La piazza principale e la strada verso la piazza dei Dotti

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1 RITRATTO DI SANSEPOLCRO Ecco, a prima vista Sansepolcro è una piazza principale al centro della croce tra una lunga strada maestra disposta tra due porte delle mura e la sequenza trasversale costituita verso nord da una sorta di strada/piazza con la cattedrale e il palazzo municipale, seguita da una seconda piazza con il palazzo dei governatori fiorentini, poi di una terza piazza, oltre un voltone, con il convento di San Francesco, e verso sud da una quarta piazza piazza dei Dotti - introdotta da un strada che serba le tracce di una antica volontà monumentale. Lo schema planimetrico della città La piazza del duomo e del municipio e la piazza dei governatori La piazza principale e la strada verso la piazza dei Dotti Come quasi dovunque, la strada maestra è in realtà strada principale nel tratto dalla piazza principale alla porta di maggior rilievo, verso Firenze, tuttora con la sua veste antica, mentre il tratto orientale, verso Perugia, è strada monumentale, fiancheggiata dai palazzi più cospicui, dal seminario con nel suo giardino l orto botanico, dal teatro, da un museo, prima di concludersi con un altra porta, rimodernata e cancellata invece nell Ottocento. 1

2 La strada principale e la strada monumentale con il teatro La strada maestra è contrappuntata poi, a nord, da una sequenza lungo una seconda strada, generata dalla stessa piazza di San Francesco - resa nazionale dal monumento a Luca Pacioli e dal museo con la celebre Resurrezione di Piero della Francesca - e da una seconda piazza nazionale, sistemata a giardino pubblico, con il monumento allo stesso Piero e legata da una scalea alla piazza dei governatori, sulla quale sono affacciate la fondazione con il suo nome e il museo Aboca, entrambi in antichi palazzi che, con un altro paio e con la conclusione di una strada trionfale verso la chiesa della Misericordia e infine con il clamoroso punto fermo del castello, ne mostrano la consapevole intenzione estetica: piazze nazionali la cui congruenza con le sequenza più antiche è sottolineata dal contrappunto delle chiese di San Francesco e della Madonna delle Grazie sulla prima e dalla chiesa di San Rocco sulla seconda, e dalla scalea verso piazza Garibaldi. E una sequenza moderna: se piazza San Francesco è ovviamente una piazza nata contestualmente al convento la sua ritematizzazione come piazza nazionale è recente ed è interamente nuovo il giardino pubblico, con la statua che lo connota come nazionale, ricavato nei suoi orti posteriori, mentre recenti sono i due musei e altrettanto recente scalea. Piazza San Francesco, con la statua di Luca Pacioli, e il giardino pubblico con la statua di Piero della Francesca 2

3 La scalea di piazza Garibaldi Questa sequenza moderna è stata volutamente contrapposta alla sequenza meridionale più antica e parallela, incernierata sulla piazza dei Dotti, di una lunga strada con una evidente connotazione popolare - soprattutto nella sua parte orientale tematizzata invece soltanto dall allinearsi di chiese e di conventi (anche se in seguito dal boulevard trionfale davanti alla stazione): sequenza laica - fondata cioè sui temi posteriori all unità italiana - quella, confessionale questa. Il boulevard della stazione La strada maestra è poi conclusa proprio prima delle porte - come in altre città, per esempio Modena - al capo occidentale e al capo orientale da due conventi e, sorprendentemente, prolungata dalla magnifica passeggiata dritta dritta nella campagna davanti alla porta fiorentina, pertinente alla connotazione popolare della strada principale, e simmetricamente dalla villa Collacchioni poco oltre la porta romana, un pertinente contrappunto dei palazzi privati che tematizzano questo tratto della strada maggiore come strada monumentale. La passeggiata 3

4 Veduta di insieme Qui potremmo concludere le nostra lettura di Sansepolcro se qualche trasgressione non risvegliasse la nostra curiosità. Se da un lato questa sequenza di una città a croce sembra alla lontana quella di Pietrasanta o di San Giovanni Valdarno, salta agli occhi una curiosa anomalia che evoca una città nei secoli molto più irrequieta: da un lato il tracciato tortuoso della strada maestra sul versante occidentale così diverso dal suo tracciato rettilineo sul versante orientale, e dall altro il restringersi della piazza davanti al duomo. Pianta di Pietrasanta Che la chiesa maggiore non sia affacciata sulla piazza principale e le dia invece il fianco non è affatto raro neppure nelle città fondate ex novo tra il Duecento e il Trecento per esempio a Montpazier o a Scarperia - ma è singolare che il palazzo municipale le stia accanto, quasi che quel tratto ristretto della sequenza fosse esso stesso la piazza principale, bizzarramente introdotta sull angolo dallo stemma pontificio. Singolare non significa unico, perché anche per esempio 4

5 a Como cattedrale e palazzo municipale sono schierati l uno accanto all altro: ma la piazza principale è puntigliosamente laica come racconta l affresco del Buongoverno a Siena dove manca qualsiasi figura religiosa e semmai la chiesa sarà ben staccata dal palazzo municipale come appunto a Camaiore, a Pietrasanta, a Cittaducale. Tuttavia la questione qui può presto chiarirsi, perché il palazzo municipale attuale occupa in realtà, fin dall Ottocento, un edificio originariamente privato, dove era stato trasferito dal palazzo che oggi occupa la pinacoteca: ma che ci fa il Comune in un palazzo così marginale? Questa piantaa congetturale può forse aiutarci a capire meglio. Nella sua fase iniziale, a partire dal 1167, Sansepolcro è una strada tortuosa davanti all abbazia benedettina nella cui giurisdizione è compresa - e i cui abati contestano come possono la progressiva crescita dell autonomia comunale - ma ovviamente senza un palazzo comunale e neppure piazza, non ancora diffusi, con forse una modesta chiesetta e uno spiazzo per i mercati. Solo dal 1370, sotto la signoria riminese dei Malatesta e favorita dalla posizione geografica privilegiata al di qua dell Appennino che ne fa la testa di ponte nella val Tiberina dei loro possedimenti adriatici, Sansepolcro forte della nuova ricchezza - assume la configurazione attuale. Ormai chiuso da tempo il contenzioso con i benedettini la chiesa abbaziale era stata convertita in cattedrale, gli altri edifici nell episcopio e in seguito nei loro orti verrà costruito il seminario - che molto tempo dopo ospiterà l orto botanico sarà venuto il momento di creare una piazza principale e di estendere poi simmetricamente l abitato verso Perugia in modo da collocarla nella sua posizione canonica al centro della città: e lì costruire accanto alla fontana civica - il palazzo municipale con la sua torre, avendo al fianco la piazza del mercato, sovrastata in seguito dal palazzo dei Pichi, mentre intorno intorno, nei campi, sorgerà una cintura di monasteri. Il nuovo quartiere orientale verrà ora disegnato con maggiore accuratezza, una croce regolare costituita dalla strada monumentale e dalla traversa che ancora oggi 5

6 ha il nome di Borgo nuovo, tracciata ai confini del seminario, una strada diritta in odore di diventare monumentale e trionfale. Il Borgo nuovo con al fondo il bianco monumento a Piero della Francesca La città nel Quattrocento 6

7 Quando poi nel 1441 la signoria di Sansepolcro passerà a Firenze, i fiorentini promuoveranno un loro palazzo in una nuova piazza, l attuale piazza Garibaldi, situata tra la cattedrale e la cerchia delle mura, quel palazzo dei governatori ancora oggi decorato dallo stemma che quanti tra loro potevano permettersi il vezzo di vantarne uno Firenze, ricordiamolo, era una democrazia di artigiani e di mercanti - alla fine del loro mandato semestrale muravano sulla facciata. I granduchi di Toscana circonderanno poi Sansepolcro di mura e vi erigeranno una fortezza per proteggerne confini verso lo Stato pontificio, mura in fondo gentili oltre le quali svetta un paesaggio di campanili e della torre Berta la torre del Comune - associata, in primo piano, al palazzo municipale con i suoi finestroni gotici. Veduta di Sansepolcro da un affresco del 1523 Dopo il 1860 l Unità d Italia suggerirà la sequenza laica che contrappunta appena a monte piazza Garibaldi e forse di abbandonare in questa prospettiva la piazza principale spostando il palazzo municipale a stretto contatto con questa sequenza, prima nel palazzo che oggi ospita la pinacoteca e in seguito nella sua sede attuale. La città verso il

8 Nel clima dei tempi, quando in tutta Europa le piazze medievali venivano allargate senza discernimento e senza discrezione, anche a Sansepolcro verrà demolito il vecchio residuo del palazzo municipale per ampliare quanto più possibile la piazza: ma la torre, forse in ragione della sua altezza, forse delle sue campane, forse di un trasalimento antichista, venne risparmiata, e campeggiò solitaria per cinquant anni in mezzo alla nuova grande piazza, fino a quando un incursione alleata nel 1944 la fece per sempre scomparire. Pianta nel 1890 e vista della piazza dopo demolizione del palazzo municipale ma con la torre ancora svettante 8

9 La prosperità avviata con i Malatesta e proseguita con l annessione a Firenze darà luogo a una magnificenza affidata ai grandi palazzi delle famiglie eminenti, non soltanto nelle strada monumentale (e in parte nella strada principale, oltre che in misura più modesta verso la piazza dei Dotti) ma anche nella strada principale seppure qui nel solco dei palazzi gotici del periodo precedente e nella piazza principale, fino a quel palazzo signorile accanto alla cattedrale che diventerà poi il municipio. La pianta verso il 1860 e la pianta attuale tematizzata Il privilegio per la sfera espressiva individuale a scapito di quella collettiva ha poi una curiosa conseguenza cui dobbiamo forse la sua immagine attuale che non soltanto mancherà per molto tempo, come abbiamo visto, un palazzo municipale vero e proprio, ma che le chiese minori avranno, a dispetto della prosperità della civitas, un aspetto architettonico modesto perché all immagine complessiva dell urbs l élite locale era meno interessata. 9

10 Tuttavia questa chiese minori saranno impreziosite da una vistosa ornamentazione nell ebanisteria locale e da cospicue opere d arte di Piero della Francesca, del Perugino, del Rosso Fiorentino ciascuna della quali era poi riconducibile alla generosità di una specifica famiglia. E mentre poi agli inizi del Novecento sia codeste famiglie sia il capitolo della cattedrale cederanno i loro antichi capolavori ai musei di mezzo mondo, la civitas troverà quel rinnovato slancio che la porterà a consolidare una vera e propria sequenza dei temi più rilevanti nella L dalla cattedrale e dalla piazza principale fino in piazza Garibaldi, e a tracciarne il contrappunto nella sequenza laica e moderna sottolineata più sopra. A questo ritratto ha collaborato Ludovico Milesi 10