RISULTATI ACQUISITI E TRASFERIBILI Manuale tecnico per l applicazione delle innovazioni

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1 REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO REGIONALE DELLE RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI UNIONE EUROPEA FEASR PSR Sicilia 2007/2013 Misura 124 Progetto Sineflor RISULTATI ACQUISITI E TRASFERIBILI Manuale tecnico per l applicazione delle innovazioni Progetto di sperimentazione pre-competitiva Sinergie e innovazioni nell orto-floricoltura La coltivazione del pomodoro da frutto fresco La produzione di piante in vaso di agrumi ornamentali con frutto 28 settembre dicembre 2013 Responsabile scientifico Dr. Fabio De Pasquale

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3 PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE PRE-COMPETITIVA Sinergie e Innovazioni nell Orto-Floricoltura SINEFLOR La coltivazione del pomodoro da frutto fresco La produzione di piante in vaso di agrumi ornamentali con frutto RISULTATI ACQUISITI E TRASFERIBILI Manuale tecnico per l applicazione delle innovazioni Premessa Le produzioni orto-floricole in Sicilia, con particolare riferimento ai comprensori vocati, sono meritevoli di essere continuamente valorizzate e pertanto necessitano di continue innovazioni di processo e di prodotto. Il mantenimento dell alto livello qualitativo, indispensabile per competere con la concorrenza nazionale ed internazionale, presuppone un equivalente impegno, prima nel campo della ricerca scientifica e nella successiva attività di sperimentazione pre-competitiva ed, infine, nel trasferimento dei risultati nel comparto produttivo industriale. POMODORO DA MENSA La produzione annuale del pomodoro da frutto fresco o da mensa, coltivato in molte regioni italiane, è costante ed ammonta ad 1,3 milioni di quintali, di essa il 45% è siciliana. 3

4 La superficie coltivata a pomodoro in Sicilia è per i 2/3 in pien aria, prevalentemente nel territorio agrigentino, ed 1/3 in coltura protetta nel territorio ragusano. Le tipologie di pomodoro più coltivate sotto serra in Sicilia risultano: costoluti (30%), cherry (50%), ciliegia-ovale e grappolo rosso (10%). Il consumo annuale di pomodoro da mensa (15 Kg. procapite) è gradualmente passato dalle classiche varietà insalatare di forma e grandezza variabili e di colore più verde che rosso, ai moderni ibridi F1 caratterizzati frutti di colore rosso, piccoli e riuniti a grappolo di forma tondeggiante ciliegino o allungato datterino. Il consumo di pomodoro da mensa è perlopiù concentrato tra giugno e settembre. AGRUMI ORNAMENTALI La produzione di piante di agrumi ornamentali in vaso, per qualità e quantità e nei diversi comprensori vocati siciliani, ha consolidato la posizione di primato mondiale; l attività produttiva nasce e si sviluppa destinando a ornamentale, nel contesto del vivaismo agrumicolo, piccoli lotti di piante che sistematicamente venivano richieste da amatori del nord Italia e del nord Europa. La sinergia fra i vivaisti e gli amatori ha contribuito al continuo miglioramento delle caratteristiche qualitative delle produzioni. L avviamento dell attività produttiva riguardante il comparto ornamentale, dopo pochi anni, è diventata un attività economica trainante ed ha soppiantato la precedente attività vivaistica. La produzione nazionale annua è di 5 milioni di piante, di esse il 90% sono prodotte in Sicilia ed il restante 10% viene prodotto in Toscana, Liguria, Puglia e Calabria La superficie in Sicilia, destinata al comparto agrumicoltura ornamentale, perlopiù protetta da rete antigrandine e da film 4

5 plastico, è di 300 ettari suscettibile ad un incremento annuale del 10%. Inoltre, ettari sono la superficie destinata alla parte vivaistica (vera e propria) del comparto, costituita dal campo di piante madri (portinnesti e varietà), dal semenzaio, dai bancali di radicazione e dal piantonaio. La suddetta produzione annuale viene commercializzata perlopiù nei paesi del nord Europa e del nord Italia. Il PROGETTO SINEFLOR In considerazione di quanto detto, in linea con il progetto originario, senza stravolgere obiettivi e finalità, il Responsabile scientifico, per meglio coordinare le azioni, ha verificato: Lo stato dell arte presente in atto nelle imprese dei soci dell ATS e nel comprensorio; Le ultime novità (collaudate nel comparto della ricerca) riguardanti i substrati utilizzati nelle coltivazioni in fuori suolo nel comparto ortofloricolo; Le ultime novità (collaudate nel comparto della ricerca) riguardanti le nuove specie e/o varietà nel comparto ortofloricolo di pertinenza; Le ultime novità (collaudate nel comparto della ricerca) riguardanti la nutrizione organico-minerale nelle coltivazioni in fuori suolo; L evoluzione negli ultimi due anni delle esportazioni (in termini di qualità e quantità) verso i mercati più autorevoli del nord Europa. Le attività, previste nel progetto originario, sono state opportunamente corrette al fine di ottenere risultati che, una volta resi noti alle imprese agricole soci dell ATS e del comprensorio, incidano positivamente sulla produzione industriale di pomodoro da frutto fresco e di piante in vaso di agrumi ornamentali. 5

6 L obbiettivo generale delle attività sperimentali del progetto, riguardanti i suddetti due comparti produttivi, ha riguardato il trasferimento all impresa dei risultati della ricerca dopo essere stati validati con la presente attività sperimentale. L Associazione Temporanea di Scopo ATS, addetta a svolgere le attività di progetto, è costituita dai seguenti Partner, di seguito raggruppati in funzione del loro ruolo. I Partner del progetto sono Enti pubblici di ricerca Istituto di Genetica Vegetale, Palermo e Collesano Partner Consorzio di Ricerca Bioevoluzione Sicilia, S. Margherita Belice Partner Centri Regionali Tecnologie Agroalimentari, Palermo, Catania e Messina Partner Imprese agricole Az. Agricola Pipitone Nicolò, Petrosino Partner Az. Agricola Trapani Giacomo, Petrosino Partner Società Agricola Trapani S.r.l., Petrosino Partner Az. Agr. Florovivaistica Zerilli Fabrizio, Marsala Partner Fornitrici di beni e servizi Trapani Piante Ornamentali soc. cooperativa, Marsala Capofila Ditta Liccardi Alfredo, Salerno Partner Metalmeccanica Renda Srl, Marsala Partner Agile S.r.l. Tremestieri Etneo Partner Associazioni imprese agricole Confederazione Italiana Agricoltori, Marsala Partner Il progetto per un armonico svolgimento è stato diviso in otto azioni, ogni azione ha avuto attribuito un obbiettivo da perseguire; in funzione della qualificazione dei Partner e delle risorse umane coinvolte, per ogni azione sono stati individuati il responsabile ed il coordinatore. 6

7 Le 8 azioni sono state raggruppate in tre macroattività: A Predisposizione delle infrastrutture e degli impianti; B Collaudo della ricerca; C Trasferimento applicativo e coordinamento gestionale Per ciascuna azione, di seguito sono sintetizzate gli obbiettivi, le attività svolte, il Partner responsabile, il Coordinatore e la sede operativa. Azione 2: - Adeguamento delle strutture serricole Macroattività A : Predisposizione delle infrastrutture e degli impianti per il collaudo della ricerca Obbiettivi: Adeguamento ai protocolli sperimentali delle strutture serricole, dell impianto irriguo e delle centrali di fertirrigazione. Attività svolta: Le strutture serricole delle superfici adibite a campo dimostrativo di pomodoro e agrumi ornamentali sono state oggetto di una accurata perizia e successiva manutenzione ordinaria e di messa in sicurezza; gli interventi hanno riguardato le finestre al colmo, le riparazioni alle strutture portanti, l installazione della rete antiafide (serra pomodoro) ed antigrandine (serra agrumi) e del film di plastica. Inoltre, sono stati riprogrammati le centrali di fertirrigazione e revisionati gli impianti irrigui; ove necessario sono state installate nuove testate pompanti, nuove condutture e nuove elettrovalvole. Semestre: 1 Sede operativa: Marsala Partner responsabile: Metalmeccanica Renda Hanno collaborato: Trapani piante ornamentali soc. coop., Società Agricola Trapani s.r.l., Impresa Agricola Trapani Giacomo, Impresa Agricola Pipitone Nicolò, Impresa Agricola Zerilli Fabrizio. Coordinatore dell azione: Ing. Renda Alessio 7

8 Descrizione dell attività Nel primo semestre di attività, le serre 53 e 54 e le due serretunnel pertinenti al progetto, sono state oggetto di attente verifiche strutturali e funzionali dal professionista incaricato dal partner responsabile che ha provveduto ad effettuare gli interventi necessari per un ordinario funzionamento. L intervento ha riguardato: la revisione delle strutture portanti, delle finestre al colmo e dell installazione della rete antigrandine (serre agrumi), dell installazione della rete antiafide (serre pomodoro) e l adeguamento dell impianto irriguo e delle due centrali di fertirrigazione aziendali coinvolti nelle attività di progetto. Le attività dell azione 2, alla fine del primo semestre, sono state considerate svolte. Ultimati gli interventi alle strutture e agli impianti sono stati effettuate le verifiche con opportuni simulazioni di funzionamento. Le suddette verifiche, durante l attività di progetto, sono state ripetute ogni tre mesi e quindi, al bisogno, sono state effettuate regolazioni e/o riprogrammazioni. Azione 1: - Addestramento team lavoro Macroattività B : Collaudo della ricerca e trasferimento applicativo dell innovazione. Obbiettivi: assicurare l interscambio informativo per i fini applicativi con lo scopo di migliorare la qualità delle attività di progetto e definire i protocolli tecnici di coltivazione. Attività svolta: Il Responsabile scientifico e le risorse umane qualificate dei Partner, hanno formato le risorse umane che, successivamente a diverso titolo, sono state coinvolte manualmente nelle attività di trasferimento dei risultati della ricerca. Semestre: 1 Sede operativa: Marsala Partner responsabile: Trapani Piante Ornamentali Soc. coop. 8

9 Hanno collaborato: Istituto di Genetica Vegetale CNR, Consorzio CERTA, Società Agricola Trapani s.r.l., Impresa Agricola Trapani Giacomo, Impresa Agricola Pipitone Nicolò, Impresa Agricola Zerilli Fabrizio, Consorzio BES, Agile s.r.l., Impresa Liccardi Alfredo Coordinatore dell azione: Dr. Fabio De Pasquale Descrizione dell attività Responsabile scientifico, risorse umane qualificate del progetto, Partner dell ATS e le risorse umane, assunte e da assumere, a qualsiasi titolo, si sono incontrati allo scopo di conoscere e valutare le attività sperimentali attinenti al progetto. Gli argomenti trattati sono stati: descrizione dei protocolli sperimentali e applicazione delle nuove tecnologie pertinenti alle due filiere produttive del progetto ed il trasferimento dei risultati, in itinere e finali, della sperimentazione agli operatori di riferimento del comprensorio. La citata azione 1 è stata considerata svolta, alla fine del primo semestre di attività di progetto, anche se il Responsabile scientifico e/o il Coordinatore di azione, tutte le volte che lo hanno ritenuto opportuno, hanno indetto incontri di lavoro e/o seminari, descrittivi ed operativi, coinvolgendo uno o più partner e le risorse umane attinenti all argomento relativamente ad attività di progetto meritevoli di ulteriori delucidazioni Azione 3: - Campo dimostrativo pomodoro Macroattività B Collaudo della ricerca e trasferimento applicativo dell innovazione. Obbiettivo: ottimizzare la qualità della produzione di frutto fresco di pomodoro e la quantità mensile ed annuale di prodotto per mq., i parametri produttivi sono stati rilevati ed elaborati per essere valorizzati anche in altri contesti. 9

10 Attività svolta: I cicli di coltivazione in fuorisuolo dei quattro ibridi F1 di pomodoro sono stati effettuati su substrato artificiale (torba e agriperlite) contenuto in sacchi di plastica poggiati su canaletta al fine di recuperare la soluzione nutritiva superflua. I regimi nutrizionali delle 5 tesi di 200 piante hanno riguardato gli elementi nutritivi N-P-K-Ca-Mo-Se. La quantità e la qualità della produzione dei quattro ibridi e di ciascuna tesi è stata rilevata periodicamente e rapportata all annualità e per mq di superficie coltivata. Semestre: Sede operativa: Marsala Partner responsabile: Impresa agricola Giacomo Trapani Hanno collaborato: Istituto di Genetica Vegetale CNR, Consorzio CERTA, Società Agricola Trapani s.r.l., Impresa Agricola Pipitone Nicolò, Trapani piante ornamentali soc.coop, Impresa Agricola Zerilli Fabrizio, Agile s.r.l.. Coordinatore dell azione: Prof. Fabio D Anna Premessa sull importanza alimentare del pomodoro Il pomodoro è un alimento povero di calorie, con un buon contenuto in elementi minerali ed oligoelementi, ricco di acqua e dotato di molte vitamine idrosolubili. Il principale ingrediente è l acqua (94%), le proteine non superano l 1% e i grassi corrispondono allo 0,2%. Nella componente acquosa del pomodoro sono disciolti molti sali minerali e oligoelementi, primo tra tutti il potassio (297 mg/100gr) seguito dal fosforo (26 mg/100gr). Tra gli oligoelementi, è presente il ferro (0,3 mg/100gr) e lo zinco (0,11 mg/100gr). Il caratteristico sapore del pomodoro è dovuto agli acidi citrico e malico, presenti nella sua polpa, in grado di stimolare l appetito e rigenerare i tessuti. 10

11 L elevato contenuto in minerali, vitamine, antiossidanti ed il basso apporto calorico fanno del pomodoro un alimento-farmaco che associa proprietà curative a componenti nutrizionali. Descrizione dell attività sperimentale L attività sperimentale su pomodoro da frutto fresco è riferibile alla coltivazione condotta in fuori suolo su substrato inerte; il protocollo dell attività sperimentale è stato pianificato nel rispetto a quanto programmato nel progetto ed in funzione degli ultimi risultati della ricerca ed ha riguardato le scelte varietali, la nutrizione minerale, le tecniche colturali ed il monitoraggio dell attività. La coltivazione in fuori suolo del pomodoro, è stata strutturata del tipo a ciclo chiudibile (col recupero della soluzione nutritiva in esubero) utilizzando sacchi preconfezionati di substrato poggiati su una apposita canaletta per lo smaltimento della soluzione nutritiva in esubero. Al trapianto A 20 giorni dal trapianto I quattro ibridi F1 nei due cicli di coltivazione, sono stati coltivati nello stesso substrato artificiale (agriperlite + torba) contenuto nei suddetti sacchi e sottoposti ad un solo regime idrico e cinque regimi nutrizionali, la densità delle piante è stata di tre per 11

12 mq. I quattro ibridi F1 di pomodoro da frutto fresco sono stati: 2 a frutto grande ovale Paride e tondo liscio Bybal e 2 a frutto piccolo ciliegino Tyty e datterino Ornela. I cinque regimi nutrizionali applicati sulle quattro varietà sono stati: la soluzione nutritiva standard, costituita da macro e micro elementi, che ha rappresentato il controllo, 2 soluzioni nutritive nelle quali è stato incrementato il molibdeno in due diverse concentrazioni ed altre due soluzioni nutritive con due concentrazioni di selenio. Lo schema sperimentale è stato il seguente: cinque tesi per varietà, costituite da 100 piante, dislocate in due parcelle comprendente le quattro varietà. La quantità e la qualità della produzione è stata continuamente rilevata per determinarne i corrispettivi parametri giornalieri e la relativa variabilità durante il ciclo produttivo. La fertirrigazione è stata effettuata con impianto fisso di irrigazione a goccia, collegato ad una piccola centrale di fertirrigazione, alimentata da un software collegato a un PC, per programmare il numero degli interventi irrigui, la durata, il ph della soluzione nutritiva e la concentrazione degli elementi minerali (macro e microelementi). Le fasi fenologiche e produttive e lo stato sanitario sono state continuamente monitorate a partire dal trapianto e per tutta la durata della coltivazione. I dati acquisiti, delle cinque tesi sperimentali e dei due cicli di produzione, opportunamente elaborate, hanno dato un quadro completo dell andamento vegeto-produttivo; oltre alla possibilità di effettuare valutazioni sulle tecniche colturali e sull opportunità dell avviamento della produzione industriale di pomodoro da frutto fresco. Dalla produzione del terzo grappolo ed a cadenza settimanale sono stati effettuate rilievi su campioni di pomodoro provenienti da cinque piante delle quattro varietà F1 nelle rispettive cinque tesi. 12

13 A partire dal terzo grappolo di pomodoro delle quattro varietà F1 sono stati effettuati i prelievi dei frutti a maturità commerciale per la determinazione dei parametri merceologici essi sono stati correlati con la varietà, con gli interventi colturali ed in particolare con le cinque soluzioni nutritive, e con i parametri di qualità internazionali di riferimento. La quantità della produzione è stata rilevata su tutte le piante ogni qualvolta erano presenti frutti a maturazione commerciale; infine, la produzione è stata rapportata a quella giornaliera e quindi mensile ed annuale e per unità di superficie. L acqua e la soluzione nutritiva La nutrizione minerale, oltre a quella idrica e carbonica, ha riguardato gli elementi chimici assorbiti dal substrato attraverso l apparato radicale. Gli elementi minerali, ad eccezione di quelli chelati (naturali o artificiali), sono stati captati dalle radici sotto forma di ioni e sono distinti in micro e macro in funzione delle quantità assorbite. Al primo gruppo appartengono N, P, K, S, Mg, mentre al secondo appartengono Cu, Fe, Mn e Zn. La nutrizione minerale Il protocollo sperimentale ha previsto 5 soluzioni nutritive, la soluzione nutritiva standard, costituita da macro e microelementi (NO3, NH4, H2PO4, SO4, K, Ca, Mg, Fe, Mn, Zn, Mo, Cu) che rappresenta il controllo, due soluzioni nelle quali è stato incrementato il Molibdeno in due diverse concentrazioni (2µM e 4µM) e altre due soluzioni nutritive con due concentrazioni di Selenio (1µM e 2µM). Lo schema sperimentale è stato il seguente: le cinque tesi per varietà sono costituite da 100 piante, dislocate in due parcelle comprendente le quattro varietà. La quantità e la qualità 13

14 della produzione saranno continuamente rilevate per determinarne i corrispettivi parametri giornalieri e la relativa variabilità durante il ciclo produttivo. Centrale di fertirrigazione con software collegato a un PC 14

15 Contenuto e rapporto degli elementi minerali nella soluzione nutritiva controllo Parametri vegeto-produttivi e chimici rilevati Essendo, l ampliamento del calendario annuale di produzione del frutto fresco di pomodoro uno degli obbiettivi del progetto, nel substrato sono state trapiantate a gennaio 2012 le piantine con zolletta delle quattro varietà F1 destinate per la produzione primaverile - estiva, mentre a settembre 2012 sono state trapiantate le piantine F1 destinate alla produzione autunnale e invernale. L irrigazione è stata effettuata con impianto fisso collegato ad una piccola centrale di fertirrigazione costruita per la prova nella quale sono stati programmati: durata dell intervento irriguo, numero degli interventi nelle 24 ore e la concentrazione dei sali minerali. La suddetta programmazione ha subito variazioni di settimana in settimana a seconda delle condizioni climatiche e della 15

16 fase fenologica e produttiva delle piante. A cadenza quindicinale sono stati effettuati i rilievi sull andamento fenologico e produttivo esaminando i campioni di cinque piante delle quattro varietà F1 e delle 5 tesi. Rilievi effettuati su ciascuna varietà F1 Sono stati rilevati i seguenti aspetti: caratteristiche vegetative delle piante (vigoria, copertura fogliare, struttura) e l eventuale presenza di patogeni e fisiopatie; quantità di prodotto rilevata su piante omogenee scelte all interno della parcella conteggiando e pesando a ogni raccolta la produzione e il numero dei frutti commerciali, lo scarto suddiviso tra prodotto di calibro ridotto (frutti piccoli), frutti deformati, frutti spaccati e con marciume apicale; aspetti qualitativi delle bacche: forma, dimensione, regolarità della forma, colore, uniformità di colore, viraggio, consistenza della polpa valutata attraverso l impiego di uno strumento (dinamometro ) effettuando quattro misurazioni per frutto, grado brix, contenuto di acido ascorbico e acidità totale; le determinazioni analitiche dei costituenti chimici dei singoli campioni, previa mineralizzazione, sono stati determinati attraverso spettrofotometria in assorbimento atomico. 16

17 Filare di piante di pomodoro prossime all inizio della maturazione del 1 palco 17

18 Primo palco della varietà Tyty (a bacca piccola) Primo palco della varietà Ornela (a bacca piccola) 18

19 Primo palco della varietà Bybal (a frutto grosso) Primo palco della varietà Paride (a frutto grosso) 19

20 La qualità del frutto fresco di pomodoro dipende dalla varietà e/o dall ibrido F1 coltivato e dalla tecnica di coltivazione, a riguardo riveste particolare importanza la coltivazione in fuori suolo per la possibilità di variare tempestivamente la soluzione nutritiva nella concentrazione e nella composizione degli elementi minerali; meglio se, la suddetta variazione, è facilitata e razionalizzata gestendo gli interventi di fertirragazione con impianto programmabile. La raccolta dei pomodori è avvenuta a completa colorazione delle bacche, dato che i frutti che maturano sulla pianta presentano un profilo qualitativo migliore rispetto a quelli raccolti subito dopo l invaiatura. Mostra pomologica di progetto 20

21 I risultati La qualità dei frutti (colore, caratteristiche fisiche, uniformità della pezzatura e consistenza dei frutti) durante l intero ciclo produttivo è risultata costante, caratteristica importante e da attribuire alla tecnica del fuori suolo con particolare riferimento alla nutrizione minerale ben gestita e razionalizzata. La produzione è stata quantitativamente diversa nelle quattro varietà F1 e non si è differita di molto nei due cicli di produzione. La produzione totale è stata di 3,21 kg/pianta pari a 8,04 kg/mq raccolti su una media di 6 palchi. Essa è riassunta nella figura seguente nella quale si evidenzia il rapporto fra le diverse varietà. La produzione totale su una media di 6 palchi Nelle tavole successive viene evidenziata la produzione del primo, terzo e quinto palco delle quattro varietà e delle cinque tesi. Maggiore importanza è stata data alla qualità del frutto fresco delle quattro varietà e delle corrispettive cinque tesi; in particolare, sono stati valutati gli aspetti qualitativi delle bacche: la forma, la dimensione, la regolarità della forma, il colore, l uniformità di colore, il viraggio e la consistenza della polpa. I su citati caratteri qualitativi, valutati in laboratorio e testati in occasione delle mostre pomologiche (attraverso panel test appositamente proposti), hanno fatto evidenziare caratteristiche organolettiche eccellenti nelle tesi molibdeno 1 e molibdeno 2 delle quattro varietà. Avendo avuto questa attività sperimentale anche lo scopo di migliorare l aspetto nutraceutico del frutto di pomodoro, è stata data molta importanza alle caratteristiche qualitative, rilevate per via analitica sulle campionature effettuate periodicamente sulle quattro varietà e sulle cinque tesi. Infatti, oltre alle analisi di routine determinazione della consistenza della polpa, grado brix, acidità totale e contenuto di acido ascorbico sono state effettua- 21

22 te le determinazioni analitiche dei costituenti chimici dei singoli campioni. Nelle successive due tavole si evidenziano, sulle quattro varietà e sulle cinque tesi, il residuo secco rifrattometrico ed il contenuto in acido ascorbico. La determinazione analitica dei costituenti chimici dei campioni di frutti delle cinque tesi delle quattro varietà, è stata effettuata, previa mineralizzazione, attraverso spettrofotometria in assorbimento atomico ed ha avuto lo scopo di valutare la metabolizzazione del selenio e del mobildeno. Nelle successive tavole si evidenzia il contenuto di selenio e molibdeno rilevati nel frutto di pomodoro e nel substrato tramite Assorbimento Atomico (AAS) e ICP e il rapporto fra il contenuto di selenio nel substrato e nei frutti delle quattro varietà Rapporto fra il contenuto di selenio nel substrato e nei frutti delle quattro varietà 22

23 Contenuto di selenio nei frutti delle due corrispettive tesi delle quattro varietà 23

24 Contenuto di molibdeno nei frutti delle due corrispettive tesi delle quattro varietà Dalle analisi, preminentemente riferite alla qualità del frutto fresco delle quattro varietà e delle corrispettive cinque tesi, ed in particolare: alla forma, alla dimensione, alla regolarità della forma, al colore, all uniformità di colore, al viraggio e alla consistenza della polpa, alle caratteristiche organolettiche, alla consistenza della polpa, al grado brix, all acidità totale e al contenuto di acido ascorbico ed al contenuto dei costituenti chimici dei singoli campioni, è stato evidenziata l incidenza positiva del molibdeno, aggiunto nella soluzione nutritiva, sulla qualità dei frutti; il molibdeno nella concentrazione di 4µM, essendosi creato accumulo nel substrato, ha fatto evidenziare fenomeni di stanchezza a scapito della produzione, pertanto i risultati migliori e soddisfacenti sono stati ottenuti nella tesi con la concentrazione di 2µM. 24

25 Il selenio, antiossidante e tossico per l uomo (a dosi elevate), addizionato nella soluzione nutritiva standard nelle due concentrazioni 1µM e 2µM ha fatto evidenziare un contenuto di selenio nei frutti non diverso nelle due tesi e non è stata mai superata la concentrazione dannosa per l uomo, quindi ha migliorato le caratteristiche merceologiche e salutistiche rendendo il frutto di pomodoro un alimento nutraceutico per l uomo. Le innovazioni di prodotto e di processo produttivo L applicazione dei risultati della ricerca nella coltivazione in fuori suolo è quanto di utile ci possa essere nel produrre una innovazione di processo e quindi di prodotto; nella fattispecie venendo meno la variabilità del terreno agrario, l attività sperimentale è stato più facile gestirla ed i risultati dell applicazione sono molto più attendibili e ripetibili. Le innovazioni per le suddette quattro varietà di pomodoro hanno riguardato la nutrizione minerale finalizzata al miglioramento delle caratteristiche qualitative della produzione, pertanto importanti sono stati i rilievi effettuati sia in campioni di substrato che nei campioni dei frutti delle quattro varietà prima riportati e commentati. Le innovazioni di processo La concimazione minerale è stata innovata con l aggiunta di molibdeno e di selenio, che sono stati rilevati nei frutti delle quattro varietà; è stato dimostrato che il molibdeno ha dato i migliori risultati alla concentrazione di 2µM, mentre le due concentrazioni ( 1µM e 2µM ) di selenio, hanno fatto evidenziare nei frutti un contenuto di selenio di poco diverso ed in quantità ottimale. 25

26 Le innovazioni di prodotto I frutti delle quattro varietà, oggetto dell attività sperimentale, hanno manifestato caratteristiche merceologiche migliorate da attribuire al molibdeno e migliori caratteristiche salutistiche da imputare al selenio, tali da rendere il frutto di pomodoro un alimento nutraceutico per l uomo. Azione 4: - Campo dimostrativo agrumi ornamentali Macroattività B Collaudo della ricerca e trasferimento applicativo dell innovazione. Obbiettivo: Migliorare lo standard produttivo: aumentando la variabilità con la coltivazione di nuove specie, introducendo e validando il nuovo metodo di propagazione mist propagation, per incrementare la produzione mensile ed annuale di piante in vaso, con buone qualità merceologiche e per mq. di superficie protetta. Attività svolta: Sono stati coltivati sei genotipi di Citrus ed affini, parte di essi provenienti dalla collezione storica dell Orto botanico di Palermo; le piante sono state ottenute secondo due metodi di propagazione: il metodo tradizionale consistente nell ottenimento della pianta innestata seme semenzale innesto - pianta innestata ed il metodo innovativo consistente nell ottenimento della pianta franca talea radicazione - pianta franca. Per l ottenimento della pianta innestata è stato indispensabile avere a disposizione i campi di piante madri dei corrispettivi portinnesti e varietà che s intendono coltivare; mentre, per l ottenimento della pianta franca è stato sufficiente disporre del campo di piante madri delle varietà che s intendono coltivare, per queste ultime la condizione indispensabile è la capacità rizogena anche se con l applicazione di determinate tecnologie: 26

27 talea con foglia, adatto substrato e bancali adatti per l applicazione della tecnica del mist propagation. Le piante franche, provenienti da due epoche di radicazione febbraio e luglio, sono state coltivate in due volumi di vaso, su due substrati commerciali, con un regime idrico e due nutrizionali e messe a confronto con quelle innestate. Le due tipologie di vaso sono state il diametro cm. 15 e cm. 19, i substrati commerciali Bucanvillea e Tirreno, i regimi nutrizionali hanno riguardato il diverso rapporto fra gli elementi nutritivi N P K Ca Fe Mg fermo restando l apporto degli altri micro elementi. Con riferimento alla coltivazione delle piante in vaso, i diversi trattamenti hanno indotto una certa variabilità riferibile alla qualità e quantità, mensile ed annuale per mq, di piante prodotte e coltivate nei due volumi di vaso, con i due regimi nutrizionali e con piante delle due tipologie franca ed innestata e fra quelle innestate fra i due portinnesti utilizzati. Semestre: Sede operativa: Marsala Partner responsabile: Società Agricola Trapani s.r.l. Hanno collaborato: Istituto di Genetica Vegetale CNR, Consorzio CERTA, Impresa Agricola Pipitone Nicolò, Trapani piante ornamentali soc.coop,impresa Agricola Zerilli Fabrizio, Agile s.r.l., Metalmeccanica Renda Coordinatore dell azione: Dr. Fabio De Pasquale Descrizione dell attività Premessa L attività, riconducibile ad una attività di sperimentazione precompetitiva, ha collaudato, come previsto, i risultati di attività di ricerca pregressa. Con la finalità di avere risultati applicabili nell agrumicoltura ornamentale condotta a livello industriale e 27

28 finalizzata a migliorare la qualità della produzione di piante in vaso di agrumi con frutto. Questa sperimentazione si è avvalsa di due apprestamenti protettivi serre della superficie di mq , caratterizzati da struttura metallica con apertura motorizzata al colmo e manuale ai lati; le coltivazioni sono state protette dalle calamità naturali da rete antigrandine e da film di plastica, quest ultimo, annualmente, è stato installato da ottobre a maggio. Le piante utilizzate in questa attività di sperimentazione precompetitiva erano una parte piante franche prodotte con la tecnica innovativa mist propagation e l altra parte piante innestate prodotte con la tecnica tradizionale; nell ambito delle due tecniche, adottate per la produzione delle piante, non sono state condotte prove sperimentali ma soltanto sono state attenzionate le tecnologie di produzione al fine di razionalizzarle e di migliorare i rendimenti quali-quantitativi delle piante prodotte e da coltivare. L agrumicoltura ornamentale per quanto riguarda le specie, le varietà e i portinnesti fa riferimento alle piante arboree coltivate per la produzione di frutta, appartenenti alle specie del genere Citrus ed dei generi affini Fortunella e Poncirus; le specie e le varietà appartenenti ai suddetti generi e agli ibridi, per convenzione ad oggi sono stati distinti in varietà, caratterizzati per la produzione di frutta ed in portinnesti utilizzati per migliorare la plasticità di adattamento al terreno agrario. Nell agrumicoltura ornamentale, con specifico riferimento alle tecniche di propagazione, è opportuno suddividere i genotipi in due grandi gruppi, ovvero quelli con elevata predisposizione alla moltiplicazione per talea e quelli che, al contrario, evidenziano una capacità di rizogenesi scarsa o nulla. 28

29 L attività produttiva può essere distinta in due fasi: la prima vivaistica relativa alla produzione di piante franche e/o innestate da destinare alla coltivazione e la seconda fase di coltivazione e produzione di piante con frutto da commercializzare e quindi destinate all utente finale. Presupposto indispensabile per lo svolgimento di questa attività è quello di disporre dell campo di piante madri certificate delle corrispettive specie, varietà e portinnesti che s intendono produrre, in alternativa il materiale vegetale (semi, talee e marze) deve essere reperito da vivaisti che dispongono delle relative piante madri certificate. Comparto vivaismo Le imprese del comparto vivaismo, possono produrre piante innestate optando per il metodo di propagazione tradizionale seme - semenzale marza - innesto pianta bimembre che prevede la semina del seme del portinnesto, la coltivazione del semenzale e l innesto della specie e/o varietà da coltivare. In alternativa, al fine di ridurre la variabilità attribuibile al seme, è possibile escludere il suddetto metodo di propagazione tradizionale e unificare le infrastrutture vivaistiche per tutte le specie. In particolare, per le specie e/o varietà con buona capacità rizogena (Citrus limon, Citrus mitis o madurensis, Citrus medica e ibridi vari) il materiale vegetale talee, proveniente dal campo di piante madri, viene utilizzato tal quale per la produzione di barbatelle franche di piede. Per le specie che sono caratterizzate da una capacità di rizogenesi scarsa o nulla il materiale vegetale sarà costituito da talee con foglia del portainnesto con buona capacità rizogena e da marze provenienti dal campo di piante madri delle specie e/o varietà. A sua volta, dopo avere effettuato l innesto-talea, i due bionti vengono utilizzati per la produzione 29

30 di barbatelle bimembri applicando la tecnica di radicazione mist propagation. Quest ultima tecnica, oggi sempre più diffusa nelle strutture vivaistiche bene attrezzate, consiste nel prelevamento contestuale di talee e marze dalle rispettive piante madri; nell esecuzione dell innesto a tavolo e nel disporre, immediatamente dopo l innesto, gli innesti talea in ambiente di radicazione mist propagation. A tal fine si prestano soltanto i portinnesti con buona capacità rizogena, quali il Citrus volkameriana e/o il Citrus macrophilla che a sua volta manifestano un buon comportamento agronomico nella coltivazione in fuori suolo e con adatti substrati commerciali. Campo di piante madri, piante prima dell asportazione delle talee e/o marze 30

31 Piante madre dopo l asportazione delle talee e/o marze Bancale di radicazione mist propagation pronto 31

32 Talee pronte per la radicazione Bancale di radicazione mist propagation con taleaggio in corso 32

33 Barbatelle nella fase di rinvaso nel vaso diametro cm.12 Piantonaio, barbatelle in coltivazione nel vaso diametro cm

34 Piantonaio, barbatelle pronte per essere rinvasate nel vaso definitivo diam. cm. 15 o cm.19 Contestualmente all applicazione della tecnica di radicazione mist propagation, applicata a tutte le specie e/o varietà per la produzione industriale di piante (franche e/o bimembri) ornamentali di agrumi con frutto, sono state attenzionate le tecnologie di produzione al fine di razionalizzarle e di migliorare i rendimenti quali-quantitativi. Allo scopo sono stati messi a punto i seguenti parametri: la temperatura basale minima C, il controllo elettronico della stessa e la registrazione, l U. R. minima all interno dei tunnel di radicazione 95 %, il controllo elettronico della stessa e la registrazione, (eccesso o 34

35 difetto determina rallentamento della radicazione o filloptosi); La tecnica di propagazione agamica, escludendo il seme, induce un miglioramento qualitativo al prodotto finale pianta da commercializzare in termini di uniformità di prodotto importante per una produzione industriale; inoltre, riduce i costi unitari ed il tempo occorrente per la produzione, la riduzione del tempo di produzione è di importanza rilevante, infatti consente di meglio adeguare la produzione alla richiesta di mercato. Comparto coltivazione e produzione Premessa Le barbatelle, franche o bimembri, dopo una prima coltivazione in piantonaio nel vaso diametro cm (comparto vivaismo), vengono trasferite al comparto coltivazione previo trapianto nel vaso definitivo; contestualmente viene eseguita la prima potatura consistente nel taglio dell astone; l altezza del suddetto taglio determina il punto di imbrancatura della futura pianta e pertanto deve essere correlato al diametro del vaso di coltivazione; in particolare, l altezza dell imbracatura dal colletto deve essere uguale o di poco superiore al diametro del vaso di coltivazione. La tecnica di coltivazione della pianta ad alberello prevede la libera vegetazione per i primi 6-8 mesi; quando l apparato radicale è sufficientemente sviluppato ed in equilibrio con la chioma viene effettuato il primo intervento di drastica potatura, che è opportuno effettuarlo prima di uno dei due flussi vegetativi degli agrumi; la vegetazione che ne deriva sarà caratterizzata da rami ad internodi raccorciati e da rami con sviluppo standard. Con le successive potature questi ultimi rami saranno potati allo scopo di stimolare il risveglio delle gemme ascellari dei rami ad internodi raccorciati con produzione di fiori e di frutti. 35

36 L attività di sperimentazione pre-competitiva Ha riguardato la coltivazione delle piante franche di limone coltivate in due volumi di vaso (diametro 15 e 19 ) e collocate nella serra 53, le suddette piante franche provenivano da due epoche di radicazione marzo e luglio 2011; e la coltivazione delle piante innestate su semenzali di Citrus macrophilla e Citrus wolkameriana, coltivate in un solo volume di vaso (diametro 19 ) e collocate nella serra 54, dette piante innestate provenivano da un vivaio specializzato che al momento dell approvazione del progetto disponeva degli adeguati quantitativi di semenzali dei portinnesti previsti nella sperimentazione e che pertanto ha provveduto alla produzione delle relative piante bimembri. L attività sperimentale riguardante la coltivazione delle piante autoradicate è stata intrapresa nel mese di febbraio 2012, contestualmente venivano innestati i semenzali dei due portinnesti e successivamente è stata anche intrapresa la coltivazione delle piante bimembri. Tutte le piante sono state coltivate su due substrati commerciali ed irrigate con due soluzioni nutritive, provenienti dall impianto di fertirrigazione aziendale di ferla nuova, nel quale sono stati programmati i contenuti in elementi nutritivi (macro e microelementi), il ph, la conducibilità, il numero di interventi nelle 24 ore e la durata dell intervento, questi due ultimi parametri sono stati diversificati in funzione delle variabili climatiche e della fase fenologica delle piante. L irrigazione è stata del tipo localizzata a goccia con acqua di falda semplice e/o acidulata e/o soluzione nutritiva a seconda dello stadio fenologico della pianta e della salinità del substrato del vaso conducibilità. 36

37 Attività sperimentale su piante franche serra 53 Nell intento di avere risultati prima della scadenza del progetto, sono state utilizzate le piante franche di Citrus provenienti da radicazioni effettuate prima dell inizio dell attività del progetto ed, in particolare, provenienti dalla radicazione di febbraio e luglio del Le piante franche barbatelle erano provenienti da radicazione di talee con foglia, prodotte con la tecnica di propagazione mist propagation, esse ad aprile e a settembre dello stesso anno 2011 erano state invasate nel vaso (diametro 12 cm), coltivate in serra (piantonaio) a sesto stretto (20-30 piante/mq) ed irrigate per aspersione. Le suddette piante franche nel passaggio alla fase di coltivazione, consistente nel travaso nel vaso definitivo diametro cm.15 e cm.19, sono state potate rispettivamente a cm. 15 ed a cm. 25 dal colletto, al fine di produrre piante di diversa taglia, allevate ad alberello e con chioma proporzionata al vaso. Le piante coltivate in vaso 15 sono state disposte in una settore della serra ad una densità di 6,2 piante per mq, mentre quelle coltivate in vaso 19 sono state disposte nel restante spazio della stessa serra ad una densità di 3,6 piante/mq., esse sono state coltivate su due substrati ed irrigate con due soluzioni nutritive. Le tesi per ciascuna delle due varietà sono state 8 di 600 piante sistemate ad una densità di 6,2 e di 3,6 piante per mq. I volumi irrigui sono stati diversificati oltre che in funzione del volume dei vasi, anche in funzione del substrato, delle variabili climatiche e della fase fenologica 37

38 Coltivazione di piante franche in vaso 15 a 60 gg. dal travaso Targa descrittiva della tesi di riferimento 38

39 Coltivazione di piante franche in vaso 15 a 60 gg. dal travaso da travasare nel vaso 19 Targa descrittiva della tesi di riferimento 39

40 In particolare, le barbatelle provenienti dai bancali di radicazione, dopo essere state coltivate per tre mesi nel vaso 12, sono state trapiantate nel vaso 15 e traslate nella serra 53 e sistemate metà ad una densità di 6,2 per mq e l altra metà ad una densità di 3,6 piante per mq. Le piante sistemate ad una densità di 6,2 piante per mq. sono state coltivate nel vaso 15 fino alla fine dell attività sperimentale; mentre le altre, sistemate ad una densità di 3,6 piante per mq, nell agosto 2012 sono state travasate nel vaso definitivo 19, nel quale restarono fino alla fine dell attività sperimentale. Oltre alla ordinarie cure colturali: trattamenti antiparassitari, irrigazioni, frequenti rimozioni dei vasi per evitare l affrancatura a terra della pianta e installazione dell ancoraggio a terra del vaso con appositi sostegni in acciaio, a partire dal mese di luglio, sia sulle tesi delle piante coltivate nel vaso 15 che su quelle nel vaso 19 sono stati avviati i prelievi mensili costituiti dalle diverse parti della pianta (radici, fusto e foglie) e del substrato di coltivazione. I campioni di ogni tesi e per ogni prelievo, per essere rappresentativo della tesi, è stato prelevato dalle radici, fusti, foglie e substrato di venti piante appositamente distrutte; i campioni di tutte le tesi sono stati conferiti al consorzio CERTA per la determinazione della componente organica e minerale; i risultati analitici tabellati ed interpretati sono stati utili a determinare in maniera obbiettiva le eventuali carenze e/o l evolversi del rapporto C/N utile per valutare l approssimarsi della fioritura dovuta all avvenuta differenziazione a fiore delle gemme. 40

41 Variabilità del rapporto C/N nelle tesi di ottobre, dicembre e febbraio Tesi soluzione nutritiva B (b1 b2) Tesi soluzione nutritiva A (a1 a2) Dal 15 al 20 luglio, su tutte le tesi, è stata effettuata la potatura di produzione cosi chiamata perché la vegetazione proveniente da essa è stata quella nella quale era prevedibile la differenziazione a fiore delle gemme ascellari; la suddetta potatura è consistita nell asportare il 70-80% di chioma che a sua volta è stata utilizzata per determinare la sostanza secca per pianta e valutare quindi come, a quella data, si diversificava la vigoria delle piante delle diverse tesi. 41

42 Piante di limone coltivate nel vaso 15 prima della potatura di luglio Piante di limone coltivate nel vaso 15 dopo la potatura di luglio 42

43 L anzidetto intervento di potatura è stato preceduto, di 15 giorni, da un trattamento con un fitoregolatore Paclobutrazol ; il suddetto trattamento è stato ripetuto, dopo la potatura, sui nuovi germogli di 5-10 cm. La sostanza secca del materiale vegetale della potatura del 30/07/2012 La sostanza secca delle varietà correlata ai substrati e alle soluzioni nutritive ZAGARA BIANCA Tirreno Bucanvillea Sol. nutritiva A (A1-A2) Kg. 117,69 54,29% Kg. 100,80 Sol. nutritiva B (B1-B2) Kg. 89,89 51,56% Kg. 84,42 Totale zagara bianca Kg. 207,58 52,84% Kg. 185,22 LUNARIO Sol. nutritiva A (A1-A2) Kg. 120,05 50,82% Kg. 116,17 Sol. nutritiva B (B1-B2) Kg. 101,78 52,16% Kg. 93,33 Totale lunario Kg. 221,83 51,42% Kg. 209,50 53,07% La sostanza secca e la correlazione tra substrati / soluzioni nutritive Sol. nut. A Sol. nut. B Totale x substrato Tirreno Kg, 237,74 (55%) Kg 194,11 Kg. 431,85 52,24% Bucanvillea Kg. 216,97 (55%) Kg. 177,75 Kg. 394,72 Totale x sol.nutriva Kg. 454,71 55% Kg. 371,86 Dai valori di sostanza secca, determinata sul materiale vegetale asportato con la potatura principale di luglio, si evince che le tesi, anche se non di molto, si diversificano e fanno rilevare che: il lunario produce più massa vegetale rispetto allo zagara bianca, 43

44 che il substrato tirreno con le sue caratteristiche chimico-fisiche si adatta meglio al lunario, mentre per entrambe le varietà coltivate su entrambi i substrati la migliore soluzione nutritiva è risultata la vegetativa della soluzione nutritiva A. La correlazione tra i due substrati e le due soluzioni nutritive, nel nostro contesto, evidenzia che la combinazione substrato tirreno - soluzione nutritiva A è quella che ha dato i migliori risultati. Devesi tener conto che i risultati sono stati ottenuti, nel micro ambiente dove si è svolta la sperimentazione e nel semestre di coltivazione febbraio luglio; infatti, essendo tutti i processi chimico-fisici della rizosfera correlati alla temperatura, nella coltivazione in vaso la temperatura del micro ambiente e quindi la stagione di coltivazione rivestono notevole importanza. A partire da primi dicembre, dello stesso anno, dopo avere rilevato, nella zona distale dei rami, la presenza di gemme ascellari a fiore è stata eseguita una ulteriore potatura; essa è consistita nell asportare il 10% della chioma, il materiale vegetale è stato quantizzato in sostanza secca al fine di valutare la diversificazione della vigoria delle piante ma ciò non è stato possibile trattandosi di potatura avente il duplice scopo: la formazione della chioma e quello di evitare la fruttificazione della pianta nella parte distale della chioma stessa. Dalla comparsa dei boccioli fiorali, dicembre gennaio 2013, sono stati attivati i rilievi sulle fasi fenologiche che caratterizzavano la pianta prima della fruttificazione, detti rilievi sono stati completati quando i frutti non erano più soggetti a cascola fisiologica; cosicché è stato determinato il numero di frutti per pianta, indice di qualità delle piante ornamentali di agrumi in vaso. I rilievi hanno quantizzato la fioritura media per pianta (numero medio di fiori per pianta e per tesi), gli anzidetti valori per pianta e per tesi sono risultati correlati con il corrispettivo rappor- 44

45 to C/N determinato in laboratorio; essendo stato, a sua volta, il numero medio di fiori per pianta correlato al numero di frutti per pianta, può affermarsi che la determinazione del rapporto C/N è importante per poter programmare la fruttificazione delle coltivazioni in vaso delle piante di limone. Il monitoraggio dei parametri colturali durante le fasi fenologiche è servito a valutare l influenza di eventuali fattori sull allegagione e su una eventuale cascola fisiologica. Nel caso in questione, essendo stata la cascola nei limiti ottimali, la tecnica colturale, descritta ed adottata durante le suddette fasi fenologiche pre-fioritura - fioritura - allegagione è da considerarsi trasferibile nella coltivazione industriale. Le piante delle tesi vaso 19 rispetto alle tesi vaso 15 hanno prodotto più frutti per unità di volume di chioma ed il rapporto volume chioma/volume vaso è risultato più elevato mentre le caratteristiche morfologiche e commerciali non sono risultate diverse. La coltivazione nel vaso 15 è stata importante perché, trattasi di una tipologia di pianta che costa meno (sia la produzione che il trasporto) rispetto al vaso 19 e che presenta caratteristiche d ingombro ideali per essere utilizzata anche nel Nord Europa e in qualsiasi periodo dell anno. Infatti, l utente finale del nord Europa, anche nel periodo freddo, può fruire della pianta di Citrus sistemandola all interno degli ampi davanzali a vetri; la carente sopravvivenza della pianta per bassa U. R. dell ambiente può essere evitata applicando, oltre alle cure ordinarie, banali espedienti. 45

46 Carrelli contenenti piante di Citrus in vaso diam. cm.15 Contestualmente all approssimarsi delle conclusioni del progetto è stato elaborato il seguente documento tecnico che è stato allegato alle piante con frutto di limone divulgate per diffondere la pianta ornamentale di limone con frutto nel contesto siciliano perché poco diffusa da questo punto di vista. Etichetta attaccata alle piante con le istruzioni per la gestione Attività sperimentale su piante innestate serra 54 L attività sperimentale riguardante le piante innestate è stata intrapresa nel mese di febbraio 2012 contestualmente a quella delle piante franche. A tal fine sono stati utilizzati semenzali di 46

47 oltre un anno che nella primavera del 2012 sono stati prima innestati e dopo travasati nel vaso 15. L attività ha riguardato: una varietà di Citrus lemon (lunario), tre cloni di Arancio amaro (Consolei, Fasciata e Foetifera), una specie del genere Fortunella (margarita) ed un clone di Citrus grandis (piriformis), essi sono stati innestati nei mesi di marzoaprile del 2012 su i semenzali dei predetti portinnesti (Citrus macrophilla e Citrus wolkameriana); le suddette piante bimembri nell autunno dello stesso anno sono state travasate nel vaso 19 su due substrati commerciali e sono stati fertirrigate con due regimi nutrizionali. Le piante bimembri nella prima fase di coltivazione vaso 15 nella serra 54 47

48 In particolare, le suddette piante, prodotte da un vivaio specializzato, sono state innestate mentre erano in coltivazione nel vaso 10 ; nel mese di luglio 2012 sono state travasate nel vaso 15 e disposte sotto ala gocciolante ad una densità di 4,8 piante per mq; nel mese di ottobre del 2012 sono state ulteriormente travasate nel vaso definitivo 19 e disposte di nuovo alla stessa densità per mq. Le tesi in osservazione erano 8 per ciascuna delle sei specie e/o varietà, (1 specie e/o varietà, 2 portinnesti, 1 volume di vaso, 2 substrati, 2 regimi nutrizionali) costituite da 500 piante per un totale di piante. Le piante delle suddette sei specie del genere Citrus e Fortunella, innestate su due portinnesti, sono state coltivate nel vaso 19 su due substrati commerciali, fertirrigate con due regimi nutrizionali ed allevate ad alberello; esse hanno ricevuto le ordinarie cure colturali consistenti in trattamenti antiparassitari, irrigazioni, frequenti rimozioni dei vasi per evitare affrancatura a terra della pianta e l installazione dell ancoraggio a terra del vaso con appositi sostegni in acciaio. 48

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