Benvenuti al. Quinto incontro di BRICIOLE DI POLENTA. Incontri sulla storia locale da gustare in Biblioteca. 16 maggio 2012

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1 Benvenuti al Quinto incontro di BRICIOLE DI POLENTA Incontri sulla storia locale da gustare in Biblioteca 16 maggio 2012

2 La stregoneria - nome, aspetto, identità - dee, fate, streghe e spiriti nel mondo - documenti - luoghi magici e leggende - acqua, pozioni, formule e iniziazione - persecuzioni - da leggere e consultare

3 Nome, aspetto e identità

4 Il termine strega Deriverebbe dal greco "stryx, strygòs" e sta per strige, barbagianni e uccello notturno. Con il passare del tempo assunse il più ampio significato di "esperta di magia e incantesimi". Nel latino medioevale il termine utilizzato era lamia, ovvero figura in parte umana e in parte animalesca, rapitrice di bambini. Fantasma che adescava giovani uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne - Uccello rapace notturno - Vive in anfratti rocciosi e crepe di edifici abbandonati - Non presente in zone dove nevica più di 40 gg. l anno - Mangia topi, ratti, talpe, insetti - Emette suono rauco e sgradevole - Vola radente a terra, non teme l uomo - Ha forti sensori uditivi - La femmina è più grande del maschio Lamia, Herbert James Draper, 1909

5 Non brutte come nell immaginario L immaginario riflette la paura di creature abitanti il buio; l istintività si riporta chi fa paura è brutto

6 Chi erano le streghe a Bormio Più donne che uomini Senza distinzione di censo, anche se più popolane Anche bambine e bambini Numerose provenienti da Semogo, Pedenosso e Livigno

7 Anche bambine e bambini Supplizio di bimbi nella sinagoga, R. Sadeler, inizio XVII sec. Una donna in Valfurva nel 1674 condanna due figlie e un figlio, le prime due troppo piccole vengono allevate e tutelate dal parroco, mentre il figlio morirà come stregone Anche la Ceriga (Domenica Trameri) denuncia la figlia perché accusata d aver maleficiato la moglie di Domenico Gaglia che ricorre all astrologo di Camoasco in Engadina per ottenere un filtro guaritore

8 Dee, fate, streghe e spiriti nel mondo

9 Iside: santa strega Iside, dea della maternità e della fertilità nella mitologia egizia, con l'aiuto della sorella Nefti (dea dell'oltretomba e del parto) assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo in vita. Per questo fu considerata una divinità associata alla magia ed all'oltretomba. NASCITA + FERTILITA + OLTRETOMBA A Benevento, secondo alcune ipotesi, con l'arrivo del Cristianesimo la dea Iside venne demonizzata e rimpiazzata dalla figura della Vergine - che presentava le stesse caratteristiche iconografiche di mater lactans e assistenza del figlio morto, divenendo quindi magica L'immagine di mater lactans (Maria che allatta) con capelli sciolti indica la purezza della vergine (solo alle ragazze era concesso sciogliere i capelli)

10 La dea celtica Morrigan e il color rosso dell aldilà

11 Fate e streghe Le quattro streghe, Albrecht Durer, 1497 Le tre grazie di Antonio Canova Le Muse e tre figlie di Zeus: Aglaia, Eufrosine e Talia, (che generalmente accompagnano Venere) simboleggiavano lo splendore, la gioia e la prosperità

12 Gli spiriti malefici medievali e gli spiriti in genere Gli spiriti maligni (larva per i romani) erano per credenza persone morte di morte violenta che non avevano beneficiato del rito di passaggio, inteso come rito funebre, quindi annegati e scomparsi, omicidi, suicidi e donne morte di parto, costrette Gli spiriti a maligni peregrinare (larva senza per i romani) fissa dimora erano (spirito per credenza demoniaco). persone morte di morte violenta che non avevano beneficiato del rito di passaggio, inteso come rito La funebre, cultura quindi cristiana annegati del Medioevo e scomparsi, amplificò omicidi, il concetto suicidi d apparizione, e donne morte soprattutto di parto, dopo costrette la nascita a peregrinare del Purgatorio senza nel fissa XII dimora. secolo che permetteva la salvezza a chiunque sopportasse castighi riparatori e suffragi (messe, preghiere ed elemosine) da parte di La famigliari. cultura cristiana del Medioevo amplificò il concetto d apparizione, soprattutto dopo la nascita del Purgatorio nel XII secolo che permetteva la salvezza a chiunque La Sopportasse concezione castighi cristiana riparatori dell anima e suffragi immateriale (messe, ed preghiere eterna e del ed elemosine) corpo materiale da parte e mortale dei famigliari. coprì superficialmente la credenza pagana germanica di un doppio fisico (hamr), che sopravviveva dopo la morte (esisteva un spirito dotato di corporalità) La concezione cristiana dell anima immateriale ed eterna e del corpo materiale e Nella mortale Bibbia coprì c è superficialmente assenza di spiriti la (fantasmi credenza dei pagana morti), germanica chiaro segno di un di doppio come fisico la cultura (hamr), cristiana che sopravviveva li rifiutase (Gesù dopo la rassicurò morte (esisteva le donne un al spirito sepolcro dotato e gli di apostoli corporalità) quando camminò sulle acque e inoltre risorse). Eccezione vien fatta per le visioni dei Santi.

13 I documenti

14 Nulla compare sugli statuti Non ci sono negli statuti capitoli che riguardano le streghe, ma solo: -Il 25 in criminale sulla violenza carnale (con condanna per decapitazione) -Il 26 sull incesto (impiccagione per uomo e annegamento per donna) non presente nei vecchi capitoli -Il 27 sulla sodomia con donne, uomini e animali sopra i 12 anni (rogo e confisca di beni) -Il 28 sull infanticidio -Il 29 sul veneficio (decapitazione con tortura, anche se la vittima non moriva) - Sugli statuti di Valtellina compare un articolo

15 La bibbia del male e Bormio Malleus maleficarum, 1519 cita la comunità di Burbie al rigo 9

16 Il malleus o martello delle streghe E un testo redatto nel 1486 dai frati domenicani Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, allo scopo di soddisfare l'urgenza di reprimere l'eresia e la stregoneria, espressa da Innocenzo VIIII attraverso la bolla Summis desiderantes, del Divenne il esto principale sulla stregoneria e il manuale per la caccia alle streghe Le streghe erano condannate per stregheria. Operavano contro Dio e quindi venivano giustiziate sul rogo come gli eretici

17 Altre stampe sulla magia Compendium maleficarum

18 I processi di stregoneria Non esistono processi nel XV secolo, ma solo annotazioni su dati e ricevuti Avevano domande in latino e risposte in volgare i processi del XVII secolo

19 Sentenza del XVI secolo Sentenza dell'inquisitore Modesto Scrofeo contro Margherita e Agostina, supposte streghe

20 Luoghi magici

21 Le santelle La santellao tribulinaèun particolare tipo di edicola comunemente diffusa nella Lombardia orientale. Il nome deriva dall'italianizzazione del termine dialettale santéla, ovvero luogo dei santi. Questi luoghi erano spesso collegati a leggende della tradizioneorale, a volte con riferimenti a culti precristiani. Erano poste a protezione.

22 Pietre magiche Bocc del Diaul sopra Spigolon (Semogo) e preda Benedida di Pezel

23 Luoghi di streghe I sabba a Prada Casteler (Semogo) Altri luoghi erano: Sklapa de li stia a Pedenosso, Boc de strion, Baita de li Stria a Valfurva Rez de li stria e Sas del diaul a Valdisotto, La boketa de la val del diaul a Livigno - Castello di S. Pietro, verso la valle di Campello, la Reit, il Vallone di Uzza il ponte del diavolo, il Vago e altri posti isolati preferibilmente di prati con bosco attorno.

24 Sopra Pradella Casa di Limedec (strega Trameri, detta la volpe, che da inizio ai processi del 1672)

25 Cara di Marendin Casa di Marendin e della madre Maria deli Rum (inizio Semogo)

26 Leggende popolari di diavoli e spiriti Al Sasc del Gat a Cepina: il diavolo comparendo alle streghe in forma di gatto lascia le sue impronte infuocate Al Sasc di dit a Tirindrè: il diavolo voleva caricarsi sulle spalle un sasso che avrebbe chiuso l imboccatura del suo cunicolo sotterraneo; per altri avrebbe voluto tirarlo ad un pastore di pecore In novembre fra Tola e Cepina c era una processione notturna di morti e una donna chiamata in causa per accendere il fuoco di una candela spentasi non vi riuscì. Dovette tornare con candela e gatto in altra notte al fine di liberare la sua anima incatenata. Altra simile processione era effettuata davanti alla chiesa di S. Gallo.

27 Acqua, pozioni magiche e gestualità

28 L acqua nemica delle streghe Incisione ottocentesca con la prova dell'acqua Si ricordino le leggende de li stria de Scale vicino a Frontale (con fontana per tempeste e rintocchi dell Ave Maria) Sorgente dell Adda e battistero

29 Erbe, funghi e pozioni Streghe che preparano una pozione, 1489 Amanita muscaria Amanita citrina

30 Erbe, funghi e pozioni BELLADONNA: è una pianta erbacea, perenne, che può raggiungere il metro e mezzo d'altezza. Tutta la pianta èvelenosa I primi dati documentari sulla belladonna risalgono al Il nome belladonna pare derivi dall'uso cosmetico che ne facevano le dame del passato: l'acqua distillata di belladonna veniva utilizzata per rendere piùammaliante lo sguardo, con la dilatazione della pupilla (contiene atropina). ACCONITUM NAPELLUS èuna pianta erbacea della famiglia delle Ranunculaceae con la sommitàdel fiore somigliante vagamente ad un elmo antico. È una delle piante maggiormente tossiche della flora italiana, ed è maggiormente diffusa nelle zone montagnose delle Alpi.

31 La necessaria polvere magica Fabbricata dallo sminuzzamento o incenerimento delle ossa di bambini non battezzati

32 Formule e gestualità Il mondo delle streghe era al contrario: - davano la mano palmo a palmo - si alzavano al calar del sole - si riunivano di notte - cavalcavano al contrario - baciavano il sedere - ballavano schiena a schiena

33 L iniziazione L iniziazione di una giovane donna alla stregoneria spesso avveniva con formule magiche pronunciate dentro un cerchio disegnato sul terreno entro cui si calpestava la croce. Seguiva l incontro con il demonio

34 Dal cerchio magico al tavolino dei medium Il cerchio magico, o circolo magico, èun rituale neopagano che però ha origini molto antiche (già i Babilonesi,gli indiani d America, a religione Wicca di culto misterico) L'obiettivo era quello di creare con l'energia della mente unospazio immaginario che dividesse il mondo del soprannaturale da quello materiale per facilitare la concentrazione, la sacralitàdel rituale e la comunione con le divinità. Il cerchio è simbolo di pienezza, di continuità e ciclicità. Secondo la tradizione stregonesca l'universo e l'energia cosmicache lo anima èdivisa in cinque forme diverse: Terra, Aria, Fuoco, Acqua, Spirito e sono questi elementi che in genere vengono chiamati a vigilare sulla sfera. C era la: Chiusura o sigillatura (Il cerchio viene tracciato e sigillato) Operazione rituale all'interno Apertura o scioglimento (Il cerchio viene cancellato)

35 Persecuzioni

36 Le persecuzioni nel contado 1) 1483/1485 con inquisitori ecclesiastici 41 streghe per il Malleus 2) 1519 con inquisita Giuditta Zenoni (moglie Marioli, notaio) una decina giustiziate. Termina il tribunale ecclesiastico in Bormio perchénel 1557 le Tre Leghe impediscono l entrata degli ecclesiastici in Valtellina e Contadi 3) anno delle streghe finisce con la Castelera e l uccisione di 34 streghe 4) Molti processi con la morte di 1 sola strega nel ) ben 35 streghe 6) 1715 Elisabetta Rocca (aveva sposato in seconde nozze Giovanni Noale pittoreera figlia di Giampietro Rocca e sorella di Baldassarre Rocca, altri pittori) Non streghe nel Circa 150 uccisioni complessive bormine e europee

37 Prima caccia alle streghe Il Bormiese conobbe la sua prima caccia alle streghe nel 1483, quando le inquisite venivano condannate vive al rogo dal Tribunale ecclesiastico con l accusa d essere al servizio del diavolo e conseguentemente rinunciatarie a Dio. Quarantuno furono le streghe giustiziate nel Contado di Bormio, inquisite per aver mangiato bambini morti.

38 Dal 1519 Ancora bruciate vive. I Grigioni, divenuti signori del Bormiese nel 1512, con decreto emanato nel 1557 impedirono l entrata nei territori Valtellinesi agli ecclesiastici e per questo motivo le seguenti cacce alle streghe non si avvalsero di tribunali ecclesiastici ma di giudici civili.

39 Dal 1630 Ogni carestia, terremoto, frana, alluvione, etc. richiedeva un colpevole e questo portò spesso ad identificarlo nella strega ; come accadde durante la peste del 1630 che falcidiò la popolazione dell Italia del nord, risparmiando miracolosamente la Comunità di Bormio, che comunque nell angoscia e nella paura si rivelò il substrato ideale per una nuova ondata di stregoneria.

40 Dal 1645 al 1715 Ancora fra il 1645 e il 1650 i processi furono eseguiti ma solo un rogo si accese nel Dopo tale data si assistette all intervento del Vescovo che tentò di frenare il fenomeno, stabilendo un atteggiamento contrario a quanto era accaduto fino ad allora. Tra il 1672 e il1676 però altre 37 persone furono giustiziate e su di esse venne cercato il bollo del diavolo, corrispondente ad un neo, una cicatrice, una macchia scura o quant altro, che potesse confermare l appartenenza della donna, o dell uomo, al diavolo. I Gesuiti istituirono il confortatorio, ovvero un locale sito presso Palazzo Pretorio, dove i predestinati a morte potevano ottenere conforto la sera precedente all esecuzione. L ultima strega condannata a morte nel Bormiese fu, nel 1715, Elisabetta Rocca di Oga.

41 Dopo l arresto Dopo mormorazione della gente, denuncie,.. Se la strega non veniva trovata in casa, dai mandatari del podestà e del consiglio, sulla sua porta si disegnava una croce bianca e da quel momento la stessa veniva ritenuta bandita a vita dal contado

42 Cosa raccontavano ai giudici - s imparava l arte del maleficio -si effettuavano i voli ai sabba - s incontrava il diavolo carnalmente e spiritualmente -s insegnava S insegna S impara Si opera

43 Le credenze prima d allora Greci, Celti, Egizi,. pensavano che gli spiriti riempissero gli spazi a noi vicini e che l Aldilà fosse un regno invisibile popolato da divinità, fate e giganti che potevano assumere molteplici forme. Il confine fra il reale e l invisibile non era netto e mentre i veggenti abitavano entrambi gli spazi, agli eroi era concesso il vantaggio di potevi entrare. L arte divinatoria era molto praticata e si riponeva fiducia estrema in sogni e visioni Le formule magiche per i Celti non potevano essere scritte ma solo tramandate oralmente (a differenza delle leggi) per non perdere in forza. Forse questo potrebbe essere uno dei motivi che non fa trovare nei processi di stregoneria pochi formulari.

44 Reati ricorrenti - rovine, slavine, incendi, sassi (vicino al cimitero di Isolaccia nel 1630) - danneggiano bestiame e raccolti - maleficiavano bambini (non si potevano lasciare i panni dei bimbi di notte) - calpestavano la croce - utilizzavano polvere e unguento per ammalare e far morire la credenza voleva che l aglio le tenesse lontane e che la campana le allontanasse

45 Ci si appresta a volare L unguento usato per volare pare non fosse presente nella stregoneria precedentemente al XV secolo. Di seguito si ritrova formato da: grasso o cenere di bambini non battezzati, sangue di pipistrello, vipere, rospi, ossa di morti, sangue mestruale... La strega rimaneva nello stesso luogo dove s'era unta, cadendo in una sorta di trance, seguita da un sonno profondo. Svegliatasi avrebbe raccontato di aver percorso spazi inimmaginabili Il volo delle streghe bormine avveniva solitamente immaginato su bastone

46 L utilizzo di oli Sembra che i Fenici siano stati una delle prime popolazioni a dedicarsi alla olivicoltura. Oltre che in ambito culinario l olio veniva utilizzato per confezionare le focacce destinate ai sacrifici, come moneta di scambio, come balsamo medicamentoso e cosmetico, come combustibile per il riscaldamento, l illuminazione e per la profumazione domestica. I Romani riconoscevano all olio molteplici valenze fra cui le qualità terapeutiche E stato usato da stregoni, sacerdoti, sciamani, fattucchieri e daiprimi medici per ripulire e favorire la guarigione delle ferite, per ridurre dolori, per massaggi muscolari ed articolari nei guerrieri e nei lottatori con lo scopo di recuperarne la funzione. Quello che Omero(IX- VIII a.c.) chiamava oro liquido èstato ritenuto indispensabile anche per la cura delle ustioni, delle dermatiti, per preservare la cute dai raggi solari, per i sofferenti di stomaco, fegato, intestino. Il significato religioso : In parecchie culture si riteneva che l olio avesse un energia particolare, sia per le sue caratteristiche fisiche che chimiche (non si mescola all acqua, isola e rende impermeabile ciò che è unto ) Nell Antico Testamento l'unzione aveva significato di consacrazione

47 Il volo «Unguento, unguento portami al noce di Benevento sopra l'acqua e sopra il vento e sopra ogni altro maltempo.» CURIOSITA Anche gli uccelli acquatici hanno un untuositàche non fa bagnare il piumaggi La partenza per il sabba, T. A. Steinlein, XIX - XX sec.

48 Credenze sul volare Goya: l'unguento trasforma all'istante le streghe in esseri bestiali che spiccano il volo verso il sabba il cavallo era guida dell'uomo nei mondi spirituali luminosi degli dèi il cigno dona la capacitàdi interpretare i sogni e rappresenta l'evoluzione spirituale il lupo guida coloro che si avventurano nei mondi spirituali e dei morti

49 Tramutazione in animali

50 Rappresentazioni in Bormio

51 Il gatto e la scopa Il culto della dea-gatta Bastet (protettrice della fertilità, delle gioie terrene e della salute) si tramutò in una caccia al gatto nel Medioevo. Uccidere un gatto nell antico Egitto era giudicato un vero attentato contro la divinità e il reato veniva punito con la pena di morte. Nel 1233 papa Gregorio IX emanò la bolla Vox in Rama che fu il primo documento ecclesiastico ufficiale a condanna dei gatti neri come incarnazione di Satana e dava l'avvallo della chiesa di Roma allo sterminio dei gatti e delle loro padrone. Papa Innocenzo VIII scomunicò ufficialmente tutti i gatti nella sua bolla papale Summis desiderantes, emanata nel I principi da lui enunciati vennero in seguito incorporati nel famoso Malleus Maleficarum. Anche il possesso di scope era fortemente sospetto perché la pulizia era considerata disdicevole per l'epoca (da qui l'iconografia classica della strega con la scopa). Con l'illuminismo le donne e i gatti cessarono di essere perseguitati. Era opinione diffusa che le streghe si generassero dai gatti, trascorsi 7 anni, e che per scongiurare il pericolo bisognasse incidere una piccola croce sulla pancia dei gattini appena nati.

52 Ai sabba di giovedì

53 Fuoco ai sabba Sabba di streghe, Salvator Rosa, 1649 Il sabba delle streghe, H. B. Grien, 1514

54 Il fuoco Il fuoco era considerato la controparte terrena del sole. La Potenza in terra (COME IL DIAVOLO) Come il sole alimentava e al contempo distruggeva la vita: distruggeva l esistente e purificava il terreno affinché dalle ceneri rinascesse altra vita (fertilizzava). Per i Celti esistevano in suo onore due cerimonie SAMAIN e BELTAINE che dividevano l anno in due stagioni (estate e inverno) e servivano ad incoraggiare il sole a compiere il ciclo annuale per farlo tornare dalla sua morte stagionale (RINASCITA DELLA NATURA) Nel cristianesimo attribuisce al fuoco infernale la purificazione delle anime dannate

55 Convegni di streghe

56 Adorazione del diavolo Streghe che ascoltano il diavolo raffigurato come un gatto, M. Le Franc, 1440

57 Cernunno I Celti pagani adoravano una divinitàchiamata Cernunno (dotata di corna) che rappresentava il signore della natura, degli animali, dell agricoltura, della prosperità e degli inferi. Il suo ritratto aveva corpo umano con corna di cervo ed era seduto come sedeva Buddha. Nell iconografia cristiana divenne il modello per la rappresentazione del diavolo.

58 Rappresentazioni del diavolo Il sabba delle streghe, F. Goya, XVIII - XIX sec. Il gran caprone, F. Goya, XVIII - XIX sec

59 Pene ghiacciato e l unione carnale Strega e stregone, ministri di Satana, P. Boaistuau, 1597

60 Priapo e l asino Il diavolo aveva pene e sangue ghiacciati e l unione con le streghe spesso non era da loro avvertita Nella Roma antica PRIAPO (dio del fallo) spesso era raffigurato come vecchio, brutto, con il viso dipinto di rosso e il pene eretto. L animale a lui dedicato era l asino, allora simboleggiante la lussuria. L asino spesso rappresenta nell iconografia medioevale anche il diavolo. Demonio con testa d asino J. H. Fussli, XVIII-XIX sec.

61 Una catena di sventurate Spesso questa confessione avviava una serie d altre catture a catena; ogni strega ammetteva infatti di aver ballato ai sabba con altre streghe, di aver operato malefici in gruppo, di aver avuto maestre nell utilizzato di erbe allucinogene o nella pratica della triturazione delle ossa di bambini già morti per comporre unguenti, o ancora d essere state istruite sui gesti e sulle formule da compiersi, o sull educazione magica per diventare lupi, volpi e gatti, o altro. I nomi di altre persone erano fatti e con questi s attivava la procedura della cattura e susseguentemente, quasi per tutte, della pena capitale. Se fortunatamente le malcapitate riuscivano a fuggire prima dell arresto, esse venivano bandite a vita dal territorio quali ree confesse e mai avrebbero potuto rientrarvi previa uccisione senza processo.

62 Interrogatorio con la corda Interrogatorio sotto tortura A. Magnasco, XVII - XVIII sec.

63 Il cavalletto

64 La confessione La condanna di una presunta strega doveva ottenere la confessione della vittima (estorta generalmente sotto tortura) per poter procedere all uccisione della stessa, previa decapitazione e successiva bruciatura.

65 La confessione dei malefici Liberazione di un indemoniato, Maestro di S. Severino, XV sec. Un diavolo lascia un indemoniata che riceve la comunione, P. Boaistuau, 1597

66 Esorcismo F. Goya, XVIII-XIX sec

67 L umiliazione del corpo nudo La ricerca del bollo diabolico e la tortura erano momenti di forte paura a cui seguiva spesso l umiliazione della nudità, in un momento storico dove il nudo era vissuto con vergogna, imbarazzo e timore anche nell intimità. Questo atteggiamento è studiato nella tendenza psicologica sensuale comunicativa dell attuale nudo terapia psicologica americana.

68 Accompagnate a morte Il loro ultimo percorso partiva dalla piazza del Kuerc di Bormio, su cui s affacciava Palazzo Pretorio contenente le carceri e la marza, per terminare in località la Giustizia (fra Premadio e Bormio) dove le attendeva un falò volutamente pubblico.

69 Palazzo pretorio e porta delle carceri (nel processo delle Cerighe si dice che la Vecchia è nel carcere meno angusto e la giovane in quello obscuro ). Esisteva la marza anche a Sondrio

70 Rogo e decapitazione La decapitazione per i Celti Pensavano che l anima risiedesse nella testa, quindi per celebrare il loro trionfo decapitavano le vittime. Nelle loro leggende spesso le teste staccate dal tronco continuavano a vivere e a parlare autonomamente. Facevano il gioco di scommettere la testa per dimostrare il loro valore. Credenza riconducibile alla stregoneria A queste credenze èpossibile ricondurre la necessita, dopo il 1519, di decapitare le streghe e poi bruciarle per essere certi della loro non più possibile attivazione

71 Il rogo e l impiccagione Il rogo Contadina posseduta dal demonio e impiccata, incisione 1520

72 Chi si oppose ai soprusi Paolo Sfrondati Muore 1676, nipote del pontefice Gregorio XIV, tenta di convincere i testimoni a non testimoniare contro le streghe. Si ricordi che chi aiutava le streghe era considerato tale. Faceva terribili penitenze e volava convertire i Grigioni alla religione cristiana Bollettino del Centro Studi di Bormio di Ilario Silvestri, "... in questa materia di stragarie ella sia morta innocentissima" Una sentenza di stregoneria e la vibrante quanto coraggiosa opposizione di padre Paolo Sfondrati, una voce fuori dal coro nella Bormio secentesca. Ilario Silvestri rinnova il ricordo di questo personaggio morto in odore di santità.

73 Da leggere

74 Libri sulla stregoneria di Bormio Pubblicazione del 1864 su Maddalena Lazzeri di Turripiano nel 1673 fa un testamento inter vivos, (efficace durante il periodo in vita) verso la Parrocchia di Premadio prima d essere inquisita..

75 Massimo Bormetti - maggio 1964 Stefano Sardo - luglio 1987 Marendin: è l unico che dice di a usato erbe Modalità di processo del 1631 erba del malam e erba tirella

76 Ultime pubblicazioni Roberto Grassi, 2007 Roberto Borin, 2011 Cerighe: la maleficiata Barbara parla Viaggio fra le streghe d Italia tramite suoi spiriti

77 Sito sulla stregoneria Ilario Silverstri, 1998 La stregoneria a Bormio nel Seicento Processo contro le Ceriche del 1630 Sotto il podestà Giasone Foliani LombardiaBeniCulturali La stregoneria nel contado di Bormio Streghe già pubblicate sono quelle al 1632, con un lavoro pari a 7 interventi annuali che ci lasciano ad ora 1500 pag. (che giungeranno a termine lavoro a circa 2000)

78 Termine degli incontri Briciole di polenta Il comune di Bormio ringrazia per la partecipazione

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