Indice. Il Piano dell offerta formativa e il Programma Annuale. 2 di 38

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Indice. Il Piano dell offerta formativa e il Programma Annuale. 2 di 38"

Transcript

1 LEZIONE: IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA E IL PROGRAMMA ANNUALE PROF. GENNARO MANNA

2 Indice 1 Premessa: Una Nuova Cultura Dell organizzazione Si Impone Due Strumenti Cardine Per La Progettazione Del Pof Un Ruolo Difficile Cade Il Muro Dell hortus Conclusus Finalità E Obiettivi Del Pof La Costante: Proiettarsi Nel Futuro Ancora Trasparenza Il Complemento: Il Programma Annuale La Collegialità All opera Un Documento Contabile Particolare E Preciso Le Operazioni Contabili Le Verifiche E Le Modifiche Al Programma Annuale Riflessioni Finali di 38

3 È leggero il compito quando molti si dividono la fatica (Omero) 1 Premessa: una nuova cultura dell organizzazione si impone Una corretta gestione del programma annuale è possibile solo se risulta chiara l intima connessione che lega lo strumento contabile-amministrativo alla complessiva progettualità che le singole istituzioni scolastiche sono chiamate ad esprimere. Il profondo legame esistente si comprende prendendo prioritariamente atto degli eventi che hanno caratterizzato la storia più recente del sistema scolastico destinatario di graduali ma sostanziali riforme complessive. I mutamenti intervenuti nei settori dell amministrazione scolastica hanno investito sostanzialmente le modalità dell organizzazione e della gestione della progettualità (legge delega 15 marzo 1997 n. 59 ed emanazione dei successivi e regolamenti, che hanno permesso l attuazione dell autonomia scolastica). Dall tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado hanno acquisito la personalità giuridica, ovvero sono diventate, attraverso i loro dirigenti scolastici, che ne sono rappresentanti legali, portatrici di diritti soggettivi e proprietarie dei beni. Dopo circa trent anni è stato relegato in soffitta il vecchio decreto interministeriale 28 maggio 1975 sostituito dal D.P.R. n 275 dell 08 marzo 1999 e successive modificazioni, (regolamento dell autonomia) e dal Decreto 1 febbraio 2001 n. 44 e successive modificazioni, ( Regolamento concernente le istruzioni generali della gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche). Gli operatori scolastici hanno dovuto riorganizzare il loro lavoro e accedere ad una nuova cultura organizzativa. Per l applicazione delle nuove norme, infatti, è emersa la necessità di cambiare registro abbandonando la vetusta ottica dell individualismo e sposando la prospettiva dell integrazione delle competenze, possibile solo praticando un lavoro di squadra. Perché? La risposta è interamente contenuta nella nuova normativa; vale la pena richiamare la disciplina fondamentale. 3 di 38

4 2 Due strumenti cardine L art. 3 del D.P.R. n. 275/99 e s.m. introduce il POF (Piano dell Offerta Formativa che sostituisce il vecchio PEI - Progetto educativo di istituto), e l articolo 2 del Decreto n. 44/2001 e s.m. che sostituisce con il Programma Annuale il vecchio Bilancio di Previsione. Questi due nuovi strumenti rappresentano una diade complementare, sulla cui validità si giocano le sorti dell istituzione scolastica, ovvero dello stesso successo formativo. E il caso di analizzare più da vicino, prima di esaminare gli aspetti tecnici, i paradigmi di riferimento che connotano questi due strumenti fondamentali. 4 di 38

5 3 Per la progettazione del POF Diventa allora un obbligo avvertire preliminarmente che l art. 3 comma 1 del D.P.R. n. 275/99 e s.m. sollecita la partecipazione di tutte le componenti della scuola alla predisposizione del POF: è la conferma dell ottica cooperativa citata in premessa. Ma cosa intende esprimere questo infelice acronimo? P = piano: è il progetto globale della scuola. O = offerta: è un termine che proietta la scuola nella logica del mercato, in quanto l offerta che l istituzione scolastica garantisce deve scaturire dall interpretazione della domanda, dall analisi dei bisogni emergenti nel bacino di utenza direttamente interessata al servizio. F = formativa: l ambito di intervento è la formazione delle nuove generazioni che bisogna orientare perché sappiano sostenere le sfide della società complessa nell era del postmoderno. 5 di 38

6 4 Un ruolo difficile Predisponendo il POF la scuola assume l obbligo di rispondere alle aspettative dei suoi interlocutori: 1. all istituzione: attraverso gli adempimenti burocratici; 2. alla famiglia: attraverso il successo della formazione dei figli; 3. allo studente: attraverso la costruzione del suo benessere; 4. al mercato locale: attraverso le abilità che lo studente acquisisce; 5. alla struttura produttiva: attraverso l acquisizione delle competenze utili; 6. al contesto sociale: attraverso i valori ed i comportamenti sociali condivisi. Si comprende allora perché il POF è lo strumento che definisce una strategia d azione scandita nelle priorità e caratterizzante il servizio offerto. In effetti, la scuola attraverso questo strumento dichiara cosa nel tempo offre all utenza e quale è la sua peculiarità distintiva, ovvero quali sono le scelte educativo-formative. 6 di 38

7 5 Cade il muro dell hortus conclusus Ma non è tutto perché la portata reale dell innovazione sta nel fatto che il POF rappresenta soprattutto il legame di apertura verso l esterno. Con esso la scuola mette fine alla sua autoreferenzialità, ovvero non è più chiusa nei suoi saperi esclusivi ma proiettata verso il territorio con il quale deve interagire per contribuire alla costruzione del tanto auspicato sistema formativo integrato. Essendo la carta d identità collettiva della scuola. Il POF deve fornire testimonianza delle radici dell istituzione scolastica, indicare la sua storia, rendere esplicite le risorse in essa capitalizzate e soprattutto la memoria collettiva di quanti in essa hanno operato ed operano. E il modo migliore per apprendere dagli altri e dal passato: le basi su cui fondare il manifesto delle prospettive future ( chi saremo, cosa faremo e come lo faremo ). In questo modo si crea la base per la stipula di alleanze esterne, con soggetti istituzionali anche attraverso convenzioni, contratti, intese ed accordi di programma. Si realizzano così le condizioni per la trasparenza, enucleando e rendendo noti i punti forti del progetto unitario della scuola. Il POF deve possedere i caratteri della comunicabilità. Deve essere formulato con diversità di linguaggi, chiari e comprensibili per i destinatari. Può essere redatto in più forme: una completa ed esaustiva con accluso piano finanziario. Necessario per evidenziare la fattibilità del piano medesimo e per evitare di elaborare il libro dei sogni, l altro in forma sintetica, semplice e chiara deve essere consegnata agli alunni e alle famiglie all atto dell iscrizione, così come previsto dall art. 3 comma 5 del D.P.R. n. 275/99 e s.m.. 7 di 38

8 6 Finalità e obiettivi del Pof. Attraverso il POF si determina il disegno complessivo dell istituzione che può e deve: sperimentare la rivisitazione dei contenuti curriculari adeguando al contesto locale le indicazioni dei programmi Ministeriali attraverso la riorganizzazione dei percorsi didattici. perseguire le seguenti finalità: a. innalzare il livello di scolarità ed il tasso di successo formativo; b. articolare la progettazione rispettando la specifica identità dell Istituto; c. documentare obiettivi ed esiti, chiarendo le conoscenze, le competenze e le capacità che vengono acquisite alla fine del percorso; d. conservare l unitarietà dell impianto culturale e formativo. Per gli scopi indicati il POF utilizza i seguenti indicatori: FLESSIBILITA : rispetto delle scelte innovative deliberate, anche in considerazione della emergente didattica modulare; INTEGRAZIONE: necessità di una coerenza progettuale che crei una relazione costruttiva e funzionale sia con i saperi che la scuola produce che con la Comunità Locale. RESPONSABILITA : ogni operatore è obbligato a dar conto, per la parte di competenza del proprio operato, all interno del coinvolgimento di tutte le componenti impegnate. 8 di 38

9 7 La costante: proiettarsi nel futuro In effetti, attraverso questo strumento la scuola deve garantire il suo prodotto finale: lo studente formato. Lo studente, è implicito, deve avere una formazione di qualità che si misura in tre aree: contenuti, modalità e costi. Per garantire una formazione di qualità necessita che la scuola, in particolar modo quella dell autonomia, si faccia garante di rigore progettuale. Perciò la progettualità espressa dal POF si può definire: programmazione controllata. Se la programmazione definisce gli obiettivi la realizzazione degli stessi avviene attraverso le prestazioni. Sulle prestazioni bisogna operare il controllo, tenendo presente che è necessario individuare gli errori commessi ed apprendere da essi il modo per non ripeterli: apprendere ad apprendere. Dal controllo scaturisce la valutazione che è una costante della progettualità ed il tramite che consente di misurare lo scarto tra i risultati attesi e quelli raggiunti. 9 di 38

10 8 Ancora trasparenza Ulteriore novità da evidenziare è che all interno dello stesso POF trova diritto di cittadinanza la Carta dei servizi istituita con il D.P.C.M. del 7 giugno del 1995 in quanto, il Consiglio di Istituto, secondo quanto previsto dal comma 3 dell art. 3 1 del D.P.R. n. 275/99 e s.m., è tenuto a comunicare tra i suoi indirizzi anche gli aspetti generali e di gestione. Sostanzialmente gli indirizzi, che dovrebbero in linea di massima essere deliberati nel mese di giugno subito dopo la verifica del programma annuale, devono riguardare gli ambiti: 1. Pedagogico-didattico; 2. Organizzativo-gestionale; 3. Finanziario. È opportuno, comunque, riportare in sintesi la mappatura di tutte le fasi della sua costruzione: 1. costituzione del gruppo di progetto inerente alla individuazione di sezioni e capitoli per il POF così come previsto dall art. 3 comma 1 del DPR 275/99 e s.m. con tutte le componenti della scuola (Dirigente, Docenti, DSGA, personale ATA, Genitori e alunni nelle scuole di secondo grado); 2. predisposizione del piano delle attività di supporto dei servizi amministrativi e generali da parte del DSGA, sentito il personale ATA in apposite riunioni; 3. elaborazione ed approvazione del POF da parte del Collegio dei Docenti; 1 Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio di circolo o di istituto. 10 di 38

11 4. adozione definitiva del POF da parte del CDI, unico organo e vero di governo della scuola. 5. contrattazione integrativa di Istituto con la RSU della scuola e le OO.SS territoriali, tenuti presenti il POF e gli indirizzi dettati dal CDI; 11 di 38

12 9 Il complemento: il programma annuale Definito analiticamente il Pof è più agevole individuare la chiave di lettura del programma annuale (di seguito indicato con la sigla P.A.). Con l applicazione anticipata del Decreto 1/2/2001 n. 44 e s.m., resa possibile dall emanazione del D.P.R. 4/8/2001 n. 352, durante l esercizio finanziario 2002 le I.I.S.S. di ogni ordine e grado hanno predisposto, in sostituzione dell ultraventicinquenne bilancio di previsione, il Programma Annuale. Per la prima volta le scuole hanno sperimentato la necessità di operare rispettando criteri di collegialità e cooperazione tra i diversi soggetti ed è emersa la necessità di una nuova cultura organizzativa capace di tener conto delle variabili di seguito elencate: i vincoli e gli spazi di autonomia in cui si muove l istituzione scolastica; i rischi connessi al l audace impresa di un servizio scolastico di qualità; i nodi centrali dell equilibrio individualità collegialità; la verificabilità dei risultati; la gestione delle responsabilità e dei rischi connessi con l attività scolastica; l uso delle risorse e il controllo dei costi reali del servizio; il processo di comunicazione e le dinamiche di leadership nelle relazioni interpersonali. 12 di 38

13 10 La collegialità all opera Sono emerse, insomma, le condizioni per il cambiamento culturale e per l apprendimento delle tecniche organizzative all interno degli istituti scolastici. Gli elementi fondamentali impliciti nel processo di gestione si sono rivelati ancora, ma con diversa connotazione, la crucialità e le diverse valenze dei ruoli del Capo d Istituto e del Direttore dei servizi generali ed amministrativi chiamati a semplificare la complessità degli algoritmi operativi impliciti nelle regole che disciplinano la predisposizione del programma annuale. Si richiede, con la nuova normativa, in forma esplicita, a chi dirige l istituzione di essere capace di combinare all interno della scuola elementi tra loro profondamente diversi per offrire un servizio di qualità agli studenti: la formazione per orientarsi nella vita e nell attività lavorativa. E stato chiarito ancora meglio il bisogno di rispondere alle attese del contesto sociale in cui opera la scuola tenendo presenti gli indicatori necessari, validi in quel contesto, per poter accertare e valutare i risultati che vengono raggiunti. Le spinte innovative all interno di una scuola così rinnovata devono essere strettamente correlate alla disponibilità, alla competenza e allo spirito di iniziativa di due figure monocratiche: il Dirigente e il Direttore. Il loro ruolo deve essere quello di: PROMUOVERE LEGITTIMARE SOSTENERE INCORAGGIARE DIFENDERE I processi e le iniziative innovative ed evolutive. Devono esercitare, in sintesi, un ruolo proteiforme. Essi non possono più limitarsi a gestire l ordinario sorvegliando affinché nulla possa turbare il normale tran tran quotidiano deciso una volta per tutte. Il loro ruolo diventa soprattutto 13 di 38

14 quello di stimolare la consapevole azione dei singoli coordinando una sempre più motivata collettività di operatori. Spetta a loro garantire, nell ambito del progetto collegiale, che ognuno rispetti gli impegni assunti per realizzare gli obiettivi concordati e adoperarsi per raggiungere i risultati attesi. 14 di 38

15 11 Un documento contabile particolare e preciso. Il Programma Annuale, secondo quanto previsto dal comma 3 dell art. 2 del Decreto n. 44/01 e s.m. rappresenta l unico documento contabile annuale attraverso il quale si svolge l attività finanziaria delle istituzioni scolastiche. La gestione finanziaria, espressa in termini di competenza, è improntata a criteri di efficacia, efficienza ed economicità e si conforma ai principi della trasparenza, annualità 2, universalità, integrità, unità e veridicità. Esso è legato quale atto temporale all Esercizio finanziario e comprende il periodo dal primo gennaio al trentuno dicembre. È opportuno precisare la differenza tra Esercizio Finanziario ed Anno Finanziario, che pur avendo la medesima durata dell arco temporale racchiudono al loro termine diverse situazioni di contabilità. Difatti, nell Esercizio finanziario si effettuano le operazioni inerenti alla competenza, ovvero, riscossioni e pagamenti secondo la previsione e successive modifiche al Programma Annuale, con determinazione alla fine di esso dei residui attivi (somme accertate e non riscosse) e dei residui passivi (somme legalmente impegnate e non pagate). I residui sia attivi che passivi secondo le norma prevista dalla Contabilità generale dello Stato nascono in un determinato Esercizio Finanziario e ad esso rimangono legati. Diversamente l anno finanziario racchiude tutte le operazioni contabili di Entrata e di Uscita, sia in conto competenza che in conto Residui degli Esercizi finanziari precedenti. E questo il motivo per il quale spesso è legato non al Programma Annuale ma, bensì, al Conto Consuntivo. E il caso di precisare che la nuova denominazione scaturisce dal fatto che secondo le regole della progettazione: 2 In merito a questo principio, purtroppo, le scuole continuano a vivere il gap della non coincidenza dell anno scolastico, rispetto all anno finanziario. Situazione che crea nella gestione non pochi problemi e discordanze temporali tra il POF che riguarda la progettualità dell anno scolastico ed il programma che è rapportato ad un anno finanziario. 15 di 38

16 Programma = Progetto = iniziativa a lungo termine che comprende solitamente anche più di un progetto. Sforzo complesso al quale partecipano più settori dell organizzazione, con obiettivi e budget ben definiti. Compito = Sforzo definito, eseguito da un settore dell organizzazione che con altri soggetti concorre alla realizzazione del progetto. Difatti il nuovo Programma Annuale prevede nel suo seno attività e progetti. Il Programma Annuale è predisposto, recita il già citato articolo, dal dirigente scolastico e proposto dalla giunta esecutiva con apposita relazione accompagnatoria e con il non vincolante parere di regolarità contabile del Collegio dei Revisori dei Conti. Il Consiglio di Istituto delibera l approvazione del Programma Annuale entro il 15 dicembre. Comunque, il 15 dicembre rimane un termine ordinatorio, se il Consiglio di istituto stesso concede una proroga, mentre quello perentorio è il 14 febbraio dell esercizio finanziario a cui si riferisce il Programma Annuale. Difatti, l art. 8 del Decreto n. 44/01 prevede l istituto dell esercizio provvisorio e qualora il programma annuale non sia stato approvato entro 45 giorni dall inizio dell esercizio, il dirigente ne dà immediata comunicazione all Ufficio Scolastico Regionale che ha il compito di nominare un Commissario ad acta 3, vero sostituto dell organo collegiale di governo della scuola che procede all adempimento. Il ricorso al commissario consente di evitare la paralisi della gestione che avrebbe determinato rischi nella realizzazione delle attività previste dal POF. Importante diventa l analisi della fase di previsione del Programma Annuale. Il comma 4 dell art. 2 del Decreto n 44/01 dispone che nella relazione sono illustrati gli obiettivi da realizzare 3 Per comprendere meglio la figura del commissario ad acta ci si può rifare all art. 70 del D.Lgs. n 546 del 31/12/1992. Il Commissario ad acta agisce, in vece dell organo inadempiente, si inserisce, ancorchè in via provvisoria, nell amministrazione ed instaura con essa, sotto il profilo funzionale, un occasionale rapporto di servizio, pur 16 di 38

17 e la destinazione delle risorse in coerenza con le previsioni del piano dell offerta formativa e sono sinteticamente illustrati i risultati della gestione in corso alla data di presentazione del programma, rilevati dalle schede di cui al comma 6, Modello B e quelli del precedente esercizio finanziario.... È del tutto evidente, dalla lettura del comma sopra riportato che la previsione del Programma annuale non può non tenere conto di quella prevista nel pof e, pertanto, è rafforzato il concetto che se la progettualità in esso prevista, non trova copertura finanziaria si rischia di riformulare il libro dei sogni". Per questo occorre individuare preventivamente l algoritmo che scandisce le azioni necessarie per gestire la fase della previsione, tenendo fede al concetto dianzi esplicitato che la progettualità la si può definire: programmazione controllata. fondandosi sull ordine contenuto nell incarico affidatogli. Svolge una funzione attiva. Emette provvedimenti attuativi ed esecutivi, difatti, laddove necessita modifica ed approva, nel caso in esame, il Programma Annuale. 17 di 38

18 12 Le operazioni contabili La prima posta delle entrate è l avanzo di amministrazione così come espressamente previsto dall art. 3 del decreto in esame. Il suo ammontare, se calcolato in forma presunta, comporta l utilizzo del modello C, ma se definitiva il modello J. Inoltre, dovendo stabilire quali parti sono vincolate e quali senza vincolo di destinazione, dopo il modello C occorre compilare il modello D che dimostra, appunto, dell ammontare dei modelli C o J quale è vincolato 4. L analisi del terzo comma dell art. 3 detti stanziamenti possono essere impegnati solo dopo l effettiva disponibilità finanziaria e nei limiti dell avanzo effettivamente realizzato autorizza a sostenere la tesi che l avanzo reale si verifichi soltanto quando si riscuotono effettivamente i residui attivi. L interpretazione, però, ingenera il dubbio che la previsione fatta possa non corrispondere al principio della veridicità. C è da segnalare inoltre la discordanza della tesi precedente con l art. 2 comma 8 che recita: l approvazione del programma comporta autorizzazione all accertamento delle entrate e dell assunzione degli impegni delle spese ivi previste. Le entrate accertate ma non riscosse durante l esercizio e le spese impegnate e non pagate entro la fine dell esercizio costituiscono, rispettivamente, residui attivi e passivi. Procedendo nell analisi delle voci relative alle entrate bisogna tener presente la dotazione ordinaria non vincolata che per la maggior parte è formata dal contributo dello Stato per il funzionamento amministrativo e didattico e dai fondi per l ampliamento dell offerta formativa provenienti dalla legge 440/97. La restante parte delle somme delle entrate sono quasi tutte vincolate: 4 E opportuno, comunque, redigere un elenco analitico delle somme con vincolo di destinazione. 18 di 38

19 i fondi per le supplenze brevi e i relativi oneri riflessi, il finanziamento per il fondo dell Istituzione Scolastica,per le attività aggiuntive, i fondi per l aggiornamento, la formazione, gli esami di stato, etc. Ulteriori fonti di entrate possono essere considerate i contributi volontari degli alunni, gli interessi provenienti dal c/c bancario e postale, dall alienazione di beni, quelle derivanti dall approvazione di progetti finanziati dalla Comunità Europea, dalle Regioni, dall Ente Locale per la manutenzione e l acquisto del materiale di consumo in virtù della legge 23/96 etc. Quantizzate le entrate, che è compito specifico del DSGA, si può procedere alla previsione delle spese imputabili ai vari aggregati e progetti 5. In proposito è necessaria un altra constatazione. Nonostante il comma 2 dell art. 1 del Decreto 44/01 e s.m. preveda che la dotazione finanziaria di Istituto venga utilizzata a norma dell art. 21 comma 5 della legge 59/97 e dell art. 6 comma 3 6 del DPR 233/98 senza alcun vincolo di destinazione, purtroppo, nella quotidiana prassi si verifica che la politica di assegnazione di budget sicuro è ancora oggi una pura chimera. Difatti, come ben sanno gli addetti ai lavori, la grossa quantità di risorse previste nel P.A. è vincolata. Previste le entrate finalizzate e vincolate nei corrispondenti aggregati delle spese, le rimanenti dovranno essere allocate con criterio e raziocinio per evitare, da parte del Dirigente Scolastico, la responsabilità di una cattiva gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio (primo capoverso comma 2 art. 25 D. L.vo 30/3/2001, n. 165 e s.m.). Cercheremo di disegnare un percorso fattibile. La previsione relativa all aggregato A01 Spese generali di Funzionamento 5 Rispetto al vecchio bilancio la denominazione capitoli è stata sostituita con il termine voci per le entrate e aggregati e progetti per le spese. 6 Le Istituzioni Scolastiche utilizzano le risorse finanziarie a loro assegnate senza altro vincolo di destinazione che quello dell utilizzazione prioritaria per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento 19 di 38

20 La previsione relativa a questo aggregato presuppone un analisi accurata da parte del Dirigente, del DSGA, del Responsabile dell Ufficio Tecnico, negli istituti dove è previsto, o dall Assistente Amministrativo incaricato del magazzino, del materiale occorrente per il funzionamento delle IISS. Bisogna, attraverso l analisi delle schede del materiale acquistato, per tipologia, nell anno precedente, valutare se, a seconda dei mutamenti verificatisi, prevedere una somma maggiore o minore rispetto a quella dell anno precedente. Uno schema sinottico esemplificativo, rappresentante la realtà di un istituto di medie dimensioni, potrebbe essere il seguente: TIPOLOGIA DI SPESA SPESA SOSTENUTA NELL ANNO 2008 SPESA PREVISTA PER L ANNO 2009 AGGREGATO Carta 1.500, ,00 A01 Cancelleria 7.915, ,00 A01 Stampati 1.780, ,00 A01 Abbonamenti riviste per ufficio e 826, ,00 A01 * pubblicazioni Accessori per ufficio 1.469, ,00 A01 Materiale tecnico specialistico 1.140, ,00 A01 Medicinali, materiale igienico sanitario 2.100, ,00 A01 Beni di consumo vari 1.086, ,00 A01 Pagelle scolastiche 515,00 550,00 A01 Spese per impianti e macchinari 4.912, ,00 A01 Spese per software amministrativo 2.868,00 500,00 A01** Telefonia fissa 5.591, ,00 A01*** Spese postali e telegrafiche 3.344, ,50 A01 Spese per manutenzione macchine d ufficio 1.000, ,00 A01 Anticipazione per minute spese 258,00 ***** 300,00 A01 Totali A01**** Legenda: * previsione superiore in quanto ritiene di dover rinnovare l abbonamento alla gazzetta ufficiale e di acquistare alcuni manuali per lavoro d ufficio; proprie di ciascun grado, ordine e tipo di scuola, nel rispetto delle competenze attribuite, nelle stesse materie, alle Regioni e agli Enti Locali con il D.L.vo 31/3/1998, n di 38

21 ** è stata contemplata una previsione minore in quanto gli uffici amministrativi dispongono di quasi tutti i software adeguati e corrispondenti alle norme vigenti; *** la spesa suddetta prevede: una linea telefonica fissa non pagata dall Amministrazione Provinciale, spese per telegrammi inerenti alle convocazioni per le supplenze, una rete line per navigazione Internet per i laboratori e gli uffici; **** la quota di... sarà prelevata dall avanzo di amministrazione non vincolato; la somma di... da... ***** La somma di 300,00, relativa all anticipazione delle minute spese, non figura nel totale in quanto, secondo la nuova regola, viene riportata nella scheda B e non viene contabilizzata per i motivi che saranno di seguito chiariti nel corso dell analisi delle partite di giro. Previsione relativa all aggregato A02 - Spese di funzionamento didattico generale -. La previsione relativa a questo aggregato necessita di una collegialità ancora più ampia. Il docente individuato quale esercente la funzione strumentale a supporto dei docenti, dovrebbe acquisire prioritariamente le istanze di richiesta dei materiali di consumo e dei sussidi didattici occorrenti. Raccolti i dati, insieme all Assistente Amministrativo incaricato del magazzino, o attraverso apposito incarico specifico di cui all ex art. 47 del CCNL 29/11/2007 o ad eventuale art. 50 stesso CCNL (oggi, rivisitati dagli artt.1 e 2 della sequenza contrattuale inerente all art.62 del CCNL del 25/7/2008, quantizza i materiali richiesti suddivisi per tipologia come per l aggregato precedente. Previa indagine di mercato si procede, poi, alla corretta previsione che di seguito si riporta in un quadro sinottico esemplificativo: TIPOLOGIA DI SPESA SPESA SOSTENUTA SPESA PREVISTA AGGREGATO NELL ANNO 2008 PER L ANNO 2009 Carta 1.000, ,00 A02 Cancelleria 496, ,00 A02 Materiale tecnico 5.462, ,00 A02 21 di 38

22 specialistico Strumenti tecnici , ,00 A02 specialistici Materiale sportivo 3.853, ,00 A02 Beni di consumo Vario , ,80 A02 Manutenzione laboratori e 0, ,00 A02 sussidi Totali A02 Legenda: esplicitare i motivi che hanno determinato variazioni eventuali come per aggregato A01. Lo stesso procedimento è usato per la previsione relativa all aggregato A04 Spese di investimento - e materiale occorrente per i progetti didattici 7. La precedente modalità operativa evidenzia due vantaggi fondamentali: 1. una previsione oculata che preserva dal rischio di allocare su di un aggregato risorse che possano rimanere inutilizzate, da quello di non finanziare altre attività e di rispondere, perciò, dei danni derivanti da una cattiva gestione 8 ; 2. la quantizzazione dei materiali selezionati per tipologia evidenzia subito se il costo totale eccede o meno il limite di 2.000,00 o quello stabilito dal Consiglio di Istituto in sede di approvazione del Programma Annuale (art. 34 comma 1 del Decreto 44/01 e s.m.). Questo dato impone al Dirigente Scolastico, unica figura deputata ad assumere impegni e titolare dell attività negoziale, a procedere alla comparazione di almeno tre preventivi di ditte diverse tenendo a base d asta i prezzi CONSIP. Se il costo totale eccede il limite suddetto, fatto che purtroppo succede spesso, si incorre nelle sanzioni previste per il frazionamento artificioso della spesa : è risaputo che tale 7 E necessario che i progetti siano di un numero limitato ed allo stesso tempo siano caratterizzati da legami trasversali che, in coerenza con le scelte educative evidenziate nel POF, garantiscano una reale implementazione dell Offerta Formativa. 22 di 38

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

PROTOCOLLO DI INTESA. tra Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia

Dettagli

VERIFICA DEL PROGRAMMA ANNUALE ATTO GESTIONALE DA COMPIERE ENTRO IL 30 GIUGNO DI OGNI ANNO.

VERIFICA DEL PROGRAMMA ANNUALE ATTO GESTIONALE DA COMPIERE ENTRO IL 30 GIUGNO DI OGNI ANNO. VERIFICA DEL PROGRAMMA ANNUALE ATTO GESTIONALE DA COMPIERE ENTRO IL 30 GIUGNO DI OGNI ANNO. IL REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ DI CUI AL D.I. 44/2001 HA INTRODOTTO UNA GESTIONE FLESSIBILE DEL PROGRAMMA ANNUALE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014; Richiamate le delibera del Cda n. 20 del 30/12/2010 e dell Assemblea n. 5 del 13/06/2013 con le quali si recepisce il trasferimento all Unione dei Comuni il servizio per la gestione in forma associata

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Regolamento di contabilità

Regolamento di contabilità Regolamento di contabilità Approvato con delibera n. 255 del 1 dicembre 2014 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Denominazioni e oggetto) 1. Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: a) Ministro,

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

GILDA DEGLI INSEGNANTI FEDERAZIONE GILDA-UNAMS. Il fondo d istituto

GILDA DEGLI INSEGNANTI FEDERAZIONE GILDA-UNAMS. Il fondo d istituto Il fondo d istituto Il Fondo è destinato a retribuire le prestazioni rese dal personale docente, educativo ed ata (solo personale interno, sia a tempo determinato che indeterminato) per sostenere il processo

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013 I s t i t u t o P r o f e s s i o n a l e d i S t a t o p e r l I n d u s t r i a e l A r t i g i a n a t o CAVOUR-MARCONI Loc. Piscille Via Assisana, 40/d-06154 PERUGIA Tel. 075/5838322 Fax 075/32371

Dettagli

Prot. n 287 A/19 San Pietro In Guarano 06/02/2015 Ai Revisori dei Conti AMBITO CS079

Prot. n 287 A/19 San Pietro In Guarano 06/02/2015 Ai Revisori dei Conti AMBITO CS079 Distretto Scolastico N 28 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Luigi Settino SAN PIETRO IN GUARANO (CS) con Plessi e Sezioni Staccate in Castiglione Cosentino Codice Meccanografico: CSIC857002 - Codice Fiscale:

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

RISOLUZIONE N. 34/E. Roma 5 febbraio 2008

RISOLUZIONE N. 34/E. Roma 5 febbraio 2008 RISOLUZIONE N. 34/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma 5 febbraio 2008 OGGETTO: IRAP Art. 11, comma 3, del decreto legislativo n. 446 del 1997 Esclusione dalla base imponibile dei contributi

Dettagli

Sistema di Gestione per la Qualità

Sistema di Gestione per la Qualità MQ 04 Sistema di Gestione per la N. Revisione e data Motivo della modifica Rev, 02 del 03.03.2008 Adeguamento dello scopo Redatto Verificato Approvato RD RD DS 4.0 SCOPO SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado

Dettagli

Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto

Università della Terza Età - Luigi Imperati Statuto Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto Art. 1 Istituzione La Provincia di Foggia istituisce l Università della Terza Età "Luigi Imperati" con sede in Foggia, in Palazzo Dogana, presso l

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare.

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare. Prot.n. 13320 Bologna, 07/10/2015 AVVISO PUBBLICO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE PER PERSONALE ATA DESTINATARIO DELL ATTRIBUZIONE DELLE POSIZIONI ECONOMICHE DI

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER L INTEGRAZIONE ED IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI

REGOLAMENTO DI ATENEO PER L INTEGRAZIONE ED IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI REGOLAMENTO DI ATENEO PER L INTEGRAZIONE ED IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI Emanato con D.R. n. 83 del 27 febbraio 2008 Entrata in vigore 13 marzo 2008 INDICE TITOLO I - CAMPO

Dettagli

COMUNE DI TOIRANO. Provincia di Savona REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO

COMUNE DI TOIRANO. Provincia di Savona REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO COMUNE DI TOIRANO Provincia di Savona REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO TITOLO I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto e scopo del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina le procedure di acquisto,

Dettagli

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 RELAZIONE DELL ORGANO ESECUTIVO AL RENDICONTO DI GESTIONE 2014 Articolo 231

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione del Tribunale di Locri Relazione del Tesoriere CONSUNTIVO ANNO 2009 ORDINE DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione

Dettagli

RISOLUZIONE N.100/E QUESITO

RISOLUZIONE N.100/E QUESITO RISOLUZIONE N.100/E Roma, 19 ottobre 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 Articolo 1, commi 280-283, della legge 27 dicembre 2006,

Dettagli

PROGRAMMA ANNUALE ANALISI DELLE FASI DI ACCERTAMENTO ED ENTRATA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE

PROGRAMMA ANNUALE ANALISI DELLE FASI DI ACCERTAMENTO ED ENTRATA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE PROGRAMMA ANNUALE ANALISI DELLE FASI DI ACCERTAMENTO ED ENTRATA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE IL PROGRAMMA ANNUALE, COME OGNI ALTRO DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA, SI DIVIDE STRUTTURALMENTE

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

2. SOGGETTI BENEFICIARI

2. SOGGETTI BENEFICIARI ALLEGATO A CRITERI E MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, PER PROGETTI INERENTI LE TEMATICHE DEFINITE DAL PIANO REGIONALE ANNUALE DEL DIRITTO ALLO STUDIO 1. CRITERI

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Bando di concorso INNOVADIDATTICA. Progetti di innovazione didattica a sostegno dell obbligo di istruzione

Bando di concorso INNOVADIDATTICA. Progetti di innovazione didattica a sostegno dell obbligo di istruzione Bando di concorso INNOVADIDATTICA Progetti di innovazione didattica a sostegno dell obbligo di istruzione In relazione alle linee guida trasmesse alle istituzioni scolastiche del primo e secondo ciclo

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni; Oggetto: Approvazione del protocollo d intesa-tipo tra Regione Lazio ed enti o soggetti interessati concernente la promozione di un programma di interventi strutturali finalizzati al potenziamento dell

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

CORSO DIFORMAZIONE SULLA

CORSO DIFORMAZIONE SULLA CORSO DIFORMAZIONE SULLA CONTABILITA SCOLASTICA La gestione amministrativo-contabile ed i documenti cardini A cura di Marsico Massimo info@mcminformatica.it mcminformatica@pec.it La Contabilità scolastica

Dettagli

"Da oggi dirigente: l'agenda dei primi 100 giorni"

Da oggi dirigente: l'agenda dei primi 100 giorni "Da oggi dirigente: l'agenda dei primi 100 giorni" Abano T. vittorio barsotti ANP Lucca 25-26 Agosto 2008 GdP 1 La gestione amministrativo contabile Fasi della gestione finanziaria: 1 - Programmazione

Dettagli

REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA DELLE OT

REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA DELLE OT REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA DELLE OT Deliberato dal Consiglio Federale il 30 marzo 2014 R.A.C. OT DELIBERATO DAL CF IL 30 MARZO 2014 1 INDICE CAPO I INTRODUZIONE ART. 1 PRINCIPI GENERALI..

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE N. MACHIAVELLI FIRENZE

ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE N. MACHIAVELLI FIRENZE ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE N. MACHIAVELLI FIRENZE Prot.187 C15h Relazione tecnico-finanziaria al contratto integrativo in merito all utilizzo del budget Miglioramento Offerta Formativa a.s.2014/15

Dettagli

RELAZIONE TECNICA D.S.G.A. RIFERITA AL PROGRAMMA ANNUALE 2014

RELAZIONE TECNICA D.S.G.A. RIFERITA AL PROGRAMMA ANNUALE 2014 M.I.U.R. U.S.R. per il Lazio - Istituto Comprensivo Via Casalotti n. 259-00166 Roma tel. 06 61560257 fax 06 61566568 - C.F. 97714450588 Cod. mecc. RMIC8GM00D www.84circolodidattico.org e-mail 84.circolodidattico@romascuola.net/

Dettagli

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ...

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ... Prot.n. Luogo, data Convenzione tra l'istituto Scolastico... rappresentato dal Dirigente Scolastico, prof.... con sede in... Prov... cap... Via... tel...fax...e mail... (di seguito indicato come l Istituto

Dettagli

Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI

Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI Codice procedura: AC01 Revisione n 2 Data revisione: 23-07-2013 MANUALE DELLE PROCEDURE Sommario 1. Scopo della procedura 2. Glossario 3. Strutture

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

COMUNE DI SAN MARTINO IN PENSILIS PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

COMUNE DI SAN MARTINO IN PENSILIS PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA COMUNE DI SAN MARTINO IN PENSILIS PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA Approvata con delibera di CC n. 50 del 22.12.2009 CAPO I NORME GENERALI ART. 1 Oggetto

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1372 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice TOIA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2002 (*) Modifica dell articolo 156 del codice civile, e norme

Dettagli

INDICE 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.RESPONSABILITÀ 4.DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5.INDICATORI DI PROCESSO 6.RIFERIMENTI 7.

INDICE 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.RESPONSABILITÀ 4.DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5.INDICATORI DI PROCESSO 6.RIFERIMENTI 7. www.iacpignataromaggiore.it Proc.09 Stesura del POF INDICE 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.RESPONSABILITÀ 4.DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5.INDICATORI DI PROCESSO 6.RIFERIMENTI 7.ARCHIVIAZIONI SCOPO Questa

Dettagli

RELAZIONE CONTO CONSUNTIVO 2013

RELAZIONE CONTO CONSUNTIVO 2013 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, UNIVERSITA E RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA ARISTIDE LEONORI 74 Via Aristide Leonori,74-00142 Roma C.M. RMIC8FF00E - C.F.

Dettagli

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 2. SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO... 5 3. OBBLIGHI DEL BROKER... 5 4. OBBLIGHI DI ANSF...

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 2. SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO... 5 3. OBBLIGHI DEL BROKER... 5 4. OBBLIGHI DI ANSF... AGENZIA NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLE FERROVIE CAPITOLATO SPECIALE Procedura aperta per l affidamento del servizio di brokeraggio assicurativo per le esigenze dell Agenzia Nazionale per la Sicurezza

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

RISOLUZIONE N. 131/E. Roma, 22 ottobre 2004. Oggetto: Trattamento tributario delle forme pensionistiche complementari

RISOLUZIONE N. 131/E. Roma, 22 ottobre 2004. Oggetto: Trattamento tributario delle forme pensionistiche complementari RISOLUZIONE N. 131/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 22 ottobre 2004 Oggetto: Trattamento tributario delle forme pensionistiche complementari L Associazione XY (di seguito XY ), con nota

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE Via De Concilii, 13 83100 AVELLINO Tel. 0825.1643241 Fax 0825. 1643242 E-mail: AVTD03000B@istruzione.it PEC: AVTD03000B@PEC.ISTRUZIONE.IT Sito web: www.itcamabile.it

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

Decreto ministeriale n. 21

Decreto ministeriale n. 21 Decreto ministeriale n. 21 Il Ministro della Pubblica Istruzione Roma, 1 marzo 2007 VISTA la legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali Oggetto: Determinazione a contrarre ai fini dell affidamento della gestione associata del Servizio di Assistenza Domiciliare Socio-assistenziale Anziani e Disabili - periodo: 01/01/2013-30/06/2015. IL

Dettagli

LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE)

LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE) Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE) ELEMENTI DI CONTABILITA RIFERITI ALLA FASE DELLA SPESA

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONE BASILICATA DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA Bilancio di Previsione pluriennale per il triennio 2015-2017. Potenza, Dicembre 2014 * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato di Previsione dell

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE COMUNE DI CASLINO D ERBA Provincia di Como REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (approvato con delibera della Giunta Comunale n. 21 del 08.03.2013) INDICE CAPO I - PRINCIPI

Dettagli

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA Azienda USL3 di Pistoia REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione - AREA della DIRIGENZA MEDICA e VETERINARIA - 1 Finalità La gestione degli incarichi e delle verifiche

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO

ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO Le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell offerta formativa che ogni istituzione scolastica predispone annualmente (O.M. 92/07 art.

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI Art. 1 (Finalità e oggetto della legge) 1. La presente legge, nel rispetto del decreto legislativo 2 febbraio 2006,

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma

Dettagli

Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1

Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1 Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI Art.1 Il presente regolamento intende disciplinare gli aspetti amministrativi, contabili e gestionali dell Azienda Speciale

Dettagli

Fondi pensione, un tris di chiarimenti

Fondi pensione, un tris di chiarimenti Fondi pensione, un tris di chiarimenti L Agenzia delle Entrate, in risposta a tre quesiti posti con istanza di interpello, chiarisce per i vecchi fondi pensione con gestione assicurativa come procedere

Dettagli

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE La procedura per lo svolgimento degli esami di qualifica professionale, per le classi terze inizia nel primo Consiglio di classe successivo agli scrutini di febbraio, con

Dettagli

RELAZIONE AL PROGRAMMA ANNUALE ANNO 2015

RELAZIONE AL PROGRAMMA ANNUALE ANNO 2015 RELAZIONE AL PROGRAMMA ANNUALE ANNO 2015 PREMESSA La presente relazione viene presentata agli organi collegiali competenti, in allegato allo schema del programma annuale 2015, in ottemperanza alle disposizioni

Dettagli

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

IL DIRIGENTE SCOLASTICO ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA INFANZIA - PRIMARIA - SECONDARIA I GRADO "A. FOGAZZARO" di BAVENO Via Brera n. 12-28831 Baveno (VB) - Tel. e Fax 0323.924.737 Codice Fiscale 93020510033 - Codice Meccanografico

Dettagli

OGGETTO: Relazione tecnico-finanziaria di accompagnamento al contratto integrativo d Istituto 2012/2013, sottoscritto il 15/04/2013.

OGGETTO: Relazione tecnico-finanziaria di accompagnamento al contratto integrativo d Istituto 2012/2013, sottoscritto il 15/04/2013. Prot.n. 865 /C-14 Al Dirigente Scolastico Sede OGGETTO: Relazione tecnico-finanziaria di accompagnamento al contratto integrativo d Istituto 2012/2013, sottoscritto il 15/04/2013. IL DIRETTORE DEI SERVIZI

Dettagli

INTEGRATIVO DI ISTITUTO PER L'IMPIEGO DELLE RISORSE FINANZIARIE RIFERITE AL FONDO D'ISTITUTO PERSONALE A.T.A. ANNO SCOLASTICO 2008/09 (CCNL

INTEGRATIVO DI ISTITUTO PER L'IMPIEGO DELLE RISORSE FINANZIARIE RIFERITE AL FONDO D'ISTITUTO PERSONALE A.T.A. ANNO SCOLASTICO 2008/09 (CCNL ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOLIERA VIA ROMA N. 134 41019 SOLIERA (MO) TEL. 059 567234 FAX 059 567471 C.F. 81001280361 C.M. MOIC808007 Email: ufficio@icsoliera.191.it CONTRATTO INTEGRATIVO DI ISTITUTO PER

Dettagli