TITOLO: Codice concordato di raccomandazioni per la qualità energetico ambientale di edifici e spazi aperti principi
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1 Codice ENEA TITOLO: Codice concordato di raccomandazioni per la qualità energetico ambientale di edifici e spazi aperti principi 1.OBIETTIVI Le Amministrazioni Pubbliche si riconoscono nella "Carta delle città europee per un modello urbano sostenibile" (Aalborg, 1994), i cui principi promuovono e garantiscono, e che forma parte integrante del presente codice, per le disposizioni in esso non specificamente inserite. L'elevata qualità energetico ambientale degli interventi volti a incidere sul territorio costituisce per le Amministrazioni Pubbliche interesse pubblico da soddisfare nell'assolvimento dei propri scopi istituzionali. Costituiscono obiettivi delle Amministrazioni Pubbliche la riduzione dei consumi di risorse ambientali ed energetiche e il controllo degli impatti complessivi sull'ambiente e sul territorio. Le Amministrazioni Pubbliche promuovono e garantiscono anche con riferimento alle attività dei soggetti privati l'elevata qualità energetico ambientale nell'attuazione di programmi di riqualificazione urbana, recupero edilizio e urbano, edilizia di sostituzione, pianificazione di nuovi insediamenti e utilizzo del suolo. 2. ORGANIZZAZIONE Le Amministrazioni Pubbliche adottano, nel rispetto delle leggi, le necessarie modifiche alla propria organizzazione, volte a consentire lo svolgimento di un efficiente azione nelle materie di cui al presente codice. 3. SCELTE IN MATERIA DI INTERVENTI NEL TERRITORIO IN RELAZIONE ALLA QUALITA ENERGETICO AMBIENTALE DI EDIFICI E SPAZI APERTI Pagina 1 di 10
2 Le scelte in materia di modifiche del territorio, volte ad assicurare un'elevata qualità energetico-ambientale degli edifici e degli spazi aperti, si attuano con il ricorso, nei singoli comportamenti e provvedimenti di competenza, ai seguenti criteri e principi: 1) esame in termini ecologici, ed in misura adeguata alla dimensione del proprio territorio, della gestione dei sistemi direttamente incidenti sulle risorse ambientali. Nell'ambito di tale esame acquistano rilevanza i sistemi relativi a: energia (energia elettrica e termica, energie rinnovabili); acqua (acqua potabile, piovana, di falda); materiali (produzione, uso, riciclaggio e dismissione); rifiuti (trattamento e riciclaggio); ecosistema e paesaggio (microclima, habitat naturale per flora e fauna, tempo libero, spazi verdi); trasporti (circolazione pubblica, privata, su gomma, su ferro, pedonale, ciclabile); inquinamento (qualità dell'aria, protezione del suolo e delle falde, protezione dal rumore, protezione dai campi elettromagnetici); 2) analisi delle risorse ambientali dello specifico territorio e promozione dell'equilibrio fra uso e conservazione; 3) promozione delle integrazioni funzionali nel territorio urbano e regolamentazione dell'uso del suolo e del sottosuolo, con riferimento alle valenze ambientali; 4) adozione di una congrua politica delle risorse energetiche per gli edifici, il ricorso ad energie rinnovabili e adeguati programmi di sviluppo ed integrazione; 5) adozione di una congrua politica delle risorse idriche per gli edifici, il miglioramento degli equilibri idrogeologici, la salvaguardia del ciclo naturale delle acque. 6) promozione della partecipazione della collettività alla gestione del territorio e delle sue trasformazioni, in aggiunta alle procedure già previste dalla legge e previsione di strutture atte a garantire la diffusione di informazioni per il pubblico sulla qualità energeticoambientale degli interventi sugli edifici e relativi spazi aperti. 7) utilizzo di banche dati e studi ambientali organizzati da soggetti pubblici e privati che operano nel settore e acquisiti anche attraverso specifici accordi tra i soggetti medesimi. 8) promozione di forme di pianificazione partecipata del territorio con tutti i soggetti interessati alle politiche ambientali. 4. ACQUA Le Amministrazioni Pubbliche adottano i seguenti comportamenti: Pagina 2 di 10
3 1) predisposizione di misure atte a garantire la qualità e l'efficienza delle reti di distribuzione nonché la qualità dell'acqua potabile; 2) individuazione di standard ottimali di riferimento per i consumi di acqua potabile e per gli scarichi immessi nella rete fognaria e relativi sistemi di controllo; 3) promozione dell utilizzo di tecniche di depurazione naturale; promozione dell utilizzo di tecniche per il recupero delle acque piovane e grigie; 5. ARIA Le Amministrazioni Pubbliche adottano i seguenti comportamenti: 1) corretta localizzazione degli insediamenti edilizi in rapporto alle attività industriali; 2) individuazione degli intervalli di valori di inquinanti che possono essere immessi nell'atmosfera dagli edifici (in relazione alle attività di costruzione, ai materiali ed all'uso impiantistico); definizione di standard ottimali per garantire la qualità dell aria all interno degli edifici. 6. SUOLO Le Amministrazioni Pubbliche adottano i seguenti comportamenti: 1) ricorso a modelli insediativi compatibili con la morfologia dei luoghi; 2) utilizzo di indici di fabbricabilità espressi in termini di mq.n.u./mq. (metro quadrato netto utile su metro quadrato); 3) previsione di interventi che tengano presente la permeabilità del suolo 7. VERDE Le Amministrazioni Pubbliche adottano i seguenti comportamenti: 1) utilizzo del verde come parametro di qualità bioclimatica in ambito urbano; 2) predisposizione di misure atte a garantire il rispetto delle specie locali ed il loro utilizzo per interventi di riqualificazione del territorio; 8. ENERGIA Le Amministrazioni Pubbliche adottano i seguenti comportamenti: Pagina 3 di 10
4 1) predisposizione di misure ed utilizzo di tecnologie atte a garantire l efficienza energetica nelle reti di distribuzione dei vettori energetici, utilizzando, ove possibile, le energie rinnovabili; 2) predisposizione di misure ed utilizzo di tecnologie atte a garantire l efficienza energetica all interno degli edifici di nuova progettazione o nel recupero del costruito, utilizzando, ove possibile, le energie rinnovabili; 3) adozione di standard ottimali di riferimento per i consumi di energia degli edifici (e relativi strumenti di controllo). 9. PROVVIDENZE E AGEVOLAZIONI Le Amministrazioni Pubbliche adottano o promuovono, anche mediante incentivi, interventi di progettazione, ristrutturazione e manutenzione che, nelle loro diverse fasi, considerino e contemperino obiettivi energetici ed ambientali e, in particolare, interventi che a) considerino i dati climatici locali quali materiali primari; b) controllino i consumi di energia, il ciclo delle acque (piovane, grigie, potabili), le emissioni e i rifiuti; c) utilizzino prodotti ecocompatibili e materiali locali e tecnologie energetico-efficienti; d) considerino gli spazi esterni come parte integrante e non complementare del progetto degli edifici; e) prevedano una cantierizzazione ispirata ai principi energetico-ambientali. Le Amministrazioni Pubbliche individuano incentivi e agevolazioni che rendano conveniente per i soggetti privati attenersi ai principi di cui al presente codice e indicono concorsi di progettazione edilizia di elevata qualità energetico-ambientale. Le Amministrazioni Pubbliche, nell ambito della propria autonomia impositiva, possono disporre riduzioni e agevolazioni tributarie e fiscali, e in materia di oneri di urbanizzazione, per interventi ad alta qualità energetico-ambientale Le Amministrazioni Pubbliche adottano o promuovono anche mediante incentivi la produzione e la diffusione di sistemi e componenti edilizi ecocompatibili, anche mediante la redazione di Capitolati Speciali di Appalto. Negli strumenti urbanistici sono esclusi dal computo delle Superfici Utili Nette tutti gli spazi utilizzati per realizzare e accogliere sistemi passivi di riscaldamento e/o di raffrescamento e, in genere, gli impianti tecnologici, (quali serre, terrazze continue per ventilazione incrociata).. Pagina 4 di 10
5 Possono essere previsti incentivi per la realizzazione di interventi di accorpamento delle zone a verde nelle aree di pertinenza degli edifici. Gli strumenti urbanistici incentivano, ove opportuno, interventi di progettazione e riqualificazione che privilegino l utilizzo dello spazio delle coperture degli edifici sia a tettogiardino, sia per il loro recupero a fini abitativi. 2. STRUMENTI URBANISTICI 10. PRINCIPI GENERALI Gli strumenti urbanistici favoriscono l integrazione funzionale e classificano il territorio in aree ove coesistano attività tra loro compatibili ed in aree di specializzazione, le quali comportano incompatibilità con altre attività. La valutazione delle unità di paesaggio deve contribuire alla costruzione dell apparato conoscitivo di base alle formazione di piani regolatori. Gli strumenti urbanistici attivano processi di densificazione. Tale comportamento costituisce criterio di consumo del suolo anche in relazione alla riduzione dei costi di distribuzione dell'energia e agli spostamenti e rende più flessibile l utilizzo di edifici e quartieri. Negli strumenti urbanistici i criteri di contabilità ambientale (come specificato nell art. 18 del presente Codice) costituiscono uno strumento di bilancio integrativo della contabilità economica e finanziaria. Il recupero ottimale dell urbanizzazione e dell'edificato esistenti e l edilizia di sostituzione costituiscono criterio preferenziale rispetto alla creazione di nuovi insediamenti estensivi. Gli strumenti urbanistici saranno corredati da schemi direttori di bonifica e di gestione delle acque piovane, al fine di garantire la salvaguardia del reticolo idrografico minore, la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua, consentire l'irrigazione e, ove possibile, la pulizia degli spazi aperti connessi all'edificio; Gli strumenti urbanistici saranno corredati da piani del verde che prevedano anche corridoi ecologici e trame verdi urbane per salvaguardare e promuovere la dotazione di spazi verdi; Pagina 5 di 10
6 Gli strumenti urbanistici saranno corredati da carte redatte utilizzando indici energetici fondiari (rapporto fabbisogno energetico/densità edilizia) per stabilire le priorità di intervento e per prevedere il fabbisogno energetico di edifici e gruppi di edifici. 11. CARTOGRAFIA DI BASE Le carte tematiche devono contenere gli elementi relativi alla conoscenza del suolo e del sottosuolo (carte geologiche ed idrogeologiche, carte idrologiche con indicazione del reticolo idrografico minore, carte geomorfologiche, carte del rischio sismico, carte delle linee elettriche, dei gasdotti e metanodotti, carte della distribuzione dei campi elettromagnetici). Le carte tematiche devono contenere le indicazioni utili alla tutela dei cicli ecologici e del paesaggio (carta dei biotopi e dei corridoi naturalistici, carta delle unità di paesaggio). Le carte tematiche devono contenere le indicazioni utili alla tutela e valorizzazione dell'eredità storica (carta dei beni storici, carta delle potenzialità archeologiche). Le carte tematiche devono contenere le indicazioni utili alla tutela della salute pubblica (carta dell'inquinamento atmosferico, climi e microclimi urbani, studi epidemiologici territoriali che individuino i fattori di connessione con le caratteristiche ambientali e urbane). Le carte climatiche devono contenere gli elementi relativi alla conoscenza della temperatura (media mensile della temperatura massima e minima), della pluviometria (media ed estremi mensili di quantità di precipitazioni), dell'umidità (media mensile dell'umidità assoluta), del soleggiamento (radiazione solare diretta e totale, ripartizione oraria della radiazione), dei venti (direzione e velocità). 12. MOBILITA ATTORNO ALL'EDIFICIO Gli strumenti urbanistici devono essere adottati, nel rispetto dei Piani Urbani del Traffico ove esistenti, anche tenendo conto della fluidità dei percorsi veicolari che possono influenzare gli edifici e devono prevedere piste ciclabili e pedonali. Gli strumenti urbanistici privilegiano la creazione di parcheggi sotterranei preferibilmente situati al disotto degli edifici. 13. ACUSTICA Pagina 6 di 10
7 Devono essere applicate tutte le regole della compatibilità acustica degli insediamenti, con particolare riferimento sia alla remotizzazione delle sorgenti (insediamenti residenziali lontani dalla viabilità principale), sia nella progettazione funzionale dei quartieri, curando una disposizione acusticamente compatibile degli edifici e delle sorgenti e l interposizione di elementi naturali (colline, dossi, ampie aree verdi) o artificiali (insediamenti di servizi) tra sorgenti e ricettori. 14. L'ASSETTO URBANO La configurazione geometrica dei raggruppamenti di edifici dovrà tenere conto delle interazioni con i venti principali ai fini del raffrescamento e riscaldamento passivo di edifici e spazi aperti o, qualora necessario, prevedere elementi di protezione da correnti fredde. 3. PROGETTI DI INTERVENTO 15. PRINCIPI GENERALI La durabilità del costruito e la conservazione delle risorse costituiscono obiettivi di pubblico interesse in tutti i progetti di trasformazione fisica del territorio. Le fasi di concezione, realizzazione, gestione, trasformazione e demolizione del costruito devono garantire una relazione coerente con il sito, ed in particolare: 1) una gestione ecologica dei caratteri dell'area per il miglior utilizzo delle risorse (microclima, morfologia, vegetazione, altri edifici, caratteri del suolo e del sottosuolo, presenza di specchi d'acqua); 2) una congrua utilizzazione delle opportunità del sito (approvvigionamento energetico ed idrico, reti di distribuzione, mobilità, qualità dell'aria esterna); 3) un'organizzazione del lotto che preveda l'integrazione edificio/impianti/altri edifici/spazi aperti, la corretta mobilità pedonale attorno all'edificio, la riduzione del fenomeno delle "isole di calore urbano"; 4) idonei accorgimenti volti ad ottenere la riduzione dei rischi di inquinamento per l'edificio, il vicinato e il sito, quali le emissioni di sostanze inquinanti dagli impianti e dai materiali, la riduzione dei rumori all'esterno, l'abbagliamento; Pagina 7 di 10
8 5) tendenziale azzeramento del bilancio idrico all interno dell area di pertinenza degli edifici, con lo scopo di ridurre al minimo l apporto di acqua di pioggia in fognatura, attraverso accorgimenti tecnici e naturali finalizzati ad un suo recupero integrale. Deve essere garantita una scelta integrata di sistemi e componenti. In particolare, devono essere garantite la adattabilità e durabilità degli edifici; l'uso di tecnologie appropriate (bioclimatiche, energetico-efficienti); una scelta ottimale dei procedimenti, che involga anche la conoscenze delle tecniche tradizionali locali e delle risorse umane in genere; una scelta ottimale dei prodotti con particolare preferenza verso i prodotti ecocompatibili e i materiali locali. Gli impianti elettrici, idrici e del gas devono essere progettati con caratteristiche di durabilità e sicurezza; in particolare gli impianti elettrici devono essere progettati con ampi margini in modo da consentire, in condizioni di sicurezza, carichi aggiuntivi inizialmente non prevedibili. Il cantiere deve essere organizzato in maniera da minimizzare gli impatti negativi sull ambiente, in particolare la gestione dei rifiuti deve consentire la riduzione del trasporto a rifiuto del terreno di scavo, la eventuale utilizzazione in situ e il recupero dei materiali di demolizione. 16. GESTIONE ENERGETICO AMBIENTALE Gli impianti devono essere progettati in maniera tale da garantire l efficienza nel tempo. Il ricorso alle energie rinnovabili è attuato mediante l'utilizzazione di sistemi solari attivi e passivi e di ventilazione naturale. Il risparmio energetico è perseguibile anche mediante impianti di cogenerazione, teleriscaldamento e teleraffreddamento urbano, mediante sistemi centralizzati di climatizzazione a contabilizzazione individuale, di pompe di calore utilizzanti anche eventuali acque di falda e superficiali come pozzo di calore. La gestione dell'acqua è volta ad assicurare la riduzione del consumo di acqua potabile (mediante l'adozione di sistemi a consumo differenziato), l'uso di acque non potabili, il Pagina 8 di 10
9 riuso di acque grigie e la verifica della qualità dell'acqua mediante la previsione di idonei controlli che garantiscano l'efficienza degli impianti di distribuzione fino alle utenze. 17. SALUBRITA E COMFORT Le Amministrazioni Pubbliche curano che i progetti di intervento contengano prescrizioni volte alla limitazione dei rischi di inquinamento dovuto ai materiali, agli impianti, al loro uso e manutenzione, ai gas nocivi. Le Amministrazioni Pubbliche curano che i progetti di intervento garantiscano: 1) la verifica delle condizioni degli ambienti a maggior rischio di inquinamento indoor; 2) la compatibilità elettromagnetica degli impianti; 3) il mantenimento e il miglioramento della qualità dell'acqua potabile, il trattamento delle acque non potabili, la gestione dei rischi dovuti all'uso di acque non potabili; 4) la stabilità e l'omogeneità delle condizioni di benessere anche in modo diversificato rispetto ad ambienti con caratteristiche termoigrometriche differenti; 5) l'isolamento acustico reciproco degli ambienti e rispetto all'esterno; la riduzione di fenomeni di riverberazione, eco, risonanza interni; 6) un adeguato utilizzo della luce naturale, la mancanza di fenomeni di abbagliamento o surriscaldamento; 7) il corretto illuminamento per luce artificiale ed il passaggio equilibrato e graduale dalla luce naturale a quella artificiale; 8) eliminazione dei cattivi odori derivanti da rifiuti, scarichi in fogna. 9) la ventilazione naturale controllata, diretta o indiretta, di tutti gli ambienti con attenta valutazione di quelli in sovrapressione o in depressione, anche mediante l utilizzo di chiostrine; 10) la previsione obbligatoria dell inserimento di locali idonei, finalizzati alla raccolta e stivaggio dei rifiuti differenziati destinati al riciclaggio e/o alla eliminazione. 18. RELAZIONE ECOSISTEMICA E DI EFFICIENZA GESTIONALE I progetti di intervento saranno corredati da una relazione ecosistemica che, esplicitando logiche e criteri adottati, consenta la valutazione del costo energetico ambientale dell'intervento, con l obiettivo della migliore valutazione del costo collettivo degli interventi. Pagina 9 di 10
10 La relazione conterrà anche i bilanci relativi all'utilizzo delle risorse, individuando i limiti massimi di consumo, secondo le indicazioni che seguono: 1) Energia: bilancio dei flussi energetici entranti e uscenti dall edificio; 2) Acqua: bilancio del consumo dell'acqua contenente la percentuale dell'utilizzo dell'acqua piovana (filtrata naturalmente o depurata), la percentuale di acque grigie recuperate, i consumi di acqua potabile, il volume di acque grigie da mandare in fogna; 3) Aria: valutazione delle concentrazioni degli inquinanti noti e indicazione dello scostamento dai valori limite, sia per l aria esterna, sia per l aria interna; 4) Materiali: bilancio dei costi energetico ambientali per l'estrazione, la lavorazione, il trasporto, la posa in opera, l'uso e la dismissione; percentuale di materiali riciclati; percentuale di materiali riciclabili; materiali che possono contenere radon; 5) Paesaggio: bilancio ecologico contenente la valutazione degli assetti territoriali (morfologia, idrologia, ambiti di esondazione, visuali paesaggistiche), la percentuale di copertura vegetale, il bilancio dei trasporti per l'accesso, il bilancio della biodiversità. La relazione conterrà anche indicazioni relative alla periodicità degli interventi di manutenzione che farà riferimento non solo ai singoli elementi ma anche ai componenti intesi come aggregazione di elementi. Pagina 10 di 10
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