 6 prevede l obbligo dell APE per gli edifici delle amministrazioni pubbliche. Al quesito 3, se si è risposto SI al precedente punto 2a, si abilitano alla scrittura le caselle relative agli Attestati di prestazione energetica (APE) conseguiti nel periodo 1 ottobre - 31 dicembre Analogamente, se si è risposto SI al precedente punto 2b, si abilitano alla scrittura le caselle relative agli Attestati di prestazione energetica (APE) conseguiti nel periodo 1 gennaio - 31 dicembre Per ognuna delle dieci classi, va indicato il numero complessivo di edifici e il numero di edifici scolastici di proprietà e/o a gestione comunale con APE ricadente nella classe. Le strutture da considerare sono le stesse dei precedenti quesiti 1 e 2 quelle, cioè, di proprietà e in uso (locazione o gratuito) dell amministrazione comunale escludendo l ERP e gli edifici in uso solo per una parte limitata non aperta al pubblico. Il campo Motivare in caso di dato non disponibile va utilizzato qualora non si disponga di alcune risposte relative ai dati 2015 e/o al numero di edifici scolastici Le risposte 2016 relative al numero complessivo di edifici per classe energetica sono invece obbligatorie. Il quesito 4 è dedicato invece a tutte le certificazioni energetiche degli edifici diverse dall APE e conseguite nel periodo 1 gennaio - 31 dicembre Se anche solo un edificio, tra quelli considerati nel totale 2016 del punto 1a, ha ottenuto una certificazione energetica diversa dall APE tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2016, bisogna selezionare SI al quesito 4. La tabella del quesito 5 si abilita alla scrittura in caso di risposta affermativa al quesito 4. In essa vanno innanzi tutto riportate la normativa di riferimento e la classe energetica. A seguire, per ogni classe, va indicato il numero totale di edifici e il numero di edifici scolastici di proprietà e/o a gestione comunale che, nel periodo 1 gennaio - 31 dicembre 2016, hanno conseguito una certificazione energetica (diversa dall APE) ricadente in tale classe. Le strutture da considerare sono le stesse dei precedenti quesiti 1 e 2 quelle, cioè, di proprietà e in uso (locazione o gratuito) dell amministrazione comunale escludendo l ERP e gli edifici utilizzati solo per una parte limitata non aperta al pubblico. Da ultimo - sulla prima riga della tabella - va inserita la data di adeguamento all APE, se effettuato, che può essere successiva al 31 dicembre Se l adeguamento non fosse ancora avvenuto al momento della compilazione del questionario, va inserita la data di compilazione del questionario e aggiunta in nota la specifica alla data di compilazione del questionario ancora non c è stato adeguamento all APE. Il campo Motivare in caso di dato non disponibile va utilizzato qualora non si disponga, per alcune classi energetiche, del numero complessivo di edifici e/o del numero di edifici scolastici. Tuttavia non è ammessa l assenza di indicazioni sul numero complessivo di edifici per tutte le classi energetiche (perciò il numero complessivo di edifici va riportato almeno per una classe energetica). Il quesito 6 è dedicato infine a tutte le certificazioni energetiche degli edifici diverse dall APE e conseguite entro il 31 dicembre Nella prima parte del quesito 6 sono presenti i dati validati dell archivio Istat. Tali dati si riferiscono al numero totale di edifici e al numero di edifici scolastici di proprietà e/o a gestione comunale con Attestato di certificazione energetica (ACE 7 ) conseguito prima del 1 ottobre La certificazione in questione, prevista dai decreti ministeriali D.M. 26 giugno 2009 e D.M 22 novembre 2012 (in vigore fino al 1 ottobre 2015), individuava otto classi 8 per la prestazione energetica globale: dalla A+ (la migliore) alla G (la peggiore). 5 Conversione del dl n. 63/ Decreti: D. M. 26 giugno 2015 Linee guida nazionali per la certificazione energetica, D. M. 26 giugno 2015 Relazioni tecniche di progetto, D. M. 26 giugno 2015 Requisiti minimi. 7 L acronimo ACE (Attestato di certificazione energetica) è qui utilizzato solo per distinguere le certificazioni energetiche degli edifici rilasciate prima e dopo l 1 ottobre In effetti l APE (Attestato di prestazione energetica) è stato introdotto prima dal decreto legge n.63/2013. Durante la fase di transizione tuttavia, fintanto cioè che non sono stati emanati i D.M. 26/06/2015, le modalità di calcolo sono rimaste invariate. 8 Il sistema applicato fino al 30 settembre 2015, basato su classi fisse di prestazione energetica (8 classi: A+ / A / B / C / D / E / F / G) determinate sulla base di un range costante di valori dell indice EP (prestazione energetica) espresso in kwh/mq, viene sostituito da un nuovo sistema basato su classi scorrevoli (10 classi: A4 / A3 / A2 / A1 / B / C / D / E / F / G), determinate in base ad un range di variazione proporzionale del valore dell indice EP di un edificio di riferimento virtuale, ovvero un edificio identico in termini di geometria, orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d uso e situazione al contorno e avente caratteristiche termiche e parametri energetici

3 È richiesto al rispondente di confermare e integrare i dati proposti aventi orizzonte temporale il 1 ottobre In aggiunta si richiede di estendere il dato al 31 dicembre 2015 (sommando al dato cumulato del 1 ottobre le eventuali certificazioni rilasciate tra 1 ottobre e 31 dicembre 2015). È necessario inoltre avere un particolare riguardo per la classificazione energetica. Se la classificazione energetica adottata nel Comune fino al 31 dicembre 2015 era quella prevista dai D.M. 26 giugno 2009 e D.M 22 novembre 2012, va confermata. Se era diversa, vanno specificate la normativa (almeno sulla prima riga) e, su ogni riga, la classe energetica. Per ognuna delle otto righe va inserito il numero complessivo di edifici e il numero di edifici scolastici di proprietà e/o a gestione comunale con ACE ricadente nella classe. Si prega di riportare in nota ogni precisazione che risulti necessaria a causa della frammentazione legislativa delle norme regionali (preesistenti). Le strutture da considerare sono le stesse dei precedenti quesiti 1 e 2 quelle, cioè, di proprietà e in uso (locazione o gratuito) dell amministrazione comunale escludendo l ERP e gli edifici in uso solo per una parte limitata non aperta al pubblico. Riqualificazione energetica degli edifici Al quesito 7, si richiede se nei periodi 1 gennaio dicembre 2015 e 1 gennaio - 31 dicembre 2016, il comune ha intrapreso iniziative volte alla riqualificazione energetica degli edifici di proprietà e in uso (locazione o gratuito) escludendo dal conteggio l edilizia residenziale pubblica (ERP) e gli edifici che l amministrazione ha in uso (locazione o gratuito) solo per parti di dimensione limitata rispetto all intero edificio non aperta al pubblico. Al quesito 8, in caso di risposta affermativa al quesito 7, si abilitano le caselle per inserire il numero complessivo di edifici oggetto di riqualificazione (punto 8a) e il di cui numero di edifici che è stato oggetto di riqualificazione sfruttando i seguenti canali di incentivazione (sono possibili più risposte): 8a.1 incentivati con Conto termico (D.M. 28/12/2012 e D.M. 16/02/2016). Possono accedere a questo sostegno gli interventi di piccole dimensioni finalizzati all'incremento dell'efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Tali contributi possono riguardare anche la diagnosi e la certificazione energetica se abbinate agli interventi poi incentivati. 8a.2 incentivati attraverso i Titoli di efficienza energetica (TEE) o Certificati bianchi (CB). Sono stati introdotti dai D.M. 20/07/2004, modificati dal D.M. 28/12/2012, e sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia ottenuti tramite interventi e progetti di incremento dell efficienza energetica. Le unità di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR) possono accedere al sistema dei Certificati bianchi secondo le condizioni e le procedure stabilite dal D.M. 5/09/2011. Possono presentare progetti per il rilascio dei certificati bianchi le imprese distributrici di energia elettrica e gas con più di clienti finali ( soggetti obbligati ), le società controllate da tali imprese, i distributori non obbligati, le società operanti nel settore dei servizi energetici, le imprese e gli enti che si dotino di un energy manager o di un sistema di gestione dell energia in conformità alla ISO a.3 incentivi da meccanismi di supporto regionali, tali meccanismi vanno descritti in nota. Sono ad esempio quelli previsti dai Programmi operativi regionali (POR 9 ) finanziati o cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). 8a.4 incentivati da altri meccanismi, anche questi da specificare chiaramente in nota. Possono, ad esempio, rientrare in questa voce altre forme di agevolazione economica previste dalla Provincia o dalla Comunità europea qualora si sostituisca un tradizionale generatore di calore con un altro alimentato da fonti rinnovabili. 8a.5 effettuati avvalendosi di ESCo (Energy Service Company - Società di Servizi Energetici). Le ESCo sono società operanti nel settore dei servizi energetici specializzate nell efficientamento energetico. Eseguono, in genere, il loro intervento occupandosi dell opera dal progetto alla sua realizzazione e manutenzione in esercizio procurando anche, se necessario, il finanziamento. Per tale ragione si indicano spesso come finanziamento in conto terzi. Tali società possono beneficiare dei Titoli di efficienza energetica (TEE) o Certificati bianchi (CB). Poiché le voci dal punto 8a.1 al punto 8a.5 indicano aggregati che possono in tutto o in parte sovrapporsi (un edificio va infatti conteggiato ogni volta che ricade nella fattispecie di cui ) la somma delle risposte 8a.1+8a.2+8a.3+8a.4+8a.5 può essere superiore al numero riportato al punto 8a. predeterminati. In pratica, nel nuovo sistema, il valore dell indice di prestazione energetica globale non rinnovabile calcolato sull edificio di riferimento determina il limite tra la classe A1 e B, mentre gli intervalli di prestazione che identificano le altre classi sono ricavati attraverso coefficienti moltiplicativi di riduzione/maggiorazione del suddetto valore EP. 9 Informazioni generali inerenti al tema sono disponibili (ad esempio) al seguente link: Una tabella contenente i collegamenti ai siti internet dei POR più recenti è invece consultabile a questo indirizzo: mi_operativi14-20_1r.pdf

4 Al quesito 9, in caso di risposta affermativa al quesito 7, si richiede il numero di edifici, tra quelli indicati al punto 8a, per il quale è stata eseguita una diagnosi energetica ante operam (punto 9a) e/o una diagnosi energetica post operam (punto 9b). Tale diagnosi, fornendo informazioni sullo stato di salute energetico dell edifico, offre la possibilità di effettuare una valutazione oggettiva dei possibili interventi necessari alla riduzione dei consumi. Inoltre, in alcuni casi, è il presupposto per l accesso a incentivi o benefici fiscali per interventi di riqualificazione energetica. Al quesito 10, in caso di risposta affermativa al quesito 7, si richiede il numero di edifici interessati da certe tipologie di efficientamento. Un edificio sarà conteggiato più di una volta se la riqualificazione ha comportato vari interventi di diverse tipologie. Pertanto la somma delle risposte della colonna N di edifici può essere superiore al numero riportato al punto 8a. Se la tipologia di efficientamento non compare tra quelle disponibili in elenco, utilizzare la modalità Altro spiegando in nota di cosa si tratta. Le tipologie di efficientamento considerate sono: Tipologia di efficientamento Coibentazione parziale o totale (cappotto esterno o interno) delle superfici opache verticali Coibentazione parziale o totale delle superfici opache orizzontali Sostituzione di infissi Installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento Sostituzione di scalda acqua elettrici Installazione di impianti alimentati ad energie rinnovabili (pompe di calore, impianti a biomasse, pannelli solari, solar cooling ecc.) Rifacimento o modifiche del sistema di distribuzione del calore (termosifoni, tubi, ecc) o sostituzione di altri componenti dell impianto di riscaldamento Sostituzione della caldaia con una caldaia più efficiente (ad alto rendimento, a condensazione, ecc.) Applicazione di termostati, valvole termostatiche o contabilizzatori del calore Sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti Building automation Recupero acque meteoriche per uso esterno Altro (specificare in nota) Descrizione Intervento volto alla riduzione dello scambio di calore tra esterno ed interno di un ambiente, eseguito applicando sulle superfici verticali materiale isolante (sono escluse le superfici vetrate). Il cappotto può essere sia interno che esterno. Opera volta alla riduzione dello scambio di calore tra esterno ed interno intervenendo su soffitti e/o pavimenti (sono escluse le superfici vetrate) Sostituzione di telai e superfici vetrate delle finestre per migliorare l isolamento dell ambiente interno. Utilizzo di sistemi fissi e o mobili (tende, persiane, ) che offrono protezione dall irraggiamento solare. Sostituzione con scalda acqua a pompa di calore, a gas, integrato con pannelli solari termici o con altri sistemi NON esclusivamente elettrici. Includere la geotermia. Per le biomasse e le pompe di calore vedere anche il quesito 22. Ristrutturazione dell impianto di riscaldamento. Le caldaie a condensazione, recuperando parte del calore portata via dai gas di scarico, hanno rendimenti maggiori. Dispositivi che regolano i flussi di calore. Ad esempio la sostituzione di sistemi di illuminazione come lampade a bassa efficienza con sistemi a led. Installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici. Più impianti indipendenti possono essere integrati per garantire risparmio energetico e ottimizzare il funzionamento complessivo. Ad esempio le luci restano accese solo se qualcuno è nella stanza,... L acqua proveniente dalle coperture (impermeabili e adatte alla captazione) è convogliata in apposite condutture e filtrata per i successivi stoccaggi o utilizzi. Tutto ciò non riportato in elenco. Le tipologie indicate sono quelle più frequentemente incentivate. Per entrambi i periodi di interesse ( 1 gennaio dicembre 2015 e 1 gennaio - 31 dicembre 2016 ) vanno considerati tutti gli interventi di riqualificazione - sia che risultino ancora in itinere sia che siano stati conclusi nel periodo - specificando poi, nell apposita colonna, il numero di quelli conclusi nel periodo. Al quesito 11 si richiedono informazioni sulle strategie messe in atto dall amministrazione comunale per promuovere la riqualificazione energetica degli edifici (anche dei privati). A tal fine, il Comune deve rispondere a tutte le voci riportate nell elenco che segue. 11a. Campagne di sensibilizzazione o programmi di informazione rivolti alla cittadinanza - ad es.: incontri tematici presso le scuole o realizzazione di un sito internet, - suddivise in: 11a.1. Adesione a campagne/progetti nazionali o europei; 11a.2. Iniziative comunali (ad es. campagne di informazione comunali, portale dedicato al tema energia sul sito del Comune, );

5 11a.3. Sportello informativo (ad es. internet, telefonico, fisico, In generale un canale interattivo che fornisca risposte alle specifiche domande dell utenza e non solo una pagina web descrittiva); 11a.4. Incontri tematici (ad es. presso scuole, camere di commercio, e/o per particolari categorie/ordini professionali. In generale incontri de visu ); 11a.5. Assistenza tecnica (ad es. informazione tecnica/tecnologica su specifici impianti, servizio A chi rivolgersi per, ) 11a.6. Altro. 11b. Incentivi (o sconti) - ad es.: stipula di convenzioni con delle Esco che sgravino il privato dalle spese ad esse relative, o fornitura di un servizio di assistenza/manutenzione gratuito oppure agevolazione del ritiro dei rifiuti speciali delle ristrutturazioni edilizie, - distinti in: 11b.1. Incentivi volumetrici previsti nell ambito della pianificazione urbanistica; 11b.2. Incentivi economici previsti nell ambito della pianificazione urbanistica; 11b.3. Incentivi per ammodernamento impianti termici; 11b.4. Altro (ad es. servizio di affiancamento nella predisposizione delle pratiche necessarie e/o di consulenza tecnica per l installazione di specifici impianti). La modalità Altro va utilizza quando una delle misure adottate dall amministrazione comunale non ricade in una delle tipologie esplicitamente suggerite. Per ogni risposta affermativa (SI), è necessario inserire una descrizione il più possibile accurata della misura adottata. Solare termico (riscaldamento di acqua o di acqua e ambiente) Al quesito 12 si richiede se sugli edifici comunali sono installati dei pannelli solari termici. I pannelli solari termici sono impianti atti al riscaldamento dell acqua o al riscaldamento di acqua e ambiente. Sono edifici comunali tutti quelli di proprietà del comune o quelli per i quali il comune eserciti altro diritto reale di godimento (scuole, impianti sportivi, uffici, musei, mense, case di riposo, ). Se si risponde SI, occorre indicare: il numero complessivo di edifici su cui sono installati pannelli solari termici l estensione (in m 2 ) della superficie lorda di tutti i pannelli solari termici presenti sugli edifici comunali; e l estensione (in m 2 ) della superficie lorda riferita ai soli pannelli termici funzionanti. Il numero di edifici e l estensione (totale e funzionante) in metri quadrati debbono riferirsi al numero complessivo di impianti presenti nell anno di riferimento, non solo a quelli realizzati nel corso dell anno. Teleriscaldamento Al quesito 13 si richiede se, sul territorio comunale, viene utilizzato il teleriscaldamento. Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che consiste nella distribuzione, di acqua calda, acqua surriscaldata o vapore, proveniente da una grossa centrale di produzione, e distribuito, spesso gratuitamente o a basso costo, alle abitazioni/edifici e che ritorna alla stessa centrale. In caso di risposta negativa al quesito13, passare al quesito 22 della successiva sezione Altre fonti di energia rinnovabili. Se si è risposto SI al quesito 13, indicare al quesito 14, il numero di edifici a uso residenziale e non residenziale che utilizzano il teleriscaldamento sul territorio comunale. Sono da considerarsi edifici ad uso residenziale quelli nei quali sono presenti in prevalenza abitazioni. Qualora non si disponga del dato separato per gli edifici a uso residenziale e per gli edifici a uso non residenziale, va utilizzata (solo) la casella predisposta per il numero totale di tutti gli edifici serviti da teleriscaldamento siano essi residenziali o non residenziali. Se si è risposto SI al quesito 13, indicare al quesito 15 il volume complessivo (in metri cubi) degli edifici a uso residenziale e degli edifici a uso non residenziale che utilizzano il teleriscaldamento sul territorio comunale. Sono da considerarsi edifici ad uso residenziale quelli nei quali sono presenti in prevalenza abitazioni. Qualora non si disponga del dato separato per gli edifici a uso residenziale e per gli edifici a uso non residenziale, va utilizzata (solo) la casella predisposta per il volume totale di tutti gli edifici serviti da teleriscaldamento, siano essi residenziali o non residenziali. Se si è risposto SI al quesito 13, indicare al quesito 16, il numero di utenze allacciate al teleriscaldamento sul territorio comunale, distinguendo quelle ad uso residenziale e ad uso non residenziale. Le utenze residenziali sono quelle relative alle abitazioni. Indicare in nota se le utenze residenziali sono di tipo collettivo e cioè condominiale oppure se si riferiscono a singole unità abitative. Qualora non si disponga del dato disaggregato (utenze residenziali e non residenziali), inserire il valore solo nella casella predisposta per il numero totale di

6 utenze. Se si è risposto SI al quesito 13, e se, nell anno di riferimento dei dati, sono presenti nel territorio comunale edifici a uso residenziale serviti da teleriscaldamento, indicare al quesito 17 il numero di abitanti residenti serviti. Per la stima degli abitanti serviti utilizzare il seguente schema di calcolo: numero di unità abitative per numero medio dei componenti del nucleo famigliare nel comune. Il numero di unità abitative si può ottenere dal rapporto tra la volumetria complessiva a uso residenziale e il volume dell unità abitativa equivalente. Nel caso non sia possibile seguire questa metodologia indicare in nota la metodologia di calcolo utilizzata. Se si è risposto SI al quesito 13, indicare al quesito 18 la quantità di calore prodotta (espressa in chilowattora termici kwh t ), nell anno di riferimento, dall insieme di tutte le centrali (se sono più di una) che alimentano il teleriscaldamento, specificando, nella casella 18a.1, il di cui destinato alle sole utenze collocate all interno del territorio comunale e, alla casella 18a.2, il di cui destinato alle utenze industriali/produttive. Se si è risposto SI al quesito 13, al quesito 19, si richiede di elencare i combustibili utilizzati dalle centrali per il teleriscaldamento che alimentano le utenze presenti sul territorio comunale. Se si è risposto SI al quesito 13, al quesito 20, si richiede se nell anno di riferimento dei dati, almeno una delle reti del teleriscaldamento operanti sul territorio comunale è di proprietà dell amministrazione comunale. Se si è risposto SI al quesito 13, al quesito 21 si richiede se nell anno di riferimento dei dati, l amministrazione comunale gestisce almeno una delle reti del teleriscaldamento operanti sul territorio comunale. Altre fonti di energia rinnovabili Al quesito 22, sono richieste le tecnologie e le fonti di energia rinnovabile che il Comune utilizza attraverso impianti di cui è proprietario (specificando in nota se direttamente o tramite Società controllata o tramite partecipazione a cooperativa o con altra forma) o attraverso impianti che, pur non essendo di proprietà del Comune, sono installati su strutture comunali o di proprietà del Comune. In particolare si richiede se, nell anno di riferimento dei dati, il Comune utilizza: a. Pannelli solari termici ad aria, cioè impianti che sfruttano la radiazione solare per produrre aria calda impiegabile per esigenze di riscaldamento ambientale o esigenze produttive, generalmente con funzione integrativa alle produzioni di energia termica derivata dall utilizzo di impianti alimentati a combustibile fossile. Questi impianti sono diversi da quelli considerati nella precedente sezione del questionario. Non necessitano di tubi per la circolazione di acqua (o di un altro fluido termovettore) e forniscono il cosiddetto riscaldamento solare aerotermico. b. Solar cooling, tecnologia che utilizza l energia solare per attivare un ciclo termodinamico finalizzato alla produzione di acqua refrigerata o al trattamento dell aria destinata al condizionamento degli ambienti o ai processi di refrigerazione. c. Pompe di calore ad alta efficienza, dispositivi che utilizzano quali fonti termiche l energia geotermica (il calore del sottosuolo o dell acqua di falda) o il calore dell aria esterna o dell aria viziata (aria esausta) che sta per essere espulsa dalla casa, ecc.. Queste apparecchiature prelevano calore da un ambiente e, innalzandone o abbassandone la temperatura, lo rendono disponibile ad altro ambiente. Possono essere utilizzate sia per il riscaldamento invernale che per il raffreddamento estivo. Secondo la normativa europea in tema di energia, se il calore (energia termica) catturato da una pompa di calore eccede in maniera significativa la quantità di energia necessaria al suo funzionamento, è considerata rinnovabile. Se utilizzate per il riscaldamento, le apparecchiature elettriche da prendere in considerazione per il quesito sono quelle per le quali il rapporto tra calore ceduto all ambiente ed energia assorbita dalla macchina è maggiore di 3,8 ovvero con un COP (Coefficient Of Performance) superiore a 3,8. Se utilizzate per il raffreddamento, le apparecchiature elettriche da prendere in considerazione per il quesito sono quelle per le quali il rapporto tra calore sottratto all ambiente ed energia assorbita dalla macchina è maggiore di 3,2 ovvero con un EER (Energy Efficency Ratio) superiore a 3,2. Per apparecchiature a gas i coefficienti sono rispettivamente COP superiore a 1,4 ed EER superiore a 0,6. Per maggiori dettagli si veda il D.M. 6 agosto d. Biomasse solide, e. Bioliquidi, f. Biogas, vale a dire installazioni che utilizzano/producono come fonti energetiche le biomasse. Secondo la normativa vigente le biomasse sono, la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura comprendente sostanze vegetali e animali e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, compresa la pesca e l acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde urbano nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. Si distinguono poi in d. biomasse solide: legna da ardere, pellet o cippato ecc.; e. bioliquidi: combustibili liquidi per scopi energetici (elettricità, riscaldamento, raffreddamento), prodotti a

7 partire dalla biomassa; f. biogas: gas prodotti dai reflui zootecnici, dai fanghi di depurazione delle acque reflue (gas di depurazione), dalla frazione organica dei rifiuti urbani FORSU (gas di discarica), ecc.. Relativamente alle voci da d. a f. riportare, nell apposita casella, la descrizione dell impianto a biocombustibile specificando rispettivamente se gli impianti producono biomasse solide, bioliquidi e biogas o se utilizzano queste fonti energetiche. g. Idroelettrica, cioè fonte di energia che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale, posseduta da una certa massa d'acqua ad una certa quota altimetrica, in energia cinetica e quindi in energia elettrica. h. Eolica, cioè energia ottenuta dal vento tramite conversione dell'energia cinetica, prodotta dalle correnti d'aria, in altre forme di energia (meccanica o elettrica). i. Geotermica, cioè tecnologia che sfrutta il calore contenuto nel sottosuolo per produrre energia elettrica o per raffrescare e riscaldare gli ambienti. j. Altro, include tutto ciò che non è esplicitamente presente nell elenco precedente. In questo caso si richiede di specificare nell apposita casella quali altre tecnologie e fonti di energia rinnovabile sono utilizzate dal Comune. Impianti per la ricarica dei veicoli elettrici A quesito 23 si richiede se sul territorio comunale sono presenti infrastrutture di ricarica (colonnine o punti di ricarica) per veicoli elettrici con libero accesso al pubblico (a pagamento, a titolo gratuito e del servizio di car sharing e/o bike sharing). Sono da considerarsi di libero accesso anche le colonnine situate in area custodita ma disponibili al pubblico se ne viene richiesto l uso. In caso di risposta affermativa al quesito 23, al quesito 24 si richiede il numero di punti di ricarica attivi, cioè effettivamente operanti al 31 dicembre dell anno di riferimento dei dati distinguendo, come segue, tra Punti di ricarica totali per veicoli escluso biciclette elettriche (punto 24a) e Punti di ricarica totali per biciclette elettriche (punto 24b). Per il punto 24a vanno inoltre specificati: al punto 24a.1 il di cui a ricarica veloce (potenza superiore a 22 kw per es. 43 kw in corrente alternata e 50 kw in corrente continua). Un maggiore dettaglio per la tipologia a ricarica veloce è disponibile al seguente link al punto 24a.2, il di cui alimentati, anche solo parzialmente, da fonti rinnovabili; al punto 24a.3, il di cui utilizzati dalle società che erogano servizio di car sharing (considerando i punti di ricarica di tutti gli operatori per l anno di riferimento); e al punto 24a.4 il di cui relativo alla presenza di altre tipologie di colonnine di ricarica. Il totale dei punti di ricarica (al punto 24a) non deve necessariamente corrispondere alla somma dei di cui (dal punto 24a.1 al punto 24a.4) sia perché gli aggregati considerati possono in tutto o in parte sovrapporsi sia perché le voci considerate non esauriscono le tipologie di colonnine di ricarica.

a. Totale edifici 1 (esclusi ERP) n. n. a.1. di cui edifici scolastici (di proprietà e/o a gestione comunale) n. n.

a. Totale edifici 1 (esclusi ERP) n. n. a.1. di cui edifici scolastici (di proprietà e/o a gestione comunale) n. n. Nome Indagine Nome Tematica Energia Anno di riferimento Comune Dati ambientali nelle città Certificazione energetica degli edifici 1) Al 31 dicembre dell anno di riferimento dei dati, quanti sono gli edifici

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