RENDICONTO ESERCIZIO 2013

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RENDICONTO ESERCIZIO 2013"

Transcript

1

2

3 CITTA DI GENOVA ASSESSORATO PROGRAMMAZIONE E GESTIONE ECONOMICO FINANZIARIA, BILANCIO Popolazione legale: Censimento 9 ottobre 2011 Abitanti Popolazione residente: calcolata al 31 dicembre 2011 Abitanti Superficie: ha RENDICONTO ESERCIZIO 2013 Relazione della Giunta DIREZIONE RAGIONERIA SETTORE PROGRAMMAZIONE E BILANCI

4 L immagine di copertina del Rendiconto 2013 è stata realizzata da Matteo Ballostro

5 Relazione della Giunta al Rendiconto 2013 INDICE INTRODUZIONE SEZIONE 1 TECNICA DELLA GESTIONE 1.1 ASPETTI FINANZIARI E ANDAMENTO DELLA GESTIONE Il Risultato d'esercizio Pag Destinazione avanzo 2012 al Bilancio d'esercizio 2013 Pag La Gestione di Competenza Pag Provvedimenti di variazione dei documenti previsionali e programmatici Pag Le Entrate Correnti Pag Le Spese Correnti Pag La Spesa di personale Pag Il Servizio Prestiti Pag Andamento storico del residuo debito Pag Il Conto Capitale Pag La Gestione dei residui Pag La Gestione di cassa Pag La Gestione della Liquidità Pag Il Patto di Stabilità Pag Parametri di deficitarietà Pag Gli Strumenti Finanziari Derivati Pag La Gestione delle Partecipazioni Pag NOTA INTREGRATIVA SULLA GESTIONE ECONOMICO-PATRIMONIALE Nota Integrativa Pag Parte del Conto Economico Pag Parte del Conto del Patrimonio Pag. 100 SEZIONE 2 STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI 2.1 CONSIDERAZIONI SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI

6

7 INTRODUZIONE

8

9 INTRODUZIONE La relazione al rendiconto è stata predisposta tenendo conto della struttura del Bilancio di Previsione 2013 e con riferimento agli indirizzi contenuti nella Relazione Previsionale e tica che articola l attività del Comune in quattro programmi. La relazione al rendiconto è l'anello conclusivo del processo di programmazione che ha avuto origine con l'approvazione del bilancio e con la discussione, in tale circostanza, delle direttive programmatiche politico-finanziarie per il periodo successivo (Deliberazione Consiglio Comunale n. 56 del 01/08/2013). Sulla base del Bilancio di Previsione annuale, la Giunta Comunale ha approvato il Piano Esecutivo di Gestione (Deliberazione Giunta Comunale n. 193 del 12/09/2013), affidando ai Responsabili di Servizio, individuati con provvedimento del Sindaco, le risorse finanziarie, umane e strumentali per il raggiungimento degli obiettivi indicati nella Relazione Previsionale e tica e ulteriormente dettagliati nel P.E.G. La Giunta Comunale, con la ricognizione sullo stato di attuazione dei Programmi e la verifica degli equilibri ha dato atto al Consiglio (nella seduta del 24/09/2013 con atto n. 66) del grado di avanzamento degli obiettivi a suo tempo programmati. In particolare, a seguito della fase di sperimentazione prevista dal decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011, l esercizio 2013 rappresenta per il Comune di Genova il primo anno di presentazione in funzione autorizzatoria dei nuovi schemi di bilancio preventivo e consuntivo ai sensi del summenzionato decreto, in affiancamento, a scopo informativo, ai vecchi modelli di cui al D.P.R. 194/1996. La riforma introdotta dal D.Lgs. n. 118/2011, in attuazione della legge di delega n. 42 del 5 maggio 2009, è improntata all armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti Locali e dei loro enti e organismi strumentali. Tale disciplina rientra nel più ampio quadro di uniformazione contabile di tutti i livelli del comparto Pubblica Amministrazione, diretta a renderne i bilanci, oltreché maggiormente trasparenti, omogenei, confrontabili, aggregabili e raccordabili a quelli adottati a livello europeo, facilitando la condivisione degli obiettivi di finanza pubblica e il governo, il monitoraggio e il controllo dei relativi andamenti. Si tratta di risultati che, a loro volta, dovrebbero favorire il risanamento dei conti pubblici, il rispetto delle regole comunitarie e la realizzazione del federalismo fiscale attraverso una più corretta determinazione dei fabbisogni e dei costi standard e una ripartizione degli oneri finanziari più equa ed equilibrata tra i diversi soggetti istituzionali. Individuato quale ente sperimentatore insieme ad altri 100 enti circa con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2011, il Comune di Genova ha adeguato il proprio sistema informativo e di bilancio alle disposizioni del D.Lgs. n. 118/2011 e partecipato attivamente alla complessa opera di costruzione della nuova disciplina. Frutto di tale sperimentazione e di un confronto interistituzionale è il decreto legislativo correttivo e integrativo del D.Lgs. n. 118/2011, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio La sperimentazione è stata estesa per l anno 2014 a ulteriori 300 enti. L entrata a regime della riforma decorre dal 2015.

10

11 TECNICA DELLA GESTIONE Sezione 1

12

13 1.1 ASPETTI FINANZIARI E ANDAMENTO DELLA GESTIONE

14

15 1.1 ASPETTI FINANZIARI E ANDAMENTO DELLA GESTIONE Il Risultato d'esercizio Destinazione avanzo 2012 al Bilancio d'esercizio La Gestione di Competenza Provvedimenti di variazione dei documenti previsionali e programmatici Le Entrate Correnti Le Spese Correnti La Spesa di personale Il Servizio Prestiti Andamento storico del residuo debito Il Conto Capitale La Gestione dei residui La Gestione di cassa La Gestione della Liquidità Il Patto di Stabilità Parametri di deficitarietà Gli Strumenti Finanziari Derivati La Gestione delle Partecipazioni

16

17 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta IL RISULTATO D ESERCIZIO L esercizio 2013 si conclude con un risultato di amministrazione di ,15 determinato in attuazione del principio contabile generale della competenza finanziaria, che viene di seguito rappresentato: GESTIONE RESIDUI COMPETENZA TOTALE Fondo cassa al 1 gennaio ,20 RISCOSSIONI (+) , , ,91 PAGAMENTI (-) , , ,52 Saldo di cassa al 31 dicembre 2013 (=) ,59 PAGAMENTI per azioni esecutive non regolarizzate al 31 dicembre (-) 0,00 Fondo di cassa al 31 dicembre 2013 (=) ,59 RESIDUI ATTIVI (+) , , ,69 di cui derivanti da accertamenti di tributi effettuati sulla base della stima del dipartimento delle finanze RESIDUI PASSIVI (-) , , ,65 FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE CORRENTI (-) ,04 FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALE (-) ,44 RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31/12/2013 (=) ,15 Nelle tabelle 1 e 2 di seguito riportate tale risultato è analizzato distintamente per la gestione di competenza e per la gestione dei residui e secondo gli equilibri di parte corrente, conto capitale e altri titoli. 1

18 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 2

19 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 3

20 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 4

21 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta DIMOSTRAZIONE RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE 2013 IMPORTO Risultato gestione di competenza ,56 Risultato gestione dei residui ,84 Avanzo vincolato c/capitale 2012 non applicato ,56 Avanzo libero 2012 non applicato ,87 Fondo svalutazione crediti accantonato con rendiconto ,00 Risultato di amministrazione ,15 Gli equilibri di competenza tengono conto dei seguenti fattori: - applicazione dell avanzo 2012 per un importo pari ad euro 930,447,24 per la parte corrente ed euro ,05 per il conto capitale; - utilizzo del Fondo Pluriennale Vincolato in Entrata per euro ,84 per la parte corrente ed euro ,27 per la parte in conto capitale; - destinazione di una quota di entrate di conto capitale (oneri di urbanizzazione), per un importo pari ad euro 4 milioni, agli equilibri di parte corrente; - destinazione di quota di entrate di parte corrente derivanti dal rimborso di IVA su investimenti che deve essere destinata al finanziamento di spese in conto capitale per euro ,82; - della costituzione in uscita del Fondo Pluriennale Vincolato pari ad euro ,04 per la parte corrente e ad euro ,44 per la parte di conto capitale, destinato al finanziamento di spese imputate ad anni successivi in base ai nuovi principi contabili; - accantonamento, nel corso dell anno 2013, di euro ,59 da destinare a Fondo Svalutazione Crediti. 5

22 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta La composizione del risultato di amministrazione 2013 è la seguente: - Parte accantonata a Fondo svalutazione crediti al 31 dicembre ,79 - Parte vincolata ,11 - Parte disponibile ,25 Di seguito si riporta il dettaglio della parte vincolata ( euro ,11) suddivisa in base alle tipologie individuate dai nuovi principi contabili: - Vincoli derivanti da leggi e dai principi contabili - totale ,13 CONTO CAPITALE ,66 avanzo destinato ad investimenti da definire ,02 accantonamenti di legge su contributi edilizi ,99 accantonamenti di legge per abbattimento barriere architettoniche ,25 entrate dell'ente finalizzate a Piani di Zona - L. 560/ ,00 Credito IVA da indebitamento ,41 Sanzioni amministrative per inquinamento idrico - D.Lgs. 152/ ,00 Fondo fidejussioni a Società sportive ,33 Totale Conto Capitale PARTE CORRENTE ,96 Sanzioni per infrazioni a normativa igienico-sanitaria ,00 Trattamento accessorio e premiante anno 2014 (adeguamento a nuovo principio) ,00 Passività potenziali (franchigie assicurazioni) ,37 Passività potenziali (sentenze/transazioni in corso) ,33 Totale Parte Corrente 6

23 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta PARTITE DI GIRO ,47 Cancellazioni residui passivi - Vincoli derivanti da trasferimenti - totale ,29 CONTO CAPITALE ,78 mutui a carico Stato iscritti al Titolo IV dell'entrata ,98 contributi OPCM per eventi alluvionali ,87 contributi da privati ,61 trasferimenti da Regione Liguria 3.194,83 trasferimento da Provincia per Antiviolenza - L. 228/2003 trasferimento Stato - Decreto MIT 3550/2007 Territori Snodo - Urban Promo , ,60 Trasferimenti da U.E ,33 Totale Conto Capitale PARTE CORRENTE ,18 trasferimenti da Unione Europea ,00 trasferimenti da Stato ,35 trasferimenti da Regione Liguria 1.347,43 contributi da privati ,96 Totale Parte Corrente - Vincoli derivanti da contrazione di mutui - totale ,34 CONTO CAPITALE ,34 indebitamento 7

24 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta - Vincoli formalmente attribuiti dall'ente - totale ,35 CONTO CAPITALE ,83 Convenzione urbanistica Opere di urbanizzazione PIP Valpolcevera ,52 Museo Archeologico di Pegli - cofinanziamento POR ,35 Totale Conto Capitale PARTE CORRENTE ,00 Iva Fiera di Genova La parte accantonata a Fondo svalutazione crediti al 31 dicembre 2013, pari ad euro ,79, è stata calcolata sulla base dei criteri previsti nel principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria. Per ogni entrata è stata calcolata la media del rapporto tra gli incassi a residuo e l importo dei residui attivi all inizio di ogni anno degli ultimi 5 esercizi. Il complemento a 100 di tale media è stato applicato all importo dei residui risultante alla fine dell esercizio 2013, ottenendo l importo da accantonare a fondo svalutazione crediti. Non sono state considerate di difficile esazione, oltre alle tipologie definite nel principio, le entrate derivanti da società del gruppo. Sono stati inoltre diminuiti gli importi di fondo svalutazione, calcolati secondo il principio sopra esplicitato, per la parte che ad oggi risulta già riscossa. 8

25 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta DESTINAZIONE AVANZO 2012 Nel corso del 2013 sono state finanziate spese di parte corrente e di conto capitale con avanzo 2012 per un importo complessivo pari ad euro ,23. La quota di avanzo che finanzia la parte corrente è costituita da avanzo vincolato ed è pari ad euro ,96, mentre la parte che finanzia la parte di c/capitale è pari ad euro ,27: Di seguito si riporta tabella di dettaglio: IMPEGNI 2013 FINANZIATI CON AVANZO Parte corrente Europeo "Illuminate" e "Project icity" ,86 Trasferimento regionale per scuole infanzia - sezioni primavera ,00 Trasferimento regionale per funzioni delegate - IAT ,35 Trasferimento regionale per contributo premiale per raccolta differenziata ,87 Destinazione sanzioni vincolo paesaggistico (Legge 1497/1939) ,71 Trasferimento regionale per progetto animali di affezione e prevenzione randagismo ,00 Finanziamento da CCIAA Savona per Festival della maiolica e altri servizi culturali ,17 Missione Titolo Importo Totale impegni 2013 di parte corrente finanziati con avanzo ,96 9

26 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta - Parte c/capitale Abbattimento barriere architettoniche / Riqualificazione piani di zona / Impianti Villa De Mari ,46 Somma urgenza su edificio civico sito in Via Pastorino ,00 di riqualificazione urbana Porta Soprana ,00 Manutenzione straordinaria edificio scolastico ,88 Teatro della Tosse trasferimento ,00 Manutenzione straordinaria impianti sportivi ,00 territorio snodo e sistemazione idraulica Torrente Chiaravagna-Via Giotto ,78 Urbanizzazione Piani di zona ,68 Contratto di Servizio Aster - Anno Linea verde ,47 Riqualificazione quartiere San Pietro; abbattimento barriere architettoniche ,39 Interventi per dissesto idrogeologico ,60 Città sicura ,20 antiviolenza; Distretti socio sanitari ,17 Agenzia della casa ,78 Manutenzione straordinaria Cimiteri cittadini ,51 Lavori di riqualificazione Piazza Principe ,00 Aree di degrado urbano interventi per lo sviluppo imprenditoriale ,35 Totale impegni 2013 di conto capitale finanziati con avanzo ,27 TOTALE IMPEGNI 2013 FINANZIATI CON AVANZO ,23 10

27 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta LA GESTIONE DI COMPETENZA Le tabelle successive riassumono la gestione di competenza 2013, in esse vengono evidenziate, per titolo, l andamento della previsione dal dato iniziale a quello definitivo, la consistenza degli accertamenti/impegni, nonché delle riscossioni/pagamenti, fino alla determinazione dei residui in conto competenza. Inoltre vengono riportati alcuni andamenti di entrata e spesa a titolo informativo. 11

28 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 12

29 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 13

30 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 14

31 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 15

32 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 16

33 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 17

34 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 18

35 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 19

36 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta PROVVEDIMENTI DI VARIAZIONE DEI DOCUMENTI PREVISIONALI E PROGRAMMATICI Le previsioni di bilancio dell'esercizio finanziario 2013 sono state adeguate all andamento gestionale mediante l adozione dei seguenti provvedimenti: PROVVEDIMENTI DI VARIAZIONE AI DOCUMENTI PREVISIONALI E PROGRAMMATICI APPROVATI CON DELIBERAZIONE C.C. 56 DEL 1/08/2013 PROVVEDIMENTO OGGETTO DG 190 5/9/2013 I PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA 2013 DG /9/2013 II PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA 2013 DG 216 1/10/2013 III PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA 2013 DG 264 7/11/2013 IV PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA 2013 DC 77 26/11/2013 ASSESTAMENTO BILANCIO DG 314 5/12/2013 V PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA 2013 DG /12/2013 APPROVAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE DEL FABBISOGNO DI PERSONALE (TRIENNIO ) E DEL PIANO ANNUALE DELLE ASSUNZIONI PER L'ANNO DG /12/2013 VI PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA

37 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta LE ENTRATE CORRENTI Entrate Tributarie da Trasferimenti Per quanto riguarda le Entrate Tributarie (titolo I) e Entrate da Trasferimenti (titoloii), le principali differenze che si possono notare fra le poste previste nel bilancio di previsione 2013 e i dati di previsione assestata e di consuntivo, deriva da modifiche normative intervenute in corso d anno in materia di IMU. La previsione, nel mese di agosto, era stata elaborata prevedendo l intero gettito IMU sulle abitazioni principali versato dai cittadini. Era inoltre prevista una contribuzione al Fondo di solidarietà comunale pari a 59 milioni di euro. Con il D.L. 102 del 31 agosto 2013 è stata invece abolita la prima rata IMU e sostituita con un contributo statale pari a 44 milioni di euro (diminuisce pertanto il titolo I alla voce tributi diretti ed aumenta il titolo II alla voce trasferimenti da amministrazioni pubbliche). Dopo la data prevista dalle norme statali per l assestamento del bilancio di previsione, con D.L. 133 del 30 novembre 2013, è stata prevista una modifica alla seconda rata dell IMU sull abitazione principale, che restava a carico dei cittadini per il 40% mentre il 60% veniva versato come contributo statale (diminuisce ulteriormente il titolo I alla voce tributi diretti ed aumenta nuovamente il titolo II alla voce trasferimenti da amministrazioni pubbliche). Per quanto riguarda il concorso del Comune al Fondo di solidarietà comunale, inizialmente definito in 59 milioni di euro, veniva fissato in corso d anno in 72 milioni di euro, dapprima come vero e proprio movimento a bilancio di entrata e uscita, in ultimo come trattenuta diretta da parte dell Agenzia delle Entrate, con conseguente contabilizzazione a bilancio delle poste al netto (l importo presente fra le previsioni definitive del titolo I entrate tributarie non è stato accertato e contestualmente l importo presente fra le previsioni definitive delle spese correnti non è stato impegnato). Entrate extratributarie Tra le entrate extratributarie (titolo III) si vede una flessione fra previsioni iniziali e definitive della tipologia 200, derivanti essenzialmente dalla diminuzione del bollettato delle sanzioni per infrazioni al Codice della Strada. Tale importo al netto del fondo svalutazione crediti resta invece sostanzialmente invariato. La voce interessi attivi (tipologia codice 300) è aumentata in sede di previsioni definitive e di accertamento per l incremento degli interessi sulla gestione attiva della liquidità. 21

38 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Gestione IVA Il Comune di Genova gestisce numerose attività rilevanti ai fini dell applicazione dell Imposta sul Valore Aggiunto attraverso la tenuta di una contabilità separata extracontabile effettuata mediante registrazione delle fatture attive e passive nel programma contabile dell ente che confluiscono nei registri IVA obbligatori, secondo i criteri previsti dalla normativa IVA; le registrazioni vengono effettuate con modalità differenti rispetto a quelle utilizzate per i documenti relativi alle attività istituzionali (esempio: utilizzo di tipologie di documento create appositamente per la contabilità IVA, inserimento dei codici IVA per la ripartizione degli acquisti in dichiarazione). In ossequio al principio che vieta di destinare il credito IVA finanziato con indebitamento per la compensazione di tributi o la copertura di spese correnti, viene evidenziata nel programma contabile la quota di credito imputabile ad investimenti finanziati da debito (nel 2013 pari ad ,00): tale importo è stato utilizzato come previsto dal principio, vincolando un quota corrispondente del risultato di amministrazione alla realizzazione di investimenti. Dopo aver vincolato la quota di avanzo di amministrazione, il credito IVA risultante dalla dichiarazione annuale può essere liberamente compensato con importi a debito relativi a tributi differenti (es. ritenute d acconto), entro il limite annuo previsto dalla normativa: nel 2013 è stato accertato, come previsto dal principio, l importo compensato nell esercizio, pari ad ,96. Entrate e spese in conto capitale La parte del bilancio relativa ad entrate e spese di conto capitale risente fortemente delle decisioni di altri livelli di governo. In particolare si può notare che la previsione di entrata, e quindi delle spese correlate, relativa alla contrazione di indebitamento (entrate proprie, quindi livello decisionale dell ente) è stata praticamente completamente realizzata. Al contrario le entrate per contributi agli investimenti (tipologia 200 titolo IV) si sono realizzate per circa l 80%, come, di conseguenza, gli investimenti correlati. 22

39 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 23

40 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 24

41 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 25

42 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 26

43 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta LE SPESE CORRENTI La principale causa di scostamento fra previsioni iniziali e definitive è data dall iscrizione della posta di entrata, gettito IMU, e uscita, verso il Ministero, per la contribuzione del Comune di Genova al fondo di solidarietà, che a seguito di espressa indicazione normativa, fornita con D.L. 16/2014, non è stata accertata ne impegnata, come meglio spiegato nella parte relativa all entrata. 27

44 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 28

45 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 29

46 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 30

47 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta LA SPESA DI PERSONALE La spesa di personale sostenuta nell anno 2013 rientra nei limiti di cui all art.1, comma 557 della legge 296/2006, come risulta dal prospetto di seguito riportato: anno 2011 anno 2012 anno 2013 Redditi da lavoro dipendente al netto rinnovi contrattuali, personale categorie protette, personale comandato, ed altro stabilito dalla legge (Titolo 1 - macroaggregato 1) Altre spese per il personale ricomprese nel Titolo 1 - macroaggregato 3 (trasferte, Co.Co.Co.) Trasferimento a Fondazione FULGIS per spesa personale con clausola rientro (Titolo 1 - macroaggregato 4) IRAP - Titolo 1 macroaggregato 2 (al netto dell'imposta relativa alle poste escluse) , , , , , , , , , , , ,27 totale spese di personale , , ,03 31

48 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta IL SERVIZIO PRESTITI L onere relativo alle quote interesse e capitale per il rimborso su mutui e Boc gravante sull esercizio 2013, viene illustrato sinteticamente nella tabella sottostante. La colonna totale previsione fa riferimento al Bilancio di previsione 2013 approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. C.C. n. 56 del 01/08/2013 e successive variazioni. Il totale della previsione viene raffrontato con gli importi corrisposti e rilevati dal sistema meccanografico (SIB). Previsione anno 2013 (A) Pagamento rate mutui e Boc anno 2013 (B) Mutui /Boc , ,29 Swap , ,94 CAPACITA FINANZIARIA La legge 13 dicembre 2010, n. 220, al fine di ricondurre la dinamica di crescita del debito in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica, ha stabilito che le province e tutti i comuni, per ciascun anno del triennio , non possono aumentare la consistenza del proprio debito in essere al 31 dicembre dell anno precedente, se la spesa per interessi di cui al comma 1 dell art. 204 del Testo Unico delle Leggi sull ordinamento degli enti locali - Decreto Legislativo del 18/8/2000, n. 267 e successive modificazioni, supera il limite dell 8% delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l assunzione dei mutui. Successivamente, il comma 39 della Legge di conversione 26 febbraio 2011, n. 10, del Decreto Legge 29 dicembre 2010, n. 225, ha rideterminato il limite d indebitamento come segue: 12% per l anno % per l anno % a decorrere dall anno 2013 La legge 12 novembre 2011, n. 183 art. 8 comma 1, in vigore dal 1 gennaio 2012, ha modificato nuovamente i limiti di indebitamento, portandoli rispettivamente: all 8% per l anno

49 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta al 6% per l anno 2013 al 4% a decorrere dal L articolo 11 bis del Decreto Legge n. 76/2013, convertito nella Legge 9 agosto 2013, n. 99, ha ulteriormente modificato i limiti di indebitamento, fissando: all 8% per l anno 2013 al 6% a decorrere dal 2014 Per l esercizio 2013, a fronte di un conto consuntivo 2011 che presenta ai primi tre titoli delle entrate un importo pari ad ,91= il limite di impegno dell 8% è di ,79.=, dei quali ,75.= (pari al 4,55%) già impegnati. Resta, quindi una quota libera di interessi di ,04.= (pari al rimanente 3,45%). POLITICHE DI FINANZIAMENTO E INDEBITAMENTO Secondo l art. 202 del decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, il ricorso all indebitamento è ammesso esclusivamente nelle forme previste dalle leggi vigenti in materia per la realizzazione degli investimenti. Il D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, in legge n. 135 del 7/8/2012 fornisce al comma 11, interpretazione dell articolo 204 comma 1 del decreto legislativo 18/8/2000, n. 267 nel senso che l ente locale può assumere nuovi mutui qualora sia rispettato il limite nell anno di assunzione del nuovo indebitamento. Il decreto legge del 28 giugno 2013, n. 76 convertito con Legge 9 agosto 2013, n. 99 ha stabilito anche per il 2013 il limite di indebitamento all 8% e del 6% dal Alla luce di quanto sopra, il Comune di Genova con deliberazione di Giunta Comunale n. 201 del ha quindi provveduto a far approvare le linee guida per l acquisizione di un finanziamento per un importo massimo di euro ,00.= mediante indizione di gara pubblica; in considerazione delle tipologie di opere e dei tempi di gara, a fronte di un indebitamento complessivo di euro ,00=, riservandosi la possibilità per una quota di sottoscrivere, previa istruttoria, contratti con Cassa Depositi e Prestiti s.p.a. Con Determinazione dirigenziale n si è provveduto a indire una gara per l appalto di servizi bancari e finanziari. La gara prevedeva n. 3 lotti così suddivisi: - Lotto n. 1 - Euro ,00= durata ammortamento 15y - Lotto n. 2 - Euro ,00= durata ammortamento 20y - Lotto n. 3 - Euro ,00= durata ammortamento 25y 33

50 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta da perfezionarsi in una o più tranches entro il , nell ambito di ciascun lotto, a tasso fisso e variabile. In data 5 novembre 2013 si è proceduto all apertura della seduta di gara. La Commissione riunita ha accertato l invio di una sola offerta da parte di Dexia Crediop così formulata: 1 Lotto Euro ,00- durata ammortamento 15y Tasso variabile: euribor 6 m + spread 2,98% 2 Lotto Euro ,00- durata ammortamento 20y Tasso variabile: euribor 6 m + spread 3% 3 Lotto Euro ,00- durata ammortamento 25y nessuna offerta In base alle risultanze di gara, il servizio veniva aggiudicato provvisoriamente a Dexia Crediop S.p.A. per il Lotto 1 e il Lotto 2 rispettivamente con durata ammortamento 15y e 20y a tasso variabile. Con successiva Determinazione dirigenziale del 20 novembre 2013 l Amministrazione aggiudicava definitivamente il servizio a Dexia Crediop S.p.a. In considerazione di quanto sopra, il Comune di Genova procedeva a sottoscrivere in data 20 dicembre 2013 n. 2 contratti di mutuo con Dexia Crediop S.p.A. così distinti: 1 Lotto: Contratto a rogito Segretario Generale Dott. Pietro Paolo Mileti, n. rep per ,00.= durata ammortamento 15y tasso applicato Euribor 6m + spread 2,98%; durata ammortamento 30/06/ /12/ Lotto: Contratto a rogito Segretario Generale Dott. Pietro Paolo Mileti, n. rep per ,00.= durata ammortamento 20y- tasso applicato Euribor 6m + spread 3%; durata ammortamento 30/06/ /12/2033. Come deliberato con atto di Giunta n. 201 del , si procedeva anche alla formalizzazione di n. 19 contratti di mutuo ordinari con Cassa Depositi e Prestiti, durata ammortamento 20y a tasso fisso e di n. 1 contratto di prestito flessibile con durata di preammortamento di cinque anni e ammortamento di 24 anni. La tabella sotto riportata con il dettaglio dei mutui Cassa Depositi e Prestiti. 34

51 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 35

52 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 36

53 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 37

54 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta ANDAMENTO STORICO DEL RESIDUO DEBITO Di seguito si riporta l ammontare del residuo debito degli ultimi dieci anni e relativo grafico di rappresentazione: 38

55 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 1500 ANDAMENTO DEBITO milioni di euro anno 39

56 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta IL CONTO CAPITALE Nel corso del 2013 sono state accertate entrate in conto capitale per un totale di ,48, di cui: Euro ,12 al Titolo IV Entrate in conto capitale; Euro ,45 al Titolo V Entrate da riduzione di attività finanziarie, Tipologia 1 Alienazione di attività finanziarie; Euro ,91 al Titolo VI Accensione di prestiti di cui: Euro ,91 finanziati con mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti Euro ,00 finanziati con mutui contratti con altri Istituti di credito. Inoltre hanno finanziato impegni in conto capitale una quota dell avanzo di amministrazione 2012, pari a Euro ,27, e una quota di rimborso IVA su investimenti, pari ad Euro ,82, iscritta in parte corrente ma da destinare all equilibrio di conto capitale. Nell esercizio 2013 sono stati assunti impegni in conto capitale per un totale complessivo di ,08 di cui : Euro ,10 imputati all esercizio 2013 Euro ,43 imputati all esercizio 2014 Euro ,55 imputati all esercizio 2015 Euro ,00 imputati all esercizio 2016 Quota delle entrate derivanti da contributi edilizi è stata destinata al finanziamento di spese in parte corrente per Euro ,00. Inoltre, sono iscritti, nell esercizio 2013, impegni finanziati da utilizzo di Fondo Pluriennale Vincolato per Euro ,50. La gestione di conto capitale viene riepilogata nella tabella relativa a Entrate e Spese di conto capitale, con riferimento alla natura del finanziamento. 40

57 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 41

58 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta LA GESTIONE DEI RESIDUI Il risultato finanziario complessivo è determinato anche dalla gestione residui ed in particolare, dalle variazioni derivanti dalle operazioni di riaccertamento effettuate dai responsabili dei servizi, per la verifica della sussistenza delle condizioni, per il mantenimento dei residui stessi nel rendiconto. 42

59 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 43

60 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 44

61 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 45

62 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 46

63 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 47

64 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Di seguito si evidenziano le cancellazioni e le maggiori entrate per Titolo e Tipologia: 48

65 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta La gestione dei residui espone un risultato positivo derivante dall ordinaria attività di riaccertamento: MINORI RESIDUI ATTIVI ,71 MAGGIORI RESIDUI ATTIVI 2.401,28 MINORI RESIDUI PASSIVI ,59 SALDO GESTIONE RESIDUI ,84 49

66 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Di seguito viene rappresentata la matrice di correlazione tra i residui finali al 31 dicembre 2013 e residui iniziali al 1 gennaio 2014, derivanti da una diversa classificazione di bilancio, così come previsto al punto 9.1 del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria. MATRICE DI CORRELAZIONE DEI RESIDUI MISSIONE PROGRAMMA RESIDUI PASSIVI (-) al 31/12/2013 RESIDUI PASSIVI (-) all' 1/1/ DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA 2 INTERVENTI PER LA DISABILITA' ,53 12 DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA 3 INTERVENTI PER GLI ANZIANI ,53 50

67 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta LA GESTIONE DI CASSA Il fondo cassa finale dell esercizio 2013 ammonta ad ,59.=, in linea con un positivo trend pluriennale; Il buon andamento della gestione di cassa è evidenziato al mancato ricorso, anche per l anno 2013, all anticipazione di Tesoreria. FONDO CASSA AL ,59 FONDO CASSA AL ,20 FONDO CASSA AL ,37 51

68 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta GESTIONE LIQUIDITA Operazioni finanziarie attive Il Comune di Genova attua un programma di gestione attiva delle giacenze di liquidità fuori Tesoreria, per migliorarne la redditività e, sfruttando le opportunità offerte dai mercati finanziari, acquisire nuove risorse utili al bilancio. Nel corso del 2012 è avvenuto il passaggio dalla Tesoreria Mista alla Tesoreria Unica, in ottemperanza a quanto stabilito dall articolo 35 del decreto legge n. 1 del 24 gennaio La successiva circolare del Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento Ragioneria Generale dello Stato n del ha confermato l esclusione dal regime di Tesoreria Unica delle disponibilità che gli enti detengono presso il sistema bancario, provenienti da operazioni di mutuo, prestito o altra forma di indebitamento non assistite da intervento da parte dello Stato, Regioni o di altre pubbliche amministrazioni, in conto capitale o in conto interessi. Tale esclusione trova applicazione in una norma già prevista per gli enti locali ( art. 14 bis D.L. 151/1991). La gestione attiva della liquidità prevede l avvio di operazioni finanziarie attive compatibili con il rispetto dei vincoli di gestione connessi alla natura dell Ente: condizione imprescindibile ad ogni impiego finanziario è la garanzia di piena restituzione del capitale, individuabile anche come espressione della qualità del credito della controparte. Gli impieghi sono scelti tra la diversa gamma degli strumenti finanziari offerti dal mercato finanziario, sulla base delle seguenti linee guida: grado di avversione al rischio : elevato orizzonte temporale : max mesi esigenze di liquidità: compatibili alla programmazione dei flussi di spesa garanzia del capitale controparti: intermediari finanziari creditizi di provata affidabilità ed esperienza nel settore, da valutarsi anche in relazione alla valutazione assegnata agli intermediari creditizi medesimi dalle maggiori agenzie di rating. 52

69 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta L analisi dei vincoli di gestione e del profilo rischio/rendimento delle diverse politiche di impiego ha indotto a sperimentare diverse soluzioni in termini di asset allocation: impieghi su c/c per la liquidità marginale suscettibile di utilizzo immediato, per il pagamento degli stati avanzamento lavori; impieghi a breve termine mesi in operazioni in pronti contro termine; impieghi a medio termine (18 mesi- 24 mesi) in gestioni patrimoniali affidate a diversi intermediari finanziari (banche, istituti finanziari). Nel corso del 2013, si è proceduto ad attivare (previa verifica della quota da impiegare e da prelevare dal conto Mutui e Boc ) un indagine di mercato (determinazione dirigenziale n del 30 agosto 2013) per l impiego di liquidità per un massimo di 15 ml., rivolta ai principali Istituti Bancari, per un offerta di Pronti contro Termine e/o di Certificati di deposito così formulata: Durata investimento Tipologia investimento Importo 3 mesi 3 mesi 3 mesi 3 mesi 3 mesi 3 mesi Pronti contro termine Pronti contro termine Pronti contro termine Certificati di deposito Certificati di deposito Certificati di deposito , , , , , ,00 53

70 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Le offerte pervenute in modo regolare entro la data (9 settembre 2013) e l ora prevista (ore 12,00) dalla lettera di invito sono state le seguenti: PCT CERTIFICATI DEPOSITO ARRIVO FAX MONTE DEI PASCHI DI SIENA 1,4175% 1,232% 09/ H. 10,37 UNICREDIT Tasso applicato al conto Tesoreria 0,671% (netto) (**) Nessuna offerta UBI 0,70% 0,75% 05/ H. 15,15 BANCA ALETTI nessuna proposta per investimenti a breve (come richiesto) (*) 03/09/2013 H. 16,01 INTESA SAN PAOLO 0,65% 09/09/2013 H. 11,17 DEXIA CREDIOP 0,62% 09/09/2013 H. 11,04 (*) presentata offerta per Certificato di deposito a 13 mesi Tasso netto 2,4% - non valutabile in quanto scadenza non prevista nella gara. (**) pervenuta via mail Visto l esito dell indagine, con Determinazione Dirigenziale 2013/ /19 del 12 settembre 2013, si è proceduto ad aggiudicare l investimento in Pronti contro termine a 3 mesi ( 12/09/ /12/2013) di ,00= a Monte dei Paschi di Siena con un tasso netto di 1,4175%. La gestione attiva della liquidità ha permesso, nonostante i vincoli imposti dalla Tesoreria Unica, di acquisire nell anno 2013 risorse per complessivi ,64= (vedi prospetto) di cui: - Euro ,02.= derivanti da interessi su c/c, Banca d Italia, interessi attivi su somme depositate presso Cassa Depositi e Prestiti, retrocessione imposta sostitutiva; - Euro ,00.= derivanti dalle cedole annuali obbligazioni Banca Aletti; - Euro ,62.= derivanti dall operazione di Pronti contro termine Monte dei Paschi di Siena 54

71 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 55

72 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 56

73 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta IL PATTO DI STABILITA RISULTANZE 2013 DEL PATTO DI STABILITA E CRESCITA L art. 28 della Legge 448/98, nel quadro del federalismo fiscale, ha introdotto il c.d. patto di stabilità interno tra Stato centrale ed Enti periferici. Gli Enti locali da centri periferici di spesa sono diventati soggetti attivi della politica economica nazionale, che concorrono allo sforzo di risanamento finanziario del paese impegnandosi a ridurre progressivamente il finanziamento in disavanzo delle proprie spese e a ridurre, inoltre, il rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo. La Legge 12 novembre 2011, n. 183, così come modificata dalla Legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge di stabilità 2013) disciplina le modalità operative del patto di stabilità, oltre che per il 2012, anche per le annualità dal 2013 al A partire dal 2013, sono interessati alla gestione del patto di stabilità per la prima volta anche i Comuni con popolazione compresa tra e abitanti. Di seguito i vari aspetti che interessano la gestione del patto di stabilità per il Comune di Genova. Normativa 2013 La legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013) disciplina il patto di stabilità interno per il triennio riproponendo, con alcune modifiche, la normativa prevista dagli articoli 30, 31 e 32 della legge 12 novembre 2011, n Per il triennio , il concorso alla manovra di finanza pubblica degli enti locali nel rispetto dei principi di coordinamento della finanza pubblica di cui agli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione, e conformemente agli impegni assunti dal nostro Paese in sede comunitaria è perseguito non mediante una modifica degli obiettivi del patto di stabilità interno, che restano invariati, ma attraverso la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio disposta dall articolo 16 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dall articolo 1, commi 119 e 121 della legge di stabilità 2013, che prevede: - al comma 6 la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio, del fondo perequativo e dei trasferimenti erariali dovuti ai comuni della regione Siciliana e della regione Sardegna, esclusi quelli di cui all articolo 1 comma 1 del decreto legge 6 giugno 2012, n. 74, per l importo di milioni di euro per l anno 2013, per l anno 2014 e di milioni di euro a decorrere dal Per gli anni 2013 e 2014, le predette riduzioni hanno trovato opportuna considerazione nel percorso finalizzato alla revisione dell imposta municipale propria di cui all articolo 13 del decreto legge n. 201 del 2011, operata dal comma

74 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta dell articolo unico della legge n.228 del 2012 che, in particolare, prevede l attribuzione ai comuni anche del gettito della predetta imposta prima riservato allo Stato (al quale resta attribuito il solo gettito IMU ad aliquota base sui fabbricati classificati nella categoria catastale D), nonché la costituzione del fondo di solidarietà comunale; - al comma 7 la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio, del fondo perequativo e dei trasferimenti erariali dovuti alle Province della regione Siciliana e della Sardegna di milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e di milioni di euro a decorrere dall anno Una novità significativa delle regole che disciplinano il patto di stabilità interno del 2013, introdotta dall articolo 1, comma 432, della legge di stabilità 2013, è rappresentata dall aggiornamento della base di riferimento per il calcolo dell obiettivo, individuata nella media degli impegni di parte corrente registrati nel triennio in luogo del triennio L aggiornamento della base di calcolo introduce un elemento implicito di valutazione della virtuosità degli enti atteso che, in base al predetto aggiornamento, agli enti locali che hanno ridotto gli impegni di spesa corrente nell esercizio 2009 è attribuito un obiettivo minore rispetto a quello attribuito agli enti che hanno, invece, incrementato la spesa corrente nello stesso anno. La legge di stabilità 2013 ha confermato il meccanismo di riparto dell ammontare del concorso agli obiettivi di finanza pubblica tra i singoli enti basato su criteri di virtuosità. Il comma 2 dell articolo 20 del decreto legge n. 98 del 2011, come riproposto dall articolo 1, comma 428 della legge di stabilità 2013, ha infatti disposto che, anche per l anno 2013, gli obiettivi del patto di stabilità interno siano attribuiti ai singoli enti locali in base alla virtuosità misurata operando una valutazione ponderata dei seguenti quattro parametri: 1) rispetto del patto di stabilità interno; 2) autonomia finanziaria; 3) equilibrio di parte corrente; 4) rapporto tra riscossioni e accertamenti delle entrate di parte corrente. Per tali parametri, inoltre, il richiamato comma 428 dell articolo 1 della legge di stabilità 2013 ha introdotto un correttivo, finalizzato a considerare anche la realtà socio-economica dei singoli enti locali, mediante la valutazione dei due seguenti indicatori: valore delle rendite catastali e numero di occupati. Infine, il novellato comma 2 dell articolo 20 ha, altresì, stabilito che, al fine della definizione della virtuosità, non sono considerati parametri diversi da quelli espressamente elencati dallo stesso comma. Infine, sono confermate, per il 2013, le disposizioni in materia di patto regionalizzato verticale ed orizzontale grazie alle quali le province e i comuni soggetti al patto possono beneficiare di maggiori spazi finanziari ceduti, rispettivamente, dalla regione di appartenenza e dagli altri enti locali. Inoltre, i commi 122 e seguenti, dell articolo 1, della legge di stabilità 2013, confermano, estendendolo anche alle province, il cosiddetto patto regionale verticale incentivato introdotto dall articolo 16, comma 12-bis e seguenti, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95. È prevista, infatti, l erogazione di un contributo, nei limiti complessivi di 800 milioni di euro, a favore delle regioni che cedono spazi finanziari ai comuni e alle province ricadenti nel proprio territorio che ne fanno richiesta al fine di favorire i pagamenti di residui passivi in conto capitale in favore dei creditori. Le regioni destinano il contributo all estinzione anche parziale del debito. 58

75 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta L introduzione del cosiddetto patto regionale integrato di cui all articolo 32, comma 17, della legge n. 183 del 2011, in base al quale le regioni possono concordare con lo Stato le modalità di raggiungimento dei propri obiettivi e degli obiettivi degli enti locali del proprio territorio, è, invece, posticipata di un anno, a seguito della modifica di cui all articolo 1, comma 433, lettera a), della legge di stabilità Infine, l articolo 1, comma 437, della legge di stabilità 2013, conferma, anticipandone l attuazione, il patto nazionale orizzontale introdotto dall articolo 4-ter del decreto legge n. 16 del A differenza dell anno 2012, non è più prevista l attribuzione di un contributo a favore dei comuni che cedono spazi finanziari. La circolare 7/2013 del Ministero dell Economia e delle Finanze dedica un paragrafo intero ai riflessi delle regole del patto sulle previsioni di Bilancio. Viene ribadito che il bilancio deve essere approvato iscrivendo le previsioni di entrata e di spesa di parte corrente in misura tale che, unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrate e spese in conto capitale, al netto delle riscossioni e concessioni di credito, sia garantito il rispetto del patto. Questo per far sì che il rispetto delle regole del patto di stabilità costituiscano un vincolo all attività programmatoria dell ente. L eventuale adozione di un bilancio difforme implica una grave irregolarità finanziaria e contabile alla quale l ente è tenuto a porre rimedio con immediatezza. A tale scopo, l ente deve allegare al bilancio di previsione un prospetto contenete le previsioni di competenza e di cassa rilevanti ai fini del patto: il prospetto non è meramente dimostrativo di poste di bilancio, ma deve considerarsi elemento costitutivo del bilancio preventivo stesso, inteso come documento programmatorio adottato dall ente. L obbligo del rispetto del patto deve essere esteso anche alle successive variazioni di bilancio. Con riferimento, inoltre, alla gestione finanziaria, si fa presente che l eventuale sforamento dei vincoli del patto di stabilità interno può essere oggetto di verifica da parte della magistratura contabile, al fine di segnalare il possibile scostamento agli organi elettivi dell ente, in modo che possano intervenire in tempo utile per porre rimedio. 59

76 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Determinazione degli obiettivi programmatici triennio 2013/2015 Il comma 3 dell articolo 31 della legge 138/2011 ripropone come parametro di riferimento del patto di stabilità, il saldo finanziario tra entrate finali e spese finali (al netto delle riscossioni e concessioni di crediti), calcolato in termini di competenza mista. I dati da considerare per il calcolo del saldo finanziario sono solo ed esclusivamente quelli riportati nei certificati di conto consuntivo. Fermo restando l obiettivo strutturale, costituito da un saldo finanziario espresso in termini di competenza mista pari a zero, l obiettivo specifico di Province e Comuni con popolazione superiore a abitanti è determinato applicando alla spesa corrente media sostenuta nel periodo 2007/2009, le seguenti percentuali: Percentuali massime da applicarsi agli enti virtuosi (Comuni con popolazione > 5000 abitanti): ,8% dal 2014 al ,8% Percentuali massime da applicarsi agli enti non virtuosi (Comuni con popolazione > 5000 abitanti): ,8% dal 2014 al ,8% Per le province ed i Comuni con popolazione superiore a 1000 abitanti che non rientrano tra gli enti virtuosi le percentuali da applicare verranno rideterminate con decreto del Ministro dell Interno da emanare, di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze, d intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali. Le nuove percentuali non potranno essere superiori a quelle applicate agli enti non virtuosi con colazione > 5000 abitanti. Per sterilizzare gli effetti connessi con il taglio dei trasferimenti determinati dal comma 2 dell articolo 14 della Legge 78 del 2010 in ciascuno degli anni 2013 e successivi, l obiettivo di saldo finanziario di competenza mista non deve essere inferiore al valore individuato in base al meccanismo sopra evidenziato, diminuito di un importo pari alla riduzione dei trasferimenti. 60

77 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Metodo di calcolo dell obiettivo sulla base delle nuove regole 1) applicazione alla media degli impegni della spesa corrente registrata nel triennio 2007/2009 della percentuale del 15,8%. 2) Il valore determinato dal punto 1) è ridotto, di un importo pari alla riduzione dei trasferimenti erariali disposta dal comma 2 articolo 14 del D.L. 78/ ) L obiettivo determinato applicando i punti 1) e 2) sono validi sino all emanazione del decreto interministeriale, in base al quale saranno annualmente individuati gli enti virtuosi e gli enti non virtuosi. Ai sensi del comma 3 dell articolo 20 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, come modificato dal comma 429 dell articolo 1 della legge di stabilità 2013, agli enti locali che risultano collocati nella classe dei virtuosi è attribuito, per l anno 2013, un saldo obiettivo, espresso in termini di competenza mista, pari a zero. I maggiori spazi finanziari concessi agli enti virtuosi sono compensati dal maggior concorso richiesto agli enti non virtuosi. Per evitare che a questi ultimi siano attribuiti obiettivi di difficile realizzazione, il comma 6, dell articolo 31, della legge n. 183 del 2011, come modificato dal comma 431, dell articolo 1, della legge di stabilità 2013, introduce una clausola di salvaguardia in base alla quale il contributo aggiuntivo richiesto agli enti locali non virtuosi non può essere superiore all 1% della spesa media registrata nel triennio Riduzione degli obiettivi annuali Il comma 3-bis dell articolo 20 del decreto legge n. 98 del 2011, introdotto dall articolo 1, comma 429, della legge di stabilità 2013, ripropone, infatti, anche per il 2013, la riduzione, per un importo complessivo di 20 milioni di euro, degli obiettivi dei predetti enti da attribuire secondo le modalità che saranno definite con decreto del Ministro dell economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata. Esclusioni dal saldo valido ai fini del rispetto del patto 1) Risorse e relative spese di parte corrente ed in conto capitale per l attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza, con obbligo di comunicare entro il 31 gennaio dell anno successivo la natura delle spese oggetto di esclusione e delle risorse attribuite dallo Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile ( L Ente ha provveduto a tale obbligo inviando i prospetti come richiesto con lettera raccomandata RR Prot. PG/2013/35068 del ). 61

78 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta 2) Risorse e relative spese connesse ai grandi eventi operata nei soli limiti dei correlati trasferimenti a carico del Bilancio dello Stato, purchè registrati successivamente al 31 dicembre ) Risorse e relative spese provenienti direttamente o indirettamente dall Unione Europea (intendendo quelle risorse che provengono dall UE per il tramite dello Stato, della Regione o della Provincia). L esclusione non opera per le spese connesse ai cofinanziamenti nazionali, ossia per le spese connesse alla quota di cofinanziamento a carico dello Stato, della Regione, della provincia e del Comune. 4) Risorse e spese connesse al Piano generale di censimento. 5) L importo corrispondente alle spese già sostenute dallo Stato per la gestione e la manutenzione dei beni trasferiti in attuazione del federalismo demaniale (D.Lgs. 85/2010). I criteri e le modalità per la determinazione dell importo sono demandati ad apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Economia e delle Finanze. 6) Solo per gli anni 2013/2014: esclusione delle spese per investimenti infrastrutturali nei limiti definiti dal Decreto Ministero Infrastrutture e Trasporti ai sensi del comma 1, articolo 5 del D.L. 138/2011. Tale articolo prevede la destinazione di una quota del Fondo infrastrutture (nel limite della disponibilità di bilancio e fino ad un max di 250 ml di euro per il 2013 e 250 milioni di euro per il 2014) ad investimenti infrastrutturali effettuati dagli enti territoriali che procedono rispettivamente entro il ed entro il ,alla dismissione di partecipazioni in società esercenti servizi pubblici locali di rilevanza economica, diversi dal servizio idrico. La norma prevede l esclusione dal patto delle spese a valere su tali risorse. MONITORAGGIO PATTO DI STABILITA Per quanto riguarda il monitoraggio del patto 2013, le province e i comuni con popolazione superiore ai abitanti devono inviare semestralmente alla Ragioneria Generale dello Stato, entro 30 gg. dalla fine del semestre di riferimento, le informazioni sulle gestioni di competenza e cassa. La trasmissione di tutti i dati afferenti al patto devono avvenire esclusivamente tramite il sistema Web. Dal monitoraggio 2013 sono state escluse: dalle entrate di parte corrente (accertamenti in competenza titolo I,II,III) l importo di ,77.= quale contributo IMU ai sensi comma 2, art. 10 quater del D.L. 35/ ,95.= quale contributo fondo solidarietà commi 1,2 articolo 2 D.L. 120/2013 dai pagamenti di conto capitale: ,00.= per spazi finanziari concessi per il pagamento dei debiti delle Pubbliche Amministrazione ai sensi del D.L. 35/

79 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Il prospetto relativo alla certificazione del patto di stabilità 2013 dovrà essere acquisito tramite la procedura web, controllato per i dati concernenti il monitoraggio al inseriti, sottoscritti in forma digitale dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dai componenti dell organo di revisione economico-finanziaria validamente costituito e inviato sempre in forma telematica tramite il sistema Web che procederà alla verifica delle firme inserite. Sanzioni mancato rispetto patto di stabilità 1) riduzione del fondo sperimentale di equilibrio: in misura pari alla differenza tra il risultato registrato e l obiettivo programmatico predeterminato e comunque per un importo non superiore al 3% delle entrate correnti registrate nel penultimo consuntivo. 2) Limiti agli impegni per spese correnti: non possono essere assunti impegni in misura superiore all importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell ultimo triennio. 3) Divieto di ricorrere all indebitamento per finanziare gli investimenti. 4) Divieto di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia di contratto. Il divieto di assunzione sussiste, ai sensi dell articolo 76, comma 7, del D.L. 112/2008 s.m.i., per tutti gli enti il cui rapporto tra spesa di personale e spesa corrente sia pari o superiore al 50%: per il calcolo di tale rapporto devono considerarsi anche le spese di personale delle società a partecipazione pubblica locale o di controllo. 5) Riduzione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza: riduzione del 30% rispetto all ammontare risultante alla data del 30 giugno PATTO ORIZZONTALE E VERTICALE REGIONALIZZATO Il Comune di Genova per l anno 2013 non ha richiesto spazi finanziari tramite il patto verticale regionalizzato e ha ceduto spazi per ,00.= sul patto orizzontale regionalizzato: tali spazi saranno recuperati sull obiettivo 2014 e DL 35/2013 Pagamento debiti della Pubblica Amministrazione Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli Enti Locali La tempistica (art. 1 commi 2 e 3): entro il 30 aprile i comuni devono comunicare gli spazi finanziari per sostenere i pagamenti come individuati al comma 1. 63

80 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Entro il 15 maggio il MEF emana un decreto in cui individua per ciascun ente locale, sulla base delle modalità di riparto individuate dalla Conferenza Stato-città e autonomie locali entro il 10 maggio, o in mancanza su base proporzionale, gli importi dei pagamenti da escludere dal PSI per un importo pari a 4,5 miliardi di euro. I restanti 500 milioni saranno ripartiti entro il 15 luglio, unitamente alle disponibilità non assegnate alla data del 15 maggio. Il Ministero dell Economia e delle Finanze tramite il prospetto di richiesta degli Enti locali per acquisire spazi finanziari, definisce i pagamenti di cui all art.1 comma 1 ed individua 4 tipologie di debiti, più una di carattere statistico. 1) ammontare dei debiti per appalti di lavori pubblici (art. 3 del D.Lgs. 163/2006) certi liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012 e dei debiti per appalti di lavori pubblici per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, non estinti alla data dell 8 aprile ) ammontare dei debiti di parte capitale certi liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012 e dei debiti di parte capitale per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, non estinti alla data dell 8 aprile 2013, diversi da quelli di cui al punto1). 3) ammontare dei debiti per appalti di lavori pubblici (art. 3 del D.Lgs. 163/2006) certi liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012 e dei debiti per appalti di lavori pubblici per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, pagati prima del 9 aprile ) ammontare dei debiti di parte capitale certi liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012 e dei debiti di parte capitale per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, pagati prima del 9 aprile 2013, diversi da quelli di cui al punto3). 64

81 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Debiti non finalizzati alla concessione di ulteriori spazi di spesa in deroga al PSI 2013 (solo a carattere statistico): 1) ammontare dei debiti di parte corrente, esclusi quelli per spese di personale, certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012e dei debiti di parte corrente per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine. I Criteri di riparto degli spazi finanziari: l attribuzione degli spazi finanziari avviene secondo la priorità evidenziata dalla numerazione del prospetto di richiesta degli spazi finanziari appena esposto. Il Comune di Genova ha formulato al Mef richiesta sia tramite la 1^ istanza che la 2^ istanza: il totale degli spazi finanziari riconosciuti al Comune di Genova sono così ripartiti: Pagamenti di debiti non estinti alla data dell 8 aprile 2013: ,00 Pagamenti di debiti effettuati prima del 9 aprile 2013: ,00 Totale ,00 =========== Tale importo sarà portato in detrazione dei pagamenti in conto capitale in sede di monitoraggio. 65

82 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Calcolo Obiettivo patto di stabilità 2013 Le nuove disposizioni del patto di stabilità interno, presenti nella Legge n. 183 del 12/11/2011, Legge n. 228 del , Decreto Legge n. 98 del 6/7/2011 (art. 20), Decreto Legge n. 78 del 31/5/2010 (art. 14) e Decreto Ministero Economia e Finanze 41930/2013 prevedono che l obiettivo di ciascun ente locale sia individuato in base alla spesa corrente media sostenuta nel periodo 2007/2009. L obiettivo, in base alla normativa di cui sopra, è stato così determinato: Media spese correnti anni 2007/ = Percentuale da applicare (comma 2, art. 31 legge 183/2011 e s.m.i.) 15,61% Saldo obiettivo = - Riduzione dei trasferimenti erariali (c.2, art. 14 DL. 78/2010;c.4,art.31 Legge 183/2011) = Saldo obiettivo = - Riduzione sperimentazione (c.3 bis,art.20, Legge 98/2011) = +Patto Nazionale orizzontale (variazione obiettivo ai sensi c. 1 e segg. Art. 4 ter, D.L. 16/2012) = -Patto regionale verticale incentivato (commi 122 e segg. Art. 1, Legge 228/2012) = Saldo obiettivo finale = ================ 66

83 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Al 31 dicembre l obiettivo è stato raggiunto, con le seguenti risultanze: OBIETTIVO RIDETERMINATO 2013 legge 183/2011 e s.m.i.;legge 228/2012 s.m.i. saldo finanziario di competenza mista: * RISULTATO 2013 saldo finanziario di competenza mista: * *dati in migliaia di euro In data 28 marzo 2014 si è provveduto ad inviare la certificazione digitale per le risultanze del patto 2013 al Ministero Economia e Finanze Ragioneria Generale dello Stato tramite piattaforma web (Protocollo MEF 29359/ ). 67

84 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta PARAMETRI DI DEFICITARIETA CERTIFICAZIONE DEI PARAMETRI OBIETTIVI PER I COMUNI AI FINI DELL'ACCERTAMENTO DELLA CONDIZIONE DI ENTE STRUTTURALMENTE DEFICITARIO PER IL TRIENNIO Codice Parametri da considerare per l'individuazione delle condizioni strutturalmente deficitarie 1) Valore negativo del risultato contabile di gestione superiore in termini di valore assoluto al 5 per cento rispetto alle entrate correnti (a tali fini al risultato contabile si aggiunge l'avanzo di amministrazione utilizzato per le spese di investimento); 2) Volume dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza e relativi ai titoli I e III, con l'esclusione delle risorse a titolo di fondo sperimentale di riequilibrio di cui all'articolo 2 del decreto legislativo n. 23 del 2011 o di fondo di solidarieta' di cui all'articolo 1, comma 380 della legge 24 dicembre 2013 n. 228, superiori al 42 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate dei medesimi titoli I e III esclusi gli riequilibrio o di fondo di solidarieta'; SI NO X X 3) Ammontare dei residui attivi provenienti dalla gestione dei residui attivi e di cui al titolo I e al titolo III superiore al 65 per cento, ad esclusione eventuali residui da risorse a titolo di fondo sperimentale di riequilibrio di cui all'articolo 2 del decreto legislativo n. 23 o di fondo di solidarieta' di cui all'articolo 1 comma 380 della legge 24 dicembre 2013 n. 228, rapportata agli accertamenti della gestione di competenza delle entrate dei medesimi titoli I e III ad esclusione degli accertamenti delle predette risorse a titolo di fondo sperimentale di riequilibrio o di fondo di solidarieta'; 4) Volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40 per cento degli impegni della medesima spesa corrente; 5) Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0,5 per cento delle spese correnti anche se non hanno prodotto vincoli a seguito delle disposizioni di cui all'articolo 159 del tuoel; 6) volume complessivo delle spese di personale a vario titolo rapportato al volume complessivo delle entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III superiore al 40 per cento per i comuni inferiori a abitanti, superiore al 39 per cento per i comuni da a abitanti e superiore al 38 per cento per i comuni oltre i abitanti; tale valore e' calcolato al netto dei contributi regionali nonche' di altri enti pubblici finalizzati a finanziare spese di personale per cui il valore di tali contributi va detratto sia al numeratore che al denominatore del parametro; 7) Consistenza dei debiti di finanziamento non assistiti da contribuzioni superiore al 150 per cento rispetto alle entrate correnti per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione positivo e superiore al 120 per cento per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione negativo, fermo restando il rispetto del limite di indebitamento di cui all'articolo 204 del tuoel con le modifiche di cui di cui all'art. 8, comma 1 della legge 12 novembre 2011, n. 183, a decorrere dall'1 gennaio 2012; X X X X X 68

85 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Codice Parametri da considerare per l'individuazione delle condizioni strutturalmente deficitarie 8) Consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell'esercizio superiore all'1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti, fermo restando che l'indice si considera negativo ove tale soglia venga superata in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari; 9) Eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non rimborsate superiori al 5 per cento rispetto alle entrate correnti; 10) Ripiano squilibri in sede di provvedimento di salvaguardia di cui all'art. 193 del tuoel con misure di alienazione di beni patrimoniali e/o avanzo di amministrazione superiore al 5% dei valori della spesa corrente, fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, commi 443 e 444 della legge 24 dicembre 2012 n. 228 a decorrere dall' 1 gennaio 2013; ove sussistano i presupposti di legge per finanziare il riequilibrio in piu' esercizi finanziari, viene considerato al numeratore del parametro l'intero importo finanziato con misure di alienazione di beni patrimoniali, oltre che di avanzo di amministrazione, anche se destinato a finanziare lo squilibrio nei successivi esercizi finanziari. SI NO X X X Si attesta che i parametri suindicati sono stati determinati in base alle risultanze amministrativo-contabili dell'ente 69

86 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI La manovra d'estate operata con il D.L. 25 maggio 2008, n. 112 detta misure per contenere l'uso di strumenti finanziari derivati e l'indebitamento delle regioni e degli enti locali. Si tratta di una stretta con cui si compie un nuovo passo di un percorso - avviato all'inizio di questo decennio - verso la disciplina dell'accesso al mercato dei capitali da parte degli enti territoriali, che individua nel ministero dell'economia il centro di controllo e coordinamento di questa forma di finanziamento della spesa pubblica. L articolo 62 del D.L. 25 maggio 2008, n. 112 pone, infatti, un freno alla possibilità di ricorrere, da parte degli enti territoriali, all'uso di derivati. Finché il ministro dell'economia non avrà emanato, sentite Bankitalia e Consob, un regolamento che individua la tipologia di contratti che le regioni e gli enti locali potranno stipulare e i criteri e le condizioni per compiere le operazioni, e comunque per un anno dall'entrata in vigore del decreto, gli enti non potranno concludere nuovi contratti, sui derivati. Il comma 8 del medesimo articolo, così come modificato dalla legge di conversione 6 agosto 2008, n. 133, e, successivamente sostituito dall art. 3, comma 1, L. 22 dicembre 2008, n. 203, prevede che l ente alleghi al rendiconto una nota informativa degli oneri finanziari derivanti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati o da contratti di finanziamento che includono una componente derivata. L art. 1, comma 572, della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) prevede il contenimento dell uso da parte degli enti locali e territoriali degli strumenti derivati. Si dà di seguito atto dei contratti di swap in essere al e dell impatto sul rendiconto 2013 dei relativi differenziali: 70

87 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta Interventi con strumenti di finanza derivata Descrizione contratti di swap in essere al 31/12/2013 Istituto e Res.Debito Comune riceve Comune paga ACT/360 Soglia/Barriera Scadenze UNICREDIT Tasso variabile C.DD.PP ,65 C.DD.PP Euribor 6m +0,15 tasso fisso 4,75% dal 31/12/2002 al 31/12/2022 BNL ,00 MUTUO Euribor 6m tasso fisso 4,95% se Euribor < = 7,10 BNL altrimenti Euribor 6 m dal 31/12/2001- al 31/12/ ,65 Residuo nozionale complessivo al Differenziali attivi e passivi anno 2013 BNL ,94 UNICREDIT ,00 TOTALE ,94 71

88 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta LA GESTIONE DELLE PARTECIPAZIONI Nel corso dell anno: REGOLAMENTO SUI CONTROLLI DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE DEL COMUNE DI GENOVA Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 17 del 09 aprile 2013 è stato approvato il regolamento sui controlli delle società partecipate del Comune di Genova che sostituisce attraverso gli adempimenti informativi previsti i reports inseriti negli strumenti individuati dalle deliberazioni di Giunta comunale n. 575 del 5 luglio 2007, n. 145 del 14 maggio 2009 e n. 29 del 10 febbraio Le principali novità introdotte dal regolamento consistono in: - la trasmissione da parte delle società controllate, entro il 15 ottobre di ciascun anno, della relazione previsionale aziendale, al fine di concorrere alla definizione della Relazione Previsionale e tica del Comune di Genova; - la predisposizione da parte della società di un informativa semestrale sul generale andamento della gestione da presentare al socio Comune di Genova; - l approvazione da parte della Giunta comunale del Piano Operativo Aziendale che riporta la declinazione degli indirizzi strategici in obiettivi gestionali; - l istituzione di un Comitato di Coordinamento delle società partecipate con lo scopo di verificare e valicare le risultanze degli obiettivi; - la promozione di protocolli di mobilità interaziendale tra le società controllate, promuovendo la sottoscrizione anche da parte delle altre società partecipate; - l assoggettamento delle società controllate ad obblighi di trasparenza e pubblicità aziendali l adozione da parte delle società controllate di un sistema di controllo interno finalizzato ad identificare, misurare, gestire e monitorare i principali rischi della società nonché supportare le decisioni, con lo scopo di garantire la salvaguardia del patrimonio sociale, l efficienza e l efficacia delle operazioni aziendali, l affidabilità dell informazione finanziaria il rispetto delle leggi e regolamenti. RICOGNIZIONE ED INDIRIZZI SUL SISTEMA PARTECIPATE DEL GRUPPO COMUNE Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 75 del 19 novembre 2013 la Civica Amministrazione ha effettuato una ricognizione del modello societario e produttivo delle società operanti negli ambiti strategici di intervento dell Ente formulando indirizzi relativi a ciascuna società al fine di garantirne le potenzialità industriali ed occupazionali. 72

89 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta In particolare: AMIU S.P.A : Mandato al management per l adozione di un nuovo piano industriale che consideri l opportunità di acquisire la partecipazione, non maggioritaria, di un partner al capitale sociale in coerenza con l accordo sindacale del giugno 2013 e in modo da permettere il superamento delle condizioni dell in house con i connessi vincoli e verificare le migliori condizioni di mercato per l accesso a finanziamenti. ASTER S.P.A: Mandato al management per l adozione, entro dicembre 2013, alla redazione di un piano industriale, che oltre alla riorganizzazione degli aspetti produttivi valuti tutte le potenzialità per sviluppare una maggiore efficienza aziendale a fronte comunque della garanzia dell efficienza manutentiva. AMT S.P.A: Mandato al management per la redazione di un piano finanziario aggiornato che contenga indicazioni sulle proiezioni dei conti della società nel 2014, definendo gli atti necessari per ottimizzare l uso delle risorse disponibili recuperando margini di efficienza, con lo scopo di definire gli indirizzi strategici dell Amministrazione, tenuto conto del contesto normativo delineato dalla legge regionale n. 33/2013 sulla riforma del sistema di trasporto pubblico regionale e locale. La Civica Amministrazione si pone l obiettivo di garantire alla società, nel rispetto delle normative di legge, la continuità aziendale e di assicurare all utenza adeguati standard di servizio. 73

90 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta PARTECIPAZIONI AZIONARIE Amiu Genova S.p.A. 1. Con deliberazione del Consiglio Comunale n.27 del 14 maggio 2013 sono state approvate le modifiche allo statuto, stralciando alcune attività riguardanti il settore farmaceutico e inserendo la gestione di servizi di supporto tecnico amministrativo per le attività legate alla tariffa o alla imposizione tributaria relative al servizio pubblico di igiene urbana; 2. E stato concluso il percorso di valutazione valorizzazione dell azienda rinviando ad un successivo provvedimento le decisioni in merito all eventuale cessione. AMT S.p.A. 1. Con deliberazione della Giunta Comunale n. 148 del 11 luglio 2013 sono stati approvati gli indirizzi inerenti i rapporti tra le società SPIM S.p.A e AMT S.p.A. in merito al trasferimento in proprietà ad AMT S.p.A.della rimesse funzionali al trasporto pubblico locale; 2. Si è proceduto all affidamento di un servizio di advisory finanziario finalizzato ad acquisire una valutazione economico finanziaria della società, sviluppata in relazione ad ipotesi diversificate di investimento (ingresso di un socio privato o aggregazione con altre società che si occupano di mobilità e/o di sistemi di mobilità complementari al trasporto pubblico locale) ed è stato concluso il suddetto percorso di valutazione. Fiera di Genova S.p.A. 1. Con deliberazione del Consiglio comunale n. 28 del 14 maggio 2013, venivano approvate le modifiche allo statuto di adeguamento ai vincoli normativi previsti dall articolo 4 del D.L. 95/2012 in termini di composizione numerica dei consigli di amministrazione e dal D.P.R. 30 novembre 2012, n. 251, che disciplina le pari opportunità anche negli organi di amministrazione e di controllo nelle società controllate da pubbliche amministrazioni; 2. Con deliberazione del Consiglio comunale n. 51 del 30 luglio 2013, sono forniti indirizzi in ordine alla definizione dei rapporti economici finanziari e patrimoniali, conseguenti alla realizzazione dal parte della società dell edificio Jean Nouvel e alla detenzione del complesso fieristico ed, in particolare: i) la riduzione degli spazi a disposizione dell attività fieristica; ii) l aumento di valore arrecato al fondo, per la ricostruzione del Padiglione B Jean Nouvel su sedime di proprietà del Comune; iii) di eliminare il vincolo fieristico sulle aree che rientreranno nella disponibilità dell Ente. Farmacie Genovesi S.r.l. 1. Con deliberazione della Giunta comunale n. 32 del 07 febbraio 2013 sono state approvate le linee di indirizzo per al cessione di tre farmacie comunali: via Coronata 68R, via Linneo 95R, via Modigliani 27-29R e a seguito dello svolgimento delle procedure ad 74

91 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto Relazione della Giunta evidenza pubblica venivano perfezionati in data 04 ottobre 2013 e in data 10 ottobre 2013 rispettivamente la cessione delle farmacie di via Modigliani 27-29R e via Coronata 68R; 2. Con deliberazione della Giunta comunale n.107 del 23 maggio 2013 sono state fornite linee guida in relazione alla stipula di un protocollo di intesa tra la società e la Civica Amministrazione ai fini dell attuazione del progetto di collaborazione riguardante l espletamento di attività sociali aggiuntive a sostegno di persone in situazione di fragilità da svilupparsi attraverso l assegnazione temporanea al Comune di Genova di personale della società; 3. Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 35 del 04 giugno 2013 si è provveduto alla trasformazione da società per azioni a società a responsabilità limitata. 4. E ad oggi in itinere il procedimento di cessione della farmacia di via Linneo 95R; Bagni Marina Genovesi S.r.l. 1. Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 38 del 18 giugno 2013 si è provveduto al ripiano perdite e alla trasformazione da società per azioni a società a responsabilità limitata. Stazioni Marittime S.p.A. 1. Si è provveduto ad indire un asta pubblica per la cessione dell intera partecipazione azionaria avente esito di gara deserta. A.M.I. S.p.A. (in liquidazione) 1. Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 32 del 28 maggio 2013 si è proceduto alla chiusura della liquidazione della società e alla conseguente assegnazione di beni mobili (azioni di Genova Parcheggi S.p.A.) ed immobili ad socio Comune di Genova. Sportingenova S.p.A. (in liquidazione) 1. Con deliberazione n. 59 del 10 settembre 2013 venivano dati indirizzi al liquidatore in merito alla chiusura della liquidazione con particolare riferimento al rientro della proprietà degli impianti in capo al Comune di Genova. 2. Con deliberazione della Giunta comunale n. 215 del 03 ottobre 2013 è stato approvato il piano finanziario di liquidazione che evidenzia beni immobili da assegnare al Comune di Genova per e un passivo di liquidazione pari ad ; 1. La liquidazione della società risulta essere prossima alla chiusura prevista per fine febbraio

92

93 1.2 NOTA INTEGRATIVA SULLA GESTIONE ECONOMICO-PATRIMONIALE

94

95 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta NOTA INTEGRATIVA Il Comune di Genova rientra tra i Comuni che dal 2012 sono entrati nella sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili ( cosiddetta armonizzazione Contabile ) di cui all art. 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n.118 e del D.P.C.M. 28/12/2011. Il nuovo impianto normativo ha introdotto nuovi principi e strutture contabili e nuovi schemi di rappresentazione dei bilanci, che dovranno essere adottati obbligatoriamente da tutti gli Enti del comparto pubblico dall esercizio 2015 come aggiornato dal D.L. 102 del 31 agosto 2013 che ha prolungato fino al 31/12/2014 il periodo della sperimentazione prima della pubblicazione delle norme definitive. Dall anno 2013 il Comune di Genova ha avviato il processo di sperimentazione della nuova contabilità economico-patrimoniale. Il Rendiconto del 2013 quindi è stato elaborato secondo il modello stabilito dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n.118 che prevede una diversa classificazione dei dati esposti e si è quindi reso necessario operare una riclassificazione degli stessi, come meglio evidenziato nelle tabelle seguenti. 77

96 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta Di seguito si riporta la riclassifica degli elementi patrimoniali: SINTESI RICLASSIFICA BENI IMMATERIALI SCHEMA D.P.R. 194/96 SCHEMA D.L. 23 giugno 2011 n.118 A) IMMOBILIZZAZIONI IMPORTO B) IMMOBILIZZAZIONI IMPORTO I) IMMOBILIZZAZIONI ,56 I Immobilizzazioni immateriali IMMATERIALI 1) COSTI 1 Costi di impianto e di PLURIENNALI ampliamento CAPITALIZZATI 2 Costi di ricerca sviluppo e pubblicità 3 Diritti di brevetto ed utilizzazione opere dell'ingegno 4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simile 5 Avviamento 6 Immobilizzazioni in corso ed acconti 8 Altre ,56 TOTALE ,56 Totale Immobilizzazioni immateriali ,56 78

97 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA BENI MATERIALI II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 1) BENI DEMANIALI (F.A.) ,76 II 1 Beni demaniali ,76 Terreni , Terreni ,39 Fabbricati(Al netto F.A.) , Fabbricati ,62 Fondo Amm.to ,30 Fondo Amm.to ,30 STRADE , Infrastrutture(Strade) , , Infrastrutture (Opere Idrualiche ed ,88 OPERE IDRAULICHE E IDROGEOLOGICHE idrogeologiche) 1.04 Altri beni Demaniali 0 III 2 Altre immobilizzazioni materiali Terreni 2) TERRENI (PATRIMONIO ,01 Terreni (Patrimonio Indisponibile) ,01 INDISPONIBILE) 3) TERRENI (PATRIMONIO ,12 Terreni (Patrimonio Disponibile) DISPONIBILE) ,12 a di cui in leasing finanziario 4) FABBRICATI (PATRIMONIO , Fabbricati-(Patrimonio Indisponibile) ,86 INDISPONIBILE) (F.A.) Fondo Amm.to ,00 Fondo Amm.to ,00 5) FABBRICATI (PATRIMONIO , Fabbricati-(Patrimonio Disponibile) DISPONIBILE) (F.A.) ,04 Fondo Amm.to ,88 Fondo Amm.to ,88 di cui in leasing finanziario 6) MACCHINARI ATTREZZATURE ED IMPIANTI (F.A.) , Impianti e macchinari ,83 Fondo Amm.to ,36 Fondo Amm.to ,28 a di cui in leasing finanziario 2.04 Attrezzature industriali e commerciali 0 7) ATTREZZATURE E SISTEMI , Macchine per ufficio e hardware INFORMATICI (F.A.) ,98 79

98 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta Fondo Amm.to ,95 Fondo Amm.to ,95 8) AUTOMEZZI E MOTOMEZZI (F.A.) , Mezzi di trasporto ,42 Fondo Amm.to ,74 Fondo Amm.to ,74 9) MOBILI E MACCHINE D'UFFICIO , Mobili e arredi (F.A.) ,75 Fondo Amm.to ,36 Fondo Amm.to ,25 FOGNATURE E DEPURATORI 2.08 Infrastrutture (Fognature-depuratore) ,61 Fondo Amm.to ,14 IMPIANTI ILLUMINAZIONE PUBBLICA 2.08 Infrastrutture (Impianti illuminazione pubblica) ,28 Fondo Amm.to ,50 10) UNIVERSALITA' BENI ,00 (PATRIMONIO INDISPONIBILE) (F.A.) 2.09 Altri beni materiali ,52 11) UNIVERSALITA' BENI ,86 (PATRIMONIO DISPONIBILE) (F.A.) Fondo Amm.to ,49 Fondo Amm.to ,30 12) DIRITTI REALI SU BENI DI TERZI Diritti reali di godimento 0 13) IMMOBILIZZAZIONI IN CORSO , Immobilizzazioni in corso ed acconti ,11 14) PROGETTAZIONE INTERNA 0 TOTALE , ,29 80

99 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE IV - IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 1) PARTECIPAZIONI IN 1) PARTECIPAZIONI IN A) IMPRESE CONTROLLATE ,15 a) IMPRESE CONTROLLATE ,15 b) IMPRESE PARTECIPATE ,64 B) AZIENDE SPECIALI ,73 C) IMPRESE COLLEGATE ,72 c) ALTRI SOGGETTI ,73 D) ALTRE IMPRESE ,92 2) CREDITI VERSO 0 2 Crediti verso 0 a altre amministrazioni pubbliche 0 A) IMPRESE CONTROLLATE 0 b imprese controllate 0 c imprese partecipate 0 B) IMPRESE COLLEGATE 0 d altri soggetti C) ALTRE IMPRESE 3) TITOLI (INVESTIMENTI A MEDIO E LUNGO 8.871,32 3 Altri titoli TERMINE) 8.871,32 4) CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA' (F.S.C.) 0 = = 5) CREDITI PER DEPOSITI CAUZIONALI ,26 = = TOTALE ,10 TOTALE ,84 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI ,95 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI ,69 81

100 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA ATTIVO CIRCOLANTE B) ATTIVO CIRCOLANTE C) ATTIVO CIRCOLANTE II) CREDITI II Crediti 1 Crediti di natura tributaria a Crediti da tributi destinati al finanziamento della sanità 1) VERSO CONTRIBUENTI ,95 b Altri crediti da tributi ,11 - di cui F.S.C ,41 c Crediti da Fondi perequativi ,84 2) VERSO ENTI DEL SETT.PUBBL.ALL. 2 Crediti per trasferimenti e contributi A) STATO - CORRENTI ,75 a Verso amministrazioni pubbliche ,75 - CAPITALE ,52 a Verso amministrazioni pubbliche ,52 B) REGIONE a Verso amministrazioni pubbliche - CORRENTI , ,93 - di cui F.S.C ,20 - CAPITALE ,61 a Verso amministrazioni pubbliche ,61 C) ALTRI - CORRENTI - CAPITALE 3) VERSO DEBITORI DIVERSI A) VERSO UTENTI DI SERVIZI PUBBLICI B) VERSO UTENTI BENI PATRIMONIALI , ,47 a Verso amministrazioni pubbliche ,67 d Crediti v altri soggetti ,95 a Verso amministrazioni pubbliche ,16 d Crediti v altri soggetti , ,05 3 Verso clienti ed utenti ,05 - di cui F.S.C , ,19 3 Verso clienti ed utenti ,19 - di cui F.S.C ,24 82

101 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA ATTIVO CIRCOLANTE B) ATTIVO CIRCOLANTE C) ATTIVO CIRCOLANTE C) VERSO ALTRI II Crediti - CORRENTI ,10 - CAPITALE ,48 1 Crediti di natura tributaria b Altri crediti da tributi Iva) 0,01 2 Crediti per trasferimenti e contributi d Crediti v altri soggetti ,66 - di cui F.S.C ,11 3 Verso clienti ed utenti ,54 - di cui F.S.C ,62 4 Altri Crediti c altri ,89 - di cui F.S.C ,54 2 Crediti per trasferimenti e contributi a Verso amministrazioni pubbliche ,58 b Imprese controllate ,08 c Imprese partecipate ,00 d Crediti v altri soggetti ,99 - di cui F.S.C ,41 4 Altri Crediti c altri ,50 - di cui F.S.C ,16 D) DA ALIENAZIONI PATRIMONIALI ,62 3 Verso clienti ed utenti ,62 - di cui F.S.C ,89 83

102 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA ATTIVO CIRCOLANTE B) ATTIVO CIRCOLANTE C) ATTIVO CIRCOLANTE 4 Altri Crediti CREDITI PER DEPOSITI CAUZIONALI c altri ,26 1 Crediti di natura tributaria b Altri crediti da tributi Iva) ,77 4 Altri Crediti E) PER SOMME CORRISPOSTE A TERZI ,44 b per attività svolta per c/terzi ,08 4 Altri Crediti c altri ,60 4) CREDITI PER IVA ,49 1) Entro 12 mesi ,49 2) Oltre 12 mesi 5) PER DEPOSITI 4 Altri Crediti B) CASSA DEPOSITI E PRESTITI , ,44 2) DEPOSITI BANCARI c altri - di cui F.S.C ,63 TOTALE ,59 TOTALE ,60 1) FONDO DI CASSA ,20 1 Conto di Tesoreria ,20 2) DEPOSITI BANCARI ,07 a Istituto Tesoriere b Presso Banca d'italia 2 Altri depositi bancari e postali 871,32 3 Denaro e valori in cassa 4 Altri conti presso la tesoreria statale inestati all'ente TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE ,86 TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE ,12 TOTALE ,81 TOTALE ,81 84

103 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA PATRIMONIO NETTO CONTO DEL PATRIMONIO (PASSIVO) IMPORTO A) PATRIMONIO NETTO IMPORTO STATO PATRIMONIALE (PASSIVO) I) NETTO PATRIMONIALE ,21 I) Fondo di dotazione ,97 II) NETTO DA BENI DEMANIALI ,76 a Netto da beni demaniali ,76 b Fondo di dotazione al netto dei beni demaniali ,21 II) Riserve B) CONFERIMENTI ,97 a da risultato economico di esercizi precedenti 0 I) CONFERIMENTI DA TRASFERIMENTI IN C/CAPITALE ,74 b da capitale ,70 III) FONDO DI RIVALUTAZIONE IMMOBILIZZAZIONI ,22 IV) FONDO PARTECIPAZIONI ,74 II) CONFERIMENTI DA CONCESSIONI DI EDIFICARE ,45 c da permessi di costruire ,45 Il fondo di dotazione rappresenta la parte indisponibile del patrimonio netto, a garanzia della struttura patrimoniale dell Amministrazione pubblica. Il fondo di dotazione può essere alimentato mediante destinazione degli utili di esercizio sulla base di apposita delibera del Consiglio in sede di approvazione del bilancio consuntivo. Le riserve costituiscono la parte del patrimonio netto che, in caso di perdita, è primariamente utilizzabile per la copertura, a garanzia del fondo di dotazione previa apposita delibera del Consiglio. Al pari del fondo di dotazione, sono alimentate anche mediante destinazione degli utili di esercizio, con apposita delibera del Consiglio in occasione dell approvazione del bilancio consuntivo. L Amministrazione è chiamata a fornire un adeguata informativa all interno della relazione sulla gestione del Presidente/Sindaco dell Amministrazione, sulla copertura delle perdite; in particolare, l eventuale perdita risultante dal bilancio d esercizio deve trovare copertura all interno del patrimonio netto, escluso il fondo di dotazione. Qualora il patrimonio netto (escluso il fondo di dotazione) non dovesse essere capiente rispetto alla perdita d esercizio, la parte eccedente è rinviata agli esercizi successivi (perdita portata a nuovo) al fine di assicurarne la copertura con i ricavi futuri. Per i comuni, la quota dei permessi di costruire che - nei limiti stabiliti dalla legge - non è destinata al finanziamento delle spese correnti, costituisce incremento delle riserve. 85

104 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta Di seguito la riclassifica dei debiti e dei conti d ordine all 1/1/2013: SINTESI RICLASSIFICA DEBITI DI FINANZIAMENTO C) DEBITI I) DEBITI DI FINANZIAMENTO 1) PER FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE 2) PER MUTUI E PRESTITI 3) PER PRESTITI OBBLIGAZIONARI 4) PER DEBITI PLURIENNALI D) DEBITI (1) ,74 1 Debiti da finanziamento 0 a prestiti obbligazionari , ,59 1) Entro 12 mesi ,65 2) Oltre 12 mesi ,69 b v/ altre amministrazioni pubbliche ,52 1) Entro 12 mesi ,52 2) Oltre 12 mesi ,34 c verso banche e tesoriere ,52 1) Entro 12 mesi 2) Oltre 12 mesi d verso altri finanziatori ,88 INTERESSI PASSIVI ,29 1) Entro 12 mesi ,01 2) Oltre 12 mesi ,58 86

105 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA DEBITI FUNZIONAMENTO II) DEBITI DI FUNZIONAMENTO ,24 2 Debiti verso fornitori d verso altri finanziatori 1) Entro 12 mesi ,29 1) Entro 12 mesi ,69 VI) DEBITI VERSO 2) Oltre 12 mesi 1) IMPRESE CONTROLLATE ,27 4 Debiti per trasferimenti e contributi 2) IMPRESE COLLEGATE 3.361,41 b altre amministrazioni pubbliche 3) ALTRI (AZIENDE SPECIALI, ,90 1) Entro 12 mesi ,69 CONSORZI, ISTITUZIONI) 2) Oltre 12 mesi c imprese controllate 1) Entro 12 mesi ,23 2) Oltre 12 mesi e altri soggetti 1) Entro 12 mesi ,64 2) Oltre 12 mesi 5 Altri debiti a tributari 1) Entro 12 mesi ,65 2) Oltre 12 mesi b verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 1) Entro 12 mesi ,66 2) Oltre 12 mesi d altri 1) Entro 12 mesi ,97 2) Oltre 12 mesi TOTALE ,82 TOTALE ,82 87

106 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA DEBITI PER SOMME ANTICIPATE DA TERZI 2 Debiti verso fornitori 1) Entro 12 mesi ,39 2) Oltre 12 mesi 4 Debiti per trasferimenti e contributi b altre amministrazioni pubbliche 1) Entro 12 mesi ,61 2) Oltre 12 mesi V) DEBITI PER SOMME ANTICIPATE DA TERZI ,42 5 Altri debiti a tributari 1) Entro 12 mesi ,35 2) Oltre 12 mesi b verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 1) Entro 12 mesi ,17 2) Oltre 12 mesi d altri 1) Entro 12 mesi ,90 2) Oltre 12 mesi TOTALE ,42 TOTALE ,42 88

107 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta SINTESI RICLASSIFICA CONTI D ORDINE CONTI D'ORDINE 1) Impegni finanziari per costi anno futuro E) IMPEGNI OPERE DA REALIZZARE ,68 2) Investimenti da effettuare ,27 3)Contributi agli investimenti e trasferimenti in F) CONFERIMENTI IN AZIENDE SPECIALI c/capitale da effettuare ,41 G) BENI DI TERZI 4) Canoni di leasing operativo a scadere 5) Beni di terzi in uso 6) Beni dati in uso a terzi 7) Garanzie prestate a amministrazioni pubbliche 8) Garanzie prestate a imprese controllate 9) Garanzie prestate a imprese partecipate 10) Garanzie prestate a altre imprese TOTALE CONTI D'ORDINE ,68 TOTALE CONTI D'ORDINE ,68 TOTALE RESIDUI PASSIVI ALL' TITOLO ,68 89

108 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta CONTO ECONOMICO Il conto economico evidenzia le componenti positive e negative della gestione secondo i criteri della competenza economica. La redazione dello stesso è quella scalare, che consente la determinazione del risultato economico dell esercizio attraverso successive aggregazioni di componenti positivi e negativi. Il risultato economico dell esercizio risulta essere pari ad 93,096 milioni ed un risultato della gestione ordinaria pari ad 107,32 milioni. A) PROVENTI DELLA GESTIONE I proventi da tributi ammontano ad ,96 e sono di pari ammontare al totale di accertamenti finanziari del titolo primo delle Entrate; Nelle tabelle sottostanti sono illustrate le componenti della gestione tipica del conto economico: A 1 Proventi da tributi: A 1 Proventi da tributi Accertato titolo ,96 Importo risultante dal Conto Economico ,96 I proventi da Fondi perequativi ammontano ad ,55 e corrispondono agli accertamenti finanziari del titolo primo delle entrate, tipologia 101 : A 2 Proventi da fondi perequativi: A 2 Proventi da fondi perequativi Accertato titolo ,55 Importo risultante dal Conto Economico ,55 90

109 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta A 3 - Proventi da trasferimenti e contributi questa voce comprende: a. Trasferimenti correnti: somme trasferite all ente dallo Stato, dalla Regione, da Organismi Comunitari e Internazionali e da altri enti del settore pubblico ed accertate al Titolo 2; b. Quota annuale di contributi agli investimenti: è rilevata in questa voce la quota di competenza dell esercizio di contributi agli investimenti accertati dall ente, originato dalla sospensione del contributo ottenuto dall ente; c. Contributi agli investimenti: sono i proventi destinati agli investimenti e comprende gli accertamenti del Titolo 4 tipologia 200 per la quota di competenza dell esercizio; A 3 a Proventi da trasferimenti e contributi Accertato titolo 2- Trasferimenti correnti ,97 Importo risultante dal Conto Economico ,97 A 3 c Contributi agli investimenti Accertato titolo 4 - Contributi agli investimenti ,83 Ricavo sospeso fino a completamento collaudo ,63 Importo risultante dal Conto Economico ,20 A 4 - Ricavi delle vendite e prestazioni e proventi da servizi pubblici: vi rientrano i proventi accertati al Titolo 3 tipologia 100 di cui : d. Proventi derivanti dalla gestione dei beni relativa agli accertamenti dei ricavi di gestione patrimoniale registrati nell esercizio in contabilità finanziaria ed accertati alla tipologia 301 e 302 al netto dell I.V.A a debito.; A 4 Ricavi delle vendite e prestazioni e proventi da servizi pubblici Accertato titolo 3 - VENDITA DI SERVIZI DIVERSI ,12 Accertato titolo 3 - PROVENTI DERIVANTI DALLA GESTIONE DEI BENI ,76 Rettifiche Iva a debito ,74 Importo risultante dal Conto Economico ,14 91

110 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta A 5. Altri ricavi e proventi diversi: E una voce di natura residuale e comprende gli accertamenti per proventi derivanti dall'attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti, i rimborsi e altre entrate correnti accertate al Titolo 3 Tipologia 200 e 500 al netto dell I.V.A. a debito; A 9 Altri ricavi e proventi diversi Accertato titolo 3 -PROVENTI DERIVANTI DALL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E REPRESSIONE DELLE IRREGOLARITA' E DEGLI ILLECITI ,25 Accertato titolo 3 - RIMBORSI E ALTRE ENTRATE CORRENTI ,99 Rettifica proventi da acc.ti 2013/ relativi a rimborso iva a credito già a conto del Patrimonio ,23 Rettifica proventi da acc.ti 2013/ relativi a rimborso iva a credito già a conto del Patrimonio ,96 Rettifiche Iva a debito ,43 Importo risultante dal Conto Economico ,62 92

111 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta B) COSTI DELLA GESTIONE I costi rilevati derivano dalle spese liquidate e rettificate nelle scritture di assestamento economico agli oneri/costi correlati agli impegni non liquidati ma liquidabili sulla base di idonea e completa documentazione pervenuta all ente. Gli oneri rilevati in corrispondenza della voce trasferimenti e contributi agli investimenti derivano dalle corrispondenti spese impegnate nella contabilità finanziaria e nel caso di attività rilevante ai fini IVA svolta dall ente, non sono state incluse nel costo le imposte recuperabili come l IVA. B.10 - Acquisto di materie prime e/o beni di consumo e Prestazione di servizi (B10 B11): spese liquidate per l acquisto di materie prime, merci e beni di consumo necessari al funzionamento dell attività ordinaria dell ente e registrate in contabilità finanziaria al Titolo 1-3 ed i documenti da ricevere 2013 Acquisto materie prime e/o beni di consumo Liquidato titolo ,13 Fatture da ricevere- titolo ,90 TOTALE TITOLO ,03 Rettifiche per IVA a credito ,78 Importo risultante dal Conto Economico ,25 B.11 Prestazione di servizi : La voce comprende i costi relativi all acquisizione di servizi connessi alla gestione operativa. Prestazione di servizi Liquidato titolo ,98 Fatture da ricevere ,29 Liquidato titolo ,39 Fatture da ricevere ,62 Rettifiche per IVA a credito ,51 Importo risultante dal Conto Economico ,75 93

112 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta B.12 UTILIZZO BENI DI TERZI sono comprese le spese rilevate al titolo rettificate dell IVA a credito Liquidato titolo ,39 Fatture da ricevere ,62 Rettifiche per IVA a credito ,65 Importo risultante dal Conto Economico ,36 B.13 TRASFERIMENTI E CONTRIBUTI Questa voce comprende gli oneri per le risorse finanziarie correnti trasferite dall ente ad altre amministrazioni pubbliche o a privati senza controprestazione, ed i contributi agli investimenti che costituiscono costi di carattere straordinario di competenza economica dell esercizio; B 13 a - Trasferimenti correnti Impegnato titolo ,72 Impegnato titolo Pensioni integrative ,74 Importo risultante dal Conto Economico ,46 B 13 b Contributi agli investimenti ad altre Amministrazioni pubbliche Impegnato titolo ,89 Importo risultante dal Conto Economico ,89 B 13 c Contributi agli investimenti ad altri soggetti Impegnato titolo ,61 Importo risultante dal Conto Economico ,61 94

113 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta B 14 Personale : Questa voce comprende i costi sostenuti nell esercizio per il personale dipendente (retribuzione, straordinari, indennità, oneri previdenziali e assicurativi a carico dell ente, gli accantonamenti riguardanti il personale, trattamento di fine rapporto e simili), liquidati in contabilità finanziaria ed integrati nel rispetto del principio della competenza economica dell esercizio al Titolo : Liquidato titolo ,49 Fatture da ricevere ,35 Impegnato titolo Pensioni integrative ,74 Impegnato titolo Pensioni integrative - B13 a ,74 Importo risultante dal Conto Economico ,84 B.15 Ammortamenti e Svalutazioni: sono incluse le quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali iscritte nello stato patrimoniale. I coefficienti di ammortamento applicati sono quelli previsti dal T.U.E.L. 267/2000; Sono indicate in tale voce anche le quote di accantonamento per presunta inesigibilità; B 15 a -b - Ammortamenti beni immateriali e materiali AMMORTAMENTI ECONOMICI 2013 % IMPORTO Ammortamento Beni Immateriali ,50 Ammortamento Beni Demaniali ,88 Ammortamento Fabbricati Patrimonio Indisponibile ,72 Ammortamento Fabbricati Patrimonio Disponibile ,13 Ammortamento Macchinari Attrezzature e Impianti (Fognature-Depuratori) ,50 Ammortamento Macchinari Attrezzature e Impianti (inventario mobili) ,80 Ammortamento Attrezzature e Sistemi Informatici ,59 Ammortamento Automezzi e Motomezzi ,06 Ammortamento Mobili e Arredi ,94 Ammortamento Altri beni materiali- Universalità beni indisponibili ,13 Ammortamento Altri beni materiali ,93 Ammortamento Economico ,18 95

114 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta B15 d Svalutazione dei crediti Acc.to a F.S.C. - Crediti da tributi - AC II 1b ,30 Acc.to a F.S.C. - Crediti v/imprese partecipate- AC II 2 c ,00 Acc.to a F.S.C. - Crediti v/altri soggetti - AC II 2 d ,34 Acc.to a F.S.C. - Crediti utenti e clienti - AC II ,18 ECONOMIE SUI TITOLI per crediti di dubbia esigibilità ,72 Acc.to a F.S.C. - Crediti v/altri soggetti - AC II 2 d - derivanti da crediti vantati da AMI liquidata ,00 Importo risultante dal Conto Economico ,54 B.19 Oneri diversi di gestione : E una voce residuale nella quale vanno rilevati gli oneri e i costi della gestione di competenza economica dell esercizio non classificabili nelle voci precedenti. Comprende i tributi diversi da imposte sul reddito e IRAP. Liquidato titolo ,38 Liquidato titolo ,59 Liquidato titolo ,62 Fatture da ricevere titolo ,62 Fatture da ricevere titolo ,76 Fatture da ricevere titolo ,35 Importo risultante dal Conto Economico ,32 96

115 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta C ) PROVENTI E ONERI FINANZIARI Il risultato della gestione finanziaria, determinato dal saldo tra interessi attivi e passivi, è negativo di ,20. C.21 Altri proventi finanziari: Sono rilevate in questa voce gli interessi attivi di competenza economica dell esercizio, rilevati sulla base degli accertamenti dell esercizio al titolo per ,39. C.22 Interessi ed Altri Oneri finanziari sono gli oneri finanziari liquidati nell esercizio in contabilità finanziaria e rettificati in sede di scritture di assestamento. C 22 a Interessi ed altri oneri finanziari Liquidato titolo ,59 Fatture da ricevere titolo ,00 Importo risultante dal Conto Economico ,59 E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI Il risultato della gestione straordinaria è determinata da più elementi, estranei alla gestione caratteristica dell ente, in particolare dagli accantonamenti ai fondi rischi futuri, dalle variazioni dei residui (minori e maggiori entrate, economie di spesa), dalle rettifiche di valore dei beni patrimoniali dovuti essenzialmente da disallineamenti delle scritture inventariali, dagli scostamenti legati alla valorizzazione delle aziende partecipate. Per le aziende in particolare la classificazione adottata è quella desumibile dal DPCM 28 dicembre 2011 che prevede la distinzione fra imprese controllate, ed gli altri soggetti (ivi comprese le partecipazioni di collegamento), con il conseguente abbandono del criterio del patrimonio netto adottato fino all anno precedente (principio contabile n. 3 Osservatorio Enti locali) ed il passaggio a costo. 97

116 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta E.25 a Proventi da permessi di costruire: comprende il contributo accertato nell esercizio relativo alla quota del contributo per permesso di costruire destinato al finanziamento delle spese correnti per ,00 ; E.25 c Sopravvenienze attive e insussistenze del passivo: Comprendono gli gli oneri, di competenza economica di esercizi precedenti, che derivano da incrementi del valore di passività o decrementi del valore di attività. Sono costituite prevalentemente dagli importi relativi alla riduzione di crediti o alla riduzione di valore di immobilizzazioni, determinate anche da disallineamenti delle scritture inventariali e la rilevazione delle insussistenze dell attivo all atto di riaccertamento dei residui attivi. E 25 c cancellazione residui titolo ,47 cancellazione residui titolo ,47 sopravvenienza per arrotondamento su debiti obbligazionari 0,08 Residuo debito Mutui - arrotondamento 0,80 Sopravvenienze su attrezzature informatiche ,71 Sopravvenienze su altri beni materiali ,15 Sopravvenienze su fabbricati Demaniali ,41 Sopravvenienze su terreni demaniali ,45 Sopravvenienze su terreni indisponib ,10 Sopravvenienze su terreni disponibili ,53 Sopravvenienze su fabbricati indisp ,05 Sopravvenienze su fabbr. Disponibili ,59 Sopravvenienze su P.N. di liquidazione AMI ,15 Sopravvenienze su valore Partecipate per modifica criterio di valutazione ,83 Sopravvenienza per minor acc.to a F.S.C. Su crediti v/amm.ni pubbliche -AC II 2 a ,20 Sopravvenienza per minor acc.to a F.S.C. Su crediti v/amm.ni pubbliche -AC II 4 c ,83 Importo risultante dal Conto Economico ,82 E.25 e Proventi straordinari Accertato titolo 4 -ALTRE ENTRATE IN CONTO CAPITALE N.A.C ,92 cancellazione residui passivi Titolo 9-Servizi c-terzi-eccedenza su cancell.res.att ,47 Importo risultante dal Conto Economico ,92 98

117 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta E.26. b Sopravvenienze passive e insussistenze dell'attivo Impegnato titolo Da esercizi precedenti ,10 oneri per trasferimenti a terzi, di competenza economica di esercizi precedenti (P.C. N.3 P.4.26) determinata dal passaggio dell' imputazione del costo da pagato ad impegnato ECONOMIE SUI TITOLI ,15 Impegno per aumento aliquote IVA -IMP ,00 Il residuo debito opere marittime al di euro ,52 non consente di assorbire completamente le quote capitale dovute sia per il 2013 per euro ,08 che per il 2014 per euro ,46 ultima quota che estingue il debito. E' una pratica istituita con legge 542 del che si conclude nel Nel corso degli anni, il pagamento delle quote capitale, l'arrotondamento degli importi ed il pagamento di modeste quote di interessi di mora e legali, (maturati nel tempo intercorso per ,02 verificare via via l'importo delle annualità in corso presso il Ministero delle Finanze), hanno determinato una sopravvenienza passiva di euro ,02.Si è pertanto ritenuto utile apportare una variazione di euro ,02 per aumentare il residuo debito e chiudere la gestione allineando le partite. Arrotondamento su IVA a credito 0,01 Insussistenze su beni immateriali ,51 Insussistenze su beni su mobili e arredi ,91 Insussistenze su beni su macchinari attrezzature e impianti ,70 Insussistenze su automezzi e motomezzi ,28 Insussistenze su terreni demaniali ,42 Maggior amm.to su altri beni materiali ,61 Insussistenza su Infrastrutture fognature depuratori - impianti illumin.pubblica 0,00 Insussistenza su valore Partecipate per modifica criterio di valutazione ,27 Insussistenza su valore Partecipate per modifica criterio di valutazione ,83 Insussistenza per svalutazione valore Partecipate per minor valore nel raffronto tra costo e P.N ,70 Insussistenza su acquisto diritto opzione e immobili non recepiti in inventario per disallineamento scritture inventariali ,00 Insussistenze su titoli 59,93 Importo risultante dal Conto Economico ,44 99

118 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta IL CONTO DEL PATRIMONIO Il Conto del patrimonio completa le informazioni sulla situazione finanziaria, economica e patrimoniale dell ente. A) La PARTE ATTIVA è suddivisa in tre aree: immobilizzazioni, attivo circolante, ratei e risconti. Le immobilizzazioni materiali ed immateriali sono gli elementi del patrimonio destinati ad un uso durevole ed sono iscritte nel conto del patrimonio al netto dei relativi fondi di ammortamento, trovano corrispondenza nelle risultanze inventariali dei beni immobili e mobili. Nelle immobilizzazioni finanziarie per la voce partecipazioni i criteri adottati sono stati adeguati al D.P.C.M Le Società Partecipate sono state iscritte con il metodo del patrimonio netto, utilizzando i dati relativi ai bilanci 2012 poiché alla data attuale nessuna delle società partecipate ha approvato il bilancio 2013, e per gli altri soggetti si è passati alla valutazione a costo: PATR.NETTO ALL'1- VALUTAZIONE A ALTRI SOGGETTI COSTO FIERA DI GENOVA S.p.A , ,54 SOCIETA PER CORNIGLIANO S.P.A , ,50 TUNNEL DI GENOVA S.P.A , ,50 A.R.R.E.D. S.P.A , ,28 MARINA FIERA DI GENOVA S.P.A , ,00 BANCA POP. ETICA S.c.a.r.l , ,00 FILSE spa , ,12 STAZIONI MARITTIME S.P.A , ,00 SISTEMA TURISTICO LOCALE DEL GENOVESATO 4.175, ,00 SGM , ,00 ARE 7.093, ,00 RETROPORTO 6.065, ,00 CONSORZIO VILLA SERRA , ,73 TOTALE ALTRI SOGGETTI , ,67 100

119 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta L attivo circolante contiene le seguenti voci: CREDITI: Rappresentano le somme ancora da riscuotere a seguito di accertamenti finanziari o, nel caso di entrate da servizi rilevanti ai fini IVA, di fatture emesse e non ancora riscosse. I crediti derivanti dalla gestione ordinaria dell ente sono esposti al presunto valore di realizzo, al netto del fondo svalutazione crediti : CONTO PATR.LE CREDITI INIZIALI DIMINUZ. MAGG. ACCERT. ACCERTAMENTI RISCOSSIONI CONSISTENZA FINALE A C II 1b Altri crediti da tributi , , , , ,60 Di cui F.do sval.crediti , ,71 Altri crediti da tributi-credito Iva A C II 1b non accertata , , , , ,14 A C II 1c Crediti da Fondi perequativi , , , , ,48 Crediti verso amministrazioni A C II 2 a pubbliche , , , , , ,19 Di cui F.do sval.crediti ,20 0,00 Crediti per contributi agli A C II 2 b investimenti da imprese controllate , , , ,91 A C II 2 c Crediti v-imprese partecipate ,00 0, ,00 0, , ,00 A C II 2 d Crediti verso altri soggetti , ,58 0, , , ,76 Fondo rischi su crediti , ,00 Di cui F.do sval.crediti , ,86 A C II 3 Crediti Verso clienti ed utenti , ,82 0, , , ,43 Fondo rischi su crediti , ,56 Di cui F.do sval.crediti , ,72 A C II 4 b Crediti per attività svolta per c/terzi , , , , ,00 A C II 4 C Crediti v/altri , ,15 0, , , ,98 A C II 4 C Crediti v/altri , ,00 Fondo rischi su crediti , ,16 Di cui F.do sval.crediti , ,50 A C IV 2 Altri depositi bancari e postali 871, , , ,84 TOTALE , , , , , ,33 101

120 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta Di seguito l elenco dei crediti stralciati dal conto del bilancio con D.D. ed iscritti nello stato patrimoniale in base al principio contabile generale n. 9 della prudenza. 102

121 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta 103

122 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta 104

123 COMUNE DI GENOVA DIREZIONE RAGIONERIA Settore zione e Bilanci Rendiconto 2013 Relazione della Giunta 105

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONE BASILICATA DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA Bilancio di Previsione pluriennale per il triennio 2015-2017. Potenza, Dicembre 2014 * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato di Previsione dell

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga Parte I N. 4 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 31-1-2015 253 Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Legge Regionale 27 gennaio 2015, n. 6 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE

Dettagli

L art. 28 della Legge 448/98 prevedeva la riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (P.I.L.).

L art. 28 della Legge 448/98 prevedeva la riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (P.I.L.). COMUNE DI MALNATE Provincia di Varese PATTO DI STABILITA Il patto di stabilità interno, istituito con l art. 28 della Legge n. 448/98, ha esteso agli Enti Locali, in applicazione del federalismo fiscale,

Dettagli

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018 IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga 770 N. 6 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 9-2-2016 Parte I Legge Regionale 9 febbraio 2016, n. 4 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha

Dettagli

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE ( 174 20/11/2012) Oggetto: VARIAZIONE AL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 - ASSESTAMENTO GENERALE DI BILANCIO Premesso: IL - che con iberazione Consiglio Comunale n. 56 26/07/2012

Dettagli

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno PATTO DI STABILITA COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno SETTORE RISORSE UMANE ECONOMICHE E STRUMENTALI PATTO DI STABILITA INTERNO ENTI LOCALI Legge n 244 del 24/12/2007 Legge Finanziaria

Dettagli

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 RELAZIONE DELL ORGANO ESECUTIVO AL RENDICONTO DI GESTIONE 2014 Articolo 231

Dettagli

Direzione Finanza 2015 06779/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 06779/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 06779/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 86 approvata il 9 dicembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 688.990,96

Dettagli

C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO

C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO Albo Pretorio online n. Registro Pubblicazione pubblicato il C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE O G G E T T O ORIGINALE N. Approvazione

Dettagli

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione del Tribunale di Locri Relazione del Tesoriere CONSUNTIVO ANNO 2009 ORDINE DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione

Dettagli

Direzione Finanza 2015 06679/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 06679/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 06679/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 84 approvata il 3 dicembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 200.000,00

Dettagli

C O M U N E D I B E D U L I T A

C O M U N E D I B E D U L I T A NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO DI PREVISIONE 2015-2017 La nota integrativa al bilancio costituisce allegato obbligatorio al documento di programmazione e viene redatta in conformità alle prescrizioni del

Dettagli

Art. 1 (Bilancio di competenza - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

Art. 1 (Bilancio di competenza - Stato di previsione dell'entrata e della spesa) Legge regionale 27 aprile 2015, n. 13 Bilancio di previsione della Regione Calabria per l anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale 2015 2017. (BURC n. 27 del 27 aprile 2015) Art. 1 (Bilancio di competenza

Dettagli

28/07/2014. In collaborazione con. www.risorsecomuni.it 7 novembre 2013 / MILANO, Palazzo delle Stelline

28/07/2014. In collaborazione con. www.risorsecomuni.it 7 novembre 2013 / MILANO, Palazzo delle Stelline il BILANCIO dell Ente Locale e i vincoli del PATTO di STABILITA interno In collaborazione con 26 luglio 2014 / MILANO MILANO, Palazzo delle Stelline www.risorsecomuni.it 7 novembre 2013 / MILANO, Palazzo

Dettagli

Decorrenza dell ammortamento fissata al primo gennaio del terzo anno solare successivo a quello della data di perfezionamento;

Decorrenza dell ammortamento fissata al primo gennaio del terzo anno solare successivo a quello della data di perfezionamento; Direzione Finanza 2015 07074/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 91 approvata il 11 dicembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 1.999.996,00

Dettagli

Dinamica indebitamento

Dinamica indebitamento 2.7 DINAMICA E COSTO DELL INDEBITAMENTO, STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI La tabella sottostante riporta l indebitamento globale del Comune, suddiviso per soggetto finanziatore e tipologia di contratto, con

Dettagli

Direzione Finanza 2015 05387/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 05387/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 05387/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 61 approvata il 4 novembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 5.785.000,00

Dettagli

Direzione Finanza 2015 05876/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 05876/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 05876/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 68 approvata il 19 novembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 1.000.000,00

Dettagli

OGGETTO. VARIAZIONE DI RIEQUILIBRIO E ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 E DI VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI

OGGETTO. VARIAZIONE DI RIEQUILIBRIO E ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 E DI VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI OGGETTO. VARIAZIONE DI RIEQUILIBRIO E ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 E DI VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che: con delibera del Consiglio

Dettagli

COMUNE DI ASSEMINI RELAZIONE D INIZIO MANDATO

COMUNE DI ASSEMINI RELAZIONE D INIZIO MANDATO COMUNE DI ASSEMINI (Provincia di Cagliari) RELAZIONE D INIZIO MANDATO Sindaco Mario Puddu Proclamazione 11 giugno 2013 (Art. 4-bis, D. Lgs. 06/09/2011 n. 149 e s.m.) Deliberazione della Giunta Comunale

Dettagli

Città di Albisola Superiore BILANCIO DI PREVISIONE 2015

Città di Albisola Superiore BILANCIO DI PREVISIONE 2015 Città di Albisola Superiore BILANCIO DI PREVISIONE 2015 Consiglio Comunale, 13 agosto 2015 VERSO UNO SCHEMA DI BILANCIO ARMONIZZATO.. L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI IL QUADRO NORMATIVO

Dettagli

Direzione Finanza 2015 07168/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 07168/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 07168/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 95 approvata il 17 dicembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUI PER COMPLESSIVI EURO

Dettagli

Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32

Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32 Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32 Bilancio di Previsione 2009 e Pluriennale Triennio 2009 2011 (B. U. Regione Basilicata N. 60 del 29 dicembre 2008) Articolo 1 Stato di Previsione dell Entrata 1.

Dettagli

Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE

Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Parte I N. 14 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 30-4-2014 2399 Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Legge Regionale 30 aprile 2014, n. 9 BILANCIO DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO

Dettagli

Come introdurre la nuova contabilità armonizzata nei comuni e nelle province

Come introdurre la nuova contabilità armonizzata nei comuni e nelle province Come introdurre la nuova contabilità armonizzata nei comuni e nelle province Il riaccertamento straordinario dei residui Il riaccertamento straordinario dei residui, previsto dall articolo 3 comma 7 e

Dettagli

LA GIUNTA COMUNALE. premesso:

LA GIUNTA COMUNALE. premesso: LA GIUNTA COMUNALE premesso: - che, ai fini della tutela dell'unità economica della repubblica, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi

Dettagli

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 1) Introduzione Com è noto, nel corso del 2015, gli enti territoriali,

Dettagli

Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34

Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34 CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34 Bilancio di Previsione per l Esercizio Finanziario 2011 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2011 2013. * * * * * * * * * *

Dettagli

* * * * * * * * * * * *

* * * * * * * * * * * * CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA Legge Regionale: Bilancio di Previsione per l Esercizio Finanziario 2009 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2009 2011. * * * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato

Dettagli

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2015 e Pluriennale 2015/2017 SOMMARIO

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2015 e Pluriennale 2015/2017 SOMMARIO Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2015 e Pluriennale 2015/2017 Preambolo SOMMARIO Art. 1 Art. 2 - Bilancio annuale - Bilancio pluriennale Art. 3 - Allegati ex art.

Dettagli

Decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, coordinato con la legge di conversione 6 agosto 2015, n. 125

Decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, coordinato con la legge di conversione 6 agosto 2015, n. 125 La gestione in esercizio provvisorio del bilancio 2016 problemi della gestione collegati all approvazione di un bilancio solo annuale 2016, anche in riferimento all equilibrio di cassa. Giovanni Ravelli

Dettagli

C.O.VE.VA.R. PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015 E DOCUMENTI ALLEGATI IL REVISORE. Dr. Tino Candeli

C.O.VE.VA.R. PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015 E DOCUMENTI ALLEGATI IL REVISORE. Dr. Tino Candeli C.O.VE.VA.R. Consorzio Obbligatorio Comuni del Vercellese e della Valsesia per la gestione dei rifiuti urbani della Provincia di Vercelli PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

Relazione allegata al Bilancio di previsione

Relazione allegata al Bilancio di previsione PATTO DI STABILITÀ 2015 Relazione allegata al Bilancio di previsione Aspetti introduttivi La legge di stabilità 2015 (L. n. 190/2014) torna a modificare le disposizioni riguardanti il patto di stabilità

Dettagli

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE ( 199 19/11/2013) OGGETTO: ESTINZIONE ANTICIPATA DI MUTUI CONTRATTI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI SPA E VARIAZIONE DI BILANCIO AI SENSI DELL ART. 175, COMMA 2 E 3 DEL D.LGS. 267/2000. PREMESSO che:

Dettagli

Art. 1 (Bilancio di competenza Stato di previsione dell entrata e della spesa)

Art. 1 (Bilancio di competenza Stato di previsione dell entrata e della spesa) Legge regionale 27 dicembre 2012, n. 71 Bilancio di previsione della Regione Calabria per l anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015. (BUR n. 23 del 17 dicembre 2012, supplemento straordinario

Dettagli

Preventivo Economico Finanziario anno 2015

Preventivo Economico Finanziario anno 2015 Preventivo Economico Finanziario anno 2015 1 Risultato della gestione patrimoniale individuale 720.000 2 Dividendi e proventi assimilati: 250.000 a) da società strumentali b) da altre immobilizzazioni

Dettagli

COMUNE DI BORGOSATOLLO Provincia di Brescia Il Ragioniere comunale

COMUNE DI BORGOSATOLLO Provincia di Brescia Il Ragioniere comunale 1- Risultato di esercizio. COMUNE DI BORGOSATOLLO Provincia di Brescia Il Ragioniere comunale Relazione al Rendiconto di gestione Esercizio 2012 La gestione economico-finanziaria dell anno 2012 si è conclusa

Dettagli

L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011

L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011 SEMINARIO Regione Emilia-Romagna Armonizzazione della contabilità regionale Antonio Strusi L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011 21/6/2013 1 L INDEBITAMENTO NEL DECRETO CORRETTIVO

Dettagli

L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI Corso di formazione istituzionale

L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI Corso di formazione istituzionale L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI Corso di formazione istituzionale Modulo n. 4 L APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO CONTABILE GENERALE DELLA COMPETENZA POTENZIATA (ottobre 2014) PRESENTAZIONE:

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno Ministero dell Economia e delle Finanze DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO di concerto con il Ministero dell Interno DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI VISTO il decreto

Dettagli

Comune di BIBBONA (LI)

Comune di BIBBONA (LI) RELAZIONE AL BILANCIO SUL RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA' 2013 1 IL QUADRO NORMATIVO VIGENTE 1.1 Aspetti introduttivi Le norme che disciplinano il patto di stabilità degli enti locali per l anno 2013

Dettagli

Acquisto Acquisto e ristrutturazione beni immobili

Acquisto Acquisto e ristrutturazione beni immobili Acquisto Acquisto e ristrutturazione beni immobili Documentazione 1 da produrre per l istruttoria di affidamento ai sensi della Circolare 1273 del 22 luglio 2008 e s.m.i. Domanda di prestito (Mod. EP001/prestito

Dettagli

Allegato F) Delib. G.C. n. 38/2015 CITTÀ DI SAN MAURO TORINESE PROVINCIA DI TORINO NOTA TECNICA

Allegato F) Delib. G.C. n. 38/2015 CITTÀ DI SAN MAURO TORINESE PROVINCIA DI TORINO NOTA TECNICA Allegato F) Delib. G.C. n. 38/2015 CITTÀ DI SAN MAURO TORINESE PROVINCIA DI TORINO NOTA TECNICA ANNO 2015 BILANCIO DI PREVISIONE 2015 NOTA TECNICA Premessa Il D.Lgs. 118/2011 come modificato ed integrato

Dettagli

LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE)

LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE) Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE) ELEMENTI DI CONTABILITA RIFERITI ALLA FASE DELLA SPESA

Dettagli

Comune di Rodengo Saiano

Comune di Rodengo Saiano Comune di Rodengo Saiano RELAZIONE DELLA GIUNTA AL 2013 Prospetti di confronto e considerazioni sul Rendiconto dell esercizio 2013 Analisi dei dati di rendiconto Risultato economico e Stato patrimoniale

Dettagli

Assestamento del Preventivo economico 2015

Assestamento del Preventivo economico 2015 Assestamento del economico 2015 Relazione della Giunta Allegato 2 alla deliberazione della Giunta camerale n. 93 del 25 maggio 2015 Proposto da: Area Risorse finanziarie e Provveditorato RELAZIONE DELLA

Dettagli

L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres.

L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres. L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres. Regolamento per la determinazione dei criteri e delle modalità per il concorso delle

Dettagli

DECRETO LEGGE 8 APRILE 2013, n. 35

DECRETO LEGGE 8 APRILE 2013, n. 35 DECRETO LEGGE 8 APRILE 2013, n. 35 (pubblicato sulla G.U. n. 82 dell 8 aprile 2013) DISPOSIZIONI URGENTI PER IL PAGAMENTO DEI DEBITI SCADUTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, PER IL RIEQUILIBRIO FINANZIARIO

Dettagli

Comune di Marano Vicentino. Estinzione anticipata di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti

Comune di Marano Vicentino. Estinzione anticipata di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti Comune di Marano Vicentino Estinzione anticipata di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti Il nostro programma sul bilancio Nel nostro Comune il bilancio presenta un forte indebitamento generato dalla

Dettagli

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 PREMESSA Il Rendiconto Generale che viene presentato al dell Ordine degli Assistenti Sociali per l esercizio finanziario

Dettagli

DLgs 118/ 2011 DLGS 126/ 2014

DLgs 118/ 2011 DLGS 126/ 2014 L AVVIO DELLA RIFORMA CONTABILE DLgs 118/ 2011 DLGS 126/ 2014 Fonti: www.rgs.mef.gov.it/versione-i/e-governme1/arconet/- IFEL - Fondazione Anci: L armonizzazione alla luce della proroga Civetta E. L armonizzazione

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 28 NOVEMBRE 2013 544/2013/I RILASCIO DELL INTESA AL MINISTERO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE PER L APPROVAZIONE DEL RENDICONTO FINANZIARIO 2012 DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO

Dettagli

-gli artt. 1, 36, 38 e 41 della legge 5.8.1978, n. 457, prevedono il finanziamento di programmi di edilizia agevolata;

-gli artt. 1, 36, 38 e 41 della legge 5.8.1978, n. 457, prevedono il finanziamento di programmi di edilizia agevolata; REGIONE PIEMONTE BU38 24/09/2015 Codice A15010 D.D. 23 luglio 2015, n. 604 Contributi semestrali a favore degli Istituti mutuanti a copertura dei mutui agevolati disposti ai sensi delle Leggi 457/78, 94/82

Dettagli

CONFRONTO CON LE REGIONI SPERIMENTATRICI SULL ARMONIZZAZIONE CONTABILE DELLE REGIONI

CONFRONTO CON LE REGIONI SPERIMENTATRICI SULL ARMONIZZAZIONE CONTABILE DELLE REGIONI CONFRONTO CON LE REGIONI SPERIMENTATRICI SULL ARMONIZZAZIONE CONTABILE DELLE REGIONI IL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE (SECONDO L ATTUALE PRINCIPIO APPLICATO) E costituito dal fondo di cassa esistente al

Dettagli

Situazione indebitamento al 31.12.2009

Situazione indebitamento al 31.12.2009 Situazione indebitamento al 31.12.2009 Situazione indebitamento al 31.12.2009 A cura del Servizio Credito dell Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio Cagliari, Dicembre

Dettagli

VISTI i piani di erogazione e degli interventi predisposti dalle singole regioni allegati al presente decreto;

VISTI i piani di erogazione e degli interventi predisposti dalle singole regioni allegati al presente decreto; VISTO il decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca (di seguito,

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

La nuova Circolare CDP n. 1280 del 27 giugno 2013. Roadshow settembre-novembre 2013

La nuova Circolare CDP n. 1280 del 27 giugno 2013. Roadshow settembre-novembre 2013 La nuova Circolare CDP n. 1280 del 27 giugno 2013 Roadshow settembre-novembre 2013 1 Indice Pag. Scenario di riferimento Enti Locali 3 La nuova Circolare CDP n. 1280 4 Le nuove schede istruttorie 6 Cassa

Dettagli

SABATINI BIS come chiedere le agevolazioni

SABATINI BIS come chiedere le agevolazioni Le Guide professionalità quotidiana SABATINI BIS come chiedere le agevolazioni a cura di Bruno Pagamici Soggetti beneficiari Investimenti e spese finanziabili Contributo in conto interessi Domanda di agevolazione

Dettagli

COMUNE DI CORCIANO. Provincia di Perugia

COMUNE DI CORCIANO. Provincia di Perugia Oggetto: Parere del Responsabile dell Area Economico-Finanziaria ai sensi dell art. 153 del D.Lgs 267/2000. Bilancio di previsione anno 2014. Bilancio Pluriennale 2014/2016. Il sottoscritto Stefano Baldoni,

Dettagli

PRIME VALUTAZIONI SULLA DUE DILIGENCE DELLE PROVINCE E DELLE CITTA METROPOLITANE. Roma 5 agosto 2014 Conferenza Stato Città Autonomie Locali

PRIME VALUTAZIONI SULLA DUE DILIGENCE DELLE PROVINCE E DELLE CITTA METROPOLITANE. Roma 5 agosto 2014 Conferenza Stato Città Autonomie Locali PRIME VALUTAZIONI SULLA DUE DILIGENCE DELLE PROVINCE E DELLE CITTA METROPOLITANE Roma 5 agosto 2014 Conferenza Stato Città Autonomie Locali LA RILEVAZIONE DEI DATI L indagine sulla situazione finanziaria

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL MOLISE

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL MOLISE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL MOLISE FONDO TRATTAMENTO ECONOMICO ACCESSORIO PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO E PERSONALE ELEVATE PROFESSIONALITA ANNO 2015 1. FONDO PER IL TRATTAMENTO ECONOMICO ACCESSORIO

Dettagli

FORMAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2016 2018. a cura del Dipartimento Finanza Locale

FORMAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2016 2018. a cura del Dipartimento Finanza Locale FORMAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2016 2018 a cura del Dipartimento Finanza Locale Il disegno di legge di stabilità 2016 contiene le seguenti principali disposizioni concernenti gli enti locali: 1) Soppressione

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

1^ Giornata di Corso. Dr. Piersante Fabio

1^ Giornata di Corso. Dr. Piersante Fabio 1^ Giornata di Corso Decreto Legislativo 118/2011 Dr. Piersante Fabio EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO La disciplina dell armonizzazione dei sistemi contabili e deibilancidelleregioniedeglientilocalinelquadrodel

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 78 DEL 23-12-2009 REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010 2012.

LEGGE REGIONALE N. 78 DEL 23-12-2009 REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010 2012. LEGGE REGIONALE N. 78 DEL 23-12-2009 REGIONE TOSCANA Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010 2012. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 55 del 31 dicembre

Dettagli

RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012. Il Revisore unico di ATERSIR

RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012. Il Revisore unico di ATERSIR RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012 Il Revisore unico di ATERSIR Preso in esame lo schema di rendiconto per l esercizio 2012 proposto dal Direttore dell AGENZIA composto e corredato dai seguenti

Dettagli

Deliberazione della Giunta esecutiva n. 53 di data 13 aprile 2015.

Deliberazione della Giunta esecutiva n. 53 di data 13 aprile 2015. Deliberazione della Giunta esecutiva n. 53 di data 13 aprile 2015. Oggetto: Adesione al Protocollo promosso dalla Provincia autonoma di Trento per il sostegno dell accesso al credito dei fornitori della

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Servizio Sanitario Regionale Basilicata Azienda Sanitaria Locale di Potenza NUMERO 2013/00669 DEL 11/11/2013 Collegio Sindacale il 11/11/2013 Controllo preventivo regionale

Dettagli

DISCIPLINARE PER LA CONCESSIONE DEI MUTUI EDILIZI AGEVOLATI P R E M E S S A

DISCIPLINARE PER LA CONCESSIONE DEI MUTUI EDILIZI AGEVOLATI P R E M E S S A Automobile Club d Italia DISCIPLINARE PER LA CONCESSIONE DEI MUTUI EDILIZI AGEVOLATI P R E M E S S A La finalità del presente regolamento è quella di disciplinare la concessione di mutui edilizi agevolati

Dettagli

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Pluriennale 2013/2015 SOMMARIO

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Pluriennale 2013/2015 SOMMARIO Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Pluriennale 2013/2015 Preambolo SOMMARIO Art. 1 Art. 2 - Bilancio annuale - Bilancio pluriennale Art. 3 - Allegati ex art.

Dettagli

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi -

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - 71 - Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - Il Titolo 3 delle uscite è costituito dai rimborsi di prestiti e dalle anticipazioni di cassa. La contrazione di mutui a titolo oneroso

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese)

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012 L ORGANO DI REVISIONE Pasquale rag. Pizzi L ORGANO DI REVISIONE nella Sede Comunale, nel giorno 9 aprile 2013 ESAMINATI

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana

Consiglio regionale della Toscana Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 54/2009 (Atti del Consiglio) Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010 2012. *************** Approvata dal Consiglio

Dettagli

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento:

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento: DIREZIONE Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO Decreto N. 163 del 07-09-2015 Responsabile del procedimento: Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA Ordinario [X ] Immediatamente

Dettagli

4.1 La disciplina del patto di stabilità per il triennio 2009/2011

4.1 La disciplina del patto di stabilità per il triennio 2009/2011 4.1 La disciplina del patto di stabilità per il triennio 2009/2011 Il testo normativo vigente in materia di patto di stabilità discende dall art. 77 bis del D.L. 112/2008, convertito in L. 133/2008 e s.m.i.

Dettagli

DISCIPLINARE PER LA CONCESSIONE DEI MUTUI EDILIZI AGEVOLATI P R E M E S S A

DISCIPLINARE PER LA CONCESSIONE DEI MUTUI EDILIZI AGEVOLATI P R E M E S S A Automobile Club d Italia DISCIPLINARE PER LA CONCESSIONE DEI MUTUI EDILIZI AGEVOLATI P R E M E S S A La finalità del presente regolamento è quella di disciplinare la concessione di mutui edilizi agevolati

Dettagli

SPESA Fonte: Civetta Slides ( all. 4) IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO Il fondo pluriennale vincolato è un accantonamento di risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive

Dettagli

Legge regionale 4 dicembre 2015, n. 16. Quarta variazione al Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2015-2017 della Regione Campania.

Legge regionale 4 dicembre 2015, n. 16. Quarta variazione al Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2015-2017 della Regione Campania. Legge regionale 4 dicembre 2015, n. 16. Quarta variazione al Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2015-2017 della Regione Campania. IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato IL PRESIDENTE DELLA

Dettagli

VERBALE 2/2011 VOCI ENTRATE SPESE

VERBALE 2/2011 VOCI ENTRATE SPESE VERBALE 2/2011 L anno 2010, il giorno martedì 19 aprile, alle ore 14:30, presso l Ufficio del dott. Giuseppe Sinibaldi, Via Flavia n. 6 (la sede dell Ufficio Centrale del Bilancio - Ragioneria Generale

Dettagli

COMUNE DI GIARDINELLO PROVINCIA DI PALERMO SETTORE ECONOMICO FINANZIARIO

COMUNE DI GIARDINELLO PROVINCIA DI PALERMO SETTORE ECONOMICO FINANZIARIO COMUNE DI GIARDINELLO PROVINCIA DI PALERMO SETTORE ECONOMICO FINANZIARIO REPERTORIO GENERALE N.460 DEL 28.05.2013 DETERMINAZIONE N.255 DEL 28.05.2013 OGGETTO: determina a contrarre inerente l anticipazione

Dettagli

87083 -Amministrazione e controllo delle aziende pubbliche

87083 -Amministrazione e controllo delle aziende pubbliche 87083 -Amministrazione e controllo delle aziende pubbliche Sistema di bilancio delle Regioni Bilancio delle Regioni D.lgs. 28 marzo 2000, n.76: Stabilisce il concorso della finanza regionale al perseguimento

Dettagli

COMUNE DI CALVANICO CAPITOLATO SPECIALE

COMUNE DI CALVANICO CAPITOLATO SPECIALE COMUNE DI CALVANICO Procedura aperta, per l individuazione di un istituto mutuante con il quale stipulare un contratto di mutuo a tasso fisso finalizzato al finanziamento di debiti fuori bilancio, per

Dettagli

VERIFICA DEGLI EQUILIBRI

VERIFICA DEGLI EQUILIBRI VERIFICA DEGLI EQUILIBRI A. BILANCIO DI PREVISIONE 2005 1.Verifica pareggio finanziario ed equivalenza dei servizi per c/terzi Il bilancio rispetta, come risulta dal seguente quadro generale riassuntivo

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

COMUNE DI CIVITAVECCHIA PROVINCIA DI ROMA

COMUNE DI CIVITAVECCHIA PROVINCIA DI ROMA ORIGINALE COMUNE DI CIVITAVECCHIA PROVINCIA DI ROMA VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO COMUNALE (Deliberazione n. 121 del 22/05/2014) OGGETTO: ALIQUOTE TASI

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

ALLEGATO A CAPITOLATO SPECIALE. Espletamento dei servizi finanziari relativi alla concessione di due mutui

ALLEGATO A CAPITOLATO SPECIALE. Espletamento dei servizi finanziari relativi alla concessione di due mutui CAPITOLATO SPECIALE Espletamento dei servizi finanziari relativi alla concessione di due mutui Art. 1 Oggetto Oggetto del presente capitolato è la regolamentazione delle condizioni per l espletamento di

Dettagli

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese)

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2010 L ORGANO DI REVISIONE Pasquale rag. Pizzi L ORGANO DI REVISIONE nella Sede Comunale, nel giorno 09/03/2011 ESAMINATI

Dettagli

L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI Corso di formazione istituzionale

L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI Corso di formazione istituzionale L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI Corso di formazione istituzionale Modulo n. 5 Il riaccertamento straordinario e il fondo pluriennale vincolato (ottobre 2014) STRUTTURA DELLA PRESENTAZIONE:

Dettagli

CORSO FORMAZIONE REVISORI

CORSO FORMAZIONE REVISORI CORSO FORMAZIONE REVISORI Strumenti, metodologie, tempistiche: regole contabili uniformi, piano dei conti integrato, schemi di bilancio, bilancio consolidato con enti, aziende e società, sperimentazione.

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

-gli artt. 1, 36, 38 e 41 della legge 5.8.1978, n. 457, prevedono il finanziamento di programmi di edilizia agevolata;

-gli artt. 1, 36, 38 e 41 della legge 5.8.1978, n. 457, prevedono il finanziamento di programmi di edilizia agevolata; REGIONE PIEMONTE BU7 19/02/2015 Codice DB0803 D.D. 26 novembre 2014, n. 638 Contributi semestrali a favore degli Enti Mutuanti a copertura dei mutui agevolati disposti ai sensi delle leggi 457/78, 94/82

Dettagli

Servizio Edilizia Pubblica

Servizio Edilizia Pubblica Servizio Edilizia Pubblica SCHEMA ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DI CUI ALL ARTICOLO 1, COMMA 1 LETT. B) ED E) DEL PIANO NAZIONALE DI EDILIZIA ABITATIVA ALLEGATO AL D.P.C.M.

Dettagli

ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI:

ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI: ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI: al via la fase sperimentale A cura di Alessandro Beltrami Roma, 12 aprile 2012 I tempi di utilizzo degli strumenti I RESIDUI CON IL NUOVO PRINCIPIO CONTABILE IL FONDO

Dettagli

Art. 1 Definizioni. Art. 2 Finalità. Art. 3 Costituzione Fondo Regionale. Art. 4 Durata. Art. 5 Beneficiari del Fondo. Art. 6 Iniziative ammissibili

Art. 1 Definizioni. Art. 2 Finalità. Art. 3 Costituzione Fondo Regionale. Art. 4 Durata. Art. 5 Beneficiari del Fondo. Art. 6 Iniziative ammissibili REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL FONDO REGIONALE DI GARANZIA Art. 1 Definizioni Art. 2 Finalità Art. 3 Costituzione Fondo Regionale Art. 4 Durata Art. 5 Beneficiari del Fondo Art. 6 Iniziative ammissibili

Dettagli