VDA BroadBusiness - Ulteriori Lotti Funzionali

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1 VDA BroadBusiness - Ulteriori Lotti Funzionali RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PROGETTO DEFINITIVO Ed. Rev Data IL TECNICO PROGETTISTA /03/2015 Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 1 di 21

2 EXECUTIVE SUMMARY Il presente documento costituisce la tecnica e del della costituenda Associazione Temporanea d Impresa (nel seguito definita ATI) tra Telecom Italia S.p.A, Alpitel S.p.A. e Sirti S.p.A. in risposta alla gara d appalto Gara europea per la Progettazione definitiva, esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e realizzazione di una rete in fibra ottica sul territorio regionale e relativa manutenzione e gestione. Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 2 di 21

3 INDICE EXECUTIVE SUMMARY Introduzione Configurazione generale della rete Valli laterali Consistenza della rete Inquadramento geografico e bacini di utenza Rete CVA Descrizione rete proposta Documentazione fotografica Modalità di realizzazione rete ottica Infrastrutture di nuova realizzazione Verifiche preliminari Criteri generali di scavo a cielo aperto Trincea tradizionale Rinterri e ripristini Minitrincea Posa dei minitubi Posa minitubi in trincea Posa minitubi in tubazione esistente Posa dei pozzetti Posa cassetta zancata esterna Posa del minicavo ottico con tecnica blowing Posa del cavo ottico aereo autoportante Elenco vincoli per Comune coinvolto Tipologie di documentazione allegata al seguente Planimetria Generale Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 3 di 21

4 4.2 Planimetria Generale Vincoli Planimetria del tracciato Particolari costruttivi Elenco Allegati Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 4 di 21

5 1 Introduzione L intervento si colloca nell ambito del piano VdA Broadbusiness e si pone come obiettivo l esecuzione dei lavori di realizzazione dorsale in fibra ottica al fine di raggiungere le sedi comunali, le Stazioni Radio Base degli operatori mobili e le Centrali di Telecom Italia, nonché la posa ed installazione di access point wifi e la loro attivazione. Le attività di realizzazione saranno successivamente integrate con la gestione e la manutenzione della rete stessa per la durata di 10 anni a far data dal collaudo finale della rete. Il progetto prevede inoltre la connessione tra le dorsali ottiche di nuova realizzazione e la rete realizzata nell ambito del progetto Rete RAVdA-CVA. Le connessioni saranno effettuate presso Nodi di Interfaccia individuati nel : Pepiniere di Pont Saint Martin; Polo Tecnologico di Verrés; Direzionale CVA di Chatillon; Torre della Comunicazione di Brissogne (Sede INVA); Pepiniere di Aosta; Cabina RAV di Jovençan; Cabina RAV di Villeneuve. In corrispondenza di tali nodi saranno previsti collegamenti diretti tra la Centrale Telecom di riferimento ed i nodi stessi. Tale connessione garantirà ai futuri operatori telefonici la possibilità di installare eventuali apparati trasmissivi di concentrazione, particolarmente utile in relazione alla limitata disponibilità di fibre ottiche dedicate alla Regione Valle d Aosta lungo il cavo esistente CVA. Oltre ai Nodi di Interfaccia, sono state previste ulteriori connessioni con Nodi di Derivazione allocati presso i pozzetti P0 per garantire una ulteriore magliatura con la rete esistente CVA. 1.1 Configurazione generale della rete La configurazione di rete proposta, che prevede sia la costruzione di nuove infrastrutture che l utilizzo di infrastrutture già esistenti opportunamente integrate dalla rete esistente di RAVdA-CVA, consentirà la completa copertura regionale garantendo elevati standard di affidabilità ed adeguati livelli di servizio della rete nel suo complesso. Nello specifico si evidenzia che lungo il Fondovalle, che rappresenta il backbone principale della rete, sarà realizzata ex-novo una rete di back-up opportunamente magliata presso i principali Nodi di Interfaccia di RAVdA-CVA. Analogamente al Fondovalle anche le principali Valli Laterali, caratterizzate da un elevato numero di siti/utenze da rilegare, saranno configurate in modo tale da presentare una nuova rete quale back-up della rete RAVdA-CVA esistente. Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 5 di 21

6 1.1.1 Valli laterali Nell ambito del presente progetto sona state individuate le seguenti valli laterali: Valle del Gran San Bernardo/Valpelline; Valtournenche; Valle d Ayas; Valle di Gressoney; Valdigne; Valle de La Thuile; ; Valle di Rhemes; Valsavarenche/Valle di Cogne; Valle di Champorcher. In allegato si riporta la documentazione fotografica realizzata in fase di sopralluogo per ogni singola tratta di vallata. 1.2 Consistenza della rete Il Progetto è stato sviluppato sulla base di puntuali verifiche dei punti di interesse della tratta (centrali, giunti, sedi, punti di inizio e fine di infrastrutture), nonché di verifiche di tracciato delle infrastrutture esistenti proposte. I percorsi di nuova costruzione sono stati analizzati in modo da identificare quello a minima spesa considerando parametri quali lunghezza, larghezza delle strade, presenza di marciapiedi, pavimentazione con basoli o porfido, etc.. Sono stati inoltre individuati gli enti proprietari delle strade ed i relativi disciplinari tecnici. Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 6 di 21

7 Inquadramento geografico e bacini di utenza La valle si dirama dalla valle principale all'altezza dell'abitato di Arvier prendendo il nome da, unico comune della valle. L unica via di comunicazione costantemente percorribile con automezzi è la Strada Regionale che parte da Arvier. La concentrazione di abitanti localizzati per lo più nella parte finale della valle, nell abitato di e nelle frazioni limitrofe, ha fatto sì che la maggior parte delle postazioni mobili siano posizionate vicino alla diga di Beauregard Rete CVA Le infrastrutture CVA arrivano fino alla diga di Beauregard percorrendo, in pratica, la quasi totalità della vallata Descrizione rete proposta Il backbone di vallata utilizza la rete esistente CVA sino al Nodo di Derivazione di per poi proseguire in singola via sino al comune omonimo. Nel seguito si riporta lo schema di rete previsto: Pre S.Didier Villeneuve Nodo Derivazione N141 Figura 1 -Schematico Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 7 di 21

8 Nel seguito si riepilogano i principali elementi che caratterizzano la realizzazione della rete di vallata: TIPOLOGIA SEDE DI POSA U.M. Q.TA Infrastruttura di nuova realizzazione m 630 Tubazione/infrastruttura esistente sottoequipaggiata m 0 Palificata esistente m 955 Totale tracciato m TIPOLOGIA CAVO OTTICO U.M. Q.TA Cavo per posa interrata 48 fibre ottiche G.656 m 30 Cavo autoportante per posa aerea 72 fibre ottiche G.656 m Cavo per posa interrata 72 fibre ottiche G.656 m 847 Totale cavo m Complessivamente il progetto prevede la connessione dei seguenti elementi: N. 1 Sedi Municipali (); N. 1 Centrali Telecom Italia; N. 1 Postazioni Radiomobile (BTS); N. 5 Postazioni Wi-Fi.; N. 1 Nodo RAVDA ITEM VALLE TRATTA NOME PUNTO TIPOLOGIA COMUNE 1 VALGRISENCHE GRIB01 VAGC01 MUNICIPIO VALGRISENCHE 2 VALGRISENCHE GRIB01 VAGT01 CENTRALE T.I. BACKBONE VALGRISENCHE 3 VALGRISENCHE GRIB01 VAGW01 WI-FI Interno VALGRISENCHE 4 VALGRISENCHE GRIB01 VAGW02 WI-FI Esterno VALGRISENCHE 5 VALGRISENCHE GRIB01 VAGW05 WI-FI Esterno VALGRISENCHE 6 VALGRISENCHE GRIB01 CVA-P0/141 NODO RAVDA VALGRISENCHE 7 VALGRISENCHE GRIA02 VAGW04 WI-FI Esterno VALGRISENCHE 8 VALGRISENCHE GRIA02 VAGW03 WI-FI Esterno VALGRISENCHE 9 VALGRISENCHE GRIA02 VAGO01 BTS VALGRISENCHE Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 8 di 21

9 1.4 Documentazione fotografica Municipio di (loc. Capoluogo) Partenza palificata esistente e posizione nuovo Access Point VAGW04 (Loc. Mondanges) Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 9 di 21

10 Palificata esistente e posizione nuovo Access Point VAGW03 (Loc. Bonne) Postazione Radiomobile (BTS) esistente VAGO01 (Loc. Bonne) Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 10 di 21

11 2 Modalità di realizzazione rete ottica 2.1 Infrastrutture di nuova realizzazione Le opere saranno realizzate nella piena osservanza, di tutte le Leggi ed i Regolamenti vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, rispetto dell ambiente e circolazione stradale. Prima di iniziare scavi o altri lavori che interessano luoghi destinati al transito di persone e di veicoli, saranno collocate, in posizione ben visibile a tutela sia degli operatori di cantiere che degli utenti della strada, gli sbarramenti protettivi e le segnalazioni stradali previste. Se lo scavo dovesse rimanere aperto o la sede stradale restare comunque ingombra nelle ore notturne o in condizioni di scarsa visibilità, le segnalazioni saranno integrate con dispositivi rifrangenti di colore rosso e con luce rossa fissa, mantenute efficienti e visibili a sufficiente distanza. In caso di particolare pericolosità tali segnalazioni di base, potranno essere integrate con ulteriori dispositivi luminosi. Tutti i mezzi operanti in cantiere (escavatori, pale caricatrici, camion, ecc.) saranno dotati di dispositivo acustico di retromarcia e di lampeggiante. I mezzi circolanti su strada, rispetteranno quanto previsto dal Codice della Strada e relativo Regolamento, in particolare per quanto riguarda la targa e la copertura assicurativa. Il personale operante sul cantiere farà costantemente uso di guanti da lavoro, scarpe antinfortunistiche, elmetto protettivo ed obbligatoriamente del sovraindumento con bande fluorescentirifrangenti di colore giallo/arancio. 2.2 Verifiche preliminari Prima di avviare le operazioni di scavo sarà generalmente verificata la natura del terreno allo scopo di adattare alle sue caratteristiche le modalità di condotta delle opere da realizzare e definire l impiego dei mezzi di lavoro. Sarà inoltre verificata, a seguito contatti con gli Uffici tecnici degli Enti erogatori di servizi, l eventuale presenza di condutture interrate, in special modo gas ed energia elettrica, nonché le condizioni al contorno (edifici, strade, alberi ecc.) che possano determinare situazioni di rischio o di disagio. Saranno inoltre rilevate tipologie e posizioni della segnaletica orizzontale e verticale esistente allo scopo di assicurarne, durante il susseguente ripristino, la rimessa in sito con la maggior esattezza possibile. 2.3 Criteri generali di scavo a cielo aperto Gli scavi saranno di norma realizzati il più lontano possibile dalla carreggiata bitumata, a distanza sufficiente dalle eventuali piantagioni esistenti per non provocarne l'essiccamento e quindi la distruzione, prediligendo quindi marciapiede, banchina o fosso di scolo delle acque. Saranno eseguiti in carreggiata, previo autorizzazione dell'ente Competente, solo nel caso di mancanza dello spazio necessario nelle pertinenze in precedenza citate a causa dell'esistenza di altri servizi, fabbricati o impossibilità comprovata alla posa fuori piano viabile bitumato. In questi casi gli scavi saranno sempre preceduti da una preparazione dei bordi con taglio mediante sega e/o fresa ed i disfacimenti saranno limitati alla superficie strettamente necessaria. Saranno quindi rispettate le distanze minime dagli altri servizi in ottemperanza alle Norme Vigenti in materia di interferenze. Nel caso sia necessario realizzare trincee con profondità maggiore di 1,50 m, qualora la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità anche in relazione alla pendenza delle pareti, si provvederà man mano che procede lo scavo, all applicazione delle necessarie armature di sostegno. In tal caso le tavole di rivestimento delle pareti sporgeranno dai bordi dello scavo di almeno 30 cm. Nei casi in cui la consistenza del terreno non dia sufficienti garanzie di stabilità sarà evitato il deposito di materiali in prossimità del ciglio dello scavo. Sarà inoltre evitato, in relazione al sovrappeso e/o alle Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 11 di 21

12 vibrazioni trasmesse, il transito veloce o la sosta di macchine operatrici o di autocarri pesanti in prossimità del ciglio dello scavo. La profondità dello scavo sarà mantenuta il più possibile costante in modo da evitare bruschi cambi di pendenza. 2.4 Trincea tradizionale Le attività di scavo tradizionale a cielo aperto saranno limitate a particolari condizioni operative o dove esplicitamente richiesto degli Enti. Le profondità di scavo, misurate dall estradosso del pacco tubi, salvo diversa prescrizione dell Ente, saranno generalmente le seguenti: 50 cm su marciapiedi e piste ciclabili; 100 cm lungo la carreggiata e negli attraversamenti stradali. Sezione TIPO carreggiata sotto asfalto Sezione TIPO banchina sterrata Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 12 di 21

13 Sezione TIPO Attraversamento stradale Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 13 di 21

14 2.5 Rinterri e ripristini Il riempimento degli scavi sarà eseguito con le caratteristiche tecniche e nelle quantità indicate dai Proprietari delle strade (Amministrazioni, Enti, Privati, ecc.). Il materiale di riempimento degli scavi sarà posto in opera a strati successivi di cm 30 compattati a regola d'arte. La compattazione sarà effettuata con impiego di idonei mezzi meccanici quali vibrocostipatori, rulli, etc. Nel caso di riempimento di minitrincea saranno utilizzate malte cementizie. Le pavimentazioni saranno ripristinate con la stessa tipologia di materiale e con gli stessi spessori antecedenti all esecuzione degli scavi. Il sottofondo sarà, salvo diversa prescrizione dell Ente, ripristinato per la medesima larghezza dello scavo, mentre per quanto concerne il manto superficiale stradale in termini di larghezza, spessore e necessità di eseguire scarifichi preliminari, sarà definito dall Ente preposto all atto del rilascio dei permessi. Le pavimentazioni lapidee (selciati, basoli, porfidi) saranno ripristinate utilizzando il medesimo materiale, opportunamente ripulito, precedentemente rimosso e conservato a bordo scavo. Eventuali parti mancanti o danneggiate in fase di rimozione saranno reintegrate con materiale analogo a quello rimosso. Saranno inoltre ripristinate le segnaletiche orizzontali e verticali che dovessero essere manomesse nel corso dei lavori. 2.6 Minitrincea In deroga alle profondità di cui sopra, previo accordo con l Ente proprietario o concessionario della strada, la profondità di scavo potrà essere ridotta. Tale trincea di dimensioni contenute è generalmente definita minitrincea. L esperienza maturata nel campo delle realizzazioni infrastrutturali per TLC, ha permesso di identificare lo scavo ottimale nelle dimensioni di cm 10x40. A profondità superiori aumenta notevolmente la probabilità di imbattersi in trovanti e quindi di ricorrere necessariamente a scavi di tipo tradizionale con invasività decisamente maggiore. La profondità di 40 cm, nell utilizzo di minitubi con minicavi, garantiscono livelli di affidabilità coerenti con quelli attesi da una rete TLC. I vantaggi, rispetto all utilizzo di tecnologie di scavo tradizionali, sono essenzialmente la rapidità di installazione, la consistente riduzione dei costi per la realizzazione dell infrastruttura e la significativa riduzione dell impatto ambientale e sul traffico veicolare. Questa soluzione, consente di ottenere una valida infrastruttura con indubbi vantaggi economici, tecnici e di immagine nei confronti degli Enti e della cittadinanza, quali: basso impatto sulla viabilità; elevato avanzamento giornaliero; garanzia dell'integrità del sedime di base della carreggiata grazie alla ridotta profondità; facilità di sottopasso da parte di servizi ed infrastrutture successive; possibilità di posizionare l'impianto in una zona non soggetta al calpestio dei mezzi. Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 14 di 21

15 Sezione TIPO minitrincea sotto asfalto 2.7 Posa dei minitubi 2.8 Posa minitubi in trincea Il progetto proposto prevede la realizzazione di un infrastruttura composta generalmente da 3 minitubi diam. 10/14 mm. Le caratteristiche delle tubazioni realizzate saranno tali da sopportare traffico stradale intenso anche di tipo pesante. I tubi saranno collocati in opera con la massima attenzione per evitare lo schiacciamento e l introdursi di corpi estranei nella condotta. In caso di giunzione di tubi in posizione dove non è previsto un pozzetto, questa avverrà mediante apposito giunto che garantirà la tenuta pneumatica della tubazione. All estremità di ogni tubo sarà inserito il dispositivo di chiusura. Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 15 di 21

16 2.9 Posa minitubi in tubazione esistente I minitubi saranno installati in infrastrutture esistenti. Tali infrastrutture potranno essere delle seguenti tipologie: 1) Infrastrutture esistenti dedicate agli impianti di telecomunicazioni di proprietà Telecom Italia 2) Infrastrutture esistenti realizzate dai comuni. Tali infrastrutture saranno utilizzate in accordo con la proprietà comunale, nel rispetto delle normative. 3) Infrastrutture esistenti realizzate dai comuni per impianti di illuminazione pubblica. Tali infrastrutture saranno utilizzate in accordo con la proprietà comunale e con il gestore della pubblica illuminazione, nel rispetto delle normative. A questo riguardo segnaliamo che i cavi in fibra ottica installati presso le infrastrutture di illuminazione pubblica sono completamente dielettrici atti alla posa congiunta nelle infrastrutture dedicate all illuminazione pubblica. La messa in opera dei minitubi non richiede l utilizzo di particolari attrezzi diversi da quelli solitamente in dotazione per le normali attività di posa dei cavi; si ritiene tuttavia utile evidenziare i seguenti materiali: sonda pilota idonea; dispositivo per il tiro dei minitubi; corde di tiro. Il dispositivo di tiro per i minitubi singoli e multipli permette di distribuire la forza determinata dal tiro in maniera uniforme su tutti i minitubi interessati alla posa, garantendo contestualmente la chiusura dei minitubi stessi nelle fasi di installazione. Per ottenere un funzionale e corretto inserimento dei minitubi nelle infrastrutture esistenti, saranno eseguite le operazioni preliminari di seguito elencate: svuotamento dei manufatti dalla presenza di acqua; ove necessario effettuare la pulizia del tubo esistente mediante le tecniche consolidate; ove non presente predisporre il cordino di tiro da posare mediante l ausilio di sonde, massimo raccomandato di 150 m. Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 16 di 21

17 Nel caso in cui le infrastrutture esistenti risultino interrotte o deformate in modo tale da non consentire il transito dei minitubi, sarà precedentemente bonificata l infrastruttura individuando il punto di criticità, in corrispondenza del quale intercettare l infrastruttura ripristinandone la continuità, laddove necessario anche predisponendo un pozzetto intermedio. Le operazioni di posa saranno condotte con particolare accortezza evitando brusche piegature, schiacciamenti, abrasioni etc. e rispettando i raggi di curvatura minimi pari a 100 mm per i minitubi 10/12. Al termine delle operazioni i minitubi all ingresso del manufatto saranno puliti con cura per permettere l inserimento di eventuali elementi di tenuta tra tubi e minitubi. Sezioni TIPO minitubi posati in infrastrutture esistente 2.10 Posa dei pozzetti Per agevolare la posa del cavo e garantire idonea accessibilità è prevista la posa di pozzetti rompitratta lungo i percorsi. Il numero e la frequenza degli stessi saranno funzione della tipologia di posa del cavo prevista, delle pezzature del cavo, dell'orografia del terreno e del percorso di posa. I pozzetti devono essere posati su una superficie di appoggio perfettamente livellata; saranno possibilmente installati in modo che sia i chiusini che i pozzetti nei tratti di strada ricadenti fuori dai centri abitati, siano ubicati esternamente al piano viabile bitumato, al fine di non pregiudicare i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della pavimentazione stradale e di garantire maggiormente la fluidità e sicurezza della circolazione veicolare in caso di apertura degli stessi per interventi da parte dell'impresa appaltatrice. Saranno installati nella carreggiata stradale, previo autorizzazione dell'ente Competente, solamente quando gli spazi ristretti e la presenza in loco di altri sottoservizi e/o fabbricati non permettano la predetta ubicazione sotto le banchine od i marciapiedi. I pozzetti sono generalmente di misura cm 125x80 e 90x70 di tipo prefabbricato in calcestruzzo vibrato e sono modulari, cioè formati da un modulo di base e da anelli di sopralzo per adeguarne la profondità dell ingresso dei tubi, e da una soletta in CLS dove è allocata la sede del chiusino di accesso in ghisa classe D400 con carico di 400 KN. L ingresso dei tubi nel pozzetto avverrà attraverso la rottura del setto della parete in cls. I tubi sporgeranno all interno del pozzetto per circa cm 10. Successivamente si provvederà alla sigillatura del pacco tubi sia all interno che all esterno del pozzetto con malta cementizia. In casi eccezionali potrà essere posato un pozzetto interamente interrato con copertura a quattro elementi in cls e bobina rivelatrice (marker). Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 17 di 21

18 Tipologici dei pozzetti Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 18 di 21

19 2.11 Posa cassetta zancata esterna Nei casi non sia possibile la posa in trincea in prossimità di ponti o manufatti di altro genere, e ove espressamente indicato negli allegati progettuali,si poserà la nuova infrastruttura all interno di un cassetta in Vtr 175x70 zancata al manufatto stesso. Si precisa che NON si intaccherà mai la struttura portante dei manufatti e la luce dei ponti Posa del minicavo ottico con tecnica blowing Il metodo permette l'efficiente posa di lunghi tratti di cavo, per mezzo di adeguate unità d installazione (attrezzatura di posa del cavo mediante getto d aria) che spingono il cavo nel condotto mediante un potente flusso d aria, generato da un compressore. La posa dei cavi per telecomunicazioni mediante metodo Blow-in richiede l impiego di aria compressa ad alta pressione. Per pezzature da 1000 a 2000 metri il microcavo s installa con la piccola apparecchiatura MicroJet o Mini Jet, alla velocità di mpm. La lunghezza delle pezzature e la velocità di posa sono influenzate dal tipo di cavo, dalla corretta installazione del tubo, dalla relativa traiettoria ed elevazione. Per pezzature maggiori sono necessari i punti di Cascata (mediamente si utilizzano da tre a sei cascate) che vengono stabiliti a intervalli equidistanti lungo l intero, percorso, e vengono utilizzati più MicroJets o MiniJets in serie e ricorrendo agli 8. Un Micro Jet ad ogni punto di cascata lavora in tandem per completare la sezione. Il minitubo viene prolungato all esterno della cameretta e inserito nel Micro Jet, un mandrino in spugna e plastica viene soffiato all interno del minitubo per verificarne strozzature o ostacoli e garantire un flusso stabile. Fissato il minitubo al Micro Jet, si verifica lo scorrimento e la pressione più idonea, a questo punto il minicavo viene inserito nel minitubo. Man mano che la distanza aumenta, la pressione deve essere regolata durante la posa Posa del cavo ottico aereo autoportante Le seguenti indicazioni consentono la posa autoportante dei cavi ottici aerei installati su palificazione e quindi posati senza l ausilio della fune portante. Tale operazione è possibile per campate di lunghezza inferiore a 50 m; per campate di lunghezze superiori e in tutti i casi previsti dalle norme per interferenze meccaniche od elettriche i cavi saranno posati su fune portante mediante gli accessori tradizionali. La posa del cavo in soluzione autoportante è consentita solo su palificazione ove sia già posata almeno una fune portante. Nel presente paragrafo vengono fornite, relativamente agli impianti realizzati con cavo posato in palificazione in soluzione autoportante tramite accessori a barrette preformati: le disposizioni installative a cui attenersi; il campo di impiego di questa tecnica; la procedura operativa da seguire. Prima di eseguire qualsiasi operazione, sarà verificata anticipatamente l'idoneità dei sostegni e delle opere di rinforzo, secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia di sicurezza sul lavoro. In sede preliminare sarà verificato lo stato della palificazione, la lunghezza delle campate per individuare i cambi di direzione e di pendenza. Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 19 di 21

20 I dispositivi da impiegare per realizzare la posa autoportante del cavo ottico sono: dispositivo di amarro; dispositivo di sospensione. Il dispositivo di amarro è composto da: un elemento di ancoraggio, costituito da più fili metallici sagomati a forma di spirale, da applicare sull armatura di protezione; una redancia. Il dispositivo di sospensione è costituito da un manicotto metallico composto da due semigusci cilindrici incernierati e tenuti chiusi per mezzo di bullone e rondelle; all interno dei semigusci è allestito un inserto di tenuta di gomma. Di seguito vengono descritte le modalità di posa dei dispositivi e del cavo ottico. il dispositivo di amarro deve essere utilizzato: su sostegni capilinea; su sostegni rompitratta; su sostegni in corrispondenza del cambio di direzione con angolo di deviazione > 20 ; almeno ogni 500 metri. Il dispositivo di sospensione deve essere utilizzato in tutti gli altri casi. Prima di posare i dispositivi sui pali è necessario predisporre opportuni armamenti di fissaggio, dopo di che, si deve installare il dispositivo di amarro sul cavo e successivamente agganciarlo al relativo palo; poi, man mano, installare il dispositivo di sospensione sui pali susseguenti sino al successivo punto di aggancio del dispositivo di amarro. Successivamente saranno avvolte le due gambe dell elemento di ancoraggio sul cavo. Per il fissaggio del dispositivo di amarro al collare del palo occorre utilizzare l apposito tenditore. Per lo stendimento del cavo occorre operare secondo le consuete modalità di posa dei cavi ottici in palificazione, utilizzando pulegge e ruotismi, e senza fissarlo ai dispositivi di sospensione precedentemente applicati ai pali. Agendo sui tenditori collocati alle estremità di amarro ai collari, il cavo sarà tesato al valore di tiro previsto. Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 20 di 21

21 3 Elenco vincoli per Comune coinvolto In allegato la tabella con i comuni coinvolti e i vincoli suddivisi secondo i confini amministrativi comunali. DESCRIZIONE VINCOLO Art. 33 Art. 34 Art. 35 Art. 36 Art. 37 PTP PTP PTP PTP PTP PTP COMUNE Aree boscate Laghi Frane Inondazioni Valanghe art.142 C1-LC FIUMI art.142 C1 LD (cd. 1600m) art.142 C1-LF Riserve naturali art.142 C1-LG Bosco di Tutela art.142 Vincolo paesaggistico Regio decreto 3267/1923 Vincolo idrogeologico Valgrisanche SI NO F2, F3 FA, FB, FC V2, V3, Va SI SI NO NO NO SI 4 Tipologie di documentazione allegata al seguente 4.1 Planimetria Generale In tale elaborato è descritto per ogni tratta il tracciato generale diviso per tipologie di realizzazione. In tale elaborato è indicata inoltre anche la pertinenza dei tracciati da realizzare. 4.2 Planimetria Generale Vincoli In tale elaborato è descritto per ogni tratta il tracciato generale diviso per tipologie di realizzazione. In tale elaborato è indicata inoltre anche la pertinenza dei tracciati da realizzare. Sono inoltre indicati i limiti dei vincoli dovuti a Fiumi, Idrogeologici e Archeologici. 4.3 Planimetria del tracciato Sono indicate le tipologie realizzative in scala 1:1000, con le sezioni rilevate dei punti particolari da realizzare. Sono inoltre indicati i dati catastali delle proprietà oggetto di intervento. 4.4 Particolari costruttivi Sono indicate le sezioni tipo per le varie tipologie di installazione delle infrastrutture da realizzare. Vedi tavola particolari costruttivi. 4.5 Elenco Allegati Allegati alla presente relazione: 1) Elenco ditte contenente l elenco dei proprietari coinvolti nell intervento suddiviso per ogni tratta 2) sulla Gestione rifiuti 3) Elenco Documenti Ed. 01 Rev 00 Cl. Data 06/03/2015 Pag 21 di 21

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