IL GIUDICE DI PACE DI BOLOGNA

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1 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL GIUDICE DI PACE DI BOLOGNA Dr. RAFFAELLO PICCI Della II sezione civile ha pronunciato la seguente SENTENZA Nella causa civile iscritta al N. 5954/02 Ruolo generale promossa Da: T. F. Elettivamente domiciliato in Bologna, Via Lemonia 21, presso lo Studio dell Avv. Bruno Barbieri, che lo rappresenta e difende in giudizio come da mandato in calce all atto di citazione ATTORE Contro TRENITALIA s.p.a., con sede in Roma, in persona del proprio legale rappresentante pro-tempore, Elettivamente domiciliato in Bologna, Strada Maggiore 17, presso lo Studio dell Avv. Luciano Scrivano, che lo rappresenta e difende in giudizio come da mandato a margine della comparsa di costituzione e risposta CONVENUTA CONCLUSIONI DELLA PARTE ATTRICE: Voglia l Ill.mo Giudice di Pace di Bologna, ogni contraria eccezione, domanda ed istanza disattesa e respinta: 1. Accertare e dichiarare la responsabilità della Trenitalia S.p.A., in persona del legale rappresentante pro-tempore, in ordine agli inadempimenti descritti in atti; 2. In via principale condannare Trenitalia S.p.A., in persona del suo legale rappresentante pro-tempore a pagare al Sig. F. T., a titolo di risarcimento danni per i titoli di cui sopra la somma complessiva di somma che viene qui dichiarata anche ai sensi dell art. 9 V comma della legge 488/99; 3. o in via subordinata condannare la convenuta a pagare al Sig. F. T., a titolo di risarcimento danni per i titoli di cui sopra la somma complessiva che il Giudice adito riterrà equa nei limiti della propria competenza per valore. Con vittoria di competenze, spese ed onorari di causa, oltre ad IVA CPA come per legge. CONCLUSIONI DELLA PARTE CONVENUTA: Chiede che il Giudice di Pace adito voglia In via principale Rigettare integralmente la domanda proposta da T. F. nei confronti di Trenitalia S.p.A. In subordine Ridurre, per quanto di ragione, la domanda attorea nei confronti della convenuta. Vittoria di spese, competenze ed onorari. SVOLGIMENTO DELLA CAUSA Con atto di citazione notificato in data il Sig. F. T. conveniva in giudizio TRENITALIA S.p.A. chiedendone la condanna al risarcimento dei danni da lui patiti a seguito del ritardo del treno n partito da Rimini il , alle ore 18.03, e giunto a Bologna alle ore (invece che alle ore 19.25), con tre ore e 50 minuti di ritardo. L attore, non vedente, esponeva di essersi recato, in compagnia della Sig.ra L. O., anch ella ipovedente, alla Stazione di Rimini per salire sul predetto treno, di essersi rivolto alla

2 biglietteria dove avrebbe dovuto trovare ad attenderli un assistente per disabili, che doveva accompagnarli presso il binario di partenza del treno, ma che nessun assistente era disponibile, per cui aveva dovuto usufruire dell aiuto di un occasionale compagna di viaggio. Precisava che il treno aveva dovuto sostare a lungo alla Stazione di Castelbolognese a causa di un incidente verificatosi sulla linea ferroviaria e che, durante questa sosta forzata, egli stesso e gli atri passeggeri non avevano avuto alcuna adeguata informazione su quando il treno sarebbe ripartito e che, inoltre, non era disponibile alcun servizio di minibar sul treno, per cui, per tutto quel tempo, non aveva potuto usufruire di cibi e bevande, data la sua impossibilità di raggiungere il bar della stazione a causa del suo stato di cecità. La TRENITALIA s.p.a., costituitasi in giudizio, negava ogni propria responsabilità, anche ai sensi delle Condizioni Generali e Tariffe per il trasporto delle persone sulle Ferrovie dello Stato approvate con R.D.L convertito in legge , n. 911 e successive modifiche, in ordine all accaduto, che riteneva da considerarsi come caso fortuito ed imprevedibile. Esponeva, in proposito, che quel giorno i treni avevano dovuto procedere su un unico binario a causa di un guasto occorso alla vettura del treno interregionale n Ancona Milano sulla tratta Mirandola Ozzano Bologna e che un treno di poche ore precedente a quello su cui viaggiava l attore treno n Bologna- Ravenna aveva investito un auto che aveva superato le barriere chiuse di un passaggio a livello. Aggiungeva che l interruzione della circolazione ferroviaria aveva coinvolto circa cinquanta treni cadenti nella fascia oraria di percorrenza dalle alle 23.13, con migliaia di passeggeri a bordo. Quanto alla mancata assistenza lamentata dall attore da parte del Presidio Assistenza Clienti di Rimini, la stessa società convenuta precisava che ciò era dipeso dal fatto che il Sig. T. aveva presentato richiesta d ausilio nell intento di utilizzare il treno in partenza da quella città alle (come risulta dalla relativa richiesta doc.3) ed aveva poi anticipato la partenza alle senza avvertire lo stesso Presidio. Chiedeva, quindi, il rigetto della domanda attorea o, in via subordinata, la riduzione della somma richiesta a titolo di risarcimento danni. La causa veniva istruita su base documentale e mediante prove per testi ed interrogatorio formale del rappresentante della TRENITALIA s.p.a. All udienza dell venivano precisate le conclusioni come sopra e la causa veniva trattenuta in decisione. MOTIVI DELLA DECISIONE La decisione viene pronunciata ex lege secondo i principi di equità. In via generale, la responsabilità della TRENITALIA s.p.a. sarebbe esclusa a fronte di un evento quale quello verificatosi sulla linea ferroviaria Rimini Bologna il Nella fattispecie, tuttavia, una certa colpa va attribuita alla società convenuta per non avere fornito un minimo di assistenza specifica al Sig. F. T. in considerazione del suo stato di non vedente. E vero, in quanto ribadito dalla Corte Costituzionale nella decisione del , n. 90 quanto sostenuto da parte convenuta sulle norme che regolano il trasporto ferroviario, le quali, formando un corpo normativo che costituisce ai sensi dell art c.c. una legge speciale, prevalgono sulle disposizioni contenute nel titolo III, capo VIII, del libro IV c.c. Questo orientamento, infatti, viene costantemente seguito dai giudici di merito. A parte tali considerazioni, nel caso in esame una responsabilità della società convenuta non sussisterebbe nemmeno ai sensi dell art c.c., in quanto gli eventi verificatisi sono da ritenersi eccezionali ed imprevedibili,

3 e tali da rendere impossibile il puntuale adempimento della prestazione per causa non imputabile al debitore. Nemmeno appare configurabile a carico della TRENITALIA s.p.a., sempre in via generale, una responsabilità extracontrattuale, ai sensi dell art c.c., non ravvisandosi alcuna azione dolosa o colposa imputabile alla società medesima, data appunto la eccezionalità ed imprevedibilità degli eventi. In tal senso si sono espressi i Giudici di Pace di Bologna Avv. Maria Barbara Benvenuti ed Avv. Cesare Santi rispettivamente con sentenze n. 542/04 depositata il e n. 1555/04 depositata il prodotte da parte convenuta. Inoltre, viene confermato dai testi uditi che la TRENITALIA s.p.a. si è adoperata per evitare per quanto possibile i disagi derivanti ai passeggeri dalla situazione di emergenza che ha dovuto affrontare. Anche se non era in servizio un servizio di interfono, i due capi-servizio treno, Sigg. L. S. e F. B., hanno confermato di avere provveduto ad informare per quanto possibile i passeggeri sulle vetture di loro competenza, malgrado la confusione creatasi, ed il capotreno, Sig. G. C., ha ribadito questi fatti. Gli stessi testi hanno anche fatto presente che il ritardo era imprecisato e che, quindi, non erano in grado di informare i passeggeri su quando esattamente il convoglio sarebbe ripartito. Pertanto, comunicavamo loro che il treno sarebbe rimasto fermo fino a nuovo ordine ( teste Sig. S. ) e che non sapevano della durata del ritardo ( teste Sig. B.). Inoltre, i Sigg. C. e B. hanno precisato che analoghi annunci furono dati mentre il treno era fermo alla stazione di Castelbolognese. L Ing. Andrea Puccia, legale rappresentante della TRENITALIA s.p.a., ha poi precisato che il servizio di minibar non aveva potuto funzionare a causa del ritardo accumulatosi. Tutto ciò premesso in merito all esclusione di responsabilità generale della TRENITALIA s.p.a. convenuta per i disguidi verificatisi a causa degli incidenti occorsi, resta da considerare la sussistenza di una responsabilità specifica a carico della società medesima per la mancata assistenza ad una persona non vedente, che viaggiava in compagnia di altra persona in analoghe condizioni. Ora, questa responsabilità sarebbe innegabile e totale se il Sig. T. fosse partito con il treno indicato nella richiesta d assistenza, anzichè anticipare la propria partenza senza comunicare tempestivamente la propria decisione nei modi stabiliti dal regolamento. Tuttavia, nonostante questa circostanza, come accennato sopra, deve concludersi che una certa responsabilità della TRENITALIA s.p.a. nel senso sopra indicato non può essere esclusa. In primo luogo, la teste Sig.ra L. O., che viaggiava in compagnia dell attore, ha confermato che, quando la mattina dello stesso avevano comunicato all addetto all assistenza la loro intenzione di partire con il treno precedente, ne avevano ricevuto assicurazione che ciò era possibile. Anche se questo non fosse del tutto esatto (l attendibilità della teste è stata contestata), appare poco plausibile che due persone non vedenti o ipovedenti non avrebbero desistito da un cambiamento di programma, se non fossero stati certi di potere ugualmente usufruire dell aiuto richiesto, sapendo a quali inconvenienti avrebbero potuto altrimenti andare incontro: primo tra questi, la mancanza di ogni assistenza durante il viaggio (sul punto, il capotreno Sig. C. ha dichiarato: non ero informato della presenza di ipovedenti sul treno dal servizio di terra ). E, invece, verosimile che l attore e la Sig.ra O., una volta trovatisi sul punto di partire, abbiano deciso di farlo contando sull appoggio di una viaggiatrice occasionale.

4 In ogni caso, anche se quanto è accaduto non poteva essere prevedibile, risulta, in primo luogo, che l attore e la sua compagna di viaggio non siano stati sufficientemente dissuasi dal cambiare il programma stabilito dagli addetti all assistenza della stazione di Rimini. Ma, a parte questo, un altra circostanza che desta qualche perplessità è la mancata assistenza sul treno, di cui si è detto, anche se la loro presenza non era prevista. In casi del genere dovrebbe essere stata preoccupazione primaria del In casi del genere dovrebbe essere stata preoccupazione primaria del personale addetto di occuparsi dell eventuale presenza anche occasionale sul treno di disabili in primo luogo, ma anche di categorie di persone che potrebbero avere più necessità di aiuto di altre (bambini, persone anziane, donne incinte, ecc.). Oltre tutto, la specialità della normativa che regola il trasporto ferroviario, come rilevato da parte convenuta, è dettata dalla natura di servizio pubblico che riveste questa attività. Ma, a questo proposito, va rilevato che il gestore di un attività pubblica, se da un lato usufruisce di qualche privilegio rispetto al gestore privato ( ad esempio, le deroghe in proprio favore, di cui si è detto, rispetto alle norme generali previste dal codice civile ), dall altro persegue finalità anche di carattere sociale che comportano maggiori doveri verso la comunità alla quale rende il proprio servizio rispetto a chi instauri un rapporto contrattuale con la controparte su base privatistica e paritaria ( ed al solo scopo di lucro ). Tuttavia, in base all istruttoria esperita non risulta che questo approccio sia stato tenuto presente dal personale in servizio su quel treno, il quale ha fatto sì del proprio meglio per dare le informazioni necessarie ai passeggeri, ma senza tener conto delle necessità particolari di persone che si trovassero nella situazione dell attore. A titolo di esempio, mentre per chiunque avrebbe costituito un disagio recarsi al bar della stazione abbandonando il proprio posto sul treno senza sapere esattamente quando il convoglio sarebbe ripartito, per una persona non vedente quale il Sig. T. sarebbe stato quasi impossibile farlo contando solamente sulle proprie forze. In tale situazione, può comprendersi anche lo stato di stress dell attore. Per questi motivi si ritiene equo accogliere parzialmente la domanda attorea e condannare la società convenuta al pagamento di euro a titolo di risarcimento danni, oltre agli interessi legali dalla domanda al saldo. Le spese vengono parzialmente compensate e vengono liquidate come da Le spese vengono parzialmente compensate e vengono liquidate come da dispositivo. P.Q.M. Il Giudice di Pace di Bologna, definitivamente pronunciando fra le parti secondo i principi di equità, ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione disattesa, sulla causa proposta dal Sig. F. T. contro TRENITALIA s.p.a., con sede in Roma, Così decide: a) Condanna TRENITALIA s.p.a., in persona del proprio legale rappresentante pro tempore, al risarcimento dei danni patiti dal Sig. F. T. in occasione del forte ritardo subito dal treno 6 n.2138 il sulla tratta Rimini - Bologna, nella misura di euro 500.-, oltre agli interessi legali dalla domanda al saldo; b) Liquida le spese di giudizio del Sig. F. T. in complessivi 1.200,00, di cui 50.- per spese vive, per competenze ed per onorari, oltre a rimborso spese generali, I.V.A. e C.P.A. come per legge, ne dispone la compensazione con le spese di TRENITALIA s.p.a.

5 nella misura del 50% e condanna TRENITALIA s.p.a., in persona del proprio legale rappresentante pro tempore, a rimborsare al Sig. F. T. il residuo 50%. Bologna, Il Cancelliere IL GIUDICE DI PACE Dr. Raffaello Picci Depositata in Cancelleria Il Cancelliere