Noi, la fame, il mondo.

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1 Noi, la fame, il mondo. Cos è viaggiare? E scoprire nuovi mondi, ponderare diverse culture, imbattersi in abitudini differenti. Ma non solo: capiamo che non tutti i Paesi sono come il nostro ma che esistono situazioni difficili e inumane che, purtroppo, molto spesso sono dimenticate e sottovalutate. Non possiamo più far finta di non vedere; dobbiamo conoscere.

2 Quando l ultimo albero sarà stato abbattuto, l ultimo fiume avvelenato, l ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro. -Toro Seduto

3 Spreco alimentare Multinazionali Fame nel mondo Sfruttamento Primo e terzo mondo Disturbi alimentari

4 Due opposti a confronto L'obesità è caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che porta effetti negativi sulla salute con una conseguente riduzione dell'aspettativa di vita. Si tratta di una patologia tipica delle società dette «del benessere». Rappresenta la principale causa di morte prevenibile in tutto il mondo. La sindrome medica kwashiorkor è un tipo di malnutrizione controversa, ma che si ritiene comunemente causata dall'insufficiente apporto di proteine. Dopo un periodo più meno lungo di dieta insufficiente compare un edema al volto o agli arti inferiori e superiori accompagnato da un addome gonfio.

5 Stando all analisi realizzata dalla FAO, gli sprechi alimentari nel mondo ammontano a più di 1,3 miliardi di tonnellate all anno, pari a circa un terzo della produzione totale. Insomma, su 3,9 miliardi di tonnellate di alimenti prodotti, 1,3 finiscono nella spazzatura. Spreco alimentare Lo spreco alimentare in Italia è altrettanto preoccupante. Nel nostro paese, nel giro di un anno, si spreca tanto cibo quanto potrebbe soddisfare il fabbisogno alimentare di tre quarti della popolazione italiana. Un anno di spreco alimentare in Italia sfamerebbe ben abitanti. Non c è da meravigliarsi, allora, nell apprendere che gli sprechi alimentari nel mondo potrebbero arrivare a sfamare l intera Africa.

6 Le multinazionali Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Queste multinazionali gestiscono 500 marchi che entrano nelle nostre case quotidianamente. Così pasta, biscotti e caffè diventano globali, anche in Italia. E le grandi questioni, come l uso di oli e grassi nei prodotti, vengono decise a tavolino. Hanno 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e miliardi di capitalizzazione, l equivalente della somma del PIL dei paesi più poveri della Terra.

7 Cioccolata: niente di più buono Nel 2001 è stato firmato il Protocollo Harkin- Engel. La convenzione internazionale nacque con l obiettivo di migliorare gli standard sul lavoro minorile, elaborare una certificazione del cacao e proibire le forme di schiavitù, ottenendo il sostegno dell industria, dei governi nazionali e delle organizzazioni non governative L industria dell alimento più buono del mondo ancora oggi nasconde scenari loschi di schiavitù e sfruttamento. I bambini e i ragazzi che lavorano nelle piantagioni di cacao africane sarebbero, secondo alcune stime, più di 200mila di età compresa tra i cinque e i quindici anni, vittime di una vera e propria tratta. Lavorano sottopagati se non gratuitamente, in condizioni pessime: vengono maltrattati e tenuti rinchiusi in baracche, spesso malnutriti. Il fenomeno riguarda numerosi paesi dell Africa occidentale, tra i principali produttori di cacao del mondo (il 70% della produzione mondiale di cacao è coltivato qui): Costa d Avorio, Mali, Benin, Togo, Ghana, Nigeria, Camerun, Burkina Faso. I bambini lavoratori sono spesso esposti a condizioni estremamente dannose per la loro salute fisica e mentale, come afferma l International Labor Rights Forum, una ONG statunitense.

8 Cosa mangia il mondo in una settimana? Italia 260,11 $ Francia 419,95 $ Germania 325,81 $ Giappone 317,25 $

9 Lussemburgo 465,84 $ Norvegia 379,41 $ Gran Bretagna 253,15 $ Stati Uniti d America 341,98 $

10 Bhutan 5,03 $ Ciad 1,23 $ Ecuador 31,55 $ Egitto 68,53 $

11 Guatemala 75,70 $ Mali 26,39 $ India 39,29 $ Mongolia 40,02 $

12 Ho fame. Vorrei mangiare. Ho sete. Vorrei bere. A volte siamo consapevoli di non poter fare ciò che vorremmo fare. E non è colpa nostra. E solo colpa loro. Loro sono le multinazionali, i governi sanguisughe, interessati soltanto al petrolio, ai diamanti, a tutto ciò che potrebbe incrementare i loro sporchi profitti. Della mia vita non interessa a nessuno. Ho fame. Vorrei mangiare. Ho sete. Vorrei bere. Spesso mi chiedo quant è ingiusto il mondo e per quanto dovrà esserlo. A volte vedo la luce, a volte qualcuno ci aiuta, ma tutto ciò è solo una piccola goccia nel mare della nostra condizione. Ho fame, ho sete e sono stanco di tutto ciò. Qualcuno mi aiuti.

13 Presentazione Classe 5 C Liceo Scientifico A. Vallisneri Poesia Andrea Bertini Bibliografia Wikipedia IdeeGreen La Repubblica La Stampa Time