Mini Dossier Prevenzione N. 11/08

Transcript

1 Epidemiologia DOSSIER L INFLUENZA Il virus influenzale è in grado di diffondersi rapidamente attraverso i continenti, per cui può dare origine a pandemie che si manifestano prevalentemente nel periodo Settembre - Marzo nell'emisfero Nord, e nei mesi da Giugno a Settembre nell'emisfero Sud. I ceppi virali circolanti possono essere diversi ogni anno da regione a regione. Le dimensioni di ciascuna epidemia dipendono dalle caratteristiche del ceppo virale, ed in particolare dalle sue variazioni rispetto al ceppo dell'anno precedente: in ogni caso si stima che ogni anno nel mondo si ammalino circa 500 milioni di persone, pari a quasi il 10% della popolazione del pianeta. Il virus viene trasmesso dalle persone infette con gli starnuti, con la tosse o anche con la semplice fonazione. La persona infetta è in grado di trasmettere il virus da pochi giorni prima fino a 5-7 giorni dopo la comparsa dei sintomi. L elevata capacità di diffusione del virus spiega perchè l'epidemia raggiunga il culmine dopo soli 15 giorni dal manifestarsi dei primi casi. Sintomatologia Il periodo di incubazione dell'influenza è mediamente di circa 1-3 giorni, e la malattia insorge generalmente in modo improvviso. I sintomi principali sono rappresentati da febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, dolori artro-muscolari diffusi, sensazione di spossatezza, secondo questa tabella di frequenza: La durata dei sintomi è variabile, ma la maggior parte dei pazienti guarisce in circa 5-7 giorni. Per la cura dei sintomi influenzali il farmacista può consigliare diversi farmaci da banco, utili ad alleviare i sintomi ma non a guarire dalla malattia. In proporzione alla virulenza ed alla sintomatologia, può essere suggerito l uso di: antidolorifici / antipiretici sedativi della tosse / mucolitici - 1 -

2 decongestionanti nasali protettivi per la gola. Non sono abitualmente necessari gli antibiotici, se non in casi particolari o in presenza di complicanze, trattandosi di una malattia di origine virale e non batterica. Sono disponibili anche dei farmaci antivirali specifici, in grado di ridurre la durata della fase acuta. Può essere anche utilizzata la terapia omeopatica, sia come sintomatico che per potenziare le proprie difese immunitarie, così come rimedi specifici di tipo fitoterapico per proteggere le alte vie respiratorie. La vaccinazione antinfluenzale La vaccinazione rimane il mezzo migliore, nel rapporto costo-beneficio, per prevenire l influenza. Il periodo consigliato per praticare la vaccinazione è l inizio di novembre, considerando che occorrono almeno 2 settimane per un'adeguata risposta anticorpale e che è necessario un richiamo per le persone più deboli e i bambini di età inferiore a 12 anni, mai vaccinati in precedenza, da effettuarsi almeno dopo quattro settimane dalla prima dose. Nei bambini e negli adulti il vaccino previene la malattia nel 70-80% circa dei casi, mentre negli anziani la percentuale è leggermente più bassa. In ogni caso, la vaccinazione contribuisce all interruzione della catena epidemiologica dell infezione, determinando sostanziali riduzioni della morbosità. La vaccinazione va fatta solo se ci si trova in buona salute e garantisce l'immunità per 6-12 mesi. Categorie di persone a rischio Le principali categorie di soggetti definite a rischio sono le seguenti: 1 - soggetti al di età superiore a 65 anni; 2 - soggetti affetti da: diabete ed altre malattie dismetaboliche malattie croniche dell'app. respiratorio e circolatorio sindromi da malassorbimento intestinale malattie degli organi emopoietici fibrosi cistica malattie con carente produzione di anticorpi. 3 - soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo

3 Circa il 40% dei bambini si ammala d influenza ogni anno, e sono i principali diffusori del virus: tuttavia è ragionevole effettuare le vaccinazioni ai gruppi a rischio, lasciando la scelta al pediatra, caso per caso. Precauzioni e controindicazioni Il vaccino antinfluenzale non dovrebbe essere somministrato: a persone con ipersensibilità alle proteine dell'uovo o ad altri componenti del vaccino; a persone con manifestazioni febbrili in atto. Affezioni minori delle prime vie aeree non controindicano la somministrazione del vaccino. È controindicazione assoluta qualsiasi reazione di ipersensibilità immediata o di tipo neurologico in seguito ad una somministrazione di vaccino. Non vi sono controindicazioni invece per le donne in gravidanza e/o nella fase di allattamento: il vaccino antinfluenzale infatti è a base di virus uccisi o di subunità e non comporta i rischi connessi all impiego di vaccini a base di virus viventi attenuati. La sieropositività per HIV non costituisce di per sè una controindicazione alla vaccinazione antinfluenzale, ma le persone in trattamento con immunosoppressori possono rispondere in maniera non ottimale. Reazioni indesiderate Poiché i vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi, non possono essere responsabili di infezioni influenzali. Gli effetti collaterali riferiti più frequentemente dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale consistono in dolore, eritema e tumefazione nel sito di inoculo. Altre reazioni indesiderate riferite con frequenza, soprattutto in persone mai vaccinate in precedenza, consistono in malessere generale, febbre, mialgie, con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione, e della durata di 1 o 2 giorni. Segnalate anche reazioni allergiche del tipo ipersensibilità immediata (orticaria, angioedema, asma), soprattutto in persone con ipersensibilità nota alle proteine dell'uovo o ad altri componenti del vaccino. Le reazioni avverse alla vaccinazione vanno sempre segnalate al medico che le deve passare al Ministero della Salute attraverso la compilazione di una scheda appositamente predisposta. La Tosse La tosse è un sintomo di malattie tra loro molto differenti, quindi non va affrontata sempre allo stesso modo. La prima grande suddivisione è tra tosse secca e tosse grassa

4 Nel primo caso sono presenti attacchi stizzosi frequenti e fastidiosi, nel caso di tosse grassa, invece, la caratteristica è quella di una presenza di catarro spesso abbondante e persistente. Per la tosse secca sono disponibili diversi sedativi della tosse, che agiscono sui centri nervosi che comandano il riflesso dei bronchi, per calmare gli attacchi. In primo luogo ci sono gli alcaloidi derivati dall oppio: destrometorfano, dimemorfano anche in associazione con sostanze diverse (per esempio antistaminici). Esistono poi altre sostanze di altra origine che hanno lo stesso effetto: clobutinolo, pentoxiverina, oxolamina, pipazetato, butamirato, morclofone. Tutti questi farmaci sono somministrati per via orale (gocce, sciroppi, ecc.). Per la tosse grassa, invece, sopprimere lo stimolo sarebbe assolutamente controproducente, in quanto la tosse serve a liberare le vie respiratorie dall'eccesso di muco, quindi si ricorre invece ad altre sostanze, che hanno l effetto di stimolare l espulsione del catarro (espettoranti), o quello di renderlo più fluido (mucolitici). I mucolitici sono disponibili in varie forme (capsule, granulare solubile, supposte) ma si ritiene che il sistema più efficace sia l'aerosol, in quanto il farmaco raggiunge direttamente le vie respiratorie. Avvertenze, controindicazioni ed effetti collaterali Per mucolitici ed espettoranti non sono segnalati particolari effetti indesiderati o controindicazioni. Per quanto riguarda i sedativi della tosse è bene tenere presente che esercitano un azione sedativa generale e, quindi, non vanno associati ad altri farmaci con lo stesso effetto o all alcol. Il Mal di gola Il mal di gola può essere dovuto ad una infezione virale o batterica, oppure ad una irritazione da fumo, da eccessivo uso di bevande alcoliche o da sostanze chimiche presenti nell'ambiente. A seconda della causa il mal di gola può accompagnarsi a febbre, gonfiore alle linfoghiandole del collo, scolo nasale, tosse, prurito agli occhi o raucedine, eruzioni cutanee. Un mal di gola con febbre dovrebbe sempre indurre ad una visita medica: potrebbe trattarsi di una infezione da streptococchi che, se non trattata con antibiotici, potrebbe avere complicazioni anche gravi

5 Negli altri casi, il farmacista ha diversi prodotti da consigliare, per prevenire e curare le irritazioni della gola, sotto varie forme farmaceutiche: pastiglie, collutori, spray. Questi prodotti contengono antiinfiammatori ed emollienti che alleviano la sintomatologia dolorosa. In alternativa esistono anche numerosi prodotti naturali e fitoterapici, soprattutto a base di propoli, che svolgono efficacemente le stesse attività protettive. Si può associare un supporto di vitamina C per rinforzare le difese. Inoltre è utile anche consigliare ai pazienti di: inalare vapore e mantenere una adeguata umidità negli ambienti non fumare o soggiornare in ambienti in cui sia presente fumo di sigaretta. non bere bevande alcoliche, dal momento che l'alcool irrita le mucose della gola. se la gola è troppo infiammata per ingerire cibi solidi, bere alimenti liquidi nutrienti (es. latte, brodo) riposare in modo adeguato. Il Raffreddore Il raffreddore è la malattia più frequentemente riscontrabile in medicina generale. Come l'influenza, il raffreddore è una malattia provocata da virus (rinovirus). Lo scatenamento della sintomatologia può avvenire anche per allergie ai pollini di alcuni alberi in primavera, delle graminacee in estate, di diversi tipi di erbe in autunno (rinite allergica). I sintomi più frequenti sono: prurito al naso starnuti idrorrea nasale (scolo di siero dal naso) congestione nasale La congestione nasale può essere anche di natura cronica, dovuta a deviazioni del setto nasale (congenite o post-traumatiche), alle riniti allergiche, ai polipi nasali, alle ipertrofie adenoidali. Nel raffreddore il contagio può avvenire sia per via aerea (cioè per la presenza del rinovirus nell'aria) sia per contatto. Tuttavia, essendo il rinovirus piuttosto fragile, il passaggio da una persona all'altra avviene soprattutto per contatto. Il raffreddore non è causato da batteri, quindi normalmente non va affrontato con antibiotici

6 Non esistono rimedi che agiscano sulla causa, e tutti i farmaci che si possono consigliare agiscono sui sintomi. Attualmente 2 sono le grandi classi di sostanze impiegate a questo scopo: antistaminici e decongestionanti. Gli antistaminici riducono la produzione di muco; sono disponibili per uso locale, ma è più facile che vengano impiegati per via orale. I decongestionanti invece vengono usati soprattutto localmente, come spray o nebulizzatori, per ridurre il gonfiore dovuto al maggior afflusso di liquidi e, nel contempo, diminuire la produzione di muco. Naturalmente possono essere associati ad antifebbrili (ASA, paracetamolo) contro febbre e mal di testa. Avvertenze, controindicazioni ed effetti collaterali I decongestionanti per uso locale (gocce e spray nasali) dovrebbero essere impiegati alla minima dose efficace, tenendo presente che possono passare anche diversi minuti prima che facciano sentire il loro effetto. Consigliare molta cautela nell uso di decongestionanti nasali alle persone che soffrono di malattie cardiache, ipertensione, ipertiroidismo e diabete. Attenzione anche per le donne in gravidanza e in allattamento, e i bambini. I preparati a base di antistaminici hanno il principale inconveniente di causare sonnolenza, cosa che li rende sconsigliabili se si devono svolgere attività che richiedono attenzione come guidare, manovrare macchine eccetera. Gli antistaminici vanno impiegati con cautela, se non evitati, anche da chi soffre di disturbi alla prostata, di malattie del fegato croniche, dalle donne in gravidanza. Fonte: Ministero della Salute Direz. Gen. Prevenzione