PROGETTO INTEGRATO DI PREVENZIONE COMUNITÀ

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1 PROGETTO INTEGRATO DI PREVENZIONE COMUNITÀ Laboratorio territoriale sperimentale Grattacielo REPORT DATI RESIDENTI E OSSERVAZIONI a cura dei Mediatori di Comunità Ferrara dicembre

2 BREVE STORIA DEL GRATTACIELO - Anni 50, tempo di modernismo, ingenuo ed esasperato: c è chi getta via solidi mobili fine Ottocento, per sostituirli con arredamenti di plastica e formica, la televisione ha appena cominciato a stravolgere le abitudini degli italiani, che si appassionano ai primi telequiz ed ai primi melensi romanzi a puntate. Ci si appassiona anche a vari episodi della corsa allo spazio fra russi ed americani, una corsa appena cominciata Ferrara non può non rimanere contagiata da quest imperante modernismo In quegli anni Ferrara sembra infatti voler dimenticare la propria solida connotazione agricola, illudendosi di diventare il caposaldo dell Italia industriale, e dall altro canto la scoperta del Moplen nei laboratori Montecatini aveva effettivamente portato Ferrara sotto la luce dei riflettori dell economia mondiale. Inoltre, nella più polare trasmissione della televisione di allora, Carosello, gli stessi ferraresi potevano compiacersi di Bramieri che pubblicizzava la plastica e le fibre sintetiche realizzate a Ferrara ( E mo, e mo Moplen, o Movil che dir si voglia) Insomma era la Ferrara del miracolo economico ed anche questa Ferrara reclamava il proprio monumento un imponente Grattacielo. Scriveva così un giornale di Ferrara (La Piazza 11/11/ 88) che ricostruiva le origini della nascita del Grattacielo. Ci fu una lunga e affilata polemica che condusse sul finire degli anni 50 alla costruzione di questo simbolo della modernità: Fu Gabriele Sacchi (noto editorialista ferrarese) l efficace e convinto public relation man del grattacielo scrive ancora la Piazza. Fu lui a dare la spinta decisiva alla diatriba che si era creata intorno all avveniristica costruzione, e a far pendere l ago della bilancia sulla scelta possibilista che portò all avvio dei lavori nel 1956/57. Dalle interviste condotte alle persone che abitano al Grattacielo ma anche ai ferraresi in generale, si ritrovano ancora vivi le tracce di questo dibattito che ha interessato per lungo tempo la città e che ancora oggi, anche se per motivi molto diversi, sono al centro della cronaca locale. All inizio molti ferraresi spinti dalla necessità di fare famiglia e di avere casa hanno acquistato gli appartamenti al grattacielo, pagando cifre abbastanza convenienti, anche se i problemi di simile struttura si sono da subito evidenziati nelle sue complessità strutturali, di gestione e di conduzione. Dalla fine degli anni 70 quando il grattacielo necessitava d interventi straordinari di manutenzione si è sempre fatto fatica a procedere in tal senso (così almeno denuncia una parte dei proprietari dell immobile). Dall inizio degli anni 90 infatti il Grattacielo è diventata la grande risorsa della popolazione migrante, che ha sempre trovato rifugio e concrete opportunità d alloggio in questo edificio, avendo probabilmente chiuse le altre porte che conducono all intero della città. Forse non è un caso che il Grattacielo si trovi collocato proprio fuori Porta Po, ingresso meridionale della città. Ed anche in 2

3 questo caso un riferimento alla storia di Ferrara, alla sua origine di fortezza, con ponti lavatoi e canali perimetrali, non è forse futile. Il Grattacielo è un palazzo di 21 piani, circa 90 metri, con due corpi scala ed una struttura di collegamento,per un totale di 160 appartamenti. Nel 60% degli alloggi oggi ci vivono immigrati di diverse etnie. Il rimanente 40% degli alloggi e abitato da italiani proprietari (circa 90 persone), e da qualche studente che trova conveniente l affitto di questi locali. Ad oggi non esiste un vero censimento del palazzo, sono stime fatte da chi conosce bene la realtà. Inoltre le cifre e perfino i contratti sono in continua variazione per la natura dinamica e altamente instabile della componente immigrata che abita il palazzo. Nelle pagine seguenti cerchiamo di fare un analisi dei dati raccolti e messi a disposizione. 3

4 REPORT DATI RESIDENTI E OSSERVAZIONI Questo breve studio nasce da un analisi dei dati aggiornati al 2005 dell Anagrafe del Comune di Ferrara circa gli attuali residenti del Grattacielo. In tale contesto urbano e sociale sono state analizzate diverse variabili, fondamentali nella fase di mappatura del territorio, finalizzate ad una prima conoscenza del luogo; tuttavia è da sottolineare che, per quanto aggiornati e attendibili, queste informazioni sono parziali ed incomplete data la complessità del contesto al quale si riferiscono. In particolare, i dati riportano informazioni circa i residenti di Viale Costituzione n 6 e via Felisatti n 5 (ossia gli attuali residenti del Grattacielo) regolarmente registrati all Anagrafe Comunale, escludendo, quindi tutti coloro che vivono nell edificio senza una forma di regolarizzazione. Immigrati attualmente senza permesso di soggiorno, che sono ospitati da reti parentali in regola, cittadini italiani che non hanno provveduto ad aggiornare gli uffici di competenza, soggetti che non hanno disciplinato un contratto d affitto, sono sostanzialmente esclusi dalle cifre ufficiali. Ciò nonostante, una lettura dei dati affiancata ad una concentrata osservazione sul campo può favorire una completa analisi del contesto, permettendo una diagnosi di comunità attenta alla complessità e alle diverse dinamiche sociali del territorio. Residenti età e genere I residenti, distribuiti sui tre edifici che compongono il complesso del Grattacielo, sono 267, con un sostanziale equilibrio numerico di genere. rapporto uomini-donne uomini donne 48% 52% Tav.1 4

5 Meno omogenea è la distribuzione per età: distribuzione per età e oltre Tav.2 La maggior parte della popolazione ha un età compresa tra i 26 e 50 anni; con un alta percentuale di ragazzi in età scolare, in particolare bambini al di sotto dei 5 anni spesso figli di stranieri. Minoritaria, ma non meno rilevante la percentuale di anziani, tutti italiani, ultrasettantenni. percentuale di distribuzione per età 20% 31% 5% 13% 10% 21% e oltre Tav.3 Analizzando il rapporto tra il genere ed età si rivela una maggiore presenza di uomini tra i 36 ed i 50 anni rispetto alle donne, inversa rispetto alla fascia 15-25, nel primo caso si tratta di uomini di origine non italiana, nel secondo caso di donne italiane. 5

6 rapporto genere-età uomini donne e oltre Tav. 4 Dati residenti tra 0 e 14 anni residenti da 0 a14 anni bambini di origine straniera bambini di origine italiana 0-5 anni 6-10 anni anni Tav.5 Analizzando unicamente la fascia dei residenti in età tra 0 e 14 anni si evince che il 75% è composto da giovanissimi con genitori stranieri, si tratta di cittadini italiani di origine straniera ma tutti con cittadinanza italiana. La distribuzione di questa fascia per nazionalità segue le percentuali relative ai grafici di nazionalità successivamente riportati in tabella 1 e tavola 7. Tuttavia in tavola 6 si può notare come nel tempo siano significativamente aumentate le nascite di bambini di origine nigeriana a scapito della comunità cinese. La lettura dell andamento delle curve permette, inoltre, di notare la diversa composizione età gruppo di appartenenza: i ragazzi di origine cinese sono per lo più adolescenti, mentre la comunità nigeriana conta un elevato numero di bambini in età prescolare. Costante la presenza di marocchini e italiani. 6

7 bambini: principale origine cina nigeria marocco italia Tav. 6 Residenti - nazionalità I dati relativi alla provenienza dei residenti confermano la crescita, negli ultimi anni, della presenza di cittadini stranieri. Ovviamente le cifre si riferiscono alla popolazione regolarmente registrata all anagrafe comunale. Numerose sono le nazionalità presenti, 31 compresi gli italiani; poche le comunità con un grosso numero di unità come visibile nella tabella: Albania 20 Algeria 5 Brasile 1 Cina 32 Camerun 2 Cuba 2 Francia 2 Germania 3 Giordania 2 Gran Bretagna 1 Israele 2 Liberia 1 Libia 1 Macedonia 7 Marocco 22 Moldavia 9 Nigeria 28 Pakistan 12 Polonia 1 Rep.Domenicana3 Romania 1 Serbia 4 Sierra Leone 1 Somalia 6 Svizzera 1 Tunisia 2 Ucraina 2 UnioneSovietica 1 Uzbekistan1 Venezuela 1 Italiani 91 Tab.1 Pochi i gruppi che presentano un numero di unità superiore a 20 e pochi quelli che costituiscono una comunità organizzata e coesa. Dalle osservazioni fatte sul campo emergono alcune considerazioni: 1. La comunità cinese pur essendo la più numerosa è la meno percepita come visibile e fonte di problemi dal resto dei residenti; è certamente, come accade del resto in altre città europee, la comunità più coesa al suo interno e la meno integrata con gli altri gruppi. 7

8 2. Molto più visibile e maggiormente percepita come fonte di tensione è la comunità nigeriana. In crescita, negli ultimi anni, come da tav.7, la numerosità dei nigeriani è sovrastimata vista la rete di sostegno che essa offre ai nuovi immigrati. 3. Numerosa, rispetto alle altre etnie, la comunità marocchina. Come quelli asiatici, tali cittadini sembrano essere sottostimati numericamente dal resto dei residenti. Una spiegazione della diversa percezione circa la presenza delle comunità nordafricana, asiatica e centroafricana va cercata nelle diverse abitudini e i diversi ritmi delle tre etnie. I cinesi, già notoriamente riservati e poco inclini all' integrazione, hanno ritmi di lavoro molto intensi: lasciano le abitazioni la mattina presto per rincasare in serata. I loro momenti di socializzazione sono pochi, salvo la domenica mattina quando tutta la comunità, e non solo i residenti dell'edificio, si ritrovano nella chiesa cristiana alla base del Grattacielo. Stesso discorso per la comunità marocchina: numerosi gli uomini che al mattino partono per la stazione per raggiungere il luogo di lavoro nel bolognese. Donne e bambini frequentano altri luoghi di socializzazione (giardini di Piazza XXIV Maggio e Corso Piave) poiché ritengono poco idonei i giardinetti che circondano l'edificio. La comunità nigeriana, invece, ha un diverso modo di vivere lo spazio di via Felisatti. La presenza di numerosi african shops e di due chiese evangeliche al piano terra del Grattacielo forniscono punti di incontro più visibili al resto dei residenti. Inoltre, la presenza di uomini durante le ore della giornata, elemento che più delle volte desta sospetto, si giustifica se si tiene in esame che si tratta di uomini che lavorano come operai nei turni di notte in diverse fabbriche del ferrarese. Non va sottovalutata, infine, che la rete di sostegno dei residenti ai connazionali ha creato un grosso flusso di persone che vivono in quei luoghi aspettando lavoro e possibilità di regolarizzazione, e purtroppo ha favorito la presenza di soggetti più volte coinvolti in attività illecite. Queste le percentuali per nazionalità: principali nazionalità 13% 38% 12% 1% 1% 5% 2% 2% 3% 8% 4% 2% 9% cina nigeria somalia marocco moldavia albania macedonia pakistan serbia germania algeria rep. Domenicana italiani 8

9 Tav.7 Questo il rapporto tra genere ed età, in riferimento ai residenti di origine non italiana: stranieri: età e genere uomini donne e oltre Tav. 8 Il rapporto tra la percentuale di italiani e di stranieri: rapporto italiani-stranieri 34% 66% stranieri italiani Tav. 9 Il grafico seguente conferma la crescita dei residenti di origine non italiana negli ultimi anni: flusso migratorio cina nigeria marocco albania pakistan moldavia Tav.10 Dalla seconda metà degli anni sessanta numerosi sono i residenti italiani che hanno cambiato residenza; tuttavia è negli ultimi 5 anni che se ne registra il maggior numero. 9

10 italiani che hanno cambiato residenza Tav.11 Significativa può sembrare la correlazione tra l uscita degli italiani e l arrivo degli stranieri. cina nigeria marocco albania pakistan moldavia italiani che hanno cambiato residenza tav.12 Tuttavia, l'emorragia di italiani che lasciano il Grattacielo sembra iniziare molto prima dell'arrivo degli immigrati; come più volte è emerso nelle interviste fatte ai residenti la struttura è diventata sempre più fatiscente nel tempo (se ne parlava già all'inizio degli anni '80), senza che nessuno investisse in miglioramenti strutturali. Si può ipotizzare quindi che fosse già da tempo presente e funzionante la prescrizione di questo luogo come "simbolo del degrado"; gli stranieri 10

11 sono, in questa prospettiva, solo la conseguenza di scelte e dinamiche abitative legate a difficoltà del Grattacielo. Conclusioni Come detto nell'introduzione, la lettura dei dati anagrafici, se risponde ad un'esigenza di mappatura del territorio e di conoscenza in termini numerici, è sicuramente uno strumento utile; tuttavia, la complessità e l'eterogeneità delle dinamiche di comunità, e la complessità dei fenomeni legate ai processi migratori, rende indispensabile affiancare a tale strumento un'analisi basata sull'osservazione e sulla diagnosi delle dinamiche profonde di regolazione delle relazioni sociali. I diversi momenti d incontro strutturato con i residenti - Laboratorio Teatrale "Grattacielo in centro", l iniziativa Busker Festival, e l impianto metodologico dell intero Progetto intergrato di prevenzione comunitaria - nonché i diversi rapporti e scambi avuti sul campo nei vari mesi con i tanti attori sociali coinvolti, hanno favorito una diagnosi di comunità attenta alla complessità e alle numerose dinamiche sociali di questa parte di città. Un analisi che parte dai dati di realtà e che faticosamente cerca di fare luce sulle rappresentazioni in gioco, cercando di approfondire la conoscenza di ciò che avviene, sia in termini simbolici sia concreti, fra le persone che abitano, frequentano e danno significato a questa realtà locale. a cura di Silvia Pellino Roberto Marino Ferrara, 19 dicembre