Organizzazione sanitaria (3) Bruno Federico
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1 Organizzazione sanitaria (3) Bruno Federico
2 AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL)
3 Configurazione organizzativa Organismi di Direzione e Gestione Direttore Generale Direttore Sanitario Direttore Amministrativo URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico SIO - Sistema Informativo Ospedaliero Controllo di gestione Contabilità e bilancio Dipartimento di Prevenzione Dipartimento di Emergenza - DEA Dipartimento di salute mentale Dipartimento assistenziale 1 Dipartimento assistenziale 2 Dipartimento assistenziale n... LEGENDA In giallo la Triade di gestione delle ASL In rosso i Dipartimenti obbligatori
4 Configurazione organizzativa: strutture di erogazione periferica delle prestazioni Articolazione territoriale Direttore Generale Direttore Sanitario Direttore Amministrativo Distretto sanitario A Distretto sanitario B Distretto sanitario C Presidio ospedaliero A Presidio ospedaliero B LEGENDA In giallo la Triade di gestione delle ASL In rosso i Distretti In blu i Presidi ospedalieri
5 Le Strutture di Offerta della A.S.L. AZIENDA SANITARIA LOCALE Presidio Ospedaliero Emergenza, acuzie, accertamenti diagnostico - terapeutici II III livello Distretto sanitario Assist. continuativa di I livel. medicina di base, assistenza anziani, disagi sociali, tutela materno-infantile,specialist. ambulatoriale Dipartimento di prevenzione Area prevenzione per la comunità: Igiene e San.Pubbl. Igiene degli alimenti e della nutr Prevenz.e sicurez.degli amb. Lav Servizi.veterinari
6 Azienda Sanitaria Locale(ASL) Le ASL assicurano i LEA Le ASL sono aziende di diritto pubblico con personalità giuridica al fine di dotare l organizzazione sanitaria di efficienza, efficacia ed economicità. Le ASL hanno dimensione infraregionali. Le funzioni dell ASL vengono svolte con atto aziendale.
7 AUTONOMIA DELLE ASL Gestionale Organizzativa Contabile Amministrativa Patrimoniale Tecnica
8 L ASL da produttore ad acquirente L ASL garantisce la tutela della salute per conto della Regione tramite l acquisto di servizi sanitari da produttori pubblici (es. ospedali) e privati.
9 Il flusso finanziario Il finanziamento alle ASL per acquistare i servizi è basato sulla quota capitaria. La remunerazione dei soggetti erogatori dei servizi sanitari (produttori pubblici e privati) è basato su pagamento a prestazione, tranne per i MMG e PLS pagati per la parte maggiore a quota capitaria.
10 ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE È l innovazione legislativa organizzativa principale inserita nel dl 502/92 e succ. mod. È il modello ordinario di gestione operativa con cui sono organizzate le strutture aziendali. È un aggregazione di più unità operative affini o complementari,con propria autonomia e responsabilità, ma interdipendenti( es. Dip. Cardiologia, Chirurgia generale, Prevenzione ecc.). Serve a potenziare le responsabilità dirigenziali e professionali, come centro di responsabilità, sia economico, sia per l elaborazione dei programmi di attività e di valutazione dell assistenza. Il D.G. nomina il direttore del dipartimento.
11 IL DISTRETTO
12 Il Distretto è l articolazione organizzativo-funzionale dell ASL è individuato con atto aziendale prevede un bacino di utenza di popolazione minima di abitanti ha autonomia tecnico-gestionale ha autonomia economico finanziaria ha risorse in rapporto agli obiettivi di salute della popolazione
13 Funzioni affidate al Distretto Assistenza primaria (prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e medicina legale) ivi compresa la continuità assistenziale attraverso l erogazione diretta delle prestazioni richieste ovvero il necessario coordinamento e l approccio multidisciplinare, in ambulatorio e a domicilio, tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, servizi di guardia medica notturna e festiva e i presidi specialistici ambulatoriali Il coordinamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta con le strutture operative a gestione diretta, organizzate in base al modello dipartimentale con i servizi specialistici ambulatoriali e le strutture ospedaliere ed extraospedaliere accreditate L erogazione delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale connotate da specifica ed elevata integrazione nonché delle prestazioni sociali di rilevanza sanitaria, se delegate dai Comuni
14 Dichiarazione di Alma Ata (1978) l'assistenza sanitaria di base è quella assistenza sanitaria essenziale, fondata su metodi pratici e tecnologie appropriate, scientificamente valide e socialmente accettabili, resa universalmente accessibile agli individui e alle famiglie nella collettività, attraverso la loro piena partecipazione, a un costo che la collettività e i paesi possono permettersi ad ogni stadio del loro sviluppo nello spirito di responsabilità e di autodeterminazione. L'assistenza sanitaria di base fa parte integrante sia del sistema sanitario nazionale, di cui è il perno e il punto focale, sia dello sviluppo economico e sociale globale della collettività. E' il primo livello attraverso il quale gli individui, le famiglie e la collettività entrano in contatto con il sistema sanitario nazionale, avvicinando il più possibile l'assistenza sanitaria ai luoghi dove le persone vivono e lavorano, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di protezione sanitaria.
15 Cure primarie e ospedale Le cure primarie rappresentano, dunque, una vera e propria areasistema dotata di caratteristiche peculiari e profondamente diverse da quelle, altrettanto tipiche, dell'assistenza ospedaliera. Per le Cure primarie a prevalere è il cosiddetto paradigma "dell'iniziativa" con il quale si intende un pattern assistenziale orientato alla "promozione attiva" della salute e al rafforzamento delle risorse personali (auto-cura e family learning ) e sociali ( reti di prossimità e capitale sociale ) a disposizione dell'individuo, specie se affetto da malattie croniche o disabilità. Per l'assistenza ospedaliera è invece prevalente il paradigma "dell'attesa" con il quale si evidenzia un pattern assistenziale ad elevata standardizzazione ed intensività tecnico-assistenziale che si attiva e si mobilita in presenza di un evento "nuovo" e con caratteristiche prevalentemente di acuzie, di urgenza od emergenza. Due paradigmi assistenziali che identificano bisogni e fasi diverse ma che in ogni caso, per essere entrambi centrati sulla persona e riuscire a garantire presa in carico e continuità nelle cure, devono necessariamente integrarsi tra loro in una unica rete assistenziale
16 Le differenze tra Sistema ospedaliero e Sistema delle cure primarie Assistenza Ospedaliera "Paradigma dell'attesa" Intensività tecno- assistenziale ed elevata standardizzazione dei processi Orientato alla produzione di prestazioni e alla cura dell'episodio acuto Presidia l'efficienza Tende all'accentramento e alla verticalità per realizzare economie di scala Punta all'eccellenza Cure Primarie "Paradigma dell'iniziativa" Estensività socio-assistenziale e modularità della risposta Orientato alla gestione di processi assistenziali e alla continuità delle cure Presidia l'efficacia e i risultati Tende al decentramento e alla orizzontalità per valorizzare il capitale sociale Punta all'equità L'integrazione tra i due sistemi avviene attraverso la costituzione di una unica rete assistenziale
17 Servizi e attività del Distretto Medicina generale (medico di base, pediatra di base) Unità Valutativa Geriatrica (valutazione bisogni di assistenza dell anziano ed individuazione iter di soddisfacimento degli stessi nel territorio ) Medicina dei Servizi Poliambulatori Assistenza Domiciliare Integrazione servizi socio-sanitari Supervisione sulle Residenze Sanitarie Assistite e strutture ex art /78 Promozione ed educazione alla salute.
18 Il Distretto deve garantire: L assistenza specialistica ambulatoriale Le attività o i servizi per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze Le attività o i servizi consultoriali per la tutela della salute dell infanzia, della donna e della famiglia Le attività o i servizi rivolti a disabili e anziani Le attività e i servizi di assistenza domiciliare integrata Le attività o i servizi per le patologie da HIV e per le patologie in fase terminale
19 Il Medico di Medicina Generale Sviluppa un approccio centrato sulla persona, orientato all individuo, alla sua famiglia e alla sua comunità Si avvale di un processo di consultazione esclusivo caratterizzato da una relazione continuativa mantenuta tramite una efficacia comunicazione tra medico e paziente Si occupa dei problemi di salute nella loro dimensione fisica, psicologica, sociale, culturale ed esistenziale
20 Assistenza Primaria MMG PLS Continuità assistenziale L assistenza primaria è garantita da un rapporto di lavoro autonomo, continuativo e coordinato che si instaura tra l ASL e i MMG, PLS e la continuità assistenziale. Il MMG ed il PLS possono svolgere il loro lavoro sia singolarmente, che in forma associativa Il nuovo compito del mmg: il governo dei percorsi sanitari delle cure primarie e dell assistenza territoriale
21 Integrazione socio-sanitaria Molteplici affinità esistono tra assistenza sanitaria e assistenza sociale L 833/78 e DL 502/517 hanno previsto la possibilità che le UUSSLL (poi AASSLL) potessero interessarsi di entrambi Alcune regioni (Veneto, ad es.) hanno provveduto a costituire le Unità Socio-Sanitarie Locali (USSL) con funzioni in entrambi i settori Il DL 502/92 stabilisce che le ASL possono assumere la gestione di attiivtà o servizi socio/assistenziali su delega degli enti locali con oneri a totale carico degli stessi, ivi compresi quelli relativi al personale, e con specifica contabilizzazione
22 Servizi Sociali (DL 112/98, Art. 128) Per servizi sociali si devono intendere tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario, nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia
23 Assistenza sociale Il PSN 1998/2000 individua 3 forme di integrazione: Istituzionale: promozione di forme collaborative tra diverse istituzioni (ASL, Comuni, Province, ecc.) che si alleano e si organizzano per conseguire comuni obiettivi di salute della collettività servita il Distretto è individuato come la struttura operativa che meglio può governare i processi integrati tra le istituzioni Gestionale: il Distretto è struttura operativa Professionale: adozione di profili aziendali e linee guida finalizzate ad orientare il lavoro interprofessionale nella produzione di servizi sanitari domiciliari, intermedi e residenziali
24 Prestazioni socio-sanitarie (DL 229/1999, art. 3 septies) Quelle attività atte a soddisfare, mediante processi assistenziali integrati, i bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria Prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria
25 Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale Prestazioni assistenziali che, erogate contestualmente ad adeguati interventi sociali sono finalizzate alla promozione della salute alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento degli esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite o acquisite contribuendo, tenuto conto delle condizioni ambientali, alla partecipazione alla vita sociale e alla espressione personale Sono prestazioni di competenza delle ASL ed a carico delle stesse inserite in progetti personalizzati di durata medio/lunga e sono erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o nell ambito di strutture residenziali o semiresidenziali
26 Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria Attività del sistema sociale che hanno l obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute Sono attività di competenza dei Comuni, prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, che si concretizzano in: Interventi di sostegno a favore dell infanzia, adolescenza e responsabilità familiari Interventi per contrastare la povertà Interventi di sostegno e aiuto domestico e familiare finalizzati a favorire l autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti Interventi di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali di adulti e anziani non assistibili a domicilio Interventi anche di natura economica, atti a favorire l inserimento sociale di soggetti affetti da disabilità o patologia psicofisica o da dipendenza
27 Prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria Prestazioni caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria, che attengono prevalentemente alle aree materno-infantile anziani handicap patologie psichiatriche dipendenze da droghe, alcool e farmaci infezioni da HIV patologie terminali inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative Si tratta sostanzialmente di prestazioni attribuite alla fase post-acuta caratterizzate dalla inscindibilità del concorso di più apporti professionali sanitari e sociali nell ambito del processo personalizzato di assistenza Sono prestazioni erogate dalle ASL a carico del fondo sanitario erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o nell ambito di strutture residenziali o semiresidenziali
28 Attività di riabilitazione Tutte quelle prestazioni sanitarie dirette al recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali, dipendenti da qualsiasi causa che sono dirette a: consentire il massimo recupero possibile dfelle funzioni lese a seguito di eventi patologici curare la disabilità al fine di contenere ed evitare l handicap consentire alla persona disabile la migliore qualità di vita e l inserimento psico-sociale
29 Prestazioni di riabilitazione Ambiti generali e gradi di intervento Attività riabilitativa generica - indirizzata ad eliminare o contenere qualsiasi forma di disabilità Attività riabilitativa specifica - caratterizzata dal ricorso a tecniche, mezzi ed operatori sanitari, finalizzati alla soluzione di problemi medico-riabilitativi più complessi Livelli di intervento I livello - attività finalizzate a mantenere al più alto grado di autosufficienza possibile Assistenza domiciliare integrata, strutture residenziali di natura socioassistenziale, possibilmente coordinate dal medico di famiglia II livello - attività di maggiore intensità assistenziale da erogare in fase acuta nelle strutture ospedaliere in fase sub-acuta in strutture abilitate alla lungodegenza e in strutture ambulatoriali
30 Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Il campo specifico di questa forma di assistenza è quello della tutela della popolazione anziana e dei disabili, ma si sta sempre più estendendo anche alla cura di altre patologie, quali la cura dell'aids, l'alzheimer e dei pazienti allo stato terminale, nell'ottica di orientare gli interventi verso forme non ospedalizzate di assistenza e più vicine al rispetto della qualità della vita della popolazione.
31 Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) L' ADI assicura al domicilio del paziente le seguenti prestazioni: Medicina generale Medicina specialistica Infermieristiche domiciliari e di riabilitazione Di aiuto domestico da parte dei familiari o del competente servizio delle aziende Di assistenza sociale
32 Strutture territoriali per Assistenza riabilitativa Centri ambulatoriali di riabilitazione con apporto multidisciplinare medico, psicologico e pedagogico per l età evolutiva per condizioni di menomazione e/o disabilità Presidi di riabilitazione extraospedaliero a ciclo diurno e/o continuativo per recupero post acuti
33 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Servizio rivolto ad anziani non autosufficienti e ad altri soggetti non autosufficienti non assistibili a domicilio. La RSA trova riferimento normativo nella legge 67/88 e nel DPCM 22/12/89. Si differenzia dalle strutture riabilitative per la minore intensità delle cure sanitarie e per i tempi più prolungati di permanenza degli assistiti, che in relazione al loro stato psico-fisico possono trovare in essa anche "ospitalità permanente".
34 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) La RSA è composta da una Unità di base che è il nucleo: composto di posti per gli anziani non autosufficienti e di posti (secondo la gravità dei pazienti) per disabili fisici, psichici e sensoriali Sono, quindi, ospiti delle RSA: gli anziani non autosufficienti e i disabili fisici, psichici e sensoriali
35 L Hospice:assistenza al malato non più guaribile Viviamo in una società che nega la morte. Emarginiamo sia il morente che il vecchio. Ma essi ci ricordano il nostro essere mortali. Noi dovremmo dare alle famiglie e ai pazienti il supporto spirituale, emotivo e finanziario per facilitare l assistenza finale nelle loro case F. Wald
36 l Hospice ovvero il concetto di cure palliative L hospice nasce nel 1963 in Inghilterra da un idea di Dame Sanders, diffusa da Wald nel mondo, negli USA ha un ascesa e una organizzazione sempre più organica dagli anni ottanta È un concetto di cure per un particolare tipo di paziente, la cui aspettativa di vita è di poche settimane o qualche mese. Le cure palliative sono cure globali erogate ai pazienti e ai loro familiari da una équipe multidisciplinare, dopo che i medici hanno stabilito che non è possibile la guarigione, che non hanno lo scopo di prolungare la vita, ma di aiutare il paziente e i familiari a giungere al momento finale della morte.
37 IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
38 Il Dipartimento di prevenzione Istituito dal DL 502/92 e non esistente nella L 833/78 E la struttura operativa della ASL che garantisce la tutela della salute collettiva perseguendo obiettivi di promozione della salute, di prevenzione delle malattie e delle disabilità, nonché di miglioramento della qualità di vita Opera nell ambito del PAL (Piano Attuativo Locale) Dispone di autonomia organizzativa e contabile E organizzato in Centri di Costo e di Responsabilità
39 Funzioni garantite dal Dipartimento di Prevenzione Profilassi delle malattie infettive e veterinarie Tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali Tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro Sanità pubblica veterinaria Sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie Farmacovigilanza veterinaria Igiene della produzioni zootecniche Tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale Tutela igienico-sanitaria degli alimenti Sorveglianza e promozione nutrizionale Tutela della salute nelle attività sportive Contribuzione alle attività di promozione della salute e prevenzione delle malattie cronico/degenerative in collaborazione con gli altri servizi e dipartimenti aziendali
40 Distretto sanitario e Dipartimento di Prevenzione Ambiti di azione comuni Attuazione di programmi di Prevenzione, screening, educazione sanitaria, raccolta di informazioni di tipo tecnico statistiche Problematiche gestionali: di tipo organizzativo: (Distretto debole/forte Dipartimento debole/forte) (struttura dei Centri di Responsabilità - struttura dei Centri di Costo); di tipo strutturale: Azienda U.S.L. Azienda U.S.S.L.; di tipo politico: dei servizi o dei risultati di salute;
41 IL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
42 Dipartimento salute mentale Centro salute mentale Ambulatori Servizi psichiatrici di diagnosi e cure Centri diurni Strutture residenziali Collegamento con le Cooperative di lavoro
43 IL SISTEMA DI EMERGENZA SANITARIA
44 Sistema emergenza sanitaria Un sistema di allarme sanitario Un sistema territoriale di soccorso Una rete di servizi e presidi
45 Sistema di allarme sanitaro Il Sas è assicurato da una Centrale Operativa alla quale affluiscono tutte le richieste di intervento sanitario in emergenza tramite il numero telefonico nazionale unico 118. Compito della CO è di garantire gli interventi su l territorio di riferimento, di norma provinciale, attivando la risposta ospedaliera 24 h su 24. Tale sistema è attivo su tutto il territorio nazionale
46 Centrale Operativa Ricezione della richiesta di soccorso Valutazione del grado di complessità dell intervento da attivare Definisce il grado di criticità dell evento Attiva e coordina l intervento Utilizza operatori formati Provvede alla formazione del volontariato.
47 Sistema territoriale di soccorso Sedi di postazione dei mezzi di soccorso identificate nel rispetto dei tempi di percorrenza previsti 8 min. area urbana, 20 min. zone extraurbane Tipologia dei mezzi Ambulanze di primo soccorso Ambulanze di soccorso avanzato Centro mobile di rianimazione eliambulanza
48 Reti dei servizi e dei presidi Punti di prima emergenza fissi o mobili Pronto soccorso ospedaliero DEA I livello (Dipartimento Emergenza-urgenza e Accettazione) DEA II livello
49 Ospedale sede di Pronto Soccorso I servizi di Pronto soccorso e di accettazione svolgono: attività di accettazione per i casi elettivi e programmati; attività di accettazione per i casi che si presentano spontaneamente e non rivestono carattere di emergenza- urgenza; attività di accettazione di soggetti in condizioni di urgenza differibile; attività di accettazione di soggetti in condizioni di urgenza indifferibile; attività di accettazione di soggetti in condizioni di emergenza. Presso tali servizi sono assicurati gli accertamenti diagnostici e gli eventuali interventi necessari per la soluzione del problema clinico presentato. Nei casi più complessi sono garantiti gli interventi necessari alla stabilizzazione del paziente e l'eventuale trasporto ad un ospedale in grado di fornire prestazioni specializzate, sotto il coordinamento della Centrale operativa.
50 Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione (DEA) rappresenta un aggregazione funzionale di unità operative che mantengono la propria autonomia e responsabilità clinico-assistenziale, ma che riconoscono la propria interdipendenza adottando un comune codice di comportamento assistenziale, al fine di assicurare, in collegamento con le strutture operanti sul territorio, una risposta rapida e completa. I DEA afferiscono a due livelli di complessità, in base alle Unità operative che li compongono: DEA di I livello e DEA di II livello.
51 Ospedale sede di D. E. A. di I Iivello Garantisce oltre alle prestazioni fornite dagli ospedali sede di Pronto Soccorso anche le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione e, contemporaneamente, deve assicurare interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia) Sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali.
52 Ospedale sede di D. E. A. di II Iivello Assicura, oltre alle prestazioni fomite dal DEA I livello, le funzioni di più alta qualificazione legate all emergenza, tra cui la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare, la chirurgia toracica, secondo le indicazioni stabilite dalla programmazione regionale. Altre componenti di particolare qualificazione, quali le unità per grandi ustionati, le unità spinali ove rientranti nella programmazione regionale, sono collocati nei DEA di II livello, garantendone in tal modo una equilibrata distribuzione sul territorio nazionale ed una stretta interrelazione con le centrali operative delle regioni.
53 L OSPEDALE
54 Assistenza Ospedaliera Ospedali non costituiti in Azienda Aziende Ospedaliere Aziende Universitarie Ospedaliere Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico Istituti privati accreditati e non accreditati
55 Ospedali non costituiti in Azienda Sono presidi delle ASL Sono diretti da un dirigente medico, responsabile delle funzioni igienico amministrative e da un dirigente amministrativo per le relative funzioni, entrambi nominati dal Direttore Generale. Hanno autonomia economico-finanziaria con contabilità separata all interno del bilancio dell ASL Se nell ASL vi sono più presidi ospedalieri, questi possono essere accorpati a fini funzionali Gli Ospedali sono organizzati per Dipartimenti.
56 Azienda Ospedaliera Sono costituiti in Azienda gli Ospedali di rilievo nazionale e di alta specializzazione,individuati dalle Regioni in base a parametri stabiliti dall art. 4 del dl 502 e succ. modificazioni. Le AO hanno gli stessi organi e le medesime attribuzioni previste dalle ASL
57 I requisiti per le AO Organizzazione dipartimentale delle UO Disponibilità di un sistema di contabilità economico patrimoniale e per centri di costo Almeno tre UO di alta specializzazione Dipartimento emergenza di secondo livello Ruolo di ospedale di riferimento del programma di assistenza sanitaria regionale Attività di ricovero in degenza ordinaria per pazienti di altre Regioni Indice della complessità della casistica superiore del 20% superiore alla media regionale Disponibilità di un patrimonio immobiliare adeguato
58 Autonomia AO Gestionale Organizzativa Contabile Aministrativa Patrimoniale Tecnica
59
60 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) Gli IRCCS sono dotati di autonomia e personalità giuridica di diritto pubblico o privato che perseguono finalità di ricerca, unitamente a prestazioni a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità. Gli IRCCS possono essere trasformati in Fondazioni aperte alla partecipazione di soggetti pubblici e privati.
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