La terapia dell influenza si avvale di farmaci specifici antivirali e farmaci sintomatici. I primi sono i veri antinfluenzali : agiscono all origine

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3 La terapia dell influenza si avvale di farmaci specifici antivirali e farmaci sintomatici. I primi sono i veri antinfluenzali : agiscono all origine della malattia, combattendo l attacco e la replicazione del virus dell influenza. I farmaci sintomatici, per lo più di automedicazione, agiscono sui sintomi (e quindi sulla febbre) respiratori (tosse, raffreddore) e sistemici (dolori muscolari, articolari e così via). 3

4 I farmaci antivirali agiscono sulla causa della malattia, cioè sul virus dell influenza, e costituiscono l arma idonea al controllo della patologia (per questo vengono definiti causali a differenza dei sintomatici che agiscono solo sui sintomi ). Possono essere usati in ambito sia terapeutico sia preventivo, complementari alla pratica vaccinale per alcuni soggetti o popolazioni. Devono essere obbligatoriamente prescritti dal medico e si classificano in due categorie ben diverse come efficacia, inibitori della M2 e inibitori della neuraminidasi, in base a meccanismo d azione, spettro d azione, effetti collaterali e, conseguentemente, frequenza di uso. 4

5 Questa tabella riassume i quattro antivirali (dei quali uno, rimantadina, non presente in Italia) che si possono impiegare nel trattamento dell influenza. 5

6 Le due categorie di antivirali sono gli inibitori della M2 o derivati delle amantadine (amantadina e rimantadina, quest ultima non in commercio in Italia) e gli inibitori della neuraminidasi. L amantadina inibisce la moltiplicazione del virus dell'influenza A prevenendo il passaggio di ioni idrogeno, attraverso un canale, formato dalla proteina virale M2. Questi farmaci possono essere somministrati anche in bambini d età superiore all'anno. Il loro uso previene dal 70% al 90% dei casi di influenza di tipo A. Sia in USA sia in Italia il loro uso è stato piuttosto limitato, principalmente a causa di assenza di attività verso i virus influenzali tipo B, comparsa di ceppi resistenti, isolati durante il trattamento, e comparsa di effetti collaterali a carico del sistema nervoso centrale, di tipo reversibile. 6

7 Gli inibitori della neuraminidasi (oseltamivir, zanamivir) sono efficaci sui virus influenzali sia di tipo A sia di tipo B. Inibiscono una proteina di superficie del virus che è necessaria per infettare le cellule e liberare le particelle virali, diffondendo l infezione. Inibiscono, quindi, la propagazione del virus, e riducono l intensità della sintomatologia. Il decorso della malattia è migliorato anche in termini di durata: grazie agli antivirali l influenza dura di meno e i disturbi connessi sono più lievi. Si impiegano per il trattamento dell influenza, di tipo A e di tipo B. Sono complementari e non sostitutivi del vaccino. Sono attivi esclusivamente su virus influenzali e non su altri agenti patogeni. 7

8 Gli antivirali devono essere assunti il prima possibile, alla comparsa dei primi sintomi dell influenza, cioè febbre elevata (oltre 38,5 C), mal di testa, dolori muscolari, tosse, mal di gola, e via dicendo: l efficacia terapeutica è infatti tanto più alta quanto più precoce è la somministrazione dell antivirale. Risultano comunque attivi se assunti entro 48 ore dall insorgenza dei primi sintomi influenzali. L influenza è comunque una malattia debilitante, che costringe anche la popolazione giovane e attiva a un certo grado di inabilità per alcuni giorni, quando la malattia è in corso. La nuova generazione di farmaci antivirali spezza il ciclo dell infezione, agendo in modo risolutivo sulla causa della malattia. 8

9 Gli antibiotici vanno usati solo su indicazione del medico, qualora egli ravvisi la possibilità di una complicanza batterica dell influenza, di solito a carico delle alte o basse vie respiratorie (bronchiti o polmoniti batteriche). L uso sconsiderato di antibiotici nell influenza è inutile, perché essi non sono attivi contro i virus, e dannoso, per la possibilità di indurre resistenza antimicrobica al farmaco, minandone così l efficacia in caso di bisogno. 9

10 I sintomatici sono sostanzialmente farmaci da banco, per i quali il consiglio del farmacista è particolarmente prezioso e apprezzato. Essi rientrano per lo più tra i farmaci di automedicazione. La presente tabella richiama l attenzione sui principi attivi di impiego più comune e consolidato. 10

11 L immediato ricorso agli antipiretici non appena si riscontra un alterazione della temperatura è sbagliato, in quanto la febbre è un meccanismo di difesa dell organismo, che rende difficoltoso l attecchimento dei microrganismi. I farmaci antipiretici andrebbero quindi assunti solo se la temperatura è >38-38,5 C. Un altro errore comune è un eccessiva assunzione di farmaci per limitare i sintomi dell influenza, prendendo un farmaco per ogni tipo di sintomo: uno per la febbre, uno per i dolori muscolari, uno per il mal di testa. 11

12 Per promuovere un automedicazione responsabile è opportuno sottolineare al cliente alcuni aspetti. Innanzitutto si può ricorrere ai farmaci di automedicazione per uso sintomatico, per attenuare sia i sintomi influenzali sia quelli parainfluenzali e i disturbi correlati senza alterarli, seguendo cioè l andamento della malattia (per esempio decongestionanti per il raffreddore, calmante per la tosse e in caso di febbre elevata antipiretici). Occorre poi scegliere tra i vari farmaci di automedicazione quello più adatto, con un unico principio attivo se ad esempio c è solo la tosse, o con più di un principio attivo se, ad esempio, si tratta di influenza. 12

13 Sono qui riportate le sette regole importanti da ricordare e spiegare al cliente: 1. Ricorrere all automedicazione per il trattamento di disturbi lievi e transitori che si conoscono bene e per un periodo limitato di tempo (3/7 giorni). Se i sintomi persistono o compaiono nuovi disturbi è necessario interrompere la terapia e consultare il medico. 2. Verificare che la confezione riporti il bollino rosso che contraddistingue i soli farmaci senza obbligo di prescrizione di automedicazione. L impiego di medicinali acquistabili solo con ricetta medica non deve avvenire mai senza il consulto del medico, ossia con l autoprescrizione. 3. Utilizzare i farmaci secondo le istruzioni del foglietto illustrativo, attenendosi a modi, tempi e dosi di impiego. 4. Verificare con il medico o il farmacista se il farmaco scelto può essere assunto contemporaneamente ad altri medicinali che si stanno eventualmente assumendo per cure differenti. 5. Non fidarsi del passaparola: un farmaco efficace per una persona può non essere indicato per un'altra. 6. L'automedicazione nella donna in gravidanza o durante l'allattamento è particolarmente delicata. È sempre opportuno chiedere consiglio al medico. 7. Conservare le confezioni conformemente alle istruzioni d uso, controllare la data di scadenza e tenere i farmaci sempre fuori dalla portata dei bambini. 13

14 Due aspetti, tuttavia, richiedono particolare attenzione: la frequente richiesta da parte del paziente di una pronta efficacia e la semplificazione del trattamento. L influenza non deve essere banalizzata né tantomeno sottovalutata. Da un indagine condotta su 1000 uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 64 anni residenti su tutto il territorio e perciò rappresentativi della popolazione nazionale e commissionata nel 2011 da ANIFA (Associazione Nazionale dell Industria Farmaceutica dell Automedicazione), è emerso che oltre la metà degli intervistati ha dichiarato di soffrire ogni anno di mal di gola (52%), febbre (44%), dolori muscolari (32%), tosse (25%), mal di testa (25%) e congestione delle vie aeree (23%). 14

15 In generale c è ancora molta confusione tra influenza e sindromi respiratorie acute (per esempio raffreddore, tosse) ed è infatti luogo comune parlare di influenza accorpando tutti i sintomi delle infezioni respiratorie acute, compresa la vera influenza che ha caratteristiche epidemiologiche, di gravità e di complicanze differenti. L indagine ha poi dimostrato che gli italiani considerano i farmaci di automedicazione, insieme a riposo e sonno, i rimedi in assoluto più efficaci in caso di malanni stagionali e influenza. Le donne, in particolare, sono portate ad avere maggiore fiducia nel ricorso a qualsiasi rimedio, dal riposo, all automedicazione, ai rimedi casalinghi come infusi e tisane. Infine, gli italiani sembrano affidarsi all automedicazione più che alla vaccinazione antinfluenzale 15

16 Dalla ricerca ANIFA già menzionata è emerso che anche fra coloro che hanno fatto ricorso alla vaccinazione almeno una volta (circa due terzi degli intervistati), il giudizio di efficacia non è elevato, anzi quasi la metà la ritiene scarsamente efficace. Da segnalare inoltre che il 6% circa degli intervistati ha ammesso di ricorrere alla terapia antibiotica per la cura di queste forme respiratorie che nella stragrande maggioranza dei casi sono di origine virale e rendono quindi inutile il ricorso a questa classe di farmaci. Altri dati interessanti evidenziano come riposo e farmaci siano i rimedi preferiti, ma svelano anche una quota rilevante, superiore in media al 20%, di individui che, malgrado i disturbi, proseguono la vita normale in attesa che la sintomatologia si risolva. 16

17 È fondamentale che il farmacista dissuada i clienti dal non accettare l influenza e persistere nel condurre la vita di tutti i giorni come se niente fosse. Questo atteggiamento è da sconsigliare sia perché comporta il rischio di riduzione delle capacità difensive sia perché promuove il contagio interpersonale, ma denota l esigenza di numerosi individui, soprattutto nella fascia d età di maggiore produttività, di combattere l influenza e le sindromi correlate in modo da minimizzarne il più possibile l impatto sulla vita quotidiana. 17

18 L altro aspetto citato riguarda la necessità di una cura agile, alla quale si associa il duplice vantaggio di una minore probabilità di associazioni empiriche che possono comportare il rischio di assunzione eccessiva di alcuni principi attivi e di una migliore compliance. A tale riguardo un rapporto del 2005 dell Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che le combinazioni a dosaggio fisso (come i prodotti MSR) presentano potenziali vantaggi rispetto ai farmaci a singolo ingrediente, in quanto comportano una migliore compliance da parte del paziente, costi inferiori, una logistica di approvvigionamento e distribuzione semplificata e una maggiore comodità sia per chi prescrive sia per i pazienti. 18

19 Come accennato, inoltre, quando sono presenti più sintomi, il ricorso a un preparato multivalente offre il beneficio aggiuntivo di un controllo più ampio. I sintomi influenzali più comuni, d altra parte, sono mal di testa, dolori muscolari, mal di gola, febbre, congestione nasale e tosse grassa, e l opportunità di un trattamento unico attraverso rimedi di assunzione facile e gradevole e non gravati da effetti indesiderati, come per esempio la sonnolenza, rappresenta senza dubbio un valore aggiunto. Tale obiettivo si può considerare soddisfatto grazie alla disponibilità di una formulazione a triplice azione in bustine da sciogliere in acqua calda a base di tre principi attivi: paracetamolo 500 mg, guaifenesina 200 mg e fenilefrina cloridrato 10 mg. 19

20 La tosse è un atto riflesso che rappresenta un importante sistema di protezione dei polmoni, in quanto permette di espellere secrezioni presenti in eccesso o infette dall albero tracheo-bronchiale oppure di rimuovere eventuali corpi estranei. Essa può manifestarsi anche in assenza di secrezioni bronchiali fluide e assumere le caratteristiche di tosse secca persistente soprattutto nelle fasi iniziali dell infezione. Il suo riflesso, indotto dalla stimolazione dei recettori bronchiali localizzati tra laringe e bronchi di secondo ordine, innesca una sequenza di meccanismi coordinati che comprendono inspirazione, chiusura della glottide e contrazione dei muscoli respiratori addominali e toracici, determinando un energica espulsione di aria all esterno. In caso di tosse grassa l associazione di destrometorfano bromidrato e dossilamina succinato costituisce una soluzione efficace per fluidificare le secrezioni permettendone l espettorazione. 20

21 In conclusione, l approccio sintomatico all influenza deve tenere conto del quadro generale e della sua evoluzione, senza però trascurare che alcuni sintomi possono potenziarsi reciprocamente: la pressione causata dalla congestione nasale, per esempio, può provocare mal di testa e dolore sinusale/facciale. Anche una tosse continua o starnuti continui possono aggravare un mal di testa, e spesso l infiammazione è accompagnata da una maggiore sensibilità ai dolori, mentre la congestione nasale potrebbe spingere una persona a respirare maggiormente attraverso la bocca, seccando e irritando ulteriormente la gola. L impiego di principi attivi associati non deve essere considerato con sospetto o timore, in quanto offre l opportunità di curare più sintomi, sfrutta più meccanismi d azione, agevola il paziente promuovendone la compliance ed evita il rischio di cocktail arbitrari che possono portare, soprattutto negli individui anziani e magari già in trattamento con altri farmaci, a interazioni e inutili rischi da sovradosaggio. 21

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