SEMINARIO SCIENTIFICO Rimozione dell arsenico nelle acque destinate al consumo umano, il caso Lazio, il ruolo e l approccio dell Ingegnere

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1 SEMINARIO SCIENTIFICO Rimozione dell arsenico nelle acque destinate al consumo umano, il caso Lazio, il ruolo e l approccio dell Ingegnere Viterbo Sala delle Conferenze della CCIAA - Via F. Rosselli, 4 Venerdì 26 Giugno ore 14,30 IL PERCORSO DELLA REGIONE LAZIO: DALLE DIRETTIVE Dott. Ing. Luciana Distaso Dirigente Area Risorse Idriche e S.I.I. Regione Lazio

2 AGENDA Il problema dell arsenico nelle acque potabili L emergenza arsenico nella Provincia di Viterbo La direttiva europea Il quadro normativo nazionale Gli interventi effettuati dalla Regione Lazio Le azioni future Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 2

3 IL PROBLEMA DELL ARSENICO NELLE ACQUE POTABILI Il problema dell inquinamento da arsenico nell acqua potabile riguarda moltissimi comuni italiani, distribuiti su tutto il territorio nazionale. La situazione è particolarmente critica nel Lazio, dove i comuni interessati dall inquinamento da arsenico sono circa 90, mentre in altre regioni (Lombardia, Toscana e Trentino-Alto Adige) la questione riguarda solo alcune aree. Complessivamente le persone coinvolte sono quasi un milione. La presenza di arsenico e fluoruri è correlata alla natura geologica del territorio: la presenza di fluoro è la conseguenza della risalita dei fluidi geotermici che si miscelano con la falda superficiale arricchendola di tale elemento; la presenza di arsenico è di natura geochimica dovuta a fenomeni di ossidazione di solfuri metallici(pirite, calcopirite, arsenopirite). Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 3

4 L EMERGENZA ARSENICO NELLA PROVINCIA DI VITERBO Il territorio della Regione Lazio presenta una elevata varietà di contesti geologici: rilievi calcarei del reatino, del frusinate e di alcune zone della provincia di Latina; pianure alluvionali di Roma e dell agro pontino; apparati vulcanici attualmente occupati da grandi bacini lacustri; zoneumidedelcirceo. Il territorio viterbese, oggetto degli interventi, è un territorio di origine vulcanica formatosi tra la fine del Pliocene e il Pleistocene. L attività esplosiva dei distretti vulcanici e le colate hanno generato rocce di origine vulcanica poi sedimentate fino a formare strati di roccia dello spessore di decine di metri, poi erosi dalle acque superficiali, creando dei pianori isolati da profonde forre (canaloni scavati nei substrati piroclastici dall erosione delle acque). Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 4

5 LA DIRETTIVA EUROPEA DIRETTIVA 98/83/CE DEL CONSIGLIO, DEL 3 NOVEMBRE 1998, CONCERNENTE LA QUALITÀ DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO La direttiva intende proteggere la salute delle persone, stabilendo requisiti di salubrità e pulizia cui devono soddisfare le acque potabili nell Unione Europea(UE). Si applica a tutte le acque destinate al consumo umano, salvo le acque minerali naturali e le acque medicinali. Ladirettivafissaperleacquepotabiliillimitedi: - concentrazione arsenico in 10 µg/l(microgrammi per litro) - concentrazione fluoruri in 1,5 mg/l(milligrammi per litro) Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 5

6 IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE La Direttiva europea è recepita dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2001 n.31 «Attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano»pubblicatonellag.u.3marzo2001,n.52,s.o. Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 6

7 IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE Con D.P.C.M. del 17/12/2010 è stato dichiarato lo stato di emergenza nella Regione Lazio O.P.C.M. n del 28 gennaio 2011 «Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare l emergenza determinatasi in relazione alla concentrazione di arsenico nelle acque destinate al consumo umano superiore ai limiti di legge in alcuni comuni del territorio della Regione Lazio» pubblicatanellag.u.n.35del12febbraio2011 Con tale Ordinanza il Presidente della Regione Lazio è stato nominato Commissario delegato per il superamento dell emergenza relativa alla concentrazione di arsenico, superiore ai limiti di legge, nelle acque destinate all uso umano, riscontrata in alcuni comuni delle Regione Lazio. Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 7

8 IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE Con l O.P.C.M 3921/2011, il Presidente della Regione Lazio è stato incaricato di adottare tutte le iniziative per rimuovere le situazioni di pericolo e per garantire l erogazione di acqua con parametri conformi a quelli stabiliti dal D. Lgs. 31/2001. L O.P.C.M. 3921/2011 individua due fasi di interventi per fronteggiare il problema arsenico: IFASErelativaadinterventidaeffettuarsineicomunilecuiacque presentano valori di arsenico superiori a 20 µg/l IIFASE relativa a interventida effettuarsinei comuni le cui acque presentano valori di arsenico compresi tra 10µg/l e 20 µg/l Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 8

9 IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE DEROGHE Decisione CE del 28/10/2010 ha concesso la possibilità di deroga entro il valore limite di 20 µg/l per l arsenico valorelimitedi2,5mg/lperifluoruri fino al 31/12/2012 Il Ministero della Salute, con nota del 20/12/2012, ha trasmesso il documento redatto dall ISS previo parere del CSS contenente le limitazioni d uso e gli usi consentiti con concentrazionidiarsenicotra10µg/le20µg/l concentrazioni di fluoruri tra 1,5 mg/l e 2,5 mg/l fino al 31/12/2014 Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 9

10 IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE O.C.D.P.C.n.99del25giugno2013 «Ordinanza di protezione civile per favorire e regolare il subentro della Regione Lazio nelle iniziative finalizzate al completamento in regime ordinario delle attività inerenti allo stato di criticità relativo alla concentrazione di arsenico nelle acque destinate all uso umano superiore ai limiti di legge in alcuni comuni del territorio della Regione Lazio» pubblicatanellag.u.n.53del2luglio2013 In attuazione dell Ordinanza l Amministrazione Regionale è subentrata esclusivamente nelle attività della struttura ex commissariale (gestione progetti, contabilità speciale) e non nelle attività di gestione e manutenzione degli impianti Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 10

11 FINE 2011 La Regione Lazio ha appaltato un primo lotto denominato: INTERVENTI PER LA POTABILIZZAZIONE DELLE ACQUE NELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 VITERBO I FASE riguardante sia i comuni aderenti al gestore unico TALETE S.p.A. che i comuni non aderenti caratterizzati dalla presenza di acque ad uso umano con concentrazione di arsenico >20 µg/l concentrazione di fluoruri >2,5 mg/l per complessivi ,00 circa Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 11

12 Nel progetto di I FASE erano previsti: 27IMPIANTI in12comuni Sono stati realizzati: 33 IMPIANTI in 17 Comuni: alcuni sono stati realizzati dagli stessi Comuni, che sono diventati enti attuatori delle opere, e altri sono stati inseriti nelle varianti di progetto Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 12

13 FINE 2012 La Regione Lazio ha appaltato un secondo lotto denominato INTERVENTI PER LA POTABILIZZAZIONE DELLE ACQUE NELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 VITERBO II FASE Riguardante 19 comuni aderenti al gestore unico TALETE S.p.A. caratterizzati dalla presenza di acque ad uso umano con concentrazione di arsenico compresa tra 10 µg/l e 20 µg/l concentrazione di fluoruri compresa tra 1,5 mg/l e 2,5 mg/l per complessivi ,00 circa Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 13

14 Nel progetto di II FASE sono previsti anche 26 IMPIANTI in 18 Comuni non aderenti al gestore unico TALETE S.p.A. per complessivi ,00 circa Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 14

15 Dei 27 IMPIANTI PREVISTI nei 19 Comuni aderenti al gestore unico TALETE S.p.A. 26 sono di riduzione dell arsenico, di cui 9 di riduzione anche dei fluoruri 1 di riduzione dei soli fluoruri Sono stati realizzati: 22 IMPIANTI 2 IMPIANTI PROVVISORI 1 stralciato perché già realizzato intervento di miscelazione 1 stralciato perché in via di approvazione un progetto di miscelazione 1 in fase di realizzazione Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 15

16 I Comuni interessati dai progetti di I e II Fase Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 16

17 I FASE COMUNE N. SIGLA LOCALITA' Q PROG. l/s Q PROG. mc/h BLERA 1 BLE01 Monticello 8,00 28,80 15,00 <1,50 CANINO 2 CAN01 Roggi 16,00 57,60 22,00 <1,50 CAPRANICA 3 CAP01 Gospeto 6,00 21,60 44,00 1,00 4 CAP02 Tassi 30,00 108,00 49,20 0,49 CARBOGNANO 5 CAR01 Falisca Trignano 26,00 93,60 30,00 0,54 CASTEL S. ELIA 6 CAS01 Galileo 20,00 72,00 47,00 1,69 CIVITA CASTELLANA 7 CIV01 Faleri 37,00 133,20 36,00 1,00 8 CIV02 Barco 37,00 133,20 39,40 0,60 9 FAB01 Fabrica Barco 16,00 57,60 39,00 0,99 FABRICA DI ROMA 10 FAB02 Regolelli 15,00 54,00 81,00 6,00 11 FAB03 Catalano 10,00 36,00 39,00 1,80 12 FAB04 Quartaccio 10,00 36,00 67,00 3,40 FARNESE 13 FAR01 Botte 15,00 54,00 29,00 2,54 GROTTE DI CASTRO 14 GRO01 Pozzo Cipollina 21,00 75,60 13,00 1,80 MAZZANO ROMANO 15 MAZ01 Pozzo Caporio Tre Cerque 4,00 14,40 14,00 1,70 16 MAZ02 Sorg. 1-2 / via milano 8,00 28,80 19,00 1,80 As μg/l F mg/l Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 17

18 I FASE COMUNE N. SIGLA LOCALITA' Q PROG. l/s Q PROG. mc/h NEPI 17 NEP01 Concio 7,00 25,20 27,00 4,10 18 NEP02 Varano 10,00 36,00 48,00 1,70 RONCIGLIONE 19 RON01 Capranica 15,00 54,00 22,00 0,84 SUTRI 20 SUT01 Jella 12,00 43,20 38,00 1,32 21 SUT02 Condotti 10,00 36,00 20,00 0,83 TUSCANIA 22 TUS01 Quercette* 20,00 72,00 21,00 1,85 23 VET01 Capacqua 8,00 28,80 39,80 0,60 24 VET02 Cunicchi 5,00 18,00 57,00 1,57 VETRALLA 25 VET03 Noce 60,00 216,00 34,30 0,30 26 VET04 Setano 8,00 28,80 19,60 0,00 27 VET05 Casalgrande 6,00 21,60 25,00 1,37 28 VET06 Cinelli 0,60 2,16 33,00 2,70 29 VIT01 Montecchio 5,00 18,00 21,00 0,20 VITERBO 30 VIT02 Campo Sportivo 20,00 72,00 34,40 1,00 31 VIT03 Canale 8,00 28,80 32,00 0,90 32 VIT04 Pidocchio 2,00 7,20 24,00 0,75 VILLA S GIOVANNI IN TUSCIA 33 VSG01 Pozzi vari 7,00 25,20 22,00 1,00 As μg/l F mg/l Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 18

19 II FASE COMUNE IMPIANTI FASE SIGLA LOCALITA' As (µg/l) F (mg/l) Q (l/s) da tratt ACQUAPENDENTE 2 ACQ01 Piantata 30,00 2,80 14,00 ACQUAPENDENTE 2 ACQ02 Cupellara 30,00 3,50 15,00 BLERA 2 BLE02 Civitella Cesi - Lontaneto 14,00 1,30 2,00 BLERA 2 BLE03 Scuffiaccia 11,00 1,10 1,00 BOLSENA 2 BOL01 Monte Coculo 11,00 1,90 26,00 BOLSENA 2 BOL02 Canaletto 11,00 1,50 6,00 CALCATA 2 CAL01 Morgi 2 22,00 1,30 1,20 CANEPINA 2 CNP01 Fontana Rosa 11,00 0,30 13,00 CANINO 2 CAN02 Felcetone 12,90 1,10 6,00 CAPRANICA 2 CAP03 Sambuco 11,00 0,60 2,50 CARBOGNANO 2 CAR02 Fonticella 18,00 0,80 12,00 CAPODIMONTE 2 CDM01 Bisenzio 14,00 1,00 88,00 CELLENO 2 CEL01 Pasquina 11,00 0,80 13,00 Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 19

20 II FASE COMUNE IMPIANTI FASE SIGLA LOCALITA' As (µg/l) F (mg/l) Q (l/s) da tratt CIVITA CASTELLANA 2 CIV03 Sassacci Borghetto 15,40 1,50 8,00 CIVITA CASTELLANA 2 CIV04 Pozzo vigili del fuoco 20,00 1,00 8,50 CORCHIANO 2 COR01 Cenciano 11,00 0,40 20,00 MONTEFIASCONE 2 MTF01 Commenda 14,00 2,30 50,00 SAN LORENZO NUOVO 2 SLN01 La Vena 14,00 1,30 140,00 SAN LORENZO NUOVO 2 SLN02 Casale Madonna 4,00 2,40 22,00 SORIANO NEL CIMINO 2 SOR01 San Eutizio 13,00 0,80 6,00 SORIANO NEL CIMINO 2 SOR02 San Giorgio 17,00 0,30 4,10 VALLERANO 2 VAL01 Pozzi Pieve ,00 0,20 28,00 VALLERANO 2 VAL02 Campo Sportivo 13,00 0,30 12,00 VETRALLA 2 VET07 Grignano 18,00 1,10 27,00 VIGNANELLO 2 VIG01 Vignola 14,00 0,30 25,00 VITERBO 2 VIT05 Monte Jugo 26,00 3,40 120,00 VITERBO 2 VIT06 Pratoleva 14,00 2,50 4,00 Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 20

21 Impianto di Viterbo Monte Jugo E la prima applicazione in Europa sul potabile con trattamento e ricircolo delle acque di scarico. Trattaunaportatadi120l/s. L acqua di 5 pozzi viene raccolta e pompata verso il trattamento fluoruri costituito da 12 colonne in acciaio inox (filtri) e riempite di allumina attivata (un materiale granulare a base di alluminio) che per valori di ph leggermente acidi è in grado di trattenere gli ioni fluoruro. Dopo il trattamento fluoruri l acqua viene inviata al trattamento arsenico costituito da una batteria di 8 filtri riempiti di idrossido di ferro granulare (GFH) in grado di trattenere l arsenico presente nell acqua. Ogni kg di materiale assorbe da 5 a 10 g di As e, quando il materiale ha esaurito la propria capacità adsorbente, si procede alla sua sostituzione. Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 21

22 Impianto di Viterbo Monte Jugo L allumina attivata utilizzata per il trattamento fluoruri si esaurisce in pochi giorni e si procede periodicamente alla «rigenerazione» che consiste nel creare un ambiente fortemente basico all interno del filtro (ph > 12) in modo da favorire il distacco dei fluoruri. Tale rigenerazione produce un rifiuto liquido detto «eluato» con ph elevato ed alte concentrazioni di fluoruri. Ogni giorno sull impianto di Viterbo sono prodotti circa 300 mc di eluati inviati ad un impianto (brevettato dalla ditta appaltatrice) dove avviene la precipitazione dei fluoruri sul fondo. Il precipitato (impropriamente detto fango) viene periodicamente estratto e inviato a smaltimento Dei 300 mc di eluati giornalmente trattati, il 98%, dopo un ulteriore affinamento viene ricircolato in testa ai filtri, mentre solo il 2% viene trasportato all esterno dell impianto e smaltito come rifiuto. Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 22

23 L impianto di Viterbo Monte Jugo Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 23

24 L impianto di Viterbo Monte Jugo Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 24

25 L impianto di Viterbo Monte Jugo Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 25

26 L impianto di Viterbo Monte Jugo Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 26

27 LE AZIONI FUTURE POPOLAZIONE SERVITA Abitanti equivalenti inverno circa Abitanti equivalenti estate circa FABBISOGNO IDROPOTABILE Portata media invernale l/s circa Portata media estiva l/s circa Portata di punta l/s circa Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 27

28 LE AZIONI FUTURE Gli interventi futuri dovranno portare alla realizzazione di opere strutturali finalizzate alla risoluzione della problematica connessa alla presenza di arsenico nelle acque destinate al consumo umano nei Comuni della Provincia. Tale obiettivo dovrà essere perseguito attraverso le seguenti azioni: individuazione di fonti idriche alternative o integrative delle risorse utilizzate attualmente nel sistema di approvvigionamento idropotabile; analisi delle risorse idriche locali analisi delle eventuali risorse esterne alle attuali fonti locali contaminate (presa da acque superficiali, impianti di dissalazione); dismissione e/o riduzione degli impianti di dearsenificazione; ottimizzazione e riduzione dei costi di gestione. Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 28

29 GRAZIE PER L ATTENZIONE! Viterbo, 26 giugno 2015 Luciana Distaso 29

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