Olio di oliva: tendenze e dinamiche recenti

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1 Olio di oliva: tendenze e dinamiche recenti Tensioni al rialzo sui mercati internazionali Ci sono ancora tensioni sul mercato internazionale dell olio di oliva ed è la Spagna, come prevedibile, a determinarle. Del resto, con una produzione più che dimezzata rispetto allo scorso anno non poteva non essere così. Gli ultimi dati forniti da Madrid, infatti, parlano di 840 mila tonnellate di olio, il 53% in meno rispetto all annata record precedente. Dall inizio dell anno i listini iberici dell olio extravergine hanno guadagnato 35 centesimi al chilo attestandosi a maggio a 3,53 euro al chilo e all inizio di giugno c è stato un incremento ulteriore. Bisogna tornare indietro fino al 2006 per avere livelli di questo tipo. E per dare ancora maggiore enfasi a questo aumento dei prezzi spagnoli alla produzione si segnala un fatto statisticamente raro e cioè il sorpasso dell extra iberico rispetto a quello greco, fermo a 3,41 euro. In Spagna la domanda è stata per i primi mesi dell anno particolarmente dinamica, soprattutto sulle partite migliori e questo ha concesso ai produttori la possibilità, una volta tanto, di tenere il punto sui prezzi. Nelle ultime settimane di maggio e all inizio di giugno le richieste degli imbottigliatori hanno cominciato a segnare il passo. Ora c è una sorta di attesa e si vedrà da qui in avanti come i rapporti di forza tra gli operatori delle diverse fasi della filiera riusciranno a trovare un nuovo equilibrio. Del resto è da un anno che si registrano aumenti praticamente ininterrotti. Diverso è il discorso per il lampante, che a fine maggio e inizi giugno ha sfiorato i tre euro al chilo, per il quale la domanda resta tuttora sostenuta. Prezzi internazionali dell olio di oliva ( /kg) gen-mag 2014 gen-mag 2015 Var. % Spagna Extravergine 2,08 3,35 61,3 Lampante 1,74 2,75 58,5 Grecia Extravergine 2,78 3,29 18,3 Lampante 1,87 2,18 16,9 Tunisia Extravergine 2,43 2,56 5,2 Lampante 1,87 3,05 63,5 (1) Prezzo alla produzione, franco magazzino produttore, Iva esclusa Il prezzo dell'olio extravergine a confronto (euro/chilo) 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 Italia Spagna Grecia Tunisia (1) Prezzo alla produzione, franco magazzino produttore, Iva esclusa

2 L extravergine italiano segna il passo dopo i livelli record registrati in inverno ma non sugli oli Dop Anche in Grecia, comunque, continuano i rialzi dei listini, sebbene con un intensità minore rispetto a quelli spagnoli. Il mercato greco è molto sostenuto dalla domanda estera, italiana in primo luogo. Livelli record anche per l extra tunisino che ha raggiunto 3,40 euro al chilo, superando anch esso il livello dell olio greco. L Italia è il Paese produttore che in percentuale ha guadagnato di più in questo periodo di aumenti generalizzati dei prezzi alla produzione. Confrontando infatti il prezzo medio dell extravergine dei primi cinque mesi del 2015 con quelli dell anno prima si ha per l Italia un +80%, a fronte di un +57% per la Spagna e +22% per la Grecia. Dopo un inverno caratterizzato da una domanda piuttosto convulsa, orientata decisamente alle partite di qualità migliore, si vive ora una primavera all insegna della stanchezza del mercato. La minor vivacità delle richieste, determinata anche dal progressivo esaurimento delle disponibilità, ha riportato lentamente i listini sotto la soglia dei sei euro al chilo. A maggio Ismea ha rilevato prezzi medi di 5,85 euro al chilo mentre nelle prime settimane di giugno si è scesi già a 5,81 euro. Facendo un analisi territoriale si registrano listini nella forbice 5,7-5,8 euro al chilo nel Barese e nel Foggiano, mentre si scende a 5,4 euro al chilo nel Salento. Anche in gran parte della Sicilia si hanno listini dell extravergine sotto i sei euro, così come in Calabria, Reggino escluso. Salendo si incontrano i 6,75 euro al chilo dell Abruzzo, i 7,5 del Lazio fino ad arrivare ai 10 euro al chilo di Toscana ed Umbria, sebbene i volumi contrattati in queste aree sia ormai molto limitato. Prezzi olio Dop/Igp (euro/kg) Dop/Igp gen-mag 2014 gen-mag 2015 Var. % 15/14 Alto crotonese 4,14 7,85 89,5 Aprutino pescarese 4,14 nd nd Brisighella 18,00 20,03 11,3 Bruzio 3,73 nd nd Canino 7,70 9,00 16,9 Chianti classico 7,77 11,50 48,1 Cilento 4,25 6,37 49,8 Colline salernitane 4,43 7,48 68,8 Colline teatine 4,16 nd nd Dauno 3,65 6,02 65,1 Garda 9,25 19,91 115,3 Laghi lombardi 14,50 18,83 29,8 Lametia 3,98 8,10 103,5 Monte Etna nd 6,92 nd Monti Iblei 6,75 7,80 15,6 Riviera dei fiori 9,69 12,50 29,0 Riviera ligure 9,69 11,75 21,3 Sabina 6,50 nd nd Terre di Bari 3,26 6,02 84,6 Terre di Siena 7,10 10,74 51,3 Umbria 7,50 8,75 16,7 Val di Mazzara 3,80 6,15 61,8 Valdemone nd 6,56 nd Valle del Belice 4,10 6,15 50,0 Valli trapanesi 4,10 6,15 50,0 Veneto 9,50 20,03 110,8 Toscano Igp 6,73 10,00 48,6 1) Prezzo alla produzione, franco magazzino produttore, Iva esclusa

3 Prezzi sostenuti e tendenzialmente stabili sul fronte delle produzioni Dop e Igp. Dopo i forti rialzi registrati durante l inverno, i listini degli oli certificati sono rimasti pressoché stabili anche per la scarsità degli scambi dovuti alla ridotta produzione. Per l Igp Toscano i 10 euro al chilo della prima parte del 2015 hanno superato del 40% il prezzo medio dell anno prima, mente per la Dop Umbria si registra un +13% e per la Dop Riviera ligure un +28%. Intanto Garda e Brisighella superano i venti euro al chilo. La Dop Terre di Bari, attestata a 5,80 euro al chilo tra maggio e giugno, segna il passo dopo aver superato i sei euro al chilo nei primi mesi dell anno. Per questo prodotto, comunque, resta quasi nullo il gap con il prodotto convenzionale della stessa zona. In media, comunque, i primi mesi del 2015 registrano prezzi del 58% superiori rispetto a quelli dello stesso periodo dell anno precedente. Rialzi anche per lampante italiano e per i raffinati E il lampante, invece, ad avere costantemente tendenze rialziste con listini che superano i 2,70 euro al chilo e, sulla scia di quello spagnolo, potrebbe ancora guadagnare. La domanda di prodotto da parte delle industrie e infatti sostenuta così come quella per gli oli raffinati. Il raffinato di oliva, infatti, ha superato i 3 euro al chilo, evento che non si verificava da nove anni. Il raffinato di sansa, invece, si sono sfiorati in giugno 1,90 euro al chilo. Prezzi nazionali dell olio di oliva ( /kg) gen-mag 2014 gen-mag 2015 var.% Olio extravergine di oliva 3,23 5,93 83,3 Olio vergine di oliva 2,34 3,65 56,0 Olio lampante di oliva 1,65 2,37 43,8 (1) Prezzo alla produzione, franco magazzino produttore, Iva esclusa Le difficoltà del settore olivicolo uniscono la filiera Ultime stime Ismea: produzione 2014 a 222 mila tonnellate L import in volume cresce del 10% Intanto c è stato un moto di orgoglio di tutta la filiera, quasi per archiviare o esorcizzare un annata quasi da dimenticare che, al di là di situazioni congiunturali legate a fenomeni atmosferici, ha portato drammaticamente allo scoperto tutti i limiti del settore olivicolo italiano a partire dal fenomeno del non raccolta e della scarsa attenzione alla cura degli oliveti. Alcune proposte lanciate dal ministero hanno dato l impulso per documento congiunto firmato, dopo anni di dialogo tutt altro che facile, firmato dagli attori delle diverse fasi della filiera a partire dai produttori per arrivare alla trasformazione e passando per il commercio. Un nuovo inizio è stato definito. E si spera che sia così per far sì che il settore si presenti sul mercato in modo un po più coeso e competitivo rispetto alle sfide da affrontare sia sul mercato estero che interno. Il documento delle organizzazioni. Sul fronte produttivo le ultime stime Ismea parlano di poco più di 220 mila tonnellate, oltre il 50% in meno rispetto al dato Istat dell anno prima. Nel 2014 la differenza è stata fatta dal tipo di conduzione degli oliveti e dalla tempestività degli interventi volti a contrastare l insorgenza di fitopatie. Tanto più, infatti, gli oliveti sono stati condotti in modo professionale, con un attento e costante monitoraggio della situazione che ha permesso di intervenire con trattamenti, tanto più si è riusciti a salvare quantità e qualità. Di contro, per molti oliveti meno curati o condotti in modo più amatoriale la quota di olive portate fino alla raccolta è stata bassa e molte volte con qualità scadente. La mancanza di prodotto interno ha indotto gli imbottigliatori a rivolgersi all estero con una domanda ancor più dinamica del solito. Infatti, dopo le importazioni record del 2014 con volumi che hanno sfiorato le 670 mila tonnellate, nel primo trimestre del 2015 si conferma l incremento delle richieste italiane all estero. Secondo quanto diffuso dall Istat, infatti, da gennaio a marzo 2015 sono stati acquistate fuori dai confini nazionali quasi 200 mila tonnellate di olio di oliva e sansa (+10%) per una spesa pari a 590 milioni di euro, ben il 58% in più sullo stesso periodo dello scorso anno. Questo incremento degli esborsi appare del tutto giustificato visto l andamento del mercato alla produzione nei Paesi tradizionalmente fornitori. L incremento si concentra soprattutto sull olio vergine ed extravergine e sul segmento del lampante, mentre è diminuita la domanda di raffinati sia di oliva che di sansa.

4 Importazioni italiane di olio di oliva e sansa per segmento I trim /14 I trim /14 Olio di oliva , ,0 Extravergine e vergine , ,5 Lampante , ,1 Raffinato di oliva , ,5 Olio di sansa , ,8 Olio di sansa greggio , ,1 Olio di sansa raffinato , ,7 Totale complessivo , ,0 Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat.mentre l export in volume segna il passo. Ma crescono gli introiti Intanto l export, anche a causa delle scarse disponibilità interne non totalmente compensate dalle importazioni, hanno segnato una battuta d arresto in volume. Di contro, complice l incremento dei listini, gli introiti sono aumentati del 6%. Da segnalare che in termini percentuali, nella bilancia commerciale olio di oliva l aumento della spesa è notevolmente superiore a quello degli incassi. E questo perché l import è molto legato alla variabilità del prezzo alla produzione perché più concentrato sul prodotto sfuso, mentre l export, essendo caratterizzato da olio confezionato, ha tradizionalmente una variabilità inferiore dei listini. Esportazioni italiane di olio di oliva e sansa per segmento I trim /14 I trim /14 Olio di oliva , ,5 Extravergine e vergine , ,7 Lampante , ,7 Raffinato di oliva , ,8 Olio di sansa , ,2 Olio di sansa greggio , ,7 Olio di sansa raffinato , ,8 Totale complessivo , ,4 Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat Tra i fornitori italiani scende la Spagna ma cresce notevolmente la Grecia Principali Paesi fornitori italiani di olio di oliva e sansa I trim /14 I trim /14 Mondo , ,0 Spagna , ,1 Grecia , ,2 Tunisia , ,9 Portogallo , ,6 Marocco Francia , ,2 Bulgaria Turchia , ,0 Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat

5 Frenano le consegne negli Usa ma l aumento dei prezzi e l effetto cambio fa crescere gli introiti Scendendo nel dettaglio dei Paesi fornitori si evidenzia la brillante performance della Grecia che, forte di un annata produttiva particolarmente abbondante, ha guadagnato considerevolmente nel mercato italiano a discapito della Spagna. O forse è più corretto dire che la mancanza di prodotto spagnolo è stata colmata con acquisti dalla Grecia in primo luogo, ma anche dalla Tunisia. Tra i Paesi clienti non si può non sottolineare la forte frenata delle spedizioni alla volta degli Stati Uniti, sebbene a volumi nettamente inferiori rispetto al primo trimestre del 2014 si affianca una decisa salita degli introiti sia perché i prezzi di vendita sono aumentati sia per l effetto cambio Euro/$. Principali Paesi clienti italiani di olio di oliva e sansa I trim /14 I trim /14 Mondo , ,4 Stati Uniti , ,9 Germania , ,3 Giappone , ,3 Francia , ,4 Canada , ,7 Regno Unito , ,3 Svizzera , ,5 Spagna , ,5 Australia , ,8 Belgio , ,8 Taiwan , ,1 Cina , ,2 Brasile , ,2 Austria , ,5 Svezia , ,4 Polonia , ,3 Danimarca , ,0 Corea del Sud , ,5 Russia , ,0 Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat

6 I trimestre 2015: crescono gli scambi internazionali Il primo trimestre 2015, nonostante disponibilità produttive tutt altro che abbondanti, registra dinamiche positive sia in quantità che in valore. Complessivamente, infatti sono state scambiate 540 mila tonnellate, il 4% in più rispetto allo stesso periodo dell anno scorso, per un giro di affari cresciuto del 32%. A pesare sulla crescita del valore degli scambi sono stati, chiaramente, i listini alla produzione che, come detto in precedenza, hanno registrato incrementi importanti in tutti i principali produttori. A sostenere la domanda sono stati tutti i tradizionali Paesi importatori, Italia in testa, ai quali si è aggiunta anche la Spagna che ha acquistato all estero ben 63 mila tonnellate. Del resto il Paese iberico quest anno sconta una produzione scarsa e non trova sufficienti le scorte dello scorso anno per far fronte alla domanda soprattutto estera. E interessante vedere la composizione del Paesi di approvvigionamento. E la Tunisia, attualmente, il primo fornitore con oltre 28 mila tonnellate, dato praticamente non paragonabile a quello della stesso periodo dell anno scorso, seguita dalla Grecia con 12 mila tonnellate e dal Portogallo con 11 mila. L Italia è solo quinta preceduta anche dal Marocco. Dinamica dei principali Paesi importatori: I trim 2015 vs I trim ,4 279,5 58,0 32,4 10,1 5,3 92,7 33,8 45,0 7,2 9,123,0 12,2 30,6 17,7 2,8 15,6-14,7-3,2-3,2-0,9-20,8-18,0-26,8 Vol Var%. Val su dati Gta Tra i principali Paesi importatori è interessante analizzare la situazione degli Stati Unti che hanno incrementato la propria domanda attestandola nei primi tre mesi del 2015 a 78 mila tonnellate. E' stata soprattutto la Tunisia, con 17 mila tonnellate, ad intercettare le accresciute richieste a stelle e strisce (+356%), mentre Spagna (-29%) e Italia hanno segnato il passo. La Spagna del resto ha mostrato una generalizzata riduzione delle esportazioni mentre di tutt altro tenore è la situazione della Grecia. L abbondate disponibilità produttiva ellenica ha permesso alle esportazioni di stabilizzarsi a livelli quasi quattro volte superiori a quelli di gennaio-marzo Determinante è stata la domanda italiana, che ha coperto oltre il 70% del totale, ma anche Germania, Stati Uniti e Canada, oltre alla Spagna, hanno incrementato i propri approvvigionamenti di olio dalla Grecia. Del resto il Paese ellenico, quest anno è l unico tra i tre principali produttori mondiali ad avere una produzione nella norma a fronte della Spagna e dell Italia che hanno più che dimezzato i volumi della campagna precedente. Ottima la performance anche della Grecia che nei primi tre mesi del 2015 ha esportato circa 75 mila tonnellate, otto volte i volumi del primo trimestre Da segnalare, comunque, che questa annata produttiva per la Tunisia è particolarmente abbondante rispetto a quella passata che, invece, era stata molto scarsa. Destinazione privilegiata dell olio tunisino è sicuramente l Unione Europea, seguita dagli Stati Uniti. Decisamente positivo anche il primo trimestre 2015 per le esportazioni del Marocco.

7 Dinamica dei principali Paesi esportatori: I trim 2015 vs I trim ,5 729,8 294,2 291,3 151,2 267,1 6,4-0,5-26,7-14,1 0,9 15,9 20,4 16,8 31,8 1,8 9,2-42,2-17,3-1,4-53,0-27,3 Vol Var% Val su dati Gta Direzione Servizi per il Mercato Redazione a cura di: Tiziana Sarnari, Francesca Monduzzi t.sarnari@ismea.it