Capitolo 1 - Introduzione
|
|
- Lazzaro Martino Toscano
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 BIOACCUMULO DI METALLI IN TRACCIA IN XANTHORIA PARIETINA: IL CASO DI ISERNIA (MOLISE) Relatore: Dr. Paolo Carnevale; Gruppo di lavoro: M.G. Cerroni, D. Flagiello, M. Giancola. Molise Agenzia Regionale di Protezione Ambientale del Molise. Dip. Provinciale di Isernia Sessione Tema: Priorità tematiche, organizzazione, cooperazione Capitolo 1 - Introduzione Il monitoraggio dell inquinamento atmosferico è una delle problematiche più complesse nel campo della salvaguardia ambientale e, al tempo stesso, rappresenta uno strumento indispensabile per la formulazione e l attuazione di politiche di controllo sul territorio destinate a promuovere lo sviluppo sostenibile e la salute dei cittadini. In riferimento alle normative nazionali il DPR n. 203 del 1988 definisce l inquinamento atmosferico come ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell aria atmosferica dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell aria, da costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto ed indiretto per la salute dell uomo. Lo standard di qualità dell aria, ossia la soglia massima di concentrazione di sostanze nocive, oltre la quale si parla di inquinamento è definita dallo stesso DPR 203/88 per ogni agente inquinante. La presenza di sostanze inquinanti in atmosfera ha grande rilevanza nei distretti industriali e nelle aree urbane densamente popolate, oltre a determinare effetti a scala più ampia. La misurazione delle emissioni atmosferiche viene effettuata tramite analisi chimiche realizzate solitamente con centraline fisse o mobili. Le limitazioni di tali tecniche sono legate soprattutto ai seguenti fattori: durata del campionamento, strumentazione più o meno complessa che comporta elevati costi di acquisto ed esercizio, validità e riferibilità del dato al solo sito di campionamento, utilizzo di personale specializzato. La difficoltà oggettiva di predisporre una rete di controllo con i sistemi convenzionali, per i tempi e i costi che richiederebbe, può essere risolta attraverso il biomonitoraggio. Le tecniche di biomonitoraggio comportano: misure di biodiversità, di variazioni dell assetto morfologico, fisiologico o genetico degli organismi, misure delle concentrazioni di sostanze negli organismi. E importante evidenziare che il biomonitoraggio non è alternativo rispetto alle tecniche analitiche tradizionali, ma è un campo di ricerca autonomo, che può fornire informazioni importanti per il monitoraggio dell inquinamento, individuando possibili zone a rischio e ottimizzando la localizzazione degli strumenti di misura. Il biorilevamento tramite organismi che forniscono dati correlabili con i livelli di contaminanti delle deposizioni atmosferiche, è in grado di coadiuvare su larga scala le metodiche analitiche. Negli ultimi anni, grazie all applicazione di procedure standardizzate definite dalla Commissione della Comunità Europea (Direzione Generale per la Scienza, la Ricerca e lo Sviluppo) e alla disponibilità di materiali di riferimento del Community Bureau of Reference (BCR), sono stati eseguiti biomonitoraggi mediante licheni sia su scala nazionale che internazionale. Le tecniche di biomonitoraggio, mediante licheni, si manifestano in due livelli, che corrispondono a due categorie:
2 1. accumulo di sostanze: tecniche di bioaccumulo, che misurano le concentrazioni di sostanze accumulate nei talli lichenici; 2. modificazioni di popolazioni o comunità: tecniche di bioindicazione che stimano la presenza/assenza dei licheni come effetto derivato dalle variazioni ambientali. Sfruttando la peculiarità di bioaccumulare elementi in traccia, per la realizzazione del presente lavoro è stata utilizzato il lichene epifita Xanthoria parietina come indicatore dello stato di qualità dell aria. Le caratteristiche che rendono tale lichene un ottimo bioaccumulatore sono (Nimis 1999):?? la dipendenza del metabolismo dagli scambi gassosi con l atmosfera?? la capacità di accumulare i metalli pesanti Tali caratteristiche garantiscono che le concentrazioni dei metalli determinate possono essere riferite all esposizione del lichene a lungo termine e non per episodi limitati nel tempo e nello spazio. Capitolo 2 - Il monitoraggio dell ARPA Molise: il caso di Isernia Per fornire un quadro d insieme sullo stato dell aria nella città di Isernia, al fine di predisporre un piano di controllo più approfondito della contaminazione da metalli pesanti e per verificare l efficacia dei provvedimenti adottati, il Dipartimento provinciale di Isernia dell ARPA Molise ha condotto uno studio di bioaccumulo applicando i protocolli suggeriti dall ANPA. Capitolo Area di studio L area di studio (Fig.1 a e b ) ha interessato l agglomerato urbano della città di Isernia ed una zona industriale limitrofa per una superficie totale di circa 5 kmq e un estensione longitudinale di 6 km. L area è caratterizzata da una morfologia prevalentemente collinare con altitudini comprese tra 348 m s.l.m. e 581 m s.l.m.. Le uniche fonti di inquinamento dell area indagata sono costituite dal traffico autoveicolare, dal riscaldamento domestico e da un attività estrattiva di materiali calcarei con altre attività ad essa connesse che, pur non incidendo direttamente sulle concentrazioni dei metalli considerati, alimentano un sostanziale traffico di mezzi pesanti nella parte meridionale dell area di studio. Fig. 1 a) Comune in cui ricade l area di studio
3 Fig.1 b) Delimitazione dell area di studio su foto aeree.
4 Capitolo Metodologie Il bioaccumulatore utilizzato è la Xanthoria parietina, lichene con un ampia valenza ecologica e molto diffuso nel territorio in esame. L area di indagine è stata suddivisa in una griglia di dimensioni 220 x 220 m, dove per ogni quadrante è stato considerato un punto stazione il più possibile rappresentativo dello stesso. Sono state individuate 32 stazioni, numerate progressivamente da nord a sud dell area di studio (Fig.2). In tabella (Tab.1) sono state riportate le informazioni generali relative ad ogni punto stazione. Per ogni stazione sono stati effettuati rilievi fotografici e sono state rilevate le coordinate geografiche mediante il sistema GPS; queste ultime, insieme alle principali caratteristiche del sito di campionamento sono state annotate in una scheda opportunamente predisposta e riportata in figura (Fig.3) Fig. 3 - Scheda di rilevamento Fig.2 - Stazioni di campionamento
5 N. Denominazione ALT. m.s.l.m. Tipo di albero Tipo di strada Distanza strada dalla 1 Località Colle Pagano 581 Quercus pubescens Comunale * ciglio strada 2 Località S. Lazzaro 489 Quercus sp. Privata * ciglio strada 3 Località S. Lazzaro 510 Quercus pubescens Comunale * 20 mt. ca. 4 Località S. Lazzaro 497 Quercus pubescens Comunale * 40 mt. ca. 5 Località S. Lazzaro 492 Quercus pubescens Urbana * ciglio strada 6 Località S. Lazzaro 499 Quercus petrea Urbana ** ciglio strada 7 SS Quercus cerris Statale ** ciglio strada 8 Località S. Lazzaro 481 Quercus pubescens Comunale * ciglio strada 9 Località S. Lazzaro 474 Acer campestre Comunale ** ciglio strada 10 SS Prunus pissardii Statale *** ciglio strada 11 Via XXIV Maggio 482 Ligustrum ovalifolium Urbana **** ciglio strada 12 Viale Veneziale 485 Quercus sp. Urbana * 5 mt. ca. 13 P.zza G. D'Uva 495 Pinus radiata Urbana *** ciglio strada 14 Località S. Leucio 490 Ligustrum lucidum Urbana ** 30 mt. ca. 15 Via XXIV Maggio 485 Ligustrum ovalifolium Urbana **** ciglio strada 16 Via Molise 493 Hiliscus syriacus Urbana ** ciglio strada 17 C.so Risorgimento 452 Ligustrum lucidum Urbana **** ciglio strada 18 C.so Risorgimento 485 Prunus pissardii Urbana **** ciglio strada 19 Via XXIV Maggio 460 Ligustrum ovalifolium Urbana *** ciglio strada 20 Via Sicilia 492 Ailanthus altissima Urbana * 10 mt. ca. 21 Via Giovanni XXIII 468 Quercus petrea Urbana ** ciglio strada 22 Località S. Leucio 496 Quercus pubescens Comunale * ciglio strada 23 Via Occidentale 462 Ligustrum lucidum Urbana ** ciglio strada 24 Via E. Ponzio 475 Hybiscus syriacus Urbana **** ciglio strada 25 Via S. Spirito 461 Quercus sp. Comunale ** 10 mt. ca. 26 P.zza A. D'Isernia 450 Quercus ilex Urbana ** ciglio strada 27 Via Roma 428 Sambucus nigra Urbana ** ciglio strada 28 Via S. Ippolito 396 Tilia platyphillas Urbana ** ciglio strada 29 Via S. Ippolito 348 Aesculus hippocastanum Urbana ** ciglio strada 30 Località sig ra Rosa 358 Ulmus minor Comunale * ciglio strada 31 Località Tiegno 397 Olea europea Provinciale ** 20 mt. ca. 32 Località Tiegno 426 Prunus persica Interpoderale * ciglio strada Tab. 1 - Caratteristiche delle 32 stazioni di campionamento. Il campionamento è stato effettuato nell arco di un mese tra giugno e luglio 2002 in periodi durante i quali non sono state registrate precipitazioni. I campioni sono stati accuratamente puliti in laboratorio e dopo triturazione ed omogeneizzazione dei talli, si è proceduti alla mineralizzazione. Sulle soluzioni ottenute sono state effettuate, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico, le determinazioni di cadmio (Cd), cromo (Cr), rame (Cu), manganese (Mn), nichel (Ni), piombo (Pb), metalli maggiormente significativi per il tipo di indagine. L attendibilità
6 delle procedure di digestione e analisi è stata verificata mediante l impiego di materiali di riferimento certificati. Per ciascuna stazione è stata determinata la concentrazione dei vari metalli, a cui è seguita l attribuzione della classe di naturalità e alterazione (Nimis & Bargagli, 1999). La scala utilizzata, riportata in tab 2 è stata ottenuta sulla base di centinaia di determinazioni eseguite su campioni di licheni prelevati nell intero territorio nazionale (Nimis e Bargagli, 1999). Nella stessa tabella ad ogni classe è attribuito un diverso colore, per una più immediata visualizzazione dei diversi gradi di alterazione nelle rappresentazioni cartografiche. Classe Naturalità/ Colori Cd Cr Cu Mn Ni Pb Alterazione 1 Nat. Molto alta Blu < 0.2 < 1.2 < 7.0 < 20 < 1.0 < Nat. Alta Verde scuro Nat. Media Verde chiaro Nat/Alt. Basse Giallo Alter. Media Arancione Alter. Alta Rosso Alter. Molto alta Cremisi > 2.6 > 16.0 > 53.0 > 140 > 8.0 > Tab. 2- Scala utilizzata per le attribuzioni delle classi a ciascuna stazione, relativamente ai 6 metalli. Le concentrazioni sono espresse in mg/kg di sostanza secca. Successivamente interpolando i dati ottenuti con i dati sul volume di traffico e i valori delle altitudini, sono state elaborate le carte tematiche di naturalità e alterazione per ogni singolo metallo avvalendosi dei sistemi informativi geografici Per ottenere, poi, una classificazione sintetica di ciascuna stazione, sono stati calcolati gli indici di naturalità (I.N.) e alterazione (I.A.) che rappresentano, con un valore numerico fra 0 e 10, i diversi livelli di contaminazione: una stazione priva di alterazione ha I.N.= 10 e I.A.= 0. I.N. (i) =10* 4 7? (5 - j) * y j? (j - 3) * y j j=1. I.A. (i) =10* 4n 4n j=4. Dove: i = stazione i-esima n = numero di metalli j = classe di naturalità/alterazione y j = n di metalli della stazione i-esima che ricadono nella classe j
7 Successivamente al fine di suddividere le stazioni in base ai livelli di contaminazione, i dati sono stati elaborati mediante analisi statistica multivariata. La cluster analysis è stata applicata alla matrice stazioni x concentrazione dei metalli, opportunamente normalizzata, al fine di raggruppare le stazioni in base alla loro somiglianza rispetto alle concentrazioni dei metalli. Capitolo Risultati In tabella 3 sono riportati i risultati ottenuti, in termini di concentrazioni degli elementi analizzati. Nella stessa tabella 3 sono altresì riportati, per ciascun metallo, le concentrazioni minima e massima, la media e la deviazione standard per l area di studio, nonché i valori medi e massimi riscontrati in Italia (Bargagli 1998). Dall analisi dei dati riportati in tabella si evince che nell area di studio non è stato raggiunto, per alcun metallo, il valore massimo registrato nel territorio italiano; le concentrazioni medie ottenute ad Isernia sono confrontabili con quelle nazionali, eccetto che per il cadmio che ha un valore medio di un ordine di grandezza inferiore al dato nazionale. Tab. 3 - Concentrazione dei metalli nei licheni espressa in mg/kg di sostanza secca Staz. Cd Cr Cu Mn Ni Pb 1 0,08 7,04 14,57 69,7 3,81 9,36 2 0,05 5,43 15,12 77,7 3,44 12,33 3 0,08 5,54 12,24 75,7 2,41 9,91 4 0,18 3,46 11,36 53,2 3,10 7,15 5 0,02 4,24 7,69 78,6 2,13 5,75 6 0,15 11,10 30,33 104,3 5,74 34,46 7 0,14 8,39 21,56 67,6 4,55 28,99 8 0,07 3,96 8,38 64,2 2,43 9,98 9 0,38 17,80 55,25 137,9 19,52 65, ,15 15,38 43,31 90,5 3,11 70, ,51 24,74 80,83 118,4 12,67 123, ,23 22,28 22,60 73,5 13,82 16, ,11 8,55 20,46 39,1 3,23 15, ,43 18,52 36,25 107,4 15,04 27, ,93 33,73 119,30 192,5 12,62 183, ,25 20,62 60,59 122,4 7,25 50, ,28 18,99 43,38 103,3 6,96 72, ,29 13,38 55,74 76,6 4,76 51, ,35 22,80 73,39 90,6 20,05 65, ,12 6,73 15,58 50,5 19,06 36, ,22 9,71 27,74 79,4 6,43 32, ,19 7,10 18,03 77,4 3,74 14, ,44 20,44 57,32 94,4 12,46 45, ,28 8,61 47,31 86,8 3,41 63, ,28 8,11 27,52 82,4 23,19 18, ,17 11,23 29,26 69,6 3,25 21,83
8 Staz. Cd Cr Cu Mn Ni Pb 27 0,11 5,56 21,62 41,2 13,20 14, ,11 10,90 33,77 73,5 5,50 33, ,41 13,71 48,46 113,2 5,91 40, ,08 5,79 6,98 56,8 2,17 8, ,26 24,79 19,05 76,2 10,03 11, ,23 6,66 8,58 60,1 2,25 7,94 Conc. Min. 0,02 3,46 6,98 39,10 2,13 5,75 Conc. Max. 0,93 33,73 119,30 192,50 23,19 183,04 Media 0,24 12,67 34,17 84,52 8,04 37,75 Dev. St. 0,18 7,66 25,25 30,35 6,18 37,51 Media in Italia 1,02 16,81 82,43 78,4 9,93 48,71 Max in Italia 9,04 60,50 161,00 685,0 34,40 494,00 Nelle fig.5 a fig.10 sono rappresentate, per i 6 metalli oggetto di indagine, le classi attribuite a ciascun punto-stazione e la relativa distribuzione spaziale. Dalla figura 5 si può osservare che, per il cadmio, le classi attribuite alla maggior parte delle stazioni sono la prima e la seconda; a 4 stazioni è stata attribuita la terza classe, corrispondente ad un grado di naturalità medio, mentre alla stazione n 15 è stata attribuita la classe quarta, indice di un inizio di alterazione. Cadmio < 0,2 0,4 0,8 1,4 2,0 2,6 >2,6 Staz. Conc Classe Staz. Conc Classe 1 0, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,23 2 Conc. Min. 0,02 Dev. St. 0,18 Conc. Max. 0,93 Max in Italia 9,04 Media 0,24 Media in Italia 1,02 Fig.5 Distribuzione spaziale delle classi di naturalità e alterazione per il cadmio
9 Tra gli altri elementi analizzati si evidenzia la notevole presenza del cromo, in particolar modo nella zona centrale dell area di studio. Resta comunque il fatto che il valore medio riscontrato si mantiene al di sotto della media in Italia. Va rilevato, tuttavia, che valori elevati di concentrazione per tale metallo sono imputabili, oltre che alle deposizioni atmosferiche, anche alla contaminazione da suolo dei campioni essendo il cromo, come il manganese, uno degli elementi più abbondanti della crosta terrestre (figure 6). Cromo < 1,2 2,2 4,0 6,0 9,0 16,0 >16,0 Staz. Conc Classe Staz. Conc Classe 1 7, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,66 5 Conc. Min. 3,46 Dev. St. 7,66 Conc. Max. 33,73 Max in Italia 60,50 Media 12,67 Media in Italia 16,81 Fig.6 Distribuzione spaziale delle classi di naturalità e alterazione per il cromo Interessante è la situazione del manganese (Fig.7), in cui si ha un valore medio della concentrazione che supera il valore medio in Italia; inoltre si ha una distribuzione delle concentrazioni pressoché uniforme su tutto il territorio.
10 Manganese < >140 Staz. Conc Classe Staz. Conc Classe 1 69, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,1 5 Conc. Min. 39,1 Dev. St. 30,4 Conc. Max. 192,5 Max in Italia 685,0 Media 84,5 Media in Italia 78,4 Fig.7 Distribuzione spaziale delle classi di naturalità e alterazione per il manganese. Per quanto riguarda il rame (Fig.8) nell area di studio vi sono 7 stazioni (9, 11, 15, 16, 18, 19, 23) in cui sono stati riscontrate elevate contaminazioni. Questa circostanza sarà oggetto di approfondimento in lavori successivi
11 Rame < 7 10,0 15,0 25,0 34,0 53,0 >53,0 Staz. Conc Classe Staz. Conc Classe 1 14, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,58 2 Conc. Min. 6,98 Dev. St. 25,25 Conc. Max. 119,3 Max in Italia 161,0 Media 34,17 Media in Italia 82,43 Fig.8 Distribuzione spaziale delle classi di naturalità e alterazione per il rame Le concentrazioni di nichel (Fig.9) riscontrate nell area di indagine evidenziano una situazione critica in gran parte del centro urbano, infatti si hanno 10 stazioni che presentano una alterazione molto alta (classe 7).
12 Nichel < 1,0 2,0 3,0 5,0 6,0 8,0 >8,0 Staz. Conc Classe Staz. Conc Classe 1 3, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,25 3 Conc. Min. 2,13 Dev. St. 6,18 Conc. Max. 23,19 Max in Italia 34,4 Media 8,04 Media in Italia 9,93 Fig.9 Distribuzione spaziale delle classi di naturalità e alterazione per il nichel Il piombo (Fig.10) è, fra i metalli analizzati, il miglior indicatore di inquinamento da traffico autoveicolare, anche se, grazie all abolizione della benzina super, le emissioni di tale elemento sono certamente diminuite. Tuttavia i quantitativi riscontrati nei licheni derivano da accumuli in tempi precedenti. Anche per questo elemento le concentrazioni più elevate si riscontrano nella zona centrale dell area in esame
13 Piombo < 4,0 10,0 25,0 55,0 80,0 108,0 >108,0 Staz. Conc Classe Staz. Conc Classe 1 9, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,94 2 Conc. Min. 5,75 Dev. St. 37,51 Conc. Max. 183,0 Max in Italia 494 Media 37,75 Media in Italia 48,71 Fig Distribuzione spaziale delle classi di naturalità e alterazione per il piombo Dopo aver elaborato i dati per ciascun metallo, per ciascuna stazione sono stati calcolati gli indici di naturalità e di alterazione. Ricordando che le stazioni hanno un ordine crescente da nord a sud, si ha che vi sono dei picchi di alterazione soprattutto nelle stazioni 11 e 15, corrispondenti alla parte centrale dell area di studio, e nelle stazioni 29 e 31, limitrofe all attività estrattiva di materiali calcarei. Per le altre stazioni in periferia si hanno invece alti valori di naturalità (Fig.11) Nelle figure 12 e 13 sono state rappresentate le distribuzioni degli indici sintetici di naturalità e alterazione, utilizzando una diversa scala cromatica. Il numero che compare non esprime il valore dell indice ma è il valore massimo entro il quale ricade il valore dell indice stesso.
14 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 IN/IA 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0, Stazioni Fig Confronto fra Indice di Naturalità (??) e di Alterazione (??) per le 32 stazioni. Naturalità Fig. 12 Distribuzione spaziale dell indice di naturalità
15 Alterazione Fig.13 - Distribuzione spaziale dell indice di alterazione
16 La cluster analysis è stata applicata alla matrice di correlazione, riportata nella tabella 5, al fine di raggruppare le variabili chimiche in base agli elementi di affinità esistenti fra loro; nella stessa tabella sono evidenziati in grassetto i valori significativi (eccetto le diagonali) al livello di confidenza??= 0.05 (test a due code). Cd Cr Cu Mn Ni Pb Cd 1 0,809 0,874 0,822 0,466 0,831 Cr 0, ,816 0,744 0,476 0,740 Cu 0,874 0, ,830 0,407 0,930 Mn 0,822 0,744 0, ,314 0,812 Ni 0,466 0,476 0,407 0, ,317 Pb 0,831 0,740 0,930 0,812 0,317 1 Tab. 5 - Studio di correlazione dei metalli (??= 0.05) Tale matrice evidenzia che esiste una forte correlazione fra i vari metalli, escluso il nichel. Tali risultati sono meglio visualizzabili dal dendrogramma di figura 14. Ni Cr Mn Cd Cu Pb Dissimilarità? Fig Dendrogramma delle 6 variabili ottenuto applicando la cluster analysis sulla matrice di correlazione riportata nella tabella 5.
17 La seconda applicazione della cluster analysis, i cui risultati sono evidenziati nel dendrogramma della figura 15, riguarda la classificazione delle stazioni in base alla loro somiglianza per quanto riguarda le concentrazioni dei metalli. Si evidenziano 3 raggruppamenti principali e le classi sintetiche finali attribuite a ciascuna stazione. Gruppo I Classe 7 Gruppo II Classi 5 e Gruppo III Classi 2, 3, Fig Dendrogramma delle 32 stazioni.
18 Capitolo 2.4 Discussione L area in esame era già stata oggetto di una indagine di bioindicazione, Progetto licheni, condotto nel 1989 dall allora PMIP di Isernia in collaborazione con il WWF Italia e basato sulla frequenza lichenica. L area indagata si estendeva su una porzione di territorio coincidente con l attuale area di studio ad eccezione della zona limitrofa all impianto di estrazione. Dall elaborazione dei dati ottenuti nel 1989 (figura 16) emerse che la zona a frequenza lichenica maggiore era la fascia Nord dell area in esame, all epoca ad urbanizzazione ridotta, mentre le zone più vicine al centro e quelle in cui erano presenti le arterie stradali di maggior percorrenza, la frequenza diminuiva in maniera significativa. La situazione peggiore fu rilevata in pieno centro urbano in cui fu riscontrato il deserto lichenico <48.02 <35.28 <24.50 <15.68 <8.82 <3.92 <0.98 2% 2% 7% 18% 12% 27% 32% Fig.16 Copertura delle classi di frequenza lichenica nell area di studio esaminata nel 1989
19 Per avere un termine di confronto, pur nella consapevolezza della diversità metodologica, il presente lavoro ha ricalcato la maglia adottata allora nella suddivisione dell area di studio. Questa circostanza ha consentito di eseguire una comparazione tra i dati del 1989 e quelli presenti da cui è emerso che sostanzialmente le zone critiche hanno interessato i medesimi settori urbani, anche se nello studio attuale tali aree risultano più estese. Si è evidenziato inoltre uno scadimento generale delle classi in particolar modo nella zona nord che, dal 1989 ad oggi, è stata interessata da un notevole sviluppo urbano. Capitolo 3 - Conclusioni e prospettive In generale, i risultati del biomonitoraggio delle deposizioni atmosferiche di elementi in tracce in Xanthoria parietina, rivelano una situazione ambientale non ottimale nel centro della città e situazioni più naturali nelle periferie nord e sud dell area. Questi dati sono chiaramente riconducibili alle emissioni antropiche che, nel nostro caso, riguardano esclusivamente il traffico urbano, extraurbano e il riscaldamento domestico. In conclusione i risultati della presente ricerca dimostrano che: 1. La Xanthoria parietina può costituire una specie valida per estendere il biomonitoraggio delle deposizioni atmosferiche di elementi in traccia su tutto il territorio regionale; 2. Le concentrazioni di riferimento degli elementi in traccia si mantengono comunque al di sotto dei valori medi riscontrati in Italia. E doveroso però specificare che questa tecnica di biomonitoraggio non misura certamente l inquinamento dell aria, nel senso classico del termine, ma stima l alterazione rispetto alla norma di componenti degli ecosistemi reattivi all inquinamento. Ed è proprio in tale ottica che devono essere considerati i risultati raggiunti dal presente lavoro. Inoltre avvalendoci dei risultati ottenuti sarà possibile ottimizzare la localizzazione delle centraline automatiche per il rilevamento diretto dell inquinamento atmosferico.
20 BIBLIOGRAFIA 1. Bargagli R., Iosco F.P., Leonzio C Monitoraggio di elementi in tracce mediante licheni epifiti. Osservazioni nell area industriale di Rosignano Solvay Inquinamento, 2: Bargagli R., Massari G., Ravera S Biomonitoraggio di elementi in tracce con il lichene Xanthoria Parietina in Umbria Biologi Italiani 8: Cantù M., Massari G., Ravera S Biorilevamento della qualità dell aria in Abruzzo Biologi Italiani 1: Manuppella A.,Carlomagno C., Inquinamento atmosferico e mappatura dei licheni epifiti nella città di Isernia. Annali di Igiene, 2: Monaci F., Moni F., Panciotti E., Grechi D., Bargagli R., 2000 Biomonitoring of airborne metals in urban enviroments: new tracers of vehicle emission, in place of lead. Environ. Pollut. 107: Nimis P. L., Bargagli R., 1999 Linee-guida per l utilizzo di licheni epifiti come bioaccumulatori di metalli in tracce. Atti del workshop Biomonitoraggio della qualità dell aria sul territorio nazionale. Roma Nimis P.L., Skert N., Castello M., 1999 Biomonitoraggio di metalli in traccia tramite licheni in aree a rischio del Friuli-Venezia Giulia. Studia Geobot. 18: Nimis P.L., Lazzarin G., Lazzarin A., Skert N., 2000 Biomonitoring of trace elements with lichens in Veneto SCI Total Environ. 255: Favilla M., Giannoni L., Bianucci P., Pisani M., 1999 Bioindicazione della qualità dell aria nel comune di Porcari attraverso l utilizzo dei licheni epifiti. Biologi Italiani 6: Kumer E., Bonalberti L., 1988 Utilizzazione dei licheni quali bioindicatori di inquinamento. Notizie C.I.S.B.A. 3:
REPORT INTERMEDIO. INDAGINE AMBIENTALE Campagna di misura della Qualità dell aria PAT/RFS305-14/01/
PAT/RFS305-14/01/2019-0021123 AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE Settore tecnico per la tutela dell ambiente U.O. aria, agenti fisici e bonifiche Via Mantova, 16 38122 Trento P +39 0461
DettagliUfficio Aria Dipartimento Provinciale
CAMPAGNA DI MONITORAGGIO E METALLI P.zza VITTORIO EMANUELE - POTENZA - ANNO 15 1 Gestione, Manutenzione ed Elaborazione a cura di: Ufficio Aria, Dip. prov. Potenza P.I. Giuseppe Taddonio P.I. Rocco Marino
DettagliCampagna di Monitoraggio PM10 e Metalli Piazza Vittorio Emanuele - POTENZA - anno 2017
Campagna di Monitoraggio PM10 e Metalli Piazza Vittorio Emanuele - POTENZA - anno 2017 Introduzione Campagna di misura in aria ambiente del particolato PM10 e di alcuni metalli e metalloidi; piombo (Pb),
DettagliUfficio Aria Dipartimento Provinciale
CAMPAGNA DI MONITORAGGIO E METALLI P.ZZA VITTORIO EMANUELE - POTENZA - ANNO 2014 Ufficio Aria Dipartimento Provinciale 1 Dirigente dott. Donato Mario Cuccarese Telefono 0835225407 donato.cuccarese@arpab.it
DettagliBiomonitoraggio ambientale attraverso l utilizzo dei licheni come indicatori
Progetto Licheni & Ambiente Biomonitoraggio ambientale attraverso l utilizzo dei licheni come indicatori L esperienza delle classi II della SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Sant Andrea di Concesio Aprile
DettagliDirettore A.R.P.A.B Ing. Raffaele Vita
POTENZA P.zza VITTORIO EMANUELE CAMPAGNA MONITORAGGIO PM10 E METALLI IN TRACCIA ANNO 2011 1 Gestione Manutenzione ed Elaborazione a cura di : Ufficio Aria Dip. Prov. Potenza P.I. Giuseppe Taddonio P.I.
DettagliINDAGINE SULLA QUALITA DELL ARIA MEDIANTE LICHENI EPIFITI NELLA ZONA INDUSTRIALE DI TERNI. Relatore: Dott.ssa Camilla Natali
INDAGINE SULLA QUALITA DELL ARIA MEDIANTE LICHENI EPIFITI NELLA ZONA INDUSTRIALE DI TERNI Relatore: Dott.ssa Camilla Natali Collaboratori: Dott.ssa O. Moretti, Dott.ssa C. Flori, Dott.ssa R. Ciotti. ARPA
DettagliInquinamento delle Acque Sotterranee da Cromo Esavalente. Aggiornamento attività svolta
Inquinamento delle Acque Sotterranee da Cromo Esavalente Aggiornamento attività svolta F. Capuano Direttore Arpa Sezione Provinciale di Reggio Emilia CAMPIONAMENTI ACQUE AREA BOSCHI Dal 25/01 al 14/02
DettagliGestione, Manutenzione ed Elaborazione a cura di: Ufficio Aria, Dip. prov. Potenza P.I. Giuseppe Taddonio P.I. Rocco Marino P.I. Giuseppe Barbarito
CAMPAGNA DI MONITORAGGIO PM10 E METALLI P.zza VITTORIO EMANUELE - POTENZA - ANNO 2016 Gestione, Manutenzione ed Elaborazione a cura di: Ufficio Aria, Dip. prov. Potenza P.I. Giuseppe Taddonio P.I. Rocco
DettagliMonitoraggio della Qualità dell Aria tramite l'utilizzo di Licheni come Bioindicatori
Monitoraggio della Qualità dell Aria tramite l'utilizzo di Licheni come Bioindicatori Cristina Delucchi - Studio di Biologia Ambientale Chlorophylla - Monitoraggio della Qualità dell'aria tramite l'utilizzo
DettagliEnhance Health Project
Enhance Health Project ARPA Emilia Romagna Analisi dei dati ambientali dell area di Coriano Forlì 23-24 Novembre 2006 Forlì area industriale di Coriano Studio dell area di Coriano: 1 a fase (1999-2001)
DettagliATTIVITA PER LA CARATTERIZZAZIONE E IL MONITORAGGIO DI UN AREA DESTINATA A RIPASCIMENTO CON LE SABBIE PROVENIENTI DALL AREA PORTUALE CARRARA
ATTIVITA PER LA CARATTERIZZAZIONE E IL MONITORAGGIO DI UN AREA DESTINATA A RIPASCIMENTO CON LE SABBIE PROVENIENTI DALL AREA PORTUALE DI MARINA DI CARRARA Analisi chimiche per la valutazione di bioaccumulo
DettagliN Denominazione del sito Coordinate geografiche
Relazione sul monitoraggio dei metalli e metalloidi nelle deposizioniatmosferiche totali nell intorno dello stabilimento Ferriere Nord Sider Potenza sito nella zona industriale di Potenza dal 15/11/2018
DettagliELABORAZIONE DEI DATI, RISULTATI E DISCUSSIONE
4 ELABORAZIONE DEI DATI, RISULTATI E DISCUSSIONE 4.1 Analisi statistiche I dati raccolti sono stati sottoposti ad analisi statistiche sia con procedure univariate che multivariate. Sono state eseguite
DettagliCALCOLO BIODIVERSITÀ LICHENICA. ITIS Albert Einstein, Via Adda 6, 20871, Vimercate (MB)
CALCOLO DELLA BIODIVERSITÀ LICHENICA IL BIOMONITORAGGIO L utilizzo degli organismi viventi nel monitoraggio ambientale prende il nome di biomonitoraggio e può essere ricondotto a due differenti categorie
DettagliRelazione Finale dell attività di Ricerca
Allegato 5 Relazione Finale dell attività di Ricerca Beneficiario CHIARA PIERSANTI Soggetto ospitante ARPA UMBRIA (Sede di Terni) Tutor Dott. Arch. CAMILLO LEONARDI Periodo di riferimento dal 10/04/2007
DettagliSECONDO REPORT INTERMEDIO AGGIORNAMENTO AL 25 SETTEMBRE INDAGINE AMBIENTALE Campagna di misura della Qualità dell aria
PAT/RFS305-03/11/2017-0600131 AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE Settore tecnico per la tutela dell ambiente U.O. aria, agenti fisici e bonifiche Via Mantova, 16 38122 Trento P +39 0461
DettagliComune di Castelnovo Sotto
Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA - - Comune di A cura di: Servizio Sistemi Ambientali Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria
DettagliARPAB, via della Fisica, 18C/D Potenza-P. I. C.F Centralino Fax
CAMPAGNA MONITORAGGIO E METALLI IN TRACCIA POTENZA P.zza VITTORIO EMANUELE ANNO 12 1 Gestione Manutenzione ed Elaborazione a cura di: Ufficio Aria, Dip. prov. Potenza P.I. Giuseppe Taddonio P.I. Rocco
DettagliConvenzione tra ARPA FVG e Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste
Dipartimento di SCIENZE DELLA VITA Convenzione tra ARPA FVG e Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Confronto della capacità di accumulo di due specie di licheni epifiti
DettagliCapitolo 6 Risultati pag Confronto termovalorizzatore a Ponte di Maccione sorgenti puntuali principali
Capitolo 6 Risultati pag. 427 Confronto termovalorizzatore a Ponte di Maccione sorgenti puntuali principali Il confronto è stato effettuato calcolando, per ogni recettore considerato nella simulazione,
DettagliANAS S.p.A. Compartimento per la viabilità della Basilicata Via Nazario Sauro POTENZA
ANAS S.p.A. Compartimento per la viabilità della Basilicata Via Nazario Sauro 8 POTENZA Insediamento indagato: S.S. 6 Jonica LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA VARIANTE DI NOVA SIRI CON ADEGUAMENTO DELLA SEZIONE
DettagliMonitoraggio di metalli in aria ambiente e loro deposizione al suolo presso un area soggetta a bonifica
Monitoraggio di metalli in aria ambiente e loro deposizione al suolo presso un area soggetta a bonifica Erbetta L. 1, Scagliotti E. 1, Bianchi D. 1, Otta C. 1, Ameglio V. 1, Mensi G. 1, Pitasi F. 2 1 ARPA
DettagliRegione Lazio: esperienze a confronto
Convegno: Reti di Biomonitoraggio dei licheni nell Italia centrale Terni, 16-12 12-20092009 Regione Lazio: esperienze a confronto Valerio Genovesi & Sonia Ravera Regione Lazio: esperienze a confronto VITERBO:
Dettagli2. CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTI PORTUALI
2. CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTI PORTUALI Come già evidenziato la caratterizzazione dei sedimenti portuali oggetto di escavo deve essere sempre condotta ai sensi del D.M. 24.01.1996 dal momento che tale
DettagliLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA
LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA CONFIGURAZIONE DELLA RETE Il sistema di controllo della qualità dell aria in Valle d Aosta è finalizzato al monitoraggio della qualità dell aria dell intero
DettagliDirezione Scientifica Centro Regionale Aria
E-mail: ds@ Direzione Generale ARPA Puglia ARPA Puglia DAP ARPA Puglia Lecce Oggetto: Valutazione metalli nel PM10 ex D.Lgs. 155/2010 Muro Leccese (LE) Si integra la precedente relazione tecnica del CRA
DettagliLa qualità dell aria nella città di Aosta
La qualità dell aria nella città di Aosta Principali fonti di inquinamento della città Riscaldamento domestico Traffico veicolare Industria Le misure della rete di monitoraggio ad Aosta Particolato Ossidi
DettagliMISURE DI PM10 E METALLI IN QUALITÀ DELL ARIA IN AOSTA Aggiornamento ad agosto 2013
MISURE DI PM10 E METALLI IN QUALITÀ DELL ARIA IN AOSTA Aggiornamento ad agosto 1. Premessa Nella presente relazione vengono riportate le serie storiche dei dati di qualità dell aria rilevati nella città
DettagliMISURE DI PM10 E METALLI IN QUALITÀ DELL ARIA IN AOSTA Aggiornamento a dicembre 2013
MISURE DI PM10 E METALLI IN QUALITÀ DELL ARIA IN AOSTA Aggiornamento a dicembre 2013 1. Premessa Nella presente relazione vengono riportate le serie storiche dei dati di qualità dell aria rilevati nella
DettagliQUALITÀ DELL ARIA NELLA PIANA DI AOSTA ATTIVITÀ DI MISURA DELLE DEPOSIZIONI ATMOSFERICHE
QUALITÀ DELL ARIA NELLA PIANA DI AOSTA ATTIVITÀ DI MISURA DELLE DEPOSIZIONI ATMOSFERICHE Aggiornamento dati al 31-12-215 LA NORMATIVA La deposizione totale è definita dal Dlgs 155/21 (art. 2- Definizioni)
DettagliCONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE
CONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE Il monossido di carbonio è un inquinante da traffico caratteristico delle aree urbane a circolazione congestionata. CLASSIFICAZIONE TEMA SOTTOTEMA
Dettagli(Approccio preliminare al) Monitoraggio dei suoli in Veneto: rischio di erosione, contenuto di carbonio organico e di metalli pesanti
(Approccio preliminare al) Monitoraggio dei suoli in Veneto: rischio di erosione, contenuto di carbonio organico e di metalli pesanti Adriano Garlato ARPAV Servizio Osservatorio Suolo e Rifiuti Verso una
DettagliCapitolo 6 Risultati pag Figura Visualizzazione della mappa di concentrazione media annua per il Pb.
Capitolo 6 Risultati pag. 227 6.1.7. Piombo (Pb) Figura 6.10. Visualizzazione della mappa di concentrazione media annua per il Pb. I valori di concentrazione calcolati per il piombo come effetto dovuto
DettagliLaboratorio Mobile Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena. Campagna di monitoraggio della QUALITÀ DELL ARIA
Sezione Provinciale di Forlì-Cesena Viale Livio Salinatore, 2 47121 - Forlì Tel. 543/4514111 Fax 543/451451 E-mail: sezfo@arpa.emr.it Servizio Sistemi Ambientali Area Monitoraggio e Valutazione Aria Amministrazione
DettagliCOMUNICATO STAMPA RELATIVO ALLE ATTIVITA SVOLTE NELL ANNO 2007 DAL DIPARTIMENTO ARPAM DI MACERATA
COMUNICATO STAMPA RELATIVO ALLE ATTIVITA SVOLTE NELL ANNO 2007 DAL DIPARTIMENTO ARPAM DI MACERATA Ad integrazione del precedente comunicato stampa relativo alle attività svolte nell anno 2007 dal dipartimento
DettagliIL TERMOVALORIZZATORE DI GRANAROLO DELL EMILIA: DALLA 1 ALLA 2 FASE
IL TERMOVALORIZZATORE DI GRANAROLO DELL EMILIA: DALLA 1 ALLA 2 FASE Vito Belladonna Annamaria Colacci Vanes Poluzzi ARPA Sezione Provinciale di Bologna 1 PROTOCOLLO - 1 FASE DI MONITORAGGIO (ANNI 1998-2000)
DettagliMONITORAGGIO DELL ESPOSIZIONE ALL INQUINAMENTO DA PIOMBO IN UN GRUPPO DI COMMERCIANTI IN ALCUNE ZONE DI PALERMO
A. Milone, D. Arnone, V. Baiamonte, F. Campione 35 MONITORAGGIO DELL ESPOSIZIONE ALL INQUINAMENTO DA PIOMBO IN UN GRUPPO DI COMMERCIANTI IN ALCUNE ZONE DI PALERMO A. Milone*, D. Arnone*, V. Baiamonte*,
DettagliCaffaro e Brescia I nuovi dati. Valori di fondo dei POPs. Brescia, 20 ottobre 2015 Dott. Ing. Marco Ciccarelli
Caffaro e Brescia I nuovi dati Valori di fondo dei POPs Brescia, 20 ottobre 2015 Dott. Ing. Marco Ciccarelli Punti di prelievo 30 campioni puntuali di terreno agrario secondo la UNI EN ISO 19258. Per il
DettagliCapitolo 6 Risultati pag. 349
Capitolo 6 Risultati pag. 349 Figura 6.106. Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per toluene. Capitolo 6 Risultati pag. 350 I valori medi di concentrazione di toluene dovuti alle sole sorgenti
DettagliPROVINCIA DI MILANO COMUNE DI BUCCINASCO. oggetto: NOTA DESCRITTIVA DELL INDAGINE AMBIENTALE INTERNA. Tel Fax
progetti per l ambiente PROVINCIA DI MILANO COMUNE DI BUCCINASCO Via Osnaghi la società incaricata: Lybra ambiente e territorio S.r.l. Via E. Caviglia, 3 20139 Milano tel +39 02 45470559 / 45470899 fax
DettagliDipendenza del Potenziale Ossidativo dalla Composizione Chimica di Campioni di PM10 e di PM2.5
Dipendenza del Potenziale Ossidativo dalla Composizione Chimica di Campioni di PM10 e di PM2.5 Salvatore Romano 1, Maria Chiara Pietrogrande 2, Maria Rita Perrone 1, Francesco Mannarini 2, Roberto Udisti
DettagliGestione della rete anno RELAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA Premessa
OSSERVAZIONI DEL MODA SULLO STUDIO DI TIRRENO POWER REALIZZAZIONE E GESTIONE DI UNA RETE DI BIOMONITORAGGIO TERRESTRE NEL TERRITORIO CIRCOSTANTE LA CENTRALE TERMOELETTRICA VADO LIGURE Gestione della rete
DettagliComposizione chimica della polvere stradale
Composizione chimica della polvere stradale Alessandra Pantaleo Giuseppe Fossati ARPA Lombardia Settore Monitoraggi Ambientali Modellistica qualità dell'aria e inventari inemar@arpalombardia.it Risospensione
DettagliDISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2017 33,1% attività produttive 55,7% attività di servizio e/o commerciali 8,3% attività temporanee
DettagliBiodiversità. Qualità dell aria
Biodiversità Bioindicatori Metodo IBL Licheni Fiorenzuola Più licheni Meno inquinamento Qualità dell aria Biodiversità Diversità genetica Diversità Diversità di di specie SPECIE LICHENICHEI Diversità di
DettagliLE METALLOTIONEINE COME BIOMARCATORI DELL INQUINAMENTO DA METALLI
LE METALLOTIONEINE COME BIOMARCATORI DELL INQUINAMENTO DA METALLI Candidato: Giulia Russo Matricola: 245949 Relatrice: Prof.ssa Maria Marino Anno accademico: 2008/2009 Tavola periodica degli elementi METALLI
DettagliTRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS - GALLERIA DI SICUREZZA - LOTTO 2 OPERE CIVILI LATO ITALIA
TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS - GALLERIA DI SICUREZZA - LOTTO 2 OPERE CIVILI LATO ITALIA MONITORAGGIO AMBIENTALE - FASE ANTE OPERAM Componente atmosfera Obiettivi specifici Descrizione dell area oggetto
DettagliTipologie: crostosi
Licheni Tipologie: crostosi Fogliosi Fruticosi Composti Schemi Bioindicatori 1. mancanza di apparato radicale per cui il metabolismo dei licheni dipende quasi esclusivamente dalle deposizioni secche e
DettagliLa Carta Pedo-geochimica della pianura emiliano-romagnola in scala 1: : metodo e possibili applicazioni
La Carta Pedo-geochimica della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000: metodo e possibili applicazioni Amorosi Alessandro, Guermandi Marina, Marchi Nazaria, Sammartino Irene Evento Speciale sul
DettagliBIOGEN CHIVASSO Srl di Chivasso (TO)
Arpa Piemonte Dipartimento di Torino BIOGEN CHIVASSO Srl di Chivasso (TO) Impianto di di cogenerazione alimentato da da fonte rinnovabile (olio vegetale) 23 Febbraio 205 ASSETTO IMPIANTISTICO L impianto
DettagliL USO DEI MUSCHI COME BIOINDICATORI DI INQUINAMENTO AMBIENTALE: QUANTO INQUINANO GLI AEREI?
PREMIO NAZIONALE FEDERCHIMICA GIOVANI Chimica, la scienza che muove il mondo B00297 - Istituto Figlie di Betlem L USO DEI MUSCHI COME BIOINDICATORI DI INQUINAMENTO AMBIENTALE: QUANTO INQUINANO GLI AEREI?
DettagliCAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA COMUNE DI TORCHIAROLO
Pag. 1 CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA COMUNE DI TORCHIAROLO SOSTANZE MONITORATE: PM 10 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA: Monitor istantaneo per particolato ambientale PM10 HAZ DUST Modello EPAM
DettagliBiomonitoraggio di elementi in traccia tramite licheni nel territorio di Monfalcone e comuni limitrofi - Presentazione dei risultati
Biomonitoraggio di elementi in traccia tramite licheni nel territorio di Monfalcone e comuni limitrofi - Presentazione dei risultati Prof. Mauro Tretiach Dipartimento di Scienze della Vita, Università
DettagliRETE DI MONITORAGGIO DELLE DEPOSIZIONI ATMOSFERICHE
RETE DI MONITORAGGIO DELLE DEPOSIZIONI ATMOSFERICHE AO-PEP: Aosta - Pépinière AO-PL: Aosta - P.zza Plouves AO-QD: Aosta - Quartiere Dora CH-PF: Charvensod Plan Felinaz AO-LIC: Aosta Via Liconi CADMIO valori
DettagliComune di Vittorio Veneto
Dipartimento Provinciale di Treviso IL MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO Comune di Vittorio Veneto Periodi di indagine: 4 Ottobre 2001 24 Febbraio 2002 (semestre freddo) 13
DettagliIl Il controllo della qualità dell aria nella Provincia di Rimini
Giornata Nazionale A.M.M.I. Tavola rotonda Curiamo l Ambiente per curare la salute Il Il controllo della qualità dell aria nella Provincia di Rimini A cura di: Dott. Marco Zamagni Responsabile Area Monitoraggio
DettagliCOMMENTO RELATIVO ALL ANALISI DEI DATI DI BTEX IN LOCALITÀ PANZANO (MONFALCONE) 01 MAGGIO 30 GIUGNO 2018
COMMENTO RELATIVO ALL ANALISI DEI DATI DI BTEX IN LOCALITÀ PANZANO (MONFALCONE) 01 MAGGIO 30 GIUGNO 2018 Premessa Nella presente relazione vengono riportati i dati inerenti alle concentrazioni di BTEX
DettagliServizio Sistemi Ambientali Viale Fontanelli, Modena - Tel Fax
Sezione Provinciale di Modena Viale Fontanelli, 23 41121 Modena - Tel. 059 433611 - Fax 059 433658 e-mail: urpmo@arpa.emr.it pec: aoomo@cert.arpa.emr.it Servizio Sistemi Ambientali Viale Fontanelli, 23
DettagliN Denominazione del sito Coordinate geografiche
Relazione sul monitoraggio dei metalli e metalloidi nelle deposizioni atmosferiche totali nell intorno dello Stabilimento Ferriere Nord Sider Potenza - Zona Industriale di Potenza. Dott.ssa Marica Martino,
Dettagli11. LA QUALITA DELL ARIA NEL COMUNE DI BOVOLONE
11. LA QUALITA DELL ARIA NEL COMUNE DI BOVOLONE 11.1. Introduzione Il comune di Bovolone si colloca in posizione intermedia tra le città di Verona e di Rovigo nella pianura veneta. Le principale via di
DettagliProgramma sperimentale di monitoraggio della qualità del compost domestico: esiti della seconda fase di approfondimento relativo ai metalli.
Programma sperimentale di monitoraggio della qualità del compost domestico: esiti della seconda fase di approfondimento relativo ai metalli. 1. Introduzione Dall analisi dei risultati analitici ottenuti
DettagliConvenzione tra ARPA FVG e Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste
7 8 9 0 7 8 Dipartimento di SCIENZE DELLA VITA Convenzione tra ARPA FVG e Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Confronto della capacità di accumulo di due specie di licheni
DettagliLa stazione di monitoraggio della qualità dell aria del Parco Aldo Mei a Beinasco. Relazione 2012 e aggiornamento 2013
La stazione di monitoraggio della qualità dell aria del Parco Aldo Mei a Beinasco Relazione 2012 e aggiornamento 2013 Come viene monitorata la qualità dell aria nell intorno dell impianto? Complessivamente,
DettagliSituazione meteorologica
Situazione meteorologica Ad integrazione della presentazione dei dati rilevati nella rete di monitoraggio della qualità dell aria, si riportano in maniera sintetica i dati relativi ai parametri meteorologici
DettagliCAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA. - Laboratorio Mobile - Comune di Bagnolo
Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA - - Comune di A cura di: Servizio Sistemi Ambientali Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria
DettagliMONITORAGGIO DELLA QUALITÁ DELL ARIA NEL COMUNE DI CASTELVETRANO
MONITORAGGIO DELLA QUALITÁ DELL ARIA NEL COMUNE DI CASTELVETRANO A cura del S.T. 2.2 Monitoraggio Aria Dirigente Dott. Gaetano Capilli Relazione e Gestione Tecnica del Laboratorio Mobile Collaborazione
DettagliGEOLOGIA TECNICA sas di Vorlicek P.A. & C
Provincia di Comune di Committente TREVISO FARRA DI SOLIGO E PIEVE DI SOLIGO ATS s.r.l. Provincia di Comune di Committente TREVISO FARRA DI SOLIGO E PIEVE DI SOLIGO ATS s.r.l. INTRODUZIONE... 3 CARATTERIZZAZIONE
DettagliCARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA PROVINCIA DI BARLETTA-ANDRIA-TRANI PARTE VIII VOCAZIONI FAUNISTICHE E IDONEITÀ AMBIENTALE STARNA
CARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA PROVINCIA DI BARLETTA-ANDRIA-TRANI PARTE VIII VOCAZIONI FAUNISTICHE E IDONEITÀ AMBIENTALE STARNA UNIVERSITÀ DI PAVIA DOTT. ALBERTO MERIGGI DOTT. GIANPASQUALE CHIATANTE
DettagliLa qualità ambientale
IL INCONTRARE CTN_ACE IL CTN_ACE La qualità ambientale Autori Giorgio Catenacci, Donata Lerda, Elisabetta Di Caprio, Francesca Fornasier Obbiettivo dell attività Valutare le potenziali linee di sviluppo
DettagliCORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CHIMICA, DEI MATERIALI E DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE TESI DI LAUREA Analisi dei dati di due campagne
DettagliARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari. Rapporto sui livelli di Benzo(a)Pirene e metalli pesanti nel PM 10 in Puglia
Rapporto sui livelli di Benzo(a)Pirene e metalli pesanti nel PM 10 in Puglia Anno 2014 ARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari Corso Trieste 27 Bari INTRODUZIONE Il Rapporto
DettagliCAMPAGNA di RILEVAMENTO della QUALITA' DELL'ARIA
Pagina : 1/22 CAMPAGNA di RILEVAMENTO della QUALITA' DELL'ARIA c/o Comune di Candelo sito in via Cerventi campagna effettuata con mezzo mobile: dal 4 maggio al 1 giugno 215 (MM_ Via Cerventi_Candelo Bi)
DettagliMONITORAGGIO DELLA QUALITÁ DELL ARIA NEL PORTO DI TRAPANI
MONITORAGGIO DELLA QUALITÁ DELL ARIA NEL PORTO DI TRAPANI A cura del S.T. 2.2 Monitoraggio Aria Dirigente Dott. Gaetano Capilli Relazione e Gestione Tecnica del Laboratorio Mobile Collaborazione Tecnica
DettagliValutazione della qualità dell aria Via Prato del Comune di Jesi
PREMESSA Valutazione della qualità dell aria Via Prato del Comune di Jesi L'indagine è stata effettuata con il Laboratorio Mobile della Provincia di Ancona per valutare la qualità dell aria nell area urbana
DettagliIL MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO. Comune di Monfumo
IL MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO Comune di Periodi di indagine: 10 14 Ottobre 2006 03 Maggio 04 Giugno 2007 11 Dicembre 2007 31 Gennaio 2008 Realizzato a cura di A.R.P.A.V.
Dettagli13. LA QUALITA DELL ARIA NEL COMUNE DI SAN BONIFACIO
13. LA QUALITA DELL ARIA NEL COMUNE DI SAN BONIFACIO 13.1. Introduzione Il comune di San Bonifacio sorge lungo la strada statale 11 e si trova in posizione equidistante dai capoluoghi di provincia di Verona
DettagliARPA PUGLIA Agenzia regionale per la prevenzione Tel. 08 e la protezione dell ambiente
E-mail: ds@ Direzione Generalee ARPA Puglia ARPA Puglia DAP ARPA Puglia Lecce Oggetto: Valutazione metalli nel PM10 ex D.Lgs. 155/2010 ZOLLINO (LE) Con il presente report, si integrano le precedenti relazioni
DettagliCapitolato d Oneri Prescrizioni per la redazione elaborati
Affidamento dei servizi di supporto al gruppo di progettazione ANAS per le attività di studio e di indagini archeologiche nell ambito del Progetto Definitivo di Adeguamento e messa in sicurezza della SS
DettagliINQUINANTI MONITORATI DALLA RETE VALUTAZIONE DEI DATI
Cap. 4 INQUINANTI MONITORATI DALLA RETE VALUTAZIONE DEI DATI 4.1 Quadro normativo vigente Il D.Lgs. n. 351/99 (recepimento della direttiva 96/62/CE) in materia di valutazione e gestione della qualità dell
DettagliINDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO CON STAZIONE MOBILE
INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO CON STAZIONE MOBILE Comune Cortemaggiore Report dei dati Servizio Sistemi Ambientali Eccellenza CEM, Rumore Responsabile: Dott.ssa Silvia Violanti arpa - Sezione
DettagliReport Monitoraggio Traffico
213 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Capriano del Colle nel periodo da 3/8/213 al 5/8/213 Redatta Geom. Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa...
DettagliCONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA
CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA Valeria Bottura, C. Desandré, E. Imperial, Leo Cerise ARPA Valle d Aosta, Loc. Grande Charrière 44, 11020 St.
DettagliRILEVAZIONE DEI METALLI NEL TERRENO DEL TERRITORIO COMUNALE DI LEVICO TERME, PER LA DEFINIZIONE DEL FONDO NATURALE
CONVEGNO DALL EMERGENZA DELLE BONIFICHE AD UNA GESTIONE CONSAPEVOLE DEL TERRITORIO 3 e 4 luglio 28 Centro Congressi della Cooperazione via Segantini, 1 Trento RILEVAZIONE DEI METALLI NEL TERRENO DEL TERRITORIO
DettagliCAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ
ARPAT Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI LUCCA 551 LUCCA Via A. Vallisneri, 6 - Tel. 553261 Fax 5553568 P.I. e C.F.: 468619481 cl. DP_LU.1.35.2/1 CAMPAGNA
DettagliCAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA' DELL'ARIA - ARPA DAL 11/12/2013 AL 16/01/2014
CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA' DELL'ARIA - ARPA DAL 11/12/2013 AL 16/01/2014 In Via Comunale Rovere, nel parcheggio antistante il nuovo Polo Scolastico, è stata installata, dal 11/12/2013 al 16/01/2014,
DettagliInquinamento da particolatoaerodisperso nella Cittàdi Torino
Inquinamento da particolatoaerodisperso nella Cittàdi Torino sistema di monitoraggio di qualità dell aria La rete gestita dal Dipartimento di Torino di Arpa Piemonte è inserita nel Sistema Regionale di
Dettagli7 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI DI ORIGINE INDUSTRIALE NELLA ZONA DI CERASOLO AUSA IN PROVINCIA DI RIMINI
7 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI DI ORIGINE INDUSTRIALE NELLA ZONA DI CERASOLO AUSA IN PROVINCIA DI RIMINI 7.1 Introduzione I modelli sono uno strumento per la valutazione della qualità
DettagliLo stato dell inquinamento della Conca Ternana
Lo stato dell inquinamento della Conca Ternana A cura di Dott. Marco Pompei Luca Proietti Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell Umbria La Normativa Il D.Lgs 155/2010 Attuazione della direttiva
DettagliCapitolo 6 Risultati pag. 382
Capitolo 6 Risultati pag. 382 generazione del calore per riscaldamento urbano, ed è comunque uniformemente distribuita sui quadranti interessati dal teleriscaldamento, con maggiore effetto su quelli più
DettagliLaboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI MESSINA Via Campo delle Vettovaglie10/08/ /09/2006
Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI MESSINA Via Campo delle Vettovaglie10/08/2006-05/09/2006 A cura del Servizio Tecnico IV-Atmosfera Dirigente Dott. Capilli Laboratorio
DettagliLaboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI CATANIA 03/05/ /05/2006. A cura del Servizio
Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI CATANIA //26-//26 A cura del Servizio Tecnico IV-Atmosfera Dirigente Dott. Capilli Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento
DettagliATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA
1 / 20 ST-001 ALLEGATO I ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 20 ST-001 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI METEOCLIMATICHE Gli impianti di trattamento e di compressione gas della Concessione Stoccaggio
DettagliValutazione metalli nel PM10 ex D.Lgs. 155/2010 ANNO Siti di monitoraggio in provincia di Taranto
Valutazione metalli nel PM10 ex D.Lgs. 155/2010 ANNO 2017 Siti di monitoraggio in provincia di Taranto 1 di20 CENTRO REGIONALE ARIA ARPA PUGLIA Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell
DettagliCHIMICA ANALITICA AMBIENTALE (4 CFU, 32 ore frontali) Dott.ssa Mara Mirasoli - Dipartimento di Chimica G. Ciamician
Chimica analitica ambientale Quarto anno, II ciclo 4 CFU (32 ore frontali) Mara Mirasoli Dipartimento di Chimica G. Ciamician mara.mirasoli@unibo.it Composti organici in generale Pesticidi, composti aromatici,
DettagliDipartimento Provinciale di Treviso DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO
Dipartimento Provinciale di Treviso IL MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO Comune di San Vendemiano Periodi di indagine: 9 Febbraio 6 Marzo 2002 (semestre freddo) 31 Marzo 18
DettagliPORTE APERTE ALL ARPA
PORTE APERTE ALL ARPA ISERNIA, 10 GIUGNO 2010 PALAZZO DELLA PROVINCIA SALA GIALLA LE ATTIVITA DI ARPA MOLISE PER L EDUCAZIONE AMBIENTALE ED I RAPPORTI COL MONDO DELLA SCUOLA Annamaria Manuppella ARPA MOLISE
Dettagli8 BIOMONITORAGGIO DELL OZONO TROPOSFERICO. 8.1 Il Biomonitoraggio
8 BIOMONITORAGGIO DELL OZONO TROPOSFERICO 8.1 Il Biomonitoraggio Il monitoraggio dell inquinamento mediante l uso di organismi viventi prende il nome di biomonitoraggio. Viene definito bioindicatore un
DettagliComune di San Martino in Rio
Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA - - Comune di A cura di: Servizio Sistemi Ambientali Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria
Dettagli