INTER, ERBA STREGATA ALLEGRI INZAGHI INIZIATIVE HALL OF FAME IN DVD: INTER JUVE MILAN VS SCONTRO FRONTALE

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1 NELLE PAGINE SICILIANE URLO VON BERGEN:«RINASCEREMO CON GASPERINI» INIZIATIVE HALL OF FAME IN DVD: INTER JUVE MILAN REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL venerdì 21 settembre ,20 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO Anno anno 116 Numero numero 224 ITALIA EUROPA LEAGUE NEPPURE I NERAZZURRI RIESCONO A VINCERE IN CASA INTER, ERBA STREGATA Nagatomoal92 agguantairussidelrubinkazan:2 2 Pari dell Udinese con Di Natale(1 1) e della Lazio(0 0) SERVIZI ALLE PAGINE Il giapponese Nagatomo, 26 anni, e il cileno Vargas, 22 ALLEGRI VS SCONTRO FRONTALE Clamoroso litigio tra il tecnico del Milan e l allenatore degli Allievi, candidato a prendere il suo posto: volano parole grosse. Galliani minimizza Massimiliano Max Allegri, 45 anni. A destra, Filippo Inzaghi, 39 BOCCI, DELLA VALLE, PASOTTO ALLE PAGINE 2 3 l'editoriale ALLARME ROSSONERO di ANDREA MONTI Allegri e Inzaghi, l uno contro l altroamusoduro.seloscontros è limitato, come sembra, alle male parole si sarebbe tentati di archiviarlo senza troppe tragedie. Ma perilmilanquestisonotempigramielaliteèlaspiadiunambiente percorso da insane fibrillazioni. L ARTICOLO A PAGINA 25 INZAGHI TRIPLETTA DEL CILENO CONTRO L AIK IL NAPOLI VIAGGIA A TUTTO VAR..GAS MA HAMSIK SI FA CACCIARE D URSO, MALFITANO, G. MONTI A PAGINA 11 DOPO L IMPRESA CHAMPIONS 3 L esultanza di Fabio Quagliarella, 29 anni BOZZANI Juve da record in Europa nessuno corre con il suo ritmo GRAZIANO, OLIVERO ALLE PAGINE F.1 IL FERRARISTA:«MASSA DEVE RESTARE» Alonso,tregareperlafuga «Da Singapore solo finali» CREMONESI, PERNA, DEGL INNOCENTI PAG NUOTO IL FUTURO DELLA PELLEGRINI Lucas firma col Narbonne Chiama Fede in Francia? ARCOBELLI, GRIMALDI A PAGINA > IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI Fiducia a tempo per Allegri. Se fallisce è pronto il tandem Polverini-Fiorito. w

2 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 PRIMO PIANO IL CASO Polveriera Allegri-Inzaghi, lite e insulti davanti ai giovani rossoneri Max, in visita ai ragazzi del vivaio, incrocia Pippo: Galli deve separarli prima che vengano alle mani. Galliani: «Ho parlato con loro, tutto ridimensionato» Pagine a cura di ALESSANDRA BOCCI FABIANA DELLA VALLE MARCO PASOTTO MILANO Mancava solo questa. E non se ne sentiva il bisogno. I nervi tesi che stanno scandendo le ultime settimane rossonere ormai si estendono a qualsiasi latitudine e circostanza. Questa volta, però, i fatti acquistano una rilevanza assoluta visto che si tratta di una lite fra Massimiliano Allegri e Pippo Inzaghi. I due, fra i quali notoriamente non è mai stato amore folle, si sono ritrovati faccia a faccia e non se le sono mandate a dire. Prima le accuse, poi gli insulti, fino all intervento di un malcapitato Filippo Galli che li ha divisi, evitando probabilmente guai peggiori. Tour L episodio risale al pomeriggio dell altro ieri ed è avvenuto al centro sportivo Vismara, quartier generale delle giovanili rossonere. Allegri, che un paio di volte l anno è solito recarsi in visita per salutare i tecnici e prendere contatto coi baby milanisti, ha iniziato il tour accompagnato da Galli, responsabile del settore giovanile. Arrivato il momento degli Allievi nazionali di Inzaghi, ecco il fattaccio: i due si sono salutati freddamente, molto freddamente, si sono detti qualcosa di poco simpatico e dalle frasi sibilate a denti stretti si è passati a una lite vera e propria con tanto di insulti. lavignetta di STEFANO FROSINI Faccia a faccia Chi ha iniziato? Difficile dirlo. Sull accaduto circolano diverse versioni. Si parla di un Inzaghi particolarmente scostante al momento del saluto, cosa che avrebbe indispettito Allegri; si parla anche di un botta e risposta che potrebbe essere andato più o meno così. Allegri a Inzaghi: «Non devi parlare troppo in giro di me». Replica fulminea: «Stai zitto che è colpa tua se ho smesso di giocare». Frasi che comunque vanno riportate col condizionale. Peraltro anche le uniche riportabili, visto che quelle seguenti sono da bollino rosso. Tempistica poco felice Quando si è reso conto che la situazione stava degenerando, Galli si è portato via Allegri (che poi ha continuato regolarmente la visita), ma la scena è andata in onda all interno del campo di gioco. Quindi davanti a diversi testimoni. Fortunatamente sembra che i giocatori, in campo per l allenamento ma defilati rispetto al terzetto, non abbiano percepito quanto stava avvenendo. Quando ieri è iniziata a circolare la notizia, la domanda che si facevano tutti i tifosi è stata: era proprio il caso, visti i pessimi rapporti e visto il delicato momento in casa Milan, che Allegri andasse a far visita al Vismara, e quindi anche a Inzaghi? Una visita concordata da qualche giorno con Galli, d accordo, ma poco azzeccata nelle tempistiche. Niente spintoni Lungo la giornata sull accaduto si sono rincorse le voci più disparate. Le prime segnalazioni sono partite da Twitter, dilagando poi a macchia d olio sul web. Alcune versioni parlavano addirittura di spintoni e mani addosso (e anche di qualche video registra-

3 VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 Milan il retroscena to coi cellulari). Nulla di tutto ciò. Max e Pippo si sono «limitati» ad accuse e insulti. Anche sull entità delle offese non c è certezza. Ma questo è l ultimo dei problemi. Quello principale parla di due tesserati del Milan che hanno avuto una lite pubblica. E sono l allenatore della prima squadra e il collega degli Allievi nazionali, terza formazione in ordine di età e importanza. E evidente che un episodio del genere non giova all immagine di nessuno dei due. Men che meno ad Allegri, la cui panchina si trova già in una delicatissima posizione. Acqua sul fuoco In pochi secondi è venuto a galla tutto il rancore tra i due, che covava da tempo e tuttora alimentato anche dalle voci che vorrebbero Inzaghi al posto di Allegri. Il Milan, intanto, ufficialmente smorza i toni: «Ho parlato sia con Allegri sia con Inzaghi ed entrambi mi hanno minimizzato l accaduto ha dichiarato Galliani. Per me, quindi, l episodio è come se non fosse mai accaduto». E i diretti interessati? Smentiscono, soprattutto per quanto riguarda la parte degli spintoni, che in effetti non c è stata. Ma resta ugualmente un bruttissimo episodio. 4 LE SCINTILLE La tensione tra Allegri e Inzaghi inizia nell estate dello scorso anno SETTEMBRE 2011 Allegri non inserisce Inzaghi (che cerca il record di gol in Europa) nella lista Champions, mentre c è Mexes che ha il crociato rotto GENNAIO 2012 In Coppa Italia contro la Lazio, Inzaghi si scalda per tutta la gara, ma il tecnico non lo fa entrare. Ci saranno altri episodi del genere GIUGNO 2012 Inzaghi avrebbe voluto giocare ancora un altro anno, ma Allegri fa sapere alla società che il giocatore non rientra nei suoi piani tecnici Champions, tribune e un addio forzato C eravamo tanto odiati Non si sono mai amati. Filippo Inzaghi e Massimiliano Allegri hanno avuto un rapporto difficile fin dall inizio, perché il tecnico ha sempre concesso poco spazio all attaccante, costringendolo ad abituarsi più alla tribuna che alla panchina. Ma sopratutto l ha tenuto fuori dalla Champions League. Niente Europa Inzaghi non ha mai perdonato all allenatore rossonero di averlo escluso dalla lista Champions della scorsa stagione, dove lui avrebbe voluto continuare a inseguire Raul e il record di gol nelle coppe europee: Allegri ha preferito portare quattro attaccanti e lasciare un posto libero per l infortunato Mexes (che nella fase a gironi ha giocato solo una partita) per far scontare al difensore la giornata di squalifica. Una decisione mal digerita anche S Massimiliano Allegri e Filippo Inzaghi ai tempi del Milan: i due non si sono mai amati, tranne qualche momento nell anno dello scudetto dai tifosi, che per Allegri si è trasformata in un boomerang, visto che per i tanti infortuni il tecnico si è trovato spesso con gli attaccanti contati e un Pippo part-time gli avrebbe fatto comodo contro avversari modesti con il Plzen e il Bate Borisov. Pippo ci rimase male anche perché Allegri gli comunicò la notizia solo all ultimo minuto. Da lì sono nate tensioni e incomprensioni, Allegri ha cominciato a pensare che Inzaghi gli remasse contro nello spogliatoio e forse ha sofferto anche il fatto che i tifosi si fossero schierati con l attaccante. Scaldarsi a vuoto Allegri ha sempre detto di essere stato chiaro con Inzaghi e di avergli spiegato a inizio stagione che avrebbe fatto molte panchine. Inzaghi però aspettava più considerazione e in alcune situazioni si è sentito umiliato. Come in Coppa Italia con la Lazio, quando si scaldò ma non vide mai in campo. O come in campionato a Palermo, quando il Milan vinceva 3-0 già nel primo tempo ma Inzaghi entrò solo a 10 minuti dalla fine. Panchina bollente Pippo aveva anche pensato di andare via a gennaio, però è rimasto perché voleva chiudere la carriera al Milan. Fosse stato per lui avrebbe giocato ancora per un anno, ma l allenatore gli ha fatto capire chiaramente che non rientrava nei suoi progetti. Così Inzaghi ha smesso ma non è uscito dalla vita di Allegri: è diventato allenatore degli Allievi e ora che la panchina milanista traballa tra i nomi in ballo per sostituire il livornese c è anche quello di Pippo. Motivo in più per continuare a non amarsi. RIPRODUZIONE RISERVATA 4 I NUMERI 0 i gol segnati in casa dal Milan nelle prime 3 partite stagionali, 2 in campionato, 1 in Champions 3 le reti segnate in totale dal Milan finora in 4 partite, tutte e tre di Pazzini a Bologna 3 i punti in 3 partite in Serie A per i rossoneri per il momento, lo scorso anno erano a quota 2 2 le vittorie su 2 partite per gli Allievi nazionali guidati da Filippo Inzaghi, alla prima esperienza da allenatore A MILANELLO Un immagine della Curva Sud dei rossoneri LAPRESSE Confronto ultrà con squadra e allenatore Un ora a colloquio per ribadire il sostegno. Galliani ai giocatori: «Ora la scossa» MILANO Evidentemente ieri a Milanello era giornata di incontri. Prassi normale, in fondo, quando le cose non funzionano come dovrebbero. Galliani ha deciso di pranzare con Allegri (negli ultimi tempi ormai non si contano le volte in cui a.d. e allenatore hanno condiviso la tavola) e poi ha parlato alla squadra prima dell allenamento. Galliani ha chiesto unità di intenti e di spogliatoio, e ovviamente di tornare subito alla vittoria, per se stessi e per il tecnico. La dirigenza, insomma, sta cercando di dare un segnale e anche una scrollata al gruppo, restando vicina ai giocatori in vista del tour de force che porterà il Milan a giocare cinque partite nei prossimi sedici giorni. Stimoli Tre di queste saranno lontano da San Siro. Fortunatamente, verrebbe da dire, visto che in casa il rendimento è sconfortante. Il problema Meazza c è, con tanto di fischi e botteghini semi deserti. Al Milan probabilmente non sembra di giocare a Milano, sebbene non tutto lo stadio si accanisca sulla squadra. La Curva Sud, cuore del tifo rossonero, con Samp, Atalanta e Anderlecht non ha mai fatto mancare il proprio appoggio, che ha ribadito anche ieri a Milanello. Ed ecco il secondo colloquio di giornata. Una delegazione di otto ultrà ha chiesto e ottenuto di incontrare una rappresentanza della squadra (fra gli altri, capitan Ambrosini) e Allegri. Un incontro assolutamente pacifico, che aveva per scopo principale trasmettere il sostegno dei tifosi e che ovviamente voleva anche essere di stimolo per i giocatori. In parole povere: siamo sempre con voi, ma è ora di dare il massimo e iniziare a vincere. Il colloquio, avvenuto all interno del centro sportivo, è durato un oretta. «Allegri è sembrato il più tranquillo di tutti racconta Luca Lucci, uno dei leader della Curva Sud. Ci ha ringraziato per il sostegno e ci ha detto che gli piacerebbe avere tutto lo stadio a favore, perché la squadra è giovane, nuova e quindi ha bisogno di supporto. Noi la pensiamo come lui: è un gruppo molto giovane, che si sta formando. Occorre stare vicino ai ragazzi».

4 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012

5 PRIMO PIANO L INTERVISTA VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 3 Il maestro Galeone «Max, non ti riconosco Lancia Bojan e cambia» Il decano scuote il pupillo Allegri: «Mi aspetto una magia Questo Milan brutto e prevedibile non è una squadra sua» 1 2 LUIGI GARLANDO Galeone, ha sentito Allegri dopo Milan-Anderlecht? «No. Non lo sento da qualche giorno. Non capita spesso... Ma preferisco lasciarlo tranquillo. E lui evidentemente vorrà restare tranquillo. Normale». Le sembra tranquillo? «Lo stanno massacrando. Dimenticano un paio di cose: chi è partito e chi è fuori. Pato e Robinho hanno la qualità tecnica per dare la svolta. Qualche senatore che ha lasciato il Milan ha chiacchierato un po troppo. Max è sotto tiro. Ci sto male. Martedì ho spento la televisione dieci minuti prima. Temevo il gol dell Anderlecht». E prima di spegnere? «Ho visto un Milan brutto, senza fantasia, senza coraggio, prevedibile. Prevedibile, sopratutto, come le squadre di Allegri non sono mai. Quella non era una squadra di Max. Avrebbe anche potuto vincere per un episodio, così come avrebbe potuto pareggiare con Samp e Atalanta. Non avrebbe rubato nulla e con 5 punti oggi l aria sarebbe diversa. Ma non sarebbe cambiata la sostanza. Questa non è una squadra di Allegri e questo non è il vero Max». Boateng? «Si metta il cuore in pace: è un buon mediano, non sarà mai un 10. Un 10 vero quando riceve palla spalle alla porta si gira. Lui la passa indietro a De Jong e poi fischiano De Jong. Con Ibra era più facile per tutti. Pazzini è bravo, ma è un altra cosa e senza terzini che arrivano in fondo è dura per lui. C è stata un azione emblematica martedì. Un milanista ha tagliato il campo in orizzontale ed è passato davanti a Nocerino. Un anno fa Nocerino gli avrebbe sradicato la palla dai piedi, fosse stato anche Ibra, e sarebbe andato in porta. Martedì è rimasto a guardare il compagno che si è allargato in zona inutile. E cambiato tutto, anche lo spirito». Ecco il punto: è cambiato tutto e Allegri non cambia nulla. «Sono rimasto sorpreso anch io perché Max ha idee e coraggio. Vedi che il primo tempo è un disastro? Fai tre cambi in un colpo solo! E se qualcuno s infortuna? Chi se ne frega! Invece Max cambia un terzino con un terzino, un mediano con un mediano... Così sono bravi tutti. Io da Max mi aspetto una magia. Lo voglio spavaldo com è sempre stato. Il vero Max cambia le partite». Per esempio? «Bojan. Se sta bene è uno che fa le cose che ha fatto Tello a Barcellona: salta l uomo e decide. Può dare la svolta. Lui ed El Shaarawy che sta facendo bene, anche se è stato tonto martedì a schiacciare quella palla. Se la incorna dritta è gol. Questa mania di schiacciare di testa... Anche Muntari con Buffon. Avesse incornato dritto, il Milan avrebbe vinto il campionato e non saremmo qui a discutere Max». «Boateng è un mediano, non un 10. Dà la palla indietro, poi fischiano De Jong «Non ci siamo sentiti. Strano. Ma sarò a Udine per Max. Anche a costo di soffrire» 1. Giovanni Galeone e Massimiliano Allegri con Ariedo Braida agli Internazionali di tennis 2. Galeone allenatore di Allegri ai tempi del Pescara. I due si sono incrociati anche a Perugia e Napoli. Poi Max è stato il secondo di Galeone a Udine 3. Galeone oggi Allegri si sarebbe buttato nel fuoco per lei. Vede milanisti disposti a scottarsi per Allegri? «Io credo che la maggioranza sia con lui. Ambrosini è attaccato al Milan, ha senso di responsabilità istituzionale, sa cosa insegna Galliani: prima viene l allenatore, poi i giocatori. Da anni Max mi parla bene di Pazzini. Stanno con lui anche Emanuelson, Antonini e qualche ragazzotto, ma chi conta è Ambrosini che tiene insieme lo spogliatoio. E Galliani. Max mi assicura che Berlusconi lo incoraggia sempre». Come la vede a Udine? «L Udinese ha venduto tanto come al solito, ma fa più fatica del solito. Ha un giorno di riposo in meno dalla coppa. Anche in crisi, il Milan è più forte». Sarà allo stadio come un anno fa, quando ad Allegri riuscì la vittoria della svolta? «Ci sarò. Anche a costo di soffrire tanto». Ricorda quando Max era il suo secondo in Friuli nel 2006? «La qualifica esatta era ottimizzatore del lavoro. Non poteva essere ufficialmente il mio secondo, perché era stato appena licenziato come primo del Grosseto. Mentre Mancini, secondo della Lazio, poteva diventare primo della Fiorentina: leggi strane. Avevo già visto giocare le squadre di Max: Spal, Grosseto... Ma solo quando l ho osservato in campo a Udine, ho capito che sarebbe diventato un grande allenatore. In allenamento io lascio molto spazio ai miei collaboratori. Max aveva la mano e i tempi, s incazzava il giusto. Vorrei rivederlo così: sicuro, positivo, spavaldo». E se Max la chiamasse a fare l ottimizzatore al Milan? «Io? Sono un vecchio bacucco. Meglio andare in barca. Le sto parlando dal mare di Grado». Quindi esclude un prossimo Pescara-Milan, con Galeone contro Allegri? «Non esiste più il mio Pescara. E rimasta solo la gente. Qualche anno fa mi chiesero del Pescara. Risposi: Verratti e altri 10. Aveva 16 anni. Fino a sei mesi fa costava 2 milioni. Se il calcio italiano non si accorge di uno così, cosa sperare?» la scheda GIOVANNI GALEONE 71 ANNI ALLENATORE Giovanni Galeone è nato a Napoli, il 25 gennaio Dopo una carriera da calciatore con le maglie di Ponziana, Monza e Udinese, inizia piuttosto giovane l attività di allenatore, nel 1975, a soli 34 anni, prima come secondo all Udinese e poi al Pordenone. LE SUE SQUADRE Ecco le principali piazze dove ha allenato Udinese Perugia Napoli Pescara Ancona Udinese

6 6 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 EUROPA LEAGUE GIRONE H INTER 2 (4-4-2) ( ) 1Handanovic; 42Jonathan (dal 1 s.t. 14Guarin), 23 Ranocchia, 25 Samuel, 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 12 Gargano, 7 Coutinho; 99 Cassano (dal 22 s.t. 31 Alvaro Pereira), 88 Livaja (dal 15 s.t. 22 Milito). PANCHINA 27 Belec, 6 Silvestre, 40 Juan Jesus, 10 Sneijder. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA dal 15 s.t., dal 22 s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Guarin per gioco scorretto. RUBIN KAZAN 2 1 Ryzhikov; 2 Kuzmin, 76 Sharonov, 4 Cesar Navas, 25 Marcano; 66 Natcho, 27Bocchetti (dal 36 s.t. 19 Kaleshin); 8 Ryazantsev (dal 25 s.t. 6 Orbaiz), 23 R. Eremenko, 61 Karadeniz (dal 39 s.t. 10 Kasaev); 99 Rondon. PANCHINA 88 Haghighi, 9 Davydov, 22 Dyadyun, 55 Tore. ALLENATORE Berdyev. CAMBI DI SISTEMA dal 36 s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Bocchetti, Marcano e Orbaiz per gioco scorretto. MARCATORI Ryazantsev (R) su rigore al 17, Livaja (I) al 39 p.t.; Rondon (R) al 39, Nagatomo (I) al 47 s.t. ARBITRO Aytekin (Germania) NOTE paganti 4.027, abbonati , incasso di ,80 euro. In fuorigioco 6-2. Angoli 0-2. Recuperi: p.t. 1, s.t. 3. POSSESSO PALLA TOTALE PASSAGGI INTER 44,5% TIRI IN PORTA IIII INTER 4 RUBIN KAZAN 55,5% IIIIII RUBIN KAZAN 6 INTER 368 TIRI FUORI IIIIIIII INTER 8 RUBIN KAZAN 476 IIIIIIII RUBIN KAZAN 8 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-1 SECONDO TEMPO GOL! Fallo assurdo di Jonathan su Karadeniz: 8 Cassano recupera palla e guida un contropiede rigore calciato da Natcho e parato da Handanovic, ma concluso con passaggio a Livaja: destro alto. sulla respinta segna Ryazantsev. 18 Gran destro da 25 metri di Natcho: fuori. 34 Eremenko in contropiede: diagonale fuori di poco. 27 Punizione da 20 metri di Guarin: destro fuori. 37 Jonathan solo in area ritarda il tiro, poi Cassano 39 GOL! Su errore di posizione di Samuel, crossa per Livaja: colpo di testa alto Eremenko può lanciare per Rondon che salta in 39 GOL! Passaggio in profondità illuminante di dribbling Ranocchia e segna. Cassano per Cambiasso, cross per Livaja che segna 47 GOL! Nagatomo per Samuel per Milito, cross con un colpo di testa in torsione dalla destra, girata al volo di destro di Nagatomo a 44 Sinistro di Ryazantsev: palo. centro area. Yuto! BARICENTRO ALTO 56,8 metri BARICENTRO MEDIO 51,4 metri Ma la casa è L ALTRA PARTITA Il Partizan bloccato in casa dal Neftçi A Belgrado è 0-0, girone in equilibrio BELGRADO (r.m.) Parte maluccio il Partizan. Nonostante il dominio territoriale, i serbi non hanno saputo concretizzare la supremazia. Dall altra parte il Neftci si è dimostrato una squadra solida e compatta che ha saputo respingere le iniziative del Partizan senza affanno, dimostrandosi anche pronta a colpire nelle ripartenze. Le migliori cose i serbi le producono nel primo tempo. Al 14 Tomic tira bene però la difesa del Neftci ribatte sulla linea. Gli ospiti si fanno vivi al 29, ma il tiro ravvicinato di Gulijev viene parato da Stojkovic. Nel secondo tempo cala il ritmo, si gioca lontano dall area di rigore. La migliore occasione la spreca Jojic al 79 e infine Tomic che nel recupero si avvicina al gol vittoria del Partizan, ma il suo tiro sfiora il palo. Niente da fare per i serbi, finisce 0-0. Un pareggio che soddisfa di più il Neftci. PARTIZAN-NEFTCI 0-0 PARTIZAN ( ) Stojkovic; Miljkovic, Medo, Tomic, Ivanov; Lazevski, S. Markovic (dal 18 s.t. Jojic), Ilic, Ostojic; Mitrovic (dal 28 s.t. Scepovic); L. Markovic. All. Vermezovic NEFTCI ( ) Stamenkovic; Guliyev, Mitreski, Sadygon, Flavinho (dal 33 s.t. Abdulayev); Wobay (dal 42 s.t. Mehdijyev), Canales; Ramos, Bertucci, Shukurov; Imamverdijev (dal 13 s.t. Seyidov). All. Halijev ARBITRO Kovacik (Rep. ceca) AMMONITI Miljkovic (P), S. Markovic (P), Mitrovic (P), Stamenkovic (N), Ramos (N), Bertucci (N) A San Siro non si vince più Inter salvata da Nagatomo Le milanesi sono a 7 partite senza successi sul loro campo Il Rubin va due volte in vantaggio: nerazzurri ancora confusi ANDREA ELEFANTE MILANO L Inter non muore (quasi) mai, ma il tabù San Siro neanche. Siamo a sette partite delle milanesi sul nuovo prato del Meazza senza vittorie e per chi ci crede forse è arrivato davvero il momento di pensare a una specie di benedizione. Ma ci sono altri numeri non proprio tranquillizzanti, e riguardano solo le contraddizioni dell Inter quando gioca nel suo (molto teorico) fortino. Perché lì dentro per la quarta volta su quattro è andata sotto. Lì dentro quest anno si è già fatta segnare 9 gol. Lì dentro in Europa conta gol nella sua porta da nove partite (e perlomeno ha evitato la sesta sconfitta). Lì dentro con Stramaccioni prende almeno un gol da otto gare: il problema è che l anno scorso vinceva e basta, quest anno non è ancora riuscita a farlo. Pure ieri sera non ha perso, pareggiando al 2 di recupero esattamente come contro il Vaslui, e meritandolo anche, alla fine: segno che è viva, e niente non è. Però fatica ancora troppo a trovare la continuità di chi ha dentro delle certezze consolidate. Venti minuti da incubo Se così fosse stato, avrebbe vinto la partita prima di rischiare di perderla, quando finalmente era riuscita a prenderla in mano, togliendo se non altro metri di campo e sicurezze al Rubin Kazan. Se così fosse stato, non avrebbe vissuto 20 da incubo, i primi, marchiati definitivamente dall assurdo fallo in area di Jonathan che aveva reso concreto, con il rigore successivo, l assoluto dominio del Rubin IL TECNICO OTTIMISTA «ALCUNI ERRORI IN DIFESA SONO GRAVI MA NON È GIUSTO PUNTARE IL DITO CONTRO JONATHAN» Strama: «Nessun tabù, ma grande grinta» «Ottimo il secondo tempo, finalmente abbiamo saputo reagire. Ho fiducia in questi ragazzi» LUCA TAIDELLI MILANO Ora sotto col Siena, sperando di recuperare almeno Palacio. L Inter non centra la vittoria interna nemmeno al quarto tentativo e ci riproverà domenica contro la squadra di Cosmi. Quando Andrea Stramaccioni - osannato dalla curva dopo la difesa dei colori nerazzurri a Torino - tornerà alla squadra migliore dopo un turnover «che contro i russi rifarei anche col senno di poi, perché la gara col Siena è importantissima». Tabù San Siro Così il tecnico sul tabù San Siro: «Un po finisci col pensarci, perché ancora non siamo riusciti a dare una gioia ai nostri tifosi e perché di nuovo siamo partiti ad handicap con quel rigore. Tutto questo forse può creare una forma di pressione, ma non parlerei di una regola. È presto per dirlo e spero che non sia così. E soprattutto vorrei soffermarmi sulla voglia che probabilmente non abbiamo avuto in altre gare di non perdere e di cercare il terzo gol anche con poco tempo». Voglia ed errori gravi Questa invece l analisi sulla partita contro il Rubin: «Sicuramente nel primo tempo abbiamo sofferto il loro palleggio, con Cassano e Livaja abbiamo faticato. Eppure dopo aver subito il "solito" gol in casa abbiamo reagito e sfiorato più volte il pari, prima di trovarlo con Livaja, che ha fatto una grandissima partita, come lo stesso Cassano. Nel secondo tempo siamo andati molto meglio, anche grazie all ingresso di Guarin. Eppure nel finale abbiamo preso comunque un gol brutto, ma poi è stata ottima la reazione e la voglia di non perdere». Le cifre però condannano la retroguardia, che in casa ha incassato 9 reti in quattro uscite. «Ma non ha senso parlare di disattenzioni individuali replica Strama, sono errori di squadra ma gravi, perché eravamo vicini alla vittoria più di quanto non potesse sembrare. Non è giusto puntare il dito su Jonathan, che sia un momento sfortunato lo dimostra il rigore ma pure il gol fallito dopo. Comunque non è uscito per questo, ma perché mi serviva un centrocampista in più. Continuo ad avere grande fiducia in tutti i ragazzi». Andrea Stramaccioni, 36 NEWPRESS ACCORDO CON SARAS Dopo i cinesi Moratti apre anche ai russi MILANO Dopo l accordo in agosto che prevede la cessione di una quota delle azioni dell Inter ai cinesi, ieri è stato ufficializzato l ingresso dei russi di Rosneft in Saras, la società petrolifera della famiglia Moratti. Un accordo su possibili cooperazioni con l azienda italiana, inclusa la fornitura di greggio alla raffineria di Sarroch. Per il club non cambia nulla, ma l operazione regala stabilità al presidente nerazzurro e potrebbe essere il prologo all entrata nei quadri dell Inter. Ieri sera tra l altro era presente in tribuna una delegazione di arabi. Altra liquidità in arrivo?

7 VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT D numeri& STATISTICHE il Personaggio IL BABY CROATO Livaja, stavolta è un gol che vale per il mini Rooney L attaccante ha segnato tanto con la Primavera, ora ha iniziato a farlo anche con i grandi: esce ed è standing ovation. Cassano, che invenzioni! 1. Yuto Nagatomo, 26 anni, irrompe in area e rimedia al 92 il pareggio nerazzurro RATTINI 2. Il venezuelano Solomon Rondon, 23 anni, infila in diagonale il gol del secondo vantaggio del Rubin, spaventando San Siro a 6 dal novantesimo KINES 3. Marco Livaja, 19 anni, aveva rimediato nel primo tempo alla rete di Ryazantsev, girando di testa un cross di Cambiasso NEWPRESS stregata Kazan. L avversaria più temibile del girone, e questo si sapeva, ma velenosa forse ancor più to rendimento. Colpa del turnover? Detto così, è un alibi. Anche perché Stramaccioni non Stanchi per domenica? Ma non è bastato a trasformare la supremazia in effettiva superiorità, di quanto immaginato nel suo aveva esagerato: si fa dove si neanche quando il Rubin ha extracompatto, ma con facoltà di distendersi in un zioni soprattutto in attacco, a primo tempo e neanche quan- può e per il tecnico c erano solu- perso un po dell intensità del molto equilibrato. patto di considerare soluzione - do dalla sua panchina extralusso Stramaccioni ha estratto Squadra cortissima e strettissima: con Bocchetti centrale, sì, vane Livaja. uno dopo l altro Guarin, Milito dopo il forfeit di Palacio - il gio- ma reinventato a centrocampo, e Pereira. È mancato il furore in sei e a volte sette uomini in pressing contemporaneo, gran lavo- spalle al muro, è mancato il lam- La luce di Cassano E non è stato grado di mettere il Rubin con le il croato a tradire: né lui, né Cassano, il primo - e l unico nel priro di Rondon come centravanti po di fantasia (soprattutto di d appoggio e ripartenze micidiali. Coutinho, che come l Inter dà il mo tempo - capace di accendere un po di luce su quel grigio- meglio solo in trasferta), è mancata la lucidità di non farsi infilare dalla premiata ditta Ere- Turnover, ma non troppo Ma era re. E anche prima di illuminare stata anzitutto l Inter a presentare la brutta copia di se stessa, dell assist per l 1-1 di Livaja. di massimo sforzo. Non è man- la strada a Cambiasso, padre menko-rondon nel momento e molto più di quanto immaginabile: un altra squadra rispet- vero segnale di pericolo appele, che ha portato al 2-2 di Naga- L Inter aveva lanciato il primo cata l ennesima impennata finato a quella con idee chiare e autorevolezza di domenica a Torinesima amnesia di Jonathan, peo le sembianze di un tapis na un paio di minuti prima (entomo e ha tolto al percorso eurono. Confusa e troppo spesso prima di una girata alta di Livaja), ma se non altro si era ac- di non aver perso troppe ener- roulant già in salita. Sperando portata a correre a vuoto, schiacciata su se stessa, rannicchiata corciata un po e soprattutto gie in vista di Inter-Siena: perché in mezzo senza riuscire ad aprirsi sulle fasce: pochissimo palleggio, troppi singoli sot- aveva rinforzato il pressing, per alzare baricentro e livello di autostima. anche queste sono le trap- pole dell Europa League. LUCA TAIDELLI MILANO Sarà la sfiga, l abuso di turnover, la nuova erba ibrida, il fastidio di sapere che Moratti ha deciso di abbandonarlo per un nuovo salotto più comodo. Fatto sta che San Siro non si concede nemmeno alla quarta gara stagionale dell Inter (e con le tre del Milan siamo a sette, come non succedeva dal 1985) e che anche stavolta i nerazzurri si regalano la partenza ad handicap per il rigore provocato da Jonathan. Preso di mira da tifosi e avversari e sostituito dopo l intervallo. S L attaccante croato Marko Livaja, 19 anni, è cresciuto tra Dinamo Zagabria, Hajduk Spalato e un altra Inter, quella di Zapresic PIERANUNZI Da Reja al primo gol di testa Malgrado fosse all esordio dal 1 in Europa, Marco Livaja gioca invece con la sfrontatezza del veterano. Chiamato a improvvisarsi prima punta («Non lo è ma ha fatto un grandissimo lavoro con Cassano» commenterà Strama), il 19enne attaccante croato - che Giampaolo, cui Marco deve il debutto in A a Cesena, ha appena definito un «piccolo Rooney» - ha segnato l 1-1 al termine di un azione avviata da una genialata di Cassano il suo primo centro di testa in nerazzurro. Almeno questo tabù è caduto, visto che il ragazzo lanciato nell Hajduk a 16 anni da Edy Reja - che tra Napoli e Lazio si è seduto appunto sulla panchina croata - di reti importanti con la Primavera nerazzurra ne aveva fatte parecchie. Quella inutile su punizione alla Roma, qualche giorno fa in Supercoppa. Quella preziosa alla Lazio, nel trionfale epilogo scudetto del giugno scorso. E a forzare le cose anche quella del trionfo di marzo sull Ajax in NextGen. Sul tabellino era finito Longo, ma Marco era sulla traiettoria del tiro e non intervenne per altruismo. Lampada sfregata Dopo un miracolo di Perin a negargli il 4-0 a Pescara, giorno del 19 o compleanno e dell esordio in campionato con l Inter, Livaja ieri di testa ci aveva provato anche poco prima del gol, dopo un erroraccio del «solito» Jonathan. Poi l inserimento vincente sul cross di Cambiasso, pescato da un passaggio in verticale che - quando ne hanno voglia - solo i predestinati come Cassano sanno inventare. E ieri Fantantonio ha preso la partita molto sul serio. Prima con una punizione intercettata da Ryzhikov, poi con un cambio di gioco di 50 metri sui piedi di Jonathan, una finta e ripartenza con dribbling in un fazzoletto, appunto l assist per Cambiasso, e il tocco a mettere lo stesso Livaja davanti al portiere per un destro di poco alto. «Infatti sono contento a metà fa il ragazzo perché dovevo segnare anche il secondo gol e perché non è arrivata la prima vittoria in casa». Quella di Cassano resta però una lampada strofinata con classe, prima di uscire dal campo stremato dopo 67 minuti. Appena dopo che il Principe aveva dato il cambio a Livaja, premiato con una standing ovation. Con un Coutinho mai pervenuto, la Strama coppia per una notte sono stati loro due. Ma contro la maledizione di San Siro ci vuole altro. la guida la Moviola delle italiane Ok Atletico Madrid e Lione. Il Marsiglia pareggia in Turchia Ecco tutti i risultati del primo turno dei dodici gironi di Europa League in campo ieri GIRONE A Udinese-Anzhi 1-1 Traoré (A) al 44 p.t.; aut. Padelli (U) al 46 s.t. Young Boys-Liverpool 3-5 aut. Ojala (YB) al 9, Nuzzolo (YB) al 38, Wisdom (L) al 40 p.t.; Ojala (YB) all 8, Zarate (YB) al 18, Coates (L) al 22, Shelvey (L) al 36 e al 43 s.t. GIRONE B Viktoria Plzen-Academica 3-1 Wilson Eduardo (A) al 19 p.t.; Horvath (VP) al 2, Duris (VP) al 12, Rajtoral (VP) al 35 s.t. Hapoel Tel Aviv-Atletico Madrid 0-3 Rodriguez al 37, Diego Costa al 40 p.t.; Raul Garcia al 18 s.t. GIRONE C Fenerbahce-Marsiglia 2-2 Erkin (F) al 28 p.t.; Alex (F) all 11, Valbuena (M) al 37, A. Ayew (M) al 49 s.t. Ael Limassol-Borussia M. 0-0 GIRONE D Maritimo-Newcastle 0-0 Bordeaux-Bruges 4-0 Sané al 13, Gouffran al 27 p.t.; aut. Engels al 2, Jussie al 21 s.t. GIRONE E Stoccarda-Steaua Bucarest 2-2 Ibisevic (S) al 5, Chipciu (SB) al 7 p.t.; Rusescu (SB) su rigore al 35, Ibisevic (S) al 40 s.t. Copenaghen-Molde 2-1 Claudemir (C) al 20, Diouf (M) al 46 p.t.; Cornelius (C) al 29 s.t. GIRONE F Dnipro-Psv Eindhoven 2-0 Matheus al 5, aut. Hutchinson al 13 s.t. Napoli-Aik Solna 4-0 Vargas al 6 p.t.; Vargas al 1 e al 22, Dz i al 45 s.t. GIRONE G Genk-Videoton 3-0 Vossen al 21 p.t.; Buffel al 32, De Ceulaer al 47 s.t. Sporting Lisbona-Basilea 0-0 GIRONE H Partizan-Neftci Baku 0-0 Inter-Rubin Kazan 2-2 Ryazantsev (R) al 17, Livaja (I) al 39 p.t.; Rondon (R) al 38, Nagatomo (I) AL 47 s.t GIRONE I Athletic Bilbao-Shmona 1-1 Rochet (S) al 13, Susaeta (AB) al 40 p.t.; Lione-Sparta Praga 2-1 Gomis al 15 (L), Lopez (L) al 17, Krejci (SP) al 32 s.t GIRONE J Maribor-Panathinaikos 3-0 Beric al 25 p.t.; Ibraimi al 16, Tavares su rigore al 43 s.t. Tottenham-Lazio 0-0 GIRONE H Bayer Leverkusen-Metalist 0-0 Rapid Vienna-Rosenborg 1-2 Elyounoussi (R) al 18 p.t.; Dorsin (R) al 15, Katzer (RV) al 21 s.t. GIRONE L Levante-Helsingborg 1-0 Juanfran al 39 p.t. Twente-Hannover 2-2 Janssen (T) al 7 p.t.; Chadli (T) al 9, Sobiech (H) al 22, aut Wisgerhof (T) al 28 s.t. Andre Ayew, 22 anni, ha segnato il 2-2 del Marsiglia a Istanbul AP Inter, ok il rigore per i russi Lazio, era buono il gol inglese INTER-RUBIN C è il rigore per i russi: Jonathan sbaglia il controllo e poi in scivolata stende Karadeniz. Andava però ripetuto il tiro dal dischetto, perché Ryazantsev e Samuel entrano in area prima della battuta di Natcho. TOTTENHAM-LAZIO Annullato un gol agli inglesi al 22 p.t.: cross al bacio di Bale e tuffo di testa di Dempsey, che sembra in linea con l ultimo difensore della Lazio. Annullato un gol anche a Walker al 26 s.t.: stacca su corner appoggiandosi a Mauri, ma a dire il vero si è visto ben di peggio: Lazio graziata. NAPOLI-AIK SOLNA Corretta al 27 del secondo tempo (sul 3-0) l espulsione di Hamsik. Il centrocampista del Napoli reagisce, da terra, con un calcio allo svedese Johansson (ammonito) che lo aveva messo giù. Rischia almeno due turni di squalifica. UDINESE-ANZHI Al 41 della ripresa il portiere Pomazan blocca sulla linea il tiro di Basta: il pallone non è entrato. Giusta dunque la decisione dell arbitro Gocek, aiutato nella circostanza dalla presenza del giudice di porta.

8 8 INTER CASSANO ASSO, HANDANOVIC SUPER, DISASTRO JONATHAN 5,5 h 5 7 Allenatore Stramaccioni Impantanata, incasinata e ancora senza vittoria asansiro 6,5 Handanovic Lui il rigore lo respinge, peccato che nessuno raccolga l s.o.s. Quando Karadeniz prende il volo, Handa esce talmente bene che si capisce quanto sia super. Sull 1-2 che può fare? 6 Cambiasso In mezzo al campo e davanti alla difesa: crede fortemente nella genialata di Cassano ed è bravissimo a porre sulla testa di Livaja l 1-1. Poi, lotta dura e stanchezza. LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 EUROPA LEAGUE GIRONE H le Pagelle 4 Jonathan Un cellulare fradicio: inutile. Procura il rigore piallando il piede di Karadeniz, ci mette otto minuti per tirare mangiandosi l ipotetico 1-1, poi va in banana completa. Fuori. 5,5 Gargano E sulla sua zona di interno che spesso si scatena qualcosa di pericoloso: per due volte va a iniziare l azione fra i centrali quando c è totale caos. Morale: pochino. 5,5 Ranocchia Almeno lui ci va sul rimbalzo del rigore, ma tardi. Sul resto fa belle cose in recuperi e lotte da leader difensivo, poi l errore dell 1-2 abbatte la pagella. 4,5 6,5 6 6 Coutinho Aiuto, è tornato il giocatore che ha la consistenza di Minnie: leggero, impalpabile, due piroette ma senza la concretezza di quest estate. Dov è il Brasil che c è in lui? Primo tempo di imbarazzi, patemi e inesistenti collegamenti fra i reparti: per fortuna spuntano Cassano e Livaja in un sbilenco. Poi mette Milito, Pereira e Guarin: lo salva Yuto. Nove gol in casa e zero vittorie. Help. 4,5 6 6 Samuel Quiz: perché è così ipo-reattivo? Risposta: solo lui può darla. Se in forma è il Numero Uno, se come ieri sbarella diventa normale. E lui a sbagliare per primo sull 1-2. Livaja Si sbatte e prende botte cercando connessioni con Cassano: quando c è la palla buona spizza furbescamente nell angolo giusto. Gol. Ma quel 2-1 (a girare) era da fare. Nagatomo Dalla sua parte succedono troppo spesso tante cose: un po perché lui è preso in mezzo da tagli e raddoppi e un po perché Coutinho non lo aiuta. Poi? Il 2-2 al volo. Salvifico. Guarin Subito due sventole e due corpo-a-corpo, una punizione a lato di poco, soprattutto un po di polpa in una terra di mezzo che soffriva di anemia: ingresso corposo. Zanetti Esterno alto a destra del iniziale: affanni, perché il Rubin lotta e non lascia mai ferma la palla. Nella ripresa prende il posto di Jonathan e pedala. Milito Per troppo tempo (diciamo praticamente mai) non gli arriva una palla realizzabile. E allora? E allora decide di decidere: l assist per il 2-2 di Nagatomo è suo. Palla disperata. Il migliore Cassano È l asso di briscola a bastoni, è la lampada di Aladino, è il cavetto per rianimare la batteria che ti lascia a piedi in tangenziale: avvio dell 1-1 stre-pi-to-so, invenzioni sparse, poi esce e quasi crolla il fortino. (Pereira 5,5) 4 I NUMERI 9 partite casalinghe europee consecutive nelle quali l'inter ha incassato almeno una rete per un totale di 17 realizzazioni 1gol di Marko Livaja in maglia nerazzurra alla seconda presenza, dopo i sei minuti giocati a Pescara 6 le reti realizzate in nerazzurro da Nagatomo, la seconda stagionale dopo il centro di Spalato. Per la prima volta quando segna, l'inter non vince RUBIN KAZAN 7 di MATTEO DALLA VITE RYZHIKOV 5,5 E da un altra parte quando Livaja mette il pareggio nel primo tempo. Nagatomo sorprende tutti e pure lui. KUZMIN 6 La sofferenza sarebbe avere un Coutinho di un certo spessore: macché. E che poi Milito gli crossa sul volto, perciò peggiora tutto. SHARONOV 6 E quello più lucido dei centrali, ma si scorda Nagatomo. C.NAVAS 5,5 Un po fabbro, va detto: è lui a dormire sulla zuccata di Livaja per l 1-1 momentaneo. MARCANO 6 Diciamo che la dormitina la fa quando Cassano inventa l avvio dell 1-1 di Livaja. NATCHO 6,5 Bravo e svelto: vede e costruisce azioni e rintuzza non poco. Aiuta Ryazantsev. BOCCHETTI 6,5 Davanti alla difesa non s è praticamente visto in Italia: svolge bene il giro-palla e quasi gli riesce l impresa di vincere a San Siro. KALESHIN 5,5 Non lascia tracce vere e importanti sulla partita. h 7 IL MIGLIORE RYAZANTSEV Non solo perché arriva prima di tutti e fa l 1-0, ma perché là a destra (finché c è) crea sempre un polverone che manda in tilt il solitario Nagatomo. ORBAIZ 6 Si mette nella stessa posizione dell autore dell 1-0, distrae un po di nerazzurri nel momento in cui comincia l azione del 2-1 per il Rubin. EREMENKO 6,5 Sta nella terra dietro l unica punta, è uno di quelli sempre accesi e infatti è suo il lancio che permette a Rondon di mangiarsi mezza difesa interista. KARADENIZ 7 Prende il rigore, manda in completa bambola Jonathan, tenta un affondo ucciso da Handanovic ma con Zanetti trova pane duro. KASAEV 5,5 Ha il numero 10 sulle spalle e si mette sulla trequarti: solchi praticamente non pervenuti. RONDON 6,5 Sembra un pennellone che gigioneggia, poi nel 2-1 ne frega due, Samuel prima e Ranocchia poi. Sfiora il sogno vittoria. All. BERDYEV 7 C è una squadra in campo che sa cosa fare: è la sua. Davvero una squadra fisica e tatticamente preparata. GLI ARBITRI: AYTEKIN 6,5 Perfetto sul rigore, ineccepibili le 4 ammonizioni. Lupp 6-Walz 6; Fritz 6-Hartmann 6

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11 EUROPA LEAGUE GIRONE F VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 Finalmente Vargas le NAPOLI AIK SOLNA 4 0 MARCATORI Vargas al 6 p.t, al 1 e al 26 s.t., Dz i 46 s.t. NAPOLI ( ) Rosati; Gamberini, Fernandez, Aronica; Mesto, Behrami, Donadel (dal 10 s.t. Dz i), Dossena; El Kaddouri (dal 1 s.t. Hamsik); Insigne, Vargas (dal 37 s.t. Zuniga). ALLENATORE Frustalupi (Mazzarri squalificato). IN PANCHINA De Sanctis, Uvini, Pandev, Cannavaro. AIK SOLNA (4-4-2) Turina; Lorentzon, Karlsson, Majstrovic, Johansson; Lalawelé, Borges, Danielsson (dal 38 s.t. Lundberg), Mutumba (dal 26 s.t. Quaison); KariKari (dal 33 s.t. Goitan), Bangura. ALLENATORE Alm. IN PANCHINA Stamatopoulos, Backman, Ibrahim, Gustavsson. ARBITRO Turpin (Francia). ESPULSI Hamsik (N) al 32 s.t. per fallo di reazione. AMMONITI Donadel (N), Bangura (A) per gioco scorretto; Aronica (N) per proteste. NOTE Spettatori paganti per un incasso di euro. Tiri in porta: 5-4. Tiri fuori: 2-6. Angoli: 4-5. Fuorigioco: 3-0. Recupero: 0 p.t., 3 s.t. LA SERATA TANTO ATTESA La punta del Napoli dopo 9 mesi firma le prime reti in Italia e stende l Aik Solna. Segna pure Dz i. Lo slovacco espulso ilpersonaggio EDU VARGAS Da mistero a bomber De Laurentiis: «Visto? Non eravamo stupidi» 1 Sfruttando il lungo lancio di Gamberini, Vargas rompe il lungo digiuno 2 Stavolta l assist arriva da Insigne, Vargas brucia tutti sullo scatto e raddoppia 3 il cileno chiude con una tripletta ANSA Esplode il cileno: 3 gol Ma Hamsik va in rosso MIMMO MALFITANO NAPOLI Addirittura una tripletta! Niente male a pensarci, soprattutto se ad averla realizzata è stato Edu Vargas, il giocatore più atteso del momento. Tre gol, per lasciarsi alle spalle nove mesi di inquietudini e per convincere gli scettici sulla bontà del suo acquisto proprio nel giorno dell esordio in Europa League, contro i modesti svedesi dell Aik Solna che il calendario ha riservato al Napoli per la prima giornata. E stato irrefrenabile, Vargas, è partito di slancio ed ha schiantato l avversario con quelle ripartenze veloci, roba che non s era mai visto fino ad oggi. Alla fine, il risultato è stato arrotondato dalla quarta rete realizzata da Dz i. Emozioni forti E una notte di nuove sensazioni, in ogni modo. Piacevoli, sicuramente, e che il San Paolo dimostra di GIANLUCA MONTI NAPOLI Edu Vargas è il re di coppe. Undici gol, record assoluto, in Coppa Sudamericana con l Universidad de Chile, tre reti all esordio ieri in Europa League. La gioia di Edu Vargas, 22 anni AP gradire nel giorno dell esordio in Europa. Gli sguardi della gente accompagnano ogni movimento di Lorenzo Insigne, il giovane talento che dovrà garantire quel qualcosa in più per redimere le voglie dell Aik Solna. Ma lì mezzo, c è pure Edu Vargas, quest oggetto misterioso che Walter Mazzarri sta provando a restituire alla causa. E motivato, l attaccante cileno, sa bene che fallire un altra volta potrebbe costargli la permanenza. Ed allora, si parte senza troppi fronzoli, si va all attacco. Senza titolarissimi In campo c è il Napoli 2 senza nemmeno uno dei titolarissimi. Qualcuno l ha tenuto in panchina, l allenatore, mentre Cavani non è stato nemmeno convocato. Mazzarri è in tribuna: dovrà scontare una giornata di squalifica, ed al suo posto in panchina c è Niccolò Frustalupi il suo secondo, che l ha già sostituito in altre tre occasioni, vincendo sempre. Ci sono pochi spettatori sugli spalti, complice l orario d inizio della gara, ma la loro tenacia viene premiata dallo spettacolo offerto da Edu Vargas e dal collettivo di riserva. Al cileno bastano appena 6 minuti per avviare la goleada: è preciso il lancio di Gamberini che lo mette a tu per tu con Turina per il vantaggio iniziale. Doveva essere la sua serata e lui non ha tradito le attese. Contro l Aik Solna, il cileno è andato a segno alla prima occasione e si è scrollato di dosso tutta la tensione che da mesi lo attanagliava: «Mica eravamo stupidi gongola il presidente De Laurentiis - A differenza di chi gli metteva fretta, noi in Vargas abbiamo sempre creduto, a prescindere dal fatto che lo abbiamo pagato tanto (undici milioni di euro ndr). Ora si è sbloccato, questi tre gol gli daranno tanta fiducia». Resurrezione La dedica da parte di Vargas è scontata, ma sentita: «I gol sono per la mia famiglia, in particolare per mio nonno che non c è più. Sono più felice per la squadra che non per le mie reti. Qui bisogna lottare per un posto, poi è l allenatore che decide». Lui lo sa bene. Mazzarri lo ha utilizzato con il contagocce nella passata stagione, aspettandone la crescita, poi ne ha chiesto la riconferma. Per farlo risorgere, il tecnico toscano in ritiro lo ha impiegato da centravanti ed in questa posizione il talento di Vargas sembra tornato a brillare. 1 ASSURDO ASSALTO Accoltellati tre svedesi tifosi del Napoli NAPOLI (g.m.) Tre feriti a poche ore dalla sfida di ieri tra gli azzurri e l'aik Solna, per un aggressione da parte di un gruppo di giovani col volto coperto, armati di mazze da baseball e coltelli. Accoltellato al gluteo e alle gambe un esponente del Club Napoli Stoccolma (A.L.S. di ventitré anni, trasportato all ospedale Pellegrini e giudicato guaribile in dieci giorni), giunto in città insieme ad altri svedesi, paradossalmente tifosi del Napoli, per assistere alla sfida tra la loro squadra del cuore e la squadra di Solna, che è una città limitrofa di Stoccolma. Il profeta Paul Di sicuro, Edu ha conquistato i tifosi. Per tre volte altissimo si è levato il boato dal San Paolo per festeggiare i suoi gol: «Qui la gente ogni giorno mi fa sentire a casa, Napoli è bellissima. Io erede del Pocho? Con Lavezzi ho parlato spesso, debbo fare un bel po di strada per raggiungere il suo livello». Vargas è il quarto sudamericano ad aver segnato una tripletta in Europa League dopo Suarez, Falcao e Cavani. Curiosità finale: nei giorni scorsi, il suo connazionale tennista Paul Capdeville, impegnato a Napoli per Italia-Cile di Davis, gli aveva predetto il gol nel corso di una cena sul lungomare. Aveva indovinato. Come un altro Paul, il polpo diventato famoso nel Mondiale del L ALTRA PARTITA Ripresa Dnipro E il Psv deve arrendersi DNIPRO-PSV 2-0 MARCATORI nel s.t. al 5 Matheus, al 13 aut. Hutchinson. DNIPRO (4-4-2): Lastuvka; Mandziuk, Mazukh, Cheberyachko, Strinic; Zozulya (dal 40 s.t. Kankava), Giuliano, Rotan, Konoplyanka (dal 40 s.t. Denisov); Seleznyov, Matheus (dal 46 s.t.odibe).. PSV (4-4-3): Waterman; Hutchinson, Marcelo, Derijck, Strootman; Van Bommel, Toivonen, Willems (dal 1 s.t. Engelaar); Lens, Narsingh (dal 29 s.t. Matavz), Mertens (dal 29 s.t. Depay). Ripresa super Squadra inedita, dunque, ma anche in grado di gestire l avversario, pericoloso soltanto in un paio di occasioni con KariKari (14 ) e con Danielsson sul finire del primo tempo. Ma non si è mai avuta la percezione che l Aik potesse metterla sotto. Anche perché Edu Vargas ha deciso di fare il fenomeno e non ha mollato nulla. A differenza di Lorenzo Insigne, protagonista mancato: di lui si ricorda soltanto l assist per il secondo gol del cileno in apertura di ripresa (1 ). Si nota appena, invece, El Kaddouri che Mazzarri sostituirà ad inizio ripresa con Hamsik (ingiustificato il fallo di reazione su Johansson che gli è costato l espulsione), mentre Mesto fa fatica a spingere sulla destra: questione di condizione fisica, perché le sue qualità sulla fascia sono indiscutibili. Vargas protagonista La scena è tutta sua, corre su ogni pallone e cerca la conclusione senza esitare. Ed allora, ci pensa Hamsik ad esaltarne la notte lanciandolo per un rapido contropiede concluso con un gran diagonale (26 ). L eccitazione è generale al punto che il quarto gol di Dz i passa quasi inosservato. Buona la prima, dunque, soprattutto perché ha permesso a Mazzarri di verificare in una partita vera le potenzialità di chi dovrà alleggerire il lavoro dei titolarissimi, che ritorneranno protagonisti domenica, a Catania. CASO SUPERCOPPA Il presidente sentito al S. Paolo Oggi Mazzarri NAPOLI Al termine della partita, uomini della Procura federale presenti allo stadio San Paolo hanno sentito il presidente Aurelio De Laurentiis in merito ai fatti di Pechino, la protesta del Napoli che non si presentò alla premiazione della Supercoppa italiana. Gli uomini della Procura federale hanno chiesto al presidente del Napoli anche delle dichiarazioni in seguito riportate dalla stampa. Il resto della squadra azzurra sarà sentito questa mattina a Roma presso la sede della Procura federale. Sarà sentito anche Mazzarri. di ALESSIO D URSO EL KADDOURI DA RIVEDERE, FERNANDEZ GRANDE REGIA IN DIFESA NAPOLI 7 ROSATI 6,5 Pronto su Bangura e Danielsson, il gigante c è. GAMBERINI 6 Assist per il primo gol di Vargas. Eppure dal suo lato originano le minacce più concrete nel primo tempo. FERNANDEZ 6,5 Elegante e puntuale in chiusura. Destinato a diventare leader. ARONICA 6,5 Ricorre alle maniere forti, specie su Lalawele, e gioca d anticipo. Sui consueti standard di rendimento. MESTO 6 Non ha la velocità di Maggio, però si propone con continuità. BEHRAMI 6,5 Punto di riferimento in mezzo, non perde la bussola nelle fasi calde. DONADEL 6 Distribuisce palloni con criterio, in crescita. DZ I 6,5 Conferisce spessore al centrocampo. Premiato con il gol. DOSSENA 6,5 Più intraprendente nella ripresa, accentua il tasso di pericolosità del Napoli. EL KADDOURI 5 Senso della posizione, ma deve spingere di più e velocizzare il gioco se vuole avvicinare i livelli di Hamsik. HAMSIK 4,5 Il suo ingresso coincide col raddoppio di Vargas. E al cileno offre anche il suggerimento per il tris. Poi rovina tutto con un fallo di reazione inconcepibile. INSIGNE 6 Avvio frenetico, dà impulso alla manovra d attacco. Traiettoria carica di veleno nel primo tempo. h Pagelle IL MIGLIORE 7,5 VARGAS Prima da titolare quest'anno, occasione sfruttata al meglio: si libera di Johansson e Karlsson con mestiere, conclusioni da manuale. Il San Paolo scopre la vena realizzativa del talento cileno a lungo atteso. (Zuniga s.v.) All. FRUSTALUPI 6,5 Mazzarri è squalificato, lui gestisce il turn over con lucidità. Cambi azzeccati a centrocampo. AIK SOLNA 5 TURINA 5 Lasciato in balìa di Vargas, alza bandiera bianca. LORENTZON 5 In ritardo su Dossena. Sovrapposizioni col contagocce. KARLSSON 4,5 A malpartito con Vargas, in sofferenza perenne. MAJSTOROVIC 4,5 L amico di Ibrahimovic arranca. JOHANSSON 5 In crisi sull 1-0, non rialza la testa. LALAWELE 6 Ha personalità, intuizioni giuste. BORGES 6 Il costaricano arretra a centrocampo, si sbatte. DANIELSSON 6 Destro potente. Guadagna metri di campo. (Lundberg s.v.) MUTUMBA 6,5 Vivace, crea grattacapi. Che assist per Bangura. QUAISON 6 Partecipa agli assalti finali dell'aik. KARIKARI 6 Pericoloso di testa, non molla mai. (Goitom s.v.) IL MIGLIORE h 6,5 BANGURA S infiltra in area, ma trova sulla sua strada Rosati. Ci riprova dalla distanza. All. ALM 5 La difesa è in chiaro affanno. Deve lavorarci su. GLI ARBITRI: TURPIN 6,5 Ineccepibile il rosso ad Hamsik. BUQUET-THUAL 6,5-6,5; CANO-DANOS 6,5-6,5.

12 12 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 EUROPA LEAGUE GIRONE A UDINESE ANZHI 1 1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI autorete di Padelli (U) al 45 p.t.; Di Natale (U) al 47 s.t. UDINESE ( ) 25 Padelli; 17 Benatia, 5 Danilo, 11 Domizzi; 6 Faraoni, 7 Badu (dal 13 s.t. 10 Di Natale), 88 Willians (dal 14 s.t. 8 Basta), 21 Lazzari, 27 Armero; 37 Pereyra (dal 31 s.t. 66 Pinzi); 13 Ranegie. PANCHINA 93 Pawlowski, 16 Coda, 26 Pasquale, 31 Fabbrini. ALLENATORE Guidolin. BARICENTRO MEDIO 52,8 metri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pereyra per simulazione, Danilo e Benatia per gioco scorretto. ANZHI ( ) 22 Pomazan; 7 Agalarov, 4 Samba, 5 Joao Carlos, 18 Zhirkov; 8 Jucilei, 85 L. Diarra; 6 Boussoufa, 9 Eto o, 14 Shatov; 19 Traoré (dal 16 s.t. 16 Carcela-Gonzalez). PANCHINA 27 Dzhenetov, 10 Lahiyalov, 13 Tagirbekov, 15 Logashov, 20 Smolov, 21 Gabulov. ALLENATORE Hiddink. BARICENTRO MEDIO 53,5 metri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Zhirkov eboussoufa percomportamento non regolamentare. ARBITRO Gocek (Turchia). NOTE paganti 8.232, incasso di euro. Tiri in porta 6-3. Tiri fuori 8-2. In fuorigioco 4-0. Angoli Recuperi: p.t. 1, s.t. 3. Toto, altro che Eto o... Papera di Padelli Di Natale al 92 tira su l Udinese I milionari dell Anzhi avanti per l autogol del portiere. Poi la punta nel recupero sigla l 1-1 Il gol dell 1-1 di Antonio Di Natale, 35 anni PETRUSSI DAL NOSTRO INVIATO SEBASTIANO VERNAZZA UDINE Alla fine ci pensa Di Natale. E chi sennò? Quando tutto sembra perduto, in pieno recupero Totò pesca il gol che evita il peggio. L Udinese pareggia contro l Anzhi di Samuel Eto o, ma a scanso di equivoci diciamo subito che il camerunese ha fatto finta di esserci, ha spedito al Friuli la controfigura di se stesso. L ex interista si è fatto vivo per la prima volta al 39 della ripresa con tiro deviato in angolo da Padelli. Troppo poco, anzi nulla, per un attaccante strapagato, dal quale era lecito attendersi tanto di più. Compagnia di milionari Il temuto Anzhi ha dato l impressione di essere una squadra con la pancia piena. Gente ben remunerata, che al Friuli si è mossa a velocità di crociera. Probabile che sia l ingannevole sensazione di una notte di fine estate, ma resta la sensazione di una compagnia di milionari. In sala stampa Guus Hiddink, vecchio pirata delle panchine di mezzo mondo, si è lasciato prendere dal nervosismo per un equivoco sulla traduzione, segno che all Anzhi il pari è andato di traverso. Al playoff estivo di Europa League la squadra russa aveva bastonato l Az Alkmaar (5-0), club olandese che in primavera aveva eliminato proprio l Udinese dall EL. Per la proprietà transitiva si temeva che la squadra di Francesco Guidolin potesse pigliare un imbarcata. Per fortuna non è andata così. La temuta differenza non si è vista né notata. L Udinese se l è giocata alla pari, nonostante una formazione iniziale che non era quella titolare. Il portiere Brkic in tribuna perché infortunato, Di Natale, Basta e Pinzi in panchina perché domenica arriva il Milan. Pereyra in appoggio allo svedese Ranegie unica punta. Udinese versione lato B. La «Padellata» Bianconeri in svantaggio alla fine del primo tempo. Traoré si è incuneato sulla sinistra, Danilo lo ha accompagnato sul fondo e da lì l ivoriano si è prodotto in un tiro-cross. Padelli di fatto ha deviato il pallone in porta: è autogol. La «padellata» ha scaraventato i tifosi nella depressione. Giova ricordare che l Udinese è praticamente ferma al palo: eliminata dal Braga al playoff di Champions, un punto in tre giornate di campionato. All intervallo sullo stadio Friuli è calata una cappa di piombo. Tifosi mugugnanti e giornalisti a dipingere scenari foschi, a sbizzarrirsi sul futuro di Guidolin, complice il fatto che in tribuna c era Edy Reja (qualcuno sostiene di aver visto Gigi Delneri, ma di questo non c è conferma). La reazione Nella ripresa, però, l Udinese ha reagito. Guidolin ha buttato dentro Di Natale e Basta, e il canovaccio è cambiato. A differenza delle puntate precedenti, in cui i giocatori boccheggiavano una volta scollinata l ora di gioco, ieri sera le scorte di energia non sono andate esaurite. Di grandi occasioni da gol non ne sono state create, ma è stata la formazione di casa a manovrare il timone e il gol di Di Natale ribattuta a rete su respinta del portiere dell Anzhi è stato giusto e liberatorio. L Udinese resta sotto osservazione, però l elettroencefalogramma non è piatto. C è qualcosa che brucia sotto le ceneri di un estate sbagliata. Il Milan dirà se è fuoco o fuocherello. le classifiche GRUPPO A Ieri Young Boys-Liverpool 3-5 UDINESE-Anzhi 1-1 Classifica Pt G V N P Gf Gs Liverpool Anzhi UDINESE Young Boys Prossimi turni 4 ottobre Anzhi-Young Boys Liverpool-UDINESE 25 ottobre Liverpool-Anzhi Young Boys-UDINESE 8 novembre Anzhi-Liverpool UDINESE-Young Boys 22 novembre Anzhi-UDINESE Liverpool-Young Boys 4 dicembre Young Boys-Anzhi UDINESE-Liverpool GRUPPO B Ieri Hapoel Tel Aviv-Atletico Madrid 0-3 Viktoria Plzen-Academica 3-1 Classifica Pt G V N P Gf Gs Atletico Madrid Viktoria Plzen Academica Hapoel Tel Aviv Prossimi turni 4 ottobre Academica-Hapoel Tel Aviv Atletico Madrid-Viktoria Plzen 25 ottobre Atletico Madrid-Academica Hapoel Tel Aviv-Viktoria Plzen 8 novembre Academica-Atletico Madrid Viktoria Plzen-Hapoel Tel Aviv 22 novembre Atletico Madrid-Hapoel Tel Aviv Academica-Viktoria Plzen 6 dicembre Hapoel Tel Aviv-Academica Viktoria Plzen-Atletico Madrid GRUPPO C Ieri Ael Limassol-Borussia M. 0-0 Fenerbahçe-Marsiglia 2-2 Classifica Pt G V N P Gf Gs Marsiglia Fenerbahçe Borussia M Ael Limassol Prossimi turni 4 ottobre Marsiglia-Ael Limassol Borussia M.-Fenerbahçe 25 ottobre Borussia M.-Marsiglia Ael Limassol-Fenerbahçe 8 novembre Marsiglia-Borussia M. Fenerbahçe-Ael Limassol 22 novembre Borussia M.-Ael Limassol Marsiglia-Fenerbahçe 6 dicembre Ael Limassol-Marsiglia Fenerbahçe-Borussia M. GRUPPO D Ieri Maritimo-Newcastle 0-0 Bordeaux-Bruges 4-0 Classifica Pt G V N P Gf Gs Bordeaux Newcastle Maritimo Bruges Prossimi turni 4 ottobre Bruges-Maritimo Newcastle-Bordeaux 25 ottobre Newcastle-Bruges Maritimo-Bordeaux 8 novembre Bruges-Newcastle Bordeaux-Maritimo 22 novembre Newcastle-Maritimo Bruges-Bordeaux 6 dicembre Maritimo-Bruges Bordeaux-Newcastle GRUPPO E Ieri Stoccarda-Steaua Bucarest 2-2 Copenaghen-Molde 2-1 Classifica Pt G V N P Gf Gs Copenaghen Steaua Bucarest Stoccarda Molde Prossimi turni 4 ottobre Molde-Stoccarda Steaua Bucarest-Copenaghen 25 ottobre Steaua Bucarest-Molde Stoccarda-Copenaghen 8 novembre Molde-Steaua Bucarest Copenaghen-Stoccarda 22 novembre Steaua Bucarest-Stoccarda Molde-Copenaghen 6 dicembre Stoccarda-Molde Copenaghen-Steaua Bucarest GRUPPO F Ieri Dnipro-PSV 2-0 NAPOLI-AIK 4-0 Classifica Pt G V N P Gf Gs NAPOLI Dnipro PSV AIK Prossimi turni 4 ottobre AIK-Dnipro PSV-NAPOLI 25 ottobre PSV-AIK Dnipro-NAPOLI 8 novembre AIK-PSV NAPOLI-Dnipro 22 novembre PSV-Dnipro AIK-NAPOLI 6 dicembre Dnipro-AIK NAPOLI-PSV GRUPPO G Ieri Genk-Videoton 3-0 Sporting-Basilea 0-0 Classifica Pt G V N P Gf Gs Genk Basilea Sporting Videoton Prossimi turni 4 ottobre Basilea-Genk Videoton-Sporting 25 ottobre Videoton-Basilea Genk-Sporting 8 novembre Basilea-Videoton Sporting-Genk 22 novembre Videoton-Genk Basilea-Sporting 6 dicembre Genk-Basilea Sporting-Videoton GRUPPO H Ieri INTER-Rubin 2-2 Partizan-Neftci 0-0 Classifica Pt G V N P Gf Gs Rubin INTER Neftci Partizan Prossimi turni 4 ottobre Neftci-INTER Rubin-Partizan 25 ottobre Rubin-Neftci INTER-Partizan 8 novembre Neftci-Rubin Partizan-INTER 22 novembre Rubin-INTER Neftci-Partizan 6 dicembre INTER-Neftci Partizan-Rubin GRUPPO I Ieri Lione-Sparta Praga 2-1 Athletic Bilbao-Kiryat Shmona 1-1 Classifica Pt G V N P Gf Gs Lione Kiryat Shmona Athletic Bilbao Sparta Praga Prossimi turni 4 ottobre Kiryat Shmona-Lione Sparta Praga-Athletic Bilbao 25 ottobre Sparta Praga-Kiryat Shmona Lione-Athletic Bilbao 8 novembre Kiryat Shmona-Sparta Praga Athletic Bilbao-Lione 22 novembre Sparta Praga-Lione Kiryat Shmona-Athletic Bilbao 6 dicembre Lione-Kiryat Shmona Athletic Bilbao-Sparta Praga GRUPPO J Ieri Maribor-Panathinaikos 3-0 Tottenham-LAZIO 0-0 Classifica Pt G V N P Gf Gs Maribor LAZIO Tottenham Panathinaikos Prossimi turni 4 ottobre LAZIO-Maribor Panathinaikos-Tottenham 25 ottobre Panathinaikos-LAZIO Maribor-Tottenham 8 novembre LAZIO-Panathinaikos Tottenham-Maribor 22 novembre Panathinaikos-Maribor LAZIO-Tottenham 6 dicembre Maribor-LAZIO Tottenham-Panathinaikos GRUPPO K Ieri Rapid Vienna-Rosenborg 1-2 Bayer Leverkusen-Metalist 0-0 Classifica Pt G V N P Gf Gs Rosenborg Metalist Bayer Leverkusen Rapid Vienna Prossimi turni 4 ottobre Metalist-Rapid Vienna Rosenborg-Bayer Leverkusen 25 ottobre Rosenborg-Metalist Rapid Vienna-Bayer Leverkusen 8 novembre Metalist-Rosenborg Bayer Leverkusen-Rapid Vienna 22 novembre Rosenborg-Rapid Vienna Metalist-Bayer Leverkusen 6 dicembre Rapid Vienna-Metalist Bayer Leverkusen-Rosenborg GRUPPO L Ieri Levante-Helsingborg 1-0 Twente-Hannover 2-2 Classifica Pt G V N P Gf Gs Levante Hannover Twente Helsingborg Prossimi turni 4 ottobre Hannover-Levante Helsingborg-Twente 25 ottobre Helsingborg-Hannover Levante-Twente 8 novembre Hannover-Helsingborg Twente-Levante 22 novembre Helsingborg-Levante Hannover-Twente 6 dicembre Levante-Hannover Twente-Helsingborg REGOLAMENTO: Le prime due di ogni girone ai sedicesimi con le terze di Champions. In caso di parità, decisivi: a) scontri diretti; b) differenza reti negli scontri diretti; c) gol in trasferta negli scontri diretti; d) differenza reti; e) gol segnati; f) coefficiente Uefa di luglio 2012

13 VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 L ALTRA PARTITA BERNA (p.l.g.) Il Liverpool batte in trasferta 5-3 lo Young Boys. Decide Shelvey con una doppietta negli ultimi 14 minuti. YOUNG BOYS LIVERPOOL 3-5 PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI aut. Ojala (Y) al 4 p.t., Nuzzolo (Y) al 38 p.t, Wisdom (L) al 40 p.t., Ojala (Y) all 8 s.t., Zarate (Y) al 18 s.t., Coates (L) al 22 s.t., Shelvey (L) al 31 s.t. e al 43 s.t. YOUNG BOYS ( ) Wölfli 6; LA CURIOSITÀ I tifosi dell Anzhi? Più della metà viene da Belluno UDINE (fr.vell.) Cosa ci facevano 150 ragazzi di Belluno a tifare Anzhi con le maglie gialle? Li ha invitati la società russa (che ha invitato anche 105 tifosi da Makhachkala e alcuni giornalisti da Mosca) che ha creato un rapporto con una scuola calcio veneta nell ambito di un progetto che prevede una collaborazione con le accademie delle città in cui andrà a giocare in Europa. I ragazzi, accompagnati dai genitori, sono arrivati con tre pullman, pagati dall Anzhi, e hanno avuto il biglietto. In estate ci sarà un torneo internazionale tra squadre giovanili. Con Roberto Carlos testimonial. Intanto Hiddink sperava in un successo: «Dovevamo fare il 2-0, ma è la prima esperienza». Poi se n è andato litigando con l interprete. Il Liverpool dilaga con lo Young Boys Con cinque gol vola in testa al girone Sutter 5,5, Veskovac 5, Ojala 6, Raimondi 5,5; Zverotic 6 (dal 36 s.t. Frey s.v.), Spycher 6; Farnerud 6; Zarate 6,5 (dal 20 s.t. Gonzalez 6), Bobadilla 7, Nuzzolo 6,5 (dal 24 s.t. Schneuwly 6). All. Rueda 6. LIVERPOOL ( ) Jones 6,5; Wisdom 6,5, Carragher 5,5, Coates 6, José Enrique 5; Henderson 6,5; Sahin 6,5; Assaidi 6 (dal 22 Shelvey 7,5), Suso 6,5 Downing 6 (dal 32 s.t. Sterling s.v.), Pacheco 5,5 (dal 17 s.t. Borini 6). All. Rodgers 6. ARBITRO Koukoulakis (Gre) 5,5. ilpersonaggio IL BOMBER Il gol salvagente per rilanciare il traballante Guidolin DAL NOSTRO INVIATO FRANCESCO VELLUZZI UDINE Trionfa lui, non Eto o. E cosi sia. Totò Di Natale è da tre anni la firma più autorevole dei momenti di gloria dell Udinese. Ha segnato 80 gol negli ultimi 3 tornei ed è stato spesso decisivo in coppa. A tal punto da guadagnarsi l Europeo con la Nazionale. Finita alla grande l esperienza azzurra, a Totò non stava girando bene. A secco col Braga e con la Juve, seduto a guardare con la Fiorentina. Il morale era sotto i tacchi, era triste per il momentaccio della squadra. Ma domenica si è sbloccato a Siena e ieri ha addrizzato il match che l Udinese (dopo l errore di Padelli che su twitter ha scritto «ho fatto una caz...») non meritava di perdere ed esultato alla sua maniera. «Forse meritavamo di vincerla», ha detto patron Pozzo alla fine. «È importante aver svoltato», hanno aggiunto sua moglie e gli altri dirigenti. Concetti ripetuti dai giocatori: «Questa è stata la nostra miglior partita», il commento di Domizzi. «Un punto che fa morale», ha aggiunto Lazzari. Totò è fuggito evitando taccuini e tv. Ma felice. Perché un gol cambia sempre la vita. Guidolin Anche quella di Guidolin che qualcuno, in questi giorni, aveva definito a rischio. Lui non ha smentito: «Col Milan è una partita tra due allenatori a rischio». Le voci di Reja (presente al Friuli), e Del Neri (l avvocato Bozzo che lo segue era qui mercoledì) fanno gossip. Guidolin forse ha intuito che qualcosa di strano c è. Ma solo lui può tirar fuori l Udinese dai guai. Ieri la squadra ha risposto con una prova di carattere e il suo capitano ha vestito i panni del deus ex machina. «Questo è il mio primo sorriso, perché sembra una stagione stregata. Ma se avessimo perso anche questa non l avremmo meritato. La squadra mi è piaciuta». le Pagelle MALE ARMERO, LAZZARI RICAMA L EX INTER DELUDE, JUCILEI OK UDINESE 6 PADELLI 5 Fa beneficenza all Anzhi con l autogol dello 0-1. La parata su Eto o gli migliora la pagella. BENATIA 6 Ci vuole altro che l Eto o in minore per spaventare Benatia. DANILO 6 Nell azione dello 0-1 fa il suo, accompagna Traoré sul fondo. Per il resto dirige il reparto con credibilità. DOMIZZI 6 Sullo 0-1 è tra i più furiosi. A un certo punto piglia palla, si sciroppa 50 metri di campo e fa il tagliando a Pomazan. FARAONI 6 Sulla destra, con discreta intraprendenza. BADU 5,5 Va e viene come la luce durante un temporale. IL MIGLIORE h 6,5 DI NATALE Passano gli anni, ma non perde il vizio del gol. Pomazan gli dà una mano, però lui è bravo a essere proprio lì, dove serve. Fiuto, istinto, sesto senso. WILLIANS 5 Non è un regista e non è il migliore degli incontristi. BASTA 6 Basta la sua presenza per invertire certe dinamiche. LAZZARI 6 Equilibratore a tutto campo. Cuciture di pregio. ARMERO 5 Diciamola tutta: non si capisce perché giochi. PEREYRA 5,5 Dietro Ranegie, con impegno ma senza graffiare. PINZI 6 Da un suo tiro sgorga il gol dell 1-1. RANEGIE 6 Non è il «pippone» che si temeva. Sponde e iniziative. ALL. GUIDOLIN 6 La squadra gli dà ancora retta. Non è poco. ANZHI 6 di S.V. POMAZAN 5,5 Bravo in un uscita bassa su Ranegie. Pessimo nella respinta che permette a Di Natale di acciuffare l 1-1. AGALAROV 6 Armero si marca da solo. SAMBA 6 Grande, grosso e lento, ma a dispetto del cognome non (tra)balla. JOAO CARLOS 6 Si appoggia sul gigantesco Samba e sopravvive. ZHIRKOV 5 A Udine l ex Chelsea fa la figura di uno che è andato all Anzhi per svernare. h 6 IL MIGLIORE JUCILEI È lui che tiene insieme le linee dei suoi. Niente di eccezionale, ma quanto basta per una segnalazione. L. DIARRA 6 Qualche pallone distribuito con intelligenza, nulla che marchi la differenza. BOUSSOUFA 6 A destra, con diligenza. Né acuti né stecche. ETO O 5 Scena muta o quasi. Deficit motivazionale. Eto o normale, ai limiti del banale. Portafogli pieno e gambe svuotate. SHATOV 5,5 Ci aspettavamo che pungesse di più. TRAORÉ 6 Il tiro-cross da cui l autogol «padellato» e qualche iniziativa. CARCELA-GONZALEZ 5,5 Si piazza al largo e non lascia tracce di sé. ALL. HIDDINK 6 Nell Anzhi non si vede la mano del «vecchio» e glorioso Guus. Ordinaria assuefazione? GLI ARBITRI: GOCEK 6 Punitivo coi friulani nella gestione dei cartellini. Eyisoy 6-Aktas 6; Yldirim 6-Kalkavan 6

14 14 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012

15 EUROPA LEAGUE GIRONE J VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 Lazio tutta sostanza Tottenham stoppato Proteste degli inglesi per due gol annullati. I biancocelesti restano imbattuti e centrano la traversa con Gonzalez I PROTAGONISTI GLI UOMINI DI VILLAS BOAS ATTACCANO, IL FORTINO NON CADE 1 Lo stacco di Clint Dempsey, 29 anni: cross perfetto di Bale, tuffo dell americano e gol annullato ingiustamente 2 André Villas Boas, 34 anni, prima stagione a White Hart Lane 3 Hernanes difende il pallone: anche per lui partita di sacrificio REUTERS-AFP-AP TOTTENHAM LAZIO 0 0 TOTTENHAM ( ) Lloris; Walker, Caulker, Vertonghen, Naughton; Sandro, Dembelé (dal 48 s.t. Mason); Lennon (dal 36 s.t. Townsend), Dempsey (dal 30 s.t. Sigurdsson), Bale; Defoe. PANCHINA Cudicini, Dawson, Gallas, Huddlestone. ALLENATORE Villas Boas CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO ALTO 57,3 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. LAZIO (4-5-1) Marchetti; Cavanda, Biava, Dias, Lulic; Mauri (dal 46 s.t. Ederson), Onazi (dal 35 s.t. Zarate), Ledesma, Hernanes (dal48 s.t. Ciani), Gonzalez; Klose. PANCHINA Bizzarri, Scaloni, Kozak, Floccari. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,7 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Biava, Dias, Gonzales e Mauri per gioco scorretto. ARBITRO Hategan (Rom). NOTE spettatori 25 mila circa. Tiri in porta: 5-2 (1 traversa). Tiri fuori: 2-1. Angoli: 6-2. In fuorigioco: 3-2. Recuperi: 0 p.t.; 3 s.t. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE STEFANO BOLDRINI LONDRA Uno zero a zero pieno di notizie. Non segna, non vince e trova un arbitro con la maglia giallorossa che annulla tre gol al Tottenham, ma la Lazio resta imbattuta nelle gare ufficiali ed esce a testa alta da White Hart Lane, nella prima gara di Europa League. Il Tottenham domina solo nel possesso palla, 59% a 41%, ma gestire e non trovare il gol è un peccato che commettono spesso le squadre di Villas Boas. La Lazio mostra invece umiltà e buon senso. Il primo posto a punteggio pieno in campionato ha dato sicurezza e consapevolezza dei propri mezzi. È una squadra che ha le idee chiare: non concede spazi agli avversari, mantiene sempre collegate le tre linee difesa-centrocampo-attacco, cerca di colpire l avversario all improvviso. A rileggere la trama della gara, scopri che è la Lazio ad avere avuto le occasioni IL PRESIDENTE DIFENDE IL SUO CENTROCAMPISTA migliori: la traversa di Gonzales, i due errori commessi da Klose. Il Tottenham, a parte una capocciata debole di Bale e le tre azioni in cui sono stati annullati altrettanti gol (da rivedere il presunto fuorigioco di Dempsey, solare quello di Sandro, lieve la spinta su Mauri), ha gestito il pallone per linee orizzontali, senza trovare mai il guizzo decisivo. Solo Lennon è stato all altezza della sua fama e ha costretto Lulic ad immolarsi in difesa, ma Bale è stato frenato da Cavanda, mentre la scelta di rinunciare a Sigurdsson, abilissimo a verticalizzare il gioco, si è rivelata un errore. Tutti per Gazza C è un momento di suggestione che unisce lo stadio. Sul tabellone, scorrono le immagini di Paul Gascoigne con la maglia della Lazio. È un omaggio al popolo biancoceleste, ma Gazza ha scritto pagine importanti anche ai tempi del Tottenham. Doveva essere qui, stasera, invece è in una clinica del Dorset, impegnato nell ennesima battaglia Furia Lotito: «Il caso Mauri? Ne parlano quando vinciamo» DAL NOSTRO INVIATO DAVIDE STOPPINI LONDRA Lotito si gode una Lazio che non sa perdere. E sceglie la serata di White Hart Lane per togliersi un sassolino sul caso Mauri: «È un amplificazione mediatica. Guarda caso certe cose succedono quando andiamo bene». Questa Lazio non sa perdere neppure a Londra, di fronte al Tottenham che copyright Villas Boas «punta a vincere l Europa League». È un altra versione della PetkoLazio, forse meno spettacolare di quella «italiana», di sicuro non meno efficace Non si passa Era anche la sfida tra due tecnici agli antipodi: carriera fulminea Villas Boas, gavetta infinita per Petkovic. Alla fine i due si sono abbracciati. Ma il risultato fa più felice il tecnico di Sarajevo, che conferma una tendenza della sua Lazio: altra gara la quarta su sei ufficiali senza subire reti. E gli unici due gol incassati sono arrivati contro Mura e Chievo, in due partite già vinte. Non si passa là dietro. Marchetti esulta e poi prova a fare il modesto: «Quando non si subiscono reti il merito è di tutta la squadra, anche perché la fase difensiva comincia dagli attaccanti». È un concetto che la Lazio sembra aver assimilato: «Sapevamo che White Hart Lane era un campo difficile e che il Tottenham sarebbe partito a mille all ora. Dovevamo stare attenti e ci siamo riusciti. Siamo andati in difficoltà solo su azioni di fuorigioco». E quelle non contano. Conta invece il suo grande momento, un altro messaggio spedito al c.t. Prandelli: «Ma preferisco parlare della Lazio. Siamo in crescita, passo dopo passo stiamo mettendo insieme buone prestazioni». E anche il suo telefono prima o poi squillerà. L ALTRA PARTITA Dominio Maribor Tre gol in casa al Panathinaikos MARIBOR-PANA 3-0 MARCATORI Beric al 25 p.t., Ibraimi al 17 s.t., Tavares su rigore al 43 MARIBOR ( ) J. Handanovic; Milec, Rajcevic, Potokar (Vidovic al 37 s.t.), Mejac; Mertelj, Cvijanovic; Mezga (Dodlek al 40 s.t.), Tavares (Filipovic al 46 s.t.), Ibraimi; Beric PANATHINAIKOS (4-3-3) Karnezis; Vyntra, Boumsong, Velázquez, Spyropoulos; Zeca, Vitolo, Katsouranis; Sissoko, Christodoulopoulos (Fornaroli all 11 s.t.), Owusu-Abeyie (Mavrias al 31 s.t.) ARBITRO Kelly (Irl) ESPULSI Spyropoulos (P) al 48 s.t. AMMONITI Ibraimi (M), Vitolo (P), Velázquez (P), Beric (M). contro l alcol, il suo demone. Alla fine del primo tempo, i duemila tifosi laziali intonano il suo nome. Il White Hart Lane applaude: tutti uniti in nome di Gazza. La partita rispetta il copione. Il Tottenham, con Dempsey al posto di Sigurdsson e il debutto del portiere francese Lloris, si piazza sulla metà campo della Lazio e gestisce il pallone. Lennon costringe Lulic a remare indietro, ma quando il bosniaco trova l allungo, nasce un occasione per la Lazio: Klose è in ritardo. Sull altro fronte, Bale dovrebbe travolgere Cavanda, ma il ragazzo belga tiene botta con dignità. Lennon e Bale sono i grimaldelli del Tottenham: controllarli, seppur a fatica, è un punto a favore per la squadra di Petkovic. I problemi nascono a centrocampo: Ledesma dorme e Hernanes sonnecchia. Gonzalez invece è in serata, ma da solo non può compiere miracoli. Il Tottenham naviga con il solito possesso palla, ma, a parte una zuccata tenera di Bale su cross di Lennon, La squadra di Petkovic controlla senza troppa fatica le sfuriate degli inglesi combina poco. L arbitro annulla al 21 un gol di Dempsey: fuorigioco, ma si può far notte a discutere sulla posizione dello statunitense. La Lazio ha un sussulto con Mauri, ma Klose svirgola. Il risveglio improvviso di Hernanes è un segnale. Lulic crossa, Vertonghen respinge di testa e Gonzales piazza il destro al volo: traversa. Epilogo Il Tottenham riparte caricando a testa bassa: Marchetti si salva su Lennon e Bale. I due esterni di Villas Boas si scambiano spesso la posizione, ma la difesa laziale tiene. Al Tottenham vengono annullati altri due gol: il primo per fuorigioco di Sandro, il secondo per un fallo su Mauri. Villas Boas si arrabbia. La Lazio mostra personalità, anche troppa: in venti minuti, ammoniti Dias, Gonzalez e Mauri. Il Tottenham continua a spingere, ma la benzina è finita. La Lazio incassa il punto e ringrazia. Lotito sorride: con Petkovic sta vincendo una scommessa. L INCHIESTA SVIZZERA A CREMONA GIP AL LAVORO C è l accordo tra giocatore e Procura: l interrogatorio spostato a lunedì? La doppia partita di Mauri: mentre ieri attendeva di entrare in campo, un altra sfida si giocava sull asse Roma-Cremona. Fin dalla mattina gli avvocati del laziale hanno iniziato una frenetica trattativa col gip Salvini, incaricato dell interrogatorio tramite rogatoria per conto del pm di Berna, sull inchiesta con ipotesi riciclaggio che ruota sul conto sospetto intestato alla mamma di Mauri. L idea di disertare la convocazione in modo unilaterale era stata scartata (scelta di rottura e non senza conseguenze per il giocatore). Così i legali Matteo Melandri e Amilcare Buceti hanno preso contatto con la Procura. Alla fine è stato trovato un accordo, ma non sono filtrati i Lo stadio unito nei cori per Gascoigne, bandiera di entrambi i club particolari. E molto probabile che Mauri sia ascoltato in qualità di testimone (e dunque senza avvocati) non più oggi pomeriggio, ma lunedì. Un rinvio utile per evitare nello stesso giorno il tour de force Londra-Milano-Cremona-Roma. Se fosse confermato, Mauri sarebbe sentito il giorno dopo Lazio-Genoa, proprio una delle due gare (l altra è Lecce-Lazio) sospettate di combine dalla Procura di Cremona e che sono alla base dell ordinanza che aveva portato, il 28 maggio, il giocatore in carcere. Tornando all inchiesta svizzera, oggi di sicuro sarà interrogato Paoloni. Domani toccherà a Gritti, Gervasoni e Bressan. Francesco Ceniti le Pagelle di STEFANO CIERI LENNON BRILLA BALE FRENATO DA CAVANDA GONZALEZ C È KLOSE LATITA TOTTENHAM 6 LLORIS 6 La traversa lo salva sul tiro di Gonzalez. WALKER 6 Comincia forte, poi si rintana nel fortino. CAULKER 6 Roccioso quando serve. VERTONGHEN 5,5 Un paio di strafalcioni. NAUGHTON 6 Tiene la posizione, potrebbe scendere di più. SANDRO 6,5 Regista di lotta e di governo. DEMBELE 6,5 Grande lavoro di tamponamento e rilancio. (MASON s.v.). h 7 IL MIGLIORE LENNON Quando parte fanno fatica a fermarlo. E infatti provoca l ammonizione di tre laziali. (TOWNSEND s.v.) DEMPSEY 6 Lavora molti palloni, gli manca l acuto. (SIGURDSSON s.v.) BALE 5 Col freno a mano tirato. L occasione giusta gli capita sulla testa, la sfrutta male. DEFOE 5 Poche palle giocabili, poco impegno. ALL. VILLAS BOAS 5,5 Tardivi i cambi, serviva qualche idea. LAZIO 6,5 MARCHETTI 6 Attento ogni volta che viene chiamato in causa. Quando lo superano ci pensa l arbitro a salvarlo. CAVANDA 6,5 Un paio di errori veniali, ma nel complesso riesce a tenere botta contro un certo Bale. BIAVA 6,5 L esperienza lo aiuta a sbrogliare qualche situazione intricata. DIAS 6,5 Non sbaglia praticamente nulla e quando lo superano ricorre alle maniere forti. LULIC 6 Non è in perfette condizioni, soffre Lennon, ma dai suoi piedi nascono le azioni più pericolose. MAURI 6,5 Bravo ad isolarsi dalle vicende extracalcistiche. Si fa apprezzare in fase offensiva. (EDERSON s.v.) ONAZI 6 Comincia in maniera molto timida, poi cresce col passare dei minuti. (ZARATE s.v.) LEDESMA 5,5 Meno lucido del solito. Sbaglia un paio di facili appoggi creando grattacapi alla difesa. HERNANES 6 Si accende a intermittenza. Quando ci riesce la Lazio fa vedere le cose migliori. (CIANI s.v.) h 7 IL MIGLIORE GONZALEZ Stantuffo inesauribile sulla fascia. La traversa gli nega un gol di quelli da raccontare ai nipotini. KLOSE 5,5 Serata così così. Cicca da sprovveduto una palla invitante che Mauri gli scodella su un piatto d argento. ALL. PETKOVIC 6,5 Meno scintillante rispetto a quella di campionato, ma anche a Londra la sua Lazio si fa apprezzare. GLI ARBITRI: HATEGAN 5,5 Dubbi su due dei tre gol annullati agli inglesi. Szekely 5 - Sovre 6; Tudor 6 Kovacs 5.

16 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 SERIE A E Antonio ordinò: Quaglia... IL CONFRONTO TRA LE 32 GRANDI D EUROPA Antonio Conte, 43 anni, in tribuna a Stamford Bridge, a colloquio con il direttore sportivo Fabio Paratici, 40 anni, poco prima dell ingresso in campo di Fabio Quagliarella MEDIASET È una Juve da record: la migliore d Europa Solo un ko nei 13 mesi di Conte Nessuno così bene tra i 32 club di Champions League DAL NOSTRO INVIATO MIRKO GRAZIANO TORINO L Italia del calcio fa ancora paura ai top team internazionali. I soldi girano altrove, i fenomeni pure, ma intanto portiamo a casa un secondo posto europeo con gli azzurri di Cesare Prandelli, e grazie alla Juventus ci scopriamo competitivi pure nella coppa per club più prestigiosa del mondo. I bianconeri rimontano due gol nella tana del Chelsea campione in carica, lo fanno con gioco e personalità, sfiorano addirittura il clamoroso successo e vanno ad arricchire una striscia straordinaria: nessuno infatti come la Juve negli ultimi tredici mesi fra i 32 club del tabellone principale di Champions League. Tredici mesi, il periodo della gestione di Antonio Conte: solo una sconfitta in 48 partite, 30 le vittorie, 17 i pareggi. L unico stop è firmato Napoli, finale di Coppa Italia, lo scorso maggio all Olimpico di Roma, con Buffon e compagni a dire il vero piuttosto «storditi» dai festeggiamenti per lo scudetto che avevano appena conquistato. Nello stesso periodo il Barça ha perso 5 volte, il Real di Mou 8 e il Psg di Ancelotti 9 I bianconeri cambiano marcia nella ripresa: è successo già 4 volte in 5 gare INVINC Dopo c è il Barça Dietro ai bianconeri, i più vicini sono i «marziani» del Barcellona, cinque sconfitte negli ultimi tredici mesi, anche se non bisogna dimenticare che i catalani di gare ne hanno giocate ben 71, essendo andati parecchio avanti nell ultima Champions League. Il Real Madrid di José Mourinho si è fermato ben otto volte, l emergente Psg di Ancelotti nove, il Bayern Monaco undici, Manchester United e Manchester City dodici. Tutte squadre che complessivamente hanno giocato più partite rispetto a una Juve che però vanta, per esempio, anche la miglior striscia aperta di risultati utili consecutivi in campionato: 42 contro i 31 del Borussia Dortmund, secondo. Verso Capello E in campionato si rituffa ora la banda Conte. Domani, a Torino, arriva il Chievo. Poi, il tremendo uno-due con la Fiorentina (martedì in trasferta) e la Roma (fra otto giorni). Tre gare in una settimana, trappole ovunque con i viola e i giallorossi, ma anche la possibilità di dare uno strattone piuttosto importante nella corsa-scudetto. E di continuare poi ad avvicinare lo straordinario record del Milan di Fabio Capello, che fra il 1991 e il 1993 mise in fila 58 risultati utili consecutivi in campionato: se la Juve chiude imbattuta il girone d andata è aggancio. Uno stimo- L UDIENZA IL TECNICO CERCA L ASSOLUZIONE DAI 10 MESI DI SQUALIFICA Conte al Tnas atto primo: oggi non ci sarà conciliazione FRANCESCO CENITI MAURIZIO GALDI Non sarà il giorno delle decisioni definitive. Il Tnas esaminerà con procedura d urgenza il ricorso di Antonio Conte contro i 10 mesi di squalifica inflitti in secondo grado per la sola omessa denuncia riferita ad AlbinoLeffe-Siena. Ma l udienza, salvo clamorose e impensabili sorprese, sarà interlocutoria. In linea teorica la parola «fine» potrebbe esserci: il Collegio ha l obbligo di tentare una conciliazione tra Conte e la Federcalcio. In sostanza provare a mettere d accordo i due contendenti, una sorta di patteggiamento. Proprio quello che il tecnico della Juve non prende minimamente in considerazione. Nell intervista rilasciata alla Gazzetta aveva dichiarato: «l unico errore che ho fatto in questa vicenda è stato quello di aver accettato i tre mesi di stop concordati dai miei avvocati con la Palazzi. Era un "sì" detto controvoglia. Sono innocente e un innocente non patteggia». Insomma, il mandato in mano a Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero è chiaro: andare fino in fondo e cercare l assoluzione. C è ottimismo: per i legali di Conte le motivazioni della Corte federale sono fragili. Il caso Mastronunzio (non fatto giocare perché infortunato e non perché in disaccordo con la combine) considerato un autogol, mentre le ammissione del collaboratore tecnico Stellini non sarebbero sufficiente a giustificare la condanna. Antonio Conte, 43 anni Scenari Ecco perché non ci sarà conciliazione (tra l altro non gradita neppure alla Figc) e la decisione nel merito sarà rimandata. Prima, però, il Collegio affronterà due aspetti: la sospensione cautelare della squalifica e l esame delle richieste istruttorie presentate dai difensori del tecnico. Nel primo caso è probabile che sia ritirata l istanza (visti i tempi rapidi accettati per il procedimento arbitrale), altrimenti è praticamente sicuro il rigetto. Più complicata la seconda questione: sul tavolo del Collegio ci sono le audizioni di Mastronunzio e del medico sociale del Siena (per certificare l infortunio dell attaccante). Gli avvocati della Figc (Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli) si opporranno. A questo punto sarà necessaria una Camera di consiglio che potrebbe accogliere (in toto o in parte) le richieste oppure respingerle. Solo dopo questo passaggio sarà fissata in tempi brevi una seconda udienza nella quale si entrerà nel merito e porterà i tre arbitri (Massimo Zaccheo presidente, Giuseppe Calvi per Conte ed Enrico De Giovanni per la Figc) ad emettere la «sentenza» del lodo entro il 7 ottobre. Attenzione: se fosse accolta qualcuna delle richieste istruttorie, il lodo slitterebbe di un paio di settimane. PARLA L A.D. MENCUCCI Avviso da Firenze «Le partite si vedono pure in tv» (g.sard.) L amministratore delegato della Fiorentina, Sandro Mencucci, è intervenuto in merito al posizionamento di Conte martedì prossimo al Franchi: «Conte sarà accolto bene, come tutti gli allenatori e dirigenti delle altre società. Non abbiamo locali chiusi idonei, quindi penso che la soluzione più giusta possa essere la Tribuna Autorità con gli altri dirigenti della Juventus e la giusta protezione affinché nessuno possa dargli noia». Poi un indiretto suggerimento: «Dico la verità, se fossi l allenatore, vedendo tutto ciò che sta succedendo forse ci penserei. Credo che questa gara non abbia bisogno di essere caricata più di quello che è già: a volte le partite si guardano anche alla tv...». FATTURAZIONI FALSE In 36 davanti alla Disciplinare per patteggiare Un maxi patteggiamento, è questo quello che si prospetta per il procedimento che oggi pomeriggio vedrà impegnata la Disciplinare presieduta da Sergio Artico su alcune operazioni di mercato per le quali la Procura di Milano aveva ipotizzato anche un giro di false fatturazioni: 36 tesserati a giudizio tra dirigenti e agenti di calciatori. Intanto sono state presentate al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport altre istanze relative alle sentenze sul calcioscommesse: Mario Cassano, Giuseppe Magalini e Mattia Serafini hanno fatto appello nei confronti della Figc. I tre hanno ricevuto rispettivamente una squalifica di 9 mesi, 3 anni e 3 mesi, 3 anni e 6 mesi.

17 VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 Pogba è pronto È arrivata l ora del vice Pirlo Domani col Chievo il regista e Vidal potrebbero riposare. In difesa Lucio con Bonucci e Chiellini DAL NOSTRO INVIATO TORINO continuare a scrivere vere e proprie pagine di storia del nostro calcio. Che rimonte! E per ora ad Antonio Conte non arrivano segnali preoccupanti a livello di pancia piena. Quando va sotto o chiude in parità il primo tempo, la sua squadra reagisce infatti con rabbia ragionata. Si scuote, si riversa nella metà campo avversaria e mette a posto le cose con una facilità disarmante. In questa stagione è gia successo quat- IBILI lo in più per restare sul pezzo e tro volte nelle cinque uscite uffi- clic ciali: due volte in svantaggio, prima di rimontare e battere 4-2 il Napoli in Supercoppa italiana; 0-0 alla fine del primo tempo contro il Parma, poi il 2-0 finale; quindi la rimonta di Marassi (da 0-1 a 3-1, gol bianconeri tutti nella ripresa) e appunto la straordinaria prestazione di Stamford Bridge, contro il Chelsea. L unica andata «liscia» è la sfida di Udine, facile 4-1, con i friulani però in dieci per quasi tutta la gara. 30 VITTORIE E 17 PARI L UNICO SCIVOLONE IN FINALE DI COPPA In 48 partite la Juve ha totalizzato 30 vittorie, 17 pareggi e una sola sconfitta, in finale di coppa Italia contro il Napoli, lo scorso 20 maggio a Roma E il momento di Paul Pogba. Antonio Conte è entusiasta del ragazzino francese e sta pensando di gettarlo finalmente nella mischia del calcio che conta. Per il 19enne gigante di Lagny-sur-Marne è pronto un esordio in campionato da brividi: domani, contro il Chievo, maglia da titolare al posto di Andrea Pirlo. «Mi ha impressionato, è già maturo, ha fisico e visione di gioco da grande centrocampista», ci aveva detto qualche giorno fa Mirko Vucinic. E il baby prodigio strappato al Manchester United, praticamente a costo zero, ha in effetti convinto tutti a Vinovo. Per Pirlo è invece pronto un programma di lavoro mirato per consentirgli di rifiatare e ripartire poi contro Fiorentina, Roma e Shakhtar, gli impegni immediatamente successivi a quello con il Chievo. Troppo importante il genio bresciano per «consumarlo» già a inizio stagione. Paul Pogba, 19 anni, è arrivato in estate dal Manchester United LAPRESSE IN REPUBBLICA CECA Buffon e Alena si fanno l hotel in montagna Gianluigi Buffon e Alena Seredova imprenditori: la scorsa primavera hanno acquistato per 540 mila euro uno chalet che verrà trasformato in albergo. L investimento è stato fatto nei pressi di Spindelruv Mlyn, una rinomata località sciistica sui Monti Giganti, in Repubblica Ceca, Paese d origine della moglie del capitano bianconero. I lavori di ristrutturazione sono in corso: la struttura dovrebbe essere pronta per ottobre. Vidal non preoccupa E domani sarà ampio turnover in generale. Obbligato, anzi saggio visto il calendario. Probabile panchina quindi anche per Vidal, uscito malconcio da Londra, colpa di una leggera distorsione alla caviglia destra, «che però non preoccupa più di tanto, lo valuteremo giorno dopo giorno», trapela da corso Galileo Ferraris. Il cileno, tre gol in quattro gare, tornerà utile già a Firenze. E a proposito di cileni, è pronto all esordio da titolare pure Mauricio Isla, che dovrebbe prendere il posto di Lichtsteiner. In difesa, ballottaggio Lucio-Barzagli, con il brasiliano leggermente favorito. Questo il probabile undici anti Chievo: Buffon in porta; Lucio, Bonucci e Chiellini in difesa; Isla a destra e Asamoah a sinistra; Pogba in regia, Marchisio e Giaccherini interni; Quagliarella e Vucinic in attacco. Bendtner partirà dalla panchina. A livello fisico il danese è pronto, manca ancora qualcosa dal punto di vista tattico, ma non è da escludere che domani sera il 24enne ragazzone di Copenaghen trovi posto in campo almeno per un quarto d ora. Carica Bonucci «La Juventus è tornata dice intanto Leonardo Bonucci ai microfoni di Sky Sport, ma per mettere paura a tutti dobbiamo continuare su questa strada, con la fame e con l umiltà che ci hanno contraddistinto lo scorso anno. Rimontiamo parecchie partite perché siamo un gruppo vero, che rema nella stessa direzione, sempre. L avversaria più pericolosa per lo scudetto? Se devo proprio fare un nome, dico Napoli. È il gruppo più solido e più compatto. Giocano insieme da tanti anni e l allenatore è bravissimo. Quindi, senza nulla togliere agli altri, io dico di fare parecchia attenzione a questo Napoli». m.gra. IL BOMBER RITROVATO CONTRO I GIALLOBLÙ DOVREBBE GIOCARE DAL PRIMO MINUTO Così Quagliarella ha costruito il tunnel di Londra «Cech è enorme, eravamo troppo vicini, l unica era tirare sotto le gambe» DAL NOSTRO INVIATO G.B. OLIVERO TORINO Il trucco è riderci su. Magari con amarezza, sicuramente con autoironia, ovviamente in attesa di fare sul serio. Fabio Quagliarella ci ha riso su spesso e poi a volte smoccolava, perché se ti senti forte e non giochi, se credi di essere al 100% e passi le partite a guardare gli altri dalla panchina ti fai mille domande e trovi poche risposte. Anche perché le uniche che contano, quelle che arrivano sul campo, non puoi darle. A luglio, alla presentazione delle nuove maglie della Juve, Quagliarella si prestò a fare l indossatore commentando con un sorriso amaro: «Tanto ormai faccio solo questo». Due mesi dopo ha fatto molto di più: la Juve ha bussato in casa Champions, il Chelsea ha aperto la porta e ha trovato la smorfia di Quagliarella a ricordargli che i bianconeri in Europa non vogliono fare una gita di piacere. L altalena Negli ultimi anni la vita calcistica di Quagliarella è sempre stata un altalena di emozioni. Il trasferimento al Napoli, i gol, i problemi con Mazzarri, l arrivo alla Juve, i primi mesi ottimi, il grave infortunio, il lento recupero, le strigliate di Conte, la rinascita, il ritorno in panchina, la lunga attesa di un occasione, la notte di Stamford Bridge. Mica semplice restare sereni e guardare avanti con ottimismo. Mica semplice se ripensi ai complimenti di Mourinho che ti avrebbe voluto come vice Eto o o al possibile scambio estivo con Pazzini quando ancora Giampaolo era dell Inter. Mica semplice se al tuo concorrente diretto, Sebastian Giovinco, vengono perdonate prestazioni imbarazzanti mentre tu ti senti sempre in discussione. La svolta Eppure, quando Marchisio ha lanciato quel pallone, Fabio si è sentito in pace col mondo e con se stesso: scatto puntuale e poi controllo, sguardo a Cech, altro controllo, altro sguardo a Cech. L istinto e la ragione, il talento e l arte dell attaccante: «Cech è enorme, eravamo troppo vicini, l unica possibilità era fargli il tunnel». A costo di sbagliare, di beccarsi una serie infinita di critiche, di tornare in panchina ad aspettare la prossima occasione. Adesso, invece, la prossima occasione potrebbe arrivare già domani contro il Chievo: Conte ha dimostrato di giudicare in base a quello che vede in campo. E a Londra, dopo il gol, Quagliarella si è inventato uno dei suoi tiri impossibili con una rapidissima torsione a dimostrazione che per gli attaccanti la testa e la convinzione fanno davvero la differenza. Adesso il trucco non è riderci su: è fermare l altalena lassù, non farla scendere e godersi per un po il momento più bello. Quello atteso da tanto tempo.

18 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 L INIZIATIVA IN EDICOLA DA COLLEZIONE Un opera completa e mai realizzata La Gazzetta dello Sport è lieta di presentare la Hall of Fame della Juventus, la più completa opera in Dvd mai realizzata, dedicata ai più forti campioni che hanno militato nella squadra bianconera e che hanno contribuito a scriverne la sua straordinaria storia: da Del Piero a Platini, da Zidane a Nedved, passando per Pirlo, Trezeguet, Vialli, Scirea e molti altri ancora. Splendide monografie per rivivere e custodire per sempre tutto il meglio dei giocatori più importanti della squadra più amata dagli italiani. La prestigiosa galleria è composta in totale da dodici Dvd: immagini, gol, schede tecniche, analisi, approfondimenti. Un viaggio imperdibile per ripercorrere il percorso dei campioni che hanno combattuto le battaglie più difficili, che hanno conquistato le vittorie più prestigiose, che hanno indossato la maglia bianconera nel corso degli anni e che hanno contribuito a scrivere pagine indelebili della storia juventina. Juve, una sfilata di miti Ecco la Hall of Fame bianconera Da Del Piero a Platini, da Buffon a Scirea e Sivori: tutti i venerdì in edicola le leggende in Dvd G.B. OLIVERO Prendete i campioni della storia della Juve, e sono tanti, provate a mischiare le varie epoche e divertitevi a inventarvi formazioni senza tempo. Così, per il gusto di farlo e di sognare un calcio inarrivabile. Potreste mettere Zoff in porta e Trezeguet in attacco azzardando anche Ferrara in difesa, Del Sol a centrocampo, Platini a fare assist e gol. Oppure Buffon tra i pali, Gentile e Cabrini irrinunciabili terzini, Kohler stopper, Scirea libero, Conte a recuperare palla, Zidane a deliziare, Rossi e Del Piero a segnare. È un gioco, naturalmente, perché nella testa di ciascun tifoso c è sempre una squadra fantastica, una squadra dei sogni meravigliosa e inarrivabile. Viaggio nel tempo I campioni della storia della Juve sono tanti e li ritroverete grazie alla collana di Dvd «Hall of fame», in edicola con la Gazzetta dello Sport. È un viaggio nel tempo, un percorso fatto di gol, vittorie, ricordi, trofei, immagini a colori e in bianconero. Ci sono portieri insuperabili, difensori implacabili, centrocampisti di lotta e centrocampisti di governo, fantasisti, ali, incursori, registi, centravanti potenti e centravanti agili, seconde punte di talento, dribblomani. E poi ci sono anche gli allenatori, le guide, i leader che dalla panchina hanno portato la Juve in cima al mondo. GALLERIA DI CAMPIONI BACHECA UNICA 1 Roma, 22 maggio 1996: la Juve vince la Champions battendo l Ajax ai rigori LIVERANI 2 Del Piero e Boksic dopo il trionfo nell Intercontinentale 1996 contro il River Plate LAPRESSE 3 Conte e Pirlo festeggiano lo scudetto LAPRESSE 4 I NUMERI 12 I dvd che compongono l intero piano dell opera «Hall of Fame» Juventus, in edicola da oggi con La Gazzetta dello Sport a 9,99 euro più il prezzo del giornale Il piano dell opera Oggi si parte con la prima uscita dedicata ai «Fenomeni», quei campioni per i quali in fondo gli aggettivi non bastano. Più grandi di tutto e di tutti, eroi del calcio a prescindere dalle epoche storiche, dai compagni, dagli avversari, dalle vittorie ottenute. In questo Dvd troverete le mirabilie di Michel Platini, Omar Sivori, Roberto Bettega, John Charles e Zinedine Zidane. La storia di un club la fanno gli uomini che a quel club si legano indissolubilmente, che la maglia non se la sfilano mai, che si identificano e vengono identificati con i valori che lo stesso club rappresenta. I «Capitani» della storia bianconera, protagonisti del Dvd numero 2, sono Alessandro Del Piero, Giampiero Boniperti, Gaetano Scirea, Beppe Furino, Sandro Salvadore. Chi racchiude, magari giustamente, nel gol tutto il gioco del calcio dovrà trovare un posto adeguato per conservare il terzo Dvd, quello dei «Bomber»: David Trezeguet, Gianluca Vialli, Pippo Inzaghi, Pietro Anastasi, Paolo Rossi. Gente che a volte sembrava perfino che non fosse in campo, ma poi all improvviso colpiva in modo implacabile. Particolarmente divertente, per le giocate che caratterizzeranno il Dvd, sarà la quarta uscita dedicata ai «Fantasisti»: Roberto Baggio, Mauro Camoranesi, Franco Causio, Michael Laudrup e Vladimir Jugovic. Il dribbling come ragione di vita, l avversario visto come un birillo da saltare. Poi «La classe al potere»: Pavel Nedved, Claudio Marchisio, Marco Tardelli, Luis Del Sol, Zbignew Boniek, Giancarlo Marocchi. Giocatori che sapevano quando colpire, che usavano la spada e il fioretto, che nel momento delicato tiravano fuori qualcosa in più. E poi, via via, troverete la galleria dei portieri, quella dei mastini 1 della difesa, quella dei guerrieri fino agli allenatori che hanno segnato la storia bianconera. La scelta Naturalmente è possibile che qualcuno sia in disaccordo con le nostre scelte e in particolare con l identificazione dei giocatori nelle varie categorie: ci ha guidato solo la necessità di racchiudere nell opera tutti i grandi calciatori della Juve. Un esempio per spiegare meglio: avremmo potuto inserire Del Piero non solo nel Dvd dei capitani, ma anche in quello dei fenomeni e in quello dei bomber. E magari in quello della classe al potere. Abbiamo scelto di inserirlo tra i capitani perché lui sarà per sempre Il Capitano TUTTA LA SERIE venerdì 12/10 I fantasisti (Baggio, Camoranesi, Causio, Laudrup, Jugovic). venerdì 19/10 Classe al potere (Nedved, Marchisio, Tardelli, Del Sol, Boniek, Marocchi). venerdì 26/10 I guerrieri (Vidal, Davids, Ravanelli, Benetti, Tacchinardi, Bonini). venerdì 2/11 I signori del centrocampo (Pirlo, Deschamps, Brady, P.Sousa, Emerson, Vieira). venerdì 9/11 Le frecce (De Agostini, Lichtsteiner, Di Livio, Cabrini, Zambrotta, Torricelli). venerdì 16/11 I leader della difesa (Barzagli, Thuram, Cannavaro, Ferrara, Pessotto, Cuccureddu). venerdì 23/11 I portieri (Buffon, Peruzzi, Zoff, Tacconi, Sentimenti IV, Anzolin). venerdì 30/11 I mastini della difesa (Chiellini, Bonucci, Montero, Gentile, Brio, Morini). venerdì 7/12 I condottieri (Conte, Lippi, Capello, Trapattoni, Parola, Vycpalek). il piano Oggi si parte: la prima uscita con la Gazzetta a 9,99 euro Oggi I fenomeni Da oggi e per tutti i venerdì parte l opera con il capitolo dedicato ai fenomeni bianconeri: Platini, Zidane, Bettega, Sivori e Charles. Venerdì 28 settembre I grandi capitani La seconda uscita è dedicata ai leader, i punti di riferimento della squadra: Del Piero, Boniperti, Scirea, Furino e Salvadore. Venerdì 5 ottobre Ibomber La terza uscita è per i grandi cannonieri. Cinque meritano un ricordo particolare: Trezeguet, Vialli, Inzaghi, Anastasi e Paolo Rossi.

19 SERIE A OraciprovailChievo il tabù dei bianconeri I veneti imbattuti con la Juventus da oltre mille giorni Nelle ultime 5 sfide, 4 pareggi e un successo gialloblù MATTEO BREGA MILANO Non è un caso isolato, è una costante. Non è un exploit, è quasi un dato di fatto. Il Chievo rappresenta per la Juve l ostacolo fisso, una certezza come Natale il 25 dicembre. I bianconeri infatti non battono il Chievo dal 23 agosto 2009, prima giornata di campionato. A decidere un gol di testa di Iaquinta (ora fuori rosa con Conte) su assist del brasiliano Diego all 11 del primo tempo. Poi, nelle successive cinque partite, è arrivato anche il primo successo veneto (1-0 con gol di Sardo il 17 gennaio 2010, in panchina Di Carlo) e quattro pareggi consecutivi. Filo spinato Sulla strada dell imbattibilità, dunque, c è il filo spinato del Chievo che tende a sgonfiare l umore e le gomme alla Juventus quando i destini si incrociano. Tre anni abbondanti senza successi sono lì a testimoniarlo. E la difficoltà nasce forse da quel 3-3 griffato Pellissier (tripletta) che temporalmente arriva proprio appena prima della vittoria firmata Iaquinta. Nel caso in cui i veneti lasciassero i tre punti alla Juve domani sera sarebbero trascorsi giorni dall ultima Domenico Di Carlo, 48 anni, ha iniziato ad allenare tra i professionisti a Mantova. Dopo 4 stagioni è passato al Parma, poi Chievo, Samp e ancora Chievo IPP volta. Un eternità. Di quell ultima serata trionfante bianconera rimangono Buffon, Chiellini, Marchisio, De Ceglie e Marrone da una parte (allenatore era Ferrara). Sorrentino, Nicolas Frey, Luciano, Pellissier e Squizzi dalla parte gialloblù. Allenatore? Mimmo Di Carlo. Il quale ha un rapporto di sincera amicizia con la Juventus. Su 12 precedenti, infatti, ha perso solo 4 volte. Di Carlo story La data cerchiata di rosso è quella del 13 gennaio 2007: Mantova-Juve 1-0, gol-autogol di Bernacci e Kovac. La corazzata bianconera, in B dopo Calciopoli, cade per la prima volta dopo 45 risultati utili consecutivi (ultimo k.o. contro il Milan il 29 ottobre 2005). Cade per via della spinta di Di Carlo che si presenta così alla Juve. È il primo incrocio, ma l allenatore di Cassino fa già intendere che non sarà automatico passare contro le sue squadre. Delneri ci sbatterà contro due volte su due nella stagione , quando Di Carlo con la Samp bloccò sia all andata sia al ritorno l ex allenatore proprio dei doriani. A settembre lo storico 3-3 con lo show di Pellissier, a gennaio lo 0-0 di Genova. Un po la stessa sorte di Conte l anno passato. Pareggio senza gloria a Verona per 0-0, altro punto preso allo Juventus Stadium nella gara di ritorno di marzo. In totale due punti e la soddisfazione di essere stata una delle tre formazioni a non aver perso l anno scorso in campionato contro la Juventus tra andata e ritorno: Bologna, Genoa e appunto Chievo. Conte ci riprova, Di Carlo anche. Il contatore dei giorni può fermarsi a O ripartire. 4 LE GARE RECENTI Ecco gli incroci più recenti tra Juventus e Chievo 3 marzo 2012 Juventus- Chievo ottobre 2011 Chievo- Juventus maggio 2011 Juventus- Chievo dicembre 2010 Chievo- Juventus gennaio 2010 Chievo- Juventus agosto 2009 Juventus- Chievo aprile 2009 Juventus- Chievo 3-3 VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 giudizio del Tombo DI DANIELE TOMBOLINI Arbitri precisi sui rigori Guida, serve personalità Il giovane, che ha diretto Roma-Bologna, doveva dare il rosso a Totti dopo la sua reazione plateale 3 ª GIORNATA PARTITA ARBITRO BONUS ERRORI PUNTI CHIEVO-LAZIO RIZZOLI 2-2 FIORENTINA-CATANIA DOVERI 1-1 GENOA-JUVENTUS ROCCHI 2-2 MILAN-ATALANTA ORSATO 2-2 NAPOLI-PARMA GERVASONI 2-2 PALERMO-CAGLIARI MAZZOLENI PESCARA-SAMPDORIA PINZANI 1-1 ROMA-BOLOGNA GUIDA SIENA-UDINESE DE MARCO TORINO-INTER BANTI 2-2 LEGENDA Bonus Gara facile 0, gara insidiosa 1, gara difficile 2, gara difficilissima 3; Errori su un gol -3, su un rigore -2, su un espulsione -1 Giornata impegnativa contrassegnata da decisioni opportune ed efficaci con gli arbitri molto precisi sui calci di rigore. Gli esperti Banti, Rocchi e Rizzoli sono i top della settimana, ma non manca qualche nota stonata. Il giovane Guida mostra scarsa personalità nella direzione di Roma-Bologna quando assiste alla plateale reazione di Totti su Taider senza mostrargli il sacrosanto cartellino rosso (-1). Nell anticipo di Palermo, Mazzoleni annulla (-3) la rete di Donati ma la sua posizione era in linea e quindi senza offside, mentre De Marco, in Siena-Udinese, decide frettolosamente di espellere Lazzari: il fallo su Calaiò non valeva il secondo cartellino giallo (-1). LA GAZZETTA DELLO SPORT CLASSIFICA GENERALE ARBITRO GARE P BANTI 2 4 RIZZOLI 2 4 BERGONZI 1 3 GUIDA 2 3 ROCCHI 2 3 DAMATO 1 2 CELI 1 2 ORSATO 2 2 CALVARESE 1 1 GIACOMELLI 1 1 VALERI 1 1 GIANNOCCARO 1 1 MASSA 1 1 PERUZZO 1 1 GERVASONI 2 1 DOVERI 1 1 PINZANI 1 1 RUSSO 1 1 ROMEO 1 0 TAGLIAVENTO 1 0 DE MARCO 2 0 MAZZOLENI Il mondo Beretta nel cuore di Milano. Beretta Gallery Via Durini, 5. 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20 20 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 SERIE A FORMULA ABARTH: A VALLELUNGA DUE DOPPIETTE EURONOVA E COSTA VOLA, RAMSAY A SEGNO IN GARA 3 Campagnano di Roma (RM) Nel penultimo appuntamento stagionale della Formula Abarth European Series e del Campionato Italiano Formula ACI-CSAI Abarth è Nicolas Costa a mettere le mani sul campionato vincendo due gare su tre, conquistando entrambe le pole position, facendo segnare i tre giri più veloci in gara e portando a casa anche un terzo posto in gara 3. In questo modo, il brasiliano di Euronova si è portato al comando della classifica continentale come di quella italiana, ma nulla è ancora deciso e solo la prossima settimana sul circuito di Monza si deciderà il campionato. Sul circuito Piero Taruffi di Vallelunga in gara 1 Emanuele Zonzini completa la doppietta Euronova davanti all uruguagio di BVM Santiago Urrutia, sempre più leader nella classifica riservata agli esordienti. Perdono punti importanti per la classifica Luca Ghiotto e Bruno Bonifacio, i due piloti del Prema Powerteam entrano in contatto mentre cercano di contestarsi la quarta posizione, driive trough per Bonifacio e squalifica per Ghiotto che sorpassa in regime di bandierwe gialle. In gara 2 è ancora Nicolas Costa a prendere il largo partendo dalla pole position. Dietro di lui la battaglia per il secondo posto è ancora tra il suo compagno di team Emanuele Zonzini e il vicentino di Prema Powerteam, Luca Ghiotto. Il sammarinese riesce a 2 giri dal termine a passare Ghiotto, in difficoltà con gli pneumatici. Così è ancora doppietta Euronova Racing davanti a Ghiotto e Kevin Joerg, alfiere del team Jenzer Motorsport. Gara difficile per Bruno Bonifacio e Santiago Urrutia che dopo lo start perdono alcune posizioni mentre sono in lotta per la quarta piazza. In gara 3 è ancora doppietta, ma non per i due piloti di Euronova Racing, ma per i due giovanissimi piloti del team Jenzer Motorsport. Gragor Ramsay conquista la sua prima vittoria in campionato davanti all elvetico già 6 volte sul podio nel La tripletta Jenzer sfuma per un soffio, infatti, Samin Gomez viene superata da Nicolas Costa a pochi metri dal traguardo. Nella serie continentale, ad un solo appuntamento dal termine, Nicolas Costa guida con 17 punti su Luca Ghiotto che, a sua volta, ne ha 12 di vantaggio sul brasiliano suo compagno di team BRuno Bonifacio. Nella serie tricolore Costa comanda con 170 punti, 13 in più del vicentino di Prema, mentre Bonifacio è fermo a 154. Per la classifica rookie Santiago Urrutia ha 25 punti di vantaggio su Kevin Joerg, mentre è più staccato Gregor Ramsay. L ultimo round stagionale andrà in scena il 29 e 30 settembre sul leggendario circuito di Monza. a cura di RCS MediaGroup Pubblicità LO SPECIALISTA GIA CINQUE RETI AI GIALLOROSSI Il capitano del Cagliari: «La situazione stadio è insostenibile. Brutto giocare senza sostegno» MARIO FRONGIA QUARTU (CA) Il capitano spunta a sorpresa. Così come è inaspettata la partitella del Cagliari a Is Arenas. Daniele Conti taglia corto: «Viviamo una situazione insostenibile: abbiamo bisogno del nostro pubblico. Non è bello sapere che giocheremo con lo stadio vuoto. Ve lo dico da capitano e a nome della squadra. Vogliamo i tifosi vicini. Noi non possiamo entrare nel merito delle ragioni tecniche e istituzionali, sappiamo che c è di mezzo la sicurezza. Però, la squadra rappresenta un intera regione a vuole farlo al meglio». Una vita per il Cagliari Conti, 14 anni al Cagliari. Una vita. Anzi, una scelta di vita: «Ormai ho il passaporto sardo». In rossoblù, 354 presenze e 39 reti, è il primo nella classifica all-time del club di Cellino. Originario di Nettuno, 34 anni il 9 gennaio, è in scadenza di contratto. Ma ora c è la questione stadio. «Lo vogliamo pieno per avere motivazioni e grinta. La Roma? Non importa contro chi giochiamo, può essere il Milan o il Manchester United. Quel che conta è QUI TRIGORIA IN VISTA DI DOMENICA PROBLEMI FISICI PER GLI ATTACCANTI MASSIMO CECCHINI ROMA Nel Grand Hotel Roma meglio non perdere di vista le porte girevoli. Se la prima uscita con la valigia sembra per adesso scongiurata (Franco Baldini a fine stagione al Tottenham? Il dirigente replica: «Non esiste la possibilità»), volando più basso chi rischia di finire fuori dalla formazione sono tutti gli attaccanti (presunti) titolari, ovvero Totti, Osvaldo e Destro. Proprio così? Andiamo con ordine. Oggi sarà il giorno della verità per sciogliere quasi tutti i dubbi. Il numero 1 4 farlo con la nostra tifoseria sugli spalti». E guai a chi cita Trieste: «Evitare di giocare a mille chilometri da qui è già qualcosa. Ma chiediamo a tutti di mettersi una mano sulla coscienza. E chi può, faccia un piccolo passo indietro». Una chiamata a raccolta. Che la dice lunga sullo stato d animo della squadra: «Con la Roma, anche perché la vittoria ci manca, giochiamo per fare risultato pieno: serve una grande prestazione perché abbiamo di fronte una squadra dieci giallorosso, che ha un fastidio sotto al gluteo destro (cicatrice di un vecchio infortunio) dovrebbe recuperare, mentre l attaccante italo-argentino sofferente per una lieve distorsione al ginocchio sembra che precauzionalmente possa venire risparmiato in vista del doppio impegno (in sei giorni) della prossima settimana, che vedrà la Roma opposta alla Sampdoria e alla Juventus. Più tranquilla infine la posizione di Destro, che ha smaltito i traumi di domenica scorsa. Baby di scorta Non a caso, qualora Totti dovesse avere intoppi imprevisti sulla strada del 1 Febbraio 2006, sul neutro di Rieti LAPRESSE 2 Dicembre 2008, in gol su punizione FOTOPRESS 3 Gennaio 2010, allo scadere acciuffa la Roma sul 2-2 AP 4 Settembre 2010, grande gol al volo AP 5 Settembre 2011, lo 0-1 all Olimpico ANSA Conti, l anti Roma va già all attacco «Ridateci i tifosi» Daniele Conti, 33 anni FOTOPRESS fortissima. Potrebbero mancare Totti e Osvaldo? Mi importa poco, io penso al Cagliari e poi hanno un organico di altissimo livello, chi entra vale il titolare. Zeman? Lo rivedo volentieri, con lui ho segnato il mio primo gol in A». Era il 96, contro il Perugia all Olimpico. Il passato La mezzala con la sua ex squadra ha firmato passaggi decisivi. La prima rete la sigla sul neutro di Rieti. Finirà 4-3 per Totti e compagnia. Poi, segna su punizione all Olimpico. Quindi, al Sant Elia, il colpo nei minuti finali: con Lopez pareggia il 2-0 giallorosso. Due anni fa, Bisoli in panca, un gran gol al volo su corner di Cossu e poi, procurandosi rigore ed espulsione di Burdisso che gli lacera la tibia, stop di un mese contribuisce al 5-1 finale. Infine, l 1-0 dell anno scorso: Olimpico sbancato 2-1 (in rete anche El Kabir e De Rossi) dopo 43 anni. Cinque perle. Lui, annuisce. Ma è di poche parole. Domenica ritrova Totti, capitani contro. Dopo l addio di Del Piero, tra gli italiani, le uniche bandiere in circolazione. «Ah, è vero» dice il numero 5: in onore di Falcao, dopo aver dato nel 2003 la maglia 10 a Zola. Zeman con l ansia da tridente Osvaldo out, Totti ci prova 2 5 recupero in vista del Cagliari squadra contro la quale ha segnato 13 gol in campionato, tra cui 4 doppiette l attacco giallorosso sarebbe imperniato proprio su Destro (21 anni), che in questo caso avrebbe al fianco Lamela (20 anni) e Lopez (19). Come dire, un tridente con una età complessiva pari a sessant anni. Destro è ok, l azzurro risparmiato. Il capitano ai sardi ha già fatto 13 gol 3 SENTENZA D APPELLO Il Tribunale di Foggia conferma: Sau rossoblù Marco Sau, 24 anni FOTOPRESS Cala il sipario sulla querelle riguardante Marco Sau che è stato riconosciuto dal Tribunale di Foggia un giocatore del Cagliari, si tratta del primo caso in Italia deciso da un Tribunale ordinario in materia di trasferimenti di calciatori professionisti. Il Foggia di Pasquale Casillo aveva chiesto al Tribunale di Foggia il sequestro giudiziario del contratto di Sau, lamentando la falsità della firma del giocatore sul trasferimento nonché il mancato pagamento, da parte del Cagliari, di 500 mila euro sul prezzo complessivo concordato. Nella sentenza si legge che «la domanda non può trovare accoglimento... perché Marco Sau ha riconosciuta come propria la sottoscrizione» del contratto di trasferimento; e aggiunge: «Del tutto indimostrato è poi rimasto l assunto» del Foggia sul mancato pagamento. L avvocato Mattia Grassani, che ha tutelato le ragioni del Cagliari, al riguardo è sarcastico e molto duro: «È ora di finirla con questi ricorsi a pioggia avanti ai Tribunali ordinari. Esistono organi specializzati, all'interno della giustizia sportiva, competenti a dirimere controversie delicate come quella in esame. Dopo questo secondo k.o., che segue quello di luglio, speriamo almeno il Foggia onori le spese di lite visto che quando perdono non pagano. Il calciomercato non si deve fare nelle aule dei Tribunali, altrimenti le squadre le faranno i giudici. Il corretto operato del Cagliari Calcio è stato ritenuto totale». Sulla possibilità di un accordo, più volte tentata dal Foggia, il legale bolognese è netto: «Il presidente Cellino con quella gente non ha mai voluto trattare, non ritiene sia dovuto 1 euro al Foggia». ma.gal. De Rossi risparmiato Insomma, al confronto il 29enne De Rossi è di certo un senatore. Cosa che non sorprende, alla luce del peso specifico che ha sulla squadra. Per questo, pur tornato in gruppo, è probabile che dopo l infortunio muscolare al flessore destro, Zeman gli risparmi la partita di domenica per poterlo avere pienamente recuperato già contro la Sampdoria. Hall of Fame Titoli di coda sulla conclusione dell iniziativa della Roma relativa al miglior undici giallorosso della storia votato dai tifosi. Ecco la formazione ideale: Tancredi; Cafu, Losi, Aldair, Rocca; Bernardini, Di Bartolomei, Falcao, Conti; Pruzzo, Amadei. In attesa che questa generazione (Totti e De Rossi a parte) dimostri qualcosa, ce n è abbastanza per sognare.

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