GESTIONE RIFIUTI: REGISTRI, FORMULARI E SISTRI
|
|
- Gustavo Berti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 GESTIONE RIFIUTI: REGISTRI, FORMULARI E SISTRI MODULO C CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.LGS.195/03 LANCENIGO (TV), 9 DICEMBRE 2014
2 Inquadramento normativo in materia di gestione dei rifiuti La gestione dei rifiuti in Italia è regolamentata dalla parte IV (artt ) del D.Lgs.N. 152/2006 e s.m. e i. (recepimento del c.d. «Decreto Ronchi» del 1997) Tale disciplina è ispirata ai principi di: Precauzione Prevenzione Proporzionalità Responsabilizzazione Cooperazione La gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente gerarchia: prevenzione; preparazione per il riutilizzo; riciclaggio; recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia; smaltimento. di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, distribuzione, utilizzo e consumo di beni da cui originano rifiuti. 2 divieti alla base della normativa in tema di rifiuti: 1. Divieto di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul/nel suolo e/o nelle acque superficiali e sotterranee (art. 192); 2. Divieto di miscelazione di rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi e/o categorie diverse di rifiuti pericolosi tra loro (art. 187).
3 Soggetti obbligati vs adempimenti ambientali (rifiuti) FIR Registro C/S MUD SISTRI Produttori di rifiuti Trasportatori Recuperatori/smaltitori Rottamatori/Frantumatori/Demolitori Consorzi Intermediari Albo Gestori Ambientali
4 Responsabilità della gestione dei rifiuti (Art. 188) Il produttore iniziale o altro detentore di rifiuti provvedono direttamente al loro trattamento, oppure li consegnano ad un intermediario, ad un commerciante, ad un ente o impresa che effettua le operazioni di trattamento dei rifiuti, o ad un soggetto pubblico o privato addetto alla raccolta dei rifiuti, in conformità agli articoli 177 e 179. produttore iniziale o altro detentore non iscritto a SISTRI conserva la responsabilità per l intera catena di trattamento produttore iniziale o altro detentore iscritto a SISTRI la responsabilità di ciascuno di tali soggetti è limitata alla rispettiva sfera di competenza stabilita da SISTRI soggetti non iscritti a SISTRI che, ai sensi dell art. 212, c. 8, raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi èesclusa: a) in caso convenzione per il conferimento di rifiuti al servizio pubblico di raccolta; b) in caso di conferimento a soggetti autorizzati alle attività di recupero o di smaltimento, a condizione che il produttore sia in possesso del formulario controfirmato e datato in arrivo dal destinatario entro 3 mesi dalla data di conferimento dei rifiuti al trasportatore
5 Sanzioni Registri, FIR, MUD, SISTRI art. 258 commi 1, 2 e 3 del D.Lgs.n. 152/2006 e successive modificazioni art. 258 comma 5 del D.Lgs.n. 152/2006 e successive modificazioni art. 258 comma 4 del D.Lgs.n. 152/2006 e successive modificazioni REGISTRI C/S FIR MUD SISTRI art. 258 commi 5-bis e 5-ter del D.Lgs.n. 152/2006 e successive modificazioni Fino al 31 dicembre 2014 le sanzioni di cui agli artt. 260-bis e 260-ter del D.Lgs.n. 152/2006 e successive modificazioni, non si applicano.
6 Rifiuti - Definizione, criterio di identificazione ed esclusioni RIFIUTO: «qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi»(art. 183) classificazione secondo l'origine rifiuti urbani rifiuti speciali a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g); c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettereb),c)ede). a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell art c.c.; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 184-bis; c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie;
7 Rifiuti - Definizione, criterio di identificazione ed esclusioni classificazione secondo le caratteristiche di pericolosità rifiuti pericolosi rifiuti non pericolosi Sono rifiuti pericolosi quelli che recano le caratteristiche di cui all allegato I. L elenco dei rifiuti di cui all allegato D (Codici CER) include i rifiuti pericolosi e tiene conto dell origine e della composizione dei rifiuti e, ove necessario, dei valori limite di concentrazione delle sostanze pericolose. Esso è vincolante per quanto concerne la determinazione dei rifiuti da considerare pericolosi. L'attribuzione delle caratteristiche di pericolo «tossico» «molto tossico» «nocivo», «corrosivo» «irritante» «cancerogeno» «tossico per la riproduzione» «mutageno» «ecotossico» Elenco dei rifiuti istituito dalla Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio è effettuata secondo i criteri stabiliti nell'allegato VI, della direttiva 67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967 e successive modifiche e integrazioni, (classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose)
8 Rifiuti Caratteristiche di pericolo (Allegato I) H1 «Esplosivo»: sostanze e preparati che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili agli urti e agli attriti più del dinitrobenzene; H2 «Comburente»: sostanze e preparati che, a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, presentano una forte reazione esotermica; H3-A «Facilmente infiammabile»: sostanze e preparati: liquidi il cui punto di infiammabilità è inferiore a 21 C (compresi i liquidi estremamente infiammabili), o -che a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi, o solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo l'allontanamento della sorgente di accensione, o gassosi che si infiammano a contatto con l'aria a pressione normale, o che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose; H3-B «Infiammabile»: sostanze e preparati liquidi il cui punto di infiammabilità è pari o superiore a 21 C e inferiore o pari a 55 C; H4 «Irritante»: sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria; H5 «Nocivo»: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute di gravità limitata; H6 «Tossico»: sostanze e preparati (comprese le sostanze e i preparati molto tossici) che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi, acuti o cronici e anche la morte;
9 Rifiuti Caratteristiche di pericolo (Allegato I) H7 «Cancerogeno»: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il cancro o aumentarne l incidenza; H8 «Corrosivo»: sostanze e preparati che, a contatto con tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva; H9 «Infettivo»: sostanze contenenti microrganismi vitali o loro tossine, conosciute o ritenute per buoni motivi come cause di malattie nell'uomo o in altri organismi viventi; H10 «Tossico per la riproduzione»: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre malformazioni congenite non ereditarie o aumentarne la frequenza; H11 «Mutageno»: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne l incidenza; H12 Rifiuti che, a contatto con l'acqua, l'aria o un acido, sprigionano un gas tossico o molto tossico; H13 «Sensibilizzanti» : sostanze o preparati che per inalazione o penetrazione cutanea, possono dar luogo a una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce effetti nefasti caratteristici; H14 «Ecotossico»: rifiuti che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più comparti ambientali. H15 Rifiuti suscettibili, dopo l eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un altra sostanza, ad esempio a un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate.
10 Rifiuti Operazioni di Recupero Qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all'interno dell'impianto o nell'economia in generale. R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 Operazione di recupero Utilizzazione principalmente come combustibile o come altro mezzo per produrre energia Rigenerazione/recupero di solventi Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese leoperazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) Riciclaggio/recupero dei metalli e dei composti metallici Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche Rigenerazione degli acidi o delle basi Recupero dei prodotti che servono a ridurre l inquinamento Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli R10 Trattamento in ambiente terrestre a beneficio dell agricoltura o dell ecologia R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10 R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 ar12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).
11 Rifiuti Operazioni di Smaltimento Qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando l operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia. D1 D2 D3 D4 D5 D6 D7 D8 D9 Deposito sul o nel suolo (ad esempio discarica) Operazione di smaltimento Trattamento in ambiente terrestre (ad esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli) Iniezioni in profondità (ad esempio iniezioni dei rifiuti pompabili in pozzi, in cupole saline o faglie geologiche naturali) Lagunaggio(ad esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune, ecc ) Messa in discarica specialmente allestita (ad esempio sistematizzazione in alveoli stagni,separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall ambiente). Scarico dei rifiuti solidi nell ambiente idrico eccetto l immersione Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino Trattamento biologico non specificato altrove, che dia origine acomposti o a miscugli che vengono eliminatisecondo uno dei procedimenti elencati da D1 a D12 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove, che dia origine acomposti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati da D1 a D12(ad esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc ) D10 Incenerimento a terra D11 Incenerimento in mare (Questa operazione è vietata dalla normativa UE e dalle convenzioni internazionali) D12 Deposito permanente (ad esempio sistemazione di contenitori in una miniera). D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni da D1 a D12. [In mancanza di un altro codice D appropriato, può comprendere le operazionipreliminari precedenti allo smaltimento, inclusi: pretrattamento, cernita,frammentazione, compattazione, pellettizzazione, essiccazione, triturazione, condizionamento o separazione prima di una delle operazioni da D1 a D12] D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13. D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni da D1 a D14 (escluso ildepositotemporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).
12 Rifiuti Elenco dei rifiuti CER (Allegato D) I diversi tipi di rifiuto inclusi nell'elenco sono definiti specificatamente mediante un codice a 6 cifre per ogni singolo rifiuto e i corrispondenti codici a 4 e a 2 cifre per i rispettivi capitoli. 20 capitoli (o classi) dell elenco Rifiuto da catalogare 107 fonti che generano il rifiuto (sottoclassi o sottocapitoli) 839 codici rifiuto Sì Appartiene ad una delle famiglie dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20? Sì È possibile attribuirgli un codice (ad esclusione dei codici 99? No No Sì Appartiene ad una delle famiglie dei capitoli 13, 14 e 15? Sì È possibile attribuirgli un codice appropriato? No No Prendere in considerazione il codice 99 preceduto dalle cifre del capitolo che corrisponde all'attività identificata CODICE Sì È possibile attribuirgli un codice appropriato del capitolo 16? No
13 Rifiuti Elenco dei rifiuti CER (Allegato D) La classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando il competente codice CER, ai sensi della decisione 2000/532/CE. La classificazione in ogni caso avviene prima che il rifiuto sia allontanato dal luogo di produzione. codice CER pericoloso «assoluto» codice CER non pericoloso «assoluto» con codici CER speculari, uno pericoloso ed uno non pericoloso è pericoloso senza alcuna ulteriore specificazione. Le proprietà di pericolo, definite da H1 ad H15, possedute dal rifiuto, devono essere determinate al fine di procedere alla sua gestione. è non pericoloso senza ulteriore specificazione. per stabilire se il rifiuto è pericoloso/non pericoloso debbono essere determinate le proprietà di pericolo che esso possiede.
14 REGISTRO DI CARICO SCARICO RIFIUTI Art. 190 D.Lgs. 152/2006 e s.m. e i. DM n. 148/1998
15 Registri di carico scarico rifiuti: soggetti obbligati 1. enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi 2. enti e impreseproduttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi i rifiuti da lavorazioni industriali e da lavorazioni artigianali; 3. enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi da potabilizzazione e altri trattamenti delle acque (attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi) 4. detentori di rifiuti (enti e imprese) che raccolgono e trasportano rifiuti o che effettuano operazioni di preparazione per il riutilizzo e di trattamento, recupero e smaltimento, compresi i nuovi produttori 5. in caso di trasporto intermodale, i soggetti ai quali sono affidati i rifiuti speciali in attesa della presa in carico degli stessi da parte dell'impresa navale o ferroviaria o dell'impresa che effettua il successivo trasporto(sistri) 6. intermediari e commercianti di rifiuti
16 Registri di carico scarico rifiuti: soggetti esclusi enti e imprese obbligati o che aderiscono volontariamente al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti SISTRI, dalla data di effettivo utilizzo operativo di detto sistema; attività di raccolta e trasporto di propri rifiuti speciali non pericolosi effettuate da enti e imprese produttori iniziali.
17 Registri C/S rifiuti: modelli e modalità Il registro di carico e scarico e composto da fogli numerati e vidimati Dalla Camera di Commercio e deve essere compilato secondo le modalità indicate nell'allegato C - Descrizione tecnica al DM n. 148/98 I registri di carico e scarico tenuti mediante strumenti informatici devono utilizzare carta a modulo continuo. I produttori di rifiuti non pericolosi hanno la facoltà di adempiere all'obbligo della tenuta del registro di carico e scarico anche con i seguenti registri, scritture e documentazione contabili: a) registri IVA di acquisto e vendite; b) scritture ausiliarie di magazzino di cui all'art. 14 del DPR 29 settembre 1973, n. 600 e s.m.; c) altri registri o documentazione contabile la cui tenuta sia prevista da disposizioni di legge. a condizione che
18 Registri C/S rifiuti: modelli e modalità a condizione che siano numerati e vidimati, siano integrati dal formulario, le annotazioni rispettino le cadenze stabilite, soddisfino le modalità indicate nell'allegato C del DM e contengano i seguenti elementi: data di produzione o di presa in carico e di scarico del rifiuto, il numero progressivo della registrazione e la data in cui il movimento viene effettuato; caratteristiche del rifiuto; quantità dei rifiuti prodotti all'interno dell'unita locale o presi in carico; eventuale ulteriore descrizione del rifiuto; numero del formulario che accompagna il trasporto dei rifiuti presi in carico o avviati ad operazioni di recupero o di smaltimento; eventuale intermediario o commerciante di cui ci si avvale.
19 Registri C/S rifiuti: modelli e modalità Le imprese che: PRODUCONO RECUPERANO SMALTISCONO TRASPORTANO RIFIUTI EFFETTUANO ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE/ COMMERCIO CON DETENZIONE DI RIFIUTI devono tenere il registro di cui all Allegato A.
20 Registri C/S rifiuti: modello A Attenzione! Alla voce "TIPO DI ATTIVITÀ": indicare la categoria di attività e la descrizione generale del tipo di trattamento effettuato sul rifiuto: separazione, trattamento chimico-fisico, trattamento biologico, inertizzazione, ecc...; Alla voce "CARATTERISTICHE DEL RIFIUTO": i numeri e le lettere riportati in corrispondenza delle possibili caratteristiche dei rifiuti devono essere utilizzati in sede di annotazione di un'operazione di C/S sul registro per individuare le caratteristiche proprie del rifiuto cui l'annotazionesiriferisce. (solo per le imprese che effettuano operazioni di recupero o di smaltimento)
21 Registri C/S rifiuti: modello A Scarico Carico del... n.... Formulario n.... del... Rif. operaz. di carico n.... Caratteristiche del rifiuto: a) CER... b) Descrizione... c) Stato fisico... d) Classi di pericolosità... e) Rifiuto dest. a ( ) smaltimento ( ) recupero Quantità: Kg... Litri... Metri cubi... Luogo di produzione e attività di provenienza del rifiuto: Intermediario/Comm. Denominazione... Sede... C.F.:... Iscrizione Albo N.... A n n o t a z i o n i Nelle operazioni di S è possibile fare riferimento alla Σdi più carichi Il numero progressivo C/S fa riferimento all anno solare di riferimento Stato fisico del rifiuto: 1. Solido pulverulento; 2. Solido non pulverulento; 3. Fangoso palabile; 4. Liquido Le classi di pericolosità vanno indicate solo nel caso di rifiuti pericolosi Il codice di attività relativo alla destinazione del rifiuto va indicato solo per le registrazioni di S Solitamente si tratta del p. stimato Il luogo di produzione e l'attività di provenienza dei rifiuti (vano indicati solo dai soggetti che effettuano attività di manutenzione a reti diffuse sul territorio e tengono i registri presso Unità centralizzate o di coordinamento
22 Registri C/S rifiuti: modello A Scarico Carico del... n.... Formulario n.... del... Rif. operaz. di carico n.... Caratteristiche del rifiuto: a) CER... b) Descrizione... c) Stato fisico... d) Classi di pericolosità... e) Rifiuto dest. a ( ) smaltimento ( ) recupero Quantità: Kg... Litri... Metri cubi... Luogo di produzione e attività di provenienza del rifiuto: Intermediario/Comm. Denominazione... Sede... C.F.:... Iscrizione Albo N.... A n n o t a z i o n i Nel campo annotazioni possono essere riportate tutte le informazioni utili per risalire a determinate problematiche riscontrate nelle operazioni relative ai C/S peso verificato a destino, parziale accettazione carico, smarrimento copie formulario, ecc
23 Registri C/S rifiuti: vidimazione I registri sono numerati e vidimati dalle Camere di Commercio territorialmente competenti. Sono numerati, vidimati e gestiticonleprocedureele modalità fissate dalla normativa sui registri IVA. Gli obblighi connessi alla tenuta dei registri di carico e scarico si intendono correttamente adempiuti anche qualora sia utilizzata carta formato A4, regolarmente numerata. La vidimazione è soggetta al pagamento di un diritto di segreteria pari a 25,00 /registro
24 Registri C/S rifiuti: vidimazione I registri di carico e scarico vidimati dall'agenzia delle Entrate (Rif. 2008) Secondo l'orientamento assunto dalla Provincia di Treviso ed alla nota del 12/02/08 diramata dalla Regione del Veneto, si informa che i registri attualmente in uso alle aziende, vidimati dall'agenzia delle Entrate possono essere utilizzati fino al loro esaurimento. Tempi di annotazione per enti e imprese produttori iniziali 10 dalla produzione e dallo scarico
25 Registri C/S rifiuti: luogo di conservazione i registri di carico e scarico sono tenuti presso ogni impianto di produzione o, nel caso in cui ciò risulti eccessivamente oneroso, nel sito di produzione, Modalità di conservazione Devono essere integrati con i formulari di identificazione, relativi al trasporto dei rifiuti, o con la copia della scheda del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti(sistri) trasmessa dall impianto di destinazione dei rifiuti stessi Tempi di conservazione Sono conservati per 5 anni dalla data dell ultima registrazione. Le informazioni contenute nel registro di carico e scarico sono rese disponibili in qualunque momento all'autorità di controllo qualora ne faccia richiesta.
26 Registro C/S- Sanzioni Tipologia Sanzione amm. pecuniaria Sanzione penale omissione tenuta registro o in modo incompleto I produttori di rifiuti pericolosi non inquadrati in un organizzazione di ente o di impresa che non adempiano all obbligo della tenuta del registro di carico e scarico con le modalità di cui all art. 1, comma1,dellal.25gennaio2006,n.29,eall art.6,comma1del DM 17 dicembre 2009 Se le indicazioni sono formalmente incomplete o inesatte ma i dati riportati nella comunicazione al catasto, nei registri di carico e scarico, nei formulari di identificazione dei rifiuti trasportati e nelle altre scritture contabili tenute per legge consentono di ricostruire le informazioni dovute ULA <
27 X * Residui di vernici o di sverniciatori solido H4 e H X Rifiuti liquidi acquosi contenenti inchiostro liquido X ABC866634/ * Residui di vernici o di sverniciatori 50 Peso verificato a destino: 57 kg solido H4 e H 5 l errore? 5 X D15 Dove si trova
28 X * Residui di vernici o di sverniciatori solido H4 e H X ABC866634/ X * Residui di vernici o di sverniciatori solido X D15 Rifiuti liquidi acquosi contenenti inchiostro liquido H4 e H 5 l errore? Dove si trova
29 Registri di carico scarico rifiuti Altri errori frequenti nella compilazione del Registro C/S compilazione a matita utilizzo di registro non vidimato cambio di unità locale ed utilizzo di un registro già vidimato errata compilazione di uno o più campi.
30 FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE RIFIUTI Art. 193 D.Lgs. 152/2006 e s.m. e i. DM n. 145/1998
31 Formulario di identificazione rifiuti (FIR) È il documento che «accompagna» il rifiuto nel tragitto produttore destinatario finale Il formulario deve essere emesso, da apposito bollettario a ricalco conforme sostanzialmente al modello riportato negli allegati A e B, dal produttore, o dal detentore dei rifiuti o dal soggetto che effettua il trasporto. Qualora siano utilizzati strumenti informatici i formulari devono essere stampati su carta a modulo continuo a ricalco. Il formulario è stampato su carta idonea a garantire che le indicazioni figuranti su una delle facciate non pregiudichino la leggibilità delle indicazioni apposte sull'altra facciata e deve essere compilato secondo le modalità indicate nell'allegato C. Durante il trasporto devono essere rispettate le norme vigenti che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura dei rifiuti pericolosi nonché le norme tecniche che disciplinano le attività di trasporto dei rifiuti.
32 FIR: soggetti non iscritti a SISTRI Per gli enti e le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti e non sono obbligati o non aderiscono volontariamente al SISTRI i rifiuti devono essere accompagnati da un formulario di identificazione dal quale devono risultare(almeno): nome ed indirizzo del produttore dei rifiuti e del detentore; origine, tipologia e quantità del rifiuto; impianto di destinazione; data e percorso dell'istradamento; nome ed indirizzo del destinatario. In ordine alla definizione del modello e dei contenuti del FIR, si applica il DM n. 145/98.
33 FIR: numerazione I formulari di identificazione devono essere numerati progressivamente anche con l'adozione di prefissi alfabetici di serie e sono predisposti dalle tipografie autorizzate dal Ministero delle finanze. Gli estremi dell'autorizzazione alle tipografie devono essere indicati su ciascuno dei predetti stampati, unitamente ai dati identificativi della tipografia. La fattura di acquisto dei formulari, dalla quale devono risultare gli estremi seriali e numerici degli stessi, deve essere registrata sul registro IVA-acquisti prima dell'utilizzo del formulario.
34 FIR: relazione con il registro carico scarico I formulari di identificazione costituiscono parte integrante dei registri di carico e scarico dei rifiuti prodotti o gestiti. A tal fine gli estremi identificativi del formulario dovranno essere riportati sul registro di carico e scarico in corrispondenza all'annotazione relativa ai rifiuti oggetto del trasporto, ed il numero progressivo del registro di carico e scarico relativo alla predetta annotazione deve essere riportato sul formulario che accompagna il trasporto dei rifiuti stessi.
35 FIR: vidimazione e conservazione I formulari di identificazione devono essere numerati e vidimati dagli uffici dell'agenzia delle entrate o dalle Camere di Commercio, o dagli uffici regionali e provinciali competenti in materia di rifiuti e devono essere annotati sul registro Iva acquisti. La vidimazione dei predetti formulari di identificazione è gratuita e non è soggetta ad alcun diritto o imposizione tributaria. Tempi di conservazione Le copie del formulario devono essere conservate per 5 anni. Le informazioni contenute nel registro di carico e scarico sono rese disponibili in qualunque momento all'autorità di controllo qualora ne faccia richiesta.
36 FIR: struttura e compilazione Il formulario di identificazione deve essere redatto in 4 esemplari, compilato, datato e firmato dal produttore dei rifiuti e controfirmate dal trasportatore che in tal modo dà atto di aver ricevuto i rifiuti. 1 copia del formulario deve rimanere presso il produttore e le altre 3, controfirmate e datate in arrivo dal destinatario, sono acquisite 1 dal destinatario e 2 dal trasportatore, che provvede a trasmetterne 1 al predetto produttore dei rifiuti.
37 Formulario rifiuti (FIR): soggetti obbligati enti e le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti e non sono obbligati o non aderiscono volontariamente al SISTRI non si applicano al trasporto di rifiuti urbani effettuato dal soggetto che gestisce il servizio pubblico, né ai trasporti di rifiuti non pericolosi effettuati dal produttore dei rifiuti stessi, in modo occasionale e saltuario, che non eccedano la quantità di 30 kg o di 30 litri, né al trasporto di rifiuti urbani effettuato dal produttore degli stessi ai centri di raccolta di cui all articolo 183, comma 1, lett. mm). Sono considerati occasionali e saltuari i trasporti di rifiuti, effettuati complessivamente per non più di 4volte l anno non eccedenti i 30 kg o 30 litri al giorno e, comunque, i 100 kg o 100 litri l anno.
38 In alto a destra sono indicati: i prefissi alfabetici di serie, il numero progressivo, la data di emissione di ogni singolo formulario. [1] dati identificativi del produttore o detentore che effettua la spedizione dei rifiuti (più l eventuale n. iscrizione all Albo delle imprese che effettuano attività di gestione rifiuti). [2] dati relativi all'impresa che effettua le operazioni di recupero o smaltimento (più l eventuale n. iscrizione all Albo delle imprese che effettuano attività di gestione rifiuti). [3] dati relativi alla impresa che effettua il trasporto dei rifiuti e il n. iscrizione all Albo delle imprese che effettuano attività di gestione rifiuti. Qualora si tratti di trasporto di rifiuti non pericolosi effettuato direttamente dal produttore dei rifiuti stessi i predetti dati dovranno essere sostituiti da apposita dichiarazione. [4] caratteristiche del rifiuto:(1. Solido pulverulento; 2. Solido non pulverulento; 3. Fangoso palabile; 4. Liquido) [5] indicazione se il rifiuto è destinato ad operazioni R o D; nel caso in cui il rifiuto sia destinato allo smaltimento in discarica, le caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti, necessarie per lo smaltimento in discarica. [6] la quantità di rifiuti trasportati espressa in kg. o in litri (in partenza o da verificare a destino) [7] percorso dei rifiuti trasportati (se diverso dal più breve). [8] l'indicazione se il rifiuto è o non è soggetto alle norme sul trasporto ADR/RID [9] firma per l'assunzione della responsabilità delle informazioni riportate nel FIR. [10] cognome e nome del conducente, l'identificativo del mezzo di trasporto, la data e l'ora di partenza [11] accettazione o meno del carico di rifiuti, la quantità di rifiuti ricevuta, la data, l'ora e la firma.
39 Verifica a destino del rifiuto Gli automezzi che trasportano rifiuti, arrivati all impianto finale, vengono sottoposti a procedure di accettazione prima della collocazione dei rifiuti nell area di scarico. Durante questa fase si provvede a: Il rifiuto, oggetto del conferimento, controllo visivo del rifiuto per verificarne la conformità fisica, deve ovviamente risultare conforme, pesatura fisicamente e chimicamente, alle controllo dei documenti di accompagnamento. analisi effettuate e ad eventuali schede descrittive che il mittente abbia fornito. Cosa può accadere durante l ispezione del carico (cosiddetta omologa )? Quando vengono osservate irregolarità o difformità da quanto dichiarato dal produttore, l impianto finale può/deve decidere di non accettare il carico (parzialmente o per intero), l'automezzo ritorna indietro dal produttore iniziale del rifiuto. Il destinatario finale compila la sezione del formulario nella quale sono previste e possibili, tre condizioni: accettato per intero accettato per seguente quantità (Kg o litri): respinto per le seguenti motivazioni:
Il Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti SISTRI
Il Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti SISTRI Classificazione ambiente > rifiuti > rifiuti gestione > adempimenti connessi alla gestione dei rifiuti Sommario Campo di applicazione Definizioni Adesione
DettagliMinistero dell'ambiente Decreto 1 aprile 1998, n. 145 (Gu 13 maggio 1998 n. 109)
Ministero dell'ambiente Decreto 1 aprile 1998, n. 145 (Gu 13 maggio 1998 n. 109) Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli
DettagliLinee guida compilazione formulario di identificazione rifiuti
Gestione e consulenza rifiuti elettronici e da ufficio v.2.0 del 06/09/2011 Linee guida compilazione formulario di identificazione rifiuti LINEE GUIDA PER LA COMPILAZIONE DEL FORMULARIO 2 Le presenti linee
DettagliLINEE GUIDA LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI DA PARTE DEL PRODUTTORE
LINEE GUIDA LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI DA PARTE DEL PRODUTTORE Le linee guida di seguito proposte rappresentano un Vademecum per la gestione dei rifiuti speciali originatisi dall attività produttiva
DettagliPrincipali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali
MODULO 3 Gestione dei rifiuti speciali Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali Dott. Michele Santoro I principali adempimenti amministrativi connessi alla produzione
DettagliD.M. 1 aprile 1998, n. 145
D.M. 1 aprile 1998, n. 145 D.M. n.145-01/04/1998: Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera
DettagliCICLO DI INCONTRI La competenza ambientale nell impresa: presupposti, requisiti, modalità operative
CICLO DI INCONTRI La competenza ambientale nell impresa: presupposti, requisiti, modalità operative Claudia SILVESTRO Alessandra TONELLI AREA AMBIENTE CONFINDUSTRIA UDINE RECUPERO E SMALTIMENTO RIFIUTI
Dettagli(il testo del decreto è aggiornato secondo le indicazioni della direttiva Ministero dell Ambiente del 9 aprile 2002)
Ministero dell'ambiente Decreto 1 aprile 1998, n. 148 Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m), e 18,
DettagliFORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE DEL RIFIUTO
FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE DEL RIFIUTO Il formulario è un documento di tipo formale che garantisce la tracciabilità del flusso dei rifiuti nelle varie fasi del trasporto, dal produttore/detentore al
DettagliRESPONSABILITA' NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DA C/D, TERRE E ROCCE DA SCAVO E TRASPORTO RIFIUTI DA SISMA
RESPONSABILITA' NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DA C/D, TERRE E ROCCE DA SCAVO E TRASPORTO RIFIUTI DA SISMA MANTOVA, 18 SETTEMBRE 2013 Relatore: Andrea Minari LA GESTIONE DEI RIFIUTI
DettagliGESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO
Corso di Formazione sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali Primo Anno 12-24 febbraio 2015 GESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO Lorella Di Giuseppe
DettagliSITO ISTITUZIONALE MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
SITO ISTITUZIONALE MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE www.sistri.it SISTRI L ENNESIMO TENTATIVO DI RIPARTENZA Quadro riferimento normativo Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 (Norme
DettagliDecreto Ministeriale 1 aprile 1998 n. 148
Decreto Ministeriale 1 aprile 1998 n. 148 Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m), e 18, comma 4, del
DettagliFINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N
NOTA ESPLICATIVA AI FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N. 101, SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SISTRI
DettagliCome ogni anno, la scadenza per la presentazione del MUD è il 30 aprile 2016. PRINCIPALI NOVITA DEL MUD 2016
CIRCOLARE N. 010 15.01.2016 ALLE IMPRESE ASSOCIATE LORO SEDI Oggetto: Modello Unico di Dichiarazione ambientale scadenza del 30 aprile 2016. Servizio di ANCE Bergamo per la compilazione e presentazione
Dettagli3. Identificazione e classificazione dei rifiuti
Revisione 0 Pagina 1 di 7 3. 3.1 Aspetti generali Con il termine di rifiuti, in base al D.lgs del 05/02/1997 n 22 (Decreto Ronchi), si intende qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore necessiti
DettagliSISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI
SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI COSA E' IL SISTRI Il SISTRI è il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti che permette l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti
DettagliAPPLICABILE DAL 1 GIUGNO 2015
CLASSIFICAZIONE E CARATTERISTICHE DEI RIFIUTI A PARTIRE DAL 1 GIUGNO 2015 Guida alla classificazione dei rifiuti Se un rifiuto è classificato con codice CER pericoloso assoluto, esso è pericoloso senza
DettagliCriteri generali di corretta gestione dei rifiuti speciali
MODULO 1 Organizzazione della prevenzione aziendale e valutazione dei rischi Criteri generali di corretta gestione dei rifiuti speciali Ing. Sabrina Arras Principali normative di riferimento D.Lgs. 152/2006
DettagliLA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI DA PARTE DEL PRODUTTORE
LINEE GUIDA LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI DA PARTE DEL PRODUTTORE Le linee guida di seguito proposte rappresentano un Vademecum per la gestione dei rifiuti speciali originatisi dall attività produttiva
DettagliUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia
SCHEDA REGISTRO DI CARICO/SCARICO E FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE DEI RIFIUTI TRASPORTATI Ogni singola Struttura, per poter smaltire correttamente i propri Rifiuti Speciali, si dovrà dotare degli strumenti
DettagliSPAZIO RISERVATO AL DESTINARIO DEL RIFIUTO.
ABC 123456/14 FORMULARIO RIFIUTI D.Lgs. del 5 febbraio 1997, n.22 (art. 15 e successive modifiche e integrazioni) D.M. del 1 aprile 1998, n 145 Direttiva Ministero Ambiente 9 aprile 2002 D.Lgs 3 aprile
DettagliPARCO REGIONALE SPINA VERDE CORSO GEV 2014 POLIZIA AMMINISTRATIVA: RIFIUTI. Colverde 29/11/2014. Dott.ssa Claudia Testanera
PARCO REGIONALE SPINA VERDE CORSO GEV 2014 POLIZIA AMMINISTRATIVA: RIFIUTI Colverde 29/11/2014 Dott.ssa Claudia Testanera LA GESTIONE DEI RIFIUTI Alcune nozioni: Definizione di Rifiuto Definizione di Sottoprodotto
DettagliAUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI
AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI La Provincia autorizza le imprese e gli enti che intendono realizzare o gestire impianti di smaltimento e recupero rifiuti, non soggetti
DettagliALLE AZI ENDE I NDUSTRI ALI ASSOCI ATE L ORO SEDI AREA AMBI ENTE E SI CUREZZA. L Aqui l a, 2 gi ugno 1998 Circolare n. 76/98 Pr ot. n.
ALLE AZI ENDE I NDUSTRI ALI ASSOCI ATE L ORO SEDI AREA AMBI ENTE E SI CUREZZA L Aqui l a, 2 gi ugno 1998 Circolare n. 76/98 Pr ot. n. 495 OGGETTO: Pr ovvedi ment i appl i cat i vi del Dl gs 22/ 1997 sui
DettagliCIRCOLARE CLIENTI - N 07/2007
Tecnolario CIRCOLARE CLIENTI - N 07/2007 DATA: 12/02/2007 A/TO CA: Titolare dell attività / Responsabile Ambiente - Rifiuti DA/FROM: TECNOLARIO S.r.l. TEL/FAX N : 0341.494.210 # 0341.250.007 N PAG.: 2
DettagliLa gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione: adempimenti gestionali, amministrativi e autorizzativi
LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO e DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE Vercelli, 12 dicembre 2011 La gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione: adempimenti gestionali, amministrativi
DettagliGestione dei Rifiuti
Gestione dei Rifiuti Copia n. In Consegna a: Funzione: Data Distribuzione: 0 08.07.09 Prima emissione Previte Grazia Maria Previte Grazia Maria Rev Data Causale Emissione RGA Approvazione DG Pagina 1 di
DettagliENTI E IMPRESE CON PIÙ DI DIECI DIPENDENTI PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI DERIVANTI DA:
CATEGORIE DI SOGGETTI CON ISCRIZIONE AL SISTRI OBBLIGATORIA ENTI E IMPRESE CON PIÙ DI DIECI DIPENDENTI PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI DERIVANTI DA: attività di demolizione, costruzione,
DettagliCircolare n. 33 del 29/04/2011 SC-fa
65 Circolare n. 33 del 29/04/2011 SC-fa Ambiente SISTRI - Decreto Ministeriale unificato D.M. 18 febbraio 2011 Riepilogo e coordinamento di tutte le disposizioni normative emanate in materia dai precedenti
DettagliAMBIENTE E AGRICOLTURA
Comunicazione Energia Ambiente Il Tuo spazio dedicato all Ambiente Incontro formativo AMBIENTE E AGRICOLTURA Proposte per una corretta gestione San Ginesio - 12 febbraio 2005 La corretta gestione dei rifiuti
DettagliREGISTRO DI CARICO E SCARICO
REGISTRO DI CARICO E SCARICO Il registro di carico e scarico è un documento di tipo formale che deve contenere tutte le informazioni relative alle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti
DettagliIl SISTRI e la gestione dei rifiuti: ultimi sviluppi e obblighi per le aziende. Alessandra Pellegrini Direzione Tecnico Scientifica Federchimica
Il SISTRI e la gestione dei rifiuti: ultimi sviluppi e obblighi per le aziende Alessandra Pellegrini Direzione Tecnico Scientifica Federchimica Lube day 28 marzo 2014 Il quadro normativo Norme e documenti
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliIl SISTRI ed i rifiuti nel settore minerario ed energetico
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CHIMICA MATERIALI AMBIENTE Associazione Italiana Di Ingegneria Chimica Sezione Centro Il SISTRI ed i rifiuti nel settore minerario ed energetico CONOSCERE IL SISTRI SISTEMA DI
DettagliIl DPCM 20 dicembre 2012 e la struttura del nuovo modello di dichiarazione ambientale. Rosanna Laraia
Il DPCM 20 dicembre 2012 e la struttura del nuovo modello di dichiarazione ambientale Rosanna Laraia Il nuovo MUD Il DPCM 20 dicembre 2012 nasce dalla necessità di garantire l acquisizione delle necessarie
DettagliCorso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Corretta gestione dei rifiuti fitosanitari
Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Corretta gestione dei rifiuti fitosanitari GESTIONE DEI RIFIUTI Parte IV del D.lgs 152/2006 Norme in materia di gestione dei rifiuti RIFIUTO: qualsiasi
DettagliLA GESTIONE DEI RIFIUTI INDUSTRIALI
LA GESTIONE DEI RIFIUTI INDUSTRIALI L iter amministrativo e pratico per lo smaltimento dei rifiuti industriali Cosa deve fare un PRODUTTORE quando deve smaltire un RIFIUTO generato dalla sua attività?
DettagliUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia
RIFIUTI SPECIALI PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N. 152. - Norme in materia ambientale e successive modifiche ed integrazioni CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI
DettagliPARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI
CITTÀ DI BARLETTA COMANDO POLIZIA MUNICIPALE PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI Tutte le attività produttive, che nell esercizio del ciclo lavorativo producono rifiuti speciali, devono
DettagliLa gestione dei rifiuti in edilizia
La gestione dei rifiuti in edilizia L Aquila, 26 febbraio 2008 ANCE ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI Direzione Legislazione Mercato Privato 1 EDILIZIA E CODICE AMBIENTE NUOVA EDIFICAZIONE INTERVENTI
DettagliCircolare n. 20 del 15/04/2014 FC-fa. Ambiente MUD 2014. Approvato il modello di dichiarazione ambientale per l anno 2013.
33 Circolare n. 20 del 15/04/2014 FC-fa Ambiente MUD 2014 Approvato il modello di dichiarazione ambientale per l anno 2013. E stato pubblicato sulla G.U. del 27/12/2013 n. 302, Supplemento Ordinario n.
DettagliNUOVE REGOLE IN VIGORE A PARTIRE DAL 1 GIUGNO 2015 PER UTENZE CON PARTITA IVA PRONTUARIO
CEM TRASPORTO E CONFERIMENTO DEI RIFIUTI ASSIMILATI AGLI URBANI PRESSO LA PIATTAFORMA ECOLOGICA COMUNALE NUOVE REGOLE IN VIGORE A PARTIRE DAL 1 GIUGNO 2015 PER UTENZE CON PARTITA IVA PRONTUARIO NUMERO
DettagliLa gestione dei rifiuti
La gestione dei rifiuti Ferrara, Hera S.p.A. Divisione Ambiente 1 La normativa di riferimento La principale normativa di riferimento : il decreto legislativo 152/2006 Norme in materia ambientale Parte
DettagliComunicazione Rifiuti. Gabriella Aragona Servizio Rifiuti - ISPRA
Comunicazione Rifiuti Gabriella Aragona Servizio Rifiuti - ISPRA Soggetti obbligati / 1 I soggetti tenuti alla presentazione del MUD Sezione Rifiuti sono individuati dalla normativa seguente: dall articolo
DettagliREGISTRO DI CARICO E SCARICO
REGISTRO DI CARICO E SCARICO Registro di carico e scarico Soggetti obbligati Gestione dei rifiuti chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti commercianti ed intermediari
DettagliSISTRI SEMINARIO SISTRI. TRENTO -29 gennaio 2014 VERONA -30 gennaio 2014. Corso preparato e gestito da SEA spa
SISTRI SEMINARIO SISTRI TRENTO -29 gennaio 2014 VERONA -30 gennaio 2014 Corso preparato e gestito da SEA spa SISTRI: riferimenti normativi Decreto ministeriale del 17 dicembre 2009 (Istituzione del sistema
Dettagli1 luglio 2009 Area Ambiente, Sicurezza, Energia, Qualità Ambiente. La gestione dei rifiuti Suggerimenti e indicazioni operative
Chiarimenti 1 luglio 2009 Area Ambiente, Sicurezza, Energia, Qualità Ambiente La gestione dei rifiuti Suggerimenti e indicazioni operative A distanza di tre anni dalla data di entrata in vigore del D.Lgs
Dettagli- per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta (150) a duecentocinquanta (250) quote.
Sanzioni ex D. Lgs. 231/2001 e succ.modd. in relazione alla commissione di reati previsti dal Codice dell Ambiente (D. Lgs. 152/2006 e succ.modd.) (cfr. art. 2 co. 2,6,7,8 D. Lgs. 7 luglio 2011 n. 121)
DettagliPARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali
PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali 51 1. Funzione della Parte Speciale - 3 - Per effetto del D.Lgs. n. 121/2011, dal 16 agosto 2011 è in vigore l'art.25 - undecies, D.Lgs. n. 231/2001, che prevede
DettagliGUIDA ALLA GESTIONE AMMINISTRATIVA DEI RIFIUTI REGISTRO DI CARICO E SCARICO FORMULARI DI IDENTIFICAZIONE
GUIDA ALLA GESTIONE AMMINISTRATIVA DEI RIFIUTI REGISTRO DI CARICO E SCARICO FORMULARI DI IDENTIFICAZIONE 1 INTRODUZIONE Il sistema registro di carico e scarico e formulari di identificazione dei rifiuti
Dettaglirifiuto da catalogare
rifiuto da catalogare rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? (esclusi XX
DettagliFunzione Commessa Tipo Rev. 00 Numero Progressivo
Il sistema informatico prevede la firma elettronica pertanto l'indicazione delle strutture e dei nominativi delle persone associate certifica l'avvenuto controllo. Elaborato del 29/09/2015 Pag. 1 di 6
DettagliDomanda: Cosa fare se il dispositivo USB dell'azienda di trasporto non funziona? Risposta:
FAQ AGGIORNAMENTO SITO SISTRI novembre 2013 Entro quanto tempo devono essere riportati a Sistema i dati relativi alla presa in carico e alla consegna dei rifiuti? Il trasportatore è tenuto a firmare le
Dettagliwww.laboratoriolarian.it
LA.RI.AN. Norme in materia ambientale RIFIUTI Dr. ssa Elena Rizzo www.laboratoriolarian.it Decreto Legislativo n. 152 Principi La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione,
DettagliNetwork sviluppo sostenibile. Il ritorno del SISTRI Il conferimento dei rifiuti ai centri di raccolta. Paolo Pipere
Network sviluppo sostenibile Il ritorno del Il conferimento dei rifiuti ai centri di raccolta Paolo Pipere Responsabile Servizio Adempimenti Ambientali Camera di Commercio di Milano Segretario Sezione
DettagliAZIENDA Loro Sede SOGGETTI OBBLIGATI ALLA COMUNICAZIONE RIFIUTI SPECIALI
Spett.le AZIENDA Loro Sede Trento, 01/02/2016 Oggetto: MUD 2016 - modello unico di dichiarazione ambientale per l anno 2016. Termine per aderire al servizio: 11/03/2016. È stato pubblicato nella Gazzetta
DettagliTABELLA DI COMPARAZIONE CRITERI CLASSIFICAZIONE RIFIUTI PERICOLOSI
TABELLA DI COMPARAZIONE CRITERI CLASSIFICAZIONE RIFIUTI SI DESCRIZIONE LIMITI CE DESCRIZIONE LIMITI CE 1 Esplosivo sostanze e preparati che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili
DettagliI RIFIUTI SANITARI NORMATIVA DI RIFERIMENTO E MODALITA DI APPLICAZIONE
I RIFIUTI SANITARI NORMATIVA DI RIFERIMENTO E MODALITA DI APPLICAZIONE La gestione dei rifiuti sanitari: aspetti normativi A cura di: Marco Ferrari Tecnico della Prevenzione Servizio Controllo Ambientale
DettagliESERCITAZIONE su GERARCHIA DELLE FONTI
ESERCITAZIONE su GERARCHIA DELLE FONTI Caso pratico: Disciplina sul Registro di carico e scarico dei rifiuti Fonti: art. 190, D.lgs. n. 152/2006 e succ. modd.; D.M. n. 148/1998; Circolare min. 4 agosto
DettagliComunicazione 02/2010
Carpi, 17/02/ Comunicazione 02/ Oggetto: Nuovo sistema di gestione rifiuti - SISTRI. Il Decreto del Ministero dell Ambiente del 17 dicembre 2009 ha introdotto una rivoluzione nelle modalità di gestione
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI. Gestione dei Rifiuti. Assegnare il codice CER e le caratteristiche di pericolosità ad un rifiuto speciale
Assegnare il codice CER e le caratteristiche di pericolosità ad un rifiuto speciale I RIFIUTI SPECIALI so descritti da un codice a sei cifre (codice CER 1 ) che permette la loro identificazione su tutto
DettagliSISTRI SITUAZIONE AL 24 GENNAIO 2014. A cura dell UI Torino Servizio Ambiente. Confindustria, 6 febbraio 2014
SISTRI SITUAZIONE AL 24 GENNAIO 2014 A cura dell UI Torino Servizio Ambiente Confindustria, 6 febbraio 2014 LA BASE LEGALE Il SISTRI nasce ufficialmente nel 2009 con il D.M. 17/12/2009. La base legale
DettagliLa gestione dei rifiuti La teoria
La gestione dei rifiuti La teoria Destinatario Formulario Registro C/S Sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi. I rifiuti vengono classificati in relazione
DettagliPRODUTTORE, DETENTORE, RESPONSABILITA ESTESA DEL PRODUTTORE
PRODUTTORE, DETENTORE, RESPONSABILITA ESTESA DEL PRODUTTORE Roma, 23 marzo 2011 Hotel dei Congressi Sala dei Congressi Viale Shakespeare n. 29 DEFINIZIONI (Art. 183, lett. f) DLgs
DettagliREGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus
REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus Art. 1 - Finalità e riferimenti normativi 1. Il presente Regolamento viene emanato al fine di disciplinare il divieto di fumo
DettagliConsulenza per la gestione dei rifiuti
Consulenza per la gestione dei rifiuti ECORADAR DI GRAMEGNA ALESSANDRO - VIA DELLA REPUBBLICA, 41/A 20011 CORBETTA TEL. 02.97272190 MOB. +393661585997 - e-mail: info@ecoradar.it P.IVA 08738030967 - C.F.
DettagliAmbiente. Mud 2013. Approfondimenti.
11 Circolare n. 04 del 29/01/2013 FC-fa Ambiente Mud 2013 Approfondimenti. Il DPCM 20 dicembre 2012 Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno 2013 ha abrogato e sostituito il
DettagliSistri: criticità e prospettive
Sistri: criticità e prospettive Via, Aia & Rifiuti dal D. Lgs. 128/10 al D. Lgs. 205/10 Roma, 21.03.2011 Avv.to Chiara Scardaci Indice Illustrazione Normativa I tratti salienti del sistema Soggetti Adempimenti
DettagliCOMUNE DI VILLENEUVE
COMUNE DI VILLENEUVE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. CHAMPLONG DESSUS NEL COMUNE DI VILLENEUVE DI 2^ CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI. Approvato
DettagliNORMATIVA DI RIFERIMENTO DEL SETTORE C&D E PROCEDURE PER UNA CORRETTA GESTIONE
23 Aprile 2015 NORMATIVA DI RIFERIMENTO DEL SETTORE C&D E PROCEDURE PER UNA CORRETTA GESTIONE dott. Roberto Spaggiari Reggio Emilia I RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE La norma di riferimento per la
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA ART. 1
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI E DEI RIFIUTI SANITARI PRODOTTI DALL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA ART. 1 Il presente
DettagliMUD Modello Unico di Dichiarazione ambientale 2010
SCADENZA MUD Modello Unico di Dichiarazione ambientale 2010 Firenze 8 giugno 2010 Entro il 30 giugno 2010 i produttori e i gestori dei rifiuti, i gestori dei veicoli fuori uso, i produttori di AEE e le
DettagliOGGETTO: La presentazione del MUD entro il 30 aprile
Informativa per Comuni Consorziati Ai Responsabili Settore Ambiente Loro sedi OGGETTO: La presentazione del MUD entro il 30 aprile Spett.le Comune, con la stesura del presente documento informativo intendiamo
Dettagliwww.leverup.it info@leverup.it
1. Raccolta e confezionamento in laboratorio. 2. trasferimento al deposito temporaneo. 3. gestione del deposito temporaneo compilazione del registro di carico e scarico rapporto con le diverse ditte incaricate
Dettagliwww.lavoripubblici.it
FAQ SISTRI AGGIORNATE AL 22 NOVEMBRE 2013 dispositivo USB Azienda di trasporto non funzionante [rif. FAQ-101]
DettagliPosta Elettronica Certificata obbligo e opportunità per le Imprese e la PA
Posta Elettronica Certificata obbligo e opportunità per le Imprese e la PA Belluno 28 gennaio 2014 www.feinar.it PEC: Posta Elettronica Certificata Che cos'è e come funziona la PEC 3 PEC: Posta Elettronica
DettagliREGOLAMENTO ALBO ON LINE Allegato n. 4
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO MASSA 6 Cod. fiscale 80002800458 P.zza Albania, 7 54100 Massa tel. 0585/833924 fax 0585/832559 e-mail: msic81200d@istruzione.it
DettagliACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA
ACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA INDICE 1 CENTRI DI RACCOLTA... 2 1.1 MODALITÀ PER L ACCESSO E IL CONFERIMENTO DI RIFIUTI AI CDR... 2 1.1.1 Utenze non domestiche... 2 1.1.2 Distributori/installatori/centri
DettagliLa classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero. Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl
La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl Definizione di rifiuto Rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra
DettagliCASO D USO: TRASPORTO TRANSFRONTALIERO
CASO D USO: TRASPORTO TRANSFRONTALIERO 21 aprile 2015 www.sistri.it DISCLAIMER Il presente documento intende fornire agli Utenti SISTRI informazioni di supporto per poter utilizzare agevolmente ed in maniera
DettagliIl concetto di gestione dei rifiuti
Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero
DettagliIl crescente utilizzo di stampanti, fax e fotocopiatrici implica un consumo in costante aumento di cartucce toner, cartucce a getto d inchiostro,
Come si possono smaltire le cartucce di stampa esauste?? Il crescente utilizzo di stampanti, fax e fotocopiatrici implica un consumo in costante aumento di cartucce toner, cartucce a getto d inchiostro,
DettagliOperazioni di smaltimento
D1 Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica) Operazioni di smaltimento D2 Trattamento in ambiente terrestre (a esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli) D3 Iniezioni in profondità
Dettagliqualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi (Art. 183 D.lgs.
RIFIUTI: ASSEGNAZIONE DEI CODICI C.E.R. E CORRETTE MODALITA DI STOCCAGGIO D.Lgs. 152/2006 Montebelluna, 14.05.2011 ASOLOMONTEBELLUNA 1 DEFINIZIONE DI RIFIUTO qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore
DettagliSISTRI sospeso fino al 30 giugno 2013
CIRCOLARE A.F. N. 177 14 Dicembre del Ai gentili clienti Loro sedi SISTRI sospeso fino al 30 giugno 2013 Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che l art. 52 del DL n. 83/2012 ha sospeso
DettagliStefano Pini ASQ AMBIENTE SICUREZZA QUALITA SRL spini@mo.cna.it www.asqcna.it Via Malavolti 33/A - Modena
Stefano Pini ASQ AMBIENTE SICUREZZA QUALITA SRL spini@mo.cna.it www.asqcna.it Via Malavolti 33/A - Modena TIPOLOGIE DI RIFIUTI PRINCIPALMENTE GESTITE - RAEE, RIFIUTI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE
DettagliI fanghi di depurazione nell'autolavaggio: aspetti normativi e gestionali
ModenaFiere, 9-10-11 Maggio 2010 I fanghi di depurazione nell'autolavaggio: aspetti normativi e gestionali Edoardo Martignoni UNA DEFINIZIONE... I FANGHI ORIGINATI DAL LAVAGGIO SUPERFICIALE DEI VEICOLI
DettagliRISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015
RISOLUZIONE N. 81/E Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Comunicazione del luogo di conservazione in modalità elettronica dei
DettagliINDAGINI E BONIFICHE AMBIENTALI dalla progettazione all esecuzione: VIOLAZIONI E SANZIONI
INDAGINI E BONIFICHE AMBIENTALI dalla progettazione all esecuzione: VIOLAZIONI E SANZIONI Dott. Alessandro Lucchesini, Responsabile Tecnico CECAM srl, Firenze Direttiva europea 2004/35/CE sulla responsabilità
DettagliApprovato dal Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2012
Robert Bosch S.p.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231 PARTE SPECIALE I: REATI IN TEMA DI AMBIENTE Approvato dal Consiglio di Amministrazione del
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON LINE
LICEO SCIENTIFICO STATALE Galileo Galilei Via Anzio, 2 85100 Potenza Tel. 0971/441910 Fax 0971/443752 Sito web: www.lsgalileipz.gov.it - e-mail pzps040007@istruzione.it Casella PEC Liceo: pzps040007@pec.istruzione.it
DettagliSEMINARIO. Il recepimento della nuova direttiva rifiuti (D.Lgs. 3 dicembre 2010, n. 205 di recepimento della direttiva 2008/98/CE)
SEMINARIO Il recepimento della nuova direttiva rifiuti (D.Lgs. 3 dicembre 2010, n. 205 di recepimento della direttiva 2008/98/CE) Classificazione e gestione dei rifiuti pericolosi a cura di: Elisabetta
DettagliCorso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE
Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO - D.G.R. 7-10295 del 5/8/2003 PROTEZIONE DELL AMBIENTE
DettagliDICHIARAZIONE MUD 2015 Scadenza MUD (dati 2014) al 30.04.2015
Informativa del 05/02/2015 DICHIARAZIONE MUD 2015 Scadenza MUD (dati 2014) al 30.04.2015 AMBITO SEGNALAZIONE PAGINA Ambiente MUD 2015 3 Mondotecnico Srl Via Radici in Piano n 46 41049 Sassuolo (Mo) Tel.
DettagliGuida rapida utente. Indice generale. AmaAmbiente. Mud 2013. di Francesco Sgaravatti. Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2013
AmaAmbiente Mud 2013 Guida rapida utente di Francesco Sgaravatti Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2013 Indice generale 1. Introduzione...2 2. Unità locale del dichiarante...3 3. Registri...4 4. Causali...5
DettagliSISTRI. Gestione rifiuti,
SISTRI Gestione rifiuti, Il Decreto Ministeriale del 17 dicembre 2009 [ Ambiente ], pubblicato sulla GU del 13 gennaio 2010 [ in vigore dal 14/01/2010 ], che istituisce il SISTRI, il Sistema informatico
DettagliRifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti
SCUOLA PRIMARIA PERCORSI PER LE CLASSI I E II MATERIALE DI APPROFONDIMENTO Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e pericolosità. La loro
DettagliARPA FVG. Gestione dei rifiuti agricoli
ARPA FVG Gestione dei rifiuti agricoli SOC Dipartimento Provinciale di Pordenone ARPA FVG Palmanova - Italy dott. Elena Della Donna Deposito temporaneo Sommario: Raccolta e smaltimento dei contenitori
Dettagli