CERTIFICAZIONI DETRAZIONE 55% RISCALDAMENTO URBANISTICA PROGETTARE TERMOGRAFIA
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1 bimestrale Organo ufficiale di APA ISSN: Euro 9 Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE N. 27 Anno V ottobre 2010 CERTIFICAZIONI IN CRESCITA QUELLE VERDI DETRAZIONE 55% COSA SUCCEDE A GENNAIO? RISCALDAMENTO Autonomo o centralizzato, ma col contatore Pompe di calore sotto accusa URBANISTICA Abbattere per ricostruire verde PROGETTARE Raffrescare con il legno TERMOGRAFIA Quando la perizia va in tribunale DENTRO L OBIETTIVO Asilo passivo a tempo record Palazzo Kofler: come è andata a finire? Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma1 - LO/MI
2 Termografia sul campo L analisi termografica può essere portata a supporto di una perizia tecnica, ad esempio quando bisogna dimostrare un errato isolamento dell involucro edilizio di Giovanna Rossi* Non è raro che l analisi termografica faccia il suo ingresso in un aula di tribunale. L indagine può essere richiesta dal Consulente tecnico di ufficio (CTU) per individuare responsabilità in presenza di difetti costruttivi, come nel caso di formazione di muffe all interno di alcune unità abitative, esempio trattato in questo articolo a fini di studio. L incarico è consistito nell esecuzione di indagini diagnostiche effettuate col metodo della termografia all infrarosso per individuare ponti termici, non isolati o male isolati, spesso causa di condensazione sulle pareti n Iniziamo a pubblicare su questo numero una serie di articoli dedicati alla termografia in pratica. Non un corso sull uso della termocamera, quanto piuttosto osservazioni e commenti, fatti da professionisti esperti cerificati, sul corretto impiego dell analisi termografica e sulle interpretazioni che si possono trarre dalle immagini e dai dati rilevati sul campo. con conseguente proliferazione di muffe. In particolare, occorreva stabilire chi fosse il responsabile della formazione delle muffe, se il conduttore o il costruttore; quindi verificare se la prestazione energetica dell appartamento fosse o meno rispondente alla documentazione depositata in Comune e, terza condizione, effettuare la stima economica degli eventuali interventi da eseguire per risolvere il problema e ripristinare il danno. Nell analisi presentata in questo articolo è stato utilizzato uno strumento termografico all infrarosso (Flir B360) e un termoigrometro (Testo 410-2). Per rilevare e analizzare le irregolarità termiche nell involucro dell edificio è stata condotta un analisi termografica di tipo qualitativo. Si parte dalla valutazione dei parametri dell oggetto da analizzare (emissività), dell ambiente (temperatura, umidità, velocità del vento) e dell ambiente circostante, ovvero la temperatura riflessa proveniente dagli oggetti che si riflettono sull elemento analizzato; questi dati consentono di convertire la radiazione infrarossa nella distribuzione della temperatura superficiale per valutare eventuali anomalie. Successivamente l immagine termica ottenuta è stata interpretata per individuare le cause del problema. I parametri tecnici e ambientali rilevati (vedi riquadro) hanno consentito di analizzare le immagini e redigere la relazione tecnica. Prima, però, occorre fare una premessa. Tra due ambienti posti a diversa temperatura si ha un passaggio di calore che avviene dall ambiente più caldo verso quello più freddo. L intensità del calore scambiato è direttamente proporzionale alla differenza di temperatura. Ne consegue che, ponendo costante la temperatura degli ambienti interni di un edificio (fissata dalla norma a 20 C), a parità di caratteristiche costruttive la quantità di calore scambiata sarà maggiore quanto più bassa è la temperatura esterna. Nel fenomeno della trasmissione CI SONO NORME DA SEGUIRE La verifica termografica è stata effettuata nel rispetto delle seguenti normative: UNI 9252/1988: Rilievo e analisi qualitativa delle irregolarità termiche negli involucri edilizi. Metodo della termografia all infrarosso; UNI EN 13187/2000): Prestazione termica degli edifici. Rivelazione qualitativa delle irregolarità termiche negli involucri edilizi Metodo all infrarosso.
3 L EDIFICIO SOTTO ESAME Il fabbricato plurifamiliare è composto da tre piani fuori terra, un sottotetto adibito a residenza e un piano seminterrato adibito ad autorimessa. L edificio poggia su platea di fondazione in calcestruzzo armato; le strutture in elevazione del piano seminterrato sono in calcestruzzo armato, mentre quelle fuori terra sono composte da pilastri e travi in c.a. con tamponamento esterno. Il solaio dei garage è del tipo predalles con spessore di 37 cm. Quello di copertura a terrazza (locale riscaldato verso esterno) è del tipo bausta, spessore 40 cm, mentre il solaio di copertura inclinato (locale riscaldato verso esterno) è in legno con spessore di 38,6 cm. La tamponatura esterna è costituita da: intonaco civile interno, muratura con blocchi di laterizio alveolato dello spessore di cm 30, EPS dello spessore di cm 5, rivestimento acrilico da cappotto, per uno spessore totale di cm 31. La muratura verso il vano scala è costituita da intonaco civile interno, in blocchi di laterizio alveolato dello spessore di cm 20, intonaco civile esterno per uno spessore totale di cm 23. PARAMETRI TECNICI E AMBIENTALI L indagine termografica è stata eseguita il 16 dicembre 2009 alle ore 9.40, con una temperatura dell aria all esterno di 3,3 C e umidità relativa del 48%. La temperatura riflessa era pari a -5 C. Alle ore 10.09, i parametri sono rimasti all incirca costanti, requisito indispensabile per l indagine. Sono quindi stati rilevati i seguenti parametri: Primo appartamento (ore 10.30): temperatura dell aria di 18,1 C e umidità relativa del 39%. Terzo appartamento (ore 10.58): temperatura dell aria di 20,0 C e umidità relativa del 39%. Quarto appartamento (ore 11.19): temperatura di 19,5 C e umidità relativa del 39%. Quinto appartamento (ore 11.32): temperatura di 19,5 C e umidità relativa del 41%. Sesto appartamento (ore 11.36): temperatura di 18,5 C e umidità relativa del 44%. La temperatura riflessa era pari a 20 C. Non ci sono state variazioni significative delle condizioni climatiche che possano aver influenzato i risultati della prova. del calore un ruolo importante viene giocato dalle caratteristiche geometriche dei materiali. Infatti, è stato osservato sperimentalmente che in corrispondenza di discontinuità geometriche (pareti-pilastri-travi), oppure in prossimità delle zone di contatto tra materiali diversi (laterizio, calcestruzzo), il flusso di calore assume un andamento irregolare, determinando un maggior flusso e dando così luogo ad una maggiore perdita di calore. Il calore corre lungo il percorso più facile, con la resistenza minore e conduttività maggiore, che porta dal locale riscaldato verso l esterno. In queste circostanze si parla di ponti termici che possono essere generati da discontinuità di materiale (presenza di un pilastro su una parete in laterizio) e da discontinuità geometrica (angoli di parete o incroci). La presenza di un ponte termico causa sulle murature una diversa distribuzione delle temperature, sia superficiali che interne, con l aumento delle quantità di calore disperso e, nei casi peggiori, con problemi di condensa e muffe. immagini nel visibile. Si è così potuta comporre una sorta di mappa delle superfici murarie: ponti termici strutturali ma anche un isolamento mancante, danneggiato o insufficiente. Si riportano, a scopo di studio, alcune immagini termografiche con relativo commento. L indagine termografica evidenzia problemi di isolamento termico nelle solette dei balconi, negli imbotti, tra gli imbotti stessi e gli infissi e nelle pareti divisorie tra abitazioni e vano scala. Nella quinta termografia Ponte termico su un pilastro abbiamo visto che L indagine termografica è stata condotta sia all interno che all esterno del fabbricato attraverso l acquisizione di numerosi termogrammi, comprese le 1. Involucro esterno. Si nota: la zona superiore della muratura del vano scala è più fredda della zona inferiore, dove le dispersioni termiche, provenienti dalle abitazioni, provocano un innalzamento della temperatura di circa 4 C; le finestre del vano scala in corrispondenza del primo piano denunciano la propria dispersione termica, mentre quelle del piano secondo appaiono più fredde; ciò è dovuto al fenomeno della riflessione della volta celeste; la dispersione termica degli infissi in corrispondenza del punto di ancoraggio alla parete di tamponamento; la dispersione termica delle solette dei balconi e del cornicione del tetto. La muratura esterna non evidenzia i ponti termici generati da pilastri e travi, in quanto nell edificio è stato realizzato un isolamento a cappotto. 2. Parapetto e soletta. L immagine evidenzia: un parapetto più freddo della soletta del balcone che, non essendo isolata, disperde il calore dall interno attraverso il solaio interpiano; il ponte termico degli infissi che disperdono calore verso l esterno tra il serramento e la muratura; la dispersione termica sulle spallette laterali (gli infissi sono montati a filo interno) che non sono state isolate. n.27 69
4 3. Ponte termico nel balcone. Anche questa immagine evidenzia il ponte termico delle solette dei balconi che non sono state isolate. 4. Ponte termico, dall interno. L immagine mostra i ponti termici generati dalla soletta del balcone che ha larghezza cm 320, e dall infisso che risulta mal sigillato provocando l infiltrazione di aria. 5. Ponte termico su un pilastro. L immagine mostra il ponte termico costituito da un pilastro, dove nella parte inferiore si evidenzia la presenza di umidità. La differenza di temperatura, tra il pilastro e la muratura, è pari a 6,1 K. La zona colorata in verde rappresenta il punto di rugiada, cioè il punto nel quale l umidità contenuta nell aria condensa sotto forma di acqua, allo stato liquido, provocando la formazione di muffe. È importante notare che prima di effettuare l indagine termografica, l appartamento aveva le finestre aperte per cui la percentuale di umidità rilevata risultava pari al 39% (di solito, in un abitazione supera il 50-60% soprattutto nelle prime ore del mattino). Il calcolo del punto di rugiada condotto con i seguenti parametri oggetto: temperatura pari a 18,1 C e umidità pari a 39%, evidenzia che a circa 4 C le pareti condensano. Ma se lo stesso calcolo viene effettuato, a parità di temperatura, con la percentuale di umidità di solito riscontrabile nelle ore notturne, pari a circa il 60%, il punto di rugiada si ottiene con una temperatura della parete compresa tra i 10 C e i 12 C, ovvero la temperatura rilevata sulla parete durante l indagine termografica. A tale proposito è bene evidenziare che, per evitare l insorgere di muffe, è necessario controllare la temperatura superficiale della parete; questa deve essere superiore alla relativa temperatura di condensazione, ovvero la pressione parziale del vapore deve essere maggiore della pressione di saturazione. 6. Difetto di posa dell isolante. Nell immagine si nota un difetto di posa dell isolamento del tetto, che origina una discontinuità nell isolamento dell involucro. 7. Manca un pannello. Si può notare, con l immagine termografica, l assenza di un pannello isolante nel solaio di copertura. Tra la superficie isolata e la superficie non isolata è stata rilevata una differenza di temperatura di circa 4 K. 8. Solaio parzialmente isolato. Nell immagine si evidenzia la mancanza di un pannello isolante sul solaio del terrazzo.
5 se impostiamo i parametri di progetto secondo la normativa vigente (legge 10/91 e s.m.i.), ovvero temperatura interna pari a 20 C e umidità relativa pari al 60%, scatta un allarme isolamento, con la temperatura di rugiada (o punto di rugiada) pari alla temperatura rilevata sulla parete durante l indagine termografica. Si può ritenere pertanto che la proliferazione delle muffe è da attribuirsi alle basse temperature rilevate sulle murature interne dove sono stati riscontratu i suddetti ponti termici. * Dott. arch. Giovanna Rossi Libero professionista. Segretario e tesoriere dell AITI Associazione Italiana Termografia Infrarosso 9. Mattoni a vista. L immagine rileva la tessitura della muratura esterna in mattoni e il punto di appoggio delle travi in calcestruzzo. Non è stato realizzato alcun isolamento della tamponatura dei locali sottotetto. 10. Dispersione verso il vano scala. L immagine evidenzia la parete non isolata che divide l unità abitativa dal vano scala. La superficie più calda rappresenta la muratura dietro la quale è stato installato un radiatore a tubi di altezza pari a circa cm 200. Si noti la dispersione di calore, proveniente dall abitazione, verso il vano scala non riscaldato.
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