MANUALE DI PROGETTAZIONE ED UTILIZZO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MANUALE DI PROGETTAZIONE ED UTILIZZO"

Transcript

1

2 TUBAZIONI IN C.A. ORDINARIO E PRECOMPRESSO PER CONDOTTE IN PRESSIONE MANUALE DI PROGETTAZIONE ED UTILIZZO ASSOBETON Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi Sezione Produttori Tubi per Acquedotti La redazione del presente manuale è stata curata dal Prof. Ing. Roberto Guercio, ordinario di costruzioni idrauliche, marittime e di idrologia presso l università Sapienza di Roma.

3 SIFONE DI SEGARIU - CAGLIARI Doppia canna in c.a.p. DN mm

4 S E Z I O N E T U B I P E R A C Q U E D O T T I Tubi in pressione in cemento armato ordinario e precompresso, per acquedotti idropotabili, irrigui, industriali e per scarichi. A Z I E N D E A D E R E N T I A L L A S E Z I O N E Sede legale: OPERE IDRICHE S.p.A. Via Guidubaldo del Monte, Roma Tel Fax mail: opop@iol.it web: Stabilimenti: MASSAFRA (TA) S.S. 7 Appia Km 635, OLMEDO (SS) Località Rudas SPILIMBERGO (PN) Via Val Cellina Zona Industriale Nord Istrago Sede legale: SAFAB S.p.A. Via dell Antartide, Roma Tel Fax mail: info@safab.it web: Stabilimenti: ELMAS (CA) Viale del Pino Solitario SAN SEVERO (FG) S.S. 16 Adriatica km 654,300 Sede legale: VIANINI INDUSTRIA S.p.A. Via Montello, Roma Tel Fax mail: e.tusino@vianinigroup.it Stabilimenti: GRUMO APPULA (BA) S.P. 1 Binetto-Bitetto km GINOSA (TA) S.P. 154 Ginosa Bernarda km 8, PORTO TORRES (SS) Zona Industriale SCOPO DEL MANUALE Questo manuale ha lo scopo di indirizzare progettisti, committenze, utilizzatori ed imprese esecutrici verso una oculata valutazione delle caratteristiche e dei conseguenti vantaggi tecnico prestazionali dei tubi in cemento armato ordinario e precompresso ai fini del loro corretto impiego nella realizzazione di condotte per adduzioni idriche in pressione. L obiettiva preliminare disamina delle componenti caratteriali di questi manufatti, può peraltro essere un valido aiuto, nella fase di impostazione progettuale di una condotta, per la scelta del materiale tubolare da impiegare.

5 ACQUEDOTTO DELLA CAMPANIA OCCIDENTALE - 3 LOTTO Posa in opera di condotta in c.a.p. DN mm affiancata

6 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 5 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. ORDINARIO E PRECOMPRESSO PER CONDOTTE IN PRESSIONE 1. Introduzione 6 2. Evoluzione dei principi produttivi e delle tipologie 6 3. Produzione e collaudo idraulico in stabilimento La normativa di riferimento Trasporto, posa e collaudo in opera 24 a) Carico in stabilimento 24 b) Trasporto 25 c) Scarico in cantiere 26 d) Sfilamento 27 e) Scavo e preparazione del letto di posa 28 f) Posa in opera 31 g) Collaudo della condotta a giunti scoperti 36 h) Rinterro definitivo e collaudo finale Giunti e pezzi speciali 39 I - Problematiche di carattere statico criteri di progettazione 42 II - Problematiche di carattere idraulico 44

7 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag Introduzione Le tubazioni in C.A. ordinario e precompresso per il convogliamento dei fluidi in pressione costituiscono, nell ambito del proprio campo applicativo, la soluzione più valida dal punto di visto tecnico economico evidenziando indici prestazionali di assoluta rilevanza rispetto a tutte le possibili alternative attualmente disponibili. In particolare si possono sinteticamente indicare nell affidabilità e nella durabilità di tale tipologia di condotte gli aspetti più rilevanti per progettisti, committenze, realizzatori ed utilizzatori di opere acquedottistiche. Al fine di evidenziare tali caratteristiche, spesso ignorate in ambito professionale, verranno proposte nel seguito alcune indicazioni di carattere progettuale, prestazionale ed esecutivo da considerare per un corretto impiego del materiale e nel contesto delle differenti soluzioni tecnologiche disponibili commercialmente. Per una più organica articolazione funzionale della esposizione verranno considerate sequenzialmente la fase di produzione delle tubazioni con un richiamo alla loro evoluzione tipologica, le modalità di trasporto e posa in opera, le verifiche di accettazione e collaudo in opera ed infine le procedure di gestione ordinaria e di manutenzione del sistema acquedottistico in esame, corredate di un appendice sui criteri progettuali di natura idraulica e strutturale. 2. Evoluzione dei principi produttivi e delle tipologie Uno dei più famosi sistemi acquedottistici dell antichità, l acquedotto di oltre 56 km di sviluppo che collegava la località di Eifel a Colonia, venne realizzato dagli antichi Romani nell 80 a.c. ed è tuttora esistente, dopo un esercizio di oltre 1800 anni. Il segreto di tale longevità è da ricercare nella natura del materiale con cui vennero realizzate le canalizzazioni, un conglomerato di inerti e leganti naturali. Tubazioni in materiali lapidei del I sec d.c.

8 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 7 Sul finire dell 800, sulla scorta di numerose e concordanti osservazioni, divenne prassi comune il rivestimento delle condotte metalliche con malte cementizie o l inglobamento di getti in calcestruzzo all interno di elementi tubolari in lamierino metallico. Nel 1919 venne prodotto negli Stati Uniti il primo significativo quantitativo di condotte in pressione costituite da un nucleo di lamierino metallico, con funzioni di tenuta idraulica, inglobato in un getto di calcestruzzo, con funzioni statiche e di inibizione dei processi di corrosione metallica. Tale combinazione diede origine ad un composito per la realizzazione di tubazioni in pressione dotato di elevata officiosità idraulica e sostanzialmente privo di perdite, nonostante gli elevati valori di pressione interna, e che oggi si identifica nel tubo Bonna prodotto in Francia. Ed è proprio in questo contesto che i primi tubi in calcestruzzo ordinario furono immessi nel mercato italiano, sin dai primi anni del secolo scorso, dalla Vianini di Roma che ne aveva messo a punto i sistemi di fabbricazione industriale mediante centrifugazione, pervenendo nel 1909 al conseguimento dei primi brevetti. Successivamente i diritti di sfruttamento furono acquistati da importanti società di diversi paesi europei che a loro volta dettero inizio ad una notevole attività con lo stesso metodo della centrifugazione. Anno 1896: tubazione in c.a.o. di grande diametro

9 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 8 In Italia nel periodo oltre 150 km di tali tubi furono impiegati in varie diramazioni dell'acquedotto Pugliese, destinate ad alimentare tutti i centri abitati a nord di Bari e, in parte, la stessa città di Bari; seguirono negli anni altri 100 km circa di tubi in c.a.o. con cui furono realizzate altre importanti diramazioni dell'acquedotto Pugliese e, in particolare, i rami Adriatico e Jonico del Grande Sifone Leccese. Anno 1925: trasporto tubi in c.a.o. centrifugati DN 600 mm L'esigenza di incrementare le pressioni di esercizio e il diametro delle condotte stimolò la ricerca di soluzioni tecnologiche atte ad assicurare l'incremento prestazionale delle tubazioni in calcestruzzo, nell'ambito di un accettabile incremento di costo produttivo. Tra le diverse possibilità considerate, un ampio consenso si manifestò a favore del procedimento di precompressione delle tubazioni che riprendeva, adeguandolo opportunamente, il principio della cerchiatura forzata delle botti in uso per il trasporto del vino sin dall'epoca dei Galli. Fecero così la loro apparizione, agli inizi degli anni '30, i tubi in cemento armato precompresso con l'avvio degli studi e delle sperimentazioni che hanno dato luogo all'attuale loro produzione su scala industriale.

10 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 9 Le prime applicazioni di tali tubi in Italia si ebbero nel 1934 con la realizzazione dell'acquedotto Industriale del Neto per conto degli Stabilimenti Montecatini di Crotone. Si trattava di tubi del diametro 800 mm, in elementi lunghi tre metri e mezzo, con estremità a cordone e bicchiere, collaudati in opera a 10 atm. La fase sperimentale di questo tipo di manufatto si può ritenere conclusa negli anni '50 con le impegnative realizzazioni delle condotte forzate per gli impianti idroelettrici di Predazzo in Trentino e di S. Antonio in Alto Adige con tubi di diametri mm, nonché dell'acquedotto del Peschiera a Roma, con tubi di diametro 2000 mm e pressione di 14 atm e con i 75 km di tubi costituenti il gruppo degli Acquedotti Campani il cui successo, confermando i buoni risultati delle precedenti condotte precompresse realizzate, determinò la successiva larghissima diffusione in Italia di questi manufatti, in elementi di 5-6 m di lunghezza, anche per prestazioni sino allora riservate ai soli tubi metallici. Tratta pensile acquedotto con tubi c.a.p. DN 1400 mm Questa diffusione è stata resa possibile dalla continua ricerca di metodi costruttivi più perfezionati e dal conseguente progressivo aumento delle dimensioni e delle pressioni di

11 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 10 esercizio dei tubi; dal diametro 800 mm del citato Acquedotto Industriale del Neto e dei primi tronchi dell Acquedotto Pugliese, si è pervenuti alla produzione di serie di tubi del diametro mm per l Acquedotto del Sinni in Basilicata ed eccezionalmente alla fabbricazione dei tubi dei diametri 4500, 5000 e 5400 mm per il collettore principale della rete fognaria della città di Buenos Aires e per l attraversamento subacqueo del porto di questa città; altrettanto dicasi delle pressioni di esercizio, che raggiungono le 20 atm. per i tubi di serie normale, con punte ben più elevate, quali le 28 atm. di esercizio dei tubi da mm della citata condotta forzata dell impianto idroelettrico di Predazzo. A quanto sopra vanno ad aggiungersi le prestigiose realizzazioni dell ACEA di Roma con l Acquedotto del Lago di Bracciano (circa 20 km del diametro 2500 mm) e significative tratte del già citato Acquedotto del Peschiera (circa 16 km dei diametri mm), dell Ente Irrigazione Puglia e Basilicata con l Adduttore S.Venere Locone (circa 50 km del diametro 2800 mm), nonché dell ENEL con le condotte di derivazione per l impianto idroelettrico del torrente Cellina a valle di ponte Ravedis in Friuli (circa 30 km del diametro 2650 mm) e con quelle subacquee diametro 2000 mm di adduzione di acqua di mare per la centrale termoelettrica di Fiumesanto in Sardegna. Deposito tubazioni in c.a.p. DN 2650 mm

12 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 11 In definitiva, a tutt oggi, nel nostro Paese, risultano realizzati approssimativamente oltre 2500 km di condotte in pressione con tubi in c.a.o. e c.a.p., con una significativa presenza di diametri medio-alti compresi tra 1800 e 3000 mm. Ultimamente, e più precisamente da poco più di un ventennio, il settore dei tubi in calcestruzzo ordinario si è arricchito di un nuovo tipo di tubo - denominato TAD, tubo ad armatura diffusa - che è il risultato di molti anni di ricerche e sperimentazioni e si differenzia dalla corrente produzione per il fatto di avere le armature trasversali e longitudinali costituite da un elevatissimo numero di fili di acciaio, ad alta resistenza e di diametro assai ridotto, uniformemente distribuiti nello spessore di parete, nonché per il processo di fabbricazione che consiste essenzialmente nella proiezione di un calcestruzzo confezionato con inerti di pezzatura sottile su un mandrino metallico rotante sul quale si avvolgono elicoidalmente i fili. Macchina per la fabbricazione dei tubi ad armatura diffusa TAD L'elevata resistenza specifica di tale materiale composito consente di realizzare pareti di spessore molto ridotto, adeguate a tubi di piccolo diametro, sicché il campo di applicazione dei tubi TAD varia da 500 a 1400 mm.

13 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 12 Sul versante invece dei tubi in c.a.p., le applicazioni sempre più impegnative a cui questi sono chiamati a soggiacere soprattutto in termini di vincoli di tracciato, di pressioni e di moto vario, nonché di competitività prestazionale con i tubi metallici, hanno indotto progettisti, utilizzatori e produttori a ricorrere ad un materiale tubolare che, pur conservando tutti i pregi che hanno determinato la diffusione dei tubi precompressi, presenti maggiori margini di resistenza meccanica e tenuta idraulica nei confronti di casuali sovraccarichi idraulici transitori, e una maggiore adattabilità alle più difficili condizioni di posa. Il diverso tipo di tubo che risponde a queste nuove esigenze, può essere facilmente individuato nei tubi precompressi con cilindro metallico inglobato, studiati e sperimentati negli Stati Uniti d'america sin dagli anni '30 dalla Lock Point Pipe Company e utilizzati in larga scala nello stesso Paese e altrove da circa 50 anni. I tubi in argomento sono i ben noti prestressed concrete pressure pipes, embedded steel cylinder type (tubi per condotte in pressione in calcestruzzo precompresso, del tipo con cilindro d'acciaio inglobato) di cui alle norme AWWA (American Water Works Association) C-301, i cui primi impieghi risalgono al 1953 negli Stati Uniti dove, a tutt'oggi, risulta ne siano stati posati ben oltre km con diametro massimo di mm e pressioni di esercizio oltre le 30 atm. Tratta pensile acquedotto con tubi c.a.p. DN 1200 mm

14 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 13 I tubi in oggetto sono costituiti da un nucleo in calcestruzzo, nel quale è inglobato un cilindro di lamiera metallica di piccolo spessore; alle estremità del cilindro sono saldati due robusti anelli metallici sagomati rispettivamente a bicchiere e cordone, quest'ultimo con un profilo adatto a consentire l'alloggiamento di un anello di gomma. Il tubo nucleo è precompresso trasversalmente con una spirale di filo di acciaio, protetta come al solito con rivestimento cementizio e manto bituminoso. La presenza del cilindro metallico conferisce a questi tubi prestazioni decisamente più elevate rispetto ai tubi precompressi del tipo corrente, non solo per la idoneità a più elevate pressioni di esercizio, ma anche nei riguardi della impermeabilità, della tenuta idraulica dei giunti e del margine di sicurezza alla pressione interna. Posa in opera di due canne in cap DN 2650 mm

15 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 14 Ad oggi, i primi tubi in c.a. ordinario per condotte in pressione sono perciò in servizio da oltre 100 anni e quelli in c.a. precompresso da circa 70 anni: tutti sono ancora perfettamente funzionanti e in regolare esercizio. In definitiva si può concludere che l evoluzione tecnologica degli ultimi cinquant anni ha individuato differenti tipologie produttive di tubazioni in cemento armato ordinario e precompresso, idonee a rispondere a particolari esigenze applicative, con particolare riferimento al diametro della condotta ed alla pressione di esercizio. Volendo classificare tali tipologie costruttive, in accordo con la normativa tecnica europea, possiamo individuare: - Tubazioni in pressione in c.a. ordinario e ad armatura diffusa (UNI EN 640). - Tubazioni in pressione in c.a. con cilindro metallico inglobato (UNI EN 641). - Tubazioni in pressione in c.a.p. con cilindro metallico inglobato (UNI EN 642). - Tubazioni in pressione in c.a.p. (UNI EN 642). Il confronto qualitativo fra tali diverse tipologie (tubi presso-centrifugati, precompressi o con armatura lenta, vibrati in verticale con o senza cilindro d acciaio incorporato), è sintetizzato nella figura seguente che pone in evidenza i campi di impiego ottimali delle differenti tecnologie produttive Pressione di Esercizio MPa Tubo in c.a.p. Tubo in c.a.p. con cilindro d'acciaio inglobato 0.6 Tubo in c.a.o. con cilindro d'acciaio inglobato 0.3 Tubo in c.a.o. 0 DN (mm) Confronto prestazionale tubazioni in CAP

16 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag Produzione e collaudo idraulico in stabilimento La tecnologia più diffusa per la fabbricazione di tubi in c.a.o. e dei nuclei dei tubi in c.a.p. affermatasi, come sopra ricordato, sin dai primi anni del secolo scorso, è quella della centrifugazione (integrata o meno da rullatura) ottenuta per rotazione di stampi entro i quali sia stata preliminarmente posizionata la gabbia dell'armatura prestazionalmente dimensionata, il cui profilo caratteristico è riportato in figura Procedimento di vibro-presso-centrifugazione Legenda 1) Cassaforma 2) Rullo vibratore 3) Rullo costipatore 4) Tramoggia fissa 5) Alimentatore mobile Una volta messo in rotazione l'insieme, il calcestruzzo viene uniformemente distribuito nello stampo da un nastro trasportatore e costipato per effetto della centrifugazione che, in particolari sistemi di fabbricazione è accompagnata da una forte azione di compattazione ottenuta per mezzo di un asse di rullatura disposto all'interno dello stampo. Per quanto riguarda i tubi in c.a.p. nel nostro Paese si sono affermati i tubi a struttura composita, con nucleo prefabbricato appunto per centrifugazione (con o senza rullatura) sul quale, una

17 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 16 volta stagionato, viene avvolta la spirale di precompressione trasversale che viene successivamente protetta da un rivestimento cementizio con sovrapposto manto bituminoso. Il nucleo è altresì precompresso longitudinalmente mediante tiranti pretesi annegati nello spessore di parete Procedimento di precompressione Legenda 1) Gruppo rotazione 2) Sistema di frenatura 3) Carrello distributore 4) Gruppo d avvolgimento Per i tubi di grandi dimensioni si può adottare anche un sistema di fabbricazione con casseforme verticali: con tale tecnologia getto e stagionatura del nucleo, previa predisposizione dei tiranti pretesi per la precompressione longitudinale, vengono effettuati in un'unica postazione senza spostare le forme che sono costituite da due parti, esterna ed interna, ciascuna divisibile in più settori per consentire l'estrazione del tubo dopo la stagionatura. Il getto del calcestruzzo avviene dall'alto e l'impiego della vibrazione per immersione garantisce identici tempi di vibrazione per tutti gli strati di calcestruzzo che

18 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 17 vengono man mano gettati, garantendo così la massima omogeneità strutturale; quanto alla superficie interna, il getto contro cassaforma metallica ne garantisce la perfetta levigatezza. Fabbricazione tubi di grande diametro con casseforme verticali Completata la stagionatura, effettuata inizialmente in presenza di vapore e quindi in ambiente naturale, il nucleo segue lo stesso iter tecnologico già descritto, cioè viene trasferito sulla macchina di cerchiatura per essere precompresso trasversalmente. Macchina per il ribaltamento dei tubi di grande diametro

19 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 18 Dopo la precompressione trasversale, il tubo viene sottoposto al collaudo idraulico con una macchina di prova appositamente costruita per far sì che nessuna parte del tubo, specie alle estremità, resti esclusa dalla pressione più di quanto lo sia in esercizio. Collaudo idraulico in stabilimento La durata della prova è di 10 e la pressione di collaudo applicata è determinata dal calcolo in funzione sia della pressione di esercizio sia della tensione del calcestruzzo della parete al momento della prova, in ogni caso mai inferiore a 1,5 volte la pressione di esercizio. La prova è ritenuta positiva se non si verificano perdite, fessurazioni e trasudi. Superato positivamente il collaudo, il tubo viene avviato al rivestimento cementizio prima e bituminoso poi. Più precisamente le spire d acciaio vengono protette da un primo rivestimento in calcestruzzo avente uno spessore di 25 mm. Questo calcestruzzo garantisce una assoluta impermeabilità e una porosità molto bassa, in quanto costituito da una miscela di cemento e sabbia fine mista a risetta. Completato il rivestimento, il tubo viene lasciato ulteriormente stagionare (min. 24 ore) a temperatura ambiente, proteggendolo dall azione dannosa degli agenti esterni (vento e/o soleggiamento).

20 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 19 Formazione del rivestimento cementizio del tubo in c.a.p. Raggiunta la necessaria stagionatura del rivestimento cementizio, il tubo viene preparato al rivestimento bituminoso con l applicazione sulla superficie di un primer che consente l adesione del successivo rivestimento bituminoso. Bitumazione esterna del tubo in c.a.p. Il tubo viene posto in rotazione sulla macchina di bitumazione e il bitume fuso cola sulla

21 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 20 sua superficie. Lo spessore standard del rivestimento è di 5 mm, e viene raggiunto con due strati di bitume ossidato con interposto un nastro di vetro tessile prebitumato. L efficacia del rivestimento protettivo bituminoso è funzione delle sue caratteristiche di aderenza, di resistenza alle azioni meccaniche e di isolamento elettrico. Allo scopo, sul rivestimento vengono eseguite in stabilimento prove di strappo per valutare l aderenza sulla superficie del tubo. Il rivestimento bituminoso viene infine protetto dal soleggiamento con un velo di latte di calce. Deposito tubi c.a.p. DN 2500 mm protetti con velo di latte di calce 4. La normativa di riferimento Le tubazioni in pressione di calcestruzzo ordinario e precompresso sono regolamentate in ambito nazionale dalle norme UNI EN 639 e UNI EN 642 del maggio 1996 (norme di prodotto) e dalla norma UNI EN 805 del giugno 2002 (norma generale per i sistemi idrici); dette norme sono le versioni in lingua italiana delle norme europee pari numero, rispettivamente dell'ottobre 1994 e del gennaio Dette tubazioni sono oggetto anche del preesistente DM LL.PP (Normativa tecnica per le tubazioni) e relativa circolare esplicativa n nonché delle indicazioni propositive contenute in differenti

22 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 21 raccolte di linee guida quali la "Proposta di norme per le tubazioni in c.a.p." del 1972 ed il "Disciplinare della Cassa per il Mezzogiorno del giugno Lo scopo principale delle norme UNI EN sopra indicate è quello di fissare i requisiti prestazionali e le modalità di fabbricazione delle tubazioni in pressione, indicando le prove di accettazione dei materiali e dei prodotti finiti da effettuarsi in stabilimento, nonché le modalità di verifica delle tubazioni in relazione alla pressione interna ed alle azioni esterne. In particolare: La norma UNI EN 639 specifica le prescrizioni comuni ai componenti di condotte in pressione in calcestruzzo ordinario e calcestruzzo precompresso, quali tubi di calcestruzzo dei diversi tipi, giunti e pezzi speciali, da utilizzare in sistemi idrici per il trasporto di acqua potabile, per scopi industriali, per irrigazione o acque di scarico. La norma UNI EN 642 tratta i requisiti e la fabbricazione dei tubi in calcestruzzo precompresso del tipo con o senza il cilindro metallico e relativi pezzi speciali per condotte in pressione. La norma UNI EN 805 indica le linee guida per la progettazione di reti idriche e tra l'altro, per quanto attiene ai criteri di resistenza, stabilisce una nuova terminologia di classificazione delle pressioni nelle condotte ed un diverso riferimento per la scelta della classe delle condotte. Più precisamente: - riferendosi ai sistemi di approvvigionamento di acqua, la pressione di progetto p E come definita nel DM LL.PP. 12/12/85 ed impiegata nell espressione di p n, viene sostituita con l espressione MDP (Pressione massima di progetto Maximum Design Pressure) definita come la pressione di esercizio massima del sistema o della zona di pressione fissata dal progettista, considerando gli sviluppi futuri ed includendo il colpo d ariete. - distingue come definizioni le pressioni di progetto del sistema, di servizio del sistema, di esercizio dei componenti, indicando in ultima analisi per i componenti una progettazione eseguita sulla base della PMA Pressione massima che si verifica occasionalmente, compreso il colpo d ariete, che un componente è in grado di sostenere durante l esercizio, che deve peraltro

23 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 22 risultare comunque uguale o maggiore della corrispondente MDP, tralasciando ogni riferimento alle pressioni diversamente definite. Pur estendendosi il campo dimensionale considerato normativamente (UNI EN 639) da DN 200 a DN 4000 mm, commercialmente i diametri disponibili risultano abitualmente compresi nell'intervallo da DN 500 a DN 3000 mm. Giunto a bicchiere ed anello elastomerico Le norme, oltre tutte le prescrizioni sui materiali utilizzati, sul processo di fabbricazione e sul controllo di qualità: prescrivono che i giunti, suddivisi in tre categorie diverse in relazione alla deviazione angolare consentita (giunti rigidi, regolabili o semiflessibili, flessibili), assicurino gli angoli minimi di deviazione fissati per ognuna delle tre categorie; consentono esplicitamente la maturazione accelerata ed eventuali riparazioni che si dovessero rendere necessarie durante o al termine del ciclo di fabbricazione, dettandone le modalità; fissano la serie dei diametri nominali consentiti espressi in mm ( ); impongono a cominciare dal 1 gennaio 2001 la coincidenza fra diametro nominale DN e il diametro interno ID. Per quanto concerne i criteri da adottare per le verifiche di sicurezza le norme preesistenti sopra richiamate, di cui al DM LL.PP. 12/12/85, stabiliscono che:

24 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 23 nel progetto devono essere definite, lungo le tubazioni e per le varie tratte di esse, le pressioni di esercizio p e come massimi valori della pressione p che può verificarsi in asse alle tubazioni per il più gravoso funzionamento idraulico del sistema, comprese le eventuali sovrappressioni p determinate da prevedibili condizioni di esercizio, anche se conseguenti a fenomeni transitori; per queste ultime, in assenza di calcolo specifico, si adotterà un valore p = 2,5 kgf/cm 2 ; devono essere determinate con specifici calcoli le pressioni complementari nonché le tensioni determinate, oltre che dal peso proprio e dell'acqua, dalle effettive condizioni di impiego delle tubazioni, quali la natura e l'altezza del terreno di copertura, i sovraccarichi esterni (statici e dinamici), le variazioni termiche e le altre eventuali azioni, incluse quelle sismiche, ove necessario; viene definita come pressione equivalente p 0 la pressione assiale che conferisce al tubo tensioni di trazioni massime uguali a quelle determinate in base alle specifiche condizioni esterne indicate al punto precedente; si definisce infine pressione nominale p n della tubazione la somma delle pressioni di esercizio ed equivalente p n = p e + p 0 Tale valore p n costituisce sinteticamente l'elemento di base per la scelta della classe dei tubi, dei giunti e dei pezzi speciali costituenti le tubazioni destinate all'esercizio in pressione. E opportuno sottolineare che la pressione nominale p n non coincide in generale con la pressione idrostatica che la condotta è destinata a sopportare, in quanto quest ultima costituisce solo una parte delle azioni esterne e vincolari che determinano per sovrapposizione degli effetti la condizione più gravosa di sollecitazione della tubazione. Tanto maggiori risultano tali azioni complementari e tanto minore sarà la quota di pressione nominale residua destinata a fronteggiare la pressione interna. salvo diversa specifica indicazione in progetto, indipendentemente dalle condizioni che hanno portato a determinare il valore della pressione nominale p n, i tubi devono essere idonei a sopportare una sovrappressione dinamica p non inferiore a 2 kg/cm 2.

25 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag Trasporto, posa e collaudo in opera Normalmente l esecuzione di una condotta in c.a. ordinario o precompresso prevede una sequenza di operazioni sui tubi che possono essere come di seguito schematicamente indicate: a) Carico in stabilimento. b) Trasporto. c) Scarico in cantiere. d) Sfilamento. e) Scavo e preparazione del letto di posa. f) Posa in opera. g) Collaudo della condotta a giunti scoperti. h) Rinterro definitivo e collaudo finale a rinterro ultimato. Carico tubi c.a.p. DN 600 mm in stabilimento a) Carico in stabilimento Per quanto riguarda la movimentazione degli elementi tubolari, il carico in stabilimento può essere eseguito o su vagoni ferroviari o su idonei automezzi, con l ausilio di un

26 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 25 carrello sollevatore dotato di forche, opportunamente rivestite in gomma onde assicurare l integrità del rivestimento protettivo esterno del manufatto. Trasporto per ferrovia di tubi c.a.p. DN 2500 mm b) Trasporto Per le fasi di trasporto, i tubi sono posizionati sui mezzi in modo che ne sia garantita l'immobilità trasversale e longitudinale sia per criteri di sicurezza, sia per evitare danneggiamenti al tubo stesso. Il trasporto viene effettuato a mezzo di normali pianali da 12m o 1 3,5m trainati da motrice, dotati di speciali selle con rivestimento in gomma, nelle quali sono alloggiati i tubi in numero variabile in funzione del diametro e del peso del tubo. In linea di massima le ipotesi di carico sono le seguenti, salvo prevedere situazioni diverse per ogni singola commessa (diametri diversi in uno stesso carico,...) DN Q.tà Non è ammesso l'uso di cavi o imbracature d'acciaio a diretto contatto con i tubi allo scopo di non alterarne il rivestimento bituminoso. Durante il trasporto, se necessario, devono essere utilizzate fasce in tessuto plastificato (tipo nylon).

27 MANUALE DELLE TUBAZIONI IN C.A. pag. 26 Trasporto con carrello speciale di due tubi in c.a.p. DN 2650 mm da 70 tonnellate c) Scarico in cantiere Lo scarico in cantiere deve avvenire con l impiego di adeguati mezzi di sollevamento e coppie di idonee fasce atte a preservare il rivestimento protettivo esterno delle tubazioni ed a sollevare il carico in modo equilibrato evitando urti accidentali con altri elementi del carico. Scarico in cantiere di tubo c.a.p. DN 3000 mm L eventuale accatastamento transitorio, prima dello sfilamento lungo il tracciato deve essere effettuato in area pianeggiante, su appoggi continui e stabili, disposti in maniera da

www.lavoripubblici.it

www.lavoripubblici.it Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ****** Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008 16 INTRODUZIONE Il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008,

Dettagli

ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE INTERRATA DEI SERBATOI IN POLIETILENE

ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE INTERRATA DEI SERBATOI IN POLIETILENE ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE INTERRATA DEI SERBATOI IN POLIETILENE (rev. 20140217) 1. Prima dell installazione deve essere verificata l idoneità tecnica del suolo dal punto di vista strutturale, eventuali

Dettagli

SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE...

SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE... INDICE GENERALE PREMESSA... 1 OGGETTO... 2 SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE... 2.1 PRINCIPI FONDAMENTALI... 2.2 STATI LIMITE... 2.2.1 Stati Limite Ultimi (SLU)... 2.2.2 Stati Limite di Esercizio (SLE)...

Dettagli

Sistema tubo-guarnizione per. Fognatura e Scarichi Interrati LISTINO N.15

Sistema tubo-guarnizione per. Fognatura e Scarichi Interrati LISTINO N.15 Sistema tubo-guarnizione per Fognatura e Scarichi Interrati LISTINO N.15 BLU SEWER EVOLUTION Prestazioni superiori garantite dal sistema di giunzione integrato al tubo Il nuovo tubo Blu Sewer Evolution

Dettagli

PONTE SU RUOTE A TORRE (trabattelli)

PONTE SU RUOTE A TORRE (trabattelli) SCHEDA TECNICA N 25 PONTE SU RUOTE A TORRE (trabattelli) SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE V I A M A S S A R E N T I, 9-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1 4. 5 8 5 - FA X 0 5 1. 6 3. 6 4. 5 8 7 E-mail:

Dettagli

Trasportatori a nastro

Trasportatori a nastro Trasportatori a nastro Realizzano un trasporto di tipo continuo, in orizzontale o in pendenza, di materiali alla rinfusa e di carichi concentrati leggeri. incastellatura di sostegno Trasporti interni 1

Dettagli

Lezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)

Lezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Lezione 1 Obiettivi prestazionali e normativa vigente Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Obiettivi prestazionali Obiettivi progettuali Sono definiti dall associazione associazione tra

Dettagli

Lezione 9 GEOTECNICA

Lezione 9 GEOTECNICA Lezione 9 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it - Lezione 9 A. Fondazioni su pali: requisiti di progetto B. Tecnologie esecutive nella realizzazione dei pali C. Pali

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA)

CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA) CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA) 1 - Descrizione dell intervento a difesa del suolo1 Lo scopo dell intervento è quello di realizzare un drenaggio a bassa profondità in trincea

Dettagli

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni.

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Premessa Purtroppo, durante gli eventi calamitosi che si verificano durante le emergenze idrogeologiche, succede spesso che le barriere

Dettagli

SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI

SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI Il solaio a travetti tralicciati, noto anche come solaio bausta, è costituito da travetti tralicciati e da elementi di alleggerimento in laterizio. I travetti

Dettagli

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Il Sistema Evolution Modì è la nuova soluzione per la realizzazione di vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane,

Dettagli

RELAZIONE TECNICA VV.F

RELAZIONE TECNICA VV.F VAR. MET.: DERIVAZ. PER MARATEA DN 250 (10 ) - 75 bar L = 508 m RELAZIONE TECNICA VV.F 3 Nov. 12 Emissione per permessi con inserita P.E. Faragasso Lupinacci Barci 2 Giu. 12 Variato tracciato Inserita

Dettagli

b. Discontinue o isolate zattere

b. Discontinue o isolate zattere Ordinarie o continue a.continue travi rovesce platee FONDAZIONI DIRETTE SUPERFICIALI plinti b. Discontinue o isolate zattere a.1 CONTINUE Quando il carico da trasmettere al terreno non è elevato e la struttura

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI.

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. 1. RETE ANTICADUTA CERTIFICATA EN 1263-1, PER APPLICAZIONI

Dettagli

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Tutti i contatori per gas combustibile sono strumenti di misura di precisionee pertanto vanno movimentati con le dovute cautele, sia durante le

Dettagli

Scheda tecnica scavo piscina 8x4 prefabbricata con scala romana e realizzazione soletta

Scheda tecnica scavo piscina 8x4 prefabbricata con scala romana e realizzazione soletta Scheda tecnica scavo piscina 8x4 prefabbricata con scala romana e realizzazione soletta Caratteristiche principali piscina: Dimensioni vasca: come da disegno Perimetro totale: 25,14 m (22 m dritto - 3,14m

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

condizioni per la posa su massetto riscaldante

condizioni per la posa su massetto riscaldante condizioni per la posa su massetto riscaldante Parchettificio Toscano s.r.l. - 56024 Corazzano - S. Miniato (PI) Italia - Tel. (0039) 0571 46.29.26 Fax (0039) 0571 46.29.39 info@parchettificiotoscano.it

Dettagli

con giunzione elettrosaldabile Tubazioni composite PE-ACCIAIO per collettori di scarico interrati attraversamenti rilevati SYSTEM GROUP

con giunzione elettrosaldabile Tubazioni composite PE-ACCIAIO per collettori di scarico interrati attraversamenti rilevati SYSTEM GROUP con giunzione elettrosaldabile Tubazioni composite PE-ACCIAIO per collettori di scarico interrati attraversamenti rilevati SYSTEM GROUP 01.2015 SGS é la tubazione composita PE + acciaio in grandi diametri

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

Fondazioni a platea e su cordolo

Fondazioni a platea e su cordolo Fondazioni a platea e su cordolo Fondazione a platea massiccia Una volta normalmente impiegata per svariate tipologie di edifici, oggi la fondazione a platea massiccia viene quasi esclusivamente adottata

Dettagli

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall alto nei lavori in quota della Regione

Dettagli

Antonio Laurìa. Modalità di posa

Antonio Laurìa. Modalità di posa Antonio Laurìa Tecnologia Modalità di posa L articolo descrive le principali istruzioni per la posa a secco di un manto di copertura in laterizio distinguendo tra quelle relative ad un manto in tegole

Dettagli

PALO tipo SP VANTAGGI minima quantità di materiale di risulta Ridotto consumo di calcestruzzo

PALO tipo SP VANTAGGI minima quantità di materiale di risulta Ridotto consumo di calcestruzzo PALO tipo SP Il Soil Displacement (SP) è una metodologia di esecuzione del palo di fondazione eseguita senza asportazione di terreno, quindi alternativa ai pali battuti, vibroinfissi e trivellati. La tecnologia

Dettagli

Scheda. Descrizione della macchina

Scheda. Descrizione della macchina Scheda 1 Lavorazione: Macchina: TORNITURA TORNIO PARALLELO Descrizione della macchina I torni sono macchine che eseguono l asportazione di truciolo: lo scopo è ottenere superfici esterne e interne variamente

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli

Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli ingegneri della Provincia Autonoma di Trento nell anno 2012, si propone quale traccia per la stesura del Certificato di

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA Le domande di autorizzazione e di concessione per la costruzione di un pozzo devono essere corredate da un progetto preliminare

Dettagli

Tubi di Drenaggio. con flangiatura elicoidale continua sull intera lunghezza.

Tubi di Drenaggio. con flangiatura elicoidale continua sull intera lunghezza. Tubi di Drenaggio DRENAGGIO dei TERRENI L adozione dei tubi Spirodrain è la miglior soluzione per risolvere qualsiasi problema di drenaggio dei terreni e di raccolta delle acque sotterranee. I tubi Spirodrain

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08) 146 LAVORI SPECIALI (Articolo 148 D.Lgs 81/08) Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l obbligo di predisporre misure di protezione collettiva,

Dettagli

TUBI PEAD CORRUGATI Per Fognatura Per Fognatura con rete di rinforzo Per drenaggio

TUBI PEAD CORRUGATI Per Fognatura Per Fognatura con rete di rinforzo Per drenaggio Listino Prezzi DEPOSITO DI BARI 70027 PALO DEL COLLE BARI - S.S. 96 Km. 113+200 TEL. 080 627580 - FAX 080 629648 e-mail: appa.commerciale@tiscali.it www.appartubi.it TUBI PEAD CORRUGATI Per Fognatura Per

Dettagli

Aelle-S 190 STH Capitolato

Aelle-S 190 STH Capitolato 77 136 190 1/5 AELLE-S 190 STH Descrizione del sistema I serramenti dovranno essere realizzati con il sistema METRA AELLE-S190STH. I profilati saranno in lega di alluminio UNI EN AW 6060 (UNI EN 573-3

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

MESSA IN OPERA 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 INTERRUZIONI, RIPRESE, MESSA IN OPERA CASSEFORME PREPARAZIONE E PREDISPOZIONE DELLE ARMATURE GETTO

MESSA IN OPERA 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 INTERRUZIONI, RIPRESE, MESSA IN OPERA CASSEFORME PREPARAZIONE E PREDISPOZIONE DELLE ARMATURE GETTO Il calcestruzzo e le strutture armate Messa in opera INDICE 5 MESSA IN OPERA 5.1 5.3 CASSEFORME GETTO 5.2 PREPARAZIONE E PREDISPOZIONE DELLE ARMATURE 5.4 COMPATTAZIONE DEL GETTO MESSA IN OPERA 5.5 INTERRUZIONI,

Dettagli

TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008

TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 D. Lgs. 81/2008: Art. 100 Piano di Sicurezza e Coordinamento comma 1: il Piano di Sicurezza e Coordinamento è corredato..da una tavola tecnica

Dettagli

Principali parti di un fabbricato

Principali parti di un fabbricato Principali parti di un fabbricato Un fabbricato industriale risulta essenzialmente costituito dalle seguenti parti: Fondazioni (del fabbricato e dei macchinari) Struttura portante; Copertura e pareti (complete

Dettagli

INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8

INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8 2/6 INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8 5 CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI TRAVE... 9 6 CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI

Dettagli

- Manuale d uso, contenente le indicazioni per il corretto uso e la conservazione del bene in oggetto;

- Manuale d uso, contenente le indicazioni per il corretto uso e la conservazione del bene in oggetto; piano di manutenzione Committente: COMUNE DI CASALE MONFERRATO (AL) Oggetto: LAVORI DI AMPLIAMENTO DEL PALAZZETTO DELLO SPORT (adeguamento alle norme vigenti in materia di sicurezza ed igiene ai fini dell

Dettagli

C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI

C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI Il Cap.9 delle NTC detta disposizioni minime per l esecuzione del collaudo statico, atto a verificare il comportamento e le prestazioni delle parti di opera

Dettagli

Stazione Passeggeri Porto di Pozzallo (Rg) Piano manutenzione dell opera 2

Stazione Passeggeri Porto di Pozzallo (Rg) Piano manutenzione dell opera 2 Committente : Provincia Regionale di Ragusa Località : Porto di Pozzallo (RG) Opera : Realizzazione della stazione passeggeri nel porto di Pozzallo PIANO DI MANUTENZIONE PREMESSA: Il piano di manutenzione

Dettagli

Piano di Coordinamento per interferenza tra gru a torre Cantiere sito in

Piano di Coordinamento per interferenza tra gru a torre Cantiere sito in lì Piano di Coordinamento per interferenza tra gru a torre Cantiere sito in Impresa.. Impresa.. In sede di predisposizione e organizzazione del cantiere in oggetto la relativa vicinanza dei fabbricati

Dettagli

INDICAZIONI SU GIUNTI DEI NASTRI TRASPORTATORI

INDICAZIONI SU GIUNTI DEI NASTRI TRASPORTATORI GIAVA sas Manutenzione e Gestione Impianti Industriali www.giavasas.it INDICAZIONI SU GIUNTI DEI NASTRI TRASPORTATORI interventi di giunzione La giunzione di un nastro si rende necessaria quando bisogna

Dettagli

ALLEGATO II Dispositivi di attacco

ALLEGATO II Dispositivi di attacco ALLEGATO II Dispositivi di attacco. : il testo compreso fra i precedenti simboli si riferisce all aggiornamento di Maggio 2011 Nel presente allegato sono riportate le possibili conformazioni dei dispositivi

Dettagli

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE RELAZIONE SULLE INTERFERENZE 1. PREMESSA Il tipo di lavorazione prevalente, prevista nel presente progetto, consiste nella posa di tubazioni in ghisa o acciaio, di diversi diametri, fino al DN150, su strade

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Operating Manual: Pull-Off DRT100. Manuale Operativo PULL - OUT DRG-100

Operating Manual: Pull-Off DRT100. Manuale Operativo PULL - OUT DRG-100 Manuale Operativo PULL - OUT DRG-100 1. Avvertenze Generali Questo manuale d uso contiene norme di sicurezza nonché le istruzioni necessarie per l utilizzo del Pull-Out DRG 100. Per trarre il massimo vantaggio

Dettagli

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera

Dettagli

sistema euromax Eurotherm SpA Pillhof 91 I-39010 Frangarto BZ Tel. 0471 63 55 00 Fax 0471 63 55 1 1 mail@eurotherm.info www.eurotherm.

sistema euromax Eurotherm SpA Pillhof 91 I-39010 Frangarto BZ Tel. 0471 63 55 00 Fax 0471 63 55 1 1 mail@eurotherm.info www.eurotherm. sistema euromax Eurotherm SpA Pillhof 91 I-39010 Frangarto BZ Tel. 0471 63 55 00 Fax 0471 63 55 1 1 mail@eurotherm.info www.eurotherm.info sistema euromax Alta resistenza nel minimo spessore Il sistema

Dettagli

art.4580/2 porta calcio in lega leggera con reggirete posteriori in alluminio, incassati nel terreno, misure 7.32x2.44m. prodotto certificato

art.4580/2 porta calcio in lega leggera con reggirete posteriori in alluminio, incassati nel terreno, misure 7.32x2.44m. prodotto certificato La porta in oggetto, rientra nella normativa europea EN 748, documento elaborato dal CEN/TC 136; tale documento, contempla i requisiti di funzionalità di 4 tipi e due dimensioni di porte da calcio ed è

Dettagli

!! Linee!guida!per!la!realizzazione!di!impianti!geotermici!

!! Linee!guida!per!la!realizzazione!di!impianti!geotermici! Lineeguidaperlarealizzazionediimpiantigeotermici Durante la perforazione dovrà essere evitata qualsiasi conseguenza negativa per il suolo e sottosuolo. Dovranno essere implementate misure di sicurezza

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

POLISTUDIO. Anno 2010 Gru a ponte e a bandiera v.03 1

POLISTUDIO. Anno 2010 Gru a ponte e a bandiera v.03 1 Anno 2010 Gru a ponte e a bandiera v.03 1 Gru a ponte e gru a bandiera: indice Riferimenti normativi Elementi dell apparecchio Dispositivi di sicurezza Installazione Segnaletica Utilizzo dell apparecchio

Dettagli

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO Il datore di lavoro deve provvedere affinché le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di

Dettagli

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione

Dettagli

LAVORO SULLE COPERTURE

LAVORO SULLE COPERTURE 1 LAVORO SULLE COPERTURE UNI EN 8088 2 Lavori inerenti le coperture dei fabbricati (definizioni) [UNI 8088] Tipi di coperture [UNI 8088] MANTO DI COPERTURA Per manto di copertura si intende l insieme degli

Dettagli

11. Criteri di analisi e di verifica

11. Criteri di analisi e di verifica 11. Criteri di analisi e di verifica Il progetto dell edificio esistente riflette naturalmente lo stato delle conoscenze al tempo della costruzione e può contenere difetti di impostazione e di realizzazione,

Dettagli

FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI

FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI 1.0 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI PALI Il dimensionamento dei pali viene eseguito tenendo conto dei criteri appresso riportati. a) Inizialmente vengono determinati i carichi

Dettagli

GRU I tipi di macchine da cantiere più diffuse sono quelle per il sollevamento ed il trasporto dei carichi. I principali tipi di macchine per il sollevamento sono le gru che a seconda della loro strutturazione

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

BesTec Rivestimenti spondali - Alta qualità per grandi esigenze

BesTec Rivestimenti spondali - Alta qualità per grandi esigenze BesTec Rivestimenti spondali - Alta qualità per grandi esigenze BGS Ingenieurbiologie und ökologie GmbH ~ Dorfstraße 120 ~ 25499 Tangstedt 1 di 14 BesTec Materassi in pietra Tipo SKM BesTec Rulli in pietra,

Dettagli

Università degli Studi di Trieste a.a. 2009-2010. Convogliatori. continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi:

Università degli Studi di Trieste a.a. 2009-2010. Convogliatori. continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi: Convogliatori I trasportatori di tipo fisso con moto spesso continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi: trasportatori a rulli (motorizzati o non motorizzati); trasportatori a nastro;

Dettagli

Movimentazione in sicurezza delle GRU. Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE

Movimentazione in sicurezza delle GRU. Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE kiker Movimentazione in sicurezza delle GRU Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE LE REGOLE DEL BUON GRUISTA La gestione dell operatività dell apparecchio di sollevamento è

Dettagli

INDICE. Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti Infrastrutture funiviarie

INDICE. Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti Infrastrutture funiviarie INDICE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI IMPIANTI A FUNE... 2 1.1 Definizione di impianto a fune... 2 1.2 Tipologie di impianto... 3 1.3 Funzionamento degli impianti a fune... 6 1.4 Normativa per la costruzione

Dettagli

IDENTIFICAZIONE PRODOTTO

IDENTIFICAZIONE PRODOTTO FS 08 1S E un sollevatore manuale uso gancio per operatori professionali del settore ferroviario. Consente il sollevamento di attrezzature ferroviarie dopo essere stato assemblato nei 3 moduli che lo compongono

Dettagli

SOMMARIO DELLA PRESENTAZIONE

SOMMARIO DELLA PRESENTAZIONE LINEE VITA: LA PROGETTAZIONE E L INSTALLAZIONE ing. Massimiliano Granata Coordinatore tecnico area edilizia Romeo Safety Italia srl 1 SOMMARIO DELLA PRESENTAZIONE A. LA NORMATIVA B. LA PROGETTAZIONE C.

Dettagli

Grazie ai mezzi maneggevoli, si possono produrre pali inclinati in quasi ogni inclinazione e direzione.

Grazie ai mezzi maneggevoli, si possono produrre pali inclinati in quasi ogni inclinazione e direzione. Battitura di pali duttili Generalità: Grazie agli escavatori idraulici leggeri e maneggevoli, i lavori per fondazioni di pali possono essere eseguiti anche in condizioni difficili oppure quando lo spazio

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

Il piano di manutenzione è costituito dai seguenti documenti operativi: il manuale di manutenzione comprensivo del programma di manutenzione.

Il piano di manutenzione è costituito dai seguenti documenti operativi: il manuale di manutenzione comprensivo del programma di manutenzione. PREMESSA: Il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati,

Dettagli

Case history VILLA LA CASARINA - RIELLO

Case history VILLA LA CASARINA - RIELLO Case history VILLA LA CASARINA - RIELLO SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE: INTERVENTO con IDROSAC IMHOFF Figura 1. Panoramica del giardino di Villa Casarina PROBLEMA: Trattamento e depurazione delle acque

Dettagli

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 Dal 31 maggio 2001, gli impianti per cancelli automatici ad uso promiscuo (carrabile-pedonale)

Dettagli

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Sede ANIMA via Scarsellini 13 - Milano Classificazione degli

Dettagli

I dispositivi di protezione ed il TU

I dispositivi di protezione ed il TU Seminario La sicurezza nel cantiere edile alla luce del DLgs 81/08 I dispositivi di protezione ed il TU Luca Rossi Bari, 24 aprile 2009 Sala Convegni Confindustria Programma Introduzione Definizioni Metodologia

Dettagli

MANUALE DI MANUTENZIONE

MANUALE DI MANUTENZIONE Comune di Taggia Provincia di Imperia PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DI MURO DI SOSTEGNO VILLA CURLO

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Scheda tecnica preparazione e posa pareti prefabbricate piscina interrata 8x4 a fagiolo

Scheda tecnica preparazione e posa pareti prefabbricate piscina interrata 8x4 a fagiolo Scheda tecnica preparazione e posa pareti prefabbricate piscina interrata 8x4 a fagiolo Caratteristiche principali piscina: Dimensioni vasca: come da disegno Perimetro totale: 20,51 Superficie specchio

Dettagli

NUOVA TIPOLOGIA ANTISISMICA DI EDIFICI INDUSTRIALI

NUOVA TIPOLOGIA ANTISISMICA DI EDIFICI INDUSTRIALI ARCHITETTONICO NUOVA TIPOLOGIA ANTISISMICA DI EDIFICI INDUSTRIALI STRUTTURALE Pagina 1 di 9 Sommario SOLUZIONE TIPO :... 3 VANTAGGI RISPETTO AL SISTEMA USUALE DI CAPANNONI PREFABBRICATI :... 6 SCELTA TIPOLOGIA

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

Ecopal. Pozzetti in polietilene. INDUSTRIE POLIECO-M.P.B. s.r.l. INDUSTRIE POLIECO-M.P.B. s.r.l.

Ecopal. Pozzetti in polietilene. INDUSTRIE POLIECO-M.P.B. s.r.l. INDUSTRIE POLIECO-M.P.B. s.r.l. Pozzetti in polietilene CERTIFICATI DI AZIENDA: Ecopal INDUSTRIE POLIECO-M.P.B. s.r.l. Cazzago S. Martino (Bs) Italy - Via E. Mattei, 49 Tel. +39.030.7758911 - Fax +39.030.7750845 www.polieco.com - info@polieco.com

Dettagli

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A.

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d Ingegneria dell Università degli Studi di Cagliari

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dei Lavori Pubblici. Prezzario Regionale dei lavori pubblici. Voci finite: Elenco prezzi Volume 4 bis

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dei Lavori Pubblici. Prezzario Regionale dei lavori pubblici. Voci finite: Elenco prezzi Volume 4 bis REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dei Lavori Pubblici Prezzario Regionale dei lavori pubblici Voci finite: Elenco prezzi Volume 4 bis Anno: 2008 Indice Voci finite i Indice D.0003 - INFRASTRUTTURE

Dettagli

CUP: F83J02000020006 CIG: 63501727B4 (TRATTO A-B) CIG: 63501830CA (TRATTO B-C) CIG:635019068F (TRATTO D-E)

CUP: F83J02000020006 CIG: 63501727B4 (TRATTO A-B) CIG: 63501830CA (TRATTO B-C) CIG:635019068F (TRATTO D-E) Progetto ESECUTIVO per la realizzazione di fognature nere nell alveo del Torrente Carrione centro città ( tratto da area ex lavaggio di Vezzala al Ponte Via Cavour) Residui economie Lavori di Risanamento

Dettagli

COMUNE DI SERDIANA PROVINCIA DI CAGLIARI

COMUNE DI SERDIANA PROVINCIA DI CAGLIARI COMUNE DI SERDIANA PROVINCIA DI CAGLIARI Relazione tecnica Oggetto: Progetto per la costruzione di una cabina Enel di trasformazione a 15KV/400V in elementi prefabbricati da realizzarsi nel terreno sito

Dettagli

Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO. Pannelli Fotovoltaici X 60

Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO. Pannelli Fotovoltaici X 60 Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO Questa guida contiene una serie di suggerimenti per installare i prodotti Abba Solar della serie ASP60 ed è rivolta

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Seconda parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Concluso l esame a vista, secondo quanto

Dettagli

ELEMENTI DI INGEGNERIA DELLE FONDAZIONI INDIRETTE

ELEMENTI DI INGEGNERIA DELLE FONDAZIONI INDIRETTE CORSO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI I ELEMENTI DI INGEGNERIA DELLE FONDAZIONI INDIRETTE PROF. ING. BRUNO PALAZZO Prof. Bruno Palazzo - TIPOLOGIE: PALIFICATE Le fondazioni indirette sono un opzione quando:

Dettagli

Lo stare seduti, tuttavia, non è una funzione statica ma, al contrario, dinamica e discontinua.

Lo stare seduti, tuttavia, non è una funzione statica ma, al contrario, dinamica e discontinua. L attività lavorativa trova nella seduta uno dei principali protagonisti. Ci si siede per lavorare a videoterminale, per riunirsi, per telefonare, per scrivere ma anche per rilassarsi e recuperare energie.

Dettagli

Parapetti / Balaustre in vetro stratificato. Le regole ed indicazioni da rispettare nella progettazione

Parapetti / Balaustre in vetro stratificato. Le regole ed indicazioni da rispettare nella progettazione Parapetti / Balaustre in vetro stratificato Le regole ed indicazioni da rispettare nella progettazione SICUREZZA I parapetti sono elementi con funzione di protezione anticaduta e sono preposti quindi alla

Dettagli

SOLAI SOLAI RIFERIMENTO NORMATIVA D.M. 14.02.1992 CAPITOLO 7 Art.7.0 CLASSIFICAZIONE SOLAI PIENI IN C.A. o C.A.P. PER QUESTO TIPO DI STRUTTURE VALGONO TOTALMENTE LE INDICAZIONI STRUTTURALI E DI CALCOLO

Dettagli

APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04

APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04 APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04 DESCRIZIONE PRODOTTO La serie Neoarm è una linea di apparecchi d appoggio strutturali in elastomero armato, costituiti cioè da un blocco in elastomero nel quale sono inseriti

Dettagli

Impianti fotovoltaici connessi alla rete

Impianti fotovoltaici connessi alla rete Aspetti tecnici legati alla progettazione e realizzazione di impianti di generazione e alla loro connessione alla rete La Guida CEI 82-25: Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

La marcature CE della Calce da Costruzione

La marcature CE della Calce da Costruzione La marcature CE della Calce da Costruzione Andrea Rattazzi In Italia la marcatura CE per la calce da costruzione di calce è obbligatoria. Questo articolo presenta una panoramica della norma UN EN 459-1:2002

Dettagli

CHRYSO Flexò la tecnologia avanzata per pannelli a taglio termico

CHRYSO Flexò la tecnologia avanzata per pannelli a taglio termico la tecnologia avanzata per pannelli a taglio termico CHRYSO Flexò: la tecnologia avanzata per pannelli a taglio termico IL SISTEMA, COPERTO DA BREVETTO INTERNAZIONALE, PER OTTIMIZZARE LA PRESTAZIONE TERMICA

Dettagli

Derivazioni su tubi di grande diametro, come risparmiare incrementando la qualita e la sicurezza: la soluzione Georg Fischer

Derivazioni su tubi di grande diametro, come risparmiare incrementando la qualita e la sicurezza: la soluzione Georg Fischer Derivazioni su tubi di grande diametro, come risparmiare incrementando la qualita e la sicurezza: la soluzione Georg Fischer La risposta Georg Fischer ai tecnici che chiedono un risparmio in termini economici

Dettagli

RAGGIUNGIBILITA PRIMARIO SISTEMA ANTICADUTA: Dall accesso deve potersi trovare un ancoraggio in grado di garantire all operatore la sicurezza prima

RAGGIUNGIBILITA PRIMARIO SISTEMA ANTICADUTA: Dall accesso deve potersi trovare un ancoraggio in grado di garantire all operatore la sicurezza prima AREA RAGGIUNGIBILE IN SICUREZZA DISTANZA E POSIZIONAMENTO ANCORAGGI RAGGIUNGIBILITA PRIMARIO SISTEMA ANTICADUTA: Dall accesso deve potersi trovare un ancoraggio in grado di garantire all operatore la sicurezza

Dettagli