BeeNet Apicoltura e ambiente in rete

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1 BeeNet Apicoltura e ambiente in rete Primi risultati della rete di monitoraggio: Franco Mutinelli - IZS delle Venezie

2 Struttura della rete BeeNet postazione 1 MODULO postazione 2 2 moduli (10 apiari) per regione. postazione 5 postazione 4 postazione 3 pannello esplicativo.

3 Regione N moduli APENET N moduli integrativi BEENET Abruzzo Basilicata 2 (1 regionale) - 2 Bolzano 1-1 Totale Note Calabria 4 (3 regionali) 1 5 Comprensorio intensamente coltivato ad agrumi (es. piana di Sibari) spesso interessato da intense mortalità di api per avvelenamento da agrofarmaci Campania Regione con aree (es. piana del Volturno e piana del Sarno) intensamente coltivate Emilia-Romagna 3 (3 regionali) 1 4 Friuli Venezia-Giulia Lazio Liguria Regione con zone agrarie ad indirizzo colturale diverso (frutticolo, orticolo, viticolo, sementiero, cerealicolo ecc.) Lombardia Regione con la più ampia superficie maidicola nazionale Marche Molise Piemonte Regione con un ampia superficie destinata a mais e con la presenza di estese zone viticole e frutticole (provincia di Cuneo) Puglia La copertura di questa estesa regione comporta l installazione di almeno tre moduli Sardegna Sicilia La copertura di questa estesa regione comporta l installazione di almeno tre moduli Toscana 4 (3 regionali) 1 5 Trento 1-1 Umbria 2 (1 regionale) - 2 Valle d Aosta Veneto 2 (2 regionali) 2 4 Totale Regione con la compresenza di vaste aree con diversi indirizzi colturali inframmezzate con importanti aree naturali Regione con un ampia superficie destinata a mais e con la presenza di estese zone viticole

4 Fasi operative BEENET Fase dei rilievi (in tutti e 4 i controlli) % alveari spopolati < >100 N alveari/apiario Rilevazione dei dati di campo Fase dei prelievi (in 2 dei 4 controlli) Inserimento dei dati nel sito internet Archiviazione, elaborazione e divulgazione dei dati Prelievo dei campioni in campo Spedizione dei campioni Analisi dei campioni

5 Funzionamento della rete BeeNet La gestione dei moduli della rete seguirà l impostazione già stabilita nell ambito del progetto Apenet, con alcune varianti Controlli periodici Sono previsti un minimo di 4 controlli annuali, da parte del referente del modulo, secondo queste cadenze (indicative): - 1 controllo: ultima settimana di marzo/prima decade di aprile; - 2 controllo: ultime tre settimane di giugno; - 3 controllo: ultima settimana di agosto/prima decade di settembre; - 4 controllo: ultima settimana di ottobre/prima decade di novembre Raccolta dei campioni Campioni di api vengono raccolti nel corso dei controlli primaverili (1 ) e di fine estate (3 ), per tenere sotto costante sorveglianza i livelli di infestazione delle colonie da parte di varroa, nosema e virus. Nelle aree a coltivazione intensiva, ove sia più alto il rischio di avvelenamento (ad es. gli areali maidicoli o quelli viticoli e frutticoli) saranno effettuati, in corrispondenza di uno o più controlli di routine, prelievi di campioni per la ricerca degli specifici principi attivi. In tutti gli altri casi, la raccolta di campioni avviene solo in caso di presenza di sintomi di malattia o di sospetto avvelenamento (campioni straordinari). Nei casi di sospetta patologia soggetta a denuncia, l apicoltore è sempre tenuto a darne comunicazione alla ASL competente per territorio.

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7 Descrizione dei moduli

8 Informazioni geografiche

9 Dati colturali

10 Controlli apistici 3 rilevazione: settembreottobre 2011 Forza della famiglia

11 Controlli apistici 3 rilevazione: settembreottobre 2011 Problematiche sanitarie sintomatiche

12 Controlli apistici 3 rilevazione: settembreottobre 2011 % perdite di alveari Il maggior tasso di mortalità è stato riscontrato nel modulo EMR2 dove sono morti il 40% degli alveari di cui il 35% nel 4 rilevamento. In questo modulo fenomeni di mortalità sono stati osservati anche negli anni precedenti, coinvolgendo il 50% delle postazioni del modulo. In ogni caso le perdite invernali di alveari superiori o uguali al 10% sono state rilevate nei moduli UMB1, UMB2, PGL1, CLB3 e CLB4. Complessivamente, considerando tutti gli alveari dei moduli che hanno finora comunicato i dati (829 alveari), la mortalità è stata in media del 3,1% nel 3 rilevamento, 3,4% nel 4 e 7,7% allo svernamento (questo ultimo dato è riferito solo a 530 alveari). Nel complesso la mortalità media degli alveari è stata del 13,8%.

13 Analisi di laboratorio Controlli apistici 3 rilevazione: settembre-ottobre 2011

14 Controlli apistici 3 rilevazione: settembreottobre 2011 Analisi di laboratorio Per quanto riguarda il polline, prelevato nel periodo autunnale del 2011, i valori medi più elevati di proteine grezze sono stati riscontrati nei moduli UMB1, UMB2, BLS1, CLB1. Invece TRN1, VNT2, EMR4, TSC2, UMB2, PGL1 e CLB2 sono i moduli con il maggior numero (> del 50%) di campioni con residui di pesticidi. Il Nosema ceranae, contrariamente al Nosema apis che non è mai stato riscontrato, era presente nella maggior parte dei campioni (> del 50%) provenienti dai moduli TSC2, LZO1, LGR1, EMR2, EMR3, VNT1 E TRN1. Il virus delle ali deformi (DWV) è stato rinvenuto nella totalità dei campioni analizzati di tutti i moduli, fatta eccezione per VNT1 e VNT2 dove ne sono risultati positivi il 60% e il 50% rispettivamente. Invece per gli altri due virus le percentuali di positivi erano diverse nei vari moduli ma con il 100% in BLZ1, MRC1 e MLS1 per ABPV e solo BLZ1 per CBPV. I moduli con i valori più elevati di infestazione da varroa sono stati CMP1, SRD1, MLS1 e MRC1.

15 Controlli apistici 3 rilevazione: settembreottobre 2011 Analisi di laboratorio Fra i 22 principi attivi rinvenuti nel polline prelevato nell autunno del 2011, ve ne sono alcuni il cui impiego, in campo agricolo, è vietato da diverso tempo, come ad esempio l Aldicarb, riscontrato in un campione del modulo EMR2, oppure il Carbaryl, rinvenuto in ben 9 campioni provenienti dai moduli TRN1, EMR2, TSC2, UMB1, UMB2 e PGL1. Altri prodotti invece sono vietati in ambito apistico come il Chlorfenvinphos (CLB1).

16 Controlli apistici 3 rilevazione: settembreottobre 2011 Analisi di laboratorio

17 Controlli apistici 3 rilevazione: settembreottobre 2011 Infestazione da varroa

18 Controlli apistici 3 rilevazione: settembreottobre 2011 Infezione da Nosema e da virus

19 Considerazioni: settembre-ottobre 2011 La mortalità invernale è risultata inversamente correlata alla percentuale di proteine grezze nel polline; - la mortalità totale, al terzo ed al quarto controllo, non è invece risultata correlata con nessuno dei parametri considerati (% varroa, % proteine grezze e presenza di residui di pesticidi); - la mortalità totale è risultata quasi doppia negli apiari infestati da Nosema rispetto a quelli privi; - considerando anche la presenza dei virus ABPV, CBPV e DWV (quest ultimo trovato in tutti i campioni analizzati), la percentuale di infestazione da varroa è risultata correlata col virus ABPV che, come risaputo, è legato alla presenza di questo acaro; - La presenza del virus CBPV è risultata inversamente proporzionale alla percentuale di proteine grezze nel polline. Per tenere nella giusta considerazione i risultati e le conclusioni riportate in questo primo bollettino BeeNet 2011, bisogna ricordare che la mortalità degli alveari (durante l anno e invernale) è il risultato degli effetti delle patologie, della gestione e delle problematiche ambientali (es. pesticidi) che insistono su di essi durante tutto l anno, mentre i dati di questo bollettino si riferiscono solo all ultimo quadrimestre 2011 essendo, il progetto BeeNet, iniziato a settembre 2011.

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21 Polline In generale i pollini delle regioni del Sud hanno un più alto contenuto in proteine grezze (ad esempio 27,17% nel modulo MLS-3 del Molise, 26,67% in CLB-1 della Calabria e 25,83% nel modulo CMP-4 della Campania, in media 23,23%) rispetto a quelli del Nord (18,25% nel VDA-1 della Valle d Aosta e 19,48% nel modulo LGR-2 della Liguria, in media 21,85%). Il 50,4% dei 117 campioni analizzati contengono almeno un principio attivo. Quelli prelevati nelle Regioni del Sud risultano maggiormente inquinati rispetto ai campioni di polline del Nord, in particolare da principi attivi utilizzati anche per la lotta alla varroa.

22 Api vive

23 Api vive N. apis non è mai stato riscontrato, mentre l 86,3% dei 205 campioni di api analizzati sono risultati positivi al N. ceranae. Questo dato conferma ulteriormente ciò che era stato già messo inluce nel precedente progetto Apenet, ossia la presenza in Italia del solo N. ceranae. I valori più alti di N. ceranae, sono stati riscontrati nei moduli PMN-2, PMN-4, LGR-1, LGR-2, LZO-1 e LZO-2 con una infezione di livello medio. Per quanto riguarda i virus, il 95,1% dei campioni analizzati (205) sono risultati positivi per DWV, il 69,7% per CBPV e il 48,2% per ABPV. I moduli che hanno registrato la percentuale più elevata di campioni con carica virale superiore a 10 milioni di copie (soglia che dovrebbe indicare anche una infezione sintomatica) sono stati LZO-2 e CLB-3 per il DWV (80% dei campioni), SCL-1 e SCL-4 per l ABPV (20%) e VNT-3 per il CBPV (25%). Nei moduli VDA-1, EMR-2, CMP-3, BSL-1, CLB-1 e CLB-4 i campioni sono risultati tutti positivi ai patogeni ricercati. Complessivamente nei campioni di api prelevati nelle regioni del Centro-Sud si riscontra una percentuale più elevata di positività sia per Nosema sia per i tre virus ricercati. Tuttavia le api delle Regioni del Nord contengono in media un maggior numero di spore equivalenti di Nosema rispetto a quelle del Sud.

24 Nosema ceranae

25 Virus DWV 95,1% Virus ABPV Virus CBPV

26 Polline

27 Polline

28 Polline L impiego di 13 di questi, e cioè: Aldicarb, Azinphos-Ethyl, Benzoximate, Carbaryl, Chlorfenvinphos, Coumaphos, Diniconazole, Tolyfluanid (è stato trovato il DMST, un suo metabolita), Endosulfan sulfate, Etaconazole, Fluvalinate-Tau, Profenophos, Tetramethrin, non è attualmente autorizzato sia in campo agricolo (non iscrizione nell Allegato 1 della Direttiva 91/414 CEE) sia nel settore veterinario. Due principi attivi sono attualmente in fase di rivalutazione per essere inclusi nell Allegato 1: il Propargite e il Terbuthylazine. I principi attivi più riscontrati nel polline sono il Fluvalinate-Tau e il Chlorfenvinphos, rispettivamente in 17 e 15 campioni. Questi due composti sono utilizzati anche in apicoltura per la lotta contro la varroa, ma mentre per il primo (principio attivo di Apistan) è attualmente in commercio, il secondo è stato ritirato. A causa della loro elevata persistenza, è molto facile rilevarli ambedue nella cera. Il terzo composto di più frequente riscontro nei campioni analizzati è stato il Chlorpyriphos-etile (in 10 campioni), un insetticida fosforganico che agisce sul sistema nervoso degli insetti, ampiamente utilizzato in agricoltura ed estremamente tossico per le api. Tra i composti più tossici per le api sono stati anche trovati anche il Dimethoate e l Imidacloprid, ognuno in 3 campioni e il Fipronil ed il Thiametoxam in un campione. Il Bitertanol, un fungicida sistemico, è stato il principio attivo rinvenuto con il più alto residuo (1,1 mg/kg), seguito dal Fenamidone (0,471 mg/kg), altro fungicida ad ampio spettro d azione.

29 Campioni straordinari

30 Considerazioni: 1 semestre 2012 Il quadro sanitario complessivo che scaturisce dai dati delle analisi di laboratorio effettuate sui campioni del primo semestre 2012, indica un tasso di infezione medio-bassa di Nosema ceranae. Il virus delle ali deformi (DWV) è presente in quasi tutti i campioni (95,1%) e nel 20% dei casi supera i 10 milioni di copie virali per ape. Per ABPV e CBPV le percentuali sono più basse, rispettivamente intorno al 50% e 70%, ma i campioni che superano i 10 milioni di carica virale sono solo circa l 1% e il 3%. I pollini delle regioni del Sud hanno un contenuto di proteine grezze più elevato; di contro la percentuale di campioni inquinati, in particolare da principi attivi utilizzati per la lotta alla varroa, è più alta rispetto a quelli del Nord. In generale il 50,4% dei campioni di polline analizzati contiene almeno un principio attivo.

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